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  • Il Bologna per l’attacco mette nel mirino Boulaye Dia

    Il Bologna per l’attacco mette nel mirino Boulaye Dia

    Il Bologna che ha appena perso Zirkzee, sta lavorando per rafforzare nel migliore modo possibile il reparto avanzato. Uno dei profili appezzato dalla dirigenza è Boulaye Dia che ha vissuto una stagione molto turbolenta alla Salernitana e alla ricerca di riscatto. Nelle prossime ore ci saranno ulteriori colloqui tra le parti per capire le reali possibilità di un eventuale trasferimento.

  • Ufficiale: Vincenzo Italiano è il nuovo allenatore del Bologna

    Ora è anche ufficiale, Vincenzo Italiano è il nuovo allenatore del Bologna. Il tecnico calabrese, dopo l’addio alla Fiorentina, prenderà il posto di Thiago Motta alla guida del club rossoblù. La scelta è stata presa ieri sera, infatti Italiano aveva chiesto tempo per la decisione ma è stato convinto dall’insistenza da parte della società felsinea nel voler puntare su di lui.

    Italiano avrà l’arduo compito di guidare una squadra che l’anno prossimo dovrà affrontare il triplo impegno, campionato, Coppa Italia e Champions League. In più dovrà dare seguito al lavoro tecnico e tattico del progetto Bologna. In questo sarà sicuramente agevolato dall’ottimo lavoro svolto alla Fiorentina. Infatti la formazione viola, oltre a giocare per due anni di seguito tre competizioni con il tecnico ex Spezia in panchina, ha mostrato anche un gioco moderno e estetico. L’ufficialità arriva con un comunicato apparso sul sito del club che vi proponiamo di seguito:

    “Il Bologna Fc 1909 comunica di aver affidato la guida tecnica della Prima Squadra a Vincenzo Italiano, che ha sottoscritto un contratto fino al 30 giugno 2026.

    Nato a Karlsruhe (GER) il 10/12/1977, nel corso della sua carriera da allenatore ha guidato Trapani, Spezia e Fiorentina. Ha ottenuto una promozione dalla Serie C, una promozione dalla Serie B, due qualificazioni alla Europa Conference League raggiungendo entrambe le finali, e una finale di Coppa Italia. Sarà presentato ufficialmente alla stampa nel corso della prossima settimana”.

  • Fiorentina, ecco il nuovo tecnico Palladino

    Palladino è a tutti gli effetti il nuovo tecnico della Fiorentina. L’ex Monza, ha firmato un contratto biennale con i viola. Si è presentato in conferenza stampa al Viola Park ed ecco le sue parole.
    “Vorrei ringraziare tutti. Colgo l’occasione per ringraziare il presidente Rocco Commisso, con cui ho avuto il piacere e l’onore di parlarci poco fa. Mi ha colpito il suo grande entusiasmo e la sua grande passione, oltre all’umanità e i valori umani. Mi ha trasmesso grande energia. Volevo poi ringraziare i direttori Ferrari e Pradè che mi hanno voluto fortemente, in due minuti abbiamo trovato l’intesa e l’accordo su tutto”, ha esordito Palladino.
    Quindi una chiosa finale, prima di lasciare la sala stampa: “Sono davvero felice di essere qua, in questo ambiente: sono orgoglioso, motivato, carico, sto rappresentando un club glorioso, prestigioso, con grande storia. Sono arrivato in una società importante. Darò tutto me stesso per questa società, cercherò di raggiungere grandi obiettivi e di dare grande gioia a dei tifosi incredibili. Cercherò di dare tutto me stesso per portare la Fiorentina il più in alto possibile”.

