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  • Napoli, Conte: “Abbiamo avuto 2 sconfitte pesanti”

    Napoli, Conte: “Abbiamo avuto 2 sconfitte pesanti”

    Il tecnico del Napoli Antonio Conte parla in conferenza stampa alla vigilia della partita contro l’Udinese.

    Lasciano qualcosa queste due sconfitte?

    “0 punti e l’eliminazione in Coppa, più di questo non possono lasciare”.

    Come si riparte dopo due risultati non positivi.

    “Sempre nella stessa maniera di quanto si vince, lavorando, lavorando, lavorando”.

    5 mesi dal suo primo allenamento in ritiro, c’è qualcosa che l’ha sorpresa in positivo e in negativo di tutti, dirigenza, club, ambiente?

    “Siamo contenti di ciò che abbiamo fatto, del lavoro, dell’energia qui a Castel Volturno con i ragazzi, con i tifosi, delle cose positive, poi tutto è migliorabile”

    Se toccherà a Neres, che contributo può dare o cosa cambia rispetto a Kvara?

    “Domani vedrete, non ho ancora deciso chi deve scendere in campo. Domani vedrete le scelte e che tipo di contributo che darà ognuno. Abbiamo ancora un allenamento domattina in hotel”.

    Che mentalità deve esserci per battere l’Udinese?

    “La mentalità deve continua a crescere, le cadute devono aiutarci a rinforzare questa mentalità. Domani vedremo, dopo una caduta che risposta avremo. Se uno step avanti o siamo rimasti uguali o se abbiamo fatto un passo indietro”.

    Le prestazioni italiane in Europa danno la misura del livello buono anche del Napoli visto che lottate con loro?

    “Sì, ne ho già parlato in passato, non ci rendiamo conto della forza delle squadre italiane e di cosa stanno facendo in Europa. La Lazio ha vinto con l’Ajax per 3-1 con 9/11 dei calciatori schierati con noi in Coppa Italia. Il livello italiano s’è alzato molto, tutti fanno fatica con tutti, non ci sono partite semplici e non ci sono posti già predefiniti”.

    L’Udinese che insidie e problemi può dare al suo Napoli?

    “E’ partita molto forte, poi ha avuto un rallentamento, ma ha rivinto l’ultima partita. Sono molto forti fisicamente, da anni fa queste scelte, va su giocatori molto fisici, veloci, resistenti, è una buonissima squadra. L’allenatore è al primo anno qui ma sta facendo bene, servirà rispetto e dovremo essere al meglio della nostra condizione”.

  • Napoli, Conte: “Noi favoriti per lo scudetto? Ognuno fa la sua parte”

    Napoli, Conte: “Noi favoriti per lo scudetto? Ognuno fa la sua parte”

    Per la partita contro la Lazio, degli ottavi di Coppa Italia, il tecnico del Napoli Antonio Conte parla in conferenza stampa

    Conte prende la parola: “Prima di iniziare ci tenevo a nome mio e di tutti i ragazzi a mandare un grande abbraccio ad Edoardo Bove, siamo tutti con lui e speriamo di vederlo presto, quanto prima, a fare quello che sa fare benissimo”.

    Sul valore della partita e se la Coppa Italia è un obiettivo.
    “Il nostro obiettivo è di crescere, costruire qualcosa, per crescere c’è bisogno di giocare quanto più possibile. Noi quest’anno per alcuni aspetti è penalizzante per tanti calciatori perché abbiamo solo il campionato e abbiamo la Coppa Italia, abbiamo giocato due partite, la prima in assoluto col Modena, poi col Palermo c’era la possibilità di dare spazio a dei calciatori che ne avevano avuto di meno fino a quel momento e domani avremo un’altra opportunità chiara per testare un po’ la crescita da parte di tutti. E’ importante prepararci bene, andare avanti in Coppa Italia significa avere altre possibilità, altro spazio per dimostrare che si stanno facendo miglioramenti, per capire bene anche per il club, per i calciatori, pure per me… fino ad adesso siamo stati bravi e fortunati a non avere infortuni. Abbiamo avuto quello di Mazzocchi, s’è puntato molto su un numero ristretto di giocatori, è un momento importante per fare delle valutazioni e per i giocatori e la affrontiamo con impegno e voglia”.

    Ieri Marotta ha detto che il Napoli è favorito per lo Scudetto, lei cosa ne pensa?
    “Ripeto, il direttore può dire quello che vuole, sicuramente conoscendolo molto bene, avendoci lavorato, ma penso che a fine anno se non dovesse essere l’Inter la vincente dello Scudetto non sarebbe poi molto contento e non considererebbe la stagione una buona stagione. Posso dirlo perché lo conosco molto bene, poi ognuno deve recitare la propria parte, magari anche dall’interno qualcuno può spingerlo a dire qualcosa come questo ma ripeto, stiam parlando di una squadra che non ha due squadre, ma due squadre e tre quarti, quindi il nulla cosmico. Si stanno concentrando molto su di noi e non vedono forse chi veramente può essere chi gli crea fastidio. Ma sono stra-convinto che sono parole che si porta via il vento, se non dovessero vincerlo lui non sarebbe molto contento e tanti dovrebbero farsi delle domande”.

