Sono stati dei mesi difficili per Gennaro Gattuso che dopo l’addio con il Napoli, aveva firmato con la Fiorentina, separandosi dopo solo pochi giorni dalla società viola e quando sembrava dover approdare al Tottenham, anche a Londra ha dovuto rinunciare perchè accusato di omofobia e razzismo e non voluto dai fan. In un’intervista al Messaggero, Gattuso ha parlato di questi mesi travagliati ma con la promessa di tornare presto. Queste le sue parole: “Cosa è successo con la Fiorentina? Meglio lasciar stare, se n’è parlato anche troppo. Inutile aggiungere altri particolari. Storia finita. Aperta è invece l’altra, quella con il Tottenham. Non riesco a dimenticare. Le accuse di omofobia dei tifosi del Tottenham? La delusione è stata grande. Mi hanno descritto in modo diverso da quello che sono. E non c’è stato niente da fare. Non ho potuto difendermi e dire guardate che non è così. Il mio dispiacere è di non aver avuto la possibilità di difendermi. Di spiegare che quello raccontato dalla gente in Inghilterra non ero io. Ho dovuto accettare una storia che mi ha fatto male più di qualsiasi sconfitta o esonero. Ed è accaduta in un momento in cui nessuno vuole prendere atto della pericolosità del web. Certe cattiverie vengono da Facebook e Twitter dove è possibile dar forza a qualsiasi falsità. Io non ho alcun profilo e non li voglio avere”. Sul campionato afferma: “La Juve resta la più forte e il ritorno di Allegri sposta parecchio, ma sarà un bel campionato. L’Inter cambierà poco, Inzaghi è giovane e preparato ma partono da una buona ossatura. Perdere Hakimi fa tanto però, ma è una squadra forte che può far bene. Il Milan deve dare continuità a quanto di buono fatto. La conferma di Pioli è un vantaggio, ma la perdita di Donnarumma è pesante, poi c’è la Roma che avrà un grande personaggio e allenatore come Mourinho che la sistemerà tatticamente. Senza dimenticarci dell’ Atalanta che è quella che forse parte con maggiori certezze di tutti, Gasperini fa risultati straordinari, il club va preso d’esempio e la Lazio che però sarà la squadra che sentirà di più il cambiamento dell’allenatore perchè Sarri ha un modo di allenare completamente diverso da quello di Simone e starà ai giocatori assimilarlo presto. Chi manca? Ah il Napoli. Spalletti lo conoscete. È una garanzia. Continuerà il mio lavoro con il 4-2-3-1. È già avanti, insomma…Il mio futuro? Per ora me ne starò a casa, ma tornerò presto”.
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Torna a parlare Gattuso: “Io razzista? Mi hanno chimato terrone dovunque, Mendes è un amico, Commisso non lo conosco neanche dal vivo…”
Gennaro Gattuso, dopo l’addio al Napoli, il divorzio anticipato ed improvviso con la Fiorentina e la firma saltata con il Tottenham, è tornato a parlare in un’intervista rilasciata a La Repubblica. Ecco di seguito alcuni punti delle dichiarazioni rilasciate al noto quotidiano.
Cosa è successo con Commisso? “Non posso parlare di questo tema, anche perché è una persona che non ho mai incontrato dal vivo”.
Cosa dice riguardo le accuse che le sono state rivolte di razzismo e sessismo dai tifosi del Tottenham? “ Onestamente fatico a pensare che questa sia stata la causa del mio mancato passaggio al Tottenham. Di sicuro io non sono né razzista, né sessista, né omofobo: sono state travisate vecchie dichiarazioni mie. Perché non chiedete ai miei ex compagni e ai giocatori che ho allenato del mio rapporto con loro? Mi hanno chiamato terrone in tutti gli stadi e ora sono vittima dell’odio da tastiera sui social. Io sono un personaggio pubblico e ho la forza per reagire alle calunnie, ma non tutti riescono a sopportarle. C’è chi per debolezza magari si butta dalla finestra”.
Com’è andata questa stagione sulla panchina del Napoli? “In una stagione con problemi e infortuni mai visti abbiamo perso la qualificazione Champions per un solo punto all’ultima giornata, con partite spesso spettacolari. Ha fatto male chiaramente ma sono soddisfatto del lavoro”.
Cosa pensa riguardo le accuse rivolte sulle strategie del suo agente? “Mendes è un amico, ha grandissima esperienza e mi dà consigli per la mia carriera. Il mercato non spetta a me, ma ai dirigenti. Io i ruoli li rispetto sempre, il mercato è compito dei dirigenti. Sono sicuramente un allenatore ambizioso e voglio giocatori forti e funzionali alla mia squadra ma indipendentemente dal loro procuratore. Alleno da otto anni e non ho mai fatto acquistare un assistito di Mendes, né lui me lo ha mai imposto, André Silva al Milan e Ghoulam al Napoli c’erano già”.
