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  • Il Manchester City piomba su Lucas Paquetá, pronta una super offerta al West Ham

    Il Manchester City, dopo l’addio di Gundogan e l’arrivo di Kovacic, starebbe pensando ad un altro colpo per il centrocampo. Infatti c’è da registrare l’interesse dei Citizens negli ultimi giorni per l’ex Milan Lucas Paquetá.

    Il brasiliano classe ’97 arrivò in Europa nel 2018 per vestire la casacca rossonera, ma in quella stagione deluse le aspettative che si erano create, anche per la cifra monstre spesa. Nelle stagioni successive però, il trequartista verdeoro con la maglia del Lione ha trovato una certa continuità di rendimento ed ha messo in mostra tutte le sue grandi qualità, tanto da guadagnarsi la convocazione in Nazionale ed all’ultimo Mondiale. La scorsa estate il West Ham ha deciso di puntare proprio su Paquetá, che, nonostante le difficoltà in campionato degli Hammers, ha collezionato 28 presenze con 4 gol e 3 assist. In più è arrivata anche la vittoria in Conference League, competizioni in cui il brasiliano ha giocato 11 match con 1 gol e 4 assist.

    Ora nella carriera di Lucas Paquetá potrebbe aprirsi un’altra parentesi, forse la più importante della sua vita da calciatore. Infatti all’età di 25 anni su di lui è piombato il Manchester City, che avrebbe intenzione di investire una cifra importante per acquisirlo. I Citizens avrebbero in mente un’offerta pari a 70 milioni di sterline, quasi 80 milioni di euro, proprio per il fantasista verdeoro. In questo modo gli Hammers andrebbero a perdere un altro prezzo pregiato della loro rosa, dopo Rice, Scamacca e l’addio per fine contratto di Lanzini. Vedremo nei prossimi giorni se la manovra del club allenato da Guardiola si concretizzerá.

  • Il Manchester City piomba sul talento del Celta Vigo, ecco l’offerta

    Il Manchester City piomba sul talento del Celta Vigo, ecco l’offerta

    Nelle ultime ore c’è da registrare un forte inserimento del Manchester City nella corsa a Gabri Veiga. Il talento del Celta Vigo piace anche al Napoli ed a tante squadre di Premier League. Nel contratto che lega il giovane trequartista al club spagnolo c’è una clausola rescissoria di 40 milioni di euro. Il City starebbe ora pensando di pagare la clausola ed assicurarsi le prestazioni del giovane Veiga. Nella stagione appena conclusa il classe 2002 ha collezionato 36 partite a cui vanno aggiunte 11 reti e 4 assist. In caso di partenza di Bernardo Silva potrebbe essere proprio lui il sostituto da regalare a Pep Guardiola.

  • Oggi è il giorno della finale

    Sveglia presto dopo una notte insonne, oggi non c’è molto da pensare, non c’è ieri né domani, non c’è nulla che possa distrarre, perché? Perché è il giorno della finale!

    Quando da bambini si inizia a seguire il calcio dando i primi calci ad un pallone e seguendo il papà allo stadio, la cosa che sogni è che la tua squadra del cuore un giorno giochi una partita del genere. Perché da bambini si è incoscienti e si è sognatori, e spesso proprio l’incoscienza abbinata ai grandi sogni, ti permettono di raggiungere qualsiasi traguardo. Infatti se torniamo a quest’estate, quando Ivan Perisic non ha rinnovato il suo contratto, quanti avrebbero mai pensato che l’Inter potesse arrivare in finale con Federico Dimarco protagonista assoluto del cammino europeo? Se torniamo al 2019, anno in cui Erling Haaland passa al Salisburgo, in quanti avrebbero detto che quel ragazzone biondo potesse condurre la squadra più forte del Mondo ad Istanbul? Eppure è successo e le uniche risposte possibili a questi due interrogativi sono: incoscienza e sogno.

    L’Inter nella sua storia ha giocato cinque finali di Champions League, tre vinte contro Real Madrid, Benfica e Bayern Monaco e due perse contro Celtic ed Ajax. Il Manchester City invece ha disputato una sola finale nella massima competizione europea, nel 2021 persa tra l’altro contro il Chelsea. Se è vero che la storia delle finali pende a favore dei nerazzurri, dall’altro lato c’è anche da considerare che nella rosa dell’Inter nessun giocatore era mai arrivato a disputare una partita del genere, così come Simone Inzaghi. Dall’altro lato i Citizens invece dispongono di dodici giocatori che già c’erano nella finalissima del 2021 ed in più Pep Guardiola è alle quarta finale di Champions, due vinte con il Barcellona ed una persa proprio con il City.

