Gian Piero Gasperini non si è presentato in conferenza stampa (dopo aver saltato anche l’intervista in tv, ndr) al termine della sfida persa in pieno recupero contro la Fiorentina, palesemente in polemica con la scelta arbitrale di convalidare il 3-2 di Milenkovic che ha spedito la squadra viola in semifinale.
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Atalanta, Gasperini: “Situazione attuale non facile per vari motivi”
Il tecnico dell’Atalanta Gian Piero Gasperini in conferenza stampa analizza la sfida con il Torino, in programma domani alle ore 16.30 al Gewiss Stadium di Bergamo. Ecco le dichiarazioni del tecnico nerazzurro: “Il calendario asimmetrico? Non lo so, poteva essere una novità, potrebbe essere qualcosa di buono. Non mi piace che non ci siano scontri diretti nella fase finale. Tanti vogliono i playoff, bisognerebbe avere più scontri diretti nel finale di stagione, ma non mi dispiace come idea. La situazione attuale? Siamo dispiaciuti, c’è una regressione del pubblico negli stadi e una contagiosità enorme, ma per fortuna i giocatori sono meno sintomatici. È una situazione che colpisce tutti, abbiamo reagito due anni fa, dobbiamo farlo anche ora”. Quali giocatori sono indisponibili per la gara domani? “Zapata, Gosens, entrambi infortunati, e Freuler, che è squalificato. Non ci saranno Musso e Palomino che sono risultati positivi nei test dei giorni scorsi. Sono negativi, ma i giorni di quarantena scadono domani. Oltre a Boga, visto che non me lo avete ancora chiesto (ride, ndr). Sono sei assenze pesanti”. Come commenta l’acquisto di Boga? “Indubbiamente la società ha preso un ottimo calciatore, l’unico rammarico è che dobbiamo aspettare. Andiamo a coprire un ruolo in cui siamo scoperti con un giocatore di valore, avremo una soluzione in più da utilizzare”. Quale record vorrebbe migliorare? “Il numero di vittorie, se proprio devo fare una scelta, ma anche gli altri record sono stati belli. Se vinci una partita in più fai qualche punto in più”. Le voci su Muriel le danno fastidio? “No, non cambierebbe niente. L’arrivo di Boga non riguarda per nulla Muriel, è un giocatore importantissimo. Sul resto non diamo risposte”. Che gara si aspetta per domani? Quanto pesa l’incognita Covid? “È una mannaia su tutte le squadre, ma il mondo dello sport deve reagire con le sue armi, ci può essere qualcuno più colpito di altri. Quando c’era il dubbio di portare avanti i campionati è stata vincente la voglia di continuare…è chiaro che dobbiamo cercare di andare avanti. Il Torino è una squadra difficile per chiunque, per la forza fisica che ha e per le difficoltà che crea, per il valore organizzativo della squadra, è una partita difficile. Il girone di ritorno sarà più complicato dell’andata, tutte miglioreranno in qualcosa, per noi sarà una gara importante per la classifica. Per noi sarà fondamentale, dobbiamo affrontare la ripresa con un piglio giusto e con la determinazione adatta. Speriamo che venga fuori una gran partita, ma domani conterà molto il risultato. Juric mette in difficoltà tutti, è sempre stato un allenatore in campo, esprimeva il concetto di fase difensiva, ma anche quello di pressing. Era un giocatore che non sopportava vedere la palla nei piedi degli avversari, andava ad aggredire anche il portiere, per me è una cosa straordinaria, è un concetto che è riuscito ad esprimere al meglio. Per me è l’allenatore giusto per il Torino, le caratteristiche della società sono simili a quelle di Ivan, farà bene se sarà supportato come è stato per me qui a Bergamo”. Piccoli e Muriel potranno giocare insieme? “Sarà difficile vederli insieme dal primo minuto, a gara in corso può anche essere, come è successo nel finale della gara d’andata. È da tanto tempo che seguite l’Atalanta, avete capito bene come gioca e quali sono le combinazioni in attacco”. Come sta Muriel?
