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  • Italia, Bastoni salta la Nations League, al suo posto chiamato Buongiorno

    Bastoni non giocherà le Finals Four di Nations League, a causa di un attacco febbrile. Il Ct della nazionale italiana Mancini ha convocato Alessandro Buongiorno che milita nel Torino.

  • Italia Under 21, ecco i convocati per il prossimo Europeo

    Ecco i convocati dell’Italia Ct Nicolato per gli Europei under 21.

    Portieri: Elia Caprile (Bari), Marco Carnesecchi (Cremonese), Stefano Turati (Frosinone)
    Difensori: Raoul Bellanova (Inter), Andrea Cambiaso (Bologna), Giorgio Cittadini (Modena), Matteo Lovato (Salernitana), Caleb Okoli (Atalanta), Fabiano Parisi (Empoli), Lorenzo Pirola (Salernitana), Giorgio Scalvini (Atalanta), Destiny Iyenoma Udogie (Udinese);
    Centrocampisti: Edoardo Bove (Roma), Salvatore Esposito (Spezia), Fabio Miretti (Juventus), Samuele Ricci (Torino), Nicolò Rovella (Monza), Sandro Tonali (Milan);
    Attaccanti: Nicolò Cambiaghi (Empoli), Matteo Cancellieri (Lazio), Lorenzo Colombo (Lecce), Wilfried Gnonto (Leeds), Pietro Pellegri (Torino).

  • Italia, Frattesi: “Ora non penso al futuro, penso alla nazionale”

    Davide Frattesi nel secondo giorno di raduno a Coverciano dell’Italia, parl in conferenza stampa. Ecco le sue dichiarazioni.

    Alla luce della tua stagione, hai la sensazione che questa possa essere l’estate più importante della tua vita?
    “Quest’anno all’inizio non è stato facile, ma devo ringraziare il Sassuolo e il mister che mi hanno permesso di fare le cose con calma. Sarà un’estate importante, bisognerà prendere delle decisioni importanti. Probabilmente hai ragione…”

    Essere sul mercato ti toglie tranquillità?
    “E’ sempre un piacere trovarsi in mezzo a questi discorsi, vuol dire che le cose fatte in passato sono state quelle giuste. Devo continuare a lavorare così e poi al resto ci penseranno Carnevali e gli altri. Ho detto al mio procuratore di chiamarmi solo in caso di cose importanti”.

    Quest’anno c’è stata una svolta del calcio italiano?
    “Ci tengo a fare i complimenti ai ragazzi dell’Under 20, innanzitutto. E’ mancata solo un po’ di fortuna in finale. Per quanto riguarda il calcio italiano la percezione che si ha è sbagliata, tendiamo sempre a denigrarlo. Per noi è sempre migliore quello degli altri ma questa cosa non è assolutamente vera”.

    Il centrocampo è il reparto più forte che abbiamo, come mai?
    “Per quanto mi riguarda è il reparto con più competizione, sono d’accordo. E’ quello più completo. Per fare entrambe le fasi bisogna avere passo”.

    Sceglierai la squadra che arriva in base al blasone o in base al calcio che propongono?
    “E’ una scelta importante, vanno fatte considerazioni anche in base al modulo. Un centrocampo a tre con la mezzala è sicuramente diverso rispetto a un centrocampo a due”.

    Che ricordo hai di Berlusconi? Cosa puoi dirci di Italia-Spagna?
    “Faccio le condoglianze alla famiglia del presidente. Ricordo un aneddoto: io ero in vacanza alle Maldive, non sapevo se dovevo tornare a Sassuolo o restare a Monza. Il presidente spesso chiamava Carnevali, furono addirittura a pranzo insieme per parlare di me e questa cosa la ricordo con affetto. Una figura davvero importante. Sulla Spagna dico che storicamente ha avuto un centrocampo fortissimo, dovrà essere sicuramente un’Italia attenta perché loro con le mezzali vanno a imbucare e ti fanno male”.

    Hai un modello di riferimento?
    “Ne ho uno qui ed è Barella, in Italia è il migliore sotto questo punto di vista. Ho la possibilità di studiarlo da vicino e sicuramente è una fonte di ispirazione per me anche perché fa assist”.

    Preferisci restare in Serie A o all’estero?
    “Nella mia carriera sono sempre andato avanti step dopo step, almeno nella mia testa bisogna fare prima un altro passaggio in una squadra italiana e poi solo dopo andare fuori. Sono convinto che prima o poi ci andrò, ma bisogna andarci pronti”.

    In cosa devi migliorare?
    “Costruire di più il gioco, ci sto lavorando. E poi migliorare nell’ultimo passaggio, è un’altra cosa su cui devo migliorare”.

    TMW – Quanto la Nazionale conta sulla tua scelta di trasferirti questa estate in un top club?
    “Mister Mancini è molto attento anche ai giocatori delle squadre di media classifica. Incide ma non per il blasone del club ma perché vai a giocare delle partite con un appeal diverso, quello ti dà più spessore”.

