Cambio di agente per l’allenatore ex Sampdoria Dejan Stankovic, che adesso allena i russi dello Spartak Mosca.
L’ex calciatore della Lazio e dell’ Inter ora si farà assistere dal suo nuovo agente ovvero Darko Ristic.
In Ligue 1 il Montpellier ha ufficialmente acquistato da svincolato Nikola Maksimovic vecchia conoscenza del calcio italiano.
Ecco di seguito le prime parole del nuovo acquisto del Montpellier
“Sono molto felice di aver firmato per questo grande club. Non ho esitato un secondo. Ho sentito amici che hanno già giocato qui e ho già visto quello che mi hanno detto. È un club familiare ed è quello di cui avevo bisogno in questo momento”.
Ci sono delle importanti novità sul rinnovo del portiere Meret con il Napoli.
Infatti, l’agente dell’estremo difensore Federico Pastorello ed il ds del Napoli Giovanni Manna dopo un incontro sono riusciti a porre delle basi importanti e preziose per il rinnovo di Meret.
Rinnovo per lui fino al giugno del 2027, con un opzione probabilmente anche per il 2028. Ci sarà anche un aumento dell’ingaggio. L’ufficialità e le firme potrebbero arrivare nelle prossime settimane.
La Juventus è già convinta di voler tenere Kalulu e Conceicao che stanno convincendo la dirigenza bianconera e il tecnico Thiago Motta per una riconferma.
Per mantenere il difensore Kalulu e il figlio d’arte Conceicao si vorrebbe far firmare un contratto ad entrambi nei prossimi mesi.
Per Kalulu ci sarebbe un opzione di acquisto con il Milan di circa 14 milioni più 3 di bonus. Conceicao ha una clausola con Porto di trenta milioni. La Juve è già al lavoro per trattenere i due calciatori.
Il Bologna sta seguendo con molta attenzione il giovane calciatore Saba Goglichidze classe 2004, calciatore georgiano, difensore dell’Empoli e della sua nazionale.
Goglichize è stato ben monitorato dal Bologna anche nella sfida di ieri dell’ Empoli contro il Napoli.
Goglichize è una delle tante scoperte vincenti del club toscano.
Il giovane calciatore Simone Pafundi tra poco ufficializzerà il suo cambio di agente. Infatti, presto passerà all’ entourage di Beppe Riso. Pafundi classe 2006 ritornerà in Friuli, all’Udinese il prossimo 31 dicembre, quando scadrà il prestito di un anno e mezzo al Lucerna, in Svizzera.
Pafundi ha già espresso la volontà di voler ritirare a giocare in Serie A. Vedremo anche quali saranno le decisioni e le valutazioni dell’Udinese su Pafundi.
L’Inter sta cercando dei rinforzi, in particolare sulla fascia destra e avrebbe messo gli occhi sul giovane ed interessante talento olandese Devyne Rensch classe 2003. Esterno destro appunto che attualmente milita nell’Ajax, nella Eredivisie ed è anche il capitano dell’Olanda Under 21.
Devyne Rensch ha 21 anni, è nato il 18 gennaio 2003 ed è ormai da diversi anni tra le fila dei lanceri, infatti è dal 2018 che gioca nell’Ajax.
Rensch va in scadenza di contratto con l’Ajax, il 30 giugno 2025. Il suo valore è di circa 10 milioni di euro. L’Inter lo sta monitorando da un po’ di tempo e Marotta fiuta il colpo a parametro zero. Rensch si riesce ad adattare anche come difensore centrale.
Nella Eredivisie olandese in questa stagione, Rensch al momento ha totalizzato quattro presenze e una rete.
Lo svincolato Andrea Conti ex calciatore di Atalanta, Milan e Sampdoria è alla ricerca di una squadra ha rilasciato la seguente intervista
“Sto abbastanza bene, purtroppo sono a casa. Mi alleno tutti i giorni e sono in attesa di sviluppi. Nel frattempo mi godo la famiglia, ma comunque sono sereno, non la sto vivendo male”.
Si rimprovera qualcosa?
“Ne è valsa la pena, di tutto; non rimpiango niente di ciò che ho fatto in carriera. C’è certamente un po’ di rammarico per i tanti problemi che ho avuto, però nella sfortuna mi posso ritenere fortunato per quello che sono riuscito a ottenere. I rimpianti sono certamente rappresentati dai miei problemi fisici; per quanto riguarda i sogni vorrei togliermi ancora qualche sfizio a livello sportivo, anche se so che non sarà facile”.
Il periodo migliore della sua carriera lo ha vissuto all’Atalanta con Gasperini.
