Tag: Conte

  • Sky punta su Antonio Conte

    Antonio Conte essendo senza panchina per questa stagione potrebbe approdare in TV e sarebbe un gran colpo per lo sport di Sky. Trattativa avanzata, in assenza di una panchina che faccia gola. Lo sfizio di salire in cattedra e mostrare di saperci fare anche in TV, le doti non gli mancano. Conosce anche le lingue e potrebbe battibeccare con Jurgen Klopp o Ronald Koeman. Non dovesse cedere a imprevedibili timidezze in telecamera è un grande acquisto per Sky.  Immaginiamolo commentatore in diretta con Max Allegri o Simone Inzaghi. Sarebbe davvero interessante da vedere e da seguire in televisione.

  • Conte: “Italia in finale agli Europei con un grande lavoro fatto da Mancini”

    L’ex allenatore dell’Inter e della nazionale, Antonio Conte alla Gazzetta dello Sport, ha pubblicato un articolo in cui ha fatto delle grandi congratulazioni al lavoro svolto dal CT dell’Italia, Roberto Mancini: facendo capire che la nostra nazionale ha raggiunto con la finale degli Europei con pieno merito:“L’Italia è arrivata in finale con pieno merito. Perché si è dimostrata più completa di ogni avversario incontrato e capace di gestire diverse situazioni di gioco, sia in fase di possesso che di non possesso palla.  A volte ha dominato, altre volte ha mostrato resilienza, carattere e spirito di sacrificio esaltando le qualità collettive e individuali. Il grande merito di Mancini è aver dato alla squadra tante conoscenze che i giocatori dimostrano di aver mandato a memoria. Il nostro c.t. deve andarne orgoglioso.  Il nostro calcio d’altra parte è sempre stato fatto di studio, applicazione e conoscenze. Ci sarà un motivo se nei grandi tornei siamo quasi sempre arrivati fino in fondo. L’Italia resta una garanzia, lo dice la nostra storia”.

  • Antonio Conte: “Mancini sta facendo un ottimo lavoro. Possiamo battere il Belgio”

    Antonio Conte parla della sfida di venerdì tra italia e Belgio. Intervistato da ‘La Gazzetta dello Sport’ in merito al cammino degli Azzurri ad Euro 2020, l’ex ct ed ex allenatore dell’Inter ha esaltato il lavoro di Roberto Mancini in vista del quarto di finale contro i belgi, ecco le sue dichiarazioni: “Le vittorie nel girone hanno evidenziato una qualità di gioco che ha fatto subito ben sperare, mentre la partita contro l’Austria, una squadra attrezzata, ostica e fisica che ci ha messo a dura prova, ha evidenziato la nostra capacità di soffrire e compattarci nei momenti di difficoltà. La fatica per raggiungere la vittoria può essere stata addirittura più utile rispetto a un successo facile, perché ha fatto capire a tutti quello che il gruppo azzurro sicuramente già sapeva, cioè che andando avanti non si può più sbagliare nulla, a livello tattico e non solo. Bisogna essere concentrati, avere voglia di aiutarsi, capacità di soffrire e di non mollare”. Poi aggiunge Conte: “A tutto questo che è la base per raggiungere risultati importanti, la nostra Nazionale ha dimostrato di saper aggiungere una sua fisionomia e una idea di gioco che altre squadre hanno mostrato meno, affidandosi maggiormente ad individualità importanti, capaci di decidere una partita da soli o quasi”. Conte ridimensiona la forza del Belgio: “Ce la giochiamo alla pari. Sono forti e organizzati, ma possiamo metterli in grande difficoltà, batterli ed andare avanti. Contro il Portogallo non mi sono piaciuti. Lukaku è una forza della natura, fa reparto da solo, ma scopro l’acqua calda nel dire che la presenza o meno di De Bruyne ed Hazard venerdì può cambiare gli equilibri. Mancini non ha bisogno di consigli, a livello tattico i tecnici italiani sanno preparare la partita come pochi, sono sicuro che Roberto metterà in campo una squadra che saprà gestire ogni situazione al meglio”.

  • Conte intervista alla Gds: “Che soddisfazione l’affetto dei tifosi, la vittoria è maledettamente difficile, Italia credici!”

