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  • Roma all’attacco: dopo aver ipotecato Nzola, i giallorossi piombano su Maurito Icardi

    Dall’ultima partita contro lo Spezia, i tifosi giallorossi hanno capito tre cose fondamentali. La prima è che l’anno prossimo la loro squadra giocherà ancora in Europa League, la seconda è che Mourinho, a meno di clamorosi cambi di direzione, rimarrà in panchina e la terza che Abraham, avendo rimediato la rottura del crociato, tornerà nel 2024. Soprattutto per le ultime due indicazioni Thiago Pinto è al lavoro per assecondare le richieste di nuovi innesti di alto livello fatte dallo Specialone e poi per sostituire il giovane centravanti inglese, titolare indiscusso dell’attacco romanista.

    Ecco perché la Roma ha già individuato i rinforzi nel reparto offensivo. Negli scorsi giorni vi abbiamo raccontato della trattativa quasi ormai definita per Mbala Nzola ed in più del rinnovo automatico del contratto di Andrea Belotti. Ma la notizia delle ultime ore è che la società capitolina sia piombata effettivamente su un grande ex della nostra Serie A. Stiamo parlando di Mauro Icardi, che nell’ultima stagione al Galatasaray e soprattutto nell’ultimo periodo in Turchia ha brillato mettendo a segno 22 gol e 7 assist in 24 partite disputate. Numeri che riportano alla mente il Maurito visto all’Inter, capocannoniere, capitano e trascinatore di un’intera piazza. Ora Icardi, terminato il periodo di prestito al Galatasaray, tornerà a Parigi e da lì la sua prossima destinazione potrebbe essere Roma per una cifra che si aggira intorno ai 10/15 milioni di euro. Mourinho ed i tifosi giallorossi sono pronti a ridare il benvenuto in Italia all’attaccante argentino.

  • La Roma vuole puntare ancora su Josè Mourinho in panchina

    La dirigenza della Roma nei prossimi giorni avrà un incontro importante con l’allenatore Josè Mourinho. L’obiettivo è quello di convincere il tecnico portoghese a restare ancora nella Capitale rassicurando sulla continuità del progetto con un mercato importante. Si attendono sviluppi nei prossimi giorni.

  • Roma, Mourinho: “Il futuro? La società lo sa bene, se mi arriva un’offerta…”

    Roma, Mourinho: “Il futuro? La società lo sa bene, se mi arriva un’offerta…”

    Jose Mourinho, in un’intervista ha parlato un po’ di tutto dopo la finale di Europa League persa dai giallorossi contro il Siviglia. Ecco le sue dichiarazioni.

    Sull’arbitraggio?

    “Sembrava spagnolo, abbiamo dato tutto. Tanti gialli, ma Lamela doveva prendere il secondo giallo, non l’ha preso e poi ha segnato uno dei rigori”.

    La bella notizia potrebbe essere quella sul suo futuro.
    “Lunedì vado in vacanza, se avremo tempo di parlare prima di lunedì decideremo, altrimenti lo faremo dopo. Io devo lottare per questi ragazzi, non posso dire oggettivamente che rimango”.

    Parlerà con la società per progettare il futuro?
    “Sono un uomo serio. Ho detto alla proprietà che appena qualche club mi avesse contattato sarebbero stati i primi a saperlo. A dicembre ho parlato con il club perché avevo la situazione legata alla panchina del Portogallo. Da quel momento non ci ho riparlato, perché non c’è stato più nessun contatto. Ho ancora un anno di contratto con la Roma, la situazione è questa

  • Roma, Mourinho: “Prima pensiamo al campionato poi alla finale di Europa League”

    Roma, Mourinho: “Prima pensiamo al campionato poi alla finale di Europa League”

    Ecco le parole in conferenza stampa del tecnico portoghese Jose Mourinho.

    Si sente l’artefice di questo percorso europeo della Roma?
    “No, se loro ringraziano me, io ringrazio loro. Nicola è più emozionale, due anni fa giocava in Primavera e in una stagione ha giocato una finale e un Mondiale. Per lui è una crescita importante”.

    Qual è l’aspetto più complicato da gestire in una finale?
    “La partita di sabato è l’aspetto più complicato. Devo lasciare fuori giocatori che non posso rischiare perché hanno qualche piccolo problema. Andare solo con una squadra di bambini è un rischio esagerato e non è nemmeno positivo. La Fiorentina è una squadra che ha 25 giocatori dello stesso livello. La situazione ideale sarebbe non giocarla, preparare già da oggi la finale. La cosa più facile è che vogliamo tanto giocare questa finale. Quando domenica arriveremo qui, sarà facile avere gente motiva e felice”.

