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  • Torino, Juric: “Dobbiamo chiudere bene, Belotti? Non che cosa farà”

    Torino, Juric: “Dobbiamo chiudere bene, Belotti? Non che cosa farà”

    Domani il Torino chiuderà il campionato e saluterà i suoi tifosi, alle 20.45 è in programma in anticipo la sfida contro la Roma di José Mourinho. Ed ecco le dichiarazioni del tecnico Ivan Juric:  Domani cosa vorrebbe vedere? “Le stesse cose di sempre, sarebbe un peccato non fare una buona partita. Ci sono delle problematiche, ma mi aspetto una grande partita”. Come gestirà Brekalo? “Lo so da due mesi che vuole fare un’altra esperienza. Gli dico un grande grazie, è stato un professionista e ha sempre lavorato bene. Ha dato tanto, poi ognuno fa le sue scelte. Io lo sapevo da tanto, non è stata una sorpresa per me. Ma non ho mai avuto dubbi sull’impegno suo e di chi è in prestito e magari non resterà. Se gioca un altro, sarà per scelta tecnica”. C’è qualcun altro che non vuole rimanere? “Abbiamo tanti enigmi, è perché abbiamo tanti prestiti. Dovevamo decidere per Brekalo, ma si è deciso di non prenderlo perché non voleva restare”. E’ un problema per il suo progetto? “Già sapevo ad inizio campionato ero incazzato, non abbiamo fatto un cambio annunciato. Ora affrontiamo qualcosa che si poteva affrontare. E’ una grande occasione per noi, alle cifre di Brekalo si possono prendere giocatori migliori. Ma c’è sempre un po’ da battagliare, tante scelte sbagliate le stiamo pagando adesso ma dobbiamo andare avanti”. Ha la sensazione che ci sia un appeal diverso? “Un po’ sì, da ciò che percepisco dall’esterno. Ma dobbiamo anche vederlo da un altro lato: siamo lontani dall’estero in tante cose, dagli stadi a tutto il resto. E a chi viene dall’estero è attratto da altre cose. Ma ho la sensazione che contiamo un po’ di più, è la mia sensazione”. Lei è una certezza per il Toro? La rivedremo a luglio? “Penso di sì. Poi dipende da cosa vuole fare la società…Quest’anno è andato alla grande, ma questa piazza ha bisogno di crescere. E’ difficile, anche altre squadre con grandi investimenti ha fatto faticato, poi dipende da cosa c’è nella testa della società”. Ha recuperato Vojvoda?
    “E’ difficile…Giocherebbe anche con una gamba, ma il problema è un po’ più grande. Ci proveremo ancora, ma la vedo dura”. Chi gioca domani? “In porta gioca Berisha, in attacco devo scegliere tra Seck e Praet”. Domani cosa farà Belotti? “Non lo sappiamo…Dovrebbe darci una risposta dopo la partita. Nelle ultime settimane abbiamo fatto le cose giuste, proponendo anche cose buone, e lui deve decidere. Sarà in questi due giorni, poi il discorso è chiuso e non si andrà avanti”. Qual è la situazione del centrocampo? “Mandragora non è nostro, lo dobbiamo comprare…E’ nella stessa situazione di Pobega. Se vogliamo giocatori il prossimo anno, li dobbiamo comprare: entrambi sono nella stessa situazione. Quando hai prestiti, devi trattare e non sai cosa può succedere. In questo momento, Mandragora non è nostro e non abbiamo il diritto: c’era l’obbligo ma non ha raggiunto le presenze, ora si vedrà tutto”. Ha chiesto di tenere Praet? “Io non chiedo mai garanzie…Lui è del Leicester: se lo vuoi paghi 15 milioni, altrimenti tratti e non si sa mai”. Che tipi di giocatori cercherete sul mercato? “Mi auguro che dopo un anno, sia tutto più chiaro. Cosa ci serve e che mercato dobbiamo fare, ora vedremo. Vediamo se siamo entrati in sintonia”. Che voto si dà? “E’ difficile parlare di se stessi…Durante un anno si fanno mille errori, dalle formazioni ai cambi. Ci sono momenti in cui si poteva scegliere meglio, ma i giudizi li danno gli altri”. E’ preoccupato dalla situazione della squadra? “Non si parte da zero…Sulle fasce abbiamo giocatori e dobbiamo migliorare, in difesa credo di perdere Bremer e abbiamo altri giocatori. In mezzo ne abbiamo, sulla trequarti così così e in attacco vedremo cosa decidere il Gallo. Ci sono tante cose da fare, ma può essere una grande occasione: non dobbiamo guardare tutto con tristezza. Possiamo prenderne uno più forte di Brekalo, l’unico dove non prenderemo uno di più forte è Bremer. Cercheremo qualcuno che si avvicini a lui”

  • Torino, Juric: “Abbiamo posto delle basi importanti”

