Il futuro della panchina del Napoli sta tenendo banco eccome in queste ore. L’esonero di Rudi Garcia dovrebbe arrivare a breve. Il sostituto però è abbastanza incerto. Conte costa troppo. Tudor non convince e inoltre l’ex tecnico di Marsiglia e Verona chiede un contratto biennale e non vorrebbe essere un semplice traghettatore. Ed ecco spuntare un altro nome che è un colpo di scena ovvero Mazzarri che tornerebbe sulla panchina del Napoli dopo circa dieci anni avendo già allenato i partenopei dal 2009 al 2013. Sono in corso colloqui e contatti, vedremo se Mazzarri ritornerà a Napoli oppure no.
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Salernitana: per Nicola esonero ad un passo; il sogno è Mazzarri
La pesante sconfitta contro l’Atalanta ha forse dato l’imput finale per l’esonero di Davide Nicola sulla panchina della Salernitana. La dirigenza molto probabilmente nelle prossime ore comunicherà la decisione pensando già al possibile sostituto. Il sogno è Walter Mazzarri, ma nella lista sono presenti anche D’Aversa e Di Francesco.
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La Salernitana pensa Mazzarri in caso di esonero per Nicola
La panchina di Davide Nicola alla Salernitana è a rischio, il tecnico dopo la sconfitta con il Milan si giocherà tutto contro il Torino dove sarà decisiva per il suo futuro. In caso di esonero la società è pronta a puntare su Walter Mazzarri.
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Walter Mazzarri può diventare il nuovo CT del Marocco
Walter Mazzarri potrebbe presto ritornare in panchina. Il tecnico ex Napoli ed Inter infatti è in contatto con la Federazione del Marocco per diventare il nuovo CT. Nelle prossime ore si attendono sviluppi, ma per Mazzarri potrebbe essere una grande sfida dopo le ultime avventure poco felici.
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Cagliari: Mazzari sarà esonerato, pronto Agostini
Manca solo l’annuncio ufficiale, ma le strade di Mazzarri e il Cagliari si divideranno. La società ha deciso di dare l’ennesima svolta ad un campionato deludente nonostante le spese fatte esonerando così il tecnico e verrà promosso salvo clamorosi colpi di scena Agostini. Il tutto nella speranza del club di raggiungere la salvezza il prima possibile, visto i tanti ostacoli che stanno subentrando.
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Cagliari, Mazzarri: “Servono assolutamente i 3 punti”
Il tecnico del Cagliari, Walter Mazzarri, sarà il protagonista della conferenza stampa (virtuale) alla vigilia della sfida contro l’Hellas Verona, in programma domani alle 15 alla Unipol Domus. Ecco le sue dichiarazioni: Il calendario diventa fondamentale a questo punto: quanto diventa pesante questa partita con l’Hellas? “A quattro giornate dalla fine i punti sono 12, noi dobbiamo pensare a noi senza guardare gli altri. Contro il Sassuolo abbiamo fatto una grande prestazione, gli episodi ci hanno dato ragione: brucia ancora la sconfitta immeritata di Genova, se c’era una squadra che doveva vincere eravamo noi, ci sono stati errori nostri e di altre persone, ma questo ormai è passato. Il Verona è la rivelazione del campionato, gioca senza grandi patemi e dovremo fare una partita attenta e aggressiva come contro il Sassuolo. Gli altri risultati non possiamo controllarli, noi possiamo farlo soltanto per i nostri: andremo a Salerno per fare il massimo e a fare punti. Sono molto carico, questa carica penso di averla trasmessa ai ragazzi e dovrà essere trasmessa al nostro grande pubblico. Gli episodi ci devono dare ragione”. Nandez è pronto a giocare dall’inizio?“Ha fatto 5 allenamenti con la squadra, come fa a essere pronto? Ha un minutaggio limitato, sarà impiegato per il contributo che potrà dare sperando che stia bene”. Siete pronti a livello di forza mentale? “Io non vedo tutta questa fragilità, onestamente. Avete visto che ha fatto il Sassuolo? C’è rammarico, ma in quelle sei sconfitte abbiamo fatto la prestazione, non sono arrivati i punti. Noi allenatori purtroppo non abbiamo la bacchetta magica, a La Spezia abbiamo fatto una brutta partita, mentre con Lazio e Udinese abbiamo fatto una partita ingenua. Siamo cascati in certe trappole e bisogna fare mea culpa. Ora non dobbiamo guardare il passato, ma il presente: abbiamo il destino nelle nostre mani, dobbiamo essere ottimisti. Questa è un’annata complicata, il Genoa non è mai stato pericoloso: io ho fatto i cambi per vincere, c’è andato tutto storto compreso l’episodio arbitrale sbagliato. Fino a oggi la squadra è viva, domani spero che sia ancora più viva e spero che i risultati ci diano ragione”. I diffidati saranno un problema nella formazione titolare?
