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  • Italia, alla scoperta dei terzini in prova nello stage di Mancini

    Italia, alla scoperta dei terzini in prova nello stage di Mancini

    Scopriamo i protagonisti dello stage di Coverciano per quanto riguarda i terzini.

    Fabiano Parisi – Empoli – Classe 2000
    Nato calcisticamente nel settore giovanile del Benevento, ha mosso i primi passi nel calcio professionistico ad Avellino dove affronta sia la D che la Lega Pro. Dal 2020 è approdato in Toscana: nell’ultima stagione ha messo a referto 25 presenze e un assist. In chiave mercato è stato accostato di recente a Napoli e Inter.

    Giacomo Quagliata – Heracles Almelo (Eredivisie) – Classe 2000
    Dalla Lega Pro alla massima serie del calcio olandese: è stato questo il percorso del ragazzo palermitano chiamato dal ct Mancini. In Eredivise quest’anno la definitiva consacrazione: 29 presenze, 1 gol e 3 assist.

    Nadir Zortea – In prestito alla Salernitana dall’Atalanta – Classe 1999
    Utilizzabile anche da esterno in un centrocampo a cinque, nella stagione appena conclusa si è dimostrato molto utile a gara in corso grazie a delle spiccate doti offensive. Possibile che l’Atalanta per il prossimo campionato decida di confermarlo nel roster a disposizione di Gian Piero Gasperini.

    Riccardo Calafiori – In prestito al Genoa dalla Roma – Classe 2002
    Dopo una prima parte di stagione da comprimario nella Roma di Mourinho, con un impiego concentrato principalmente nelle gare del girone di Conference League, a gennaio il passaggio in prestito al Genoa. Al Grifone, però, il minutaggio è stato tutt’altro che ampio, anche a causa di qualche problema fisico.

    Andrea Cambiaso – Genoa – Classe 2000
    Fin da giovanissimo ha avuto modo di crescere nei campi delle serie minori con le divise di Albissola, Savona, Alessandria ed Empoli. In questa stagione la conferma nella rosa del Grifone dov’è stato titolare pressoché totale della fascia mancina. Buono anche il rendimento sulla corsia opposta. In chiave mercato è stato accostato di recente a Napoli e Inter.

    Edoardo Pierozzi – Alessandria – Classe 2001
    Nella complicata stagione dell’Alessandria l’ex Fiorentina è riuscito a ben figurare nella sua prima avventura in Serie B dove ha messo a referto 21 presenze, 1 gol e 2 assist (compresa la Coppa Italia). In questa stagione è arrivata anche la convocazione con la Nazionale Under20.

    Matteo Ruggeri – In prestito dalla Salernitana dall’Atalanta – Classe 2002
    Impiego non continuativo nella complicata stagione dei campani, visto il continuo ballottaggio con Luca Ranieri. Spicca la propensione offensiva.

    Alessandro Zanoli – Napoli – Classe 2000
    È stata la sorpresa della stagione partenopea sotto la guida di Luciano Spalletti. Nel girone di ritorno il ragazzo di Carpi si è imposto come titolare della fascia destra, con prestazioni importanti contro Atalanta, Roma e Sassuolo.

  • Italia, ecco i futuri difensori centrali

    Scopriamo i protagonisti dello stage di Coverciano, qui i difensori centrali.

    Nicolò Casale – Hellas Verona – Da Verona a Verona, facendo il giro d’Italia. Classe ’98, centrale ma capace di giocare anche da terzino destro, è tra i partecipanti allo stage più noti al grande pubblico. Nel campionato appena concluso ha conquistato la consacrazione in Serie A con 36 presenze. Attenzione al futuro: Sarri l’avrebbe voluto alla Lazio già a gennaio, ci riproverà.

    Federico Gatti – In prestito dalla Juventus al Frosinone – Chissà come lo gestirà Allegri, storicamente cauto nel gestire i salti di categoria. Classe ’98, nato a Rivoli, cresciuto fra Torino e Alessandria, in Ciociaria viene da un campionato di B da grande protagonsita: 36 presenze, corredate da 5 reti. A gennaio è stato protagonista di un derby di mercato tutto all’ombra della Mole: l’ha spuntata la Juve, che lo aspetta in ritiro.