    Torino, Juric: “Abbiamo posto delle basi importanti”

    La penultima di campionato del Torino è a Verona, una trasferta molto particolare per Ivan Juric: l’allenatore, infatti, tornerà per la prima volta da avversario contro l’Hellas per sfidare il suo passato più recente. Ecco le sue dichiarazioni: Che Toro è diventato? “Noi abbiamo fatto tanti passi in avanti, si è lavorato bene e abbiamo messo le basi ma va migliorato tutto. Ci sono tante cose positive, ora vediamo se riusciamo a fare un gruppo forte. E’ un Toro in costruzione, non siamo ancora troppo fluidi ma qualcosa abbiamo fatto. Adesso dobbiamo lavorare e migliorare tanto. Mi auguro che si possa migliorare”. Sente l’emozione per la prima da ex a Verona? “E’ un piacere ritrovare giocatori e ambiente, tutte le persone con cui ho lavorato e una piazza dove mi sono trovato più che bene. Sono stato molto felice lì”. Segnali da Belotti? “Nei prossimi giorni si saprà tutto”. Che futuro avranno Sanabria e Pellegri? “Non abbiamo ancora deciso su Pellegri, è troppo presto per fare grandi previsioni sul futuro”. Rifarebbe la scelta di lasciare Verona?
    “In quel momento mi sentivo così. Ho vissuto due anni intensi, ci ho messo tanto cuore e arrivi ad un punto in cui hai bisogno di cambiare. Guardando indietro, è stato belissimo costruire tutto quello che abbiamo costruito. Riconosco ancora lo spirito del Verona, nelle idee e nello scegliere i giocatori. Sono molto soddisfatto di quello che ho visto, Tudor ha continuato e aggiunto. E sono felice di cosa si è creato a Verona”. Come giudica la stagione di Brekalo e quale sarà il suo destino? “Ha fatto un periodo molto positivo e uno non tanto positivo. Ora vedremo tutto in questi giorni, ma su questo dovete chiedere a Vagnati”. Si è diminuito il gap tra Verona e Toro? “Tutte e due le squadre, guardando da dove si è partiti con il Verona che aveva una base solida aggiungendo giocatori forti, hanno fatto alla grande. Per essere il primo anno, abbiamo fatto un anno positivo”. Quanto è felice di stare al Toro? “Molto. Ma c’è tanto da fare, mi devo adattare anche io in certe dinamiche: così è la vita, al Verona c’era un modo di lavorare e qui è diverso. Ma sono soddisfatto, felice e contento”. Giocherà Aina? “Si, giocherà lui”. Come ha visto la squadra? “Bremer non ci sarà, non giocherà queste due partite. E Singo è andato ad operarsi anticipando i tempi per il prossimo anno. Sono due esempi che hanno stretto i denti: Bremer ha un problema alla caviglia e nelle ultime tre-quattro settimane ha lavorato con il dolore, ora è giusto che si curi e si metta a posto. Per Singo è lo stesso discorso, non si è mai tirato indietro: ho avuto risposte fantastiche a livello di sofferenza. E anche di testa è normale, in tanti hanno tirato la corda e adesso ci sta che arrivi la stanchezza quando hai raggiunto l’obiettivo. Domani mi aspetto una gara difficile, loro vogliono il record di punti e noi dobbiamo essere pronti altrimenti fatichiamo. Mi aspetto una prestazione importante”. Avete l’obiettivo del nono posto? “L’importante è fare il massimo, senza accontentarsi. Loro hanno una fluidità di gioco migliore, hanno fatto meglio come espressione. Ma è normale che dopo tre anni di lavoro assimili le cose, oltre ad aggiungere giocatori giusti. Vogliamo arrivare il più in alto possibile”. State già programmando la prossima stagione? “Abbiamo messo le basi per come dobbiamo lavorare il prossimo anno”. Che rapporto avete con Vagnati?
    “Non avrò mai rapporti come D’Amico, siamo persone che la vedono allo stesso modo ed è un’amicizia molto forte. Con Vagnati si discute, ma qui sono dinamiche un po’ diverse: è tutto diverso, ma con Vagnati vado d’accordo e non ho problemi con lui”. Oltre a Bremer, domani ci sarà qualche novità? “Pellegri ha avuto un problema l’altro giorno, dobbiamo vedere come sta. Non abbiamo tante scelte, dietro manca Buongiorno e non c’è Singo. Dobbiamo sperimentare meno e cercare di migliorare di più: ci sta mettere dentro qualche giocatore, ma l’importante è insistere sui nostri concetti perché non sono ancora assimilati del tutto”. Zima dove gioca? “In mezzo, al posto di Bremer”.