“No, perché quando abbiamo fatto i punti eravamo in emergenza. In tanti ruoli l’uno vale l’altro, parlo degli attaccanti ma pure degli altri reparti: solo ora purtroppo stanno rientrando alcuni giocatori che ci sono mancati tutto l’anno, magari uno come Rog potrebbe fare una settantina di minuti. Ora posso fare scelte, però ripeto: non facciamo calcoli, basti pensare alla vittoria di Bergamo o Torino”. Con i recuperi dei vari giocatori potrà cambiare qualcosa a livello tattico? “Bisogna pensare a fare tante staffette, i tre slot sono un limite. Questo è un calcio che stanca, bisogna entrare nella mentalità che si giochino 90 minuti a questi ritmi. Anche chi non parte dall’inizio è comunque un titolarissimo, ma i ragazzi lo sanno”. I pochi punti negli scontri diretti solo sfortuna o c’è qualcosa in più a livello di attenzione? “Ho detto che a La Spezia abbiamo sbagliato, anche quella di Udine l’abbiamo sbagliata, ma è comunque una partita diversa. Per il resto meritavamo di più, a partire da Genova: nel loro gol rocambolesco arrivato nel finale ci sono diversi errori personali, ma non penso di dover dire nulla alla squadra. Domani c’è un arbitro internazionale e siamo più tranquilli tutti, però gli episodi di Keita e Joao Pedro potevano portarci tre punti. Se ripenso alle sfide di Venezia e Salernitana rivedo alcuni episodi sfortunati, ma è tutto l’anno che gira così. Noi abbiamo le nostre colpe, con errori che costano punti. Io credo che se i ragazzi e gli episodi ci daranno il giusto, arriveremo all’obiettivo. Questo è il mio pensiero”. Come giudica le parole del presidente Giulini? “Io non ho mai dato alibi ai giocatori, io parlo di rispetto: gli arbitri che stiano attenti, poi anche loro commettono errori come noi. Per ora però siamo tutti là, anche se noi abbiamo un vantaggio sugli altri che sono 3 punti. Ora stiamo tranquilli, fiduciosi nell’affrontare il Verona sperando che gli episodi ci diano ragione, perché ce lo meritiamo con la prestazione”. Nelle ultime giornate si è giocato meno sulle fasce: è una decisione tattica? “Se lei si ricorda Bellanova nel primo tempo è venuto dentro il campo, ma perché anche gli altri ci studiano. Hanno cominciato a studiarci, anche Sarri mi aveva detto di essere preoccupato prima della partita contro di noi. Ma ora ci studiano, su Bellanova hanno messo le gabbie: a lui ho detto di cambiar un po’ gioco, perché questo è il calcio”. Non pensa che l’approccio alle gare sempre sul filo del rasoio, con il potenziale errore a fare da spada di Damocle su quanto di buono avete costruito? “Sono in pochi a essere più aggressivi di noi, poi è chiaro che ci sono gli avversari. Una squadra esperta non fa un errore come quello commesso a Genova, anche perché avevamo due risultati su tre: dovevamo rischiare meno, forse non dovevo mettere Nandez e Rog e mettere un cambio contenitivo. Ma cosa ci ha pagato quando eravamo in fondo alla classifica? L’atteggiamento aggressivo e spregiudicato, abbiamo fatto spesso un gol più degli altri. In più faccio un’altra considerazione, se avessimo fatto gol su rigore o sul palo di Joao Pedro o il tiro di Rog, magari il Genoa sarebbe andato in difficoltà e avremmo fatto loro in contropiede il secondo e pure il terzo gol. Ecco perché dico che gli episodi non ci danno ragione: è vero che abbiamo preso gol all’87’, ma così come è vero che non ci è andato bene nulla neanche in fase d’attacco. Per forza poi un allenatore deve parlare solo di prestazioni, perché solo il Signore o il Fato possono indirizzare l’episodio, ma se si entra in quel parametro io come tutti gli umani mi fermo. Siamo in credito con la fortuna, i ragazzi si meritano questa salvezza: a Genova l’ho detto ai ragazzi, spero che si siano ricaricati ancora di più a molla per affrontare il Verona. Non conosco altre ricette al momento”. -
