Lazio stordita da un clamoroso errore difensivo ma capace di raddrizzare una partita insidiosa e ribaltarla nel secondo tempo. Il 2-1 al Midtjylland al momento non garantisce la permanenza in Europa, tutto dipenderà dall’esito di Sturm Graz-Feyenoord. I biancocelesti dovranno fare il tifo per gli olandesi per avere almeno la certezza del paracadute della Conference League. Anche un pari andrebbe bene. In ogni caso per restare nella seconda competizione continentale servirà fare risultato a Rotterdam. Prima da titolare per Cancellieri, che fa così rifiatare Pedro. 13 presenze per lui finora, ma mai dal primo minuto. Sarri punta anche su Marcos Antonio in cabina di regia. Il brasiliano prima di stasera aveva solo giocato 21′ in Europa con i biancocelesti. Non viene rischiato Luis Alberto, spazio a Basic come mezz’ala sinistra. Senza Patric, nemmeno convocato, confermato Romagnoli al fianco di Gila. Prime sinistre impressioni nel pre-partita, con l’aquila Olimpia che nel suo consueto giro decide di non seguire il classico percorso a posarsi sopra lo stemma, ma va a finire sui distinti sud. Tempo 8 minuti e arriva il patatrac in campo: Gila rivede i fantasmi dell’andata e sbaglia disimpegno servendo Isaksen che ringrazia e dalla distanza supera un non irreprensibile Provedel. Romagnoli qualche minuto più tardi deve metterci il mestiere per sventare una ripartenza e rimedia un giallo. Milinkovic-Savic ha la palla del pari pochi minuti più tardi ma spara alto. È una Lazio che tiene palla a lungo, ma nella prima mezz’ora non impegna mai il portiere. Basic ci prova con un diagonale che finisce fuori. Cancellieri svaria fra il centro dell’attacco e la fascia destra, in mediana Marcos Antonio mostra buoni piedi ma di fatto dà ragione a Sarri quando si parla di fisicità carente: il brasiliano del resto nell’occasione del gol dei danesi non riesce a contrastare in modo efficace Isaksen. Il risveglio nell’ultimo quarto d’ora: il primo campanello d’allarme è di Felipe Anderson che dalla distanza scalda i guanti di Lossl. Al 36′ il brasiliano lavora un pallone di Zaccagni e spalle alla porta serve Milinkovic-Savic: colpo da biliardo del serbo e palla nell’angolino più lontano, 1-1. Meriterebbe di mettere la freccia, la Lazio. Prende fiducia, schiaccia il Midtjylland, fa paura ma manca l’affondo finale. Ciò che serve in una notte europea cruciale è l’esperienza a questi livelli. Fuori Cancellieri e dentro Pedro al 55′. Tre minuti e lo spagnolo finalizza l’ennesimo affondo di Zaccagni il cui traversone è corretto in modo decisivo da un altro nuovo entrato, Vecino. Il 2-1 ora cambia ogni scenario, sia di classifica sia della partita. Felipe Anderson è ricollocato come finto 9 e si trova decisamente più a suo agio. Duetta con gli esterni, si crea le sue occasioni ma manca il killer instinct. Manda in rete Pedro con un lancio superbo, il VAR ravvisa il fuorigioco. E la partita resta in bilico fino alla fine. E si soffre. Fino al triplice fischio
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Le formazioni ufficiali di Lazio-Midtjylland
Le formazioni ufficiali di Lazio-Midtjylland
LAZIO (4-3-3): Provedel; Hysaj, Gila, Romagnoli, Marusic; Milinkovic-Savic, Marcos Antonio, Basic; Felipe Anderson, Cancellieri, Zaccagni. A disposizione: Maximiano, Magro, Vecino, Pedro, Luis Alberto, Casale, Romero, Radu, Cataldi. Allenatore: Sarri.
MIDTJYLLAND (4-3-3): Lossl; Andersson, Dalsgaard, Sviatchenko, Paulinho; Martinez, Charles, Evander; Isaksen, Dreyer, Chilufya. A disposizione: Olafsson, Ugboh, Gartenmann, Sisto, Kaba, Thychosen, Kouakou, Byskov, Nobe, Ortiz, Dyhr, Juninho. Allenatore: Capellas.
ARBITRO: Stefanski (Polonia). -
Lazio, Sarri: “Queste partite sono decisive”
Vigilia di Europa League per la Lazio, che domani alle 18.45 affronta in casa il Midtjylland, che all’andata ha battuto i biancocelesti per 5-1. Per analizzare la partita decisiva per la qualificazione prende la parola in sala stampa a Formello il tecnico Maurizio Sarri.