  • Torino, Juric: “Avanti così e chiudiamo bene”

    Torino, Juric: “Avanti così e chiudiamo bene”

    Con sei risultati utili consecutivi, il Torino ha già infilato la serie più lunga della stagione. Ma i granata ora vogliono togliersi la soddisfazione di battere una big, domani sfideranno il Napoli nella penultima gara interna della stagione. Il tecnico Ivan Juric ha presentato la gara fissata per domani pomeriggio alle 15.  Ha tutti a disposizione per domani? “Stanno tutti abbastanza bene, mancherà Lukic ma vedremo tutte le soluzione e come fare per sostituirlo”. Torniamo a Superga: cosa le ha lasciato? “E’ stato molto emozionante, specialmente quando il Gallo ha letto i nomi: in quel momento pensi a tutto, ho visto tanta gente e tante famiglia. Mi rimane la sensazione di unità e di ambizione per il futuro”. Riaprirà le porte al Filadelfia?,“Non c’è mai stato problema, magari però quando fai tattica o calci piazzati preferisci farlo a porte chiuse. Ma per il resto non è mai stato un problema”. Come vive questo finale di stagione?
    “Voglio che la squadra continui ad esprimersi così, migliorando e continuando così. Abbiamo solo 15 giorni di lavoro, è giusto non mollare fino alla fine. Gli avversari sono tosti in queste ultime partite, l’idea è fare più punti possibile”. Pensa di parlare con il Gallo per chiedergli di rimanere al Toro? “Con Belotti parlo di tutto, per me devono sedersi e lui deve firmare, basta. Mi sembra un gioco da bambini, è la mia sensazione. Ho visto in lui che può dare molto di più rispetto a questa stagione: è stato difficile a livello di infortuni, ma è un giocatore che può dare tanto a livello calcistico. Per me, devono sedersi, parlare e mettersi d’accordo. Alla fine è molto semplice, se vogliono. Qui ho trovato problemi vari di gestione e di tutto, ora le cose sono molto semplici e banali. O vuoi o non vuoi, mi sembra che basti sedersi e parlare. Questa è la mia idea della situazione. E’ più semplice di quello che si fa vedere o quello che creano”. E’ un momento di svolta per il Toro? “Questo non lo so…Come ho detto, ho trovato tantissime difficoltà dal passato: contratti alti, giocatori pagati tanto, le scelte dei giocatori. Ma ora è stato un anno spettacolare, è stato difficile mettere le cose a posto. Ora la società deve capire quale strada vuole prendere, io non lo so perché non ho idea di che strada vuoi prendere: se hai ambizione, devi prendere giocatori forti e tenere quelli più bravi. Non è facile fare step, ma devi fare le cose giuste. Poi si vedrà, io in questo momento non lo so. Non è solo prendere giovani…se vuoi fare altro, serve un’altra mentalità. Se vuoi essere ambizioso, devi fare un certo tipo di mercato. Ma non ne abbiamo ancora parlato. Voglio finire il campionato bene e poi si vede, non è così semplice la situazione: dai prestiti ad altre cose”. Verdi sta facendo bene a Salerno, cosa ne pensa? “Sono strafelice per lui, ho trovato tutti ragazzi splendidi. Il minor problema per me sono stati i giocatori, hanno sempre avuto grande voglia di mettersi a disposizione. Come comportamento e volontà, sono stati tutti fantastici. Verdi sta trovando continuità e segna, sono felice per lui ed è un ragazzo bravo e puro, anche se qui ha trovato tanti problemi di infortuni. Poi si vedranno le cose”. Le scelte della società possono incidere sulle sue? “Non ci siamo messi a lavorare. Abbiamo sfruttato il materiale umano che in passato non aveva reso, abbiamo fatto chiarezza e alla fine il calcio è semplice: devi trovare i giocatori giusti e trovare l’ambiente giusto. Ora si vede, ma non è una situazione che parte da zero: è una situazione complessa nella scelta dei giocatori e nei prestiti. Qualcosa si è fatto, ma se vuoi andare avanti devi fare molto di più”. Domani chi gioca in porta? “C’è Berisha”. Qual è la gerarchia tra i pali?“(ride, ndr). Ripeto sempre lo stesso: Vanja ha fatto bene e poi il Covid, poi Berisha bene e ha fatto qualche errore…Questa è la situazione. Adesso mi sento di far giocare Berisha”. Chiederà un nuovo portiere? “Vediamo, ora pensiamo a chiudere il campionato e a fare bene”.

