Tag: Guardiola

  • Il Manchester City pensa di pagare la clausola di Echeverri

    Il Manchester City pensa di pagare la clausola di Echeverri

    Il Manchester City è in testa alla corsa per il centrocampista, classe 2006 del River Plate, Claudio Echeverri. Ha una clausola rescissoria di 25 milioni e il City vuole presentare un’offerta importante a River Plate per cercare di raggiungere un accordo e ingaggiare El Diablito. Il River vorrebbe tenere il giovane centrocampista in prestito fino a dicembre 2024.

    Tipico esterno argentino, con un’ottima tecnica di base, buon primo controllo palla, salta spesso l’uomo e nei movimenti senza palla. Ha buone doti balistiche, in particolare modo dalla distanza.

  • Mondiale per Club, poker del City al Fluminense

    La finale del mondiale per Club tra il Manchester City di Guardiola e i brasiliani della Fluminense ha visto il punteggio di 4-0 in favore degli inglesi che salgono sul tetto del mondo. Poker netto e Citizen che sollevano il loro ennesimo trofeo.

    Manchester City-Fluminense 4-0

    1′ e 88′ Alvarez, 27′ aut. Nino, 72′ Foden

  • Il Manchester City rimonta il Lipsia ed approda agli ottavi da primo in classifica

    Il Manchester City rimonta il Lipsia ed approda agli ottavi da primo in classifica

    Il Manchester City riesce a rimontare il Lipsia e vince 3-2 nella penultima gara dei gironi di Champions League. Con questo risultato i ragazzi di Guardiola si qualificano agli ottavi di finale da primi in classifica. Nonostante la sconfitta però anche i tedeschi volano alla fasi ad eliminazione diretta come secondi.

    Il match prende da subito una brutta piega per i padroni di casa, infatti in venti minuti il bomber Openda porta il Lipsia in vantaggio di due gol ed il primo tempo si chiude quindi sul 2-0 per gli ospiti. Nella seconda frazione però è tutta un’altra musica ed Haaland avvia la rimonta. Nel finale di partita prima Foden e poi Julian Alvarez completano l’opera e regalano la vittoria ai Citizens.

  • Premier League, Manchester United-Manchester City: Guardiola vince ancora una volta, tris dei Citizens

    La stracittadina di Manchester se la porta a casa di nuovo il City, contro uno United palesemente sfinito da questo orribile inizio di stagione. Guardiola vince ancora su Ten Hag e si porta meno due dal Tottenham di Postecoglou, grazie alla doppietta del solito Haaland e al gol di Foden. Un monologo Citizens questi 90 minuti, un po’ come tanti altri derby giocati negli ultimi anni.

  • Champions League, Manchester City-Stella Rossa: primi 3 punti del girone per Guardiola

    Nella prima giornata si questa Champions League 23/24, i campioni in carica esordiscono bene. Manchester CityStella Rossa, finisce 3-1. Dopo un momento di spavento, gli uomini di Guardiola rimontano e ne fanno, doppietta di Alvarez e gol di Rodri, che riparte come aveva finito, segnando e convincendo. Primi 3 punti per i Citizens, che ovviamente sono una tra le squadre candidate a giocare la prossima finale di questa competizione.

  • Matheus Nunes sarà un giocatore del City

    “Matheus Nunes è uno dei migliori giocatori del mondo”, queste le parole usate da Pep Guardiola per descrivere il nuovo acquisto del Manchester City. 

    Stiamo parlando di un centrocampista portoghese trasferitosi l’anno scorso dallo Sporting Lisbona al Wolverhampton per € 55 milioni. Sarà lui a completare il reparto mediano del City, orfano di De Bruyne.

  • Man. City, Guardiola: “Brava Inter ci hanno messo in grande difficoltà”

    Man. City, Guardiola: “Brava Inter ci hanno messo in grande difficoltà”

    Guardiola regala al Manchester City la prima Champions League della sua storia. Il tecnico spagnolo racconta le sue emozioni.

    È stata dura come pensava?
    “Anzitutto, voglio fare i complimenti all’Inter. Non c’è cosa che possa alleviare il dolore, ma essere la seconda miglior squadra d’Europa è una grande cosa. Poi voglio ringraziare il mio ds e il mio CEO: chiunque altro mi avrebbe licenziato da tanto. Quanti club distruggono i propri progetti per inseguire questa vittoria. Abbiamo segnato quasi alla fine, non sarei cambiato se avessimo subito una rete all’ultimo e sarei rimasto lo stesso uomo. Credo sia importante dirlo. Oggi abbiamo centrato il treble, ma penso che sia giusto dare credito a quello che abbiamo fatto negli anni vincendo cinque Premier League. Ci siamo arrivati soffrendo, perché l’Inter è una squadra eccezionale”.

    Che cosa si prova?
    “Sto bene. Festeggeremo domani, come è successo in passato. Abbiamo faticato nel primo tempo, non ci aspettavamo che si muovessero così tanto come hanno fatto, non siamo riusciti a trovare i soliti corridoi di passaggio. Siamo riusciti a fare un gol e abbiamo sfiorato il secondo con Foden: è stato bravissimo Onana, poi abbiamo ripreso a soffrire e dobbiamo ringraziare Ederson”.