    Matteo Gabbia – Milan – Lo scudetto in tasca, l’azzurro da conoscere meglio, dopo aver fatto tutta la trafila delle nazionali giovanili. Scuola 1999, formato nelle giovanili rossonere, nelle ultime tre stagioni è stato più volte vicino a un prestito, ma alla fine Pioli ha sempre preferito fargli fare le ossa in casa. Otto presenze nel campionato appena concluso e vinto.

    Diego Coppola – Hellas Verona – Ecco un giovanissimo, 28 dicembre 2003 la data di nascita. Veronese nel vivaio dell’Hellas, 192 centimetri d’altezza, Tudor l’ha lanciato tra i grandi: quattro presenze (tre da titolare) nell’ultima Serie A, più la sfida di Coppa Italia persa con l’Empoli. Il dopo Casale è già pronto.

    Christian Dalle Mura – In prestito dalla Fiorentina al Pordenone – Toscano di Pietrasanta, classe 2002, è cresciuto nel settore giovanile viola. Mancino di piede, e infatti all’occorrenza può agire da terzino sinistro, con i Ramarri ha conosciuto la delusione per la retrocessione ma anche trovato spazio in Serie B dopo la prima parte di stagione vissuta ai margini con la Cremonese: 17 presenze metà gennaio a fine campionato.

    Alessandro Buongiorno – Torino – Un cognome che è già un buon auspicio. A lungo capitano della Primavera granata, in questo campionato ha trovato una certa continuità anche nelle scelte di Ivan Juric: 23 presenze nell’ultima Serie A, dodici delle quali da titolare.

    Caleb Okoli – In prestito dall’Atalanta alla Cremonese – Da Zingonia con furore. Italiano di origini nigeriane, prodotto del settore giovanile della Dea, con i grigiorossi ha conquistato la promozione in Serie A. Ventisette presenze nell’ultima B, futuro da decifrare: ha detto di trovarsi bene a Cremona e non è da escludere un ritorno per affrontare il massimo campionato.

    Mattia Viti – Empoli – Mancino di piede, formato nel settore giovanile degli azzurri, con Andreazzoli il 2002 ha avuto discreta continuità (20 presenze, di cui 16 da titolare) nell’ultimo campionato di Serie A. Diverse big, tra cui la Juventus, ma anche il Sassuolo sono fortemente interessate per il futuro.

  • Italia, allo stage di Coverciano ecco i giovani centrocampisti

    Scopriamo i protagonisti dello stage di Coverciano per quanto riguarda i centrocampisti.

    Ibrahima Bamba – Vitoria Guimaraes – Classe 2002
    Nato a Vercelli da genitori originari della Costa d’Avorio, il giovane mediano ha mosso i primi passi nel settore giovanile delle Bianche Casacche, prima di volare in Portogallo nell’estate 2020. Dalla formazione Primavera nel corso dell’ultima stagione ha fatto il salto in seconda squadra mettendo a referto sette presenze.

    Filippo Melegoni – In prestito al Genoa dall’Atalanta – Classe 1999
    Nato calcisticamente nel settore giovanile della Dea, nel 2018 la prima avventura lontano da Bergamo in quel di Pescara in Serie B. Un praticantato durato due anni e terminato con la retrocessione in Lega Pro del Delfino. Dal 2020 è al Genoa dove è passato dalle 14 presenze dello scorso anno alle 25 con un gol nel campionato appena concluso.

    Samuele Ricci – Torino – Classe 2001
    È stato il corpo del mercato di gennaio del Torino per garantire ad Ivan Juric un elemento che sapesse dettare i tempi di gioco alla sua squadra. Dopo qualche settimana d’adattamento ha preso le chiave della mediana dimostrando di essere un investimento più di prospettiva che per l’immediato.

    Nicolò Rovella – In prestito al Genoa dalla Juventus – Classe 2001
    La Juventus ha creduto in lui già nel gennaio 2021 quando lo ha prelevato dal Genoa per poi lasciarlo in prestito in Liguria. Regista che sa affrontare bene entrambe in questo campionato il suo meglio lo ha fatto vedere nel girone d’andata, poiché nel ritorno una serie di problemi muscolari ne hanno limitato di molto l’impiego.

    Salvatore Esposito – SPAL – Classe 2000
    Prima dell’approdo al club estense nel 2018 il centrocampista ha mosso i primi passi nelle giovanili di Brescia e Inter. L’apprendistato a Ravenna in Serie C e Chievo Verona in B gli hanno permesso di diventare un punto fermo della formazione estense nonostante la giovane età. In questa stagione, non a caso, ha messo a referto 35 presenze sulle 38 totali in campionato, con 3 gol e 3 assist.