    C’era un riferimento all’Atalanta? Questo gioco delle parti è anche funzionale mentalmente e come motivazione?
    “Ognuno, ogni club, inizia l’anno con degli obiettivi, poi possiamo dichiarare ciò che vogliamo ma alla fine internamente ognuno sa se gli obiettivi sono stati raggiunti o meno. Poi capisco che qualcuno prova a fare scarica-barile, ma ci sono i dati di fatto. Noi dobbiamo rispondere al nostro club, all’ambizione del club, agli obiettivi posti insieme, ognuno sa il reale obiettivo. A me va benissimo tutto, noi sappiamo… ad inizio anno e l’ha detto anche De Laurentiis più volte. E’ un giochino che fa sorridere, dà a voi da parlare ma poi uno deve portare a casa l’obiettivo e non le chiacchiere. Non penso che il direttore Marotta, dovessero non vincerlo, sarà sereno e tranquillo…”.

    Le scelte in Coppa Italia saranno meritocratiche, per dare spazio a chi ha giocato meno oppure in vista della doppia sfida?
    “Noi guardiamo sempre partita in partita, quindi la più importante è quella di giovedì. Detto questo, farò delle scelte perché ci sono tanti calciatori in rosa. Abbiamo avuto un buon inizio, ma non deve essere merito solo ai 12-13 che hanno preso parte, ma il merito va suddiviso all’intera rosa, a chi è subentrato, a chi ha giocato poco o niente proprio ma negli allenamenti ha tenuto alta l’intensità e la competizione. Io se dico qualcosa è perchè lo penso, se dico che c’è una crescita collettiva è perchè lo penso. Possiamo valutare veramente il gruppo, ed è importante per me, per il club, in vista anche di qualche infortunio o influenze o altro se siamo ben attrezzati fino alla fine oppure se c’è da guardarci… è troppo importante. Darò spazio a chi ha dimostrato di meritare questo spazio, poi mi auguro, ma sono sicuro, ci sarà una grande risposta come accaduto anche col Palermo. Non dimentichiamo che tutte le gare vanno giocate, con i titolari abbiamo vinto ai rigori col Modena di Serie B. Non andiamo dietro a cose ipotetiche, è inevitabile che con tutte le nostre forze cercheremo di andare avanti per dare spazio a chi lo meriterebbe ma per tante cose non ne ha trovato. Abbiamo bisogno tutti di risposte dopo un terzo di campionato”.

     
  • Il Napoli pronto a blindare Mathias Olivera fino al 2029

    Il Napoli pronto a blindare Mathias Olivera fino al 2029

    Siamo alle battute finali per il nuovo contratto di Mathias Olivera con il Napoli. Il terzino uruguaiano classe 97 infatti sta per concludere il nuovo accordo che avrà durata fino al 30 giugno 2029 con adeguamento sull’ingaggio. Si attendono a breve le firme con gli anniunci ufficiali.

  • Napoli, Conte: “Campionato aperto”

    Napoli, Conte: “Campionato aperto”

    In vista della gara di domenica contro il Torino, il tecnico del Napoli Antonio Conte parla in conferenza stampa ed ecco le sue parole.

    Due mesi in vetta, come si fa a non farsi condizionare negli allenamenti ed in partita?

    “Dobbiamo essere realisti e sapere che siamo solo alla tredicesima giornata e nel giro di pochi punti ci sono sei squadre. E’ un campionato finora equilibrato, a mio parere non penso rimarrà così fino alla fine. Già a fine girone d’andata inizierà un po’ ad allungarsi, ma a noi fa piacere, dimostra che il lavoro che stiamo facendo è buono e sono contento, giorno dopo giorno stiamo ponendo basi importanti e vedo una continua crescita come squadra ma anche come singolo. La rosa è molto cresciuta come livello dei singoli rispetto a Dimaro, va dato merito ai ragazzi che hanno voglia di migliorare”.

     

    Vanoli che percorso sta avendo dopo le esperienze con lei?

    “Paolo è un ragazzo serio, un grande lavoratore, ho avuto il piacere di conoscerlo a livello lavorativo quando ero alla nazionale, allenava una Under, quando c’è stata l’opportunità l’ho portato con me. Ha lavorato nel mio staff, un ragazzo curioso, perbene, mi è dispiaciuto quando ha deciso di staccarsi per intraprendere una strada diversa, ma al tempo stesso ero orgoglioso di aver potuto dare qualcosa a lui e lui mi ha dato qualcosa in quegli anni”.

     

    Oriali in un’intervista ha detto Inter e Atalanta sono le favorite ed il fuoriclasse è Conte, è d’accordo?

