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  • Sassuolo, Dionisi: “Il Torino è un avversario difficile da affrontare”

    Conferenza stampa della vigilia per Alessio Dionisi. Il tecnico del Sassuolo parla dalla sala stampa del Mapei Football Center per presentare il match di domani sera contro il Torino.

    Si riparte dopo il ko con l’Udinese: come si riparte?
    “Come sempre, si cerca di mettere da parte la partita precedente prendendo pro e contro, ci sono stati dei pro nel primo tempo, dei contro dopo l’episodio sfortunato e negativo, e ci si allena per la prossima, c’è sempre una riprova successiva e per noi è quella di domani”.

    L’emergenza infortunati quanto complica il tuo lavoro?
    “È un peccato non avere tutti gli effettivi, credo sia un problema di tutte le squadre. Poi si giocano partite ravvicinate, ci sta non avere alcuni a disposizione. Purtroppo abbiamo tante defezioni in avanti ma ho possibilità di scelta e questo vuol dire che i giocatori ci sono”.

    Quando rientrano gli infortunati?
    “Sappiamo chi si è fatto male per un infortunio traumatico, conosciamo le tempistiche, sui muscolari dobbiamo vedere giorno dopo giorno, ma parliamo di chi c’è e pensiamo al Torino”.

    Il Torino sta facendo bene: che avversario ti aspetti?
    “Sarà una partita difficile perché il Torino ha fatto un campionato molto positivo l’anno scorso, ce la siamo giocata arrivando a pari punti, abbiamo fatto bene entrambi. Il Torino è ripartito da quello, gli inserimenti credo siano stati molto all’altezza, hanno messo dentro giocatori forti e i risultati parlano chiaro. Poi ci siamo noi. Sappiamo che l’anno scorso è stato difficile, l’idea di gioco del Toro può metterci in difficoltà ma lavoriamo per ottenere un risultato positivo”.

    Obiang è utilizzabile?
    “Pedro è disponibile dalla prima di campionato, è normale che sarebbe utile mettere minuti nelle gambe, ad oggi non ci è riuscito perché nelle scelte non è stato preso in considerazione ma è un giocatore importante. Con l’Udinese è venuto in panchina con un acciacco, lui aveva dato comunque garanzie. Questa settimana ha ripreso ed è al 100%”.

    Erlic è recuperato?
    “Purtroppo no, come il resto degli indisponibili per la sfida di domenica scorsa”.

    È già così fondamentale: con lui in campo il Sassuolo non ha mai perso?
    “Abbiamo giocato ancora poco. Martin ha acquisito una grande esperienza, ha caratteristiche diverse dagli altri ed è un giocatore importante, lo ha dimostrato, ma abbiamo anche altri difensori importanti, ci sono più titolari ed Erlic è uno di questi”.

    Chi sono i leader di questa squadra?
    “Si dovrebbe chiedere ai giocatori. Ci sono leader tecnici, per esperienza, per personalità. I più grandi è normale che siano dei leader, Consigli, Pegolo, Ferrari. Leader tecnici Berardi e Lopez, poi si stanno formando altri caratteri, anche Obiang”.

    È soddisfatto del gioco e della proposta offensiva della squadra?
    “Non capisco se sia provocatoria o no Io sono soddisfatto, abbiamo avuto delle defezioni, ora è presto per tirare una riga. È normale che un allenatore faccia un’analisi da dove si è partiti, io lo so, forse qualcuno non se lo ricorda, dobbiamo stare tranquilli, sereni, mettendo tutto sulla gara di domani, penso anche che con tutti gli effettivi avremmo avuto delle difficoltà ma sono convinto che faremo la nostra partita e li metteremo sicuramente in difficoltà”.

    Questo Sassuolo può diventare più forte del Sassuolo dell’anno scorso?
    “È un altro Sassuolo. Io ho un’idea su quello che possiamo diventare, è normale che dobbiamo essere tutti, i risultati danno autostima e consapevolezza, siamo una squadra poco esperta in alcuni effettivi, possiamo emulare e migliorare quanto fatto l’anno scorso, non siamo quelli che hanno finito lo scorso campionato, potremo diventare migliori, ci vuole lavoro, tempo e poche chiacchiere, pochi atteggiamenti negativi”.