    Quando si renderà conto di cosa ha fatto nelle ultime tre settimane e di cosa serve per il futuro?
    “Non mi parlate di futuro… Il mio presidente mi ha già ricordato che l’anno prossimo la Champions sarà a Londra. Io voglio godermi il momento è un onore aver raggiunto Ferguson: stamattina mi ha scritto e mi sono commosso”.

    È l’unico allenatore che ha vinto due volte il triplete.
    “Sono quattordici anni dalla prima volta e quattordici è il numero di Cruijff. Oggi è stato molto difficile attaccare l’Inter: l’anno prossimo cercheremo di giocare sempre meglio, di attaccare meglio. Però oggi voglio fare i complimenti all’Inter”.

    Lei prepara sempre queste partite con qualcosa di strano. Ieri?
    “Niente di particolare. Abbiamo fatto quello che facciamo di solito”.

    Oggi c’era anche il proprietario…
    “Senza di lui non saremmo qui, è una persona centrale per noi. Mi hanno supportato in maniera incondizionata, mi hanno dato un credito incredibile e parlo di tutta la società, trasmettendo fiducia nei miei giocatori. Però, devo essere onesto: oggi avremmo potuto perdere. E magari ci avrebbero detto che eravamo dei perdenti. Quest’anno era scritta nelle stelle”.

    Ha battuto una squadra italiana, sotto gli occhi di Baggio a cui è molto legato.
    “Mi fa piacere anzitutto che ci fosse Baggio qui: mi porta fortuna, spero ci sia anche in futuro. Io non mi considero né questo né quello: a voi italiani piace dare di favoriti, parlare di pressione, però io sapevo che l’Inter sarebbe stata fortissima. Per come si muovono, per come creano spazio agli attaccanti: avevano tutto per essere in finale di Champions League, adesso saranno tristi come noi due anni fa. Però si va avanti e ci potranno riprovare l’anno prossimo. Complimenti, è stata la squadra italiana che immaginavo”.

    Avete battuto il Real Madrid…
    “Beh, che dire? Iniziamo la rincorsa (ride, ndr). Non possiamo compararci alla loro storia, la cosa importante è essere lì anche l’anno prossimo, a correre per vincere. Conoscendomi, non succederà. Però lo ammetto: per il club è un grande sollievo. Finalmente la smetterete di chiedermi se vincerò la Champions o no”.

    Chi voterebbe tra Haaland e Messi per il Pallone d’Oro? Ed è più difficile vincere col City o col Barcellona
    “Vincere questa competizione è sempre difficile, con qualsiasi squadra. Ricordo quando vincemmo la prima Champions del Barça: sfidavamo la Sampdoria ed è stata una partita molto simile a quella di oggi, abbiamo sofferto. C’era un giocatore incredibile come Ronald Koeman, che ha deciso questa partita. Non è facile vincere. Vi basti ricordare come ha vinto il treble lo United contro il Bayern Monaco. Per vincere bisogna mettere in conto tanta sofferenza”.

    Quanto pesava il fatto di non aver vinto la Champions col City?
    “Tutto il mondo diceva che se non l’avessimo fatto non saremmo stati bravi a sufficienza. Magari ero io a non essere considerato all’altezza. A me sembrava che stessimo facendo grandi cose: sono bravo, ma non abbastanza da vincere la Champions o il triplete ogni stagione. Mi piace questa competizione perché si fa la storia, ma adesso datemi credito per le cinque Premier League che ho vinto in questi sei anni”.

  • Ancora un successo per l’allenatore Guardiola

    Ancora un successo per l’allenatore Guardiola

    L’allenatore Guardiola ritorna a vincere la Champions League, dopo ben 12 anni. Il tecnico catalano, dopo i successi con il Barcellona, riesce a far vincere la Champions al Manchester City per la prima volta nella sua storia. Guardiola così sale in seconda posizione per numero di Champions vinte, ovvero tre come Bob Paisley e Zinedine Zidane. Al primo posto Carlo Ancelotti con 4 Champions vinte.

  • Oggi è il giorno della finale

    Sveglia presto dopo una notte insonne, oggi non c’è molto da pensare, non c’è ieri né domani, non c’è nulla che possa distrarre, perché? Perché è il giorno della finale!

    Quando da bambini si inizia a seguire il calcio dando i primi calci ad un pallone e seguendo il papà allo stadio, la cosa che sogni è che la tua squadra del cuore un giorno giochi una partita del genere. Perché da bambini si è incoscienti e si è sognatori, e spesso proprio l’incoscienza abbinata ai grandi sogni, ti permettono di raggiungere qualsiasi traguardo. Infatti se torniamo a quest’estate, quando Ivan Perisic non ha rinnovato il suo contratto, quanti avrebbero mai pensato che l’Inter potesse arrivare in finale con Federico Dimarco protagonista assoluto del cammino europeo? Se torniamo al 2019, anno in cui Erling Haaland passa al Salisburgo, in quanti avrebbero detto che quel ragazzone biondo potesse condurre la squadra più forte del Mondo ad Istanbul? Eppure è successo e le uniche risposte possibili a questi due interrogativi sono: incoscienza e sogno.