    Allora mettiamo da parte la storia, prendiamo in considerazione la rosa. Da un lato la squadra più forte del Mondo, come si diceva prima, che sembra non avere punti deboli, chiunque giochi o subentri, dai veterani ai ragazzini, sono tutti parte della filosofia “guardiolana”. Tanto gioco, padronanza del campo, avversari schiacciati nella propria metà campo, pressing scatenato una volta perso il possesso, lotta e conquista delle seconde palle, pazienza nella scelta. Dall’altro lato però l’Inter inzaghiana come ha detto Bastoni, certo non sarà la rosa più forte al Mondo, ma il percorso in Champions è di tutto rispetto. Lasciando stare il risultato e l’euforia dell’Euroderby, quello visto in campo è di alto livello. Qualche anno fa un saggio del calcio parlava di polifunzionalità dei calciatori, in breve tutti devono saper fare tutto. L’Inter è una squadra che difende ed attacca in undici, si in undici perché alla manovra partecipa attivamente e da protagonista anche Onana. Una squadra in cui Brozovic e Calhanoglu diventano i due centrali di difesa ed Acerbi e Bastoni l’attaccante e l’ala. Una squadra che una volta persa palla mette in atto quello che in Inghilterra in queste settimane hanno chiamato il “pressing ibrido”, cioè alternanza di pressione lieve sul portatore di palla e pressione forte sul ricevitore. In più non si può non parlare dello scontro più atteso di questa sera, il Robot Norvegese nato per sognare contro il Toro di Bahia Blanca, il bomber dai numeri senza senso contro il campione del Mondo, chi raccoglie il lavoro dei propri compagni contro chi lavora per i propri compagni. Non so se si è capito di quale sfida stiamo parlando, Haaland contro Lautaro è sicuramente il confronto più atteso di questa sera.

    Entrambi gli allenatori arrivano con tutti gli effettivi alla gara di stasera, Guardiola ha recuperato Walker mentre dall’altra parte Inzaghi potrà contare su Mkhitaryan, a disposizione anche Correa. Il City si schiererà con il suo 4-3-3 da grafica che poi nel corso del match diventa una difesa a tre, con Stones che abbandona la linea difensiva e si mette al fianco di Rodri, con gli esterni d’attacco che diventano ali e le due mezzali, trequarti dietro Haaland. Unico dubbio di formazione per gli inglesi riguarda la scelta tra Walker ed Akè, con l’ex Tottenham al momento in vantaggio. L’Inter invece si mette in campo con il suo solito 3-5-2, i dubbi riguardano solo l’attacco. Infatti confermata la linea difensiva italiana, esterni Dumfries e Dimarco, al centro del campo la regia è affidata a Brozovic con Barella e Calhanoglu pronto a supportarlo e Mkhitaryan a dare fiato a uno dei tre. Il dubbio in casa nerazzurra è legata al compagno di reparto di Lautaro Martinez, Dzeko o Lukaku? Al momento è avanti il cigno di Sarajevo.

    Per chi è tifoso e per chi invece è solo amante dello sport più bello al momento, non vi resta molto da fare oggi, riposatevi, distendetevi ed aspettate. Per i neutrali consiglio pop-corn e birretta fredda, come quando vedete un film il sabato sera a casa sul vostro divano, per i tifosi invece mettete in pratica tutti i riti del caso e respirate, ancora ed ancora, che prima o poi arrivano le 21, tac tac…

  • Man. City, Guardiola: “Vogliamo fare il triplete”

    Tutto pronto a Istanbul per la finale di Champions League che metterà di fronte il Manchester City di Pep Guardiola e l’Inter. Il tecnico spagnolo presenta la gara in conferenza stampa. Ecco le sue dichiarazioni

    Champions ossessione o sogno?
    “È un sogno. È sempre un sogno vincere dei trofei. Anche la parola ossessione è una parola positiva, ma è ovviamente un sogno per noi”.

    Che partita sarà? Tutti vi vedono favoriti…
    “Non posso controllare cosa dicono o pensano le persone. Tutto dipenderà da noi e dall’Inter. La squadra più forte sarà la vincitrice: se alzerà la coppa, l’Inter sarà più grande del City. Conta solo la partita”.

    Quanto sarà importante l’atmosfera?
    “Spero che sia una serata fantastica, è la competizione più bella del mondo. Siamo qui, pronti a supportare l’UEFA in questa competizione, ad aiutare i tifosi a divertirsi”.

