Tag: Josè Mourinho

  • Fabio Petruzzi intervistato su Calcio Style: Roma, Mourinho e derby

    Quest’oggi sul sito Calcio Style.it è stata pubblicata un’intervista a Fabio Petruzzi, ex difensore di Roma, Bologna, Udinese e Brescia. Ecco di seguito una parte dell’intervista, che trovate per intero al link https://www.calciostyle.it/le-interviste/esclusiva-fabio-petruzzi-la-roma-ha-il-dovere-di-far-bene-non-so-se-mourinho-restera-sul-derby

     

    Sul derby di Roma: “Il modo in cui la Roma è riuscita a strappare la vittoria nell’ultima giornata contro il Lecce darà sicuramente una grande carica sia alla squadra che all’ambiente. 

    La Lazio ha rialzato la testa dopo la sconfitta di Bologna superando di misura il sempre ottimo Feyenoord ed ha invertito il trend negativo in cui era scivolata.

    Difficile stabilire chi arrivi meglio a questo scontro. Certamente sarà un derby dal grande valore anche in termini di classifica e di inerzia positiva o negativa, in relazione al risultato finale, in vista del prosieguo del campionato. Per quanto riguarda i giallorossi credo che il quarto posto sia l’obiettivo minimo considerato l’ottimo mercato effettuato e l’elevatissimo calibro dei calciatori sbarcati nella capitale durante l’estate, Lukaku su tutti.

    Tornando alla stracittadina chi riuscirà a vincere porterà a casa tre punti pesantissimi che idealmente e moralmente ne possono valere anche sei o addirittura nove.

     

    Come le nuove generazioni di calciatori vivono il derby: “Sicuramente in modo diverso da come eravamo abituati noi. La componente principale ad esser venuta meno rispetto al passato è il senso d’appartenenza verso la maglia. Ora è l’individualità a prevalere sulla collettività. C’è anche da considerare che ai miei tempi in squadra c’erano molti romanisti, abituati da sempre a vivere l’attesa e la partita stessa come ogni tifoso che si rispetti.

     

    Su Mourinho: “Molto se non tutto dipenderà dalla volontà della società di trattenerlo o meno. Credo che i Friedkin non siano completamente soddisfatti del percorso dello Special One fin qui. La Conference conquistata e la controversa finale di Europa League persa pesano nel giudizio complessivo tanto quanto il sesto ed il settimo posto ottenuti nei due campionati con il portoghese alla guida. Anche la prima parte di questa stagione è stata tutt’altro che esaltante considerati anche i molti impegni con squadre relegate nella parte destra della classifica. 

    Conosceremo il responso sul futuro di Mourinho a fine campionato quando si avrà la possibilità di tirare definitivamente le somme.

     

     

     

  • I più attesi a San Siro deludono e Thuram fa sorridere la capolista

    I 2 più attesi, Mourinho e Lukaku deludono le aspettative. Il portoghese in tribuna per una squalifica che sembra voluta per non scendere in campo a San Siro, ma la cosa peggiore è che ha impostato la partita in maniera troppo difensiva, rischiando troppo. Il belga invece ingabbiato dalla difesa interista che per più di ’60 minuti gli fa toccare 2 palloni. Dall’altra parte un Inter che non riesce a superare il muro della Roma, non riesce a trovare un varco, ma al minuto 81 Asllani lancia Dimarco sulla fascia, stop a seguire, cross basso per il numero 9 nerazzurro che non sbaglia e riporta l’Inter in vetta alla classifica.

  • Roma – Monza 1-0, il faraone fa respirare lo special one

    Roma – Monza 1-0, il faraone fa respirare lo special one

    Una Roma abbastanza remissiva, vista anche la spavalderia con la quale il Monza ha affrontato la partita. Neanche l’espulsione del primo tempo dell’ex numero 33 dell’Inter fa cambiare il risultato, che sembra essere destinato ad un pareggio senza infamia e senza lode. Al ’90 invece Stephan El Shaarawy regala i 3 punti a Jose Mourinho, con la terza partita vinta di fila in campionato.
    c’è spazio anche per un siparietto del solito Jose, che prendendo in giro Palladino gli mima con le mani un gesto come a dire “parla, parla…parla”, seguito da altrettanto gesto che mima un “piangi, piangi”, l’arbitro Ayroldi vede tutto e butta fuori il portoghese.