    Tornato a Milano per la seconda dose del vaccino e sospese le vacanze ad Ibiza, Antonio Conte è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport. L’ex tecnico nerazzurro ha rilasciato importanti dichiarazioni sul suo recente passato all’Inter, del rapporto con Zhang e dell’Europeo, con un pensiero all’Italia di Mancini. Ecco di seguito le parole di Mister Conte riprese dalla Gds.

    Conte, come è stato sbarcare a Milano non più da allenatore interista?
    “Una sensazione particolare, non posso negarlo. Fino a pochi giorni fa stavamo festeggiando lo scudetto. Ma il velo di tristezza e di malinconia è stato immediatamente sostituito dalla enorme soddisfazione di incontrare tanti tifosi che per strada mi dimostrano affetto, stima e gratitudine: il loro dispiacere e quel ‘Grazie mister’ che mi viene continuamente rivolto vale per me quanto uno scudetto”.

    Però un simbolo interista come Massimo Moratti, in un incontro con il Fatto Quotidiano, nel suo addio ha visto una mancanza di attaccamento.
    “Non nego di essere rimasto sorpreso e amareggiato nel leggere quelle parole di Moratti, un uomo elegante, intelligente e appassionato, che con la sua famiglia rappresenta la storia dell’Inter e ne conosce ancora oggi tutte le dinamiche e i risvolti. Ma ci siamo sentiti al telefono e il presidente si è scusato per quelle frasi che non rappresentavano il suo reale pensiero. Chiunque mi conosca, non solo lui, sa quale attaccamento ho sempre avuto per i colori che ho rappresentato, a cui dò la mia totale dedizione, anima e corpo. Ovunque sia stato ho costruito gruppi che hanno vinto, gettando un solco importante per il futuro. C’è chi lascia squadre spremute, con campioni che hanno dato tutto e non ne hanno più. Io ho sempre lasciato nella mia carriera squadre con giocatori giovani migliorati e valorizzati. Gruppi unitissimi con la mentalità vincente”.

    La famosa ossessione per la vittoria di Conte.
    “Dovrebbe essere un vanto e un complimento, ma su questa etichetta qualcuno ci gioca adombrando una negatività che non esiste. Io sono esigente prima di tutto con me stesso e poi con gli altri. Non gioco per partecipare, gioco per vincere. Mi chiamano per questo. Da me pretendono tutti la vittoria e non mi fanno sconti. I giudizi cambiano se ci sono io in panchina. Lo accetto, so di avere questa responsabilità, ma credo di aver dimostrato di sapere anche come si arriva alle vittorie. Vincere è maledettamente complicato e ripetersi lo è ancora di più. Io non ho mai preteso squadre che potessero vincere con la pipa in bocca, perché neanche esistono, io le ho quasi sempre costruite accettando però progetti che avessero quel percorso e quella ambizione. Devo vedere la luce in fondo al tunnel, anche fioca ma devo vederla e sapere che tutti faranno il massimo per renderla sempre più vicina e accecante fino a raggiungerla. Per non mollarla più”.

    In alcune proposte che non l’hanno pienamente convinta cos’è mancato, quel famoso 1% di possibilità di vincere iniziale su cui lei comincia a costruire il percorso?
    “In generale a me le sfide piacciono e ho dimostrato di averne sempre accettate tante, perché anche i grandi club che ho avuto non partivano mai da favoriti quando li ho presi. Ma se c’è qualcosa che non mi convince preferisco non accettare o non continuare, al di là di qualsiasi ingaggio proposto o lasciato”.

    Come giudica il lavoro di Mancini? Dove può arrivare questa Nazionale?

    “Roberto sta facendo un grandissimo lavoro, non lo dicono solo i risultati: è riuscito a creare un gruppo convinto, entusiasta, coeso. Un collettivo che ci crede e dà tutto. Non è semplice. Ci auguriamo che l’Italia possa arrivare il più lontano possibile, poi una volta superato il gruppo a gironi bisogna essere anche fortunati negli incroci. A quel punto può succedere di tutto. Nel nostro girone nessuna partita te la porti da casa, ma si può essere ottimisti per quello che abbiamo fatto vedere finora. Il messaggio che rivolgo ai ragazzi della Nazionale è: Stringiamoci a coorte, siam pronti alla morte, l’Italia chiamò”.