“Fenomenale. Sicuramente il migliore che abbia avuto. Riesce a tirare fuori qualcosa che con altri allenatori non si crede di avere. Forse venendo dal settore giovanile è più abituato a lavorare con i giovani. I risultati parlano per lui, ogni anno gli vendono dei giocatori importanti ma riesce a ottenere sempre grandi risultati. La sua formula è: tanto lavoro e credere in quello che si fa”.
Poi il passaggio al Milan.
“Quell’estate non è stata semplice per me. Mi cercava il Milan e io volevo andare perché mi sentivo pronto, e quando ti chiama una società come quella – nonostante venisse da anni non semplici – è difficile per un ragazzo giovane dire di no. È stato un anno in cui il Milan ha cambiato tanto, era anche il primo della proprietà nuova, non saprei dire cosa non abbia funzionato perché sono successe tante cose; magari il fatto di aver cambiato tanto non ha aiutato, poi ci sono state pressioni in più rispetto al solito, legate alle grosse spese sul mercato, che non siamo riusciti a reggere”.
L’infortunio ha complicato le cose.
“Mi sono fatto male subito, a settembre. Sono comunque riuscito a giocare le prime partite guadagnando la nazionale ed esordendo, poi mi sono infortunato e da lì è stato un calvario. Nonostante mi fossi ripreso un po’ nel 2020 – con Pioli giocavo regolarmente – ci sono state dinamiche che mi hanno portato ad andare via. Comunque è stato un onore indossare la maglia rossonera. Giocando a San Siro ho realizzato un sogno”.
Il suo problema sembrava non aver fine.
“Mi ricordo quando mi hanno comunicato l’entità delll’infortunio: mi è crollato il mondo addosso. Ero giovane e nel punto più alto della carriera, si parlava tanto di me e avevo guadagnato la Nazionale. Poi dipende tutto da come si riesce a uscirne; per me è stato comunque un calvario perché ho avuto continui problemi e ho dovuto operarmi quattro volte al ginocchio. Non è stato semplice anche perché ho dovuto mettere in dubbio il mio futuro a livello calcistico, non è semplice vivere con questi pensieri”.
E oggi questo problema è sempre più frequente.
“Come consiglio posso dire loro di affidarsi alle persone giuste e di circondarsi dell’amore dei propri familiari, perché quella è la cosa più importante nei momenti difficili. Nel mio caso è stata una conseguenza di cose, dopo la prima volta l’intervento non è andato bene e la riabilitazione non è stata semplice; ma ne ero uscito anche abbastanza bene, infatti nel 2020 mi sentivo bene. Poi mi sono rotto il menisco, e da lì è stato sempre un inseguirsi di problemi perché dovevo sempre intervenire sullo stesso ginocchio. È chiaro che dopo tutti questi problemi non si può tornare agli stessi livelli di prima”.
Adesso che cosa cerca?
“Vorrei una nuova avventura, anche se so che non è semplice perché è tanto tempo che non gioco. Non ho avuto possibilità, non sono stato cercato questa estate né ultimamente, ma la vivo bene. Non ho l’ansia dovuta all’essere senza squadra, perché sono consapevole del mio passato e di quanto possa essere difficile per una società cercare di ingaggiarmi. Resto in attesa di una chiamata ma deve essere quella giusta, con tutti i problemi che ho avuto non me la sentirei di andare in una realtà in cui non c’è chiarezza o in cui non mi sento benvoluto al 100%. Attendo la chiamata giusta, ma non per sempre: mi do un limite, che penso sia il mercato di gennaio. Se non avrò offerte poi prenderò le mie decisioni, perché comunque è difficile star fermo tanto”.
Chi sono i suoi esterni ideali?
“Per la velocita scelgo Bellanova; per le capacità difensive e la mentalità, Di Lorenzo; per la resistenza Theo Hernandez; per tecnica e cross prendo Dimarco”.
Dopo il suo ritiro che cosa vorrà fare?
“Non so ancora con certezza ciò che farò. Difficile al momento immaginarmi allenatore o direttore, ma può anche capitare che tra un po’ di tempo cambi idea. Al me giovane direi di godersi appieno ogni istante di carriera, di lavorare sempre al massimo per cercare di migliorare sempre di più e ottenere le massime soddisfazioni che riesce. Ho realizzato i miei sogni, nonostante tutto”.
Dopo circa un anno, l’ex calciatore del Milan, Antonio Nocerino ha lasciato la panchina del Miami FC, negli Stati Uniti. Visti i risultati tutt’altro che buoni.
Un’ avventura davvero negativa e difficile per Nocerino al Miami Fc, che è ultimo in classifica nella Eastern Conference dove ha totalizzato appena 11 punti, frutto di sole tre vittorie in 32 partite giocate con ben 27 sconfitte.