    “Lele è un amico (ride, ndr), il martedì, mercoledì e giovedì europeo hanno confermato che in Italia iniziamo ad avere un livello tattico, tecnico molto elevato altrimenti non ti imponi in questa maniera come stanno facendo Inter, Atalanta, Juventus in casa dell’Aston Villa perché so che stadio è, il Milan, senza tralasciare la Roma, sai, mi viene da pensare quando si sottovalutano delle vittorie. La Roma è una signora squadra, l’ha dimostrato in casa del Tottenham che io conosco molto bene ed ha una rosa davvero favorito per poter lottare per la Premier League. La Fiorentina, la Lazio stessa. Il calcio italiano è cresciuto in maniera importante ed oggi deve fronteggiare squadre forti come dimostrano anche in Europa. Complimenti a loro, fa parte di un percorso che anche noi un domani vorremmo aggiungere per avere ambizioni sensate”.

     

    Si aspetta Kvara con ancora più voglia e carica a Torino?

    “Kvicha come determinazione e voglia è in continua crescita, era molto deluso perché ha avuto due occasioni davvero importanti per fare due gol, dare più tranquillità a tutti noi e far gestire meglio il finale, ma è un ragazzo che ha voglia di crescita, ha solo 23 anni ed è sul pezzo, sintonizzato con gli altri, si attacca tuttti e si difende tutti insieme. Io quello che vedo in campo è voglia di fare step in avanti e quando vedo questo sono tranquillo e sereno. Poi parliamo di un bravo ragazzo che ha capito che può crescere tanto e sta lavorando tanto per farlo e diventare uno di livello top”.

    Ha detto che è mancato cinismo, come si ottiene questa cattiveria? In napoletano diciamo cazzimma.

    “Quello che dico a voi lo dico prima ai ragazzi, alla squadra il messaggio non arriverà mai dopo di voi. Dobbiamo migliorare in maniera forte quando arriviamo lì, negli ultimi 30 metri, nella scelta, nella qualità, nel colpo di chi è talentuoso, il modo di attaccare l’area in maniera cattiva, ci stiamo lavorando da un po’ e quest’aspetto dobbiamo migliorare. Ma dopo ogni allenamento sono contento per l’applicazione dei ragazzi, ogni volta che affrontiamo una situazione specifica e si applicano al 200%, quando vedo questo sono felice”.

     

    In casa del Torino in difficoltà, contestato dai tifosi.

    “Una squadra in difficoltà, ma io le patite le ho viste, le ho analizzate, le ultime 6-8 partite. Loro sono partiti benissimo, poi hanno avuto l’infortunio di Zapata che stava su livelli importanti, ma è un gruppo solido, ha buona qualità, è a metà classifica in maniera tranquilla e senza una vittoria da tempo, quindi ci sono valori. Può capitare, io vivo a Torino, quasi ogni domenica avevo il piacere di andare a vedere la partita ed è un ambiente che conosco, bello caldo, forte, attaccato alla storia, dovremo fare grande attenzione, è una partita da affrontare nella giusta migliore, con rispetto della qualità dell’avversario e dell’ambiente che troveremo e della loro storia”.

     

    11 mesi fa il Napoli perdeva 3-0 col Torino, lei era in tribuna. Si sarebbe aspettato di guidare un Napoli così?

    “Ricordo bene la partita, fu una gara un po’ particolare, ma è inutile guardare al passato, conta il presente, aver resettato un po’ tutto con i ragazzi. Io il calcio lo conosco benissimo, ci sono momenti in cui c’è negatività a prescindere, ti fanno un tiro e finisce sotto l’incrocio, un episodio, ti va tutto storto, entri in un periodo di negatività e lì devi essere bravo ad uscirne. Se proprio vogliamo… c’è l’esempio di una squadra come il City che viene da 4 sconfitte ed un pareggio, ci sono quei momenti negativi, ma bisogna ripartire alcune volte si è bravi, altri entri in una spirale. Noi abbiamo iniziato col pareggio col Modena, la sconfitta a Verona 3-0, pure noi abbiamo capito che serviva resettare senza guardare indietro dove troviamo cose bellissime due anni fa e bruttissime l’anno scorso, noi pensiamo al presente ed è importante aver trovato un gruppo che mi dà soddisfazione nel venire a Castel Volturno ma deve essere solo la base”.

     

    Raspadori ha chiesto più spazio qualche giorno fa (ufficio stampa chiarisce che è un’intervista di un mese fa, ndr), ha in mente di coinvolgerlo di più?

    “Per Jack vale il discorso per gli altri, è un giocatore importante, forte, io ho intenzione di rinforzare il Napoli e non indebolirlo, questo deve essere chiaro a tutti per il presente e per il futuro. Partecipiamo solo al campionato ed i ragazzi non hanno possibilità di altri sfoghi in altre competizioni, se hai solo la Coppa Italia sporadicamente è difficile dare minutaggio anche se poi vedi Raspadori dopo i titolari è forse quello più utilizzato rispetto agli altri. Sta crescendo, ho un’idea mia su Giacomo e sono molto contento. Quando hai questa classifica non significa che hanno contribuito solo i titolari, ma di un gruppo che sta lavorando e tutti vanno nella stessa direzione. Che sia chiaro anche per il futuro, io voglio rinforzare il Napoli e non indebolirlo e non sarò così stupido da lasciar andare giocatori che ritengo forti. L’ho fatto quest’estate, avendo anche ragione, lo farò anche adesso e nella prossima finestra. Noi vogliamo rinforzarci, non sarò stupido da indebolirlo”.

