Ecco le parole di Vincenzo Italiano, l’allenatore della Fiorentina che introduce in conferenza stampa l’andata della semifinale di Conference League contro il Basilea.
Come sta Terracciano? Stessa tensione della semifinale con la Cremonese?
“Stamattina aveva qualche linea di febbre, abbiamo cercato di tenerlo a riposo. Credo sia recuperabile. Domani è una partita che si gioca su 180 minuti, il primo round è in casa nostra e dobbiamo essere intelligenti, sfruttando tutto ciò che ci concederanno gli avversari e difendendo in maniera attenta. E poi vogliamo sfruttare il fattore Franchi, spero che tutti assieme possiamo metterli in difficoltà, c’è una posta altissima in palio. Possiamo chiudere una stagione strepitosa”.
Quanto è orgoglioso del suo percorso fatto di gavetta?
“Il percorso è stato lungo, 5 anni in cui ho potuto giocare partite sentite e da dentro/fuori come sarà domani. Le esperienze vissute mi hanno dato un bagaglio di conoscenze, mi auguro che serva per dare una mano ai ragazzi. Non è una questione personale, solo mia, abbiamo fatto una strada straordinaria quest’anno con la squadra, passando da due playoff difficili e un girone nel mezzo”.
Che impressioni ha ricavato studiando il Basilea?
“Se sono in semifinale vuol dire che hanno qualità e doti importanti, soprattutto caratteriali. Per due volte stavano per essere eliminati e invece sono riusciti a ribaltare risultati e rimanere nella competizione. Sono convinto che ci metteranno in difficoltà, dobbiamo essere bravi a controbattere. In passato sono stati bravi a superare certi ostacoli, dobbiamo aumentarglieli con lo stadio, la curva”.
Cosa vi ha insegnato questa Conference League?
“Tantissimo. Che non si deve mai pensare che le pratiche siano archiviate, ogni squadra ti mette in difficoltà e da questo punto di vista siamo cresciuti: non sottovalutiamo niente né affrontiamo superficialmente. Si può prendere gol e spesso è merito degli avversari, ma approcciamo meglio le partite. Dobbiamo mettere in campo domani tutto questo nostro percorso, coscienti di quanto troveremo: il Basilea arriva qui perché è forte, serve ribattere colpo su colpo. E al ritorno sarà dura…”.
Sarà l’ultima notte europea al Franchi: cosa spera di ricavare?
“Domani non devono mancare attenzione, furore e qualità. Queste le caratteristiche da cercare in primis. Non dobbiamo farci male da soli e complicare la partita, stare svegli e concentrati su ogni palla inattiva. Se lo facciamo possiamo ripetere le bellissime gare disputate in questa Conference, alcune vittorie sono arrivate perché tutti hanno messo dentro certe caratteristiche, domani non devono mancarci. Se ci presentiamo così possiamo fare bene”.
Vi aspettavate un livello più arbitrale più alto?
“Penso che certe decisioni arbitrali siano capitate tutte a noi: gol non convalidati, decisioni che non ci hanno lasciati contenti… Più si arriva al fischio finale e più però crescerà la qualità degli arbitri, il buonsenso nel capire le gare e nel cercare di gestirle. Spero che tutti, come noi e il Basilea, sappiano dell’importanza e che stiano concentrati perché la partita sia giocata nel miglior modo. Mi auguro che domani venga fuori una partita regolare”.
Come sta Cabral?
“Arthur non è stato a disposizione a Napoli perché aveva preso una botta al piede. Gli faceva male. Oggi si è allenato e ha risposto bene, domani è a disposizione. Il ragazzo a Basilea ha fatto benissimo, credo tutti lo ricordino con piacere. Da un bel po’ è riuscito a capire l’ambiente e il nostro calcio, si sta esprimendo nel modo migliore, si è sbloccato con i gol, sta aiutando la squadra. Mi auguro che domani non vengano fuori problemi, oggi ha fatto tutto”.
Sottil si è allenato a parte. Come stanno lui e Brekalo?
“Sottil non sarà della partita, non lo recuperiamo, ha qualche problemino. Brekalo è rientrato dalla brutta botta (presa contro l’Atalanta, ndr) ed è normale che essendo tanti là davanti cerchiamo di ruotare, ma il ragazzo è recuperato al massimo e sta bene, anche per domani. Il problema che ha avuto, comunque, non è stato di poco conto”.
Ci pensate che potreste entrare nella storia della Fiorentina?
“La finale di Coppa Italia è un traguardo fantastico, cercheremo di regalare con tutte le nostre forze anche quest’altro obiettivo al popolo viola. Vogliamo gioire e festeggiare, regalare un sogno a tutta Firenze. Abbiamo visto che gioia ha portato lo Scudetto a Napoli, non oso immaginare cosa potrebbe succedere qui dopo così tanti anni… Abbiamo un pubblico fantastico, nell’ultima sfida di coppa con la Cremonese mi sono venuti i brividi”.
Anche a livello statistico potreste ritrovare certi traguardi, specie sui gol segnati, a distanza di anni.
“Siamo cresciuti, abbiamo subito qualche gol di troppo ma ne abbiamo pure segnati tanti. Si sono sbloccati gli esterni, si è un po’ inceppato il centravanti nell’ultimo periodo ma stiamo arrivando, si segna con continuità e spero che si riesca ad abbattere le statistiche: dobbiamo sfruttare ogni occasione, lavorare per la squadra ed essere tanto altruisti. Spero si riesca ad essere efficaci e fare gol”.
Sta capendo qual è il segreto nell’equilibrio tra Europa e campionato?
“Secondo me non c’è, è solo tanta abitudine e cercare di stare bene fisicamente. Per il futuro, e non lo penso solo io, dovremo coinvolgere più giocatori possibili, servono più elementi quando hai troppe partite ravvicinate e poco tempo per recuperare. La strategia e la tattica può essere veloce, ma la questione è il recupero e l’abituarsi a certi sforzi. Quella è la vera difficoltà, si devono abituare i calciatori anche a stare fuori, così da essere stabili sulle tre competizioni. Per me la difficoltà più grande è stata l’aspetto fisico”.
Dodo può essere il leader emotivo di questa Fiorentina?
“Lui si esalta a correre sia in avanti che ripiegando, il pubblico glielo riconosce. Questo è l’esempio che deve dare un calciatore, la gente non si esalta solo per le giocate ma anche per il sacrificio e in questo Dodo è cresciuto tantissimo. Ha un livello fisico altissimo nelle due fasi e da quando si è sbloccato di testa ha fatto uscire tutte le caratteristiche. Può essere un trascinatore, soprattutto quando non ha la palla. Vedo che la gente allo stadio apprezza i sacrifici, sento tantissimi applausi anche quando ripiega un attaccante”.
Ranieri può trovare un posto domani? Se l’aspettava qualche mese fa?
“Il ragazzo è cresciuto tantissimo, è una sorpresa in positivo. Sempre zitto e pronto a qualsiasi soluzione, sia da terzino che da centrale, sia dal 1′ che subentrando. Sono molto contento di quanto ha fatto vedere. I ragazzi sanno che devono stare pronti, svegli, attenti, perché anche all’ultimo minuto può succedere qualcosa. Qualsiasi sia la decisione, si farà trovare pronto”.