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  • Milan, Fonseca: “Adesso dobbiamo fare punti”

    Milan, Fonseca: “Adesso dobbiamo fare punti”

    Ecco le parole in conferenza stampa per il Milan, che domani ospiterà il Brugge, dell’allenatore Paulo Fonseca.

    La Champions del Milan comincia domani?

    “È quello che vogliamo. Liverpool e Bayer sono tra le più forti d’Europa, ma sono state due partite diverse per me: col Liverpool in difficoltà, col Bayer abbiamo fatto una bellissima partita del secondo tempo dando segnali di crescita. Dobbiamo continuare a crescere, anche se il Brugge è una partita difficile. Dobbiamo vincere se vogliamo continuare in Champions. Non è decisiva, perché poi ci sono altre 5 partite, ma è importante domani”.

     

    Quanto è importante recuperare Leao e Theo?

    “Giocheranno entrambi domani dal primo minuto. Quello che mi aspetto da loro è ciò che mi aspetto da tutti gli altri: che facciano il massimo perché il Milan vinca. Io mi aspetto questo, quindi giocano”.

     

    A che punto siete con la crescita?

    “È un cambiamento importante. La prima mezzora con l’Udinese è stata molto buona, poi l’espulsione ha cambiato le cose, ma ne ho viste altre positive per quel che mi riguarda. Ciò che io voglio per il futuro è che questo atteggiamento possa essere una normalità per la squadra. Perché è con questo atteggiamento che si possono costruire altre cose, crescendo e migliorando”.

     

    La rosa è un po’ corta lì davanti? Serve una punta a gennaio?

    “Sono molto soddisfatto con i giocatori che ho. Non è normale avere Abraham e Jovic fuori, ma c’è Camarda e noi crediamo molto in lui. Non penso che abbiamo bisogno di altri giocatori in quella posizione”.

     

    Come sta Gabbia?

    “Gabbia ha provato oggi ad allenarsi e giocherà domani”.

     

    Farà turnover?

    “Abbiamo bisogno di tutti”.

     

    Il messaggio da sabato è che ha tanti giocatori su cui contare?

    “Chukwueze e Okafor sono calciatori di qualità, hanno giocato bene e con fiducia. Questo è molto positivo per un allenatore. Sono rimasto molto soddisfatto dai giocatori di sabato, perché hanno detto a me e a tutti che possiamo contare su di loro”.

     

    Ha avuto risposte anche dai big?

    “È difficile parlare dei singoli quando tutti hanno lavorato tanto e insieme. Pulisic e Fofana hanno fatto una grande partita. Ma questo deve essere la normalità per chi gioca nel Milan”.

     

    Qual è l’obiettivo in Champions?

    “Non penso al futuro, a lungo termine. Non abbiamo vinto le prime due, dobbiamo solo pensare a domani. Non dobbiamo fare grandi conti”.

     

    Il Milan è tra le squadre meno fallose d’Europa e d’Italia, ma ha tanti cartellini subiti…

    “Non posso dire ai miei di fare fallo (ride, ndr). Noi siamo un po’ santi… Dobbiamo essere più quello che siamo: diavoli! Magari è un segnale di aggressività su cui dobbiamo migliorare. Mi piace tanto il calcio e il gioco, ma fare fallo fa parte dell’intelligenza di una squadra. Noi ne abbiamo parlato, perché anche in questo dobbiamo migliorare. E bisogna fare il fallo che c’è bisogno fare. Senza essere violenti, non ce n’è bisogno. Dobbiamo essere intelligenti”.

     

    Theo capitano?

    “Non ho deciso, ci penserò oggi. Si è allenato bene in questi giorni”.

     

    Reijnders con Fofana: si o no?

    “Avevo detto così perché per vedere Tijji vicino a Fofana non esaltiamo le caratteristiche principali di Reijnders. In determinati momenti possiamo vederlo come numero 6, se invece siamo in avanti lo guardiamo come trequartista. In questa struttura ha la possibilità di fare entrambe le cose, dipende dalla zona: lui fa le due posizioni”.

     

    Domani per la svolta come nel derby?