Cagliari, Mazzarri: “Non ripetiamo gli errori delle ultime partite”
Il tecnico del Cagliari, Walter Mazzarri, in della conferenza stampa (virtuale) presenta la sfida contro il Sassuolo, in programma domani alle 12.30 alla Unipol Domus. Sono le ultime partite fondamentali per raggiungere l’obiettivo salvezza, gli osservatori reputano il Cagliari favorito. È d’accordo? “Io guardo partita dopo partita, non dobbiamo fare gli errori delle partite precedenti, facendo una gara propositiva contro una squadra che gioca bene a calcio. Abbiamo preparato bene il match, penso e spero che i ragazzi facciano bene anche per il pubblico che ci darà una grossa mano”. Quante possibilità ci sono di recuperare Bellanova? “Ci proviamo, qualora non riuscisse a esserci ci sarà un ragazzo che andrà a mille che lo sostituirà e farà bene. Conta solo il Cagliari ora, fare risultato con gli equilibri giusti”. Quanto può servire di nuovo a questa squadra la sana paura che c’era a inizio 2022? “Questa sana paura domani ci dovrà essere, ma deve essere positiva: bisognerà essere bravi, son convinto che i ragazzi faranno una partita gagliarda”. I gol subiti sono arrivati sempre sulle solite circostanze, calci piazzati e seconde palle. Ha pensato a qualche modifica a livello tattico? “Abbiamo lavorato molto su quello che ha detto lei, ma dovremo essere bravi a fare entrambe le cose: vediamo se domani saremo tutti in palla, ma ci tengo a dire che domani dovremo fare delle staffette. Dovremo tenere i ritmi altissimi e ci sarà bisogno dei 4-5 cambi, voglio 16 titolari”. In quale posizione vede meglio Rog? “Se giochiamo 3-4-3 può fare il sottopunta a sinistra, oppure da mezzala. Può fare anche il metodista davanti alla difesa, ma abbiamo bisogno della sua qualità. Vedremo come sta, ha avuto un acciacco al piede ma sarà sicuramente protagonista”. Come sta Baselli? Potrebbe essere il valore aggiunto per il centrocampo del Cagliari?
“Sì, se non è infortunato. Il suo problema è che non riesce ad allenarsi con continuità, è arrivato anche il Covid. Sarà utile in queste sei partite restanti, mi auguro che non gli succeda più nulla”. Pensa che si poteva fare qualcosa di più nel girone d’andata? Sente di avere responsabilità? “Io posso prendermi tutte le responsabilità che volete, ma se fate mente locale abbiamo perso tanti punti per gli episodi sfortunati che hanno condizionato le partite, penso alla Salernitana per esempio. Disattenzione e sfortuna, anche contro il Venezia. Quando le cose non vanno bisogna mettere insieme tutto, ma ormai il passato non si può cambiare. Dobbiamo fare di tutto per determinare il nostro futuro”. Problema infortuni: solo sfortuna oppure avete riflettuto con il suo staff su possibili errori? “Sono molto pignolo su questo tema, anche perché qui lavorano ottimi preparatori. Sui traumi c’entra poco la preparazione. Non voglio creare alibi, abbiamo ancora tutto il tempo in mano per fare bene in queste sei partite”. Come si attacca il Sassuolo? “Abbiamo provato a lavorare su tutto, sappiamo tutto su di loro: hanno un buon allenatore, qualità in tutti i reparti, fanno un calcio propositivo. Per noi l’importante è che essere una squadra solida. Conta fare un gol più degli altri, punto”. A volte è mancato il piano B nelle recenti partite: è per via dell’approccio sbagliato o c’è un discorso di cambi che non hanno reso? “Il calcio è fatto di tante componenti, credo che sia un mix di un motivo e dell’altro. Abbiamo avuto giocatori che hanno reso meno per delle variabili fisiche e quest’anno ci è successo di tutto, ci siamo anche presi dei rischi scegliendo giocatori non al meglio. Questo è il mio cruccio in questo campionato nelle scelte”. Quanto è