    Nicolò Fagioli – In prestito alla Cremonese dalla Juventus – Classe 2001
    Pupillo fin da giovanissima età di Massimiliano Allegri in bianconero, il centrocampsita piacentino in questa stagione si è conquistato la Serie A a Cremona con i galloni del protagonista assoluto. Utilizzato sia da centrocampista che, all’occorrenza, sulla trequarti, ha meso in mostra le sue qualità da rifinitore mettendo a referto ben 7 assist. Tre i gol in 33 presenze complessive.

    Jean Freddi Pascal Greco – Vicenza – Classe 2001
    Con la scomparsa del Catania ad inizio 2022 Francesco Baldini ha deciso di portarlo con se a Vicenza. In biancorosso il ragazzo nato in Madagascar ha, però, trovato poco spazio vista anche la difficile situazione di classifica del club, poi retrocesso in Lega Pro. Il ruolo di mezzala è il suo, ma all’occorrenza può giocare anche da esterno.

    Tommaso Milanese – In prestito all’Alessandria dalla Roma – Classe 2002
    Alla prima stagione lontano dalla Capitale e dal settore giovanile giallorosso il giovane centrocampista di Galatina si è imposto subito come un titolare nelle gerarchie di Moreno Longo. Delle 35 presenze messe a referto, infatti, 26 sono state dal 1′ dimostrando la sua affidabilità. Interessante anche la sua duttilità tattica, dato che oltre che da mezzala e da mediano, è stato impiegato in alcune occasioni sia da trequartista che da esterno d’attacco.

    Gianluca Gaetano – In prestito dal Napoli alla Cremonese – Classe 2000
    Tra le stelle delle giovanissima banda Pecchia che è stata la rivelazione del campionato di B. Sette gol e cinque assist nella cavalcata verso la promozione. Classe 2000, i grigiorossi vantano il diritto di riscatto ma ovviamente ci sono anche da capire le intenzioni degli azzurri. Nato trequartista, è stato impiegato soprattutto da centrocampista centrale e Braida ha immaginato possa ricoprire questo “ruolo” anche in futuro.

    Filippo Ranocchia – In prestito dalla Juventus al Vicenza – Classe 2001
    I bianconeri ci credono, tanto da avergli già rinnovato il contratto fino al 2026, con un nuovo prestito (l’Udinese è in pole) già in programma per il futuro. Partito come attaccante, ha arretrato il proprio raggio d’azione col passare del tempo. Tra i migliori nella difficile annata dei biancorossi veneti.

  • Italia stage di Coverciano alla scoperta dei futuri talenti

    Scopriamo i protagonisti dello stage di Coverciano, in questo caso una categoria che mette insieme tanti giocatori diversi: trequartisti ed esterni d’attacco, quelli che un tempo avremmo chiamato fantasisti.

    Alessandro Cortinovis – In prestito dall’Atalanta alla Reggina – Così giovane, classe 2001, ma già con un soprannome pesante: il mago di Redona. Gioiellino del vivaio orobico, sta impiegando più tempo di Kulusevski ad affermarsi: a Reggio Calabria, stagione da protagonista con 30 presenze, 1 gol e 2 assist.

    Daniel Maldini – Milan – Figlio d’arte e non solo. Rimasto in rossonero nonostante la possibilità di partire in prestito, anche lui del 2001, ha trovato spazio nella cavalcata scudetto della squadra di Pioli, mettendoci anche il suo personale sigillo: il suo primo gol in Serie A ha aiutato il Diavolo a superare lo Spezia.

    Emanuel Vignato – Bologna – Cresciuto nel Chievo, in rossoblù ci si aspettava che esplodesse già nel campionato da poco concluso, dove però non ha trovato sempre continuità. 24 presenze, ma soltanto tre da titolare. Di origini brasiliane, in Emilia è considerato il gioiello da lanciare la prossima stagione.

    Tommaso Baldanzi – Empoli – In questo caso parliamo di un giovanissimo, classe 2003. All’ultima di campionato ha conosciuto l’esordio in Serie A, in casa dell’Atalanta. Decisivo nel 2021 nella vittoria del campionato Primavera da parte dei toscani (14 gol e 11 assist), nell’ultima stagione ha diviso il suo tempo fra i pari età e la prima squadra, collezionando comunque dieci reti e tre assist con la Primavera, Youth League.