Cosa bisogna aspettarsi dopo la vittoria di Bergamo?
“Sono partite che ci possono dare o possono togliere, dipende dalla mentalità. Se non siamo maturi e ci sentiamo appagati, ci tolgono, perché giocheremo con meno motivazioni. Noi dobbiamo diventare grandi in Italia prima ancora di diventare tali in Europa, come hanno fatto Milan e Napoli. La differenza di corsa in Europa? Solo lo Sturm Graz all’andata ha avuto dati atletici migliori di noi. In 7 anni il Chelsea è la squadra che ho allenato che ha corso di meno, ma non sembrava perché aveva doti di accelerazioni importanti”.È una casualità la differenza tra il campionato e la coppa?
“Il percorso in coppa è condizionato da una partita che abbiamo sbagliato, poi non abbiamo commesso grandi errori: abbiamo pareggiato in Austria e pareggiato con lo Sturm Graz da noi giocando in dieci per un tempo”.La figuraccia dell’andata può essere un motivo per dare qualcosa in più?
“Le squadre di forte mentalità hanno una grande motivazione sempre. Do poco credito alla vittoria di Bergamo, la ritengo ancora una prestazione occasionale: affrontavamo una squadra forte, che temevamo, di fronte a uno stadio pieno, era facile dare il massimo. Il salto di qualità lo faremo quando giocheremo allo stesso modo in uno stadio mezzo vuoto con una squadra quasi retrocessa”.Vecino?
“È un giocatore completo, ha inserimento, fisicicità, dà una mano in difesa, il tutto con una buona qualità. Eravamo convinti ci potesse dare qualcosa che poteva mancarci”.Senza Immobile Cancellieri entrerà nelle rotazioni. Quando accadrà, agirà al centro o a destra?
“Dipende da che tipo di partita pensiamo di dover affrontare. Cancellieri ha la gamba di Felipe, ha accelerazioni importanti ma non ha l’ordine di Felipe da esterno. Va valutato partita per partita. Magari nelle rotazioni entrerà pure Luka Romero”.Ha timore di qualche episodio arbitrale?
“Con lo Sturm Graz avevamo davanti un arbitro che non doveva essere a questo livello. Non aveva requisiti per essere internazionale”.Lei aveva parlato di divertimento appena arrivato alla Lazio:
“Se mi diverto in allenamento è già un buon segnale. Poi è contagioso, i giocatori possono trasmetterlo a tutti se si divertono in campo. È un aspetto importante, ti aiuta anche a far risultato. Speriamo di proseguire su questo livello: importante che tutto si trasformi in entusiasmo e non in euforia”.Come sta Lazzari? Milinkovic è diffidato…
“Lazzari ha preso una botta. Non faccio proiezioni, molto probabilmente andremo dritti”.Quanto la preoccupa il terreno dell’Olimpico?
“Mi preoccupa. La partita fatta a Bergamo su un biliardo non è replicabile e per il nostro modo di giocare è un handicap non da poco. A me gli altri modi di giocare non riescono….”.Luis Alberto come sta?
“Gli faceva male un’anca. Mentalmente sta normale, vediamo oggi come reagirà all’acciacco in un allenamento più intenso”.La Lazio ora ha anche voglia di non prendere gol, al di là della tattica.
“L’aspetto tattico è sempre condizionato dall’atteggiamento, Se sei prerfetto ma in maniera fredda prima o poi i problemi vengono a galla. La partecipazione a non volere subire gol è in crescita netta. Io penso a Zaccagni che strappa il pallone in contropiede, Felipe e Pedro che rientrano continuamentre, è il segnale più bello. Non penso sia un discorso solo di difensori, ma di partecipazione attiva di tutta la squadra. Se questo sarà duraturo o meno ce lo diranno le prossime partite”.Il ritiro nella sosta per il Mondiale?
