Tag: Lecce

  • Ufficiale: il Lecce riscatta Falcone e Colombo

    Il Lecce ha ufficialmente riscattato due giocatori, Wladimiro Falcone e Lorenzo Colombo, ecco di seguito il comunicato del club pugliese.

    “Il Lecce comunica di aver esercitato il diritto di opzione per l’acquisizione a titolo definitivo del calciatore Wladimiro Falcone dall’U.C. Sampdoria, che conserva il diritto di contro opzione a suo favore. Il Lecce comunica di aver esercitato il diritto di opzione per l’acquisizione a titolo definitivo del calciatore Lorenzo Colombo dall’A.C. Milan, che conserva il diritto di contro opzione a suo favore”.

  • Lecce, Corvino: “Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo della salvezza”

    Lecce, Corvino: “Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo della salvezza”

    In casa Lecce ecco le parole in conferenza stampa di Pantaleo Corvino e del direttore sportivo Stefano Trinchera.

    Le parole di Corvino: “Buongiorno a tutti. Ci incontriamo dopo tanto tempo, l’ultima volta fu dopo il mercato invernale. Ho parlato poco da febbraio ad oggi, avrei potuto farlo dopo trionfi su certi campi o in momenti importanti come dopo Cremona o dopo Bergamo, ma anche durante momenti difficili e critici, ma anche in quel caso non volevamo creare contraddittori per distogliere la squadra dall’obiettivo da raggiungere. Abbiamo preferito essere vicini ai calciatori e supportarli in tutto. Siamo qui perché facciamo delle analisi di fine stagione, della fine di un primo ciclo iniziato due anni e dieci mesi fa. Sono rimproverato perché faccio analisi lunghe, ma nei giorni scorsi ho sentito De Sanctis della Salernitana e mi verrebbe da dirgli che mi ha superato (sorride, ndr). Il presidente nei giorni scorsi ha fatto anche lui un bilancio, mettendo in successione gli obiettivi prefissati e raggiunti dalla nostra società. Sono stato chiamato da Sticchi Damiani due anni e dieci mesi fa, mi ha voluto insieme ai suoi soci, mi hanno aiutato tutti e soprattutto il presidente, che l’ho sempre avuto accanto e che ringrazio per avermi ripreso nel mio ultimo viaggio nel mio territorio, declinando altre possibilità e rinunciando anche a un contratto che avevo in un altro club”.

    Sul suo operato: “Sono partito da solo, mi ha supportato Trinchera in corsa. Quando sono arrivato, il presidente mi ha chiesto di raggiungere come primo obiettivo quello di un riequilibrio finanziario e vuol dire risanare le finanze del club; il secondo era di raggiungere possibilmente, e sottolineo possibilmente, qualche obiettivo sportivo. Io invece, da figlio di questo territorio e di un percorso che è all’ultimo volo, non potevo pensare solo al risanamento finanziario: potevo fare questo e avrei timbrato il cartellino, avrei fatto con le mie capacità quello che si poteva e nessuno mi avrebbe detto niente. Non potevo accettare l’idea, dentro di me, di raggiungere possibilmente qualche risultato sportivo: poteva pensarlo un altro, ma io sono andato oltre: torno nel mio territorio, da incosciente e pubblicamente, ho detto ‘no, sono qui perché per portare il Lecce dove l’ho lasciato, sia con la prima squadra, sia con la Primavera’. Non c’era bisogno di Corvino per riequilibrare i conti, anche se ci vuole bravura anche in questo. Ho trovato una Primavera in A2 e oggi abbiamo vinto lo scudetto, proprio come quando sono andato via. A casa mi hanno detto ‘perché fai queste promesse se ti hanno chiamato per altre cose?’, ma io al presidente dissi che avrei lavorato duramente per raggiungere gli obiettivi. La nostra è una società che ha il piacere e la passione per questo territorio: non siamo fondi, non abbiamo sceicchi, non siamo troppo facoltosi; le nostre possibilità ci permettono di fare il meglio per quello che possiamo fare. Attraverso un esercizio oculato di gestione abbiamo fatto in modo di non avere perdite, perché per raggiungere gli obiettivi devi avere delle perdite come le hanno gli altri, è impossibile diversamente. Ma noi, invece, ci siamo riusciti. A livello nazionale hanno detto che mi rivolgevo a mercati alternativi grazie a un grande scouting; ma li faccio io i complimenti, il Lecce in busta paga ha uno scout per la prima squadra e uno per il settore giovanile. Il resto è figlio di conoscenze, esperienze e non aggiungo altro”.