     

    Sui mancini del Napoli.

    “In alcuni ruoli preferisco il piede invertito, poi c’è il terzino sinistro si definisce sinistro perché deve essere sinistro, poi c’è Spinazzola… c’è chi è bravo con entrambi i piedi. Siamo al 60% mancini e siamo contenti da questo punto di vista”.

     

  • Napoli, Conte: “Il Var deve aiutare”

    Napoli, Conte: “Il Var deve aiutare”

    Per la partita di domenica contro la Roma, il tecnico del Napoli Antonio Conte parla in conferenza stampa ed ecco le sue parole.

    Lei è fiero di tutto ciò che ha già realizzato? O cose le serve ancora per esserlo completamente?

    “Ci sono tante squadre in pochissimi punti, stiamo facendo bene ma anche le altre, non c’è un’altra che si è staccata. C’è un po’ di stupore magari nel vedere alcune squadre lì in classifica dopo 12 giornate. Ce ne sono talmente tante in pochi punti che uno farebbe pure fatica ad elencarle”.

     

    E’ una partita affascinante, battezza il suo amico Ranieri, ma è anche una trappola. Chi rischia di più?

    “E’ una partita di calcio, mica rischiamo la vita (ride, ndr), è un rischio sportivo. Chi ne può uscire meno contento… sicuramente mi fa piacere incontrare Claudio, c’è grande stima nei suoi confronti, anche dell’amicizia. Sono contento per lui, pensavo tornasse per una nazionale, ma la finestra del cuore per la Roma e per il Cagliari era sempre aperta e sono contento per lui, per la sua famiglia, vivono a Roma. Sarà una partita tosta, non dimentichiamo che la Roma l’anno scorso è finita davanti a noi, fanno l’Europa League, ha fatto un ottimo mercato, ma non sta rendendo secondo aspettative e rose. Mi auguro tutti inizi a funzionare dopo il Napoli”.

     

    Le sue parole sul VAR hanno aperto una discussione, crede possa cambiare qualcosa?

    “Non lo so, sinceramente. Ho sollevato una discussione costruttiva, per costruire qualcosa di migliore, sicuramente oggi ci sono dei mezzi che ci devono far riflettere. Dopo che Mariani ha deciso, io non pensavo ci fosse stato un contatto col VAR, ma nella registrazione il VAR si limita a dire che c’è contatto, ma il calcio è uno sport di contatto. Se vogliamo parlare a livello costruttivo, e non polemico, dobbiamo dare un aiuto migliore a Mariani rispetto a San Siro. Ti limiti a dire che c’è un contatto, ma che contatto? Lieve, leggero? Mica è la pallavolo? Spero tutti abbiano fatto una riflessione, anche loro stessi. Si utilizzi meglio, si dia un aiuto all’arbitro, in quel momento l’arbitro può aver visto una cosa, lo strumento tecnologico deve aiutare. E’ semplice. Uno può dire c’è contatto, ma vieni a valutare se confermarlo o toglierlo. Io capisco gli arbitri che appena chiamati dicono ‘ecco cambierà subito la decisione’, ma tu la vedi e puoi confermare o cambiare. Mi dispiace, Mariani aveva condotto bene la gara, oggi mi rendo conto che nessuno l’ha aiutato. Poi magari lo rivedeva e confermava, l’avrei accettato, oggi non sapremo mai cosa avrebbe pensato. Mariani non è da censurare, ma chi non ha dato l’opportunità a Mariani di confermare o cambiare. Qui ogni cosa viene vista come polemiche nelle trasmissioni, mi auguro le mie parole siano costruttive. Ma per il bene di tutte le squadre”.

     

    Ritrova Lobotka, cosa dà di più al Napoli?

    “Dati alla mano nelle ultime 5 ne abbiamo vinte 3, pareggiato a San Siro e perso con l’Atalanta. Male male non è andata senza Lobotka, senza nulla da togliere a Lobotka, ma altrimenti sembra che abbiamo fatto un disastro e non è stato sostituito bene. Chiariamo bene i fatti, nelle 5 gare ne abbiamo vinte 3 e pareggiato con l’Inter che ci ha dato 40 punti e perso con l’Atalanta. Chi l’ha sostituito ha fatto bene, farò delle valutazioni sapendo che Gilmour mi dà garanzie al 200%, non al 100%”.

     

    Come sono tornati dalle nazionali McTominay e Lukaku? Ct Belgio aveva parlato di infiammazione cronica

    “Lukaku e McTominay si sono allenati, non c’è alcun problema. Olivera s’è allenato ieri, oggi e c’è anche domani per fare le ultime valutazioni e decidere. Valuteremo chi è tornato con qualche acciacco, ma ci sono ancora 48 ore per smaltire eventualmente un po’ di fatica”.

     

    Cosa si aspetta dalla Roma dopo il cambio in panchina e cosa dal Napoli?