    “Il Brugge ha una squadra con grande qualità offensiva. Se guardiamo la partita che hanno perso col Dortmund hanno dominato e creato tanto. È importante difendere bene, non tanto, ma bene. Sono una squadra con grande qualità offensiva e sugli esterni, così come il mediano. Penso che dobbiamo essere molto concentrati sulla fase difensiva, non dobbiamo lasciargli la possibilità di attaccare perché sono molto pericolosi. Col Dortmund hanno perso ma hanno creato molto. Come il derby? No, è diverso. La competizione è diversa, così come le caratteristiche degli avversari”.

     

    Come si fa a mantenere il livello di grinta e di intensità come alto come fatto sabato?

    “Si parla tanto e mi sembra che questo non sia un problema di oggi. Devo capire cosa fare per far migliorare la squadra sugli atteggiamenti, l’attitudine, la voglia. È quello che sto facendo, sono più esigente su questo”.

     

    La prova di Pavlovic contro l’Udinese. Come l’ha visto?

    “Vuoi sapere se gioca con Gabbia domani? (ride, ndr). No, non gioca. Questa è una realtà diversa per Pavlovic, è un modo di giocare diverso rispetto a quella che aveva nel suo ultimo club. Penso che nelle prime partite Pavlovic ha fatto cose bene e altre cose che deve migliorare in fase difensiva. Abbiamo lavorato durante questi tempo, penso che ha avuto una crescita in questa partita (con l’Udinese, ndr). È stato equilibrato, lui è uno che vuole andare sempre ad anticipare, è uno fisico. Noi vogliamo un difensore centrale più equilibrato. Penso che abbia fatto meglio, ma penso anche che ha bisogno di crescere: non ha fatto una partita senza errori, ma ha fatto bene. Se facciamo un paragone con le sue altre partite è cresciuto tanto. Ma continuano ad esserci cose da migliorare

     

    Fonseca dà la formazione di domani…

    “Maignan; Emerson, Gabbia, Tomori, Theo; Fofana, Reijnders, Loftus-Cheek; Pulisic, Leao, Morata”.

     

    Ciò che ha portato al rosso di Reijnders è già successa più volte…

    “Abbiamo fatto vedere ai giocatori la situazione. Una delle cose in cui siamo cresciuti di più è la fase difensiva: la squadra è corta, occupa lo spazio razionalmente. Ma non è stato facile cambiare questo perché avevano sempre riferimenti individuali, e non è una critica al passato. Nell’azione del rosso di Tijji c’è stato un cambio tra Reijnders e Terracciano che era programmato, Pavlovic non deve essere attratto dall’attaccante quanto c’è tanto spazio alle spalle. Se l’attaccante prende palla lì qual è il problema? Non dobbiamo essere attratti in questi momenti. Ne abbiamo parlato, hanno capito. Sono cose che succedono ma che dobbiamo imparare”.

     

    Poi Fonseca interviene e chiede ai giornalisti: “Oggi chi sono i giocatori box to box?”

    E prosegue: “Tutti nel calcio oggi devono saper sia attaccare che difendere. Son, esterno del Tottenham, è un box to box. Uno associa il box to box ai corridoi centrali, ma sono tutti box to box”.

     

  • Serie A, il Milan soffre ma vince 1-0 con l’Udinese

    Serie A, il Milan soffre ma vince 1-0 con l’Udinese

    La partita valida per il campionato di Serie A tra Milan e Udinese si è conclusa con il risultato di 1-0 in favore

    Chukuwueze al 13′ porta in vantaggio i rossoneri. Al 29′ Reijnders lascia in dieci uomini il Milan costretto a giocare in inferiorità numerica per circa un’ora. Nella ripresa,  Abraham entrato in campo da pochi minuti, al 75′ si divora il gol del raddoppio e si fa male alla spalla ed esce dal campo in barella. Al 95′ gol del pareggio friuliano di Kabasele annullato con il Var. Dopo oltre dieci minuti di recupero il Milan festeggia il ritorno alla vittoria.

    In classifica, il Milan che sale al posto terzo con 14 punti e scavalca l’ Udinese sesta con tredici punti.

     

  • Milan, Fonseca: “Torniamo a vincere”

    Milan, Fonseca: “Torniamo a vincere”

    Paulo Fonseca, allenatore rossonero, presenta in conferenza stampa Milan-Udinese, ecco le sue dichiarazioni

    Fondamentale essere concentrati su domani?

