Tag: De Zerbi

  • Monza; la panchina di Stroppa vacilla, può esserci la sorpresa De Zerbi

    Nonostante i tanti investimenti la stagione del Monza è partita con due sconfitte. La posizione del tecnico Giovanni Stroppa già vacilla con Galliani che ha in testa un suo pallino, si tratta di Roberto De Zerbi. Si aspetta un inversione di marcia della squadra altrimenti per Stroppa sarà esonero. La situazione verrà monitorata di giornata in giornata.

  • Ufficiale: Roberto De Zerbi lascia lo Shakhtar Donetsk

    Roberto De Zerbi lascia la panchina dello Shakhtar Donetsk. Il tecnico che la scorsa stagione aveva intrapreso l’avventura ucraina ha vissuto una stagione molto complicata causa guerra nel paese. Il campionato sospeso da mesi ha portato all’addio di molti giocatori e adesso è arrivata la decisione del tecnico che molto probabilmente resterà fermo una stagione in attesa di una nuova sfida.

  • Dopo l’esperienza allo Shakhtar, De Zerbi vuole fermarsi un anno

    Dopo l’esperienza allo Shakhtar, De Zerbi vuole fermarsi un anno

    Un anno sabbatico per Roberto De Zerbi, dopo l’esperienza allo Shakhtar l’ex tecnico del Sassuolo ha deciso di fermarsi per una stagione rifiutando alcune proposte provenienti dalla Turchia, Spagna e Inghilterra così da riflettere e aspettare l’occasione giusta da cui ripartire.

  • Gelo improvviso tra la Fiorentina e Italiano, De Zerbi sullo sfondo

    Il rinnovo di Vincenzo Italiano con la Fiorentina tarda ad arrivare, c’è ancora distanza tra domanda e offerta ma la volontà è quella riuscire a trovare un accordo. La viola infatti vorrebbe proseguire con Italiano in panchina ma nelle ultime ore si è verificato un rallentamento nella trattativa per il prolungamento, sullo sfondo pervade il nome di Roberto De Zerbi, tecnico già cercato dalla società viola lo scorso anno.

  • Galatasaray: a sorpresa in panchina può arrivare De Zerbi

    Roberto De Zerbi ha vissuto una stagione non facile in Ucraina dove causa guerra il campionato è stato sospeso. La voglia di ricominciare per il tecnico è tanta e la sua nuova meta potrebbe essere in Turchia dove il Galatasaray ha avviato i contatti con il suo agente. Il club turco fino a qualche giorno fa aveva in mente Tudor ma le idee adesso sono cambiate. Nelle prossime ore si attendono sviluppi ma la pista turca per il tecnico italiano è molto concreta.

  • Napoli: prime crepe tra De Laurentis e Spalletti; in caso di addio a fine stagione c’è l’idea De Zerbi

    Napoli: prime crepe tra De Laurentis e Spalletti; in caso di addio a fine stagione c’è l’idea De Zerbi

    Dopo le ultime settimane molto complicate, arrivano le prime tensioni tra De Laurentis e Luciano Spalletti. La sua permanenza sulla panchina del Napoli in vista della prossima stagione non sembra essere affatto sicura e si parla di possibili sostituti per ripartire nuovamente con un nuovo progetto tecnico. A De Laurentis piace moltissimo Roberto De Zerbi che potrebbe lasciare lo Shakhtar Donetsk visti gli ultimi mesi complicati causa guerra tra Russia e Ucraina. Al momento c’è da chiudere un campionato nel migliore dei modi possibili e successivamente verranno fatte le valutazioni necessarie, ma la certezza è che qualcosa tra Spalletti e De Laurentis sia cambiata, con De Zerbi che potrebbe essere la sorpresa.