  • Sassuolo, Dionisi: “Il prossimo campionato con il mondiale a novembre sarà una novità”

    Sassuolo, Dionisi: “Il prossimo campionato con il mondiale a novembre sarà una novità”

    Alessio Dionisi, tecnico del Sassuolo, ha parlato alle colonne del quotidiano del Corriere dello Sport riflettendo sulle difficoltà e le incognite che una stagione come la prossima può portare con se. “Sarà una prima volta per tutti – in riferimento alla lunga sosta per il Mondiale -. Non so nemmeno se sarà l’ultima perché il calcio si adegua ai cambiamenti, si evolve. Magari il Mondiale a dicembre ci insegnerà qualcosa di nuovo. Rappresenta un’incognita, ma sarà sicuramente stimolante”. Dal punto di vista fisico le squadre dovranno affrontare ben 52 giorni di stop durante i quali sarà necessario predisporre un’ulteriore fase di preparazione, come spiega il tecnico: “Bisognerà pensare anche a una seconda preparazione invernale, a un mini ritiro da organizzare in funzione della squadra a disposizione e dei nazionali che ogni squadra riuscirà a trattenere. Il Mondiale non è come il periodo della sosta per le nazionali. Dura un mese, ci vanno solo le squadre qualificate e non tutte come per le qualificazioni’”. Infine una riflessione sul mercato che resterà aperto più a lungo: “Non è una bella cosa. Non aiuta a portare equilibrio nella squadra, a concentrarsi durante la settimana perché nel frattempo le chiacchierare prima e dopo le partite vanno avanti a discapito della concentrazione. Bisognerà conviverci. Di certo il mercato non facilita il lavoro di gruppo. In un mondo ideale non lo vorrei” conclude Dionisi.

  • Sassuolo, Dionisi: “Dimentichiamo il ko con la Juve”

    Conferenza stampa di vigilia per Alessio Dionisi allenatore del Sassuolo parla dalla sala stampa del Mapei Football Center per presentare il match di domani contro il NapoliSi riparte con il rammarico del ko con la Juve: come si affronta la Juve? “Abbiamo più che un rammarico con la Juve ma dobbiamo guardare avanti sempre, dobbiamo confermarci nella prestazione perché se saremo bravi a farlo potremo tornare a casa con un risultato positivo, sapendo che il Napoli è altrettanto forte come la Juve”. Una vittoria in trasferta a Napoli sarebbe come completare un’opera: c’è anche questa motivazione? “Ci sono tante motivazioni. Il risultato non ci ha reso merito con la Juve. Affrontiamo il Napoli, avversario forte, che è ferito dopo una sconfitta. Ci sono difficoltà e stimoli. Abbiamo tante aspettative e cercheremo di non venirne meno, non sono solo aspettative prestative, vogliamo anche il risultato. All’andata abbiamo pareggiato, sapevamo che era difficile, perdevamo e alla fine c’era anche un po’ di rammarico”. Ti aspettavi di ritrovarti un Napoli fuori dalla lotta Scudetto? “Penso al Napoli come avversario nella gara, non guardo la loro classifica. Non ci compete, non mi interessa, guardo la classifica così in alto da spettatore, non posso permettermi di parlare dei risultati del Napoli”. Cosa vuoi da queste 4 partite? “Io ho già posto gli obiettivi. Dobbiamo arrivare a 50 punti, vogliamo migliorare quanto fatto all’andata. Siamo fermi a 22 nel ritorno da due partite, abbiamo la volontà di riscattare il risultato con la Juve, e mantenere la posizione, perché abbiamo il Verona appena davanti a noi, ci sono il Torino e l’Udinese appena sotto a noi, siamo in 4 a giocarci dal nono al dodicesimo posto, dobbiamo essere bravi per cercare di mantenere la nostra posizione”. Come state dal punto di vista fisico? Berardi? “Stiamo bene. Non è stata una settimana tipo, il dispendio fisico e mentale è stato importante. Berardi è arrivato alla gara con la Juve non con tutti gli allenamenti, questa settimana è servita a mettere quei pochi minuti finali che ha sempre messo nelle partite. Siamo alla 35esima partita, ci arriviamo in una discreta condizione”. Indisponibili? “Non ci sarà Traore. Nulla di grave, non è stato bene e abbiamo deciso di lasciarlo a casa. Mancheranno anche Obiang, Romagna, Toljan e Harroui”. Dopo un bel filotto, sono arrivate tre sconfitte nelle ultime 4. In calendario Napoli, Udinese, Bologna e Milan. Un eventuale brutto finale di stagione può cambiare la percezione delle cose sul lavoro fatto? “Da me no, dagli altri sì. Non dobbiamo farci superare da quelle dietro e tentare di avvicinare il Verona, che è una delle sorprese del campionato. Noi siamo in costruzione, lo siamo dall’inizio, giochiamo con tanti giovani, ci sta. Non ero convinto che avremmo fatto quello che abbiamo fatto, non dobbiamo però accontentarci. Dall’esterno poi si può dire e pensare quello che si vuole”. Hanno fatto discutere le sue parole su Scamacca e i giovani dopo Cagliari. Qualcuno l’ha anche accusata di andare contro la società. Vuole fare chiarezza? “La mia opinione è tutt’altro che polemica con la società, ho un ottimo rapporto con i dirigenti. Quello che volevo far passare era che si creano tante aspettative esterne sui giovani che hanno grandissime qualità, parlo per quelli che alleno, e Scamacca è uno di questi. So dove potranno arrivare ma un giocatore alla prima esperienza da titolare in A può sbagliare delle prestazioni, può essere sostituito, e questo non deve essere motivo di titoli in prima pagina, questo volevo dire. Il giovane va supportato, io preferisco mantenere un certo equilibrio. Non è una polemica nemmeno con l’esterno, la parola campione non la userò perché lo si deve dimostrare, si può dire a fine carriera. Bisogna dare del tempo ai giovani”. Luca Moro può giocare? Avete ricevuto l’ok dalla FIGC? “Ad oggi non può giocare. Può accorciare i tempi per una brutta vicenda di un’altra società e può allenarsi con un club di Serie A per ridurre il gap, perché arrivava dalla Serie C e sicuramente è diverso allenarsi con un gruppo di Serie A”. L’hanno sorpresa le parole di Djuricic? “È andato in scadenza e credo che abbia sbagliato a dire quello che ha detto, se l’ha detto. È un ottimo giocatore, un ottimo ragazzo, non sono neanche certo che abbia detto quelle cose lì. Ho parlato con lui, domani ci sarà. Ha avuto un infortunio quest’anno, poi sarà utile da qui alla fine, magari le cose potrebbero ribaltarsi da qui alla fine, chi lo sa…”.