  • Il futuro di Solbakken potrebbe essere in Grecia

    L’Olympiacos ha mostra un interesse concreto per l’attaccante. Il club giallorosso vuole cederlo solamente a titolo definitivo.
    La punta norvegese non rientrerebbe più nei piani di Mourinho a quanto pare, quindi Pinto si accontenterebbe anche di € 6 milioni. Adesso si attende la risposta della dirigenza greca.

  • Mourinho ufficializza il trasferimento di Ibanez all’Al-Ahli

    Attraverso un post sul suo profilo Instagram, il tecnico portoghese José Mourinho annuncia l’addio al difensore brasiliano Roger Ibanez pronto alla nuova avventura in Arabia Saudita con la maglia dell’Al-Ahli.

  • Roma, la situazione Arnautovic: sondaggio dei giallorossi e l’austriaco spera…

    La Roma è in cerca di un attaccante e questo è evidente. Abraham tornerà nel 2024, Belotti non assicura tanti gol e Scamacca ormai è da considerarsi un nuovo calciatore dell’Atalanta. Ecco che allora la società giallorossa, con il poco tempo che rimane a disposizione, deve al più presto regalare a Mourinho il colpo davanti. Negli ultimi giorni Thiago Pinto ha chiesto informazioni al Bologna per l’acquisto di Marko Arnautovic. L’attaccante austriaco vuole avere l’opportunità di giocare in un grande club, aveva sognato il Milan ma i rossoneri hanno preferito altro. Ora per l’ex Inter e West Ham non rimane altro che sperare nell’affondo decisivo dei capitolini per regalarsi l’ultima esperienza in una grande squadra e ritrovare così l’allenatore che lo aveva fatto esordire in Serie A con la maglia nerazzurra. Nei prossimi giorni sono previsti nuovi colloqui tra il dirigente portoghese e la società rossoblù, che dal canto suo non sembra intenzionata a cedere il calciatore.

  • Roma: stangata UEFA per la società, Mourinho ed i tifosi per il caso “Taylor”

    La UEFA con sentenza emessa questo pomeriggio ha sanzionata la Roma per i fatti che riguardano l’arbitro Taylor nel post della finale di Europa League. Infatti José Mourinho nel post gara nei garage dello stadio aveva affrontato verbalmente l’arbitro inglese, mentre il giorno dopo il match contro il Siviglia, una parte dei tifosi giallorossi lo aveva aggredito con lancio di tavolini e bottiglie all’aereoporto di Budapest. Questi comportamenti non sono passati inosservati e la corte UEFA ha comminato quattro giornate di squalifica a Mourinho, 55mila euro di multa alla società e trasferta vietata per una gara ai tifosi.

  • Budapest per entrare nella Storia

    Questa sera la Roma si giocherà il suo terzo titolo Europeo, sarebbe la sua seconda Coppa UEFA/Europa League, mentre il Siviglia avrà l’opportunità di incrementare la sua bacheca con l’ennesima Europa League, con questa salirebbero a 7.

    Budapest questa sera ospiterà la finale tra Roma e Siviglia, una finale che potrebbe cambiare la stagione per entrambe le squadre. Alla luce del risultato di stasera sapranno se potranno giocare nell’Europa dei grandi e gareggiare alla Champions League oppure “accontentarsi”. Per la Roma significherebbe rimanere un altro anno in purgatorio per il Siviglia di prendersi un anno sabbatico dalle competizioni europee.

    Le due squadre arrivano alla finale con le stesse probabilità di vittoria, ma non arrivano con la stessa esperienza dato che i Rojiblancos sono la squadra che detiene il record di vittorie in Europa League, un po’ come il “Real Madrid” di questa competizione, anche se questo accostamento, ai nostri amici andalusi, non piacerà affatto.