    “So che l’Udinese crea sempre grandi difficoltà e so che domani non sarà diverso. Loro sono una buona squadra, molto aggressiva, che gioca bene e che è molto motivata. Dovremo essere al massimo livello per poter vincere domani”.

    Dopo Firenze era arrabbiato… Ora qual è il clima?

    “Il primo giorno è stato buono perché non ho visto nessuno, ero arrabbiato. Dopo certe partite non mi piace vedere nessuno. Abbiamo avuto pochi giocatori in questi allenamenti, poi tutti i nazionali sono arrivati ieri. Abbiamo parlato della Fiorentina e preparato l’Udinese. Per me è stato molto importante ieri parlare di ciò che è successo a Firenze. Oggi abbiamo parlato dell’Udinese”.

    Quali sono stati i temi?

    “Tutto quello che voi pensate. Io non chiudo gli occhi davanti ai problemi. Li abbiamo, affrontiamoli”.

    Ha l’impressione di non essere capito?

    “La mia leadership non è da farla vedere fuori, io non sono un attore. Se abbiamo qualche problema, non me ne frega un cazzo del nome del giocatore. Io ci parlo. Frontalmente, direttamente, con la squadra o con i giocatori”.

    Ha parlato con Ibra?

    “Parlo tutti i giorni con lui, ne abbiamo parlato dopo Firenze anche”.

    Chi ha sbagliato a Firenze verrà punito?

    “Vediamo domani. Per me nessun calciatore è più importante della squadra. E chi sbaglia deve prendersi le sue responsabilità. Se qualcuno non segue questo spirito di squadra, per me è difficile”.

  • Milan, Fonseca: “Siamo in un buon momento”

    Milan, Fonseca: “Siamo in un buon momento”

    Paulo Fonseca, allenatore rossonero, è presente in conferenza stampa per presentare Fiorentina-Milan, match valido per la settima giornata di campionato.

    Dal derby in poi sempre la stessa formazione…

    “La continuità è importante in questo momento. Avendo più giorni per recuperare i giocatori, se la squadra sta bene, è importante mantenere più giocatori possibili nell’undici titolari. Non è perché non ho fiducia negli altri giocatori eh… Sia Loftus-Cheek che Chukwueze sono entrati bene e lavorano bene, ma credo che in questo momento sia importante avere una base”.

     

    Da sosta a sosta: vuole la quarta vittoria su quattro?

    “Non abbiamo vinto a Leverkusen, ma il gruppo era deluso, arrabbiato. Ho sentito buone sensazioni, la squadra ha nuovamente lavorato molto bene. Noi vogliamo vincere. Giocare a Firenze è sempre difficile, loro hanno una buonissima squadra”.

     

    Come sta Morata?

    “Sta bene, giocherà domani”.

     

    Pavlovic è nelle rotazioni?

    “È importante avere principalmente in difesa stabilità. Gabbia e Tomori hanno fatto delle bellissime partite e penso che Pavlovic debba continuare a lavorare, perché avrà delle opportunità. I due centrali Gabbia e Tomori stanno facendo bene e penso sia importante continuare così”.

     

    Gabbia in Nazionale.

    “Io sono l’allenatore del Milan e non voglio influenzare Spalletti, ma penso che abbia fatto la scelta giusta. Gabbia è in un grande momento. Io sono molto soddisfatto. Se c’è qualcuno qui che merita, è proprio Gabbia”.

     

    Il Napoli fa paura?

    “C’è tanto da giocare e ci sono tante squadre forti, che vogliono il nostro stesso obiettivo. Ovvio che il Napoli abbia il vantaggio di non avere le coppe europee. Hanno un allenatore molto forte e una squadra molto forte. Non gli sto creando pressione, perché è la verità: il Napoli è un grandissimo candidato allo Scudetto”.

     

    Bisogna migliorare in trasferta?

    “Per noi è lo stesso: giocare a San Siro o fuori è lo stesso, prepariamo la partita per vincere”.

     

    È mancata al Milan un po’ una via di mezzo tra prestazioni positive e negative: qual è il vero Milan?

    “Non è facile rispondere. Il Leverkusen è una delle squadre più forti d’Europa per me. Siamo in un periodo di crescita. Non è perché abbiamo vinto col Lecce e con l’Inter che siamo arrivati, ma abbiamo bisogno di crescere molto. Stiamo migliorando, ma abbiamo tanto da migliorare. Il vero Milan non è ancora vicino, dobbiamo fare di più. Se domani possiamo essere la stessa squadra del secondo tempo in Germania? L’atteggiamento sì, magari il modo di giocare sarà diverso perché la Fiorentina marca uomo a uomo, quindi il nostro modo sarà diverso”.