    Sulle risorse e i conti: “La società ha messo a mia disposizione un determinato budget, con tutta onestà abbiamo detto ciò che siamo. E io lo accetto, ringraziando chi mi ha voluto qui. Perché la proprietà ha migliorato strutture, gestione. Se io e Trinchera non ci accontentassimo del budget messo a disposizione, non avremmo potuto raggiungere questo obiettivo richiesto. Ho dato il massimo a questo territorio con questi numeri: compresi gli incentivi all’esodo, abbiamo speso 16 milioni e 995 mila euro monte ingaggi; campagna acquisti compreso anche Samek cartellini 5 milioni 994 mila euro, per un totale di poco 22 milioni di euro per la prima squadra. Sentendo De Sanctis, sulla gestione Sabatini a Salerno, nel primo anno sono stati spesi 30 milioni di euro per i costi dei cartellini e commissioni e 36 milioni per il monte ingaggi per fare 31 punti; quest’anno 41 milioni di cartellini, commissioni e prestiti, 47 milioni di monte ingaggi. Questo è il paragone di cui bisogna tenere conto, noi abbiamo dovuto fare un grande lavoro e grande ne faremo”.

    Su alcune critiche ricevute: “Siamo in uno stato non totalitario, come puoi pensare che tutti ti votino? Un personaggio pubblico sa chi ti mette sul piedistallo e chi ti odia, è normale e io le conosco queste dinamiche. Sta a me, a Trinchera, isolarci. Chi mi critica è sangue del mio sangue, calcisticamente parlando. Io farò di tutto per far cambiare idea, posso non comprenderle, ma farò di più. Sono di questo territorio, in undici anni abbiamo 7 volte il Lecce in Serie A e gli altri 4 anni vincere la squadra di B. È ovvio che mi chieda perché ci sono queste critiche. Non ho poteri sovrannaturali e anche in quel caso c’era a chi lanciavano anche le pietre… Noi rendiamo pubblici questi dati affinché ci siano critiche per motivarci e non per demotivarci: tutti uniti, altre sfide possiamo farle e vincerle. Ma se non saremo compatti, visto che fuori dal Salento nessuno ci vuole bene, tutto si complica. Non possiamo dividerci davanti alle prime difficoltà, chi lavora sbaglia: come faccio a non pensare di commettere errori? E più il budget è inferiore, maggiore è il margine d’errore. Ma se queste cose non si capiscono, è ovvio che ci si sfalda avanti alle difficoltà. Tra noi e il presidente c’è stato un confronto, so che devo continuare l’opera di risanamento finanziario, perché tra Covid e nuove politiche dirigenziali hanno portato a uno squilibrio. È difficile farlo coniugando gli obiettivi, ma noi lo stiamo facendo. Se questa chiarezza è stata compresa, allora saremo uniti. Abbiamo preferito fare una palestra in più e comprare un pullman, piuttosto che un calciatore: questo perché c’è passione, ma senza la comprensione della città si lavora in maniera demotivante”.

  • Il Lecce spera nel ritorno di Umtiti

    Il Lecce confida nel ritorno in Serie A del centrale francese, classe 1993 Samuel Umtiti reduce da una buona stagione in con la maglia del club salentino. Il Lecce prova a convincere il Barcellona a trattare il suo ritorno almeno per un’altra stagione.

  • Il Milan controriscatta Lorenzo Colombo dal Lecce

    Il Milan ha deciso di controriscattare il giovane centravanti classe 2002 Lorenzo Colombo dal Lecce per 3,5 milioni di euro, i rossoneri non vogliono perdere il giocatore reduce da una buona stagione in Serie A con la maglia dei salentini e tornano ad avere così il controllo del suo cartellino.

  • Il Lecce primavera conclude la cavalcata con il titolo!

