La Roma ha individuato il nuovo rinforzo per il reparto offensivo da regalare a Daniele De Rossi. Infatti la dirigenza giallorossa, secondo quanto riportato dal quotidiano francese footmercato.net, ha iniziato dei colloqui con il Siviglia per Youssef En-Nesyri. In più il DS Ghisolfi avrebbe già trovato un accordo di massima direttamente con il centravanti marocchino. A convincere En-Nesyri a sposare il progetto Roma sarebbe stato proprio mister Daniele De Rossi, che in questi giorni avrebbe avuto numerosi contatti con l’attaccante del Siviglia. Il prossimo incontro sarebbe fissato a lunedì per cercare l’intesa sulla modalità di trasferimento e la valutazione del calciatore. Al momento En-Nesyri ha una valore di mercato pari a circa 20 milioni di euro. La Roma spingerà per arrivare all’acquisto dell’attaccante tramite magari la formula del prestito oneroso con diritto di riscatto. Vedremo nei prossimi giorni se arriverà l’offerta ufficiale dei giallorossi al Siviglia per Youssef En-Nesyri.
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Aouar può lasciare subito la Roma, chiusura vicina con un club arabo
Houssem Aouar è vicinissimo a lasciare la Roma dopo appena un anno. Infatti la scorsa estate il trequartista algerino classe ’98 era approdato nella Capitale, dopo essersi svincolato dal Lione. Nella sua esperienza in giallorosso non ha fatto vedere quasi mai il suo reale valore. Nonostante questo in 13 gare in Serie A, quasi tutte da subentrato, ha messo a segno ben quattro gol.
In queste ore però Aouar ha ricevuto una ricca offerta dall’Arabia Saudita. L’Al Ittihad si è fatto sotto per l’ex Lione ed ha già raggiunto un accordo di massima con il calciatore. Il club saudita sarà guidato in panchina da Laurent Blanc, già allenatore di Aouar all’OL. La cessione porterà nelle casse della Roma circa 15 milioni di euro, niente male per un calciatore arrivato a zero e che non ha brillato nella scorsa stagione. La definizione dell’affare potrebbe arrivare già nelle prossime ore.
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La Roma si fa sotto per Soulé, ecco la situazione ed occhio al Leicester…
La Roma è a caccia di un rinforzo di qualità e tecnica sulle fasce d’attacco da regalare a mister De Rossi. La società giallorossa nelle ultime ore si è fatta sotto per Matias Soulé, come riportato da Fabrizio Romano. Il talento argentino può lasciare Torino definitivamente, dopo l’anno in prestito al Frosinone. La richiesta della Juventus per Soulé è di 35/40 milioni di euro, cifra a cui la Roma ad oggi difficilmente può arrivare. Magari nella trattativa possono essere inserite delle contropartite (El Shaarawy ed Abraham non dispiacciono alla Juve). In più i giallorossi devono prestare attenzione anche al mercato di Premier League interessato al fantasista sudamericano, il Leicester su tutti. Soulé potrebbe essere la pedina perfetta nello scacchiere di De Rossi, infatti la Roma cerca un esterno a destra, che magari possa rientrare sul sinistro, più di qualità che di corsa. Vedremo se nei prossimi giorni ci sarà un’offerta ufficiale della Roma al club bianconero.
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De Rossi ritorna all’Olimpico, è la vittoria dei romantici
Immaginate questa situazione: voi su una sedia, magari a dondolo, magari davanti ad un camino, magari con i capelli bianchi, con vostro nipote sulle ginocchia. Questo momento deve essere necessariamente dedicato al racconto di una bella storia del passato. Una bella storia che ha un significato, un racconto di cui si è stati testimoni da quando è nato a quando è finito. Come ad esempio la storia di Daniele De Rossi e la Roma, perché questa non è definibile in altro modo se non come una bella storia.
Al di là del giudizio sull’esonero di Mourinho, andando oltre i dubbi sulla poca esperienza da allenatore di De Rossi e tralasciando anche le opinioni sul comportamento dei Friedkin e sul perché della loro scelta, l’ex capitano giallorosso è il simbolo della vittoria di tutti i romantici e lo è per almeno tre motivi.