  • Fiorentina, la delusione di mister Italiano

    Fiorentina, la delusione di mister Italiano

    Vincenzo Italiano, allenatore della Fiorentina, ha parlato con grande delusione e amarezza al termine della sconfitta nella finale di Conference League contro l’Olympiacos

    Cosa pensa di questa seconda finale persa in Europa?
    “Penso che la squadra abbia giocato una partita come va giocata una finale. Abbiamo concesso il giusto, abbiamo avuto palle gol, serviva più concretezza e loro hanno trovato la giocata negli ultimi minuti. Secondo me c’era fallo su Milenkovic. Abbiamo avuto tante palle gol che potevano cambiare la partita. Lo sapevamo che non poteva venire una partita bella, giocata con qualità, ma potevamo fare qualcosa di più con gli ingressi in campo di Ikone e Beltran. Arrivare in fondo e perdere così, senza mai essere dominati, è un dispiacere. Potevamo essere noi ad alzare la coppa, è un dispiacere”.

    Potevate fare di più?
    “La partita l’avete vista tutti. Potevamo fare gol noi almeno in tre quattro situazioni. Arrivare in tre finali sono percorsi difficili. Nell’ultima gara devi avere concretezza e qualità. Abbiamo mantenuto alta l’attenzione, abbiamo concesso solo due tiri. Questo non è mancato. Potevamo fare due gol nel primo tempo, addirittura pareggiarla al 120′. Purtroppo hai le palle gol e non le fai, e alla fine recrimini il fatto che non sei stato concreto. E’ difficile da mandare giù. Capisco la rabbia dei tifosi, è uguale alla nostra. Eravamo tutti convinti di poter ottenere qualcosa in più. Ci siamo preparati ed eravamo entusiasti, però la concretezza che spesso ci è mancata in questi anni, l’abbiamo vissuta anche stasera”.

    Limiti di mentalità?
    “La Fiorentina per me in tre finali ha rischiato sempre di vincere e non ha vinto niente. Forse ti manca qualcosa. In futuro, visto che ci sono ottime base, dovrai mettere a posto dove non hai inciso. Si sono poste delle basi incredibili, con tanti giovani. Avranno un bagaglio di esperienza enorme. La Fiorentina potrà fare tanta strada in Coppa, in campionato e in Conference. E’ un dispiacere enorme, ma dobbiamo saper accettare le sconfitte. Dobbiamo accettare anche questa”.

    Possiamo pensare che il prossimo anno sarà ancora lei a migliorare questa squadra insieme al club?
    “Ho parlato col presidente e nei prossimi giorni, prima o dopo Bergamo ci incontreremo e vedremo quello che sarà il mio futuro e quello che sarà il futuro della Fiorentina. Quello che sarà l’individuare la crescita che può avere questo gruppo. Sono convinto che tanti giocatori resteranno”.

  • Fiorentina, Italiano: “Siamo tutti maturi”

    Fiorentina, Italiano: “Siamo tutti maturi”