  • Sassuolo, Dionisi: “Con il Cagliari sarà una sfida intensa”

    Dionisi, allenatore del Sassuolo in conferenza stampa presentare il match della 33esima giornata tra il Cagliari e i neroverdi. Ecco le sue dichiarazioni: Che partita si aspetta? “Non abbiamo fatto male con la Lazio per quello che i ragazzi hanno abituato ma ci sono gli avversari e se guardiamo il trend della Lazio, a parte il derby, siamo quelli che più li hanno messi in difficoltà. Sappiamo che abbiamo delle difficoltà con alcune squadre, sappiamo che domani avremo delle difficoltà per l’ambiente, per le caratteristiche del Cagliari, perché le squadre che hanno un obiettivo di salvezza ci mettono in difficoltà e abbiamo difficoltà all’approccio a volte, abbiamo fatto di tutto in settimana per migliorare e faremo di tutto per tornare con un risultato positivo”. Quali sono le insidie tecniche? “È una squadra che attacca con pochi passaggi, ha nel cross un’arma importante, ha giocatori bravi individualmente, ha dei nazionali. Sulla carta, individualmente, non hanno nulla da invidiare a noi. Poi se la classifica dice altro vuol dire che siamo stati bravi nel nostro cammino”. Formazione? “A centrocampo rientra Frattesi, Matheus Henrique è a disposizione. I centrocampisti ci sono tutti tranne Harroui. In difesa non ci sarà Muldur per squalifica, in avanti recuperiamo Djuricic finalmente e sono contento di questo. Peccato che torni solo ora ma lo aspettavamo, aspettavo questo. Non ci sarà Berardi ma sarà egregiamente sostituito”. Cosa è successo? “Non un problema da medio-lungo periodo ma nel breve non riusciamo a recuperarlo per una contusione alla caviglia”. Quanti minuti ha nelle gambe Djuricic? “Rientra e sarà a disposizione, quanto sinceramente non lo so. Non dal 1′ minuto. Nella testa anche 180 minuti perché non vedeva l’ora di ritornare, nelle gambe non ce l’ha tutta ma è un grande atleta, sicuramente se dovesse essere chiamato in causa lo farà molto bene”. Siamo quasi alla fine ed è tempo di bilanci. Sotto la sua gestione sono migliorati tutti ma in particolare Kyriakopoulos, Maxime Lopez, Frattesi, Berardi, Raspadori, Traore e Scamacca. Ce n’è uno del quale va più fiero? “Credo che il merito sia della squadra che mette nella condizione i singoli di migliorare. Il nostro obiettivo deve essere quello che questo si possa dire anche dopo la gara. È normale che se i giovani hanno la possibilità di giocare, sentono fiducia, ma non solo dello staff, ma dei compagni, questo permette a loro di crescere, ma non voglio fare nomi”. In settimana alla Gazzetta ha detto: “L’unico incubo è quello di presentarmi qui, trovare il cancello chiuso e una persona che mi dice che il Sassuolo non ha più bisogno di me”. E Carnevali ha detto: “Speriamo non ci siano richieste. Quindi sarà qui anche l’anno prossimo? “Quanto corriamo. Sì, spero di sì, penso di sì, bisogna chiederlo ai dirigenti. Il direttore è sempre particolarmente ottimista, quello che ha in casa lui lo valorizza. Lo ringrazio per quello che ha detto ma per quanto mi riguarda spero di poter essere contento dopo la partita”. L’Atalanta è più vicina, ci fate un pensierino? “Dobbiamo pensare a noi. Per noi deve essere un testa a testa con il Verona, con quella che ci sta davanti e cercare di rosicchiare qualcosa. Se vinci qualcosa rosicchi. Ora voglio pensare alla prossima perché con la Salernitana ad esempio, non l’abbiamo interpretata male ma non l’abbiamo approcciata al meglio e domani dovremo farlo al meglio, se riusciremo a fare bottino pieno chi ci sta dietro rimarrebbe dietro, in caso contrario dovremo guardare il risultato di chi ci sta dietro. Dobbiamo pensare a noi perché tanti dei risultati ottenuti e non ottenuti c’è stato un nostro merito e nostro demerito”.

