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  • Inter, Marotta a tutto tondo sui nerazzurri

    In un’intervista l’amministratore delegato Marotta dell’Inter, ha parlato di vari argomenti a cominciare dagli ultimi giorni di mercato, come Correa

    “Correa vuole spazio, questo è certo e non siamo indifferenti alle sue richieste ed esigenze” ha proseguito. “Cercheremo di accontentarlo se vuole andare via. E fa piacere che Sanchez voglia tornare. Sanchez è veramente un campione, ha grande passione per il suo lavoro. E’ andato via a malincuore e ora ha lanciato segnali di ritorno, questo è vero“.

    Tanti altri temi toccati: “Partiamo da Onana. La sua cessione allo United è stata un’operazione assolutamente positiva, economicamente non potevamo concorrere. Poi serve trovare delle alternative. I ds devono avere un’attività di scouting sempre più pronunciata per individuare i sostituti. Ausilio è bravissimo in tutto questo. Per quanto riguarda l’Arabia devo dire che non eravamo preparati. Dal punto di vista dello spettacolo la qualità è scesa, hanno preso 22 giocatori di fascia importante. Questo non è il fenomeno cinese. Hanno portato 700 milioni nelle casse europee ma a fronte della povertà e qualità di calcio. Anche a noi sono arrivate e continuano ad arrivare proposte. Non escludo arrivino richieste per altri giocatori ma adesso con il mercato verso la fine è impossibile trasferire chi ha un certo peso specifico nella squadra“.

    Trovano spazio anche Arnautovic, Sensi, Cuadrado e, Simone Inzaghi. “Avevamo altri obiettivi – ha ammesso Marotta – ma semplicemente per un fatto anagrafico, poi abbiamo colto l’opportunità. Spiace averlo tolto al Bologna perché lo abbiamo messo in difficoltà. Sensi è abituato a farci vedere dei bei precampionati: se si allena con continuità può darci un valido apporto. Cuadrado ha portato cultura della vittoria. I giocatori più avanti con l’età hanno la responsabilità di portare quello”.

    Massima riconoscenza per il tecnico Simone Inzaghi. “L’esperienza nasce dal vivere certe emozioni. Aver perso, paradossalmente, ti dà la rabbia per dimostrare di essere ancora più competititvi. Questo gruppo non aveva mai vissuto questa esperienza. Fino a pochi anni fa i nostri giocatori non avevano mai vinto e quasi mai giocato in Champions. Rinnovo per il mister? Quando c’è consenso nelle strategie è automatico“.

  • Inter, Marotta: “Seguiamo Frattesi e Scalvini. Lukaku? Cercheremo una soluzione”

    L’Ad dell’Inter Giuseppe Marotta ha parlato a RadioUno nel programma Radio Anch’io Sport, partendo dalla finale di Istanbul del 10 giugno: “Non abbiamo niente da perdere, nello sport bisogna giocare fino in fondo ogni competizione. Abbiamo grande rispetto per un colosso come il Manchester City, ma siamo preparati ad affrontare un avversario più forte mettendo in campo motivazione, grande attaccamento alla maglia e grande organizzazione calcistica”.

    Dopo l’ennesimo gol, si discute sul futuro di Romelu Lukaku: “Ama la maglia che indossa, sta molto bene all’Inter ed è fondamentale questa sua voglia di stare con noi. Però è in prestito, rientrerà al Chelsea e non sappiamo cosa succederà a livello tecnico in quel club: siamo alla finestra”. Quando è decollata la stagione del belga, non casualmente è anche riemersa quella dell’Inter e di Simone Inzaghi: “Non si può valutare una stagione da una partita, ma arrivare in finale di Champions League è motivo di grandissimo prestigio, anche per l’allenatore, e Inzaghi se la merita. La valutazione è estremamente positiva”. Marotta non nega che si siano momenti duri quando le vittorie non arrivavano: “C’è stato un momento in cui le cose non andavano bene e quindi il dibattito anche interno era più forte, ma sempre nell’ambito di critiche propositive – ha infatti aggiunto -. Inzaghi ha però dimostrato di essere all’altezza del suo ruolo, il suo lavoro è positivo ed è riconosciuto da tutti all’interno del club”.