    Vincenzo Italiano, allenatore della Fiorentina, presenta in conferenza stampa la finale di Conference League di domani contro l’Olympiacos.
    Cosa cambia da un anno fa?
    “L’unica cosa differente è che certe cose le abbiamo già vissute. Poi secondo me queste sono partite da 50-50: forti loro e forti noi, dobbiamo giocare una partita come vanno giocate le finali. Un po’ di esperienza la abbiamo, qualcosa dietro ci portiamo e domani dobbiamo farlo vedere. Io vivo questa partita con grande attesa… Sento e leggo quello che dicono, per noi è una sorta di rivincita. Domani non dobbiamo commettere errori, rimanendo attenti e concentrati. La finale va giocata con il fuoco dentro e la massima applicazione. Lo scorso anno non abbiamo avuto un bell’epilogo, metteremo quell’amarezza per farla finire diversamente. Sapendo che l’avversario è forte, di qualità e preparato: sarà tosta”.
    Avete recuperato Dodo: quanto è importante questo?
    “Da quando è rientrato non ci aspettavamo di trovarlo in questa condizione. Già così pronto a prestazioni di alto livello… E’ sempre sceso in campo andando forte, all’inizio abbiamo provato a gestirlo ma quando è tornato al 100% si è espresso ai suoi livelli. Sta bene, al ritorno col Bruges ha disputato una grande gara e per noi è un’arma in più. Lì abbiamo anche Kayode e Faraoni… A destra siamo messi bene”.
    Quale la parola o il concetto chiave?
    “Quello che mi hanno sentito dire tra campo e spogliatoi è che l’identità non dobbiamo mai perderla. Anzi, a maggior ragione va mostrata l’organizzazione, il pensiero calcistico che ti ha permesso di giocarti una finale. Con aggiustamenti e adattamenti a livello individuale: massima percezione del pericolo, concretezza e concentrazione su tutto ciò che si va a fare. Il dettaglio. Non c’è tempo per replicare ed è una finale, quindi dico identità e furore agonistico. Quello non deve mancare, la partita è troppo importante”.
    Che piano ha per El Kaabi?
    “Abbiamo portato catene e lucchetti (sorride, ndr). Sia lui che la squadra hanno fatto un grande percorso: se noi arriviamo imbattuti loro hanno fatto prestazioni grandiose nelle ultime partite, arrivando in finale con prove di alto livello. Lui segna con regolarità e sa segnare in ogni modo, sta bene e sappiamo che è un punto di forza per il nostro avversario. Cercheremo di limitarlo, possiamo farlo con abnegazione e determinazione. Ha fiducia datagli dal finale di stagione strepitoso”.
    Avrebbe preferito giocare in un’altra città?
    “Che l’Olympiacos avesse già vinto qui non lo sapevo, un altro pericolo che si aggiunge… Però in campo passa tutto in secondo piano: mezzo stadio è per la Fiorentina, mezzo per l’Olympiacos. Giocano nella loro città ma non cambia nulla. Buon per loro che non hanno viaggiato senza preparare situazioni in anticipo e potendo lavorare a casa. Però scendi in campo ed è 50-50. Mettiamo tutto da parte e pensiamo a noi stessi, dando tutto ciò che abbiamo”.
    Qualche rimpianto su come sono andati i campionati nei tre anni?
    “Neanche ci pensavo al campionato… Però vuoi o non vuoi il percorso in Europa qualcosa ti toglie. Cerchiamo di ruotare tutti e avere gente fresca, di fare rotazioni, ma qualcosina ti toglie. Quella concentrazione avuta in Europa ogni tanto ci è mancata. Però alla fine secondo me non abbiamo fatto così male in Serie A, con un settimo posto e due volte ottavi, arrivando sempre in Europa. Tutti volevamo di più e non ci siamo riusciti, ma una doppia finale europea rimane motivo di grandissima soddisfazione. In coppa abbiamo trovato strategie diverse, specie sulla seconda gara, per fare le strategie che volevamo. Questo ci ha permesso di arrivare alle due finali. Per me tra Serie A, Conference e Coppa Italia, aggiungendo anche la Supercoppa, il nostro cammino è più che positivo. Quando sono arrivato a Firenze pensare di presentarmi per due anni consecutivi di fronte a una platea del genere non era neanche nell’anticamera del mio cervello, così come arrivare a giocarsi tutte queste finali con il gruppo. Domani abbiamo la possibilità di raggiungere questa gioia che rincorriamo da tempo”.
    Quanto è cambiato e cresciuto da quando è a Firenze, lei con la squadra? A cosa ripensa quando rivede le immagini di Praga?
