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  • Skriniar giura amore eterno all’Inter: “Voglio restare e difendere lo scudetto!”

    Il muro interista Milan Skriniar è stato intervistato durante il ritiro della nazionale slovacca dall’emittente locale Futbal Pravda. Il centrale dell’Inter ha rilasciato dichiarazioni importanti sullo scudetto appena vinto, sull’addio di Antonio Conte e soprattutto ha rinnovato il suo legame con la squadra nerazzurra. Ecco di seguito un estratto del suo intervento.

    Descrivic questa stagione appena passata.

    “Abbiamo vissuto sensazioni ed emozioni bellissime, il viaggio verso il titolo è stato lungo. L’Inter ha vinto il trofeo dopo undici anni. Veniamo da una stagione impegnativa. L’uscita dalla Champions è stata un brutto colpo, ci è dispiaciuto molto, ma paradossalmente ci ha unito ancora di più. Abbiamo iniziato una lunga serie di vittorie in campionato, arrivando a battere Milan, Juventus e Atalanta: questo ci ha aiutato a prenderci il primo posto e a mantenerlo fino alla fine”.

    Cos’è stato per te Mister Conte? Cosa pensi del suo addio?

    Mister Antonio Conte, che ora è il nostro ex allenatore, ci ha pian piano instillato la sua visione del calcio, arrivando a farci capire come stare in campo. In primo luogo ci ha influenzato con la sua mentalità vincente. Noi giocatori lo abbiamo seguito, dando tutte le nostre forze per arrivare al risultato. Abbiamo vinto il titolo e anche con un grande vantaggio. Il fatto che se ne sia andato ha sorpreso me e credo anche i compagni con i quali ho parlato. L’ho scoperto solo dopo essere venuto in Slovacchia e ancora non ne conosco i motivi”.

    Quale sarà il tuo futuro?

    Non affronto questo problema ora. Voglio restare all’Interdifendere lo scudetto in nerazzurro: è ancora vero. Nelle prossime settimane mi concentrerò sulle partite della Nazionale. Le voci di mercato non mi disturbano, non mi distraggono”.

  • Inter, Steven Zhang: “Lukaku è davvero speciale”

    Il presidente dell’Inter Steven Zhang ha rilasciato un’intervista su Skysport, dove ha toccato diversi temi importanti. Ecco le sue parole: “Tutti i giocatori sono importanti, anche coloro che stanno fuori dal campo. Certo Lukaku è speciale, non solo come giocatore che segna tanto, ma come persona, ha un cuore grande, amichevole con tutti, affettuoso, educato, dimostra sempre rispetto verso tutti. È raro vedere qualcuno con un cuore così grande. Ricordo che 2 anni fa Conte lo ha chiesto con insistenza ed ha avuto ragione a farci fare questo investimento economico, era il giocatore giusto”. Zhang ha anche parlato della questione sul nuovo stadio e ha detto: “È molto importante costruire una struttura innovativa per il club e per fornire un’esperienza di livello ai tifosi. Senza, rimarremo indietro rispetto agli altri club che hanno già fornito una struttura migliore per i tifosi”.

  • Inter: come vice Handanovic salgono le quotazioni di Silvestri

    L’Inter nonostante la cessione dolorosa da fare per risanare le casse del club pensa anche a qualche movimento in entrata. Alla dirigenza piace molto il profilo di Marco Silvestri, portiere del Verona che va in scadenza a giugno 2022. L’idea dell’Inter sarebbe quella di affiancarlo ad Handanovic e poi magari dalla stagione successiva giocarsi le proprie chance per il posto da titolare. Al Verona può andare Andrei Radu che i nerazzurri vorrebbero mandarlo a far giocare. Nelle prossime settimane si attendono sviluppi per una trattativa che può decollare in maniera positiva.

  • Inter, il Basilea ripensa a Males

    L’attaccante svizzero classe 2001 Darian Males può ritornare al Basilea, oggi il presidente del club svizzero ha incontrato l’Inter in sede per parlare del giocatore che dopo le due esperienze sfortunate con il Parma e il Genoa da Febbraio era tornato in prestito al Basilea dove ha collezionato 21 presenze, autore di 2 goal.

  • Conte intervista alla Gds: “Che soddisfazione l’affetto dei tifosi, la vittoria è maledettamente difficile, Italia credici!”

    Tornato a Milano per la seconda dose del vaccino e sospese le vacanze ad Ibiza, Antonio Conte è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport. L’ex tecnico nerazzurro ha rilasciato importanti dichiarazioni sul suo recente passato all’Inter, del rapporto con Zhang e dell’Europeo, con un pensiero all’Italia di Mancini. Ecco di seguito le parole di Mister Conte riprese dalla Gds.

    Conte, come è stato sbarcare a Milano non più da allenatore interista?
    “Una sensazione particolare, non posso negarlo. Fino a pochi giorni fa stavamo festeggiando lo scudetto. Ma il velo di tristezza e di malinconia è stato immediatamente sostituito dalla enorme soddisfazione di incontrare tanti tifosi che per strada mi dimostrano affetto, stima e gratitudine: il loro dispiacere e quel ‘Grazie mister’ che mi viene continuamente rivolto vale per me quanto uno scudetto”.