    Moduli a specchio per le due squadre di Mister Coppitelli e Aquilani. La squadra salentina si gioca il campionato al Mapei Stadium di Reggio Emilia contro la Viola. Col 4-3-3 il Lecce va in campo con Borbei; Munoz, Pascalau, Hasic, Dorgu; Berisha, Vulturar, McJannet; Corfitzen, Burnete,  Salomaa. La Fiorentina con lo stesso modulo schiera Martinelli; Comuzzo, Krastev, Lucchesi, Kayode; Harder, Amatucci, Berti; Capasso, Nardi, Distefano.

    Nei primi minuti il Lecce si rende pericoloso e si avvicina al vantaggio, scampato pericolo per i gigliati. La partita sembra bloccata e non ci sono occasioni considerevoli da ambo le parti: alla mezz’ora i giallorossi non approfittano di un errore del portiere della Fiorentina che con uno svarione stava per regalare un occasione d’oro per gli avversari. Si chiude la prima frazione a reti inviolate.

    Arriviamo al settantesimo senza emozioni, quando la Fiorentina reclama un rigore su Distefano, ma il direttore di gara vede tutto e fa proseguire, unica vera occasione degna di nota della squadra di Aquilani è un azione sull’asse Lucchesi-Ktrastev che viene inibito da Borbei. Le due squadre temono il contropiede degli avversari soprattutto la fiorentina dopo aver visto la squadra dei “grandi” perdere la finale di Conference League al 90, quindi match “bloccato” nel vero senso della parola: le due compagini non affondano. Si va ai supplementari.

    Nel primo tempo supplementare l’occasionissima è di marca leccese: Burnete incorna su un cross invitante, la palla esce di pochissimo.. Anche il primo tempo supplementare finisce col risultato di 0-0.

    Secondo tempo, come i precedenti 105′, timore di farsi prendere in contropiede lasciando presagire l’avvento dei calci di rigore, ma al 122′ il tocco sottomisura di Hasic manda in estasi il Lecce e all’inferno la Fiorentina, costretta a rimandare ancora l’appuntamento con lo scudetto.

    Il settore giovanile del Lecce torna ai fasti di un tempo, 20 anni fa riusciva a fare la doppietta contro l’Inter di Oba Oba Martins.

  • Ufficiale: il Lecce saluta Umtiti che ringrazia tutti

    Umtiti saluta Lecce dopo una stagione, il difensore francese arrivato la scorsa estate dal Barcellona ringrazia la club pugliese per questo campionato giocato in serie A. Ecco le sue dichiarazioni.

    “Vorrei innanzitutto ringraziare Mr Corvino e il Lecce per avermi teso la mano, quando altre squadre dubitavano di me. Grazie per la vostra fiducia. Ho trovato una squadra con valori e con una mentalità eccezionale. Avevamo un obiettivo all’inizio della stagione e lo abbiamo raggiunto attraverso il lavoro. Per me questa salvezza equivale alla vittoria di un titolo. Sono fortunato ad avere fatto parte di questo gruppo, questa squadra. Un’esperienza umana incredibile. Grazie ragazzi, a la mia squadra, il staff per avermi aiutato. Grazie Mister Baroni. Tifosi grazie per il vostro supporto dal primo all’ultimo giorno. Siamo legati per sempre . Parto con il cuore pieno d’amore da parte vostra. Grazie di cuore e Forza Lecce per sempre”.

  • Il Bologna vince al Via del Mare

    In una sfida che non conta se non per le statistiche, il Bologna di Thiago Motta vince una gara aperta e senza schemi.

    Il Lecce inizia bene con il gol di Banda al 17′ su assist del brasiliano rivelazione del club salentino Strefezza. Il secondo tempo inizia con un Bologna più arrembante e al 58′ Arnautovic riesce a mettere il pallone alle spalle di Falcone, all’81’ ci pensa il neo entrato Zirkzee a ribaltare il risultato. Al 88′ i giallorossi si riportano sulla parità con il gol di Oudin, su assist di Maleh, si pensa possa finire cosi la partita, ma lo scozzese Ferguson segna il 3 a 2 al 90+6′ cosi da regalare la vittoria ai felsinei.