    Quali saranno le chiavi della partita?
    “Sono tante. L’Inter è una squadra abituata non solo a difendere. C’è la convinzione che le squadre italiane sappiano solo difendere, ma l’Inter sa fare tante altre cose. Acerbi, Darmian, Bastoni e Onana sono molto efficaci nel far ripartire la squadra. E tutti gli attaccanti, da Lautaro a Correa, sanno essere pericolosi. L’Inter ha la capacità di tenere la palla e di finalizzare, sa attaccare dal centro e dalle fasce. Cercheremo di difendere il meglio possibile, sia alti che bassi”.

    Haaland nelle ultime occasioni ha avuto poche occasioni.
    “Non sono qui per discutere della sua capacità di convertire gli xGoals in gol. Domani sarà pronto per aiutarci a vincere la Champions”.

    Quali sono le cose importanti per avere il suo successo. La lezione che dà ai giovani?
    “Avere ottimi giocatori. Avere Messi prima e Haaland ora. Ridete? Non sto scherzando”.

    Due anni fa avete perso la finale col Chelsea. Cosa cambierà domani?
    “Vorrei dirvi tante cose. Che abbiamo imparato la lezione, ma non so che dire: sono squadre diverse, giocatori diversi, annate diverse. Col Chelsea non siamo riusciti a vincere. Per domani abbiamo un piano, abbiamo un’idea, ma poi bisogna vedere cosa dirà il campo. Noi siamo pronti e ci proveremo”.

    A livello tattico quanto cambia affrontare una squadra che gioca con due attaccanti?
    “Cambia tanto, così come giocare con quattro o cinque in difesa. Noi dovremo gestire bene le transizioni”.

    Che pensa di Lautaro?
    “Per come sta giocando nelle ultime settimane, cosa posso dire? È un campione del mondo, è un giocatore speciale: sa portare palla, sa essere pericoloso in area. Stiamo parlando dell’attaccante di una squadra che giocherà una finale di Champions”.

    Qual è l’equilibrio tra seguire il piano gara e la creatività che spesso serve per vincere le partite?
    “Su tutta la partita, è importante sapere quello che devi fare e farlo bene. Però ci sono dei momenti in cui le partite diventano pazze, per cui magari devi inserire un attaccante in più o un difensore in più. E poi ci sono momenti in cui non si pensa alla tattica, ma a quello che ti dice il cuore. Nelle finali, non penso che sia giusto dire ai giocatori di lasciare troppo spazio alla creatività, a fare quello che vogliono: bisogna difendere bene, la cosa più importante è che stiamo perdendo, non che stiamo 0-0. E far sì che, sullo 0-0, l’Inter pensi di stare vincendo. A quel punto, potremmo farci avanti”.

    Chi sarà il giocatore decisivo per l’Inter domani?
    “Per come giocano, Onana è fondamentale. Bastoni è eccezionale in quello che fa, aiuta ad avere una connessione migliore con gli attaccanti. Detto questo, dovremo cercare di difendere nel migliore dei modi e, quando avremo la palla, di attaccare creando problemi all’avversario”.

  • Novità importanti in casa Inter in vista della finale, Mkhitaryan torna in gruppo

    Buone notizie in casa Inter per Simone Inzaghi vista della finale di Champions in programma sabato sera contro il City. Infatti stamattina ha svolto tutta la seduta d’allenamento Henrikh Mkhitaryan, che sarà così a disposizione per l’ultima gara stagionale dei nerazzurri. L’armeno era uscito alla fine del primo tempo del derby europeo di ritorno per via di una distrazione al retto anteriore della coscia sinistra. Il reintegro per tutta la sessione mattutina però tranquillizza il popolo interista e mister Inzaghi, che dovrebbe comunque lasciarlo in panchina sabato. Discorso diverso per Joaquin Correa, che invece stamattina ha svolto solo una parte di allenamento con la squadra e un’altra parte invece personalizzata. Domani sarà il giorno decisivo per decidere sulla presenza o meno dell’attaccante argentino a Istanbul.

  • Il Manchester City cerca di convincere Gundogan, arriva una nuova offerta di rinnovo

    Il Manchester City e soprattutto Pep Guardiola stanno convincendo Ilkay Gundogan a rimanere in Premier ancora per qualche anno. Nelle scorse settimane infatti il centrocampista tedesco era da considerarsi ormai promesso sposo del Barcellona. In questo momento però la situazione è leggermente cambiata, perché i Citizens hanno presentato all’ex Dortmund una nuova offerta per il rinnovo del contratto. Questa proposta avrebbe una modifica nella durata, infatti il contratto verrebbe allungato di un anno con un’opzione per il 2025. Inoltre il City avrebbe dato a Gundogan ancora un po’ di tempo per decidere sul suo futuro. Vedremo nei prossimi giorni quali saranno le novità.