“Si è visto un giocatore più brillante nell’ultimo periodo, col Villarreal ad esempio è stato sfortunato. Ha finito in crescendo per quanto riguarda la condizione, nelle ultime gare ha espresso le sue caratteristiche. Non possiamo fare raffronti col passato, bisogna pensare al presente: prima della pausa c’era la sensazione di avere un giocatore pronto, può darci molto. Le migliori stagioni sono state quelle in cui è stato presente in tutte le gare, qualche volta entrando dall’inizio qualche volta a gara in corso: così è stato un giocatore protagonista, abbiamo bisogno di quel Muriel lì, in quelle condizioni ci può dare un aiuto. Può fare tutto, quando ci sono più soluzioni è difficile per gli attaccanti giocare tutta la partita, non lo fa nessuno. Abbiamo trovato un buon equilibrio, ci ha portato a fare tanti gol, è la cosa più importante rispetto alle esigenze del singolo. Zapata ha giocato molto ma per via di qualche infortunio, come quello di Muriel ad esempio”. Piccoli e Miranchuk fin quando rimarranno a Bergamo? “Sono situazioni di mercato alle quali non posso rispondere. Piccoli è indispensabile fin quando non ci sarà Zapata. Miranchuk è qua, è stato utilizzato a Genova e col Verona, è un momento che sta anche bene sano, che sta bene, lo utilizzo fino a quando è qui. Poi se le condizioni di mercato lo porteranno via non lo posso sapere”. Il mercato è già finito con l’arrivo di Boga? “Chi l’ha detto questo? Non lo so, il mercato è appena iniziato. Qualunque squadra è sul mercato, ma non può essere finito il 5 gennaio. Le operazioni possono essere fatte fino al 31 gennaio, ogni società ha la giusta attenzione. Non è un mercato facile per nessuno, tutti stanno lavorando attentamente, poi sono molto più le chiacchiere degli affari, ma è sempre stato così”. Gosens? “Ha fatto tanti gol durante la scorsa stagione, è un giocatore che ci è mancato per parecchio tempo, indubbiamente sarà un acquisto, siamo riusciti a sopperire bene coi diversi giocatori, a turno. Gosens è Gosens, siamo in un periodo d’emergenza, magari tra una settimana o due ci sarà una situazione differenza, ma succede a tutte le squadre”. La difesa? Può arrivare qualche innesto? “Siamo a posto, poi la società deve sempre cercare l’opportunità importante. Abbiamo Scalvini, c’è anche Cittadini dalla Primavera, ha del valore, lo terrò fisso ad allenarsi con noi, poi abbiamo altre soluzioni. Se la società ritiene che ci sarà una situazione favorevole vedremo, per quello dico che il mercato non è chiuso. Penso che all’Atalanta debbano arrivare giocatori che possono dare un contributo importante”. -
Atalanta, Gasperini: “Per noi è un buon momento, difficile spiegare i molti infortuni”
Gian Piero Gasperini, tecnico dell’Atalanta, in conferenza stampa presenta la sfida di domani pomeriggio in programma alle ore 15.00 al Gewiss Stadium di Bergamo contro la Roma di José Mourinho. Ecco le sue dichiarazioni: “Abbiamo bisogno di migliorare il nostro rendimento in casa, ci vuole una serie più importante per riuscire ad alzare la quota punti in casa, ma sono tutte statistiche, quel che conta è Atalanta-Roma, è una gara di cartello è di valore, dove dobbiamo arrivare molto concentrati, non dobbiamo avere pensieri natalizi. È un momento molto importante del campionato, in tre giorni chiudiamo il girone di andata, che è comunque significativo”. Come valuta il momento?
“Rientra un po’ tutto nei numeri, in questi giorni siamo stati sommersi dai numeri effettivi per ciò che abbiamo fatto, ma dobbiamo spostare tutta l’attenzione sulla partita con la Roma. Rimane una squadra di valore”. Gli infortuni?
“È difficile spiegare scientificamente il motivo di questi infortuni che ha toccato tutti, probabilmente la frequenza può fare la differenza, è un tema che lasciamo anche ai medici. Siamo usciti da quella situazione di grande emergenza, ora c’è qualche altra squadra, speriamo in futuro che ci possano essere delle situazioni migliori, sapendo anche tutto il lavoro che c’è dietro da parte del recupero. Stiamo bene”. Che rischio domani c’è con Mourinho? “Sicuramente è un grande allenatore, sia per l’entusiasmo che ha portato all’inizio che per la sua storia, in una piazza come Roma, poi il campo è un altro argomento. Sono convinto che potrà alzare il livello, è unamno anche lui”. Come sta la squadra?