importante per voi aver ritrovato i gol di Joao Pedro? “Importantissimo, lui e Pavoletti vedono la porta e meno male che JP10 è tornato al gol, così si esalta. Purtroppo per due volte abbiamo fatto gol per primi ma poi abbiamo sprecato: lui come tutta la squadra avrebbe preferito non segnare e fare punti. Purtroppo è andata così ma ora rialziamoci da squadra, questo è il mio credo”. Allarme diffidati in chiave Genoa: farete qualche cambio in questa chiave? “Pensiamo a una partita alla volta, non voglio condizionare troppo i ragazzi. Al Genoa penseremo dopo il Sassuolo”. -
Cagliari, Mazzarri: “Con la Juve è sempre una partita difficile”
Il tecnico del Cagliari, Walter Mazzarri, in conferenza stampa (virtuale) alla vigilia della sfida contro la Juventus, in programma domani alle 20.45 alla Unipol Domus presenta questa partita. La situazione dall’infermeria: Ceppitelli in personalizzato per problema al polpaccio sinistro, Nandez e Strootman proseguono la tabella di recupero, Gagliano in personalizzato per un affaticamento muscolare. Novità dell’ultim’ora: Goldaniga ha subito una distorsione alla caviglia sinistra in allenamento (tempi di recupero da valutare), mentre Baselli si è allenato in gruppo. Cosa salva della sfida di Udine e da cosa si riparte? “A fine gara mi sono preoccupato di assumermi tutte le responsabilità e non si è parlato della partita. Il 5-1 ci ha bruciato tutta la settimana, abbiamo prestato il fianco a tutti i contropiede dell’Udinese: avremmo dovuto aspettare di più, abbiamo affrontato la gara troppo alla garibaldina un po’ come con la Lazio e abbiamo pagato. Archiviamo questa brutta partita, spero che domani ci siano tanti tifosi che ci diano una mano”. Allegri ha detto che si aspetta una partita brutta: è d’accordo? “Nel girone di ritorno abbiamo sempre fatto un bel calcio, io credo che i tifosi si sono divertiti in queste ultime partite. A me interessa solo quello che farà il Cagliari, vorrei rendere difficile la vita alla Juve”. Dopo Juventus-Inter tante polemiche arbitrali, ha paura di qualche scherzetto sul fronte arbitrale? “Penso e spero che domani gli arbitri facciano una grande prestazione. Il regolamento è uguale per tutti, loro non devono pensare ad altro. Sono sereno e fino a prova contraria non ho nessun problema, non voglio avere preconcetti in testa e pensare solo a non ripetere gli errori fatti contro l’Udinese”. Come ha visto Rog e Walukiewicz a Udine? Sono già pronti per partire dall’inizio? “Ho parlato qualche giorno fa con Marko e lui stesso mi ha detto che non si sente i 90 minuti, se parte titolare so già che devo preparare un cambio. Vale lo stesso anche per Walu, entrambi mi hanno dato una buona impressione a Udine ma vale lo stesso discorso di Marko. Vedremo domani come utilizzarli”. A fine girone d’andata si sarebbe aspettato a questo punto di essere fuori dalle tre posizioni per la retrocessione? “Vorrei ottimismo, sono soprattutto due le sconfitte che ci hanno bruciato. Nel girone di ritorno abbiamo fatto vedere un bel calcio, ora nelle sette partite che restano dobbiamo far vedere che siamo quelli delle prime otto giornate e non quelli delle quattro sconfitte. Non possiamo scegliere dove fare punti, quindi anche domani dovremo fare una super prestazione contro la Juventus”. Nell’ultimo mese ha pensato di dimettersi, in caso di mancata risposta da parte del suo gruppo? “Per dimettersi un allenatore deve avere un gruppo che non lo segue. In questo mese ci potevamo aspettare una flessione, ma sicuro non mi dimetterò mai perché penso che fino all’ultima giornata potremo giocarcela indipendentemente dal risultato di domani. Questo ve lo posso garantire, ho sposato questa causa e sono il primo che si mette l’elmetto per la possibilità di salvarsi”.