     

    Quanto è importante Fofana?

    “Calciatore molto importante per noi, migliora e impara ogni giorno. Il campionato francese è molto diverso da quello italiano, giocava in un ruolo diverso. Non faceva il mediano, ma giocava un po’ più avanzato. Nella nostra struttura, per me, Fofana è il giocatore più importante. Come migliora lui, migliora la squadra. I mediani sono il motore della squadra”.

     

    Era giusto mandar via Kalulu?

    “Non parlo di giocatori che non sono qui. Kalulu non è più qui. È stata anche una scelta sua, ora non ha senso paragonare chi è qui e chi è in altre squadre. Calabria sta avendo dei problemi fisici”.

     

    Musah può fare il mediano?

    “Ci stiamo lavorando, si sta allenando in questa posizione. Con l’infortunio di Bennacer, non abbiamo un altro giocatore in quella posizione. Musah è l’unico che può fare questo ruolo. Fofana è un mediano di passaggio, Musah è un mediano di conduzione”.

     

    Serve scaldare anche le attuali riserve?

    “Vediamo, vediamo il momento della squadra. Io penso che ora serva continuità. Io ho fiducia in tutti, ma penso che ora sia importante giocare con gli stessi giocatori”.

     

    Questa squadra ha il carattere giusto?

    “Sì. Io non penso che sia stato un problema di atteggiamento, ma la causa è la superiorità del Leverkusen. Abbiamo difeso bene, con un buon atteggiamento, abbiamo sbagliato delle uscite, ma penso che il carattere la squadra lo abbia dimostrato”.

     

    Cosa teme della Fiorentina?

    “Penso che sarà una partita difficile. Hanno qualità e buoni giocatori, marcano uomo a uomo. Questo cambiamento nell’affrontare squadre diverse non è facile. Arriviamo da una partita in cui era importante il gioco posizionale, ora c’è una partita in cui sono importanti altre cose. Se non facciamo le cose bene abbiamo più difficoltà col loro modo di difendere a uomo. Sarà una partita difficile”.

     

    Cosa non funziona ancora al 100% nella squadra?

    “Mi sembra che parlo sempre delle stesse cose… Quello che penso è che da quando sono arrivato qui per me è stato sempre facile capire che questa squadra, non dico che è meglio, ora è diversa. Non è una critica al passato, è una constatazione. Questa squadra giocava partite individuali, cambiarlo è difficile. Stiamo lavorando tutti i giorni per cambiarlo, perché è quello in cui io credo: non sto dicendo che è meglio. Ma non è facile. Dopo dobbiamo capire che non si cambia velocemente. Abbiamo bisogno di tempo, di allenarci, far capire quali i momenti e le fasi importanti, e ovviamente questo è difficile da cambiare. Ma stiamo cambiando. E quello che mi ha lasciato più soddisfatto è che nel secondo tempo di Leverkusen abbiamo avuto un gioco posizionale molto buono”.

     

    Gimenez del Feyenoord stamattina ha detto che il Milan l’ha cercato… Le piace come giocatore?

    “Mi piace, mi piace come giocatore. Ma mi piacciono di più Abraham e Morata”.

     

    Guardando alla crescita del suo Milan, cosa le ha insegnato la partita di Leverkusen?

    “Magari per voi non è importante, ma per me come allenatore è importante capire cosa succede in partita. E quello che è difficile, perché qui le caratteristiche delle partite non sono così, dire ai miei giocatori che il gioco posizionale è stato importante e dobbiamo migliorare, ma ora arriva una partita in cui il gioco posizionale non è importante: quando c’è una squadra che marca uomo a uomo sono altre le cose importanti, che non sono direttamente connesse al gioco posizionale. E abbiamo questa cosa qui solo in Italia: in altri campionati non giocano uomo a uomo. Rice dell’Arsenal, quando ha giocato contro l’Atalanta, ha detto lo stesso. Immagina il Leverkusen: una stagione a giocare gioco posizionale, poi nell’ultima settimana della stagione devi dire di cambiare tutto. Non è facile, ci sono cose automatiche che non è facile cambiare. Non si cambia in 3-4 giorni. E noi in Italia dobbiamo cambiare in due giorni. Giochiamo con la Fiorentina, poi con l’Udinese che lascia spazio per il gioco posizionale e così via. E questo per l’allenatore non è facile: il 95% delle squadre giocano allo stesso modo”.