“A parte Gosens ci siamo tutti, speriamo presto di recuperlo. C’è stato un momento in cui abbiamo sperato di velocizzare, ma sin da subito ho visto l’importanza della lesione”. Sull’Olympiacos? “Abbiamo preso una bella squadra, con grande entuasiamo dobbiamo fare bene per superare il turno, incontriamo una squadra forte”. Come giudica il momento della squadra? “Ci sono sempre tante situazioni migliorabili, ma la squadra si è compattata molto sia per l’emergenze che per il valore espresso. Abbiamo una bella testa, quando vinci gare come quella col Verona vuol dire che l’autostima cresce”. Gli attaccanti della Roma? “Ha un reparto d’attacco che vale quello delle migliori squadre, Zaniolo e Abraham sono due giocatori molto forti, hanno una bella rosa. La squadra è attrezzata e ha giocatori forti. Avevamo bisogno di lavorare in una settimana piena, mi sembra una settimana lunghissima, non siamo più abituati a questo (ride, ndr). Ogni tanto è sicuramente utile avere una settimana di allenamento”. Cosa ha scritto nella lettera di Natale? “C’è già una bella letterina per domani, poi quella di martedì, poi pensiamo al pranzo di Natale”. Cristante, Mancini e Ibanez? “A Roma sono contenti del loro rendimento, giocano continuità. Bryan è molto duttile, ha giocato in più ruoli e caratterialmente è un leader, come era qui. Lo stesso Mancini ha avuto qualche acciacco, ma è un giocatore di valore. Dobbiamo fare attenzione. Ibanez? Ha giocato poco da noi, ha avuto un inizio difficile, in quel momento doveva andare a giocare per fare esperienza più. All’inizio la società ha pensato di darlo in prestito, poi la Roma ha fatto un’offerta importante e la società ha deciso di venderlo. A volte si tirano fuori delle polemiche che non ci sono, è sempre stato un ragazzo positivo, poi è andata così: noi in quel momento eravamo ben attrezzati in difesa”. -
Atalanta, Gasperini: “Gara difficile, ma siamo in un buon momento”
Gian Piero Gasperini, tecnico dell’Atalanta in conferenza stampa analizza il match contro il Villarreal. “C’è fiducia di centrare il traguardo. Il Villarreal è una squadra forte, ha vinto l’Europa League qualche mese fa, sta attraversando qualche difficoltà in campionato, ma questa è un’altra competizione. Sappiamo quali sono le difficoltà della gara”. Quanto è importante giocare in questo momento in cui la squadra è davvero in fiducia? “Arriviamo a questa gara in un momento molto buono di risultati, ma dobbiamo essere bravi a cancellare le vittorie così come le sconfitte, si riparte da 0-0, abbiamo un solo risultato utile. Giocheremo in casa la gara decisiva, ma non abbiamo di sicuro la certezza della qualificazione, ma c’è fiducia”. È la notte più importante? “Non lo so se è la più importante, tutte le partite da dentro o fuori diventano gare fondamentali. È successo con Shakhtar e Ajax, ma anche quella col PSG, non siamo arrivati in semifinale per pochi minuti. È il bello di questa competizione, dove le partite da dentro o fuori creano un’attesa e un pathos sicuramente superiore. È una squadra forte, all’andata ci sono state più gare nella stessa partita, non c’è mai una supremazia in questi tipi di match. Diventeranno fondamentali gli episodi, dovremo essere bravi e precisi”. Il meteo? “Spero che le condizioni atmosferiche non vadano ad influire, sarebbe un peccato indipendentemente dal risultato, mi auguro che ci dia un po’ di tregua, spero che le previsioni non siano così pessimistiche”. Il Villarreal? “Hanno vinto meritatamente Europa League e Supercoppa, poi Emery anche col Siviglia ha raggiunto traguardi fantastici”. Quale trofeo vorrebbe vincere? “Concorriamo per lo scudetto, la Champions e la Coppa Italia, ma ridurre tutto a una vittoria di un campionato o di una Champions per misurare il valore di questa squadra…si rischia di togliere molto a quello che fanno questo ragazzo. Le squadre che abbiamo davanti in campionato hanno allenatori che non hanno mai vinto un campionato, ma i successi non sono solo quelli. La vittoria è avere tutta Bergamo con noi, per vivere queste partite, non dobbiamo dimenticarlo”. L’eventuale qualificazione in Europa League non deve essere vista come una sconfitta? “Non possiamo avere pensieri negativi, dobbiamo pensare solo al meglio. Oggi dobbiamo avere un unico pensiero, un’unica voglia di arrivare”. Gli infortunati? “C’è fuori soltanto Gosens, speriamo di recuperarlo già a gennaio, c’è qualche acciacco dovuto alla partita di Napoli, ma speriamo che possano recuperare tutti. La gara di domani può avere più partite nei 90′, dovremo essere bravi a sfruttare i nostri momenti e impedire a loro di sfruttare le occasioni. Sarà una partita spettacolare, mi auguro bella come l’andata”. Ora è un’Atalanta diversa. “L’esperienza ci ha dato molto, ci ha dato maggiore consapevolezza. Ma non ci deve togliere l’emozione per poter affrontare queste gare, questa sensazione ti aiuta a dare qualcosa in più. Per vincere devi fare qualcosa di molto buono”. L’emozione aumenta visto che giocherete davanti al vostro pubblico? “Per me è un orgoglio poter giocare una gara simile a Bergamo, in questi anni troppe gare e troppe soddisfazioni non le abbiamo potute condividere con la nostra gente, questo è già un grande successo. È chiaro che il risultato determinerà cosa accadrà dopo, ma già prima della gara sarà un bell’evento. Sarà bellissimo giocarla col pubblico”.
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Atalanta, Gasperini: “Con il Manchester United sfida importante e delicata”
