Tag: Coppa dei campioni

  • Il 30 Maggio 1984, la Roma perde la finale di Coppa Campioni ai rigori contro il Liverpool

    Il 30 Maggio 1984, la Roma perse la Coppa dei Campioni contro il Liverpool ai rigori. Stiamo parlando di 40 anni fa.

    Un appuntamento con la storia, fissato in casa, allo stadio Olimpico di Roma. Il 30 maggio 1984 la Roma di Nils Liedholm si gioca la Coppa dei Campioni contro il Liverpool. I giallorossi la perdono ai calci di rigore.

    Pochi giorni prima, la Juventus aveva vinto la Coppa delle Coppe contro il Porto.

    E proprio sulla spinta dell’Olimpico, conta il presidente Dino Viola e il tecnico Liedholm. Poi c’è quel Paulo Roberto Falcão che è tra i più forti in campo.

    Il Liverpool pero’ passa in vantaggio, con un gol incredibile e controverso, uscita del portiere Tancredi e dal rinvio di Bonetti che finisce proprio sul portiere: Neal insacca lo 0-1 per i Reds. Pruzzo, poco prima dell’intervallo, pareggia. È 1-1. Falcao si trascina per il campo, non è al meglio. Dopo i tempi supplementari il risultato non cambia. Si va alla lotteria dei calci di rigore.

    Segna capitan Di Bartolomei, ma sbagliano Conti e Graziani, ipnotizzati dal portiere avversario Globerard che compie un sacco di moine. Falcao non tira e si parla di un gran rifiuto e della sua scarsa vena, dagli undici metri. Vince il Liverpool che festeggia. Per la Roma lacrime e disperazione.

    Anche i tifosi romanisti, piangono per un titolo perso.

  • 29 Maggio 1985, la tragedia dell’Heysel

    29 Maggio 1985, la tragedia dell’Heysel

    Era il 29 maggio del 1985, uno dei giorni più tristi del calcio. Allo stadio Heysel di Bruxelles si gioca la finale di Coppa Campioni Juventus-Liverpool, succede di tutto.

    Trentadue italiani, quattro belgi, due francesi e un nordirlandese muoiono in seguito ad alcuni tafferugli, ci sono anche seicento feriti.

    L’Heysel è uno stadio vecchio. La ristrutturazione è avvenuta, solo una decina di anni prima, l’impianto è senza vie di fuga.

    All’Heysel entrano molti tifosi inglesi senza biglietto. Ci sono anche ultrà del Chelsea infiltrati. È intorno alle ore 19 che si scatena l’inferno. La rete che divide i settori è fragile ed in quel momento iniziano le cariche di ultras e polizia che fanno quello che possono, ma la situazione è già drammatica. Non ci sono vie di fuga. Alcuni vorrebbero entrare in campo, ma non è previsto perché ci sono gli agenti con i manganelli. Il muretto,  non regge più e crolla. In molti restano schiacciati e alcuni muoiono calpestati da altri tifosi. È il caos più completo.

    La partita si gioca tra le critiche e le discussioni. Con un’ora e mezzo venticinque di ritardo. Vince la Juve per 1-0, con Platini che segna su rigore il gol decisivo. Nessuno voleva giocare, ma la UEFA e le autorità belghe obbligano entrambe le squadre a giocare.

  • 6 febbraio 1958 la tragedia di Monaco

    6 febbraio 1958 la tragedia di Monaco

    6 febbraio 1958 – 6 febbraio 2024: Sono passati ben 66 anni da una grande tragedia. Ovvero quella della squadra del Manchester United allenata da Matt Busby che era reduce da una gara di Coppa dei Campioni a Belgrado. Il viaggio prevedeva un passaggio all’aeroporto di Monaco di Baviera, in Germania Ovest.

    In Germania ecco un problema: il pilota James Thain, nel decollo, avverte un rumore insolito. A quel punto  i passeggeri vengono fatti scendere e diversi giocatori del Manchester United mandano un telegramma per avvisare le famiglie del ritardo.

    Poi arriva il decollo, ma l’aereo precipita e si schianta. A perdere la vita, sono 7 giocatori del Manchester United: Geoff Bent, Roger Byrne, Eddie Colman, Mark Jones, David Pegg, Tommy Taylor e Liam Whelan. Perdono la vita anche il segretario Walter Crickmer, il preparatore Tom Curry, l’assistente tecnico Bert Whalley e 8 giornalisti. Si salvano invece nove giocatori e Matt Busby.