  • Torino, Juric: “Lo Spezia ha fatto un grande lavoro”

    Torino, Juric: “Lo Spezia ha fatto un grande lavoro”

    Il Torino si prepara ad ospitare lo Spezia, l’obiettivo dei granata è tornare al successo casalingo. Il tecnico Ivan Juric presenta la sfida contro la formazione ligure in conferenza stampa: Che sfida sarà? “Lo Spezia ha fatto un gran girone di ritorno, sono una squadra di talenti e sono diventati competitivi. Thiago Motta ha creato un’ottima squadra, sono bravi”. Il punto sulle assenze? “Penso che Pobega mancherà per un problema alla caviglia, vediamo oggi se migliora. Mandragora è pronto e sta bene, penso che giocherà dall’inizio”. Che riflessioni ha fatto dopo Roma? “Abbiamo giocato una partita di livello alto, con personalità e livello alto. Abbiamo fatto passi in avanti per dominio, abbiamo abbinato aggressività e dominio: abbiamo concesso poco e creando tanto, anche se dispiace per il risultato. I ragazzi si sarebbero meritati altro dopo una gara del genere, la Lazio corre tanto e mi dispiace per il risultato”. Come sta Praet? “Bene, ha fatto tutta la settimana con noi: non ha dolori, andrà in panchina e spero di farlo entrare”. Quando rientra Belotti? “E’ una cosa di dieci giorni: difficile vederlo in queste tre partite, ma dopo penso di rivederlo” Quanto sta crescendo Ricci? “Ha caratteristiche chiare: si è messo in discussione, deve diventare un centrocampista completo. Ha visione del gioco e controllo di palla, deve migliorare per diventare completo. Si sta impegnando tanto, sono soddisfatto di come sta interpretando le gare: ora deve alzare il livello”. Un mese alla fine della stagione: che campionato è stato in generale? “Mi è piaciuto tanto questo campionato, tanti allenatori vanno verso la strada del dominio delle partite e non di speculazione. Gasp e Italiano hanno la stessa mentalità, cercando di prendere la partita ed è una cosa che lo vedi molto all’estero come in Germania. Il campionato è stato bello, ma non eccellente: i migliori giocatori non sono qui, ma vanno in altri campionati. I top player non ci sono, ma è stata una serie A interessante e sta diventando più difficile: tanti allenatori vogliono speculare meno e giocare di più. La sfida contro il Milan è un esempio di dinamismo, è stata molto bella”. Gioca Pellegri? “O lui o Sanabria, non ho deciso. Pellegri deve partire dall’abc, ha perso tante cose: il periodo di infortuni non l’ha giovato, ma sta lavorando come un pazzo per bruciare le tappe e trovare la concentrazione. Ha fatto un gol di potenza, ce l’ha dentro così come l’attacco alla profondità. L’importante è che non ha problemi, con questa voglia arriverà. Sanabria ha fatto bene, è un dubbio”. Come procede Seck? “Sono stracontento, voglio dargli un’occasione nelle prossime gare: contro il Milan è entrato bene, è un ragazzino che non era titolare alla Spal. Ma ho visto passi in avanti, ora voglio conferme da lui”. Pellegri è il post Belotti? “Non abbiamo affrontato l’argomento, non lo so”. A che punto è il processo di crescita della squadra? “Tanti giocatori sono cresciuti, ma dipende anche dal punto di partenza e dove può arrivare: il direttore sportivo deve metterti a disposizione giocatori con potenziale alto. Ma in tanti sono cresciuti e sono soddisfatto”. E’ Berisha il portiere del futuro? “Non abbiamo pensato al portiere. Avete annullato Vanja, ma per me ha fatto benissimo: al primo anno ha fatto un periodo ottimo e poi negativo dopo il Covid, ma è normale. Berisha è entrato e sta facendo bene, in questo momento gioca lui. Per il futuro si vedrà”. Aina sta migliorando? “Aina è tornato dalla coppa Italia un po’ svuotato, ha avuto un periodo lungo durante il quale non era a posto come all’andata. Ora si è ripreso abbastanza, posso scegliere tra lui e Singo: non lo consideravo, adesso devo decidere tra loro due”.

  • Torino, Juric: “Dobbiamo continuare così”

    Torino, Juric: “Dobbiamo continuare così”