  • Sassuolo, Dionisi: “L’Atalanta ha sempre un valore alto”

    Dionisi, allenatore del Sassuolo, parla dalla sala stampa del Mapei Football Center per presentare la prossima sfida di campionato contro l’AtalantaChe valore dà a questa partita? “Un valore alto. Affrontiamo una squadra forte che è in salute nonostante il risultato contro il Napoli, immeritato, perché hanno fatto una partita da Atalanta, anche ieri in Europa League. Sarà una partita molto difficile”. Il loro impegno di Coppa può incidere? “Credo di no ma spero di sì. Avranno qualche assenza ma hanno recuperato Zapata, hanno giocatori importanti. Spero di sì perché sono superiori a noi sulla carta e la classifica dice questo, se l’Europa League gli ha tolto qualcosa potremmo sopperire e le nostre qualità fare il resto”. Addio all’Europa, cambia la prospettiva da qui alla fine? “Sapevamo che non avremmo potuto avere una striscia positiva fino alla fine del campionato, qualche risultato negativo l’avremmo riaffrontato. Io non ho mai parlato di Europa quindi per me questo non è un problema. Ora però il Verona ci ha superato di nuovo e noi dovremmo cercare di fare lo stesso questa settimana sapendo che è difficile, perché ogni posizione bisogna meritarsela e andare a rubare qualcosina a quella davanti per prendere una posizione migliore e per finire il meglio possibile”. Berardi come sta? “Sta abbastanza bene, ieri si è allenato con noi e lo valuteremo. Penso che sarà a disposizione, vedremo se sarà dall’inizio e per quanto tempo”. Carnevali ha parlato di mercato e ha messo in vetrina 4 stelle, che potrebbero partire. È preoccupato da questo? “Non ci penso. È giusto che la società faccia i suoi passi. Il club sa cosa vuole fare. Concedimi una battuta: solo 4? Secondo me ce ne sono anche di più bravi in questa squadra. Per me non è un problema. Fa parte del gioco e dovremo essere maturi, fa parte del gioco, non si può comandare l’esterno. Se parlano deve essere stimolo perché continuino a parlare di noi e non deve destabilizzarci una parola negativa, deve stimolarci una parola positiva”. Influisce sulla testa dei giocatori il fatto che l’Atalanta sia una bestia nera e che il Sassuolo non vinca con loro da 15 partite consecutive? “Sincero? Molto. Ha inciso nella gara dell’andata, ha inciso nella preparazione della partita dell’andata e ora siamo diversi. Siamo cresciuti da questo punto di vista. Poi ci sta che con l’Atalanta si possa fare una gara negativa, una prestazione difficile, un risultato positivo non è scontato ma dobbiamo affrontarla con spensieratezza, con consapevolezza perché ci arriviamo consapevoli dei nostri mezzi e parlo di consapevolezza dopo un ko, ma secondo me abbiamo perso per demerito nostro, fermo restando i grandissimi meriti della Lazio. Siamo arrivati a un punto che se affrontiamo squadre migliori e non otteniamo un risultato positivo ci sono dei demeriti nostri e vuol dire che abbiamo raggiunto un altro livello. Ora la difficoltà sta nel mantenere questo livello. Nel pre-partita, nell’aria c’era ‘giochiamo con l’Atalanta, con loro facciamo fatica’. Ora dobbiamo andare avanti e mettere noi in difficoltà l’Atalanta, dobbiamo far sì che l’Atalanta possa far fatica contro di noi, fermo restando che non sarà facile”. Il Sassuolo non vince 3 partite consecutive in casa dal 2018. Perché è diventato così difficile vincere al Mapei Stadium? “Credo sia anche per un approccio delle squadre avversarie fuori casa, non è facile vincere 3 gare consecutive in casa. Per noi parlare di vittorie consecutive sembrava un’eresia fino a poco tempo fa, poter dare continuità è stato importante. Domenica sarà una gara difficile. Dovremo fare di più di quanto fatto con la Lazio e