    Sul mercato, si è parlato di Davide Frattesi e Giorgio Scalvini: “Sono due giovani molto interessanti come ce ne sono altri. Il calcio italiano è espressione di talenti veramente puri. Parliamo di due elementi seguiti da tanti club, anche l’Inter ha messo loro gli occhi addosso ma livello di negoziazione al momento siamo fermi. Bisogna perseguire la valorizzazione del prodotto italiano, il calcio italiano può esprimere grandi valori come giocatori, allenatori, arbitri e dirigenti. Gli investimenti più importanti sono fatti nei centri di formazione, il rapporto fra Federazione e singoli club, che è già ottimo, deve essere ancora più forte. I talenti in Italia ci sono e possono competere con i loro pari età in tutta Europa”. Infine, Marotta commenta anche la telenovela sulla permanenza o meno di Luciano Spalletti a Napoli, nella trattativa con Aurelio De Laurentiis: “Spero che per il bene del calcio continuino a lavorare insieme, sono due valori aggiunti del nostro calcio. Il fatto che possano separarsi genera un po’ di amarezza, ma è giusto rispettare ogni valutazione che decideranno di attuare. Hanno fatto una grandissima impresa, va riconosciuto loro il merito di aver riportato lo scudetto a Napoli, uno scudetto che è frutto di programmazione, grande competenza e grande professionalità”,

  • Marotta: “Ciclo positivo dal 2019-20, va risolto il problema della discontinuità, fiducia al mister”

    Intervenuto ai microfoni di SkySport, il Ds Beppe Marotta ha spiegato così il momento che sta vivendo l’Inter, i problemi di questa stagione, rinnovando però la fiducia in mister Inzaghi. Ecco di seguito le parole del direttore nerazzurro.

     

    Come giudica questo suo percorso all’Inter?

    “Il percorso di questi anni è soddisfacente. Nel 2019-20 siamo arrivati secondi e abbiamo fatto la finale di Europa League, nel 2020-21 abbiamo vinto lo scudetto e lo scorso anno abbiamo vinto Coppa Italia e Supercoppa. L’attualità ci vede protagonisti in Champions e in Coppa Italia, abbiamo vinto la Supercoppa, ma la manifestazione più ambita è sempre il campionato e purtroppo abbiamo discontinuità di risultati. Un club per essere grande deve avere continuità. La squadra e l’allenatore devono fare di più per risolvere questo problema. Noi, come società, siamo sempre pronti a supportarli, ma sta a loro ad Appiano, in un confronto diretto, trovare il rimedio a una simile problematica”

    Come spiega l’andamento altalenante della squadra?

    “Accanto a prestazioni vincenti come quelle contro Porto, Milan o Napoli, ci sono state partite che non hanno portato punti. Contro squadre alla portata, le cosiddette ‘provinciali’, abbiamo fatto 2 punti su 12 a disposizione (nel 2023, ndr). Va fatta un’analisi e la terapia deve essere individuata da allenatore e giocatori. Noi come società abbiamo il dovere di supportare la loro attività, ma non vogliamo alibi. Dopo la sconfitta di ieri con il Bologna siamo qua a chiedere alla squadra e all’allenatore ancora più motivazione e concentrazione perché si possa non perdere di vista l’obiettivo di questa stagione, che è la qualificazione in Champions”.

    Qual è la posizione di mister Inzaghi?

    “È un allenatore bravo, giovane e preparato. La fiducia in lui non è mai mancata. Sta facendo un ottimo lavoro, ma ci sono anche gli avversari. L’anno scorso abbiamo condotto il campionato per tre quarti, poi siamo scivolati su una buccia di banana nella ‘Fatal Bologna’. Quest’anno c’è un avversario che sta battendo ogni record e sta facendo una cavalcata davvero trionfale. Noi dobbiamo adeguarci: stiamo gareggiando in altre due competizioni e colgo l’occasione per spronare i giocatori, che sono ottimi professionisti, e l’allenatore, perché questa è la volontà della società: abbiamo l’obbligo di regalare soddisfazioni ai nostri tifosi”

  • Inter, Marotta: “Simone Inzaghi non è in discussione”

    Marotta, amministratore delegato dell’Inter, prima della partita contro il Barcellona è intervenuto al microfono di Mediaset Infinity: “Sicuramente è una gara che vale molto a livello emotivo e un risultato ci sarebbe autostima. E’ un baco di provare per ritrovare quelle certezze che abbiamo smarrito”.

    Inzaghi sarà confermato a prescindere da come andrà questa partita?
    “Sì, assolutamente sì. Dobbiamo ritrovare le certezze, lo rinconfermo, quelle cose che per noi sono fondamentali”.