    “Quando cambi allenatore c’è un input importante, loro sono al terzo cambio, è inevitabile… se fosse rimasto Juric avremmo saputo un po’ dal punto di vista del gioco e di sistema ed ora è tutto un po’ un punto interrogativo, non abbiamo grandi notizie. Non sappiamo come vorranno affrontarci e quindi pensiamo a noi stessi, c’è voglia ed entusiasmo di continuare questo percorso sapendo che sarà una gara difficile contro un’ottima squadra che ha avuto delle difficoltà”.

     

    Ngonge è parso in crescita, come l’ha visto? Può avere più spazio?

    “I calciatori sanno che io l’ultima cosa che faccio è guardare il volto quando scelgo. Sta a loro dimostrarmi durante la settimana ed in partita, dall’inizio o negli spezzoni, di mettermi in difficoltà. Lui sicuramente come altri rispetto all’estate è cresciuto, sta crescendo, ben venga perché abbiamo bisogno di una sana competizione e così si alza il livello di attenzione, intensità, di tutto già negli allenamenti perché dietro c’è qualcuno che spinge per giocare al posto di un altro”.

     

    Marotta ha detto che lei parla per un obiettivo.

    “Ringrazio il direttore (ride, ndr). Presidente? Per me è stato direttore, sarà direttore, abbiamo avuto modo di lavorare insieme per tanti anni, mi fa piacere che abbia capito che sono uno intelligente, ha detto sono intelligente (ride, ndr), faccio una buona comunicazione, non lo so, sicuramente gli obiettivi miei e suoi stridono, non sono comuni. Non saremo amici e compagni di viaggio, ma avversari e rivali”.

     

    Lei ha allenato grandi difensori, dove colloca Rrahmani e soprattutto Buongiorno?

    “Soprattutto Alessandro, considerando l’età, ha ampi margini e sta migliorando su molti aspetti, è riflessivo, ricettivo, quando gli fai vedere qualcosa assorbe subito, di fianco ha la fortuna di avere uno come Amir che è un soldato, un robot, lui è calibrato, è un computer, mi ha sorpreso perché è un grande lavoratore. Le cose gliele devi dire, ma le immagazzina e le fa subito. Sono contento per loro, ma ho anche Rafa Marin dietro che sta lavorando tanto ed anche lui è cresciuto, abbiamo Jesus che è un veterano e all’occorrenza può darci una mano, ma come dico sempre i difensori sono bravi se tutta la fase difensiva viene fatta insieme”.

     

    C’è amicizia, possibile non ci sia stato un contatto con Ranieri?

    “Una telefonata a Claudio l’ho fatta, per dargli il bentornato, ma era il minimo. C’è amicizia anche tra le moglie, lui è uno davvero a modo, di altri tempi, non puoi che volergli bene. Gli auguro tutto il bene ma tranne nelle due gare con noi”.

     

    Sull’entusiasmo dei tifosi.

    “Da parte nostra deve esserci un sano timore di non deludere i nostri tifosi, possiamo solo lavorare come stiamo facendo, fare di più, abbiamo intrapreso questo percorso insieme e questo entusiasmo che s’è creato non può far altro che farmi piacere. I ragazzi sanno che lavoriamo per non deludere i nostri tifosi, io dico sempre che potremo vincere o perdere ma i tifosi dovranno sempre vedere che ce l’abbiamo messa tutta”.

     

    Neres può essere utile ad un attacco che finora ha fatto qualche gol in meno? Anche Lukaku può necessitare di più cross?

    “David sta facendo bene, si impegna, lavora, è una risorsa importante, lo è stata e lo è nel presente. E’ un giocatore che cerchiamo anche di creargli delle situazioni per esaltare ancora di più le sue caratteristiche, ma sono contento di ciò che ci sta dando, ha sempre giocato anche se in spezzoni, tranne a San Siro dove c’erano situazioni contingenti e vedevo altro. Ma è un giocatore che ti può creare situazioni dal nulla ed in più è molto positivo, sono molto contento di lui”.

     

    Tante discussioni sul gol di Calhanoglu, come valuta Meret fino a questo momento?

    “Mi dispiace quando fate domande specifiche, particolari, non cattive ma particolari. Meret è il nostro portiere titolare, dietro ha Caprile che dà buone garanzie, io sono soddisfatto di Alex, poi non possiamo ogni volta andare a trovare sempre il pelo nell’uovo per creare instabilità all’interno. Anzi, mi piacerebbe visto che Kiss Kiss è di Napoli che andasse a favore del Napoli e non cercasse con una domanda del genere di creare una certa instabilità a livello umorale nei tifosi nei confronti del giocatore che non lo merita e non è giusto. Magari sono abituato diversamente…”.

     

  • Il Torino per rinforzare l’attacco pensa a Giovanni Simeone

    Il Torino per rinforzare l’attacco pensa a Giovanni Simeone

    Il Torino nel mercato invernale dovrà rinforzarsi vista la grave perdita di Duvan Zapata. La dirigenza pensa ad alcuni nomi ma quello che sembra piacere di più è quello di Giovanni Simeone che può lasciare il Napoli dove non trova molto spazio. Nelle prossime settimane sono attese novità sul possibile trasferimento.