    La vittoria della finale d’Europa League cambierà il suo futuro?
    “Il mio unico focus è la finale. Un pochino la preparazione della Fiorentina, ma di più la finale. Tutto è secondario poi quando si gioca una finale. Non c’è motivo per ottimismo, non c’è motivo per il pessimismo. Vogliamo solo giocare la finale. Abbiamo fatto tanto per stare in questa finale che vogliamo giocare. Sarà facilissimo prepararla. Non voglio sapere di classifica, di Champions. Mi interessa solo la finale. Spero e mi fido che romanisti e tifosi del Siviglia possano fare un bel giorno lì a Budapest”.

    Lei ha sottolineato come sia importante godersi questa finale insieme alla sua tifoseria. Ci colpisce l’affetto dei suoi tifosi:
    “Spero che le mie parole non vengano interpretate male, ma l’unico club per cui non sento un legame stretto è il Tottenham. In tutti gli altri c’è sempre stato questo legame forte tra noi, questo perché la gente non è stupida. Non è una questione di vincere o non vincere, do tutto. Il tifoso percepisce che ogni giorno lavoro e lotto per loro. Nel mio caso sono romanista, madridista, interista perché è una cosa reciproca. Sarò per sempre legato alla Roma, così come lo sono a tutti gli altri club che ho allenato”.

    Quanto è cambiato?
    “Sono diventato un allenatore e una persona migliore, ma il dna è lo stesso. Voglio solo il piacere di giocare questa finale, ricordando il percorso fatto. L’allenatore migliora con il passare del tempo, il calciatore invece andando avanti non risponde alle necessità del corpo. Le mie motivazioni continuano a crescere”.

    Sugli arbitri
    “Preferisco non rispondere.

    Come sta Dybala?
    “Penso che non possa giocare. Ma anche onestamente dico che la speranza è che la panchina la possa fare. Pensando che è l’ultima partita della stagione, anche se dopo abbiamo lo Spezia, ma se penso a Paulo la finale è l’ultima della stagione. Se Paulo può stare in panchina e mi può dare 15-20 minuti sono già contento. La verità è quella che tu hai visto, c’è un gruppo che ha lavorato in campo. Spinazzola e Karsdorp ha fatto lavoro personalizzato. Dybala è al dipartimento medico”.

    Ma cosa è successo?
    “Abbiamo provato a usarlo. Quando pensi alla finale pensi alla preparazione per la finale. Contro la Salernitana credevo potesse giocare un tempo, così come a Bologna. Stiamo cercando di fare tutto. La verità è che è fuori. Sabato non ci sarà di nuovo. Pellegrini anche non andrà sabato, ma è sicuro che ci sarà mercoledì. Dybala sabato non può provare a giocare venti minuti”.

    Non può o non vuole?
    “Non può”.

    Dovesse vincere l’Europa League con la Roma sarebbe la sua più grande impresa?
    “Non mi piace parlare prima, mi piace giocare tanto. Peccato di non poter giocare una finale ogni settimana. Non sto pensando a me stesso. Ma ai giocatori e ai tifosi. Parlare poco e non mi stanco di ripeterlo: vogliamo giocare e mercoledì saremo lì”.

  • PSG, Campos vuole Mourinho per la prossima stagione

    PSG, Campos vuole Mourinho per la prossima stagione

    Tra la Roma e José Mourinho con ogni probabilità sarà addio al termine della stagione, ora il tecnico portoghese è concentrato su questo ricco finale dove i giallorossi sono grandi protagonisti in Europa League e in campionato per la lotta al quarto posto. Il futuro di Mourinho potrebbe però parlare francese, infatti il portoghese è l’obiettivo numero per la panchina del PSG nella prossima stagione con il ds Luis Campos suo grande estimatore con cui è in ottimi rapporti.

  • Il futuro di Dybala, la clausola e la posizione della Roma

    Paulo Dybala è sicuramente l’uomo simbolo di questa stagione della Roma in campionato ed in Europa League. La squadra di Mourinho sta andando avanti nelle due competizioni puntando sicuramente tanto sul sacrificio e la compattezza di squadra. Ma viste le difficoltà di Pellegrini ed Abraham, è emersa ancora di più la leadership carismatica e tecnica della Joya. Accolto dalla parte giallorossa della Capitale come un re, il fenomeno di Laguna Larga ha ripagato i suoi tifosi con 11 gol e 7 assist in campionato e 4 reti ed un assist in Europa League.