    Come si risolvono i vostri problemi?
    “Sarebbe facile dire con le vittorie. Ma queste arrivano solo se siamo al massimo da ogni punto di vista, dall’organizzazione di gioco alle motivazioni che bisogna avere, i ragazzi devono avere senso di appartenenza”.

    Onana-Handanovic, stasera tocca a Onana.
    “E’ una scelta che compete all’allenatore. Ci sono tante competizioni da affrontare, io ho vissuto il dualismo Buffon-Szczesny e se c’è l’intelligenza dei protagonisti e la chiarezza dell’allenatore non ci sono problemi a schierarli entrambi”.

    Può essere che Skriniar abbia perso il focuso per le voci sul PSG?
    “Sono turbative che danno fastidio, io dico che sono professionisti ma anche ragazzi sottoposti a questo genere di presssioni. Sarebbe meglio ridurre le finestre di mercato, ma questa stagione è anomala per il Mondiale. Ad ogni modo Skriniar rappresenta una certezza della nostra squadra”.

    C’è paura per i fischi di San Siro?

    “Conosco molto bene la nostra tifoseria e ci ha sempre supportato. Poi bisogna avere l’umità di accettare le critiche, ma sono sicuro che anche stasera sapranno incitarci in un esame difficilissimo contro un avversario forte. I ragazzi danno il massimo, per sé e per i tifosi che sono giunti numerosi anche stasera”.

  • Inter, Marotta: “Pronti per la nuova stagione. Dybala? Siamo al lavoro”

    Inizia la stagione dell’Inter. Domani è in programma il raduno ad Appiano. Oggi, l’amministratore delegato Beppe Marotta, insieme al tecnico Inzaghi, inaugura in conferenza stampa l’annata 2022/2023. Ecco le sue parole: Prende la parola l’amministratore delegato area sport. “Oggi simbolicamente siamo alla griglia di partenza di una nuova stagione sportiva, ma prima di parlare del presente e del futuro volevo fare un brevissimo accenno a un consuntivo della stagione passata. La definirei agrodolce: la nostra bacheca si è arricchita di due trofei importanti, con un po’ di amarezza per quel secondo posto che dimostra come nel calcio la differenza sia minima tra chi vince e chi non vince. Questo sia un monito per il futuro, volevo inoltre portare i saluti da parte del presidente Zhang e augurare una stagione ricca a tutti. Le novità consistono in una grossa come il rinnovo del nostro allenatore: è frutto di un rapporto instaurato l’anno scorso dopo le turbolenze estive, ma che ha dato ampia soddisfazione a tutta l’Inter. Era fisiologico il rinnovo, ha dimostrato coi fatti di essere all’altezza di rappresentare una società come l’Inter, e di avere le skill per lavorare con noi in futuro. È l’occasione di ringraziare i miei colleghi Ausilio e Baccin, che stanno lavorando per costruire una squadra competitiva. Nel mondo del calcio l’asticella deve essere molto alta. non si deve avere paura di perdere, ma il coraggio di vincere. Ci presentiamo ai nastri di partenza con questo obiettivo, di vincere, forti del fatto che abbiamo dimostrato negli anni di essere competitivi e non ci dobbiamo far deviare dalla parola sostenibilità finanziaria, abusata dopo la pandemia. Certamente serve per dare continuità a ogni club e anche al nostro. Noi tre in primis abbiamo questo obiettivo, come ce l’ha nella parte gestionale e corporate Alessandro Antonello. Il mercato che abbiamo fatto è creativo, molto intuitivo, che ci ha portati ad allestire una squadra già competitiva: abbiamo davanti due mesi di mercato, anche se il campionato incombe quest’anno sarà anomalo, con una spaccatura tra le due parti. Nella prima parte dovremo sostenere venti incontri compresa la Champions: il lavoro di mister Inzaghi e di tutto il suo staff sarà difficile, è una situazione mai vista nella storia del calcio. Sul mercato abbiamo avuto l’intenzione di presentare al mister una squadra competitiva e questo mi pare che il lavoro fatto dimostri che abbiamo raggiunto la promessa. È l’occasione per ringraziare i nostri tifosi, che rappresentano lo zoccolo duro del club. Il nostro obiettivo è quello di ampliare anche quest’anno la bacheca: i trofei sono frutto di cultura del lavoro, di senso di appartenenza molto forte, e questi due sono i principi che devono portarci a raggiungere il massimo degli obiettivi. Io a questo punto lascio la parola al protagonista, mister Inzaghi: certe incombenze spettano alla società e a noi. Voglio solo accennare a un tema ampiamente dibattuto come Dybala: fa parte di quella serie di calciatori svincolati, ed è la prima volta che tanti svincolati di livello sono ancora fermi nel loro essere senza squadra. È la dimostrazione che il calcio sta cambiando, è un calcio che bada a contenere i costi. Dybala rappresentava un’opportunità ma non possiamo dimenticare che siamo a posto nel settore offensivo: abbiamo una serie di giocatori di spessore, che l’allenatore dovrà gestire nel migliore dei modi. Resta l’affetto nei confronti di Dybala”.