Riguardo la Nazionale di Mancini? “È la squadra che gioca meglio, divertente e moderna, Mancini ha il grande merito di avere scelto giocatori tecnici. Idee come le sue, in Nazionale, non si erano mai viste: si faceva un altro tipo di calcio, che ha portato anche grandi vittorie, ma in cui era impensabile vedere Jorginho insieme a Verratti e Locatelli”.
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Conferenza stampa ADL: “Vi spiego la situazione Gattuso e Superlega, con Insigne parliamo dopo l’Europeo ma nessuno è incredibile, Spalletti top”
Il presidente partenopeo Aurelio De Laurentiis ha rotto oggi pomeriggio il silenzio stampa che durava dallo scorso febbraio. Il patron del Napoli ha risposto a tutte le domande facendo chiarezza su questi mesi di silenzio e fissando gli obiettivi di mercato e della prossima stagione. Ecco di seguito alcuni estratti della conferenza.
“Vi ringrazio per essere qui, è chiaro che sono stati momenti difficili questi del Covid, che non ci aspettavamo, ci ha colti impreparati. Già nello scorso campionato avere questo problema, non avere lo spazio ed il tempo per programmare l’annualità, ma ognuno pensa ai suoi egoismi. Senza sapere degli stadi aperti o meno, che senso aveva programmare gli Europei senza il ritiro dovuto ed un ritiro vero oltre ad un mercato vero? Tra poco pubblicheremo i calendari, ma chi ci garantisce? Io lo chiederei a Draghi, ma deve prendere atto che ci sono più di 30mln di italiani che trovano nel calcio una valvola di sfogo, l’80% di loro, ovvero 24 sono uomini che lavorano per il paese, allora perché tu ti disinteressi completamente al mondo del calcio che è una valvola di sfogo importante? Hai una grande credibilità in Europa, perché non convinci i tuoi colleghi a resettare tutte le partenze dei campionati posticipandone l’inizio ad una data per avere più serenità vaccinale?”
DOPO NAPOLI-VERONA… “Con i tifosi mi posso scusare soltanto io e qualunque scusa fatta da qualunque calciatore potrebbe sembrare una cosa voluta. Rimproverarsi o rimproverare a qualcuno è sempre la strada più corta e meno efficace. Quando rompi qualcosa i cocci se li riaggiusti si vedono sempre. È stato un anno e mezzo improprio. Con il COVID e senza i tifosi le partite sembrano quasi giocate in un acquario, dove le voci degli allenatori sembrano quasi stordenti e inimicarsi quella che è la logica di una squadra che trova da sola. Nelle partite c’era quasi una situazione irreale dove le voci degli allenatori diventano protagoniste. Io non credo che quando c’è il tifo dello stadio la voce dell’allenatore arriva ai giocatori se non a gesti”.
CASO-INSIGNE, TUTTO SUL MERCATO “Con Insigne non ci siamo proprio sentiti. Finiti gli Europei ci si incontra, ci si siede e ci si parla e sarà quel che sarà. Forse non basterà venderne un solo big. Forse bisognerà vendere quei calciatori che hanno aumentato a dismisura la loro parte salariale, quella che il Napoli non può pagare. Forse due acquisti non avrei dovuti farli, dovevo dire ‘Aurelio stai calmo, tanto c’è il Covid ed il campionato non conta nulla, congelando tutto’. Da ottimista quale sono, ho investito troppi soldi e mentre io investivo dall’altra parte mi dicevano hai un contratto per cinque anni ma non lo possiamo rispettare. Bisogna capire con l’allenatore cosa sostituire e cosa non sostituire. Solo allora vedremo se il mercato ti permetterà di operare in entrata e in uscita. Ho appuntamento con Spalletti venerdì, lui inizia il contratto con noi il 1 luglio. Proposte indecenti? Magari arrivassero. Nessuno è incedibile per delle proposte appropriate. Ovviamente venerdì tiferò Insigne e non Mertens”.
SITUAZIONE GATTUSO, FIDUCIA SPALLETTI “A un certo punto, viste alcune partite dove il mister non si sentiva nella forma perfetta e visto che tutti gli interlocutori televisivi erano ex colleghi che lui conosceva, ho preferito evitare che si speculasse su alcuni calciatori e sulla società. Ho preferito mettere il silenzio stampa, visto che la mia intenzione era andare avanti fino alla fine della stagione. Convocai una riunione con il medico Lombardo, l’amministratore delegato e tuttala squadra dicendo ‘Vi potrei pagare in ritardo, invece vi pago in anticipo lo stipendio di gennaio. Però vi dico l’allenatore rimane, quindi non fate storie. Poi ho detto Rino, tu resta che ti devo dire alcune cose. Avevo preparato prima della gara, perchè credevo che sarebbe andato in Champions, un ringraziamento per Gattuso per il raggiungimento della Champions. Dopo il pareggio col Verona, abbiamo snellito la comunicazione, ringraziando Gattuso con un tweet per il lavoro svolto. Spalletti ha sempre avuto la mia stima, l’ho sempre considerato tanto. Lo trovo giusto per il Napoli perchè sa allenare le squadre molto bene. Quando abbiamo giocato contro di lui non è stato semplice e facile. Gestire le situazioni difficili come Inter e Roma – dove si sentiva l’assenza della proprietà – ha gestito molto bene tutto”.