potrebbe non bastare per ottenere un risultato positivo, dovremo essere bravi a gestire i momenti difficili”. Vista la classifica, salvo sorprese, l’obiettivo massimo è il nono posto, che sarebbe comunque un ottimo traguardo. Ma basterà questo a motivare la squadra nelle ultime 7 gare? Con la Lazio si sono viste troppe distrazioni… “Se si guardano queste cose si può pensare ma si va a guardare il pelo nell’uovo. Giacomo la palla l’ha toccata, non l’ha mossa. Ci sono tante rimesse laterali che non cambiano. Più che senza motivazioni, siamo ripartiti un po’ stanchi, vuoi le pressioni esterne perché qualcuno è tornato dalla Nazionale con un risultato non positivo e credo si sia visto. Dovremo essere bravi a riassettarci per domenica, se siamo gli stessi con la Lazio finirà male per noi, perché l’Atalanta è in salute e le occasioni che abbiamo concesso alla Lazio le sfrutta, le ha sfruttate la Lazio, l’Atalanta ancor di più. Dobbiamo trovare le motivazioni dentro di noi, a prescindere da classifica e avversario. Abbiamo dimostrato di non approcciare nello stesso modo con tutte ma questo lo abbiamo superato e dovremo dimostrare di superare questo e l’obiettivo classifica. Noi dobbiamo pensare a fare più punti del girone d’andata. Ne abbiamo fatti 24, a oggi siamo a -5 da almeno pareggiare il risultato dell’andata. Dobbiamo pensare ad averne 22 e quindi 46, questo deve essere un obiettivo”. Gli acquisti di gennaio non hanno trovato molto spazio… “Sorrido perché sembra una domanda sul mercato ma in maniera diversa, sul mercato scorso. Lo sapevamo, lo immaginavo. Non sono arrivati ragazzi pronti, con esperienza. Ci siamo permessi di prendere dei ragazzi non pronti, vuoi per le qualità dei giocatori che abbiamo e stavano crescendo e per la classifica. Esce Boga ed entrano Ceide e Ciervo, bisogna dare tempo, non so neanche se riusciranno a dimostrare di essere all’altezza di Boga. Noi ci crediamo ma dobbiamo dargli un po’ di tempo, Boga arrivava da un percorso diverso. Sono pagato per fare delle scelte, a volte giuste e a volte sbagliate, cerco di mettere in campo la formazione giusta per vincere ogni partita. Se ci sarà l’opportunità per alcuni giovani di fare esperienza per i giovani se la ritroveranno e ce la ritroveremo per il futuro ma ora dobbiamo portare avanti la crescita dei giovani in rosa, sia quelli che giocano di più che quelli che giocano di meno e i risultati”. Kaan Ayhan o Chiriches al centro della difesa? “Non lo so, non ho deciso, anche tutti e due, c’è anche Ruan. Il dubbio ce l’ho ogni settimana, ce l’avevo fino al sabato mattina con la Lazio e probabilmente ce l’avrò fino a domenica mattina su chi far giocare con l’Atalanta. Hanno tutti caratteristiche diverse, tutti stanno dando, stanno crescendo tutti. Ruan sta crescendo, Ferrari è quello che ha giocato di più, Chiriches non devo descriverlo per l’esperienza che ha, lo spessore che ha e il professionista che è, e Kaan se non fosse stato sfortunato in alcuni momenti avrebbe trovato più spazio e poi c’è Peluso che ha pagato un po’ la qualità degli altri difensori. Non so rispondere perché non ho deciso”. A centrocampo ci saranno Maxime Lopez e Matheus Henrique? Hanno caratteristiche simili… “Sicuramente giocheranno loro due. Può essere un’occasione per dimostrare che si può giocare in un centrocampo poco fisico, hanno entrambi qualità tecniche ma non tanta fisicità: l’esatto opposto o quasi dell’Atalanta. Dovremo essere bravi a sopperire alle mancanze di squadra e a sfruttare le qualità individuali nella squadra e sono occasioni. Come è un’occasione giocare senza Berardi e non l’abbiamo sfruttata, domenica dovremo dimostrare di sfruttare l’occasione di giocare senza Frattesi”.