  • Ucraina, De Zerbi e il suo staff bloccati in hotel

    Mister Roberto De Zerbi e il suo staff sono chiusi in hotel con gran parte dei calciatori. In strada ci sono milioni di persone dirette in Polonia. Alle 5 lo staff italiano ha sentito due forti esplosioni nella zona dell’hotel”. Attraverso il profilo Twitter del Direttore Michele Criscitiello, arrivano nuovi aggiornamenti su mister De Zerbi e il suo staff (otto collaboratori italiani) dopo l’invasione russa in Ucraina di questa notte.

    Da oggi il loro Shakhtar Donetsk non si allenerà più, la partita di sabato è stata rinviata al pari dell’intera Premier League ucraina e l’aeroporto è chiuso. Impossibile, al momento, rientrare in Italia.

  • Campionato ucraino, altro successo per lo Shakhtar di De Zerbi

    Campionato ucraino, altro successo per lo Shakhtar di De Zerbi

    Altra partita e altro successo per lo Shakhtar Donetsk. L’eurorivale dell’Inter in Champions  League soffre, ma alla fine riesce a spuntarla contro il Rukh Lviv con due reti negli ultimi cinque minuti: prima Antonio, poi Tete per il 2-0 finale che riporta gli uomini di Roberto De Zerbi in vetta alla classifica a quattro giorni dalla sfida di Champions League con i nerazzurri.

  • Lo Shakhtar Donetsk di De Zerbi travolge per 6-1 lo Zorya

    Lo Shakhtar Donetsk di De Zerbi travolge per 6-1 lo Zorya

    Lo Shakhtar Donetsk a valanga contro lo Zorya. La formazione di Roberto De Zerbi, avversaria nel girone di Champions League dell’Inter ha superato per 6-1 gli avversari in Conference League della Roma. Match già ipotecato nella prima frazione di gara con la doppietta di Fernando e la rete di Perinho. Nella ripresa gli ospiti hanno accorciato con Gladky prima della doppietta di Tete e della rete di Sikan.

    LA CLASSIFICA (prime posizioni)
    Shakhtar Donetsk* 26
    Dynamo Kiev 26
    Vorskla 21
    Zorya* 20
    Dnipro 19

  • De Zerbi: “Stimo molto Mancini. Locatelli pronto per Juve. Serie A di alto livello”

    De Zerbi: “Stimo molto Mancini. Locatelli pronto per Juve. Serie A di alto livello”