“In qualche posto lo dovremo fare, spero non in Argentina perché è una follia dal punto di vista tecnico. Rientriamo giocando a inizio gennaio a 5-6 gradi, andare a fare un ritiro a 30 gradi è una follia, con un viaggio di 15 ore”. -
La Lazio sbanca il Gewiss Stadium, Atalanta sconfitta 2-0
Una grande Lazio sbanca il Gewiss Stadium imponendosi per 2-0 contro l’Atalanta di Gasperini travolta dal gioco dei biancocelesti che dominano per tutti i novanta minuti, a sbloccare il risultato nel primo tempo è Mattia Zaccagni e nella ripresa arriva il raddoppio di Felipe Anderson che chiude difatti la partita. La Lazio dopo questo successo sale a quota 24 punti in classifica al pari proprio dell’Atalanta
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Formazioni Ufficiali: Atalanta-Lazio
ATALANTA (3-4-1-2): Sportiello; Scalvini, Demiral, Okoli; Soppy, Koopmeiners, De Roon, Hateboer; Pasalic; Lookman, Muriel. All.: Gasperini
LAZIO (4-3-3): Provedel; Lazzari, Casale, Romagnoli, Marusic; Milinkovic-Savic, Cataldi, Vecino; Pedro, Felipe Anderson, Zaccagni. All.: Sarri
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Tegola Lazio, Ciro Immobile tornerà nel 2023
Arrivano purtroppo delle brutte notizie in casa Lazio, l’attaccante Ciro Immobile dopo essersi sottoposto agli esami post infortunio hanno riportato una lesione di secondo grado alla coscia sinistra e tornerà quindi solo nel 2023.
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Lazio-Udinese termina a reti bianche
Termina a reti bianche il Big Match di questa giornata tra Lazio e Udinese, una partita molto equilibrata quella giocata all’Olimpico con entrambe le squadre pericolose ma oggi non fredde davanti alla porta. Preoccupa l’infortunio di Ciro Immobile nel primo tempo, Lazio e Udinese sono ora insieme in classifica a quota 21 punti.
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Formazioni Ufficiali: Lazio-Udinese
LAZIO (4-3-3): Provedel; Lazzari, Casale, Romagnoli, Marusic; Milinkovic-Savic, Cataldi, Vecino; Felipe Anderson, Immobile, Zaccagni. All. Sarri
UDINESE (3-5-2): Silvestri; Becao, Bijol, Perez; Pereyra, Samardzic, Walace, Makenko, Udogie; Beto, Deulofeu. All. Sottil
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Lazio, vicino il rinnovo di Pedro
Pedro sarà un giocatore della Lazio anche nelle prossime stagioni, l’esterno offensivo spagnolo firmerà il rinnovo fino al 2024.
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Europa League, solo 2-2 della Lazio contro lo Sturm Graz
L’equilibrio regna sovrano nel Gruppo F di Europa League. Dopo il pareggio tra Feyenoord e Midtjylland arriva anche quello tra Lazio e Sturm Graz e adesso sono tutte a quota punti nel gruppo f di Europa League. Capitolini sfortunati, in vantaggio due volte e ripresi sempre dal talento Boving. Determinante il rosso a Lazzari nel recupero del primo tempo, sul punteggio di 1-0. Un po’ di turnover per Maurizio Sarri, che lascia in panchina Romagnoli, Marusic, Milinkovic-Savic e Felipe Anderson e si affida a Gila, Basic e all’esperienza di Pedro per scardinare la difesa degli austriaci. Gli ospiti approcciano meglio la sfida, affidandosi al talento di Kiteishvili e alla mobilità di Ajeti, ma i biancocelesti escono alla distanza e si rendono pericolosi intorno alla mezzora. Immobile è sempre in agguato, Pedro colpisce il palo; il vantaggio è nell’aria e arriva al 43′, grazie al rigore conquistato da Zaccagni e trasformato proprio dall’attaccante campano, che diventa il bomber più prolifico in Europa nella storia del club capitolino. Sembra filare tutto liscio, ma le insidie sono dietro l’angolo, così come gli errori arbitrali. E così, il signor Stegemann si lascia abbindolare da Stankovic ed espelle Lazzari (doppia ammonizione) per un fallo di reazione che non c’è. È un episodio determinante nell’economia di una sfida che sembrava totalmente in controllo della squadra di casa. Ilzer capisce che è il caso di osare e inserisce il talento Boving: il classe 2003 scalda un paio di volte Provedel e poi sfrutta una palla persa da Cataldi per realizzare l’1-1. La Lazio sembra in balia degli avversari, quasi svuotata, ma gli ingressi in campo di Milinkovic-Savic, Vecino e Felipe Anderson rivitalizzano la squadra di Sarri, che al 71′ torna in vantaggio grazie a una combinazione nello stretto tra il brasiliano e Pedro; l’ex Barcellona calcia forte e trova l’inattesa complicità di Siebenhandl, sorpreso da una conclusione tutt’altro che irresistibile. Quando la pressione dello Sturm Graz sembra essersi affievolita, arriva di nuovo la giocata del campioncino: William Böving è il grande protagonista della serata e si presenta ufficialmente al calcio europeo firmando la sua doppietta personale. Impressionante la rapidità e la facilità di calcio del danese, nulla da fare per Provedel. È l’ultima emozione di una partita molto bella, che lascia l’amaro in bocca a Milinkovic-Savic e compagni.