     

  • Lecce, Baroni: “In questi giorni c’è stato tempo per gioire e riflettere”

    Il Lecce domani al Via del Mare saluterà i propri tifosi contro il Bologna. Ecco le parole di Baroni allenatore dei salentini. Ecco le Sue dichiarazioni.

    “In questi giorni dove c’è stato tempo di gioire e riflettere, ho portato dei dati e i meriti della squadra, rafforzando secondo me il percorso che noi avevamo fatto. Ed è giusto sottolinearli anche nelle difficoltà. Io ho buttato giù due cose che vi leggo, perché secondo me è importante: nelle ultime 7 stagioni di campionato, il 57% di squadre promosse è retrocesso (12 su 21). Nelle ultime tre, delle neopromosse, sono andate in C Crotone, Benevento e Brescia, e otto negli ultimi dieci anni di campionato. Questa secondo me è una cosa che va tenuta sempre molto scolpita, per capire le difficoltà di questo campionato, di una squadra giovane e con tantissimi esordienti, è una squadra che per 38 partite non è mai stata negli ultimi 3 posti. Poi mi piace anche puntualizzare qualcosa sul gioco ed è fatto solo per chiarire e dare meriti alla squadra. Noi ci siamo classificati primi in Serie B, siamo stati la terza per possesso palla e la squadra che ha tirato di più nello specchio della porta, proponendo un calcio di dominio offensivo; siamo stati la miglior difesa e la prima per pressing collettivo riuscito e la prima per pressing alto efficace. È chiaro che poi, quando cambi campionato, ci sono differenze: noi, con lo staff, abbiamo cercato di dare continuità di lavoro. È chiaro che nella proposta offensiva ci sono anche problematiche strutturali. Però abbiamo mantenuto un dato importante, quello difensivo. Siamo stati primi per numero di contrasti e contrasti vinti, secondi per palle contese vinte, la quinta per pressing di squadra e la sesta per pressing alto e palloni recuperati nella metà campo avversaria, terzi per numero di palloni persi nella nostra metà campo. È chiaro ci siano state difficoltà offensive, però questa squadra ha iniziato questa categoria dove i calciatori della rosa, tutti, avevano segnato solo 23 gol in questo campionato, di cui 14 solo Di Francesco. Questi sono numeri dovuti, perché il calcio è fatto di punti di vista, ma sui numeri non ci sono punti di vista. E poi c’è un’altra cosa: questa squadra ha dato tutto e voglio rimarcarlo, ha lavorato sodo fino all’ultimo minuto e lo farà anche domani. Mi piace dare un significato alla parola ‘sacrificio’, che questa squadra fin dal primo giorno di lavoro ha donato sempre sul campo a noi dello staff e a loro stessi; tutti si sono messi a disposizione per la squadra, lo hanno saputo fare molto bene, anche per la città e i tifosi. In latino si parla di rendere sacro e io vorrei che il sacrificio del Lecce sia accomunato molto vicino a questo concetto, gli sforzi compiuti da questo gruppo è stato straordinario”.

    Colombo, per molti mesi, è stato criticato: molti vedevano Coda. E poi: ha mai pensato a un modulo diverso?
    “Il modulo non è mai stato in discussione, è quello che ci ha dato equilibrio e compattezza su tutti i campi con identità forte, apprezzata e riconosciuta. Colombo è un ragazzo giovane, deve lavorare, deve sbagliare e crescere. Ma come lui, tutti gli altri”.

    Baroni si sente da Serie A?
    “Non sono abituato a pensare al futuro o ad autocelebrarmi. Io sono abituato a lavorare, parlo con i fatti e non con le parole”.

    Quanto le ha dato la piazza?
    “Si riceve sempre tantissimo. Quando faccio qualcosa, non penso mai a ciò che ricevo ma a quello che do. Abbiamo sempre dato il 100%, io e il mio staff, senza tensione”.

    Come si affronta il Bologna?
    “Domani sarà una festa, ma c’è una partita di mezzo e sono sicuro che i ragazzi non mi deluderanno. Voglio vedere sempre la stessa partita, lo stesso atteggiamento”.