    Simone Pafundi – Udinese – Il più giovane di tutti, data di nascita 14 marzo 2006, con tanto di esordio in Serie A. Vicinissimo ad accettare la corte del Chelsea, è rimasto all’Udinese, che è riuscito a blindarlo con un triennale. Mancino di piede, tanto delicato che Andrea Carnevale ha parlato di “piedino di Maradona”: paragoni pesanti, ma ovviamente si vedrà.

    Gaetano Oristanio – In prestito dall’Inter al Volendam – Formato nelle giovanili nerazzurre, classe 2002, è volato all’estero per trovare maggiore spazio e l’ha fatto: 7 gol e un assist in 35 presenze nella Keuken Kampioen Divisie, l’equivalente olandese della Serie B. Anche lui mancino può ricoprire diverse posizioni alle spalle degli attaccanti.

    Franco Tongya – Olympique Marsiglia – Scuola Juventus, passato ai francesi nell’ambito di una delle operazioni finite al centro del caso (smontato dalla giustizia sportiva) relativo alle plusvalenze fittizie. Classe 2002, oltralpe è stato impiegato con la seconda squadra dei marsigliesi, che gioca in quarta divisione. Molto duttile sul fronte offensivo, nasce centrocampista ma col passare del tempo ha avanzato il proprio raggio d’azione.

    Nicolò Cambiaghi – In prestito dall’Atalanta al Pordenone – Uno degli esterni offensivi “puri” chiamati da Mancini in questo stage. Classe 2000, tra i migliori nella non fortunatissima annata dei friulani: 7 gol e 5 assist nelle 36 presenze in Serie B. Destro di piede, preferisce partire dall’out opposto per accentrarsi.

    Alessio Zerbin – In prestito dal Napoli al Frosinone – Cresciuto in azzurro, protagonista in Ciociaria. Classe ’99, esterno d’attacco offensivo, 9 gol e 3 assist nell’ultimo campionato di Serie B. Dal suo entourage è stato paragonato a Zambrotta: per ora gioca più avanti, chissà non possa seguire l’illustre esempio.

    Mattia Cancellieri – Hellas Verona – Cresciuto nel settore giovanile della Roma. Nelle tre giornate vissute con Eusebio di Francesco in panchina ha trovato subito spazio e una buona continuità d’impiego. Con l’arrivo di Tudor e il passaggio al 3-4-1-2 le possibilità d’impiego per un attaccante esterno come lui si sono ridotte, ma a Empoli è arrivato il primo gol in A.

  • Italia, alla scoperta dei giocatori dello stage di Mancini

    Ben 52 giovani da studiare e ai quali far assaporare l’aria azzurra di Coverciano. Sono questi gli obiettivi dello stage voluto dalla FIGC e da Roberto Mancini, per far abituare i volti nuovi del calcio italiano al salto dalle nazionali giovanili alla Nazionale dei grandi. Tre giorni di lavoro, da martedì 24 a giovedì 26, per conoscersi e conoscere i migliori talenti fra i calciatori che oggi non sono pronti, ma domani lo saranno. Scopriamo i protagonisti dello stage di Coverciano, partendo dai portieri.

    Marco Carnesecchi – In prestito alla Cremonese dall’Atalanta – Classe 2000, considerato tra i migliori giovani portieri del panorama italiano, quest’anno 36 presenze nel campionato di Serie B chiuso con la promozione dei grigiorossi: 38 i gol subiti, 9 i clean sheet. Nome caldo sul mercato: piace alla Lazio.

    Stefano Turati – In prestito alla Reggina dal Sassuolo – Nato a Milano il 5 settembre 2001, cresciuto prima nelle giovanili dell’Inter e poi in quelle neroverdi, ha conteso a Micai i guantoni da titolare fra i pali calabresi nel corso dell’ultimo campionato di B. 22 presenze e 29 gol subiti in stagione, in un primo momento gli era stato preferito Denis Franchi del PSG.

    Guglielmo Vicario – In prestito dal Cagliari all’Empoli – Il nome più famoso del lotto, nonché il più “anziano” dei 52 convocati e quello più vicino a spuntare anche una convocazione tra i grandi. Classe ’96, a Empoli ha trovato la consacrazione in Serie A e potrebbe giocare in Toscana anche l’anno prossimo, ma in viola: la Fiorentina è vicinissima a farne il proprio portiere titolare del futuro.