In conferenza stampa Gian Piero Gasperini, tecnico dell’Atalanta, presenta la sfida contro il Manchester United. “Per noi è importantissima solo in chiave di successo. Con altri risultati le cose sarebbero ancora così. Sappiamo di dovere fare sei punti per avere la matematica certezza di superare il turno, quindi non è decisiva ma molto importante”. Che differenza vede con le altre big affrontate. “City e Liverpool le abbiamo incontrate di un momento di massimo valore per loro, squadre consolidate, organizzate da tempo, con il loro modo di giocare. Lo United sembra una squadra in costruzione, che ha ancora cose da definire. Però ha un potenziale notevole, magari passa da una sconfitta a una vittoria eclatante, ma non toglie nulla sulle loro potenzialità”. Djimsiti giocherà o non sarà rischiato? Per Toloi ci sono speranze? “Palomino e Demiral non hanno problemi. Djimsiti si allena con il gruppo, non ha nessun problema, si è fratturato per radio e ulna. Sta migliorando molto, ma il braccio non lo muove con disinvoltura. Soprattutto se dovesse cadere… Questo non lo mette in condizione di giocare, almeno domani. È una evoluzione molto veloce. Toloi lo recupereremo dopo la sosta, Pessina è molto vicino e non so se lo azzarderemo a Cagliari. Gosens sta procedendo molto bene. Questi infortuni si sono verificati all’inizio del ciclo, con 7 partite in 20 giorni. Sono un’enormità, non sono tantissimi giorni per questo tipo di infortuni, ma abbiamo avuto sfortuna perché sono successi tutti insieme. Questa emergenza ci ha permesso di recuperare adattabilità, voglia di fare, sotto questo aspetto la squadra ha reagito benissimo. Ho visto domenica, ma anche le precedenti, c’è la motivazione e la voglia giusta per affrontare la stagione”. Nell’ultima gara lo United ha giocato a 3. Sposta qualcosa nelle valutazioni? “Domani sera sarà una partita totalmente diversa rispetto all’andata. Di quella gara ci rimane la personalità, con uno stadio strapieno di 70 mila persone. Abbiamo avuto dei momenti molto buoni, in altri abbiamo dovuto subire. Rimarrà comunque sempre per come l’abbiamo interpretata. Noi dobbiamo essere pronti per affrontare il Manchester come ha fatto l’ultima gara come con il Tottenham, o come all’andata”. Questa partita segna il ritorno di Cristiano Ronaldo in Italia dopo i tre anni alla Juve. Che ricordi avete della A con lui e se c’è un cambio ora. “Sotto l’aspetto tecnico è un giocatore straordinario, ma penso di dire una banalità, è riconosciuto da tutti. Quello che sta facendo al Manchester, basti pensare al gol di domenica ma anche a tutti gli altri. Al nostro campionato ha portato un valore aggiunto, personalmente mi è dispiaciuto che tornasse in Inghilterra, perché spero sempre che in Italia arrivino i giocatori migliori, anche se forse ci sarebbe costato qualche gol in più contro”. Tolta la sconfitta con lo Young Boys, il Manchester in Champions ha raccolto due vittorie. Come si spiega l’andamento differente? “È una squadra con tantissimo valore, tante stelle. Sta cercando gli equilibri migliori, nella fase iniziale ha pagato qualcosa in più. È una squadra straordinaria, può fare imprese e risultati eclatanti. È una squadra con grandissimo valore, sono alla ricerca degli equilibri migliori”. Rispetto agli anni passati, con un campionato più equilibrato e ostico, vi aiuta in Champions il minor distacco della Serie A? “Per quanto il nostro campionato sia molto più equilibrato, più difficile, il divario fra le prime e le ultime in classifica è molto piccolo, ma non è paragonabile alla difficoltà delle gare di Champions. C’è un livello di difficoltà superiore, avere il privilegio di potere giocare questo tipo di partite rappresenta un test, un allenamento, un adattamento che ci deve per forza essere utile”. Con il rientro di Palomino e Demiral, è possibile rivedere De Roon a centrocampo? “È un’alternativa che possiamo avere, sia dall’inizio che durante la gara. Adesso ho ancora un giorno, visto quante partite stiamo giocando, è un’opportunità”. Cosa pensa di Solskjaer? “Posso parlare vedendo la squadra e i risultati. L’anno scorso, nella parte finale, ha fatto qualcosa di straordinario, anche se è arrivato secondo. Il lavoro è stato di alto livello. Ora sta cercando la continuità di una squadra con grandi potenzialità e che lo dimostra saltuariamente. Arriverà a trovare gli equilibri giusti anche in Premier”. Come lo vede Muriel in questo periodo? “Molto bene”.
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Atalanta, Gasperini: “Con la Lazio sarà una bella sfida”
Il tecnico dell’Atalanta Gian Piero Gasperini in conferenza stampa ha analizzato il match di sabato pomeriggio contro la Lazio. Come valuta la differenza tra andamento interno ed esterno? “Magari abbiamo perso con Milan e Fiorentina, ma non è detto che chi viene qui viene per chiudersi. Sono delle ipotesi, la realtà è questa, a parte le ipotesi, dobbiamo cercare di fare più punti in casa perché sono indispensabili per la classifica”. Come stanno Toloi e Demiral?