  • Napoli, Conte: “Partita importante ma non decisiva”

    Napoli, Conte: “Partita importante ma non decisiva”

    In vista della gara contro l’Inter, il tecnico del Napoli Antonio Conte parla inconferenza stampa ed ecco le sue dichiarazioni

    Che effetto le fa il ritorno a San Siro da capolista?

    “Fa sempre un certo effetto dove si è lavorato, duramente, è un carico di emozioni, torni indietro nel tempo, è inevitabile ripensare a tante cose, tanti episodi. Sicuramente un bell’effetto tornare dove ho lavorato. E vinto? Sì, due anni felici. Il primo siamo arrivati secondi, abbiamo perso la finale di EL, nel secondo vincemmo lo Scudetto. E’ stata una bellissima esperienza che porto dentro di me, come tutte quelle passate che ho vissuto al massimo”.

    Ha letto le frasi di ADL, somigliano molto alle sue. Che effetto può produrre sull’ambiente? Può togliere qualcosa come entusiasmo?

    “Le parole del presidente non le ho lette. Qualsiasi cosa abbia detto, un tecnico non deve commentare ciò che dice il proprio presidente, deve ascoltare e andare avanti. Non c’è da commentare. Il presidente l’ho visto settimana scorsa, non mi ha detto niente, se a voi ha detto altro di diverso… (gli viene riassunto l’intervento, ndr). Sono considerazioni sue, non commenterò mai le parole del presidente, lui è a capo di tutto ed è giusto esprima il suo pensiero. Io sono al di sotto”.

    I 3 punti sono più importanti per l’Inter campione in carica o per il Napoli in ricostruzione.

    “Sono importanti, sono sempre 3 punti, è inevitabile che affrontiamo una squadra che oggi, per tutto ciò che ha dimostrato, è la squadra più forte, hanno lavorato benissimo ed oggi sicuramente si mettono in una posizione un po’ più alta rispetto a tutte le altre. Va dato merito a loro, hanno fatto un grande lavoro dai dirigenti all’allenatore ai calciatori, sono cresciuti tutti ma sono 3 punti per loro e per noi, si giocherà la partita e non andiamo a San Siro per sventolare bandiera bianca prima di iniziare, ma convinti di giocarci le nostre carte, poi vedremo cosa accadrà. Noi la stiamo preparando in maniera importante, come facciamo sempre, non andiamo lì a lasciare i 3 punti prima ancora di giocare. Sarà un test importante, ci misureremo con la migliore e sarà importante per capire i nostri progressi, non dimenticate che ci arriviamo da prima in classifica, può dire tutto o niente, è l’obiettivo è di rimanere in testa alla fine della classifica”.

  • L’Atalanta domina il Napoli di Conte. Show di Lookman

    L’Atalanta domina il Napoli di Conte. Show di Lookman

    Strepitosa prestazione dell’Atalanta che batte il Napoli in casa propria. Squadra di Gasperini che parte alla grande fin da subito con i padroni di casa che non riescono a metterli in difficoltà. 3-0 il risultato finale con protagonista assoluto Lookman autore di una doppietta e Retegui che va a segno nel finale. Napoli che resta a 25 punti, mentre l’Atalanta sale a quota 22.

  • Napoli, Conte: “Il nostro obiettivo è tornare in Europa”

    Napoli, Conte: “Il nostro obiettivo è tornare in Europa”

    In vista della gara contro l’Atalanta, il tecnico del Napoli Antonio Conte parla conferenza stampa ed ecco le sue dichiarazioni.

    Dopo la grande vittoria col Milan, c’è un’insidia mentale con l’Atalanta?

    “C’è un’insidia perché è una squadra forte, che ha vinto l’Europa League battendo il Bayer Leverkusen che non so quante partite aveva di imbattibilità. E’ in Champions da anni, è una squadra che oggi va annoverata tra quelle forti, senza dubbio. Merito al club, a Gasperini che in tutti questi anni ha fatto un lavoro straordinario ed ho grande stima di Gian Piero che è stato anche mio allenatore. Quando ero alla Juve lui era tecnico della Primavera e quando avevo qualche infortunio chiedevo di giocare con la sua Primavera. Lo stimo molto, tramite il duro lavoro ha ottenuto risultati, non vinci l’Europa League se non sei forte. A livello mentale dite, ma se sottovalutiamo questa partita… magari l’Atalanta potrebbe sottovalutarla visto ciò che è successo l’anno scorso e noi non facciamo coppe mentre loro stanno facendo bene in Champions, sono strutturati per la Champions. Come vi ripeto sempre, chi non gioca coppe come noi è avvantaggio forse perché si allena anche se siamo alla terza in una settimana, ma poi è lontano dalla struttura della rosa delle squadre di Champions”.

     

    Come sta Lobotka? Soddisfatto di Gilmour?

    “Sarà pronto per la prossima, siamo nelle fasi conclusive di recupero. Non era un problemino in nazionale come qualcuno aveva etichettato, è ancora in fase di recupero e bisogna pazientare. Alla prossima sarà a disposizione. Su Gilmour non avevo dubbi, zero, ve l’ho sempre detto. Lui era un mio cruccio, meritava di giocare, poi guardavi Lobo in partita e faceva prestazioni eccezionali. Il valore di Billy lo conoscevo, sta facendo molto bene e siamo contenti di averlo perché è giovane e potrà stare tanti anni nel Napoli”.