    In sala stampa dello stadio Olimpico Grande Torino, Ivan Juric presenta la partita di domani sera contro la Lazio. L’anno scorso Lazio-Toro fu decisiva per la salvezza: che ambiente si aspetta e quali sono gli stimoli? “Vogliamo ripetere le buone prestazioni e cercare di crescere. La Lazio con Sarri ha trovato una fisionomia, ogni tanto fa passi falsi ma già da mesi giocano come vuole lui. Dobbiamo rispondere bene”. Vuole arrivare a 50 punti? “Vorrei fare più vittorie possibile e giocare bene, oltre a migliorare su tanti aspetti. 47 o 50 punti non cambia la vita, te la cambia se fai qualcosa in più. Ma non sono ossessionato”. Quali sono le sue motivazioni in vista del futuro? “Non esiste che calino le mie o quelle dei giocatori. Dobbiamo stare sul pezzo con voglia di giocarcela, non credo che possa succedere”. Un giudizio sulla sentenza che ha disposto la disputa di Atalanta-Toro. “Era chiara, o almeno per me: non avevo dubbi sull’esito della sentenza”. Come ha visto Zima? “Deve crescere tanto, si è visto l’altra sera: deve lavorare per essere competitivo a certi livelli”. Ci sono giocatori che devono meritarsi la conferma? “Fino ad oggi, la squadra ha dimostrato attaccamento e voglia di fare bene. Negli allenamenti non vedo un minimo calo: fa piacere giocare come contro il Milan, abbiamo avuto un grande dispendio di energie ed è stato difficile recuperare. Ma non vedo segnali di rilassamento, le risposte arrivano dalle partite. Lavoriamo forte e con motivazioni, non voglio cali né individuali né di gruppo”. Come sta Ansaldi? “Ha giocato poco. Ho fiducia in Vojvoda e gioca lui”. Recupera qualcuno? “Sanabria ha iniziato ad allenarsi con noi e può essere convocato, Mandragora dalla prossima settimana”. Quanto stanno crescendo Lukic e Ricci? “Hanno fatto una partita seria contro Tonali e Kessie, giocatori di livello altissimo: hanno fatto una buona gara, entrambi stanno crescendo e va bene così”. Cairo ha parlato di Belotti: da Salerno ad oggi è cambiato qualcosa? “Quando sta bene è veramente forte. E’ uno che mi piace anche umanamente, con grande generosità anche nella vita. E’ un ragazzo di una onestà unica: gli credo ciecamente quando mi dice che deciderà a fine anno. Valuterà le soluzioni, poi ascolta o non ascolta e deciderà lui. Resto dell’idea che se rimane, sarei strafelice”.

  • Juric: in porta giocherà Berisha; Belotti? In casa top, in trasferta spesso sparisce

    Juric: in porta giocherà Berisha; Belotti? In casa top, in trasferta spesso sparisce

    L’allenatore del Torino Ivan Juric ha parlato alla vigilia del match di campionato contro la Salernitana. Ecco alcuni estratti: In porta Milinkovic Savic ha fatto molto bene per un lungo periodo, poi ha avuto un piccolo calo e Berisha ha fatto bene in due partite salvo in un errore non errore a Genova e sono intenzionato a continuare con lui. Brekalo è tornato ma è stato fuori 10 giorni, sta bene ma valuterò. Per quanto riguarda Belotti, in casa fa un certo tipo di partite, mentre in trasferta è spesso inesistente, mi aspetto un atteggiamento diverso. In questo momento voglio che facciamo partite ad alto livello, poi vedremo. Anche quando i risultati sono stati negativi abbiamo fatto delle ottime prestazioni, purtroppo facciamo fatica a fare gol. Affrontare la Salernitana non sarà semplice, hanno cambiato molto a gennaio e hanno Nicola in panchina  che è un ragazzo splendido a cui auguro il meglio.

  • Torino: Juric, vogliamo riprendere la nostra strada

    Torino: Juric, vogliamo riprendere la nostra strada

    Il tecnico del Torino Ivan Juric ha parlato in vista del match contro il Venezia. Ecco alcune sue dichiarazioni; Affronteremo una squadra di talento con tanti giocatori sconosciuti, lottano per salvarsi e sono partite molto difficili. E’ un occasione per ripartire dopo aver perso negli ultimi minuti contro l’Udinese, vogliamo riprendere la nostra strada. Belotti sta iniziando ad allenarsi con noi, vorrei avvicinarlo alla squadra il prima possibile anche se viene da un lungo periodo di inattività. Vanja in settimana lo visto molto tranquillo, non mi aspettavo il suo rendimento positivo, gli errori fanno parte del gioco. La stagione fino adesso è molto buona, abbiamo fatto delle prestazioni che ci hanno portato oltre il nostro standard, ma c’è anche del rammarico per aver perso dei punti negli ultimi minuti. L’importante adesso è ritrovare un identità chiara senza avere l’ossessione e dare il massimo.

  • Torino, Juric: “Partita difficile dopo una pausa”