     

    Okafor può sostituire Morata?

    “Due punte domani sì, poi dopo vediamo. Difficile per Okafor fare il ruolo di Morata, non ha le caratteristiche”.

     

    Domani ritroverà Adli…

    “Quando è stato qui, è stato un giocatore che mi piaceva, aveva determinata caratteristiche. Ma per lui era difficile giocare qui e lui lo ha capito. Mi piace che sta facendo bene, ma mi aspetto che domani non faccia bene”.

     

    Chi porterà del Milan Futuro?

    “Zeroli, Camarda e Jimenez sono convocati con noi domani”.

     

  • Champions League, il Milan perde di misura contro il Leverkusen

    Champions League, il Milan perde di misura contro il Leverkusen

    La partita valida per la seconda giornata di Champions League tra Leverkusen e Milan si è conclusa con il risultato di 1-0, in favore della squadra tedesca.

    A inizio ripresa, al 50′ gol di Boniface che decide così la sfida. Successo di misura quindi per il Leverkusen.

    In classifica, il Milan resta sempre ferma a zero punti. Punteggio pieno, invece per il Leverkusen che sale a quota sei punti.

     

  • Champions League, le formazioni ufficiali Leverkusen-Milan

    Champions League, le formazioni ufficiali Leverkusen-Milan

    Ecco di seguito le formazioni ufficiali di Leverkusen – Milan valida per la seconda giornata di Champions League.

    BAYER LEVERKUSEN (3-4-2-1): Hrádecký; Tapsoba, Tah, Hincapié; Frimpong, Xhaka, García, Grimaldo; Adli, Wirtz; Boniface. A disp.: Kovár, Lomb; Andrich, Arthur, Belocian, Hofmann, Mukiele, Palacios, Schick, Tella, Terrier. All.: Xabi Alonso.

    MILAN (4-2-3-1): Maignan; E. Royal, Gabbia, Tomori, Hernández; Fofana, Reijnders; Pulisic, Loftus-Cheek, Leão; Abraham. A disp.: Nava, Torriani; Calabria, Pavlović, Terracciano, Thiaw; Musah; Chukwueze, Morata, Okafor. All.: Fonseca.

    Arbitro: Sandro Schärer (SUI).

     

  • Milan, Fonseca: “Siamo in grande crescita”

    Milan, Fonseca: “Siamo in grande crescita”

    Fonseca, allenatore del Milan parla in conferenza stampa per presentare Leverkusen-Milan ed ecco le sue dichiarazioni

    Come sta Morata?

    “Ha fatto un grosso sforzo per giocare l’ultima partita. È in dubbio e lo gestiremo. Vediamo come starà domani, non vogliamo correre rischi”.

    Come cambierà il modo di giocare del Milan in Champions?

    “Il nostro modo non dico che è sempre lo stesso ma le intenzioni sono quasi sempre le stesse. Più avanti possiamo parlare in profondità di questo, ora è un po’ presto. Ma posso dire tanto sulle nostre forme di gioco, ma non credo sia il momento giusto per approfondire questa materia”.

    Vedremo nell’atteggiamento lo stesso Milan delle ultime partite? Anche negli uomini?

    “Non penso di cambiare. Noi dobbiamo avere continuità. Sappiamo che è una partita diversa, penso che sarà una partita simile a quella fatta col Liverpool ma dobbiamo dare continuità a quello che abbiamo fatto. Difensiviamente penso che la squadra sia cresciuta, è un bel test per vedere le nostre capacità difensive in questo momento. Ho detto ai giocatori che per battere una squadra forte come il Leverkusen dobbiamo fare una squadra difensivamente perfetta”.

    Sulla rotazione dei capitani, lo ha già fatto in passato?

    “Quando sono arrivato qui ho visto che i capitani sono i giocatori con più partite. Voglio rispettare questa cosa, ma voglio anche una leadrship condivisa, più allargata. Abbiamo la possibilità di avere più giocatori da capitani. Vogliamo condividere questa responsabilità, probabilmente domani sarà un altro giocatore a indossare la fascia. Ne abbiamo cinque…”.