     

    Ha accorciato il percorso, la squadra ha già la sua mentalità. Gli somiglia ogni giorno di più.

    “Io dico sempre dei ‘lavori in corso’, nn puoi pensare in 4 mesi di aver trasmesso tutto. Ho trovato un gruppo disponibile, preparato a voler comunque migliorare e questo è merito dei ragazzi. La disponibilità è alla base di tutto, sia tatticamente che fisicamente e mentalmente, non è scontato e questo ha accelerato il percorso, ma ribadisco, mi auguro però di essere smentito, ma in una situazione di costruzione hai bisogno di un determinato percorso e devi crescere per arrivare a certi livelli. Si può dire ciò che si vuole, ma la mia esperienza dice che questo percorso dobbiamo farlo e non pensiamo a salti multipli. Non è così, altrimenti cadrebbe tutta la teoria del lavoro, sarebbe troppo semplice, ma magari sbaglio, me lo auguro, ma dobbiamo tapparci le orecchie e lavorare. E’ un momento positivo, ma possono arrivare momenti meno positivi e questo non ci deve discostare dal percorso”.

     

    Con l’Atalanta un’ulteriore verifica dopo Milano? Una gara potenzialmente da Scudetto?

    “Non lo so se può essere definita da Scudetto, ma sicuramente anche l’anno prossimo cercheranno di entrare in Europa, loro ci sono già dalla porta principale, il nostro obiettivo è di rientrare in Europa cercando di rubare l’idea agli altri ed entrarci dalla porta principale. Loro sono una realtà consolidata, da anni sono presenti nella competizione più importante. La squadra è cresciuta anno dopo anno e l’Europa League ti dà consapevolezza, hanno costruito un percorso e continuano a farlo, potenziandosi. Per noi possono essere un esempio, hanno messo mattoni ogni anno, costruendo anche dopo cessioni importanti, come sono andati via a noi perché non dimentichiamo che abbiamo perso dei giocatori, non so se li perderemo ancora, ma sono stati sostituiti in maniera adeguata e loro con il lavoro sono competitivi. Grande merito a Gian Piero, ora sono conosciuti come una squadra forte, l’ho vista con l’Arsenal… sono forti, non per incensarli, ma complimenti a loro e possono essere un esempio per noi perché dobbiamo fare degli step per diventare forti e puntare a cose importanti”.

     

    Sulla difesa e sulla crescita di Kvara e Lukaku. Cosa devono fare ulteriormente?

    “Alla presentazione dissi dei 48 gol subiti e non bisognava dare colpa solo ai difensori, così come oggi non bisogna dare merito solo ai difensori ma alla fase difensiva, agli 11 giocatori che difendono. Tutti partecipiamo nelle due fasi, vedi anche il gol al Milan con una pressione alta, recuperiamo con McTominay, poi palla al difensore centrale, in verticale ad un centrocampista ed in verticale all’attaccante, tocchiamo tutti e 3 i settori. Anche in fase difensiva la facciamo tutti insieme, non solo i 4 difensori ed il portiere. La squadra ha ritrovato quella voglia e quello spirito, ha ritrovato l’importanza di essere uniti, così come nella fase offensiva. Mi preme sottolinearlo, non si danno meriti a giocatori o reparti, ma alla squadra in generale, siamo tutti coinvolti nelle due fasi. Siamo contenti, sarà un test probante anche a livello difensivo perché l’Atalanta ha il miglior attacco e cercheremo di essere preparati ed organizzati anche se non è semplice contro di loro, il primo pensiero sarà di fare gol e poi di non subirlo, solo così puoi pensare ai tre punti”.

     

    Lei ha detto miracoli non ne faccio, vincere quest’anno sarebbe un miracolo?

    “Sono molto credente, anche praticamente, conosco solo una persona che li fa. Io prego sempre, anche per la squadra, che stia bene, oltre alla mia famiglia c’è anche una preghiera per i calciatori, lo dico sinceramente. Noi, la squadra ed il club possiamo andare uniti, compatti, per costruire qualcosa d’importante e che duri nel tempo, poi si dice Dio vede e provvede. A noi non deve mancare ciò che dobbiamo fare, lavorare e metterci a disposizione, tutti, dal cuoco ed il magazziniere per creare qualcosa di bello che può dare in un campionato dei punti in più. Non dobbiamo sbagliare niente su questo, non siamo nelle condizioni di poter sbagliare. Poi i miracoli calcistici ci sono sempre stati, ma devi lavorare per sperare accada, non basta pregare”.

     

    Il Pallone d’Oro a chi l’avrebbe detto?

    “Lascio giudicare a chi lo deve fare. Ho altri pensieri, mica sto a parlare del Pallone d’oro…”

     

    L’asticella si alza dopo certe sfide, come si gestisce l’entusiasmo? Anche agli ingressi tanti tifosi dall’estero.