  • Sassuolo, Dionisi: “La Lazio vorrà riscattarsi. Berardi? Non si discute”

    Dionisi, allenatore del Sassuolo ha analizzato la sfida dell’Olimpico contro la Lazio, in programma sabato alle 18. Ecco le sue parole: “Vorrei rendere merito all’under 18 neroverde, per la vittoria del Torneo di Viareggio: complimenti a Palmieri, Cascione, allo staff e a cascata a tutti. Si tratta di un traguardo importante per tutta la società, poi è già il secondo nel giro di pochi anni”. La Lazio vorrà riscattarsi dopo il derby? La gara con la Lazio non sarà facile. Hanno tutti a disposizione, forse mancheranno solo Pedro e Luiz Felipe. Arrivano dal derby perso e senza dubbio vorranno riscattarsi, senza pensare all’incognita del dopo-sosta. Dovremo dimostrare di voler ripartire da dove abbiamo concluso e cioè dalla vittoria con lo Spezia. La rifinitura di domani sarà importante, solo oggi eravamo tutti insieme. Chi è rimasto qui ha potuto prepararsi bene, mentre chi era Nazionale può essere tornato più o meno carico. Berardi? Oggi si è allenato a parte e domani valuterò la sua situazione. Il finale di stagione è sempre particolare, sappiamo che le gare che affronteremo saranno importanti. La Lazio è sicuramente più forte di noi, ma dobbiamo fare più punti possibili e migliorare quanto fatto nel girone di andata“. Berardi ed il suo valore non si discutono? “I nostri giocatori devono avere possibilità di crescita a lungo termine, non parlo solo di Raspadori Scamacca nel contesto della Nazionale. Tutti hanno grandi aspettative su Berardi, gran parte delle occasioni della gara di martedì sono state create da lui e va elogiato: in una gara secca possono accadere tante cose e lui rimane di assoluto livello. Si tratta del terzo giocatore che a 27 anni ha raggiunto i 100 gol in Serie A: bisognerebbe fare valutazioni anche diverse prima di dare giudiziPanchina d’argento? Ringrazio chi mi ha dato la possibilità di ottenere questo premio: dovrebbe essere dato a tutta la squadra e lo staff. Ringrazio i colleghi e spero di onorare questa possibilità”.

  • Sassuolo, Dionisi: “Dobbiamo confermare di essere cresciuti”

    Alessio Dionisi, tecnico del Sassuolo, parla in conferenza stampa a 48 ore di distanza dalla sfida in casa del Venezia, valida per la 28esima giornata di Serie A. Ecco le sue dichiarazioni: Due vittorie consecutive che hanno portato entusiasmo ma con le piccole avete avuto sempre delle difficoltà. Il Venezia è in difficoltà, è il profilo di squadra che può crearvi pericoli. “Sono d’accordo. È la partita perfetta per dimostrare se siamo cresciuti, un po’ maturati, o se siamo schiavi dei nostri difetti che sono quelli di trovare grandissime motivazioni in partite di cartello e un po’ meno in partite determinanti perché domenica è una gara determinante, visto che veniamo da un trend positivo: l’obiettivo è continuare”. L’Europa è possibile? Ne ha parlato anche Carnevali… “Io credo che l’a.d. parlasse nel futuro, non credo sia una cosa immediata. Io faccio l’allenatore e devo gestire un gruppo di giocatori, posso solo motivarli per migliorarci. Dobbiamo migliorare il percorso fatto all’andata e lo sapremo solo alla fine se saremo cresciuti e se saremo più bravi dell’andata. I titoloni piacciono ai giornali e ai giornalisti, mi sembra eccessivo parlare di questo”. Che squadra è il Venezia? “È una squadra che per caratteristiche per metterci in difficoltà perché hanno forza, velocità e intensità, è una squadra verticale, non a caso col Torino abbiamo fatto più fatica e loro col Torino hanno fatto 4 punti. Devono guadagnarsi sul campo la salvezza, secondo me stanno facendo il campionato che speravano di fare e sappiamo che per loro sarà molto importante perché lo è altrettanto per noi”. Matheus Henrique al posto di Maxime Lopez? “Matheus può essere un sostituto di Maxime, gli ultimi allenamenti diranno chi giocherà. Sta bene, ha dimostrato di poter far bene all’interno di questa squadra. Domenica potrà avere una possibilità maggiore e chissà che da una possibilità non se ne creino altre”. Defrel