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Cagliari, Mazzarri: “Tutto è ancora aperto”
Il tecnico del Cagliari, Walter Mazzarri, in conferenza stampa (virtuale) alla vigilia della sfida contro l’Udinese, in programma domani alle 15 alla Dacia Arena presenta questa sfida. Come si riannodano i fili del discorso dopo la sosta per le nazionali? “La squadra si è riunita al completo due giorni fa, i ragazzi sono arrivati alla spicciolata. Ho parlato prima con chi era con me, è vero che con la partita col Milan non abbiamo fatto punti ma un’ottima prestazione. Ora però è inutile parlare, bisogna fare i fatti. I complimenti e gli elogi lasciano il tempo che trovano, serve portare a casa punti, giocando bene e con attenzione”. Questa squadra non segna da tre partite, Pavoletti ha il Covid e Keita ha fatto un allenamento, Joao Pedro si è aggregato da poco. Qual è la soluzione oltre al cross di Bellanova per provare ad aprire l’Udinese? “In questi due giorni si è lavorato su questo, vedrete come andiamo in campo. È vero che non facciamo gol, ma occasioni ne abbiamo avuto con il Milan. In questo periodo non ci gira bene, basta guardare le partite. Abbiamo sbagliato spesso l’ultimo passaggio, anche se la traversa con il Milan ancora pesa. Aveva fatto una gran cosa Pavoletti, un gran cross Zappa, meritavamo il pareggio. Le cose le creiamo, lo abbiamo fatto anche con la prima in classifica: si spera sempre di fare meglio”. Come ha trovato Cragno e Joao Pedro al ritorno dalla nazionale? “Come volete che li abbia trovati, erano giù di morale. Ma ora dobbiamo pensare al Cagliari, attraverso il buon rendimento in rossoblù poi possono tornare a vestire quella maglia. Ma ora serve prendere punti”. Qual è la lezione imparata dalla partita d’andata? “Lì abbiamo toccato il fondo, quella batosta ci è servita per risalire. Lo facemmo allora con la partita successiva, ma la vera svolta è stata il girone di ritorno. Quei cazzotti ci son serviti, anche se il vero rammarico è stato aver fatto pochi punti durante il girone d’andata. Basta però pensare al passato, pensiamo solo al presente e al futuro”. Domani torna Rog: quale pensa che sarà il suo apporto alla salvezza? “Lo aspettavamo da tempo, io lo conosco anche da prima che arrivasse a Cagliari. È un ragazzo che domani sarà in panchina e vedremo, l’ho già visto bene e penso che sia pronto a giocare uno spezzone di gara”. L’anno scorso la rimonta salvezza arrivò nelle ultime otto giornate, pensa di avere un calendario migliore delle avversarie? “Questo calendario è strano, lo avete notato anche voi: a volte abbiamo visto squadre di bassa classifica fare imprese contro le big, quindi non bisogna mai dare nulla per scontato. Per quanto mi riguarda, però, domani abbiamo una super partita che dobbiamo affrontare come se fosse contro la prima in classifica. Il calcio è molto semplice, anche se non ci sono mai partite scontate. Dobbiamo prendere punti in ogni gara a prescindere dall’avversario”. Sono arrivate le date dei recuperi, finalmente. “Sono contento, almeno si sanno le date anche se sarebbero dovute essere già recuperate a oggi perché c’era il tempo. Ma almeno ora sappiamo che almeno un po’ prima della fine conosceremo la classifica e ripartiremo tutti alla pari, per così dire”. -
Cagliari, Mazzarri: “La medicina migliore sono i risultati”
Il tecnico del Cagliari, Walter Mazzarri, in conferenza stampa (virtuale) presenta la sfida contro la Lazio. Ecco le sue dichiarazioni: Quanto diventa fondamentale la gestione del gruppo in momenti così delicati? “La medicina migliore sono i risultati che facciamo ogni domenica, con 15 o 16 titolari come dico sempre, una volta che l’allenatore ha parlato chiaro e dimostrato con i fatti sul campo”. La Lazio subisce tanto, cosa si deve fare per colpire questa difesa? Meglio Pavoletti o Pereiro? “Ci hanno aiutato entrambi, mi piacerebbe farli giocare insieme ma bisogna capire gli equilibri della squadra: se si riuscisse a reggere l’urto io ne metterei anche 4 di attaccanti. Joao Pedro è un leader e mi aiuta a dare indicazioni in campo, Pereiro a Torino ha giocato bene e anche Pavoletti. Mezz’ora fatta bene nel finale è altrettanto importante di un’ora fatta dall’inizio, questo è il principio che dobbiamo portare avanti”. Dopo Cagliari-Udinese si immaginava che la sua squadra potesse cambiare volto così in fretta? “La partita di domani va affrontata con ancora più attenzione rispetto al Torino, l’ho già detto ai ragazzi. Contro l’Udinese il mercato non era ancora iniziato, ma io avevo già detto alla società che interventi fare. Conosco il mio calcio e so cosa volevo, abbiamo cercato di aggiustare la squadra: alcune cose son state fatte, altre non si son potute fare, ma va bene così. Non penso ai punti, ma allo spirito della squadra: ero convinto che qualcosa cambiasse”. Come sta Keita a livello mentale? Un pensiero su Astori. “Non l’ho mai conosciuto direttamente, ma tutti me ne hanno parlato benissimo: rimasi sconvolto quando avvenne la disgrazia, ma so che è amato ancora tantissimo. Su Keita dico questo: c’è una logica nelle scelte. Quando una squadra va bene è difficile cambiare: chi è rimasto qui ha fatto un grande sforzo per rimetterci in gioco a livello di classifica. Quindi loro hanno la precedenza rispetto agli altri, Keita sta benissimo ma non vedo come possiate pensare che possa giocare dal primo minuto: come la prenderebbero Joao Pedro, Pavoletti, Pereiro? Penserebbero che non sarei in grado di giudicare quel che avviene sul campo”. Si aspetta la vittoria in casa? Un giudizio su Goldaniga.