    I dubbi di Jose Mourinho sono su Dybala che si è allenato regolarmente nella rifinitura ma che a detta di Mourinho: “20-30 minuti nelle gambe li ha” al suo posto dal 1′ al momento è in vantaggio El Shaarawy su Wijnaldum. Spinazzola sta bene e giocherà titolare sulla sinistra. Rivedremo Cristante in mezzo al campo con Matic, dietro rivedremo Smalling e ci sarà anche un ballottaggio tra Ibanez e Llorente.

    Dal canto loro gli andalusi hanno vinto tutte le finali disputate in Europa League. Parlando del campo, José Luis Mendilibar avrà un’unica forzatura, Alex Telles che giocherà a sinistra al posto dello squalificato Acuna. In porta ci sarà Bono che dall’arrivo dell’allenatore di Zeldibar è il portiere di Coppa ed è stato sempre titolare in Europa. In difesa dovrebbero giocare Gudelj e Badè. In avanti il dubbio Gil/Lamela con il ventiduenne spagnolo in leggero vantaggio.

    Mandilibar, alla sua prima finale, nell’intervista dopo l’abbraccio a Mourinho ha detto; “Ci approcciamo a questa finale con tranquillità. Ho detto a Mourinho che sono onorato di confrontarmi con lui – ha detto l’allenatore del Siviglia -. Lui ha preso parte a tante finali mentre per me è la prima. Ma la preparo come fosse una partita qualunque perché non voglio trasmettere nervosismo ai giocatori. Sono tutti disponibili, e tutti hanno tanta viglia di esserci.”

    Jose Mourinho è sempre stato un grandissimo comunicatore e con una sola frase di una settimana fa, quel “vorrei giocare domani” che appunto non è solo una frase, ha dentro un discorso motivazionale per la Sua squadra che serve a far capire ad ognuno dei giocatori della Roma quanto il Loro Allenatore rimponga gran fiducia in ognuno di loro.

    La Puskás Aréna sarà la cornice di una sfida epica; i Gladiatori del Colosseo da un lato e i Tori della Plaza de Toros di Siviglia dall’altra.

  • Roma, Mourinho: “È stato un percorso lungo”

    Roma, Mourinho: “È stato un percorso lungo”

    Ecco le parole in conferenza stampa di Josè Mourinho alla vigilia della finale dell’Europa League tra Roma e Siviglia. Di seguito le parole dello Special One:

    Come arriva la Roma?
    “E’ stato un tragitto lungo, diverso dal nostro avversario perché loro vengono dalla Champions. Noi abbiamo fatto 14 partite per essere qui e senza dubbio lo meritiamo. Meritiamo di giocare questa finale e sta arrivando l’ora. Negli ultimi due tre giorni abbiamo lavorato su questo”.

    Lei ha detto che la storia non gioca, ma con tutti i ragazzi che ha come si contiene l’entusiasmo?
    “Penso lavorando anche se negli ultimi mesi non abbiamo avuto tanto tempo per farlo con tutte le partite giocate. Io dico che la storia non gioca, il mio collega avversario la pensa diversamente. Pensa di esser favorito perché lo dice la storia, lo rispettiamo. Ma siamo in questa finale meritandolo. Per loro giocare una finale d’Europa League è quasi normale, per noi è un evento straordinario. Per i tifosi del Siviglia viaggiare in una finale europea è come farlo in Spagna, per noi è qualcosa di storico invece”.

    Sul futuro
    “Penso che se qualcuno di noi ha una domanda simile alla tua, la deve fare a Midilibar perché lui non ha contratto. Ho parlato coi due miei capitani e mi hanno fatto una domanda simile alla tua. A loro ho risposto in maniera obiettiva. Non vogliono che risponda, ma sanno cosa voglio io. È diverso rispetto all’Inter perché io non avevo firmato col Real Madrid, ma era tutto fatto. Adesso non ho nulla, zero contatti con altri club. Penso a domani e a quello che vogliamo fare noi, perché noi vogliamo giocare”.