è recuperabile? “Oggi torna con la squadra, non aveva nulla è stato precauzionale. L’ho ritrovato col sorriso e bello carico, sono felice perché cercava quello che ha trovato domenica e lo meritava da tanto”. Si può dire che la pacchia è finita. Ora tre sfide con tre ‘piccole’: che idea si è fatto? “Non era pacchia prima ma sicuramente non sarà pacchia da domenica. Poi le squadre che vogliono il risultato in questo momento lo ottengono di più rispetto alle squadre che mettono qualità ma non le stesse motivazioni. Ora non c’è la classifica. I risultati danno consapevolezza ma se sfociano in presunzione il gap si riduce e anzi, è difficile recuperare una gara se si scende in campo con presunzione”. Djuricic che fine ha fatto? “Non sarà della partita. Non può trovare una risposta in una conferenza stampa pre-gara anche perché non saprei con precisione cosa dire. Ci sta mancando, era determinante e forte, i tempi di recupero sono da definire”. Traore è in ascesa: cosa è cambiato? “Mi ripeto e forse sarò noioso. Junior è cambiato nella testa perché le qualità sono discutibili. Io non l’ho mai trovato continuo in allenamento ed è per questo che non ha trovato continuità nelle prestazioni e nelle scelte, penso anche prima del mio arrivo. Il mister lo deve mettere nelle condizioni ma se lui non si mette nelle condizioni è difficile entrare nella testa di un giocatore se chiude. Mi auguro che non cambi più perché ne va della sua carriera ma non firmo che non cambierà più perché è giovane”. Il Sassuolo arriva da 7 punti in 3 partite e la vittoria al 94’ con la Fiorentina. Ora c’è il Venezia. In settimana ha fatto più da pompiere o ha alimentato questa fiamma accesa dopo le belle prove con le big? “Non ho fatto né l’una né l’altra cosa. Bisogna dare continuità, 3 partite è troppo poco: non sono un’eccezione ma è poco. Dobbiamo fare bene alla quarta, che cade a fagiolo. Io mi soffermo solo su questo, nel cercare di trovare la determinazione giusta, oltre alle qualità tecnico-tattiche”. È stato più contento dopo aver fatto il grande slam o dopo la vittoria con un gol all’ultimo secondo contro la Fiorentina? “L’ultima gara è quella che ti lascia di più. Non dobbiamo fermarci a questo perché abbiamo ‘solo’ battuto la Fiorentina e ora dobbiamo pensare alla prossima sfida con il Venezia”. Lei è un ex della sfida. Cosa si è portato dietro da quell’esperienza e cosa c’è ancora del Dionisi di Venezia qui a Sassuolo? “Tante cose positive, c’è tutta l’esperienza di Venezia con pro e contro anche qui. Mi aspetto un ambiente un po’ ostile nei miei confronti perché quando l’allenatore se ne va viene etichettato ma per me è stata un’esperienza straordinaria, si sa sempre metà della verità o una parta. Io ci torno con molto piacere. Sicuramente sarò molto felice di trovare i ragazzi con i quali ho condiviso una stagione difficile ma positiva. L’accoglienza non sarà delle migliori ma fa parte del gioco. Quello che sono oggi lo devo anche al Venezia”. Aramu, anche se nel girone di ritorno ha fornito un solo assist, è una delle chiavi di volta del Venezia. Era una promessa forse incompiuta e con lei ha trovato la svolta fino ad arrivare in A. Che giocatore è per il Venezia e che giocatore è stato per lei? “È bravo, è determinante nel Venezia, ma quando si parla bene di un singolo vuol dire che dietro c’è un gruppo di lavoro importante perché nel Venezia c’era una squadra importante. Ha doti importanti e sta dimostrando che se la può giocare bene in Serie A”. Matheus Henrique ha praticamente sempre giocato nella mediana a tre. Non ci sarà Maxime Lopez: è pronto per giocare in un centrocampo a due? “Se giocherà lo farà in un centrocampo a due. Noi possiamo giocare a due o a tre, ci alleniamo nelle due maniere e dobbiamo essere duttili e bravi. Non è facile da un giocatore arrivato da pochi mesi riuscire ad essere elastici per giocare a due o a tre perché le richieste sono diverse ma Matheus è intelligente, ambizioso, è disponibile, se domenica giocherà dal 1′ minuto giocherà in un centrocampo a due”.