“Palomino sarà fuori per squalifica, ma martedì sarà a disposizione. Demiral potrebbe rientrare, per Toloi la situazione si è rallentata un po’, serve più prudenza. Non sarà facile recuperarlo né per domani, né per martedì”. Ha detto che le piacerebbe vedere le partite dalla tribuna. “C’è poco da ridere, non sono mai stato ammonito nelle gare precedenti. Mi ha dato fastidio perché so quando ho delle colpe e quando non ho fatto nulla. Poi c’è un problema più serio, in questo calcio faccio fatica a capire i falli di mano, il VAR, i contrasti, eppure sono dentro il calcio da tanti anni. Non lo capisco io, non lo capiscono i giocatori, non lo capisce il pubblico. In troppe partite succedono imprevisti, ma soprattutto non c’è chiarezza. In tribuna, se mi scappa una parola, non ne pago le conseguenze. Ci dicono: “Basta star zitti”. Ma secondo me è giusto tirar fuori il problema. Poi si può far finta di niente, ma non si risolve niente. Forse è il momento di farlo, ma questo non riguarda solo l’Atalanta, altrimenti va a discapito di tutto il calcio. Il VAR ha un peso, carta canta. Non è tanto discutibile, di fronte all’immagine non capiamo più niente. O ci sono interpretazioni di parte o non lo so. Ci devono dire quando il VAR interviene o non interviene, in quel modo ci può essere più equilibrio. L’espulsione di domenica per me è pesantissima”. Scalvini? “Giocando e crescendo vedrete l’evoluzione di un giocatore che ha attitudini importanti. Un po’ di ragazzi li ho visti nel settore giovanile, ma questa non è più l’Atalanta di cinque anni fa dove sarebbe stato subito titolare, e una plusvalenza sicura, ora cresce dietro a giocatori più importanti davanti perché ci sono altri obiettivi, più alti, della società, allora serve gente pronta, sono scelte che vanno fatte. Il pericolo è l’eccessiva esaltazione e poi al primo errore…la fortuna dell’Atalanta è avere tanti giovani per completare la rosa, credo più in questi ragazzi qua che andare in giro altrove a prenderli. Ma oggi si buttano tanti giovani e si bruciano con troppe aspettative”. Come valuta la Lazio? “Ho visto una squadra che sta crescendo, rimane una buona squadra, con dei principi di gioco diversi rispetto lo scorso anno. Il campionato è difficile per tutti, poi ci sono le coppe, tante partite possono creare dei problemi. Giochiamo contro una rivale di valore”. Pessina e Gosens? “Pessina sta andando bene, anche Gosens sta recuperando, ma il suo infortunio è un po’ più pesante. Djimsiti non ha avuto un problema muscolare, appena avrà la certezza di non farsi male al braccio potrà giocare”. De Roon? “È un giocatore importante, quest’anno abbiamo avuto la sfortuna che nello stesso reparto ci sono stati parecchi infortuni. Anche nella scorsa partita ci siamo organizzati bene. È vero che abbiamo perso Gosens, che faceva molti gol, ma c’è Zappacosta. È una squadra che è pronta a superare le difficoltà, ha un bel carattere e reagisce sempre, è un valore anche per me. Il campionato è duro, non possiamo avere presunzione e arroganza, dobbiamo stare attenti partita dopo partita”. Quali sono gli episodi contestati che non riuscite a capire? “Ci sono stati tanti episodi, tra cui anche contrasti e falli di mano, ci sono troppe situazioni cervellotiche, chi gioca a calcio non comprende, siamo fuori e lontani dalla realtà del gioco, così sbarelliamo per forza. Di fronte alle immagini ci sono situazioni differenti. Non ci sono spiegazioni, è un problema che va avanti da un po’ di tempo”. Sarebbe favorevole un VAR a chiamata? “No, ho già troppo lavoro da fare (ride, ndr). Non devo essere io a chiamare un’ammonizione a un avversario. Si vedono delle cose che non si capiscono. Meglio far chiarezza, magari capiamo che è un errore. Sui contrasti ad esempio è un problema, alcuni sono validi e sono un aspetto spettacolare del gioco del calcio. Non è un gesto da togliere. Cosa devo dire ai miei? Non contrastiamo più? Diventa complicato, i cartellini fioccano così. Succedono delle cose eclatanti”. C’è una partita che vorrebbe rigiocare? “Siamo in una situazione d’emergenza, non abbiamo perso l’umiltà nonostante i risultati ottenuti negli scorsi anni. Cerchiamo sempre di fare il meglio, vogliamo conquistarci tutto perché nulla è dovuto, è quello che mi preme di più”.Domani va in panchina?
“Non lo so, devo decidere. In nove partite ho preso zero ammonizioni, faccio fatica a stare muto su certe situazioni. Poi ognuno deve avere rispetto dei ruoli, ma questa è diventata una situazione che riguarda tutti, non solo gli arbitri. Sinceramente c’è confusione. Va bene anche per gli arbitri se ne parliamo, alcuni sembra che non conoscano la situazione. Io in questo momento faccio fatica a capire, allora faccio un passo indietro io. Non capisco troppe cose”.Cosa è successo a Muriel? “Niente, Piccoli ha una carica differente. Ha segnato col Torino, ha fatto gol anche con l’Inter, che poi è stato annullato. Ha maggiore reattività rispetto a Muriel. Io ho la fortuna di vedere i giocatori in allenamento, cerco di vedere quando uno è in buone condizioni o meno”. Ha la sensazione che in Champions League la situazione sia differente? “È sicuramente diverso, ci sono i numeri che parlano. Ma anche nelle simulazioni, nei contrasti e nei falli, è tutto diverso. Per me è meglio, ma anche a livello di contrasti e altro”. Ilicic è più produttivo quando entra a gara in corso?
“A Empoli si è giocato dieci giorni fa e ha fatto bene sin dall’inizio, in una settimana giochi 3-4 partite, ma non è passato così tanto. Con l’Udinese prendi gol al 93′ e stravolgi tutto, vengono cambiati giudizi, commenti e pagelle. Sono pessimi segnali, sembra quasi che si voglia far casino. Si usano termini come “Si rialza” ecc., ma siamo lì ad inizio del campionato”. Ha sentito qualche collega sulle sue parole rispetto alle situazioni controverse?
“Non c’è nulla da appoggiare o meno. Non si dice, ma credo che parlarne sia la cosa migliore, c’è un grosso equivoco sul VAR e sul resto. Le immagini sono quelle, non le cambi. Si può sbagliare, ma altrimenti non capiamo più quando è fallo di mano o meno, o il contrasto quando è tale o è fallo. Ce lo hanno spiegato in tutti i modi, ma non è vero. Su questo crei di tutto e di più”. -
L’Atalanta parte forte ma si arrende solo nel finale a CR7 & Co.