  • FA Cup, il Man. City vince la finale grazie a una doppietta di Gundogan

    Nella finale di Fa Cup, a Wembley il Manchester City supera per 2-1 il Manchester United e così la squadra di Guardiola, dopo la Premier League inglese conquista anche la Fa Cup.  Decisivo Gundogan con una doppietta al 2′ e al 52′, in mezzo il momentaneo pareggio dei Red Devils con Bruno Fernandes al 33′. Tra una settimana il City affronterà l’Inter, nella finalissima della Champions League.

  • Man. City, Guardiola: “Pensiamo prima al Leeds e poi al Real Madrid”

    Guardiola, allenatore del Manchester City, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida di Premier League contro il Leeds, ecco le sue dichiarazioni.

    “In passato abbiamo sempre visto un impatto importante del nuovo allenatore sui giocatori, per almeno una o due partite. Con il Leeds il nuovo allenatore avrà un impatto enorme: non so come giocheranno, dovremo adattarci rapidamente. Quando non hai informazioni sull’avversario non devi concentrarti troppo su di lui quanto su te stesso. Ora c’è solo il Leeds, poi penseremo al Real Madrid. È davvero importante che tutta la nostra attenzione sia solo sulla partita di domani”.

  • Cinque gol in un’ora e numeri da capogiro, Haaland un fenomeno che ha ancora tanto da far vedere…

    Cinque gol in un’ora e numeri da capogiro, Haaland un fenomeno che ha ancora tanto da far vedere…

    Ha dell’incredibile quello a cui abbiamo assistito ieri sera nel match valido per il ritorno degli ottavi di finale di Champions League tra Manchester City e Lipsia. Tra le fila dei Citizens è apparso un robot indistruttibile, che non conosce fatica e pietà, disintegrare fisicamente e moralmente una squadra che aveva meritato la qualificazione agli ottavi. L’incontro infatti è terminato con il risultato di 7-0 per gli inglesi, ma il punteggio dalle frequenze roboanti viene eclissato completamente dal pokerissimo del fenomeno norvegese.

    Erling Haaland con le cinque reti messe a segno ieri ha raggiunto Messi e Luiz Adriano, unici detentori di questo primato nella storia della Champions. Il dato che fa ancora più spavento è che Pep Guardiola al 63′ lo ha richiamato in panchina, quindi il gigante in maglia nove ha avuto un’ora di gioco per fare quello che a ventidue anni non ha fatto mai nessuno prima d’ora. Inoltre c’è più di una similitudine con quanto fatto dalla Pulce nel 2012; infatti l’avversario era una squadra tedesca come ieri, il Bayer Leverkusen, e soprattutto come ieri sulla panchina a godersi lo spettacolo sedeva proprio mister Guardiola.

    I gol contro il Lipsia segnati da Haaland sono il risultato di tanto lavoro a livello fisico, crescita nella partecipazione alla manovra e grande conoscenza del posizionamento all’interno dell’area di rigore misto all’opportunismo intrinseco alla natura del bomber. Quella che rispecchia tutti questi addendi, che generano la somma finale, è la seconda realizzazione. In quel caso si è visto un giovane vichingo nel suo habitat naturale, un campo di battaglia su cui cadeva nevischio a rendere il tutto ancora più epico, che prima va in pressione sul portiere avversario che rilancia male, dopo pochi secondi si fa trovare subito pronto sul rinvio di Akanji a fare la boa per De Bruyne e poi è pronto a ribadire in rete il pallone che torna indietro sulla traversa colpita dal belga.

    A soli ventidue anni Haaland ha segnato 33 gol in 25 presenze in Champions League con le maglie di Salisburgo, Dortmund e City; in Premier League è a quota 28 gol in 26 partite vicino a battere il record di Alan Shearer di 34 gol in una sola stagione; nella sua carriera in totale ha segnato 246 gol in 305 partite tra club e nazionale. Questi sono numeri che vanno oltre i numeri, un rendimento da capogiro mai visto nella storia del calcio per un atleta che ha ancora tanto da mostrare.

  • Premier League, il Brentford supera a sorpresa 2-1 il City

    Incredibile sconfitta in casa nella 16ª giornata della Premier League inglese per il Manchester City che perde in casa 2-1 contro il Brentford. Doppietta di Toney e in mezzo il pareggio momentaneo di Foden. Il gol vittoria di Toney arriva al 98′. Il City ora resta secondo con 32 punti e con l’Arsenal che ora può allungare invece il Brentford è decimo con 19 punti staccando la zona retrocessione.