    “Normale che sia diverso da quando sono arrivato. Il mio sogno era raggiungere l’Europa con la Fiorentina e ci sono riuscito. Il mio bagaglio di conoscenze è cresciuto notevolmente. Coi ragazzi abbiamo modificato tante cose in campo e ho scoperto aspetti nuovi: non mi sono fatto mancare niente in questi tre anni, tra traguardi collettivi e aspetti tattici. Sono diverso dal 2021 e di questo ne sono contento, ma lo sapevo. Quando hai a disposizione calciatori di questo livello, devi metterti a disposizione e sai già che qualcosina dovrà essere modificato. Ripensando a Praga penso alle facce dei ragazzi al fischio finale e non vorrei rivederle domani. Per noi l’interpretazione della gara deve essere come se fosse l’ultima della carriera. Nessuno ci dà la certezza di poter essere ancora dentro stadi così belli e a differenza di Praga servono certi aspetti. Quella partita ha fatto male a noi, a tutta la società e a Firenze: cercheremo di ribaltare la situazione”.
    Avete preparato qualcosa per contrastare Mendilibar? Avete preparato i rigori?
    “Col nuovo allenatore hanno trovato la quadra: avevano problemi, era il terzo allenatore e con lui hanno messo a posto tutto, andando forte in Europa e battendo avversari di grandissimo livello. Abbiamo visto una squadra organizzata, che sa dare pressione e giocare sotto la linea della palla, attaccando diretto. Hanno giocatori esperti, di qualità, di valore e di talento. Già che siano in finale determina il valore, è la carta d’identità. Quello che ci fa più paura è l’entusiasmo, per metterli in difficoltà dobbiamo saper creare tanto ed essere concreti per fare male a una squadra che possiamo mettere in difficoltà. I rigori li abbiamo provati, ci siamo fermati perché può essere una possibilità. Ne abbiamo tanti con la personalità per batterli, ai rigori abbiamo passato due turni di Coppa Italia mentre in campionato alcuni li abbiamo sbagliati e per questo forse non siamo in una posizione diversa. Vediamo come andrà”.
    Ha pensato a un fioretto in caso di vittoria? La coppa può condizionare il suo futuro?
    “Al fioretto non ci ho pensato, lo farò adesso. Ci penserò, comunque… Se dovesse capitare, poi ci inventeremo qualcosa. Sul futuro, davvero, il telefono spesso è spento o spesso in silenzioso e non mi interessa ascoltare niente. Siccome la semifinale non l’abbiamo giocata da tanto, dovevo solo concentrarmi su tutte le partite importanti. Il calcio è strano e certezze ne dà zero, pensiamo alla partita poi si valuterà tutto”.
    Domani si chiude un cerchio?
    “Secondo me è stato fatto un gran lavoro, ma dal momento in cui siamo di nuovo qui domani dobbiamo cercare di aggiungere qualcosa a questo percorso ottimo, pieno di record, soddisfazioni, semifinali e finali. Nessuno sa quale sarà il futuro in termini di presenze in altre finali, soprattutto europee, quindi domani facciamo di tutto per aggiungere la ciliegina”.
    Domani potreste regalare 9 squadre in Europa all’Italia nel prossimo anno.
    “Abbiamo anche questa ‘responsabilità’ in più, sarebbe spettacolare. Da quando seguo il calcio non è mai successo… Possiamo dare questa gioia al Torino e cercheremo, oltre che per noi e la Fiorentina, di andare forte per dare un’altra squadra in Europa al calcio italiano. Giocare queste partite è sempre bello, me ne sono accorto, cercheremo di far felici gli amici di Torino”.
    Cosa le ha detto Commisso?
    “Il presidente è carico come sempre, non è come me che soffro i viaggi in aereo: si fa 16-17 ore e arriva carico, sereno e sorridente. Sempre un piacere vedere lui e la moglie, oggi appena arrivato ha fatto il discorso alla squadra. Trasmette la fiducia che serve per questi impegni così difficili e non devo aggiungere il fatto che domani in campo qualche goccia di sudore va buttata per lui, per la sua famiglia, per Joe Barone e la famiglia di Joe. Per quanto vissuto negli ultimi mesi: questa tragedia non ce la meritavamo, il presidente e la Fiorentina non meritavano momenti tanto brutti come perdere un amico. Nello spogliatoio ci sono già le immagini di Joe e del presidente”.
    Sembra la fine di un’era. Pensato alla possibilità di salutare con un trofeo? Possibilità che lavori in Grecia l’anno prossimo?
    “Ci ho provato, mi sono concentrato qualche notte a sognare i ragazzi che alzano il trofeo. Ma non ci sono mai riuscito: significa che o è la realtà o sarà un sogno. Per il resto non ci ho mai pensato… In futuro può accadere qualsiasi cosa. Sono giovane, ancora, uno degli allenatori più bravi di Italia ha smesso a 72 anni (Ranieri, ndr) io ne ho ancora 46”.