    Domani la trasferta in Friuli contro l’Udinese, l’obiettivo del Torino è quello di riprendersi i punti lasciati per strada prima della sosta nella sfida contro il Sassuolo. In sala stampa dello stadio Olimpico Grande Torino, il tecnico dei granata Ivan Juric presenta la gara in programma domani pomeriggio alle ore 18.  Due settimane di pausa: come sono andate e che partita sarà ad Udine? “E’ una squadra difficile da affrontare, grande forza fisica e all’andata fu complicata. Mi aspetto un’altra gara tosta, dobbiamo entrare bene. Abbiamo avuto qualche problema anche legato al campo, che abbiamo cambiato. Ma ci siamo allenati bene”. Quanto è stato utile il periodo di pausa? “Il richiamo della preparazione non l’abbiamo fatto, noi seguiamo un programma annuale per alzare il livello fisico e tecnico. La sosta non mi è piaciuta, vedevo la squadra in una forma eccezionale e quando stacchi hai un po’ di dubbi. Dobbiamo accenderci subito e fare una grande partita. Sono arrivati i nuovi e vedremo in che condizioni sono”. I nuovi giocheranno? “Non giocheranno dall’inizio. La mia idea è che c’è una base ottima, ma dietro dobbiamo mettere ragazzi giovani che guadagnino meno rispetto a quelli di prima: dobbiamo stare nei parametri nella società, non puoi guadagnare 8 e non giocare. Servono ragazzi che non sono subito titolari fissi, ma che con il tempo e con la crescita possono diventare pezzi forti. Con il tempo, teoricamente hanno prospettive importanti”. Come stanno gli infortunati e Pjaca in particolare? “Pjaca sta bene: ha avuto una piccola roba al ginocchio, ma niente di grave. E’ normale in lui e Mandragora che possano subire qualcosa, ma se tutto va bene sarà convocato. Buongiorno ha avuto un problema all’adduttore, bisognerà fare attenzione e prenderemo una decisione. Djidji ha ricominciato ad allenarsi e spero che sconfigga un noioso problema al pube”. Ci fa un bilancio sul mercato? “Il presidente ha fatto il passo di cui parlavamo ad agosto, il futuro del Toro è capire bene i valori dei giocatori e chi ha doti tecniche e fisiche per essere il domani di questa squadra: non faccio nomi, ma c’è chi ha avuto un peso importante in questi mesi e dietro bisogna mettere giovani che crescano. L’idea è stata sposata, il presidente ha fatto un passo verso questo. Bene, ma possiamo fare meglio: io, Cairo e Vagnati possiamo essere ancora più uniti. Dobbiamo trovare ancora più unità sapendo già quanto si può spendere. Questo mercato è stato giusto come idee, poi lo vedremo con il tempo. Ma per le intenzioni mi è piaciuto molto”. E’ stato un mercato coraggioso, come voleva lei? “In estate, tolto l’ultimo giorno, non fu un mercato di fiducia. Ma bisogna guadagnarla agli occhi del presidente, abbiamo costruito una squadra competitiva ma non in sintonia. Dopo questi mesi, adesso andiamo sulla stessa linea: serve migliorare i rapporti e definire meglio i ruoli, ma abbiamo fatto passi in avanti. Come sta Belotti? “Per me è sempre uguale la storia del contratto: devono esserci due parti. Se tutto va bene, da lunedì potrebbe cominciare a lavorare con il gruppo e vedremo le sue condizioni”. Pellegri a che punto è? “Io e Marco (il team manager, ndr) parlavamo di suo figlio: deve costruirsi come uomo, ha avuto tanti problemi fisici e non è cresciuto come hanno fatto Pobega, Ricci e Pessina. Loro hanno fatto step by step, Pellegri ha avuto tutto subito. Massara e Maldini sbagliano poco quando prendono giocatori al Milan, lui deve migliorare tanto e andarci cauto sul piano fisico. Deve trovare felicità nel lavorare, ma le potenzialità sono enormi. Se troviamo le componenti, possiamo avere un giocatore importante”. Come commenta il rinnovo di Bremer? “Fa un gesto allucinante verso la società firmando per un solo anno: lui ha grandissime ambizioni personali, ma permette alla società di essere serena e di valutare le cose senza fretta e senza pressioni. E’ un gesto fantastico. Il mio obiettivo è arrivare che un giocatore come Bremer firmi per cinque anni e pensi che ci sia una prospettiva diversa: ci vuole tempo e volontà, ma l’idea è questa. Siamo sulla strada giusta, lui si comporta in maniera esemplare”. Ricci è ciò che mancava? “Abbiamo fatto grandi passi in avanti a centrocampo, c’è stata grande crescita. Mi è piaciuta la scelta di Ricci: è molto intelligente, è un play e tutta la vita ha giocato davanti alla difesa. Ma si mette in discussione facendo un calcio in cui chiedo tutto, dal gioco agli inserimenti. E’ una cosa bella, usa entrambi i piedi e ha ottima visione, ora deve migliorare in aggressività e nel tiro. Per struttura fisica, possiamo fare un bel lavoro con lui. Abbiamo alzato il livello di visione del gioco, Ricci competerà con loro e diventerà un giocatore importante”. Quanto è forte la tentazione al fatto di valorizzare su chi ha un futuro legato al Toro? “A me non interessa: se penso che Pobega, che è in prestito secco, si meriti di giocare, gioca. E lo stesso discorso vale per Belotti. I giocatori sono tutti uguali, a prescindere da chi sia nostro e chi no. Sarebbe bruttissimo a livello umano fare diversamente, io scelgo solo a livello tecnico”. Che difesa sceglierà per domani? “Buongiorno ha sempre fatto bene in quel ruolo, da ultimo uomo ha giocato bene: abbiamo provato Zima in mezzo e Izzo a destra. Se Buongiorno non ce la fa, andremo con l’altra opzione”. Ricci può cambiare il modulo e mettere in discussione le idee di Juric? “Mandragora ha trovato le linee di passaggio, ora gioca di prima. E’ tutta una crescita: penso che giocando a tre a centrocampo, come facevo con Pessina o Barak, il concetto del gioco non cambia. Se metti un play, cambi molto: possiamo anche far diventare trequartista Pobega, ma il modo di giocare è quello lì”. E’ soddisfatto del vostro pressing? “Lo stiamo facendo bene dall’inizio. Siamo cresciuti tanto negli ultimi anni soprattutto nella fluidità del gioco, abbiamo fatto tante partite abbinando diverse cose. Non abbiamo avuto grandi cali e la squadra crede in quello che fa, fino adesso sono contento”. Come giudica la scelta di Gatti di non venire al Toro? “E’ un giocatore della Juve adesso: quando parlo di comunicazione, mi riferisco a questo. Se dico che un giocatore è forte, va preso subito. E lui è un giocatore forte. Ha scelto la Juve, è anche normale in un certo, ma mi dispiace perché poche volte escono giocatori del suo livello dalla B e dalla C”. Qual è il ruolo di Seck? “Parte da destra e si accentra, ma può anche giocare più in mezzo. Ha qualcosa che ci ha stuzzicato, non si è espresso pienamente e ha bisogno di tempo. Ma è un 2001, fino a 16 anni non ha giocato a calcio e ha margini allucinanti. E’ un rischio grande, ma anche un margine grande. Con Ricci sai chi hai preso e con un grande lavoro abbiamo margini di migliorarlo”. Un’ultima riflessione sul suo progetto. “Entrare nelle decisioni, anche economiche, fa parte del progetto. E’ bello preparare le partite e vincerle perché dà adrenalina subito, mentre il progetto con questi ragazzi mi piace. Ora ho un gruppo che sta crescendo bene, abbiamo cambiato tutto al Filadelfia: dal modo di vivere ai professionisti che stanno entrando, vogliamo far crescere i ragazzi a 360 gradi. Vedi ragazzi che diventano uomini e che apprezzano ciò che stai facendo per loro”.