  • Sassuolo, Dionisi: “Oggi fare l’allenatore non è semplice”

    Sassuolo, Dionisi: “Oggi fare l’allenatore non è semplice”

    Alessio Dionisi, tecnico del Sassuolo, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport dove ha trattato molte tematiche, a cominciare dalla sua squadra: “Noi andiamo all’attacco perché il bel gioco ci rende speciale. In Serie A contano equilibrio e mentalità, ma tutti i meriti sono dei giocatori. Le vittorie con le big ci hanno dato consapevolezza, che però dobbiamo mostrare anche contro le piccole: abbiamo buone letture e discreta attenzione alla fase difensiva solo quando ci aspettiamo le difficoltà”. Sottolinea le difficoltà di oggi nel fare il lavoro di allenatore: “Il calcio di oggi sta diventando complicato, perché ha tante sfaccettature l’allenatore oggi deve tenere in considerazione molte cose. Poi regala un elogio anche a Berardi: “Per noi è ‘il’ giocatore. Sta largo, tra le linee o in mezzo. Si sa da dove parte, poi lui decide dove arrivare”. Ed infine su Raspadori: “Da esterno è un po’ sacrificato, mentre nel 4-2-3-1 è valorizzato. Ha le doti per fare i due ruoli”.

  • Sassuolo, Dionisi: “Il Torino è una squadra forte. Il Sassuolo ha una grande mentalità”

    Sassuolo, Dionisi: “Il Torino è una squadra forte. Il Sassuolo ha una grande mentalità”

    Dionisi, allenatore del Sassuolo, ha parlato a SassuoloChannel in vista della gara con il Torino di domani sera, ma è tornato anche sul ko con la Roma di domenica scorsa. Ecco le sue parole: Cosa resta dopo Roma? “Resta la prestazione e in più il risultato, ma non possiamo accontentarci anche se la prestazione dà consapevolezza ma se si fanno buone prestazioni bisogna anche ottenere buoni risultati. Bisogna parametrarci anche agli avversari. Non abbiamo fatto una prestazione negativa alla prima, con la Roma la prestazione è stata migliore rispetto alla prima e rispetto alla seconda con la Samp, fermo restando che il risultato non è stato positivo. Nel bagaglio dobbiamo mettere risultato e prestazione: non siamo soddisfatti del risultato, siamo soddisfatti della prestazione”. Abbondanza in attacco? “Bisogna lavorare su tutto. Abbiamo tanta qualità in avanti. Dal primo giorno che sono diventato allenatore del Sassuolo che mi dicono ‘è consapevole di avere tanti giocatori forti in avanti’ e non mi lamento perché siamo veramente forti in avanti. Si può creare di più o di meno, delle volte si è più efficaci come col Verona e altre volte meno come con la Roma, poi dipende anche da chi si ha di fronte e c’era di fronte il portiere della Nazionale portoghese e difensori forti. Potevamo essere un pochino più efficaci, quello che non sono riusciti a fare a Roma, mi auguro, spero e penso che riusciranno a farlo domani col Torino”. Cosa è cambiato da De Zerbi a Dionisi? “Un allenatore non può tirare una riga dopo 3 partite, è troppo presto per parlare di possesso palla migliore peggiore, di verticalità. Dipende dagli avversari, se vai in vantaggio o svantaggio, se approcci bene o male, se giochi con una squadra sulla carta più forte. E’ cambiato sicuramente l’allenatore e anche diversi giocatori. Il blocco è unito ed è delle stagioni precedenti ma qualche giocatore non c’è più e ci sono dei volti nuovi che permettono magari di fare delle cose diverse. La palla la teniamo meno per cercare la verticalizzazione e per mettere i giocatori in avanti di sfruttare le loro qualità ma è solo una conseguenza della partita che si crea”. Formazione? “Con soli attaccanti non si può giocare, vanno supportati e ci vuole equilibrio. Noi cerchiamo di dar valore alla squadra mettendo tanti giocatori offensivi in campo. Poi la scelta è sugli allenamenti e in base alle partite. Ora con tanti impegni ravvicinati qualche cambiamento potrà esserci. Tutti disponibili a parte Romagna e Obiang. Non escludo di cambiare qualcosa rispetto a Roma ma non ci saranno stravolgimenti. Probabilmente ci potranno essere più cambiamenti tra la gara di domani e martedì ma penso a una gara per volta. Abbiamo l’allenamento di oggi e la rifinitura di domani, quindi valuteremo”. Torino? “E’ una squadra forte con individualità importanti. Viene da un campionato non positivo e i giocatori in campo lo sanno e nell’ultima partita si è iniziata a riconoscere la mano del mister, una mano importante. E’ una squadra molto ostica per noi perché ha fisicità, perché sappiamo cosa chiede il mister e quindi non sarà una gara facile”. Cosa l’ha colpita di più dopo queste tre giornate? “Quello che mi ha colpito della nostra squadra è la mentalità e spero che questo continui e migliori perché poi una squadra se acquisisce mentalità soprattutto nelle difficoltà se le ritrova. Nel campionato mi ha stupito di più il pubblico, forse perché non ero e non eravamo più abituati per ovvie ragioni, è la cornice più bella per il calcio, avere la gente allo stadio è la cosa più bella e particolare che abbia vissuto in questo momento”.

  • Sassuolo, il nuovo allenatore Dionisi è molto carico

    Sassuolo, il nuovo allenatore Dionisi è molto carico

    Il nuovo allenatore, Alessio Dionisi è carico per la sua nuova avventura al Sassuolo con un tecnici che proseguirà sulla tracce del lavoro svolto da Roberto De Zerbi. Eccolo in un’intervista alla Gazzetta dello sport”Ho chiamato De Zerbi prima di cominciare ed è stato disponibile. La costruzione dal basso non è un diktat, ma ci credo. Ripartiamo da quella idea. Prendere me è stata una scelta coraggiosa, ho zero presenze in Serie A“.Dionisi ha lasciato l’Empoli per il Sassuolo dopo aver vinto il campionato di Serie B. Una scelta per mettersi in gioco: “Non ho mollato Empoli, ma ho scelto Sassuolo – spiega Dionisi – Mi è sembrato un privilegio. Non mi sono lasciato benissimo, ma l’ho fatto per mettermi in discussione“.L’obiettivo del Sassuolo sarà quello di ripetere quanto fatto lo scorso anno: “Sarà una stagione stimolante anche se non sarà facile ripetere l’ottavo posto. Non sono ossessionato da questo, vivo senza assilli, consapevole che il valore della squadra c’è“.Dionisi, infine, ha speso parole d’elogio per Ciccio Caputo: “Caputo è un esempio per i più giovani perché è uno che non si accontenta. La voglia che ha ancora di migliorarsi è incredibile“.