  • Fiorentina, Italiano: “Una finale è sempre difficile”

    Fiorentina, Italiano: “Una finale è sempre difficile”

    Parla così il tecnico della Fiorentina Vincenzo Italiano, in vista della finale di Conference League in programma mercoledì ad Atene contro l’Olympiacos.
    La Fiorentina ha raggiunto la seconda finale consecutiva di Conference League. “Tutti noi siamo orgogliosi e molto contenti. Abbiamo giocato una competizione europea per due anni consecutivi ed entrambe le volte siamo arrivati in finale. È una grande gioia, la somma di un duro lavoro in tre anni meravigliosi. La scorsa stagione abbiamo fatto un viaggio fantastico, anche se il finale non è stato bello. Quest’anno ci siamo ripetuti e non è stato facile. Cercheremo di dare il massimo perché la Fiorentina non vince un trofeo da tanti anni. Abbiamo un’altra opportunità e stavolta cercheremo di prepararci al meglio. Spero che i nostri sforzi, il duro lavoro e tutta l’attenzione che abbiamo dedicato a questa competizione ci regalino la ciliegina sulla torta”.
    La sconfitta in finale contro il West Ham
    “Il match point lo abbiamo avuto negli ultimi minuti, dopo aver pareggiato con Bonaventura, l’occasione di Rolando Mandragora. Purtroppo in queste partite i dettagli fanno la differenza. Il minimo calo di concentrazione può portare a errori e devi essere perfetto”.
    Come è cambiata la Fiorentina rispetto alla scorsa stagione
    “Stiamo cercando di apportare piccoli cambiamenti dall’inizio della stagione. Avevamo già iniziato a cambiare la posizione dei centrocampisti verso la fine della scorsa, poi abbiamo cercato di far giocare alcuni difensori più avanti per sviluppare meglio l’azione. Ecco perché un difensore centrale come Quarta ha segnato dieci gol. Siamo tutti contenti, soprattutto lui, perché in genere i difensori non segnano così tanto”.
    Affrontare una squadra greca ad Atene
    “Avremo di fronte avversari difficili. Se riesci a vincere due volte in semifinale [contro l’Aston Villa] devi essere bravo per forza. Per loro sarà una partita in casa. Certo, non è il loro stadio, ma giocheranno comunque nella loro città. Penso che sarà ancora più difficile per noi. Quando entri in campo e l’arbitro fischia l’inizio, però, tutto il resto passa in secondo piano. Dobbiamo concentrarci solo per battere un avversario che secondo me ha qualità e capacità, ma cercheremo come sempre di ottenere il massimo dalla partita”.
    Cosa significherebbe vincere il trofeo
    Il mio primo pensiero riguarda la squadra e i ragazzi. Sarebbe una grande ricompensa per loro, per tutto quello che hanno fatto nelle ultime due stagioni in questa competizione. La Fiorentina naviga nella metà alta della classifica ormai da tre anni. Continuiamo a fare bene in Conference League e onoriamo un grande torneo. Per me è questo il livello a cui la Fiorentina deve restare: un livello alto. È ciò che le persone vogliono e chiedono a gran voce, il livello a cui dobbiamo giocare. Arrivare in finale o in semifinale, lottando per arrivare nella prima metà della classifica ogni anno. È una strada che possiamo intraprendere”.