    L’Inter nella sua storia ha giocato cinque finali di Champions League, tre vinte contro Real Madrid, Benfica e Bayern Monaco e due perse contro Celtic ed Ajax. Il Manchester City invece ha disputato una sola finale nella massima competizione europea, nel 2021 persa tra l’altro contro il Chelsea. Se è vero che la storia delle finali pende a favore dei nerazzurri, dall’altro lato c’è anche da considerare che nella rosa dell’Inter nessun giocatore era mai arrivato a disputare una partita del genere, così come Simone Inzaghi. Dall’altro lato i Citizens invece dispongono di dodici giocatori che già c’erano nella finalissima del 2021 ed in più Pep Guardiola è alle quarta finale di Champions, due vinte con il Barcellona ed una persa proprio con il City.

    Allora mettiamo da parte la storia, prendiamo in considerazione la rosa. Da un lato la squadra più forte del Mondo, come si diceva prima, che sembra non avere punti deboli, chiunque giochi o subentri, dai veterani ai ragazzini, sono tutti parte della filosofia “guardiolana”. Tanto gioco, padronanza del campo, avversari schiacciati nella propria metà campo, pressing scatenato una volta perso il possesso, lotta e conquista delle seconde palle, pazienza nella scelta. Dall’altro lato però l’Inter inzaghiana come ha detto Bastoni, certo non sarà la rosa più forte al Mondo, ma il percorso in Champions è di tutto rispetto. Lasciando stare il risultato e l’euforia dell’Euroderby, quello visto in campo è di alto livello. Qualche anno fa un saggio del calcio parlava di polifunzionalità dei calciatori, in breve tutti devono saper fare tutto. L’Inter è una squadra che difende ed attacca in undici, si in undici perché alla manovra partecipa attivamente e da protagonista anche Onana. Una squadra in cui Brozovic e Calhanoglu diventano i due centrali di difesa ed Acerbi e Bastoni l’attaccante e l’ala. Una squadra che una volta persa palla mette in atto quello che in Inghilterra in queste settimane hanno chiamato il “pressing ibrido”, cioè alternanza di pressione lieve sul portatore di palla e pressione forte sul ricevitore. In più non si può non parlare dello scontro più atteso di questa sera, il Robot Norvegese nato per sognare contro il Toro di Bahia Blanca, il bomber dai numeri senza senso contro il campione del Mondo, chi raccoglie il lavoro dei propri compagni contro chi lavora per i propri compagni. Non so se si è capito di quale sfida stiamo parlando, Haaland contro Lautaro è sicuramente il confronto più atteso di questa sera.

    Entrambi gli allenatori arrivano con tutti gli effettivi alla gara di stasera, Guardiola ha recuperato Walker mentre dall’altra parte Inzaghi potrà contare su Mkhitaryan, a disposizione anche Correa. Il City si schiererà con il suo 4-3-3 da grafica che poi nel corso del match diventa una difesa a tre, con Stones che abbandona la linea difensiva e si mette al fianco di Rodri, con gli esterni d’attacco che diventano ali e le due mezzali, trequarti dietro Haaland. Unico dubbio di formazione per gli inglesi riguarda la scelta tra Walker ed Akè, con l’ex Tottenham al momento in vantaggio. L’Inter invece si mette in campo con il suo solito 3-5-2, i dubbi riguardano solo l’attacco. Infatti confermata la linea difensiva italiana, esterni Dumfries e Dimarco, al centro del campo la regia è affidata a Brozovic con Barella e Calhanoglu pronto a supportarlo e Mkhitaryan a dare fiato a uno dei tre. Il dubbio in casa nerazzurra è legata al compagno di reparto di Lautaro Martinez, Dzeko o Lukaku? Al momento è avanti il cigno di Sarajevo.

    Per chi è tifoso e per chi invece è solo amante dello sport più bello al momento, non vi resta molto da fare oggi, riposatevi, distendetevi ed aspettate. Per i neutrali consiglio pop-corn e birretta fredda, come quando vedete un film il sabato sera a casa sul vostro divano, per i tifosi invece mettete in pratica tutti i riti del caso e respirate, ancora ed ancora, che prima o poi arrivano le 21, tac tac…

  • Per l’allenatore Guardiola arriva un altro trofeo

    Per l’allenatore Guardiola arriva un altro trofeo

    Ancora per un titolo per Pep Guardiola, si tratta del numero 34 della sua eccezionale e fantastica carriera da allenatore. Con l’FA Cup vinta oggi vinta dal suo Manchester City contro il Manchester United, il tecnico ha conquistato il suo ennesimo trofeo. Ricordiamo che tra sette giorni il Manchester City sfiderà nella finale, di Champions League l’Inter. Con questo ennesimo successo, Guardiola sale sul podio nella classifica degli allenatori più vincenti, come il rumeno Lucescu è attualmente a quota 34 trofei. Davanti a lui Alex Ferguson con 49 e William Patrick Maley con 45.