    Quanto la garanzia di titolarità sarà importante per te?
    “Non è fondamentale, in un top club nessuno può darti garanzie”.

    Come vedi l’Under 21?
    “Il mister è ormai diventato un mio amico, andiamo a cena insieme. Ma detto ciò l’Italia ha una squadra forte, ci sono Tonali e Scalvini che porteranno esperienza, sarà un’avventura molto positiva”.

    Tanti nostri giovani sono all’estero, qualcuno ha sbagliato nelle valutazioni su di loro?
    “Senza dubbio. L’Italia è l’unico paese che denigra i propri giocatori e il proprio campionato. Per noi chi viene dalla Premier League è sempre più forte…”

  • Italia, Acerbi: “Dispiace molto per la finale di Champions”

     Ecco le parole in conferenza di Acerbi in conferenza stampa a Coverciano.

    In che condizioni emotive arrivate qui voi interisti?
    “Bisogna essere comunque orgogliosi di quanto fatto, però c’è un po’ di amarezza. Le finali bravi, bravi… ma se non alzi il trofeo non c’è nulla scritto e questo un po’ ti rode. Anche perché la mia sensazione dal campo era che ci è mancata la consapevolezza che davvero potevamo far male a questo City. Si parlava troppo di quanto era forte e questo un po’ inconsciamente l’abbiamo pagato. Anche il City aveva timore di noi, abbiamo fatto di tutto per far sì che la Champions andasse a Milano… Peccato, grande rammarico”.

    Cosa si può dire su questa annata del calcio italiano?
    “E’ un anno importante per l’Italia, non è mai successa una cosa del genere. Se è l’inizio di qualcosa non lo so… Il campionato inglese è il più forte in questo momento, ma noi siamo l’Italia, un paese con tanti giocatori forti, tanti giovani che possono giocare. A dimostrazione che il calcio italiano è ancora di ottimo livello. Anche in Nazionale bisogna risollevarsi, sappiamo il nostro valore e ciò che vogliamo fare. Vogliamo dare il massimo”.

    Hai un ricordo di Berlusconi? Che avversario è la Spagna?
    “Faccio grandi condoglianze a tutta la sua famiglia. E’ stato un uomo brillante, sempre col sorriso, un luminare, grande imprenditore. Un punto di riferimento e la notizia della sua scomparsa mi ha colpito, dispiace davvero tanto. Per quanto riguarda la Spagna, c’è rispetto ma non paura. Sappiamo i loro punti di forza, i punti deboli. E’ una gara importante, vogliamo vincere e andare in finale”.

    Sei pronto per giovedì?
    “Anche il giorno dopo la finale di Istanbul, poi col nervoso che si ha la giochi. Ho trascorso un giorno in cui pensi e ripensi a cosa potevi fare di più, analizzi il percorso e la sconfitta. Questi risultati fanno parte della vita, l’importante è fare sempre meglio ogni giorno. Sei in Nazionale e la testa ora è qui, alla sfida di giovedì. E’ una gara che si prepara da sola”.

    E’ stata una occasione irripetibile la finale di sabato? Che impressione di ha fatto Haaland?
    “E’ il doppio del giocatore che ho affrontato tre anni fa contro il Dortmund. Grandissimo attaccante, ma si è fatto un ottimo lavoro di squadra. Dopo la partita pensieri zero, per dieci minuti non volevo parlare con nessuno. Occasione irripetibile lo pensi prima della partita, ma dentro di me ho pensato solo a dare tutto e che magari potrà esserci un’altra occasione. Prima pensi un po’ a tutto, dopo resti male della sconfitta”.

    Pensi ai cori ‘Acerbi non lo vogliamo’ della scorsa estate da parte dei tifosi?
    “Io sono abbastanza forte, non mi interessa. Ciò che mi ha dato energia e forza è ciò che voglio io, andare oltre e non far contenti gli altri. Per un sorrisino mi hanno dipinto come milanista e lì mi ha fatto un po’ male perché come professionista e uomo sul campo nessuno doveva mettere in discussione il mio impegno. Per qualsiasi squadra in cui ho giocato. Però ho detto di dover andare avanti, è la mia passione e la mia vita e per questo sono orgoglioso di me stesso”.

    Che traguardi ti poni a questo punto?
    “Io gli obiettivi di vincere le Coppe sì e no… Il mio obiettivo unico è che quando finirò di giocare a calcio potrò dire di aver dato tutto per ciò che rappresento io. Non so tra un anno dove sarò, tra sei giorni dove sarò… Tra due settimane non lo so. Non so dove sarò, due ore prima della fine del mercato dissi no a Inzaghi e poi sono andato. La strada più giusta sarà quella migliore per me stesso, poi a fine carriera tirerò una linea. La finale di Champions non era programmata, do tutto”.

    TMW – Hai probabilmente vissuto la tua migliore stagione in carriera. Come te lo spieghi che sia arrivata a 35 anni?
    “Dopo la malattia sono sempre stato in crescendo, ho sempre disputato buone stagioni. Un giocatore non fa una gara da otto e poi da 4. E’ sempre ciò che vuoi fare da grande, cerco di tenermi al massimo, poi la fame, la voglia, la volontà. Vuoi arrivare dove gli altri non vogliono arrivare, poi certo c’è anche il gruppo e un po’ di fortuna visto che non ho subito infortuni”.