Il primo aspetto è quello legato al ciclo calcistico di DDR16. Infatti Danielino, nato in una famiglia romanista e di conseguenza tifoso romanista da sempre, inizia dai pulcini della Roma, fa tutta la trafila del settore giovanile, la primavera ed arriva finalmente in prima squadra. Pian piano negli anni conquista il posto da titolare in campo ed il ruolo di bandiera tra i tifosi. Ha la possibilità di vivere il suo percorso alla Roma con “Er Pupone”, con tutti gli aspetti positivi e negativi del caso. Perché si è vero che gioca al fianco di uno dei numeri dieci più forti della storia del calcio italiano, con cui magari può dividere le pressioni della piazza. Ma con Totti capitano, l’appellativo a lui destinato è quello di “Capitan Futuro” e di essere quindi uno scalino dietro di lui. Ritiratosi Totti però, De Rossi diventa il capitano effettivo e capo popolo della Curva Sud sul manto verde. Con la sua esperienza e qualità si afferma definitivamente come leader del club di cui è tifoso, vivendo sulla propria pelle gioia e tormento. Oggi quel bambino nato con il DNA giallorosso, dopo essere stato il nastro nascente, il talento affermato, il secondo leader dietro Totti, il capitano indiscusso, diventa l’allenatore dell’AS Roma. Il cerchio si chiude.
Il secondo motivo è che per tutti coloro che hanno vissuto il passaggio dal calcio dei primi anni del 2000 a quello attuale, De Rossi rappresenta un punto di svolta. Infatti, andando oltre l’analisi dei cambiamenti tecnici e tattici del gioco del calcio in questi anni e tralasciando le evoluzioni di pensiero calcistico, De Rossi ha rappresentato la fine di un concetto. Che si voglia o no, non è un luogo comune dire che la figura della bandiera di una squadra è finita. Anche i calciatori attuali, che giocano per la squadra di cui sono tifosi da bambini, non hanno ereditato l’attitudine ad essere il simbolo del proprio club. L’ultimo, in ordine prettamente cronologico, nel calcio italiano è stato proprio Daniele De Rossi. Con l’addio di De Rossi è stata segnata la fine della figura iconica che porta in campo gli stati d’animo di un popolo intero. Del calciatore – tifoso che vive come qualunque altra persona sugli spalti le emozioni di una partita. Nel momento in cui De Rossi ha appeso gli scarpini al chiodo si è chiusa un’era, quella dell’eroe romantico, tipica del ciclo carolingio, che vive mille peripezie solo ed esclusivamente per esaudire i desideri della sua bella. Ora però quel percorso di lotta e dimostrazioni d’amore, un po’ come quello di Orlando il Furioso per la sua Angelica, può tornare ad avere il suo continuo, da un’altra prospettiva, quella di bordo campo.
Il terzo ed ultimo motivo è che la storia di Daniele De Rossi è la storia che accomuna effettivamente i cuori di tutti quelli che hanno un obiettivo nella vita e che vivono per quello. Torniamo per un attimo alla sedia a dondolo vicino al camino, una volta raccontata la favola ora è il momento di trarre una morale da insegnare a vostro nipote. Il percorso di nascita, crescita, realizzazione, addio, ritorno e chissà cos’altro, è un pensiero che tutti, anche per un solo istante, abbiamo fatto nella vita. Un percorso che va aldilà dell’ambito calcistico, ma entra nella vita di tutti. Chi non ha mai espresso un desiderio gigante, enorme, irrealizzabile? Quante volte magari, anche per il più impossibile degli obiettivi, ci siamo chiesti: “e se effettivamente questo desiderio si realizzasse?” Ebbene questa storia è la dimostrazione che tutto è realizzabile. Anche la storia di un bambino, nelle cui vene scorre sangue rosso come tutti, ma con delle forti venature gialle; che parte da un campetto di periferia per arrivare in Champions League, a vincere un Mondiale e soprattutto diventare simbolo della sua gente. Quel bambino questo pomeriggio alle 18 farà ritorno in quello Stadio Olimpico che l’ha visto gioire e soffrire, sudare ed esultare, e che lo riabbraccerà con lo stesso affetto ed amore che una mamma avrebbe nel ricongiungersi ad un figlio che dopo anni fa ritorno a casa.
In bocca al lupo Mister, viva i romantici e viva il calcio!
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Ora è anche ufficiale, Daniele De Rossi torna alla Roma come allenatore
La Roma ha pochi minuti fa ufficializzato l’arrivo in panchina di Daniele De Rossi. L’ex capitano dei giallorossi prenderà il posto di Mourinho fino a giugno 2024. Avrà il ruolo di traghettatore e la responsabilità di risollevare i destini della squadra del suo cuore. Sabato alle 18 allo Stadio Olimpico quindi ci sarà il ritorno di Capitan Futuro, questa volta da allenatore dell’AS Roma.