    Roberto De Zerbi è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il tecnico che debutterà domani a Kiev racconta gli obiettivi per la sua nuova avventura allo Shakhtar Donetsk: “Alleno giocatori molto forti. Obiettivi? Vincere il campionato. Poi dobbiamo comportarci bene nelle competizioni europee”. Dell’Italia campione d’Europa dice: “Mi sono emozionato come un genitore, ma erano e sono dei giocatori forti, io ho soltanto cercato di trasmetter loro la mentalità dell’allenarsi sempre al 110 per cento, dell’essere protagonisti e non comprimari. E così è stato: quando Locatelli e Berardi sono entrati nella finale contro l’Inghilterra, l’hanno fatto col piglio giusto. Orgoglioso di loro. Berardi aveva soltanto bisogno di rimettersi in carreggiata. Su Locatelli e Raspadori mi viene da sorridere quando sento gli unanimi commenti positivi su entrambi, perché tempo fa molti si chiedevano se Locatelli fosse più o meno umile o con i piedi per terra, quando Manuel è un ragazzo d’oro. E per Raspadori si tirava fuori il metro per misurare quanto fosse alto…”. Invece sul possibile approdo di Locatelli alla Juventus: “Prontissimo, per la Juve e per un grande club europeo perché incarna tutto quello che un centrocampista deve essere oggi: è bravo nella costruzione e a inserirsi, dà quantità, in tre anni non gli ho visto perdere un contrasto. Ha personalità da vendere, è intelligente tatticamente, si presta a qualsiasi tipo di calcio. Raspadori sa giocare con la squadra in più ruoli d’attacco ed è forte nelle gambe”. Sul futuro di Berardi se sarà ancora al Sassuolo afferma: “Perché ha sempre anteposto il divertimento alla carriera. Lo capisco perché io sto facendo la stessa cosa. Credo che non gli sia mai capitata l’occasione giusta, la situazione in cui sentirsi a suo agio. Non è vero che ha paura. Anzi, ha un grande carattere e lo dimostra il rigore battuto nella finale dell’Europeo. Vive secondo i suoi valori. Lo apprezzo molto: non è un arrivista, ma vuole essere se stesso”. Sull’allenatore Mancini, De Zerbi conferma di essere un suo grande ammiratore: “Se l’ho sentito prima dell’Europeo? Sì. Io sono un manciniano sfegatato. Quando ero giocatore, dopo Maradona il dieci che “amavo” di più era Roberto. Sono rimasto manciniano anche da allenatore. Sono pochi gli ex numeri 10 diventati allenatori. Io e lui eravamo due 10 insofferenti agli allenatori? Io ero molto insofferente e non sono cambiato tanto. Come giocatore ero serio, non un lazzarone, ma ero particolare, volevo divertirmi, toccare sempre la palla, essere nel vivo. Mi piaceva l’allenatore che trasmetteva le nozioni, ma mi prendevo la responsabilità della giocata, non facevo il soldatino. Da allenatore è lo stesso, cerco di dare tutto quello che serve ai giocatori, di disporli nelle posizioni più congeniali, poi voglio vedere personalità, carattere, coraggio. Devono essere attori protagonisti. Non muovo i giocatori con il joystick della playstation e odiavo quelli che lo facevano con me quando giocavo”. Sul fatto che sia finito ad allenare un club estero da la sua opinione: “No, non credo che sia una sconfitta per nessuno. Ho avuto qualche contatto con squadre italiane. Al Sassuolo stavo benissimo e non l’avrei lasciato se non mi fossi accorto che era finito il mio tempo. Non volevo accontentarmi né vivacchiare, così sono andato via a malincuore. Un giorno mi piacerebbe tornare in Serie A, ma in una società dove mi sia permesso di lavorare secondo i miei modi. Io mi adeguo, ma loro devono adattarsi a me. Non mi ritengo per tutte le salse. A volte bisogna dire qualche no, è troppo facile dire sì a tutti e non essere se stessi in tutti i posti”. Sul prossimo campionato di serie A dice: “Conte si è fermato, però sono ritornati Mourinho, Allegri, Sarri e Spalletti. Un campionato bello e difficile. Juve e Inter sono sempre là davanti a tutti. Il Milan ha perso due giocatori importanti però si sta muovendo con intelligenza, e Pioli è una garanzia. Il Torino ritornerà sui livelli che gli competono perché Juric è un allenatore forte. L’Atalanta continuerà sulla strada intrapresa. Il Sassuolo ha tutto per fare ancora bene. La Fiorentina ha preso Italiano e dopo due stagioni i viola hanno una gran voglia di rifarsi. La Samp ha chiuso l’ultimo campionato al nono posto e con D’Aversa continuerà a essere una squadra solida, difficile da battere. Il Cagliari non ha una rosa da retrocessione. Sarà un campionato livellato e bello”. Infine dice la sua su come deve essere giocata bene una partita: “Non mi piace che si butti via la palla. Non si deve costruire dal basso per forza. Se gli avversari ti pressano “alto” e tu non vuoi gettare il pallone, devi giocarlo. Se l’avversario ti aspetta nella propria metà campo, contro chi la fai la costruzione di gioco? Contro nessuno. Nessuna vergogna nel difendersi e ripartire, però a me non piace. La stampa si diverte a dividere noi allenatori tra giochisti e risultatisti, come se un giochista non volesse fare risultato. Non è così. Il mio modo di giocare mi rappresenta. Se fosse stata una moda, come dice qualche scienziato, mi sarei bruciato prima di iniziare”.