    Qual è il suo stato d’animo rispetto a questo “nuovo inizio” in Champions?

    “Io sono sempre fiducioso. Questa è una partita diversa. È vero che abbiamo fatto bene in campionato nelle ultime partite, ma devo dire che la Serie A è molto diversa da queste partite che abbiamo in Champions League. Oggi mi hanno fatto leggere le parole di Xabi Alonso; quando si parla di squadre italiane si dice sempre la stessa cosa. Che le squadre italiane sono brave a difendere a giocare in contropiede. A me piacerebbe che quando si parla di Milan si dicano altre cose, dobbiamo lavorare perché non vogliamo essere così. Domani ovviamente difenderemo perché giocheremo contro una squadra molto forte, ma quando abbiamo la palla vogliamo ancora giocare. Sono curioso di vedere il comportamento della squadra in una partita diversa rispetto a quelle avute in Serie A”.

    Ha visto la partita dell’Atalanta in finale contro il Bayer?

    “Sì, l’ho vista. Questo dimostra quanto sia difficile la Serie A. Il Leverkusen ha affrontato uno scenario che qui, in Germania, non hanno questo tipo di situazioni uomo a uomo. Anche Rice, dell’Arsenal, ha detto che era difficile avere quello scenario di uno contro uno, di uomo a uomo. Cambiare la squadra per giocare contro una squadra che gioca uomo ad uomo è sempre difficile. Ma noi non siamo come l’Atalanta, non da uomo a uomo a tutto campo. Domani vedere il Milan non sarà la stessa cosa che vedere l’Atalanta quando hanno giocato contro di loro. L’Atalanta ha creato tante difficoltà al Bayer, ma se io non sono un allenatore da uomo a uomo non posso dire ai miei giocatori di andare a giocare così. Sarà totalmente diverso”.

    C’è un modo diverso di affrontare la Champions con il nuovo format?

    “Io quando preparo le partite preparo tutti i momenti. Difensivamente dobbiamo fare una partita difensivamente perfetta per vincere, ma io preparo tutte le situazioni. So che sarà difficile, ma quando avremo la palla vorremo essere una squadra offensiva, che attacca e che aggredisce il Bayer”.

    Che errore avete commesso col Liverpool che domani sera non vuole vedere?

    “Abbiamo fatto tanti errori col Liverpool, quando si sbaglia contro queste squadre è difficile e penso che noi abbiamo sbagliato più difensivamente. Contro queste squadre non ci saranno tante opportunità”.

    Come vorrebbe definire il modulo del Milan?

    “È difficile (ride, ndr). Continuo a dire che non è un 4-2-… Può essere tante cose. Dipende dal momento, dove stiamo giocando… Quello che io so è che quando si parla di Morata e Abraham siamo più offensivi ma giochiamo con loro perché lavorano tanto difensivamente. Siamo più forti sia offensivamente che difensivamente”.

  • Serie A, tris del Milan al Lecce

    Serie A, tris del Milan al Lecce

    Il risultato della partita Milan-Lecce valida come anticipo del campionato di Serie A è stato di 3-0 in favore dei rossoneri di Fonseca alla seconda vittoria consecutiva dopo il Derby.

    I rossoneri la vincono nel finale del primo tempo con tre reti uno dietro l’altro. Morata al 37′, Theo Hernandez al 41′ e Pulisic al 43′. Lecce al tappeto. Unica nota stonata l’espulsione di Bartesaghi al 79′.

    In classifica Milan ora in testa insieme al Torino con 11 punti.

     

  • Milan, Fonseca: “Adesso serve continuità”

    Milan, Fonseca: “Adesso serve continuità”

    Dopo la preziosa vittoria nel derby con l’Inter, il Milan torna i campo domani sera contro il Lecce.  Ecco di seguito le parole in conferenza stampa di Paulo Fonseca, allenatore rossonero.

    Quanto è importante sfruttare la scia che vi siete creati col derby?

    “È molto molto importante. Dobbiamo confermare che siamo in crescita: la vittoria nel derby ha un senso se vinciamo col Lecce, anche perché dobbiamo recuperare dei punti. Ci sono tante motivazioni per vincere domani. Per me è una partita pericolosa dopo il derby, dobbiamo stare attenti: non possiamo sbagliare, dobbiamo vincere”.