  • L’intermediario Fabrizio de Vecchi è già a Milano per discutere con Marotta di Dybala

    L’intermediario Fabrizio de Vecchi è già a Milano per discutere con Marotta di Dybala

    Il mercato dell’Inter è davvero entrato nel vivo dopo Lukaku, i nerazzurri sono ad un passo dall’acquisto di Dybala. Nelle prossime ore l’intermediario Fabrizio De Vecchi è già a Milano per discutere con Marotta e per definire i dettagli dell’arrivo dell’argentino all’Inter.

  • Inter, Marotta: “Ora si fa dura, ma dobbiamo crederci”

    L’ Ad dell’Inter Beppe Marotta ha parlato all’evento de Il Foglio a San Siro partendo dal ko nerazzurro di ieri a Bologna e sulla corsa Scudetto: “E’ chiaro che da uomo di sport sorrido, ma è un sorriso amaro. Fa parte del gioco, abbiamo perso una battaglia ma non la guerra. Dobbiamo ricomporci il più in fretta possibile, siamo incazzati ma non depressi. Mancano 4 partite, vediamo cosa succede. Il calcio di oggi non è scontato come negli anni 70-80. Oggi anche la squadra che non ha niente da dire può vincere”.

  • Inter, Marotta: “Fiducia a Simone Inzaghi”

    “Sono momenti nella vita e nello sport in particolare in cui bisogna essere consapevoli di soffrire. Stiamo soffrendo, ma dobbiamo continuare con un lavoro ancora più duro e con la fiducia che ci deve essere accreditata dopo il percorso fatto fin qui”. Parole e pensieri di Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter che ha rilasciato una intervista ai microfoni di ‘Sky’ all’indomani del ko casalingo contro il Sassuolo. “Non vogliamo coltivare la cultura dell’alibi, ma sapevamo che gennaio e febbraio sarebbero stati i mesi più complicati. Vogliamo essere protagonisti del campionato fino alla fine, questa stagione ce la giocheremo fino all’ultimo chilometro”. Che garanzia vi dà Inzaghi? “E’ un professionista molto preparato, sta svolgendo in pieno l’input dato dalla società. Al di là del ko meritato di ieri, che ci deve solo dare lo spunto per migliorare, dico che Inzaghi ci dà credibilità e la squadra ha identità. Siamo campioni in carica e vogliamo difendere lo Scudetto”.

  • Ufficiale: rinnovo di Marotta, Ausilio e Baccin

    Beppe Marotta sarà l’amministratore delegato dell’Inter fino al 30 giugno 2025. È ufficiale il rinnovo del dirigente con il club nerazzurro. Il prolungamento del contratto del management dell’area sportiva era nell’aria da settimane e mancava soltanto l’annuncio. Oltre a Marotta, infatti, hanno rinnovato il loro accordo con l’Inter per altri tre anni anche il direttore sportivo Piero Ausilio e il suo vice Dario BaccinEra il 13 dicembre 2018 quando l’Inter ufficializzò l’arrivo di Beppe Marotta, appena due mesi dopo il suo addio alla Juventus. In poco tempo il dirigente originario di Varese è riuscito a riportare l’Inter al successo, con la vittoria dello scudetto e della Supercoppa Italiana. Una vita in nerazzurro, invece, quella di Piero Ausilio che dal 2 luglio 2017 è affiancato da Dario Baccin, ex responsabile del settore giovanile del Palermo.

  • Assemblea di Lega Serie A, Lotito e Marotta non parlano

    È andata in scena questo pomeriggio l’Assemblea di Lega Serie A, con tutte le società rappresentate dai propri dirigenti o presidenti. Fra questi, erano presenti anche Marotta per l’Inter e Lotito per la Lazio, che però non ha rilasciato dichiarazioni al termine della riunione.