    Sebastiano Desplanches – Milan – A undici anni il salto dei Navigli, dal nerazzurro al rossonero. Classe 2003, in questa stagione è stato il portiere titolare della Primavera del Diavolo: 24 presenze nel campionato Primavera 1, 47 gol subiti e 6 clean sheet. Tre panchine con i grandi di Pioli: in campionato con la Fiorentina, in Champions con Porto e Atlético Madrid.

    Alessandro Plizzari – In prestito dal Milan al Lecce – Restiamo in orbita rossonera, con il 2000 che ha vissuto una carriera giovanile in competizione con Donnarumma. Risultati diversi da Gigio finora, ma la speranza di recuperare il tempo perduto – c’è sempre. Frenato dall’infortunio patito a inizio stagione, a gennaio è passato in prestito in Salento: tre presenze nella marcia del Lecce verso la serie A.

    Alessandro Sorrentino – Pescara – Mancini guarda anche in Serie C, dove gioca il 2002 cresciuto nelle giovanili di Pescara, con cui ha conquistato 30 presenze complessive, con 31 reti al passivo e 9 clean sheet. Ha tante richieste da Serie A ed estero, a marzo ha firmato il primo contratto professionistico con gli abruzzesi, fino al 2027.

  • Roma, Pellegrini e Mancini sono fiduciosi per la finale

    Roma, Pellegrini e Mancini sono fiduciosi per la finale

    Alla vigilia di Roma-Feyenoord, Lorenzo Pellegrini e Gianluca Mancini sono intervenuti in conferenza stampa per parlare di questa prima storica finale di UEFA Europa Conference League: Lorenzo Pellegrini, la Roma ha qualcosa in più? “Sarà una finale, quindi una partita decisiva. Non mi sento di dire che la Roma o il Feyenoord abbia qualcosa in più. Faremo di tutto per vincere, ce la giocheremo con determinazione cercando di coronare il percorso di crescita di quest’anno con questa vittoria”. Gianluca, gli elementi che possono metterti in difficoltà la Roma? “Non bisogna temere niente. Abbiamo studiato il Feyenoord e dal centrocampo in su hanno qualità, ma come noi, In finale arrivano le due squadre migliori del torneo, dico che le possibilità sono 50 e 50”. Lorenzo Pellegrini, cosa si sente di dire ai suoi compagni di squadra? “La finale è diversa da tutte le partite e quel che mi sento di dire ai miei compagni è un grazie. Perché al di là di tutto è stato un anno bellissimo dove tutti quanti si sono sempre sacrificati l’uno per l’altro, soffrendo e gioendo insieme come una squadra vera”. Gianluca Mancini, quale sarà il tuo stile di gioco? “Le finali si giocano su tanti aspetti. Quello mentale per noi difensori è più importante, bisogna capire cosa fanno gli avversari ma noi dobbiamo rimanere lucidi sempre e domani ancora di più perché in finale i piccoli errori fanno la differenza. Io non cambierò atteggiamento, sarò aggressivo e con più concentrazione”. Lorenzo Pellegrini, un messaggio per i tifosi?
    “I tifosi son stati incredibili. Ci hanno sempre sostenuto anche nei momenti difficili. Possiamo rassicurarli dicendo che scenderemo in campo con tutto ciò che abbiamo in corpo per vincere la partita”. Gianluca Mancini, un messaggio per i tifosi? “I tifosi sono stati unici, ci hanno dimostrato tantissimo. Come ringraziamento possiamo solo dare tutto in campo per portare a casa qualcosa di unico”. Gianluca Mancini, la Roma ha centrato l’obiettivo Europa League all’ultima giornata. Come sta fisicamente la squadra? Cosa vi ha raccontato Kumbulla dell’Albania? “Le parole che ha detto il mister sono vere. Se fossimo arrivati quinti prima avremmo giocato diversamente nelle ultime sfide. Ci siamo complicati la vita, ma ora c’è la finale e possiamo giocare 300 minuti per cercare di vincere. La stanchezza non si sentirà, dopo venerdì abbiamo recuperato cinque giorni e stiamo bene. Marash ci ha raccontato che gli albanesi tiferanno Roma e siamo felici”. Lorenzo Pellegrini, 14 anni fa l’ultimo trofeo della Roma. Ti ricordi quel giorno? “14 anni fa ero con la mia famiglia a fare il tifo della Roma. Non avrei ovviamente mai pensato di giocare questa partita così importante, per noi, per i tifosi e la società. Noi quest’anno abbiamo fatto un ottimo percorso che ci ha portato a crescere sempre di più ma alla fine a chi non piacerebbe portarsi qualcosa a casa che rimarrà per sempre? Quindi dico che questa partita vada affrontata con gioia e serenità e questo non significa che non saremo concentrati”. Lorenzo Pellegrini, un romano e romanista che può vincere una coppa europea. Non ci sono riusciti Giannini, Totti e De Rossi. Ti responsabilizza cià? “Sì, sono responsabilità belle da prendersi. Se vuoi arrivare a un certo punto della tua carriera dove vinci qualcosa è normale prendersi delle responsabilità. Ovviamente sarei contentissimo domani di vincere questa partita, ma legare questa cosa solo a me è sbagliata perché la squadra non la fa un giocatore o un allenatore, bensì tutti i componenti. E quando dico che siamo migliorati, che siamo diventati una squadra vera è perché lo siamo a 360°. E dico che se vincessimo questa finale questo gruppo penserà immediatamente a vincerne un altro”. Gianluca Mancini, quando avete capito di poter arrivare in fondo alla manifestazione? “Da inizio stagione, dalle prime due partite di qualificazione il nostro obiettivo era la finale, come minimo. Certo, a dirsi è facile. Siamo partiti col girone pensavo che fosse la coppa dello scherzo, l’abbiamo presa con facilità e abbiamo preso una batosta a Bodo. Ci siamo resi conto che puoi perdere con chiunque e da quel momento abbiamo iniziato ad affrontare le partite in altro modo. Ora ci manca l’ultima cosa”. Lorenzo Pellegrini, è la partita per te più importante? “Assolutamente sì, è la mia prima finale e la faccio con questa maglia addosso”. Gianluca Mancini, è la partita per te più importante? “Ho fatto una finale di Coppa Italia ma una coppa europea ha un altro sapore, è più importante”. Gianluca Mancini, sei pronto a fermare il capocannoniere Dessers, aiutando così Abraham? “L’ho studiato, l’ho visto. È un buon attaccante ma noi ce l’abbiamo più forte, ossia Tammy e spero che alla fine di questa partita sia lui il capocannoniere”.