Sprazzi di grande Atalanta non sono bastati a battere un squadra di stelle caricata dagli animi caldi attorno all’arena. La squadra di Gasperini è partita fortissima sfruttando gli errori di palleggio degli avversari, creando i soliti uno contro uno con i tre centrali ed i tre attaccanti dei Red Devils, e con una linea difensiva molto alta pronto a cercare e trovare la fantasia di Muriel ed Ilicic in avanti. Infatti i frutti di questo lavoro si vedono subito e l’Atalanta passa subito in vantaggio, al 15esimo minuto Muriel lanciato nello spazio trova la corsa di Zappacosta, imprendibile per la difesa inglese nella prima frazione, l’esterno destro nerazzurro crossa nel mezzo e trova il tap-in facile nel mezzo. Il vantaggio della Dea è meritato e viene arricchito dal raddoppio di Demiral sugli sviluppi di calcio d’angolo dalla destra battuto da Koopmeiners. Se la prima frazione si chiude con il doppio vantaggio degli ospiti, la seconda parte di gara sconvolge il piano partita iniziale. Infatti la squadra di Solskjaer sfrutta la linea difensiva alta dei nerazzurri e così Bruno Fernandes lancia Rashford nello spazio, l’attaccante inglese davanti a Musso non sbaglia riapre il match. Al 75esimo poi sugli sviluppi di corner battuto sempre dal talento portoghese, spizza Cavani sul secondo palo e Maguirre al volo firma il pareggio dello United. A pochi minuti dalla fine arriva il sorpasso finale dei padroni di casa, cross nel mezzo dalla sinistra di Shaw ed il solito Cristiano Ronaldo di testa firma la vittoria e lancia il Manchester in vetta alla classifica del gruppo F, l’Atalanta scende al secondo posto.
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Atalanta, Gasperini: “Lo Young Boys è un’ottima squadra, dobbiamo stare attenti”
Gian Piero Gasperini prima della sfida fra Atalanta e Young Boys di domani sera, h18.45, al Gewiss Stadium di Bergamo ha parlato in conferenza stampa. Ecco le sue dichiarazioni: “È una gara importante ma non decisiva, il fatto che lo Young Boys abbia battuto il Manchester rende tutto più complicato. È importante, ma quelle decisive arriveranno più avanti”. Lo Young Boys può giocare solamente con un modulo? “È una squadra ben organizzata, ha sempre giocato 4-4-2 ma con il Manchester United ha variato. È una squadra abituata e allenata per vincere, nelle ultime dieci partite ne ha vinte 9 e pareggiata una, attacca con tutti quanti. È una squadra di sicuro valore, ma domani dobbiamo fare una gara fondamentale per portare a casa i tre punti”. Come sta Muriel? “Per quanto riguarda Muriel oggi faremo un provino definitivo, ma visto quel che ha fatto negli scorsi giorni penso possa tornare in panchina, è disponibile e arruolabile”. Ci sono quattro giorni fra Inter e Young Boys, è un lasso di tempo buono? “Non è così scientifico, noi a Salerno abbiamo giocato dopo quattro giorni e siamo stati molto più in difficoltà che contro il Sassuolo dove abbiamo giocato dopo tre giorni. Sotto l’aspetto fisico e atletico, recuperare dopo quattro giorni è possibile e agevole. Sono le energie nervose a essere più imprevedibili, anche da soggetto a soggetto. Qui c’è il vantaggio di giocare la partita di Champions: non ci sono grossi problemi dal punto di vista nervoso, perché sono talmente di prestigio e valore che tutti le sentono nel modo giusto”. Sulla nota di biasimo per la questione antidoping. “C’è una sentenza, non ho altro da aggiungere. È equa e giusta, spero sia finita”. Cosa pensa degli avversari? “Lo Young Boys è una squadra. Ha certamente individualità, ma si fa apprezzare per come gioca. Le partite di campionato sono difficili, in Champions anche di più. La affrontiamo con tutte le attenzioni migliori possibili. Con l’Inter è stata una bella partita, per il calcio, per chi l’ha vista. Non sono d’accordo con chi dice che meritava di più l’Inter, abbiamo avuto più occasioni noi, più chiare. Siamo andati molto vicini a vincere. Ci aiuterà per migliorare certi aspetti, quando la incontreremo di nuovo, ma quando vai a Milano contro la squadra Campione d’Italia devi trarre forza, fiducia, morale per il prosieguo della stagione”. Sarà la prima gara con lo stadio con il pubblico… “È una componente fondamentale dello sport, dello spettacolo, del gioco del calcio. Abbiamo giocato tanti mesi senza pubblico, anche sabato contro l’Inter è tutta un’altra cosa con la partecipazione della gente. Io spero che dal 50% si possa arrivare al 100% come succede in altri paesi e nel modo più breve possibile. È un altro spettacolo, ne prende vantaggio la partita, i giocatori, c’è un’altra partecipazione”. Non è una sfida decisiva, ma il risultato dello Young Boys ha influenzato come impostare queste partite. Quanto pesa il risultato? “Anche fosse stato un altro risultato…. Avresti dovuto comunque cercare di fare il massimo. Il fattore campo, se si riesce a sfruttare, ti dà delle possibilità in più ai fini del girone. Questo credo che sia un gruppo dove devi cercare di fare punti ovunque, con molta umiltà e convinzione, perché non ci sono partite scontate. Poteva avere risultati diversi, credo sarà così per un po’ tutte le partite. Dovremo giocare 90-95 minuti, senza pensare né positivo né negativo”. Il Villarreal può cambiare il modo di giocare, ha la stessa sensazione con gli Young Boys? “Ha una sua identità molto precisa, che ha modificato solamente