CAPITOLO SUPERLEGA “Perez non mi ha mai contattato. Io non sono mai stato a favore della Superlega perchè ne faccio una questione economica ma non è che tu facendo un super torneo a 12 dove inviti tu gli altri hai risolto i problemi dell’economia del calcio. I problemi dell’economia del calcio li risolvi se prendi coscienza che la Champions League ed Europa League non servono economicamente a nessuno. Perez ha avuto il merito non di inventare la Superlega – che è una cretinata – ma di dire “perchè voglio creare la Superlega?”. Perchè la CL e la EL non servono ai nostri bilanci, i nostri investimenti sono tali che non possiamo andare avanti con questi fatturati per fare un assist a chi crede di governare il calcio anziché fare un’opera di segretariato. Invece vogliono comandare, questo è un problema. Dobbiamo creare un campionato europeo più equilibrato dove non si va per estrazione, perchè quello è affidato al caso. Tu devi creare l’equilibrio. I primi 5 paesi più importanti sono quelli che fatturano di più e possono permettersi i giocatori importanti: Spagna, Inghilterra, Germania, Italia e Francia. Queste 5 nazioni meriterebbero un campionato europeo a sé. Chi è che accede a questo campionato europeo? Tu devi dare la possibilità democratica di competere. Se sono l’Udinese, la Fiorentina, il Verona e arrivo tra i primi 6 ho il diritto di partecipare al campionato europeo”.
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Gattuso-Tottenham: accordo raggiunto, ecco i dettagli
Sono state ore piene di sorprese, con Fonseca che doveva essere il nuovo allenatore del Tottenham, invece sarà a sorpresa Gennaro Gattuso che dopo aver risolto il contratto con la Fiorentina ha trovato l’accordo con gli inglesi proprio in questi minuti. Il tecnico calabrese firmerà un contratto fino al 30 giugno 2023 con un ingaggio di 2,5 milioni di euro a stagione. Sistemate le ultime pratiche il tecnico sarà pronto per questa nuova avventura. Nelle prossime ore è atteso già l’annuncio ufficiale.
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Clamoroso al Tottenham: salta Fonseca, vicino l’accordo con Gattuso
Sono davvero ore concitanti sul mercato degli allenatori. Pochi minuti fa è saltata la trattativa tra Fonseca con il Tottenham per dei problemi fiscali. Il club inglese che è già in ritardo sta discutendo con Gennaro Gattuso che si è da poche ore svincolato dalla Fiorentina. Le parti sono in contatto in questi minuti e nelle prossime ore si conta di chiudere il tutto con Gattuso che ripartirà cosi dalla Premier League.
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Ufficiale: Gattuso-Fiorentina, è addio
Ora è ufficiale, Rino Gattuso dice addio alla Fiorentina dopo solo 23 giorni dal suo arrivo. Il divorzio tra le parti è stato firmato, attraverso un comunicato sul proprio sito la viola annuncia la separazione anticipata.
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Fiorentina, dopo Gattuso anche Antognoni verso l’addio
Verso dei clamorosi ribaltoni in casa Fiorentina, dopo l’addio di Gattuso ormai certo anche il club manager della viola Giancarlo Antognoni potrebbe lasciare la società, infatti la storia bandiera della Fiorentina medita l’addio. Una vera e propria rivoluzione quella che sta succedendo a Firenze.
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Gattuso-Fiorentina: è finita, Rudi Garcia scatta in pole per la sostituzione
Rino Gattuso dirà addio alla Fiorentina dopo solo 22 giorni dal suo annuncio, ormai la decisione è stata presa ed è una condizione irreparabile. Rottura quindi definitiva, si pensa già al suo sostituto che con ogni probabilità sarà l’ex allenatore giallorosso Rudi Garcia pronto a tornare in Serie A sulla panchina della viola, è lui ora il nome in pole.
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Alta tensione a Firenze, se Gattuso dice addio è pronto Ranieri
Caos Fiorentina nelle ultime ore, Rino Gattuso starebbe pensando seriamente di lasciare il club immediatamente dopo le ultime problematiche dovute al calciomercato con gli obiettivi Sergio Oliveira del Porto o di Guedes che ora sembrano essersi allontanati definitivamente, inoltre i rapporti complicati tra il potete procuratore Jorge Mendes agente proprio di Gattuso e la Fiorentina sono la causa principale di un possibile divorzio anticipato che avrebbe del clamoroso a meno di un mese dal suo arrivo. In caso di addio il sostituto è già pronto, mister Claudio Ranieri sarebbe il candidato principale.