  • Italia, i convocati per lo stage

    Italia, i convocati per lo stage

    Attraverso il proprio sito ufficiale, la FIGC ha reso noti i nomi dei 53 calciatori convocati dal Ct Mancini per il prossimo stage, divisi in due gruppi e chiamati a sostenere due sedute di allenamento dal 24 al 26 maggio al Centro Tecnico Federale. Nello specifico sono 29 i calciatori di Serie A, 18 quelli di Serie B e 6 quelli impegnati all’estero. Il club più rappresentato è il Genoa (6 elementi), seguito da Milan, Empoli e Cremonese (4). Il più giovane tra i convocati è il trequartista dell’Udinese Simone Pafundi, classe 2006, mentre il più ‘esperto’ è il portiere dell’Empoli Guglielmo Vicario (’96). Per questo primo stage Mancini ha deciso di non chiamare i calciatori impegnati nei play off di Serie B – ad eccezione di Lucca (Pisa), la cui convocazione è subordinata all’andamento della competizione – nei play off di Serie C e nei play off del Campionato Primavera nonché i giovani della Roma che potrebbero essere convocati in occasione della finale di Conference League con il Feyenoord in programma mercoledì 25 maggio a Tirana.

    L’elenco dei convocati

    1° gruppo

    Raoul Bellanova (Cagliari)
    Nicolò Cambiaghi (Pordenone)
    Marco Carnesecchi (Cremonese)
    Nicolò Casale (Verona)
    Giuseppe Caso (Cosenza)
    Alessandro Cortinovis (Reggina)
    Sebastiano Esposito (Basilea)
    Denis Franchi (Paris Saint Germain)
    Matteo Gabbia (Milan)
    Federico Gatti (Frosinone)
    Matteo Lovato (Cagliari)
    *Lorenzo Lucca (Pisa)
    Daniel Maldini (Milan)
    Filippo Melegoni (Genoa)
    Fabiano Parisi (Empoli)
    *Giacomo Quagliata (Heracles Almelo)
    Filippo Ranocchia (Vicenza)
    Samuele Ricci (Torino)
    Nicolò Rovella (Genoa)
    Eddie Anthony Salcedo (Spezia)
    Riccardo Sottil (Fiorentina)
    Destiny Iyenoma Udogie (Udinese)
    Guglielmo Vicario (Empoli)
    Emanuel Vignato (Bologna)
    Kelvin Yeboah (Genoa)
    Nadir Zortea (Salernitana)