nella partita con il Manchester, almeno finché non è stata in superiorità numerica. In tutti i modi è una squadra organizzata, con sue peculiarità precise. Sotto l’aspetto tattico riesci a vedere un po’ tutto, ma non è solo questo”. Demiral ha avuto alti e bassi. A che punto è la difesa senza Palomino? “Non è facile giocare contro l’Inter, ha tante risorse offensive che ha messo in pratica in questo inizio di campionato, siamo andati in difficoltà maggiormente sul gioco aereo, dove hanno creato i maggiori pericoli. Globalmente contro l’Inter abbiamo fatto un’ottima gara, a lungo. Il fatto che sia uscito un 2-2 è molto merito degli attaccanti”. L’Atalanta non ha mai vinto al Gewiss a Bergamo. “Non abbiamo mai vinto, è vero, abbiamo giocato tre partite con Ajax, Midtjylland e Liverpool (e Real Madrid, ndr), è andata così, per la difficoltà delle gare. Abbiamo messo le basi per superare il turno soprattutto in trasferta, può essere un’occasione diversa. I punti puoi farli dove vuoi, ma contano uguale. È evidente che non mi dispiacerebbe fare in casa quanto fatto in trasferta”. Dimarco è entrato bene e giocava più offensivo rispetto a Bastoni, può essere un problema per il 4-4-2 dello Young Boys? “Giocava da terzo di difesa, è stato merito indubbiamente di Dimarco, un demerito nostro in quella situazione. Nell’arco delle partite, anche così equilibrate, ci può essere un po’ di supremazia per una squadra o per l’altra. Globalmente siamo stati a lungo bene nella partita, compreso il finale che poteva chiudere la partita a favore loro, ma abbiamo cambiato”. Come sta Zapata? “Mi sembra molto in condizione, molto in forma, più che attivo. Gli attaccanti vengono spesso sostituiti di più, non per demerito ma per inserire giocatori freschi nei finali di gara, capaci, forti. I titolari non sono sempre quelli che partono dall’inizio, con le cinque sostituzioni questo ha cambiato gli attaccanti. Chi subentra può essere molto spesso decisivo, questa è la lettura migliore. Oggi con le cinque sostituzioni i titolari sono molto di più”.
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Atalanta, Gasperini: “Non pensiamo allo scudetto, spero di recuperare Pessina”
Ecco le parole di Gian Piero Gasperini, tecnico dell’Atalanta, intervenuto in conferenza stampa per analizzare il match contro l’Inter di domani pomeriggio. Sull’inizio del campionato afferma: “Abbiamo giocato solo cinque giornate, ma il valore delle squadre è già ben definito. Inter, Milan e Napoli hanno sicuramente qualcosa in più. Inutile che continuiamo a guardare allo scudetto. Fiorentina e Torino secondo me sono nella stessa fascia nostra. È chiaro che cercheremo di migliorarci sperando che qualcuno possa inciampare. Anche la Juventus, partita male, sarà destinata a risalire. Non dobbiamo guardare questa cosa della classifica, la guarderemo più avanti. Sarà un campionato durissimo per tutte le squadre, quelle che erano distanziate gli altri anni si sono rafforzate tutte. Dobbiamo recuperare un bella umiltà e dobbiamo pensare partita dopo partita, questo è un campionato nuovo rispetto a quello che si è chiuso qualche mese fa. Domani andiamo ad affrontare una squadra forte, sono partiti bene nonostante le cessioni”. In cosa è diversa l’Inter? “Lukaku era un riferimento, lavoravano un po’ meno sulla costruzione del gioco e sul disimpegno, ma con facilità portavano il gioco dalla sua parte. L’Inter dell’anno scorso è stata straordinaria, hanno fatto 10-11 vittorie di fila. Tutti pensavano che l’assenza di Lukaku avrebbe influenzato in negativo, ma coralmente stanno trovando degli equilibri diversi. Vincere a Firenze è un grande segnale”. Come sta Muriel? “Domani non ci sarà. Speriamo di poterlo portare in panchina per la partita contro lo Young Boys. Siamo abbastanza fiduciosi che possa essere disponibile con il Milan”. Come sta la squadra? “L’unico problema riguarda Pessina. Speriamo di poterlo recuperare, è una contusione sul collo del piede. È una contusione che può essere riassorbita in 24 ore. Spero che possiamo recuperarlo a breve”. Come valuta la prestazione della squadra? “Abbiamo fatto ottime gare anche in casa, poi magari si martella sempre sul risultato. Sicuramente non abbiamo fatto una buona partita a Salerno, ci saranno comunque difficoltà in tutte le gare. Abbiamo comunque dieci punti, è un buon bottino. Adesso abbiamo degli scontri che prevedono difficoltà maggiori, ma non ci sono problemi sulla tenuta della squadra. Non è mai questione d’intensità, questa è la mia idea. È il nostro standard, è una questione che riguarda la qualità tecnica. La condizione della squadra è molto buona da diverse settimane”. Come gestirà queste due partite? “Si gioca ogni quattro giorni, il tempo fisico per recuperare c’è. Eravamo più in difficoltà a Salerno che contro il Sassuolo”. Come affronterà l’Inter e gli attaccanti nerazzurri? “Li affronteremo con le nostre qualità. L’Inter ha fatto parecchi gol anche su palla inattiva, non possiamo togliere le qualità all’Inter. Dobbiamo cercare di limitarli e dobbiamo mettere del nostro per dar fastidio a loro, altrimenti rischi di subire. In ogni partita tutte le squadre sono in grado di segnare, c’è un cambiamento di mentalità. Anche le squadre meno forti in attacco hanno delle risorse per poter cambiare il risultato”. La gara si svilupperà sulle corsie esterne?