    Il Mondiale dal divano come l’hai vissuto?
    “Un duro colpo. Eravamo campioni d’Europa e non qualificarci è stato probabilmente colpa nostra. Però bisogna guardare il lato migliore, abbiamo vinto l’Europeo e ora c’è la Nations con partite importanti: vogliamo vincere queste due partite e vincere la Nations League. Metteremo qualcosa in più per far sì che ciò accada”.

    Che insegnamento portate dopo la finale di Istanbul?
    “Non sono uno che ci gira molto intorno. Ho perso la finale e devi avere la consapevolezza che te la puoi giocare con tutti e addirittura vincere se c’è un gruppo forte e coeso, che va avanti e si rialza anche dopo le batoste. Questa è l’unica strada che ti permette di andare avanti. Quando perdi non è un fallimento ma un insegnamento. Si vince e si perde, sperando ci siano sempre più vittorie rispetto alle sconfitte”.

  • L’Italia sconfitta nella finale del Mondiale Under 20, Uruguay campione del Mondo

    L’Italia Under 20 perde la finale del Mondiale per 1-0, la selezione giovanile dell’Uruguay diventa per la prima volta Campione del Mondo. La squadra di Nunziata soffre per tutti i novanta minuti l’aggressività abbinata alla qualità dei ragazzi uruguaiani. Gli Azzurri partono all’inizio con la coppia talentuosa Pafundi e Baldanzi dietro ad Ambrosino unica punta, ma non riescono a creare pericolo importanti agli avversari. Anzi è la Celeste ad andare più volte vicino alla rete e ci riesce all’85esimo. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo c’è una ribattuta in area sul tiro del terzino genoano sudamericano Matturro, sulla palla vagante ci arriva Rodriguez che spiazza di testa l’incolpevole Desplanches. Negli undici minuti di recupero finali l’Italia cerca di impensierire la difesa uruguaiana con palloni lunghi, ma non c’è niente da fare, è l’Uruguay a sollevare la coppa.

  • Stasera finale del mondiale Under 20, Italia-Uruguay

    Questa sera alle ore 23:00 a La Plata, in Argentina si disputerà la finalissima e quindi l’ultimo atto del Mondiale Under 20, con l’Italia che se la vedrà contro l’ Uruguay. La partita sarà visibile in chiaro su Rai2 e su RaiPlay. Gli azzurri guidati in panchina dal Ct Nunziata, hanno disputato fino a questo momento, un grande torneo trascinata dalle prestazioni,  dalle giocate e in particolare dai gol di Casadei e Pafundi. Per l’Italia, questa è la prima volta che gioca una finale del Mondiale Under 20.

     

  • Italia under 20, Pafundi: “Ringrazio il Ct Mancini”

    Simone Pafundi, talento dell’Italia Under 20 di proprietà dell’Udinese, si prepara alla finalissima di domani contro l’Uruguay. Ecco le Sue parole.

    “Un onore. Ringrazio il ct Roberto Mancini lui è come un padre per me, infatti mi fa i complimenti e mi rimprovera quando serve”.

    Si sente uno da Nazionale?
    “Sì ed è bello: il gruppo mi ha accolto benissimo e dai grandi imparo tante cose. Sarebbe bello giocare il Mondiale dei grandi del 2026”.

  • L’Italia è in finale del Mondiale Under 20, affronterà l’Uruguay

    L’Italia si è qualificata alla finale del Mondiale Under 20 per la prima volta nella storia. Gli Azzurri hanno battuto per 2-1 la Corea del Sud, al termine di una gara dominata. La selezione guidata da Nunziata va subito in vantaggio, cross dalla sinistra di Turicchia ed il solito Casadei con il piattone destro al volo porta in vantaggio i suoi con la rete numero sette del torneo. Il vantaggio dura poco, infatti viene concesso un rigore agli avversari per un pestone di Zanotti in area di rigore. Dagli undici metri trasforma Lee, che riporta il risultato in parità. Nel finale però entra Pafundi ed il gioiellino dell’Udinese pupillo di mister Mancini con una punizione magica regala la finale contro l’Uruguay agli Azzurrini.

  • Italia Under 21, anche Pierozzi lascia il ritiro

    Dopo Moise Kean lascia il ritiro dell’Italia Under 21 anche un altro giocatore, ovvero l’esterno Niccolò Pierozzi, è stato costretto ad andare via per un problema fisico. Un altro indisponibile per il Ct Nicolato.

  • Italia Under 21, Moise Kean lascia il ritiro per un infortunio

    L’attaccante Moise Kean non potrà fare parte del gruppo per il prossimo Europeo Under 21 che si giocherà tra Romania e Georgia. Infatti, il giocatore della Juventus ha dovuto lasciare il ritiro degli azzurrini a causa di un problema fisico.