  • Torino, Juric: “Con la Sampdoria sarà una partita difficile”

    Alla vigilia di Sampdoria-Torino ha parlato il tecnico dei granata Ivan Juric. Queste le sue parole: “Contro la Sampdoria sarà una partita completamente diversa (rispetto a quella giocata contro la Fiorentina, ndr) perché abbiamo visto in Coppa quanti problemi ci possono dare. Bisogna preparare bene, con fiducia e sicuramente non bisogna abbassare il ritmo e pensare che va tutto bene, questo è sicuro”. Il tecnico croato ha poi proseguito parlando di Tomas Rincon. Il centrocampista venezuelano ha salutato il Toro qualche giorno fa per trasferirsi proprio alla Sampdoria e i granata se lo ritroveranno contro proprio domani a Marassi. A questo proposito Juric ha detto: “Devo ringraziare Tomas in un modo speciale perché è un ragazzo splendido che ha perso il posto per Lukic che ha giocato tanto e doveva cercare un’altra squadra per mettersi in mostra perché era in scadenza. Però fino all’ultimo giorno Tomas è stato spettacolare con me e con i ragazzi, con gli allenamenti fatti sempre bene in varie posizioniUn grande grazie veramente e un grande in bocca al lupo per la carriera. Sarà sicuramente un grande piacere rivederlo, mi rimane nel cuore perché ci sono pochi così che professionalmente non lo tratti bene per le scelte però loro fanno sempre bene, sempre giusti e sarà sicuramente un grande piacere vederlo”.

  • Torino, Juric: “L’Inter è forte, ma partite così ci possono dare grandi stimoli”

    Torino, Juric: “L’Inter è forte, ma partite così ci possono dare grandi stimoli”