    A Madrid tutti ti vogliono ancora bene.
    “Voglio tanto bene al Real Madrid, voglio tanto bene al presidente e all’allenatore. Però l’allenatore non gioca, l’allenatore lavora tanto prima della partita, durante la partita poco. Ho detti al mio staff: oggi il nostro lavoro è finito. Adesso la storia la fanno i ragazzi. I colleghi di Madrid dicono bene che il Siviglia ha una grande squadra, due grande squadre perché ha 25 giocatori di grandissimo livello. Sono tutti professionisti di alto livello, hanno tante opzioni. Però loro non conoscono i miei ragazzi e non conoscono la mia squadra in quanto squadra e domani saremo lì”.

    In una partita come questa quanto conta l’esperienza?
    “Il budget che ha il Siviglia, non è lo stesso che ha la Roma. Noi abbiamo giocatori che lo scorso anno giocavano nella Squadra B. Io ho avuto più opportunità di giocare le competizioni europee, ma Mendilibar è della mia stessa generazione: siamo alla pari. Anche per i giocatori è lo stesso: quelli del Siviglia hanno più esperienza, ma noi sono due anni che giochiamo insieme.

    In una partita come questa pesa più l’esperienza di un allenatore o quella di un club? Cosa ha avuto di diverso rispetto al Tottenham?
    “La Roma mi ha dato la possibilità di giocarle, il Tottenham no”.

    Dybala come sta?
    “Domani 20-30 minutini ce la farà”.

  • Roma, Mourinho: “È la finale dei dettagli”

    L’allenatore della Roma, José Mourinho, ha parlato dopo il pareggio contro il Bayer Leverkusen per 0-0 che ha permesso ai giallorossi di arrivare in finale di Europa League contro il Siviglia. Ecco le dichiarazioni del tecnico portoghese.

    “Un messaggio che voglio mandare all’Emilia Romagna, forza. Nelle difficoltà riesci a trovare il meglio di te stesso, è un momento di grande festa a Roma ma non possiamo dimenticare la tristezza della gente. Noi come gruppo non possiamo evitare questo. Tornando alla mia squadra… È questa. Nei piccoli dettagli. Se non abbiamo Smalling in panchina magari non vinciamo questa partita. Perdi Spinazzola e poi Celik, se non abbiamo lui in quel momento era molto difficile. Questo per dire che i piccoli dettagli fanno la differenza. Possiamo dire anche di Bove, che ha giocato da quinto di destra e non è la sua posizione. I ragazzi danno tutto, questa partita è il risultato del nostro lavoro, delle esperienze, della saggezza tattica, di sapere stare nelle partite. È una squadra incredibile, se posso chiedere qualcosa di più ai romanisti… Questi ragazzi meritano qualcosa di speciale lunedì, partendo da Trigoria per arrivare alla gara”.

    Due finali in due anni, è nella storia della Roma.
    “La mia preoccupazione non è stare nella storia della Roma, ma aiutare i ragazzi a crescere, a fare cose importanti. Aiutare i romanisti che mi hanno dato tanto sin dal primo giorno. Questa è una gioia molto grande per arrivare a un’altra finale”.

    Stasera non ha corso…
    “L’agilità c’è ancora, non è un problema. L’esperienza non gioca un ruolo, la pressione e la gioia si sentono uguale. Per me è molto difficile giocare contro i miei amici, durante la partita si dimentica. Non mi piace festeggiare nella faccia. Xabi è uno dei miei e faccio fatica”.

    La Fiorentina è vicina alla finale, il Siviglia giocherà contro di voi.
    “Tre finali per il calcio italiano è una bella cosa. Siviglia e Juventus sono due squadre fortissime, ma la mia preoccupazione non era quella di pescare una delle due, ma arrivarci. Sarà difficilissimo per noi”.