     

    Più che un problema tattico, era un problema psicologico?

    “Non voglio tornare al derby, è finito. La parte mentale è più importante della tattica e della tecnica. Le partite sono molto emozionali. Stare bene, equilibrati, motivati ed energici è molto importante”.

     

    Consoliderà la formazione?

    “Dobbiamo avere continuità e per avere continuità, se possiamo far giocare la stessa squadra… Morata ha avuto una contusione, una borsite ed è in dubbio. Vediamo domani”.

     

    Leao va recuperato?

    “Vediamo. Stiamo lavorando molto, anche individualmente con Rafa, difensivamente. Ed è chiaro per tutti che Leao sta crescendo; può fare meglio, ma sta crescendo difensivamente. Noi possiamo difendere con tutti i giocatori, Rafa incluso. Leao ha avuto tre opportunità nel derby per essere decisivo. Non mi sembra che Leao non possa essere un giocatore decisivo, anche facendo di più in difesa. Sta facendo bene, anche nel lavoro con la squadra”.

     

    Che impatto ha avuto Abraham?

    “Abraham ha una energia contagiosa, che per me è importante. Portare questa energia, lui come Morata, è importante non solo in partita, ma anche in allenamento”.

     

    Senza Morata, chi può fare il suo ruolo?

    “Jovic non ha le caratteristiche per giocare in quella posizione. Senza Morata, ci sono Loftus-Cheek o Reijnders”.

     

    Quanto somiglia questo Milan al Milan che ha in testa?

    “Siamo lontani, siamo lontani. Difensivamente non siamo cresciuti tanto, mi piacerebbe avere altre cose, ma poi ci sono le caratteristiche dei giocatori… Offensivamente dobbiamo crescere tanto. Stiamo lavorando per farlo, abbiamo tanto da migliorare”.

     

    Vittoria nel derby segnale in ottica Scudetto?

    “La vittoria nel derby porta fiducia, porta un’altra atmosfera. Ma io sono così, cerco di essere sempre equilibrato. Poi una partita può cambiare, può aiutare la fiducia dei giocatori, ma è solo una partita. Poi, però, se non vinciamo domani possiamo retrocedere… Per questo dobbiamo dimenticare il derby, focalizzandoci sulla prossima partita che è la più importante. L’atmosfera è positiva, c’è allegria, ma è importante capire che il derby è passato, non conta più. Sullo Scudetto continuo a dire ciò che ho detto sin dal primo giorno: noi al Milan non possiamo non pensare allo Scudetto e continuiamo a pensarci”.

     

    Prima del derby era sull’orlo dell’esonero, dopo il derby è un genio… Se lo aspettava così il calcio italiano?

    “Noi latinos siamo così, i portoghesi sono lo stesso. A Roma era lo stesso: se vinciamo siamo i migliori, se perdiamo… Non voglio dire questa parola (ride, ndr). Io non ho guardato niente in questa settimana, perché per me non è cambiato niente. Quando ero in Portogallo, mio figlio mi diceva che i tifosi erano arrabbiati con me… Io gli risposto: ‘Gli stessi tifosi che oggi sono arrabbiati, domani mi batteranno le mani’. È normale, il calcio è così: allegria quando si vince, tristezza quando non si vince. Essere tifosi è essere questo, irrazionali, che è per l’amore dei tifosi, ma io sono l’allenatore, devo essere equilibrato. Non ho nessun sentimento per chi era contro di me e che ora sono con me”.

     

    Che idea ha lei del turnover?

    “Mi piace far ruotare tutti i giocatori, ma bisogna capire i momenti. E ora è il momento di non cambiare troppo, di dare stabilità. In futuro sì, lo faremo. Quando saremo una squadra in tutti i momenti sarà più facile cambiare, perché cambiarne uno o due non cambierà niente. Quando saremo la squadra che ho in mente, allora io potrò cambiare”.

     

    Chi tra i centrali?

    “Non ho questa preoccupazione di cambiare. Gabbia sta giocando perché merita di giocare, tra i centrali è uno dei più forti con la palla tra i piedi e nel costruire. Gabbia orienta molto bene la squadra, la linea difensiva, ha un gioco posizionale molto forte e per me è importante stabilizzare la linea difensiva in questo momento. Domani giocheranno Gabbia e Tomori per cercare di avere questa stabilità, poi col Bayer vediamo”.