    Da un punto di vista umano, quanto è stata faticosa questa stagione? Qual è stata la settimana più dura?
    “Per fare questo lavoro occorre tanta solidità. Io amo quello che faccio, come può una persona sentirsi stressata? Fa parte del nostro dna, sono sempre stato equilibrato perché lo sono per natura. Quando perdo imparo, quando ho la possibilità di vincere gioisco nella giusta misura. Conosco questo lavoro perfettamente, sono sempre rimasto concentrato sulla squadra: i ragazzi meritano elogi. Sono campionati devastanti, dove ci sono solchi da un punto di vista economico, tecnico, atletico. Gioisco per i miei ragazzi, per la squadra, la città, il pubblico e le persone che, quando camminavo per strada, mi dicevano ‘grande mister!’. Leggo poca cronaca sportiva, molto di altro, i social non li guardo: sono sempre stato sereno e ho sempre portato avanti il mio credo”.

    Domani potrebbe concedere spazio a qualche seconda linea? Concederà la standing ovation a Umtiti?
    “Io domani vorrei fare una partita vera. Punto. E anche i miei calciatori. È una partita di Serie A, domani si gioca Lecce-Bologna, la trentottesima giornata. Le feste si faranno la sera, io voglio una partita vera”.

    Ci sono due momenti chiave, pre e post mondiale, decisivi per il Lecce?
    “Durante la sosta abbiamo lavorato come le belve, sarebbe stato bello fare anche qualche amichevole. La squadra ha lavorato concentrata sull’obiettivo, questo gruppo non si è mai allenato male. Poi ci sono partite in cui c’è stata un po’ di tensione, ma se non c’era un vissuto… non potevi sapere. Ci siamo sempre battuti con orgoglio e abnegazione, con spirito di sacrificio e idee”.

    Un anno fa nessuno potesse immaginare l’arrivo di un campione del mondo come Umtiti.
    “È una persona talmente semplice e pura, è meravigliosa. Ha avuto tanto da noi, lo abbiamo fatto risentire calciatore, ha sentito amore. Lui è stato bravissimo a resettare, veniva da un percorso completamente diverso. Si è calato nella nostra realtà, la sua emozione all’arrivo è stata bellissima, è un uomo vero e ha trasmesso passione al gruppo. All’inizio abbiamo avuto contrasti perché non era pronto, aveva bisogno di crearsi una base, doveva cambiare modalità e abitudini di lavoro. Ci ha dato tanto, ma anche la squadra gli ha dato tantissimo. E abbiamo goduto della possibilità di avere un ragazzo che aveva perso tutto e qui l’ha ritrovato”.

    Il futuro di Baroni?
    “Io non metto mai me davanti. Domani finiamo il campionato, poi ci sarà tutto lo spazio per fare tutte le valutazioni del caso. Qui c’è gente leale, con il direttore ci siamo sempre confrontati, anche battibeccando difendendo forte i nostri principi. Sono sempre andato avanti per la strada che ritenevo migliore, ma il mio futuro non è un problema. C’è tempo…”.

    Il bilancio dei due anni di Baroni?
    “Io lo ritengo un bilancio professionale positivo. Abbiamo fatto tutti insieme un percorso bello, perché non era scontato lo scorso anno vincere e perché sono state fatte scelte ancora più coraggiose la scorsa estate. Io sono contento del mio lavoro. Anche io avrò il mio momento, anche io dovrò avere riconoscenza per quello che ho fatto, se c’è, ma ora la palla continua a girare”.

  • Lecce: in caso d’addio di Baroni, idea D’Aversa come prossimo allenatore

    Lecce: in caso d’addio di Baroni, idea D’Aversa come prossimo allenatore

    Il Lecce sta pensando alla prima stagione di serie A, in panchina non dovrebbe rimanere Marco Baroni che ha diverse offerte da altri club. Come prossimo allenatore il nome più gettonato è quello di D’Aversa. Si dovrà attendere la fine del campionato.

  • Successo fondamentale contro il Monza per il Lecce in chiave salvezza

    Arriva al 101esimo minuto il successo fondamentale per il Lecce che vince in casa del Monza. Un match intenso deciso dal calcio di rigore trasformato in pieno recupero da Colombo. Lecce che si porta a 33 punti in classifica mentre il Monza resta 10esimo con 52 punti.