  • Serie A, la Fiorentina vince in pieno recupero a Cagliari

    L’anticipo dell’ ultima giornata del campionato di Serie A, tra Cagliari e Fiorentina si è conclusa con il risultato di parità di 2-3

    Bonaventura al 40′ porta in vantaggio i viola. Deiola al 65′ fa 1-1 per i sardi. Mutandwa all’ 85′ fa 2-1 per il Cagliari. Infine, allo scadere al 90′ N. Gonzalez sigla il 2-2. Al 101′ rigore per i viola trasformato da Arthur Melo che da il 2-3 e la vittoria alla squadra di Italiano.

    Tutti poi salutano Ranieri al passo di addio con il Cagliari e con i club.

    In classifica, Cagliari già salvo termina quattordicesimo con 37. Fiorentina ottava con 57 punti e con ancora una gara da giocare contro l’Atalanta.

    Fiorentina con la testa, già all’ importante finale di Conference League di mercoledì.

     

  • Fiorentina, Italiano: “Sono giorni cruciali”

    Fiorentina, Italiano: “Sono giorni cruciali”

    Italiano, allenatore della Fiorentina, parla in conferenza stampa in vista della finale di Conference League del 29 maggio contro l’Olympiacos e della sfida con il Cagliari in campionato

    Che emozioni sta vivendo?
    “La settimana è particolare perché cerchiamo anche la concentrazione che serve per domani. Abbiamo ancora da fare punti per la classifica e ci concentriamo sul Cagliari. Chiaro, questa giornata è dedicata a Atene e parleremo anche di quello. Siamo di nuovo in finale, altro percorso fantastico in Europa per quello che abbiamo proposto e le difficoltà riscontrate. Avere un’altra possibilità di alzare un trofeo è un orgoglio per tutti. Ribadisco, ora abbiamo Cagliari. Quando l’arbitro fischia la nostra attenzione massima andrà a quest’altro impegno. Sappiamo a cosa andiamo incontro e ci faremo trovare pronti”.

    Un pensiero speciale per Ranieri? L’esempio da seguire può essere dato dall’Atalanta a Lecce?
    “Domani saremo lì, gli ultimi avversari di una lunga e strepitosa carriera. Grande persona e grande allenatore, stimato da tutti, domani sarò felice di essere protagonista nella sua ultima e di poterlo salutare. Abbiamo parlato con i ragazzi di quanto ha fatto l’Atalanta, andata a Lecce a fare una grande gara per blindare la classifica. Questo ci aspetta, ci servono punti per blindare l’8° posto e far partecipare ancora la Fiorentina a una coppa. Domani ci concentriamo in maniera totale sul campionato, non possiamo abbandonarlo. La finale ci dà l’opportunità di rimanere concentrati e attenti, non possiamo staccare la spina: a Cagliari dovremo fare una partita vera”.

    Come vive l’appuntamento alla luce del suo percorso personale?
    “Il triennio a Firenze mi ha lasciato tantissimo, anche se rimangono le soddisfazioni enormi raccolte nei contesti precedenti. Queste finali non erano programmate sin dall’inizio, siamo andati oltre ogni aspettativa e previsione lo scorso anno e in questo siamo stati bravi a confermarci. Abbiamo una chance per prenderci la rivincita, sappiamo adesso cosa ci aspetta e come prepararci. Forse deve essere la tristezza delle ultime due finali a spingerci per dare tutti noi stessi. Ad Atene dovremo sbagliare meno possibile, in certe partite devi essere perfetto perché qualsiasi errore ti fa perdere e una grande giocata ti fa vincere. Ricordo che nella finale col West Ham abbiamo preso un gol su rigore casuale e poi su una situazione che poteva essere affrontata diversamente, ma poco prima avevamo avuto la palla sul dischetto del rigore per vincerla. Comunque non giochiamo da soli, affronteremo una signora squadra che ha battuto l’Aston Villa. In casa avevano perso 1-4 col Maccabi e ne hanno fatti sei, hanno entusiasmo”.