    “L’entusiasmo deve essere benzina, è positivo, sarò l’ultima persona a spegnere l’entusiasmo, dobbiamo cavalcare l’entusiasmo, alimentarlo venendo qui ogni giorno e lavorando con un solo pensiero in testa per renderli orgogliosi al di là del risultato. Io voglio che ci sia l’attaccamento, senso d’appartenenza, poi il risultato è relativo. A Milano sentirli cantare a fine partita… ci deve riempire il cuore e dare forza nella difficoltà e nella fatica. Ci deve dare qualcosa in più per superare le difficoltà, non smorzerò mai gli entusiasmi, devono essere con noi. E’ giusto sognare la cosa più bella per loro, ma in maniera realistica io devo dire che è l’inizio di un percorso per dare stabilità per Napoli, per il presidente e per i tifosi che meritano gioie”.

     

    Sul sacrificio di Politano in fase difensiva.

    “Matteo è stato il primo a lanciarmi quest’idea, mi ha detto ‘mister, se c’è bisogno in alcune partite di abbassarmi perchè attaccano i 5 canali mi abbasso io…” è stato anche lui. Lo sta facendo in maniera perfetta, ma l’ha fatto anche Ngonge in maniera perfetta col Lecce, poi in attacco abbiamo bisogno di giocatori tecnici, ma in non possesso contro squadre che attaccano i 5 canali… l’Arsenal (con l’Atalanta, ndr) abbassava Partey su Lookman e si formava una linea a 5, in Italia si abbassa un centrocampista, a volte l’Arsenal stesso abbassa Saka e Martinelli a 6, alcune cose sono sdoganate a livello tattico. C’è un’evoluzione, si attacca in un modo e si difende in un’altra, io non chiedo a Matteo di abbassarsi se il terzino resta, perciò parlavo prima di fase difensiva, non la fanno in 4 ma tutti. Ngonge ha caratteristiche simili, altrimenti poi devi abbassare un centrocampista”.

     

    L’Atalanta gioca uomo su uomo esasperato, lei la porterà più sul piano qualitativo in costruzione per uscire con la palla o accetterà la gara fisica?

    “Noi stiamo preparando la gara, con loro devi essere molto preparato, oggi siamo stati molto… ho rotto molto le scatole ai calciatori per fargli capire alcune situazioni. La partita non va solo giocata, va preparata, va fatto vedere cosa accadrà. Dire siamo questi, abbiamo i nostri concetti va bene, ma devono sapere cosa accadrà e se ti prepari prima trovi o dai già delle situazioni. Quello qualitativo scombina alcune situazioni, ma la preparazione in gare fisiche come queste e danno grande pressione in ogni zona sono partite che le devi preparare in maniera accurata e rompere tanto le scatole”

     

    Difficile ipotizzare in prospettiva un Napoli di Conte senza Kvara e Lukaku.

    “Premetto, è stato un argomento anche di discussione al nostro all’interno con i capi della comunicazione. Voglio chiarire che il Napoli vince, il Napoli perde, non c’entra niente mettere Conte vince, Conte perde. Capisco alcune situazioni, ma sono rimasto pure sbalordito ed interdetto dopo Inter-Juve, il titolo non era nè sulla Juve nè sull’Inter ma che io stavo godendo. Capisco, ma il concetto deve essere uno: noi vinciamo, noi perdiamo, anche il discorso di dare specifici meriti ad un giocatore o ad un allenatore per me è tutto sbagliato, mi infastidisce molto e chi mi è vicino lo sa. Spero non ci siano più queste distinzioni, noi siamo un’unica cosa, facciamo bene o male tutti insieme. I meriti, che sono temporanei dopo 10 partite, li dobbiamo dividere così come nella negatività dovremo assorbire tutti le critiche, ma mi auguro di no, ma so benissimo che oggi Politano che è l’emblema del non prendere gol e poi sono convinto che qualcuno dirà Politano sta troppo basso quando prenderemo i gol. Anche all’ambiente nostro, di Napoli, cerchiamo di essere uniti, compatti, dividerci i meriti dal presidente, ma poi meriti di cosa che siamo alla decima giornata? Ma stiamo facendo le cose perbene e servono tutte le componenti per farlo. E’ una cosa che da un po’ ho qui… mi dà fastidio. Noi, noi e noi!”.

     

  • Serie A, il Napoli sbanca San Siro ed è sempre più primo

    Serie A, il Napoli sbanca San Siro ed è sempre più primo

    Il big match del campionato di Serie A tra Milan e Napoli si è concluso con il risultato di 0-2 in favore dei partenopei di Conte che continuano ad essere in maniera inarrestabile in testa alla classifica.

    Reti di Lukaku al 5′ e di Kvarasvelia al 43′. Nel secondo tempo, i rossoneri le provano tutte per riaprire la partita. Al 48′ gol annullato a Morata e poi Meret il portiere del Napoli blocca e ferma tutti i tentativi del Milan.

    Napoli ora sempre più in fuga con 25 punti e più sette sull’Inter seconda. Milan invece ancora più staccato, ottavo con 14 punti, con una partita in meno.