    2° gruppo

    Tommaso Baldanzi (Empoli)
    Riccardo Calafiori (Genoa)
    Andrea Cambiaso (Genoa)
    Matteo Cancellieri (Verona)
    Lorenzo Colombo (Spal)
    Diego Coppola (Verona)
    Christian Dalle Mura (Pordenone)
    Sebastiano Desplanches (Milan)
    Salvatore Esposito (Spal)
    Nicolò Fagioli (Cremonese)
    Gianluca Gaetano (Cremonese)
    Wilfried Gnonto (Fussballclub Zurich)
    Jean Freddi Pascal Greco (Vicenza)
    Caleb Okoli (Cremonese)
    Tommaso Mancini (Vicenza)
    Tommaso Milanese (Alessandria)
    Marco Nasti (Milan)
    Gaetano Oristanio (Volendam)
    Simone Pafundi (Udinese)
    Pietro Pellegri (Torino)
    Roberto Piccoli (Genoa)
    Alessandro Plizzari (Lecce)
    Matteo Ruggeri (Salernitana)
    Alessandro Sorrentino (Pescara)
    Franco Tongya (Olympique Marsiglia)
    Mattia Viti (Empoli)
    Alessandro Zanoli (Napoli)

  • Italia, Ct Mancini: “Ci sono tanti rimpianti”

    “È inutile ai fini di quello che valeva, però uno le cose deve cercare di farle bene anche quando purtroppo ci sono cose negative”. Raggiunto dai microfoni Rai dopo la vittoria in Turchia, il ct Roberto Mancini commenta il 3-2 della sua Italia: “I ragazzi giovani hanno fatto bene, ci fa piacere”. Non siete partiti benissimo? “È stato bello anche vedere la reazione dopo l’1-0. Qui era caldo, i tifosi… Sono stati bravi a rimanere tranquilli e fare gol”. Poi è cresciuto anche il gioco? “Sì, sono cresciuti nel gioco. Era la prima volta che giocavano insieme, non era neanche così semplice”. Ha avuto un occhio di riguardo per Raspadori? “Ma sono tutti giovani, abbiamo bisogno di tempo. Non era semplice, nonostante la partita non valesse molto. Però sono stati bravi e mi fa piacere per loro”. È la reazione che voleva per confermare l’idea di andare avanti? “Sì. Ripeto, anche se purtroppo non siamo in un momento semplice, la reazione è stata giusta”. Aumentano i rimpianti? “Ci saranno fino a dicembre prossimo purtroppo”.

  • Italia, Mancini: “Ora pensiamo a ripartire”