     

    Cosa è più difficile ora?

    “La responsabilità qui è sempre la stessa, poi la cosa più difficile da gestire sono le vittorie. Il giorno prima della partita con l’Inter sapevo che i giocatori fossero motivati e pronti mentalmente. Quello che è pericoloso qui è giocare con il Lecce, perché nella testa dei giocatori non c’è la difficoltà di trovare contro l’Inter. Bisogna far capire ai giocatori che devono essere gli stessi, giocare allo stesso modo che con l’Inter”.

     

    Morata convocato?

    “Morata è convocato, vedremo domani come sta. È in dubbio, non sappiamo se potremo usarlo domani. Però non voglio prendere rischi”.

     

    Settimana scorsa grigliata, oggi qualcosa di particolare?

    “No, non abbiamo fatto niente di speciale, solo un meeting”.

     

    Fofana un unicum nella sua rosa?

    “Ora non abbiamo Bennacer, ma credo che anche Musah possa giocare in quella posizione. La differenza tra i due è che Fofana è un giocatore di passaggio, mentre Musah più di portare il pallone”.

     

    Come sta Chukwueze?

    “Ha fatto una pre-stagione molto buona, con tanti spazi contro le grandi squadra da sfruttare. Sia col Torino che con la Lazio non ha fatto bene come in pre-stagione, ma non è un problema di qualità; ha bisogno di prendere fiducia, di giocare in questo contesto di Serie A in cui non c’è spazio, in cui deve prendere decisioni veloci, trovando il momento giusto. Sta capendo. È entrato bene con l’Inter. Ma deve crescere, tipo domani in cui sarà senza spazio”.

     

    Reijnders insostituibile?

    “È un giocatore unico nella nostra squadra, non c’è uno come lui in rosa. Ma non ho pensato molto al futuro, ma solo alla prossima partita. Poi vedremo se, non avendo Tiji, cosa si potrà fare”.

     

    Ha avuto risposte positive da Royal?

    “Non ha avuto tanti allenamento con noi, soprattutto riguardanti la fase difensiva. La maggior difficoltà per lui è difensiva: è qui che deve migliorare. Offensivamente è forte”.

     

    Reijnders più avanti?

    “È importante anche quando si avvicina a Fofana. Gioca molto bene tra le linee, può fare diversi ruoli”.

     

    Bello l’abbraccio con Morata dopo il derby…

    “Momento normale, di allegria, di euforia”.

     

    Pessoa ha scritto L’Ora del Diavolo… Lei vuole essere il portoghese a scrivere un libro da questo titolo?

    “Pessoa grande scrittore, ma io non l’ho mai letto. Non voglio dire quello che penso se no i portoghese mi massacrano (ride, ndr), ma a me piace un altro tipo di lettura. Quando dico che la squadra ha tanto da migliorare, intendo per quello che deve essere il gioco del Milan. Con l’Inter, ho visto una squadra molto corta, non ha lasciato l’Inter fare quello che normalmente fa… Noi abbiamo avuto la palla, ma non abbiamo avuto tanti momenti di organizzazione, ma solo momenti di transizione. Quello che abbiamo creato è stato recuperare la palla e andare avanti veloci. In Italia non ci saranno tante partite come quella contro l’Inter… Ed è qui che dobbiamo migliorare: avere un gioco posizionale, dominare in avanti, avere pazienza là, non tornare indietro. Il Milan deve giocare più tempo nella metà campo offensiva, è questo che io voglio”.

     

  • Serie A, il Milan dopo 2 anni torna a vincere il derby

    Serie A, il Milan dopo 2 anni torna a vincere il derby

    L’atteso derby tra Milan e Inter si è concluso con il risultato di 2-1, in favore dei rossoneri che dopo due anni tornano a vincere la stracittadina milanese.

    Dopo dieci minuti Milan in vantaggio, con un gol di Pulisic. Al 28′ pareggio di Dimarco per i nerazzurri.

    Quando sembra vicino il pareggio, all’ 89′ Gabbia, da la vittoria al Milan e mister Fonseca, salva, almeno per il momento, la panchina.

    In classifica, il Milan aggancia l’Inter ad otto punti in sesta posizione. Napoli e Juventus restano entrambe, davanti alle due squadre milanesi.