     

  • Moratti: Conte? Bravo, ma niente attaccamento

    L’ex patron neroazzurro Massimo Moratti è intervenuto al “Fatto Quotidiano” parlando ovviamente del suo passato all’Inter e anche del presente, con l’addio di Conte e il ritorno in Italia di Mourinho, ecco alcuni estratti: Il ritorno di Mourinho alla Roma non l’ho preso come un tradimento. Lo avevo sentito qualche giorno dopo l’esonero dal Tottenham e mi sembrava un pò giù di morale. Dopo che è uscita la notizia del suo arrivo alla Roma, mi ha mandato un messaggio dicendomi” adesso ci vediamo più spesso”. 

    Su Conte penso che sia un grandissimo professionista e un grande allenatore. Con l’Inter ha fatto benissimo, ma ha dimostrato di non avere attaccamento ed è stata una mancanza di sfida.

    Su Suning credo che un pò di preoccupazione ci sia, sono arrivati spendendo tantissimo facendo una squadra fortissima. Purtroppo deve essere successo qualcosa di grave in Cina che li hanno obbligati a mollare attività. Steven ha tanta voglia di mantenere l’Inter, ma bisogna capire per quanto.

  • Inter: Zhang; Conte un top allenatore, ma viene prima il bene del club

    Nel seguito dell’intervista Steven Zhang ha parlato del fine rapporto con Antonio Conte. Ecco le sue dichiarazioni: Sin dal primo momento che abbiamo rilevato il club, abbiamo pensato che Conte sarebbe stato il tecnico migliore per noi. Io ero e resto convinto che sia un tecnico vincente: è la ragione che ci ha portato ad investire tanto su di lui e sulla squadra negli ultimi due anni. Già la scorsa stagione la pandemia aveva colpito i nostri ricavi ma abbiamo continuato con lui, concentrandoci sulla stagione e convinti che potessimo vincere. Abbiamo bisogno di ridurre i costi e controllare i rischi, questo come detto influenzerà sul calciomercato. I nostri differenti punti di vista hanno portato alla separazione. Quello che non era fondamentale per lui lo era per noi e viceversa. Conte è un top coach ma come presidente devo pensare alla solidità della società.

  • Tottenham-Conte niente accordo, trattativa saltata

    Antonio Conte non siederà sulla panchina del Tottenham l’anno prossimo. La trattativa è saltata per due motivi principali: gli Spurs avrebbero considerato eccessive le richieste del tecnico salentino. Mentre, Antonio Conte non è pienamente soddisfatto del progetto offertogli dal club londinese.

     

  • Tottenham: contatti per il duo italiano Paratici-Conte; riflessioni in corso

    Questi giorni sono stati molto caldi e sorprendenti per quanto riguarda il capitolo allenatori e nonostante tutto è rimasta qualche panchina da sistemare. E’ il caso del Tottenham che dopo una stagione molto travagliata deve rilanciarsi. Dopo i rumors su un possibile ritorno di Pochettino e di altri nomi sondati, nelle ultime ore sta prendendo quota Antonio Conte. Il tecnico che ha da poco lasciato l’Inter è in contatto con il club inglese, nella speranza di trovare un accordo. C’è ancora differenza tra domanda e offerta sulla questione ingaggio che comunque si può limare. I dubbi del tecnico riguardano sugli investimenti che il club vuole fare, volendo nell’immediato una squadra molto competitiva. Un asso per convincere Conte è Fabio Paratici il quale il Tottenham lo sta trattando. Il sogno sarebbe riunire il duo dopo gli ottimi risultati con la Juventus. Si attendono sviluppi importanti nelle prossime ore.

  • Real Madrid: accordo vicinissimo con Antonio Conte

    Sono ore calde per la panchina del Real Madrid, il presidente Florentino Perez ha sciolto gli ultimi dubbi e ha scelto Antonio Conte. Le parti sono al lavoro per trovare l’accordo definitivo, ma c’è la volontà di chiudere al più presto. Si attendono novità importanti nelle prossime ore, ma Antonio Conte si avvicina a grandi passi a prendere il posto del dimissionario Zidane.

  • Ufficiale: Antonio Conte non è più l’allenatore dell’Inter

    Mancava soltanto l’annuncio ufficiale, Antonio Conte non è più l’allenatore dell’Inter. Il tecnico leccese  viste le divergenze sul piano tecnico per il futuro, ha deciso di separarsi dalla società nerazzurra. Per liberarsi dell’ultimo anno di contratto che aveva Conte riceverà 7,5 milioni di euro dal club.