    Dopo la grande delusione della mancata qualificazione ai mondiali l’Italia torna in campo per l’amichevole con la Turchia. Il Ct Mancini ha presentato la partita in conferenza stampa, dove viene annunciato che anche Florenzi e Politano non prenderanno parte alla trasferta in Turchia. Che cosa hai deciso? Rimarrai? “Abbiamo parlato col presidente in questi giorni, siamo allineati su tutto. Fa piacere, poi ne riparleremo nei prossimi giorni: ora pensiamo a questa partita, poi con calma discuteremo sulle cose da migliorare per il futuro. Tutto qui”. Con la Turchia sarà l’inizio di un nuovo ciclo? “Bisogna ripartire, ricordando che ci saranno poi in futuro anche gare importanti”. Perché Jorginho, Immobile e Insigne sono andati via? “Io li ho obbligati ad andare via perché se posso fare qualcosa per loro e per i club noi lo facciamo… Non avrebbero giocato, alcuni non erano al meglio fisicamente. Alcuni di loro li ho obbligati ad andare: il Chelsea ci ha mandato Jorginho tre giorni prima, non gli ha fatto giocare l’FA Cup. Anche Florenzi e Politano, non al meglio, li ho rispediti a casa perché non avrebbero giocato”. Immobile e Insigne avevano problemi fisici?
    “Lorenzo aveva problemi fisici già da prima. Immobile sarebbe andato in tribuna, Mancini e Verratti sì, avevano problemi fisici. Insigne al 50% sarebbe andato in tribuna per provare soluzioni alternative. I ragazzi in questi anni hanno meritato tanto, non è stato solo un Europeo ma un tragitto lungo tre anni con una serie di partite senza sconfitte e va dato merito a questi ragazzi. Ci sono qui calciatori speciali, è stato creato un gruppo speciale: non sono nel gruppo squadra, ma anche tutto ciò che c’è intorno”. In questi giorni, oltre a resettare, hai capito i motivi che hanno portato questa nazionale dopo l’Europeo a smarrirsi? “E’ inutile stare a trovare spiegazioni… Il nostro gruppo dovevamo vincerlo almeno con due punti di vantaggio sulla Svizzera. A Basilea la partita doveva finire 3-0, in Bulgaria doveva finire in goleada. La squadra ha sempre giocato: può essere stata più imprecisa ma questo è il calcio, le cose ci sono andate storte. La gara di Basilea la ricordate tutti: dovevamo vincere 2-0 stando stretti… Però è così, inutile stare a pensare o a cercare scuse. E’ accaduto ciò che è accaduto, dobbiamo accettarlo”. Dove può migliorare questa Nazionale? “Inseriremo sicuramente ragazzi più giovani, sperando possano avere esperienze importanti nei loro club perché questo è fondamentale. Lavoreremo su questo e vedremo quale sarà la situazione generale”. Cosa pensi della Turchia? “Li conosco abbastanza bene i ragazzi, erano un po’ più giovani quando io ero al Galatasaray. E’ sempre stata composta da giocatori bravi tecnicamente, li abbiamo sfidati anche all’Europeo. La Turchia ha sempre avuto giocatori bravi”. Da un lato c’è un Europeo fantastico, dall’altro una delle più brutte sconfitte della storia della Nazionale. Di fronte a questa sconfitta ci sono stati comunque importanti attestati di stima: sono fondamentali per pensare di andare avanti? “Mi sembra una cosa normale nel calcio. Mi fa piacere, grande piacere: noi in questi 4 anni abbiamo cercato di fare il massimo di ciò che potevamo fare, cercando di vincere ma anche giocando un calcio diverso. Non è stato solo il mese dell’Europeo, ma un percorso di tre anni dove abbiamo quasi sempre vinto. Anche questa è una cosa positiva e importante, poi nel calcio le cose possono cambiare dalla sera alla mattina ma questo fa piacere”. Il calcio italiano ha bisogna di una rivoluzione? “Questo lo valuterà Gravina, noi possiamo parlare di cose tecniche… Quella attuale è una squadra che, con qualcuno dentro, poteva giocarlo per vincere il Mondiale. A giugno un po’ di inserimenti ci saranno perché è giusto così, dobbiamo pensare all’Europeo tra due anni”. Cosa ti aspetti per il futuro? “Quando ci sono sconfitte si analizza più profondamente il perché, vanno analizzate tante cose… Poi nel calcio queste cose possono sempre accadere: ci sono nazionali importanti che non vincono nulla da 60-70 anni, l’Italia da questo punto di vista è più avanti. A volte si esagera anche parlando di motivazioni, ma semplicemente esistono momenti che non devono andare in quel modo”. Cosa ti senti di dare a questa squadra in più? “Sul gioco non lo so, dipende anche dalle caratteristiche dei giocatori. Mi sento di restare perché sono ancora a giovane: volevo vincere un Europeo e un Mondiale, quindi per il Mondiale devo aspettare un attimo. Mi piace questo lavoro e coi ragazzi voglio riorganizzare qualcosa di importante. A parte la delusione, il resto va avanti…”

  • Italia, Mancini verso la permanenza

    Italia, Mancini verso la permanenza

    Il cammino della nazionale italiana negli ultimi mesi è stato nettamente al di sotto delle aspettative, sia in termini di punti che in prestazioni. Ovviamente il CT Roberto Mancini non può che essere uno dei responsabili di questo tracollo. La mancata qualificazione per il Mondiale in Qatar è stata una batosta per tutti, ma nonostante questo sembrerebbe quasi del tutto confermata la sua permanenza alla guida della Nazionale.