    Però un simbolo interista come Massimo Moratti, in un incontro con il Fatto Quotidiano, nel suo addio ha visto una mancanza di attaccamento.
    “Non nego di essere rimasto sorpreso e amareggiato nel leggere quelle parole di Moratti, un uomo elegante, intelligente e appassionato, che con la sua famiglia rappresenta la storia dell’Inter e ne conosce ancora oggi tutte le dinamiche e i risvolti. Ma ci siamo sentiti al telefono e il presidente si è scusato per quelle frasi che non rappresentavano il suo reale pensiero. Chiunque mi conosca, non solo lui, sa quale attaccamento ho sempre avuto per i colori che ho rappresentato, a cui dò la mia totale dedizione, anima e corpo. Ovunque sia stato ho costruito gruppi che hanno vinto, gettando un solco importante per il futuro. C’è chi lascia squadre spremute, con campioni che hanno dato tutto e non ne hanno più. Io ho sempre lasciato nella mia carriera squadre con giocatori giovani migliorati e valorizzati. Gruppi unitissimi con la mentalità vincente”.

    La famosa ossessione per la vittoria di Conte.
    “Dovrebbe essere un vanto e un complimento, ma su questa etichetta qualcuno ci gioca adombrando una negatività che non esiste. Io sono esigente prima di tutto con me stesso e poi con gli altri. Non gioco per partecipare, gioco per vincere. Mi chiamano per questo. Da me pretendono tutti la vittoria e non mi fanno sconti. I giudizi cambiano se ci sono io in panchina. Lo accetto, so di avere questa responsabilità, ma credo di aver dimostrato di sapere anche come si arriva alle vittorie. Vincere è maledettamente complicato e ripetersi lo è ancora di più. Io non ho mai preteso squadre che potessero vincere con la pipa in bocca, perché neanche esistono, io le ho quasi sempre costruite accettando però progetti che avessero quel percorso e quella ambizione. Devo vedere la luce in fondo al tunnel, anche fioca ma devo vederla e sapere che tutti faranno il massimo per renderla sempre più vicina e accecante fino a raggiungerla. Per non mollarla più”.

    In alcune proposte che non l’hanno pienamente convinta cos’è mancato, quel famoso 1% di possibilità di vincere iniziale su cui lei comincia a costruire il percorso?
    “In generale a me le sfide piacciono e ho dimostrato di averne sempre accettate tante, perché anche i grandi club che ho avuto non partivano mai da favoriti quando li ho presi. Ma se c’è qualcosa che non mi convince preferisco non accettare o non continuare, al di là di qualsiasi ingaggio proposto o lasciato”.

    Come giudica il lavoro di Mancini? Dove può arrivare questa Nazionale?

    “Roberto sta facendo un grandissimo lavoro, non lo dicono solo i risultati: è riuscito a creare un gruppo convinto, entusiasta, coeso. Un collettivo che ci crede e dà tutto. Non è semplice. Ci auguriamo che l’Italia possa arrivare il più lontano possibile, poi una volta superato il gruppo a gironi bisogna essere anche fortunati negli incroci. A quel punto può succedere di tutto. Nel nostro girone nessuna partita te la porti da casa, ma si può essere ottimisti per quello che abbiamo fatto vedere finora. Il messaggio che rivolgo ai ragazzi della Nazionale è: Stringiamoci a coorte, siam pronti alla morte, l’Italia chiamò”.

     

  • Inter: il classe 2003 Andi Hoti rinnova fino al 2024

    L’Inter guarda bene ai suoi giovani giocatori della primavera che stanno disputando un’ottima stagione e inizia a blindarli. E’ il turno del giovane difensore kosovaro classe 2003 Andi Hoti che ha firmato il rinnovo del contratto fino al 30 giugno 2024. Nelle prossime ore verrà dato l’annuncio ufficiale.

  • Inter-Eintracht, accordo per l’arrivo a Milano di Kostic

    L’Inter accelera sul mercato, secondo quanto riportato infatti da Sky Germania la società nerazzurra avrebbe già bloccato il laterale serbo Filip Kostic raggiungendo un accordo con il giocatore per l’ingaggio e anche con l’Eintracht Francoforte sulla base di 20/25 milioni di euro, il prezzo del suo cartellino. L’affondo finale arriverà dopo la cessione di Hakimi ma è Kostic il giocatore scelto, autore di 4 goal e 17 assist nell’ultima stagione.

  • Inter: è fatta per Joao Mario allo Sporting Lisbona; si attende l’annuncio ufficiale

    Poche ore ancora è Joao Mario sarà ufficialmente un calciatore dello Sporting Lisbona. I portoghesi hanno raggiunto l’accordo definitivo con l’Inter per una cifra di 7,5 milioni di euro, mentre il giocatore ha dilazionato il suo ingaggio in più stagioni. Arriva così la prima cessione in esubero per l’Inter, si attende a breve l’annuncio ufficiale.

  • Inter: in arrivo il classe 2003 Francesco Nunziatini

    L’Inter guarda al futuro, è infatti in arrivo la firma del giovane talento classe 2003 Francesco Nunziatini. Il centrocampista si è svincolato dal Livorno ed è pronto a firmare un contratto triennale  per i nerazzurri nelle prossime ore. Inizialmente verrà aggregato alla squadra primavera, ma seguirà gli allenamenti con la prima squadra agli ordini di Simone Inzaghi.

  • Primavera1: l’Inter vince in trasferta contro la Lazio 2-0

    Successo importante per l’Inter che nel 28esimo turno di campionato primavera ha battuto per 2-0 la Lazio. Partita vinta con merito dai nerazzurri che per tutto l’arco dei 90 minuti hanno avuto la meglio sui biancocelesti, che hanno resistito fino a pochi minuti dalla fine quando Casadei ha spoderato una doppietta in pochi minuti. Tre punti che riporta l’Inter al primo posto in classifica con 53 punti, mentre la Lazio resta penultima con soli 19 punti.