“Goldaniga è un ragazzo eccezionale, ha la testa giusta ed è un esempio per gli altri. Per ora non posso che parlare in modo entusiasta su di lui, ma ci sono ancora 11 finalissime per arrivare all’obiettivo magari anche con un po’ di anticipo. Sulla reazione in casa dico: con Napoli e Fiorentina non siamo riusciti a chiuderla in anticipo, siamo stati ingenui e ci hanno rimontato. Abbiamo dominato la gara, ma non siamo stati capaci di vincerla. A Torino è successo, ma non è un fatto di casa o trasferta”. Come sta Carboni? “Ha avuto sempre un problema alla caviglia, ha perso il posto per quello. Ora è guarito, ma faccio il discorso fatto prima: prima conta la partita precedente, poi la settimana tipo. Se non dovesse giocare dal primo minuto è perché Altare, Goldaniga e Lovato hanno fatto benissimo”. Il gol di Belotti arriva dopo un errore su calcio piazzato, una situazione avete sofferto. “Ha ragione, mi sono anche arrabbiato sul momento. Tutte le squadre di Serie A soffrono su palla inattiva, in settimana ho corretto questo errore e dobbiamo essere più attenti in questo aspetto”. Come sta Nahitan Nandez, si aspettava un suo recupero prima? “Credo che ci sia la speranza di rivederlo in gruppo la prossima settimana, poi vedrò in che stato di forma sarà. Si sta già allenando in differenziato, lui stesso mi ha detto di poter essere in gruppo martedì. Però le dico, a Bergamo eravamo decimati: la squadra ha fatto una grande partita. Quando siamo tornati da quella partita, l’input è stato questo: io non guardo in faccia a nessuno, ma bisogna essere utile alla squadra. Questo deve essere il principio chiaro per tutti da qui fino alla fine”. Cagliari-Lazio sfida mai banale, siete tornati anche sull’episodio del 2019? Cosa teme della Lazio? “Mi hanno raccontato di quella gara, io non c’ero ma dico di pensare solo al presente. Già all’andata abbiamo fatto un buon pareggio, ma pensiamo a essere il Cagliari degli ultimi tempi e basta. Nel resto non voglio nemmeno entrarci”. Il primo avversario del Cagliari da qui alla fine è solo il Cagliari? “Questo è esattamente il mio pensiero. Da quando abbiamo svoltato, ai ragazzi dico sempre: se noi facciamo delle partite al 120% possiamo fare meglio di chiunque. Questo ‘se’ però non dobbiamo mai scordarcelo: se crediamo ora di essere bravi andiamo di nuovo incontro a brutte sorprese. Su questo spero di essere stato bravo in settimana a entrare nel modo giusto nella testa dei ragazzi”. Joao Pedro da un mese che non segna, mentalmente come sta? “L’importante è che lui aiuti il Cagliari a segnare non è che deve sempre segnare solo lui. Anche se fa gol Cragno andiamo ad abbracciarlo. Joao non ci preoccupa, per la formazione è fondamentale. Deiola domenica ha fatto un gol importante e molto bello, ci lavoriamo molto in settimana. L’ho premiato chiamandolo Alessandrinho perché mi ricordava un brasiliano. Lui ci tiene più di tutti a questo club”.