“Quando dovevo salvarmi con Crotone e Genoa giocavo con quattro esterni. Potrei farlo, ma se lo fai con gli attaccanti hai un atteggiamento, mentre con gli esterni di difesa ne hai un altro. Ma ogni partita ha la sua storia. A Salerno Zappacosta ha giocato bene, ha creato diverse situazioni offensive che non aveva mai creato prima”. Come vede ora il “bicchiere”? “È sempre mezzo (ride, ndr), poi io guardo sempre la parte piena sperando di riempire quella vuota”. Come gestirà la difesa? “Nella difesa che adottiamo la capacità di Djimsiti e Toloi è superiore a Palomino e Demiral. Palomino si è adattato, entrambi in una difesa a tre si trovano meglio in mezzo. Abbiamo anche Lovato e Scalvini. Vedremo se sarà possibile inserire Lovato, Scalvini ha futuro. La società ha investito molto su Lovato, vedremo se sarà possibile inserirlo”. Ci potrebbe essere un centrocampo a tre? “Sì, tutto è possibile, ma non è il mio disegno di calcio. Dipende, ma tutto è possibile. Non ci sono intoccabili, Freuler e De Roon hanno sempre portato risultati. Koopmeiners è un giocatore molto valido, ha personalità e piede. Farli giocare tutti e tre insieme è un problema per la mia visione di calcio, ma tutto è possibile”. Come gestirà i titolari? “Zappacosta non ha giocato a Salerno, così come Pessina. Rispetto alla Salernitana col Sassuolo ho fatto cinque cambi nella formazione titolare. Le tante sostituzioni ti permettono di far giocare 60-70 minuti a un giocatore, pesano meno. Quella delle cinque sostituzioni è un grande cambiamento, la fatica pesa molto meno. Va comunque valutata nel recupero dei giocatori, ci permette di affrontare più partite anche con gli stessi giocatori titolari. Le difficoltà delle tante partite riguarda gli infortuni e le energie nervose. Se giochi con Inter, Milan o in Champions servono più energie nervose”. Zapata? “Piccoli quando è entrato ha fatto bene, adesso recuperiamo Muriel che è un’alternativa di Zapata. Avremo delle alternative in più. Ilicic in questo momento può essere utilizzato così, adesso è il giocatore che entra a gara in corso, a Salerno è stato determinante”. Come vertice alto in alternativa a Pessina è sempre meglio Pasalic rispetto a Koopmeiners? “In questo momento sì, poi nel tempo non so. Ha delle qualità, ma non ha la propensione di Pessina ad andare negli spazi o di Pasalic di occupare l’area. Questi però sono pensieri miei, ma non sono vangelo. È un po’ più complicato, non è detto che però nel tempo non si possa fare. Oppure ha in un atteggiamento che non è proprio quello che preferisco io. Però sono stato capace di giocare con i terzini sulle ali e fare catenaccio e contropiede”. Zapata è stato vicino all’Inter. Quanto è stato difficile ritarare un giocatore al centro delle voci di mercato? “Sono situazioni di mercato che hanno riguardato parecchi giocatori, ma Duvan è un ragazzo splendido. Siamo professionisti, sappiamo che ci possono essere interessamenti di altre squadre, ma da lì a concretizzarsi ci sono altre situazioni da valutare. Lui non è mai stato indolente, è sempre stato legato a questa squadra. Si è visto l’impegno con cui ha affrontato l’inizio di campionato, con quale determinazione. Nel mercato ogni giocatore è stato trattato. Si fanno tante chiacchiere, poi le cose concrete sono quelle che si sono verificate”. -
Atalanta, Gasperini: “Bel guaio l’infortunio di Muriel, dobbiamo andare avanti”
Alla vigilia di Atalanta Fiorentina un delle domande è come sta Muriel? In conferenza stampa Gian Piero Gasperini, allenatore dell’Atalanta che alla vigilia della sfida valida per la terza giornata di Serie A ha risposto così: “Ci conto, la sensazione è che dovrà stare fuori parecchio. E’ stato un bel guaio, ora spero di recuperarlo dopo la sosta, Magari anche prima…” Nella giornata di mercoledì, l’Atalanta sull’infortunio capitato a Muriel ha diramato questo comunicato: “Gli accertamenti strumentali, a cui è stato sottoposto Muriel questa mattina, hanno confermato una lesione muscolare di non lieve entità. I tempi di recupero non saranno brevi. Inizialmente Muriel osserverà una settimana di riposo dall’attività fisica, durante la quale verrà sottoposto alle terapie del caso. Al termine dei sette giorni verranno eseguiti ulteriori accertamenti diagnostici per valutare l’evoluzione della lesione.