    Quali dettagli sta più tenendo sott’occhio? Come vede la partita di Cagliari?
    “Per me i dettagli sono quello di capire che ogni palla può essere quella buona per farti vincere, se non l’ultima. Non puoi non tenere la concentrazione su ogni singolo minuto di partita. Ogni situazione deve farti pensare che può essere quella buona per vincere, mentre nella nostra area non dovremo essere superficiali. Poi si passa anche da giocate individuali, sia in difesa che in attacco, questo fa la differenza. Penso a quello che abbiamo fatto col Bruges, avevamo la possibilità di andare in finale e tutti quelli scesi in campo sono stati perfetti. Ad Atene dovremo essere al massimo della condizione mentale e fisica. Cagliari per me è una partita da disputare, a differenza del nostro avversario che arriverà alla finale con dieci giorni senza impegni. Però Cagliari è importante, sarà un modo per tenerci in moto, vivi, soprattutto sull’aspetto mentale, ed arrivare ad Atene ben caldi e collaudati, consci dell’atteggiamento che ci deve essere”.

  • Fiorentina, Italiano: “Non facciamoci condizionare”

    Fiorentina, Italiano: “Non facciamoci condizionare”

    Il tecnico della Fiorentina Vincenzo Italiano parla in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Brugge, ritorno della semifinale di Conference League ed ecco le sue dichiarazioni

    Cosa deve fare e cosa non deve fare la Fiorentina?
    “C’è da fare ancora punti… Dobbiamo si sfruttare il gol di vantaggio, ma senza farsi condizionare e continuando a fare le giocate che ci hanno permesso di arrivare qua. Dovremo cercare di metterli in difficoltà come all’andata, nonostante i due gol su nostri errori abbiamo fatto una grande partita. Limitando gli errori ed i cali di attenzione potremo metterli in difficoltà. Il gol di vantaggio lo volevamo, però non ci dobbiamo far condizionare perché se ci lasciamo andare possiamo finire in difficoltà. Quindi massima attenzione, massima concretezza e giocare come sappiamo”.

    Anche con l’Atalanta avevate un gol di vantaggio…
    “La prima cosa che mi viene da dire è che queste sono partite in cui gli episodi condizionano tanto. Vedi l’espulsione di Bergamo, dove non stavamo facendo una brutta gara. Poi se rimani in inferiorità è chiaro che tutto cambia. Non dobbiamo commettere errori che possano dare grandi vantaggi agli avversari, è una partita importante in cui non dovremo abbandonare principi e giocate che ci hanno portato fin qua. Non dobbiamo fare sbavature, senza cali di tensione faremo la nostra partita”.

    La gara di domani cambierà il giudizio sulla stagione?
    “Il percorso fin qui della Fiorentina è positivo, siamo arrivati ad un’altra semifinale. Poi vediamo quello che accade domani, ma essere arrivati al 7 maggio con la possibilità di giocarci un trofeo è comunque qualcosa di straordinario. Questa competizione ci ha visto per due anni protagonisti, abbiamo regalato emozioni ai nostri tifosi e vogliamo continuare. Ma fin qui il percorso fatto in Europa è stato più che positivo”.

  • Sul tecnico Italiano ci sono anche Bologna e Torino

    Sul tecnico Italiano ci sono anche Bologna e Torino

    Il tecnico Italiano della Fiorentina è sicuramente uno dei più richiesti in assoluto. Dopo la fine del campionato sarà curioso vedere quale squadra riuscirà a convincere Italiano. Oltre al Napoli, sull’ attuale allenatore dei viola ci sono anche gli interessi del Bologna e del Torino.