    Il Torino sta chiudendo il girone d’andata con ben 20 punti conquistati in casa. I granata concluderanno il 2021 con la trasferta a San Siro contro l’Inter. In trasferta, però, il rendimento è pessimo, con un solo successo ottenuto a metà settembre e con appena 4 reti segnate lontano da Torino. Il tecnico Ivan Juric presenta la sfida contro i nerazzurri. Che tipo di avversario affrontate domani? “L’Inter è la squadra che gioca meglio, sfruttano bene il lavoro di Conte e Inzaghi ha dato imprevedibilità. Si sentono più liberi, hanno giocate meno codificate e si vede. Le ultime giornate mi hanno impressionato per come attaccano e come difendono, è una novità per il nostro calcio. Inzaghi è bravissimo: è un top allenatore” Quale mentalità dovete avere? “Partite così ti possono dare tanto: è sbagliato andare là e pensare che quello che viene, viene. Fare risultato potrebbe darci uno slancio per il futuro. Oggi vedo se tutti hanno recuperato, mentalmente stiamo bene e vogliamo stupire provando a vincere” Sta pensando di aprire il Filadelfia per avvicinare i tifosi? “Non è mai stato un problema. Le vele servono per non far vedere agli allenatori ciò che proviamo, magari sui piazzati o sulle cose tattiche. Devi tenerti le cose per sé. E’ dalla prima partita che sento sostegno allo stadio, ma purtroppo viene poca gente. Sento grande positività intorno alla squadra”. In cosa si riferiva quando parlava di cambiamento positivo dopo Cagliari? “I ragazzi lavorano e si impegnano, hanno percepito che stanno meglio: giochiamo alla pari e a volte anche meglio delle big, sono sfide in cui raramente abbiamo visto il Toro essere messo sotto. Ma ho anche percepito un senso di accontentarsi, non andava bene. Bisogna avere fame e sana rabbia di andare più avanti, cercando di fare cose stupende. Mi sembra che la mia squadra lo abbia fatto abbastanza, ora dobbiamo mantenere la voglia di fare sempre risultato e non accontentarsi della prestazione. Abbiamo fatto sei punti contro chi ci stava davanti, in questo ho visto un cambiamento. Serve lo stesso spirito”. Da quando è al Toro: in cosa ha cambiato di più la squadra? “Un po’ in tutto: nel modo di giocare, nell’alzare il baricentro, e anche mentalmente stiamo lavorando per cambiare le cose. I miglioramenti si vedono, spero di continuare così mantenendo le cose buone e crescendo sul resto”. Quanto vale il suo Toro a livello di classifica? “Ci sono ancora tante incognite, possiamo avere grossi problemi se perdiamo qualche giocatore e si è visto nelle partite in cui abbiamo avuto assenze. Siamo in una fase di costruzione, ma sono stra contento e siamo andati oltre in tante cose. Ora vediamo cosa farà la società e come andremo avanti: possiamo competere, ma non ho la sensazione di dire che siamo da parte sinistra. Non sono in grado di dirlo”. Parlava di leader, come va avanti questo processo? “Ci sono tanti ragazzi interessanti, ce l’hanno dentro e ancora non lo esprimono completamente. Devono ancora liberarsi per trasmettere la mentalità che voglio io, non siamo ancora al livello di aver cambiato la mentalità del passato. Spero che succeda il prima possibile” L’Inter ha giocato venerdì, voi domenica: cosa cambia? Anche a noi è capitato di trovare avversari più stanchi di noi. Oggi faccio l’allenamento e valuto tutti: spero che i risultati positivi ti diano lo slancio per recuperare prima”. Come si affronta l’Inter? “Il nostro atteggiamento non cambierà, sarà quello solito: andremo alti con tutte le conseguenze positive e negative”. A gennaio come si gestirà il mercato? “Le cose sono chiare su tutto, è normale che la società deciderà il segnale che vogliono dare”. Dovessimo dare un volto al lavoro di questi mesi, chi possiamo scegliere? “Sono in tanti. Da Vanja, a Bremer, a Djidji, a Buongiorno che ha fatto enormi passi in avanti. Vojvoda gioca con grande calma, Rodriguez ha recuperato, in tanti hanno fatto meglio di quanto si pensasse. Davanti, invece, abbiamo avuto problemi: Praet e Pjaca tanti problemi, Belotti non lo abbiamo mai avuto. Non abbiamo avuto una costante positiva, ma in tanti dei miei ragazzi hanno fatto passi molto importanti. Abbiamo lavorato sul campo e sulla testa, vanno di pari passo”. Praet recupera? Zaza e Baselli saranno convocati? “Il belga non ci sarà, speriamo sia una cosa piccola. Per il resto, tutti sono convocabili e li valuto in base agli allenamenti”. E’ il rilancio del Toro dei gregari? “Ci sono momenti positivi, ma non abbiamo mai avuto Belotti che è importante per noi. Sicuramente gli attaccanti non hanno avuto la stessa continuità, ma a periodi ci hanno dato. Speriamo di migliorare quella fase”. Domani si chiude l’andata, il Toro è andato in linea con le sue aspettative? “Da dopo Udine, siamo andati alla grande. Sarebbe eccezionale fare risultato domani, ma abbiamo fatto grandi partite e con l’Empoli ci è girata male. Domani è una grande occasione, ma le cose sono andate bene”. In cosa Vojvoda è cresciuto di più? “E’ un esempio positivo di questa squadra. Per me non ha mai visto il campo, non è facile ma si è sempre allenato al massimo e ora raccoglie i frutti. Sono molto contento di ciò che ci dà, è probabile che giocherà se non lo vedo particolarmente stanco”.