    Come ha raccontato anche José Mourinho al termine della partita contro il Feyenoord, Dybala ha ritrovato alla Roma quella fiducia e quella gioia di giocare che sembravano un po’ perse. Quello che preoccupa il tifo giallorosso è la situazione contrattuale dell’argentino ed il suo futuro. L’ex Juventus e Palermo ha firmato con il club di Friedkin un contratto di 3,8 milioni fino a giugno 2025, contratto che però al suo interno ha una doppia clausola rescissoria. Una legata ad un suo trasferimento in un club di Serie A ed a quel punto il prezzo sarebbe di 20 milioni, mentre una legata al suo approdo in una squadra straniera pari a 12 milioni. Entrambe le clausole potrebbero però essere annullate se la Roma rinnovasse il contratto di Dybala ad una cifra pari a 6 milioni all’anno anziché i quasi 4 che prende già ora.

    Insomma sarà da capire quale sarà il posizionamento in classifica della squadra capitolina a fine stagione, e quindi anche la disponibilità di budget del presidente americano, quale sarà la richiesta per il fantasista argentino e soprattutto quale sarà la volontà proprio di Dybala, che all’età di 29 anni potrebbe avere il sogno di spostarsi in una Big mondiale.

  • Roma, Mourinho: “Dybala è da valutare”

    Roma, Mourinho: “Dybala è da valutare”

    Mourinho parla in conferenza stampa alla vigilia della sfida decisiva contro il Feyenoord. Ecco le sue parole:

    Sui pali colpiti in stagione
    “Siamo una squadra difensiva e abbiamo 27 pali, è un po’ contraddittorio. Ma non voglio parlare di sfortuna, dobbiamo essere più bravi. Quando si comincia con loro avanti di un gol bisogna segnare, questi pali invece di crearmi preoccupazione mi danno un feeling opposto perché siamo capaci di segnare”.

    Come sta Dybala?
    “Non so se può giocare dal primo minuto, avete visto quindici minuti di torello. Dopo abbiamo fatto organizzazione tattica a bassa intensità e abbiamo deciso di dare a Paulo altre 24 ore per capire se può o no. Domani faremo qualcosa di intenso per capire se gioca o va in panchina”

    Abraham?
    “Sta sempre bene. È un ragazzo che sembra sempre molto felice, molto positivo all’interno del gruppo. Lo vedo sempre bene dal punto di vista umano, poi segna o non segna”.

    Quanto è importante avere fiducia nelle alternative?
    “Certo che sono importanti. Llorente e Bove hanno bisogno di crescere. Bove non ha storia da titolare in Serie A e cresce ogni partita, è sempre più giocatore anche se ogni tanto può sbagliare. Llorente ha già una grande esperienza. Ha avuto bisogno di tempo per imparare a giocare con noi. Quando è arrivato il nostro gioco era strano per lui. Adesso gioca già con stabilità ed è perfettamente integrato. Sono due giocatori in più, ma ci sono anche altri ed è importanti. Mancano 8 partite di campionato, con domani 9 che possono arrivare a 11 ed è impossibile far giocare sempre gli stessi”.

    Dybala più dall’inizio o più dalla panchina?
    La grande pressione per me è sta bene o non sta bene, perché se ho un dubbio sarà sempre un dubbio. Se inizia magari non giocherà 90′ o magari si fa male dopo 10 minuti. Se va in panchina ed entra e si fa male, poi non hai altri cambi. Per me la decisione è più gioca o non gioca, però non è che abbiamo tante opzioni e magari in una situazione estrema non dico che sia impossibile andare in panchina e in una situazione nei limiti, che andrà in campo

    Qual è la migliore strategia per battere il Feyenoord?
    “Dobbiamo fare due gol più del Feyenoord. Hai parlato del Salisburgo, ma non ha senso, perché sono due squadre diverse. Avere pazienza o non averla, l’importante è fare due gol in più del Feyenoord per vincere, non importa se farli all’inizio, alla fine, durante i supplementari”.

  • Roma, Mourinho: “Il Feyenoord è forte”

    Siamo alla vigilia di Europa League per la Roma, i giallorossi domani saranno in campo a Rotterdam contro il Feyenoord per i quarti di finale. Il tecnico giallorosso José Mourinho interviene in conferenza stampa. Ecco le sue dichiarazioni.

    La partita di domani contro il Feyenoord.
    “Non lo so. Il Feyenoord in campionato è sicuramente la squadra più forte. I numeri sono chiari. Sono i più forti, saranno sicuramente i campioni fra qualcosa settimana. E quando sei la squadra più forte, significa che segni più di tutte le altre. Noi non siamo la squadra più forte d’Italia. Non siamo la squadra più forte nell’Europa League. La possiamo vincere ma non siamo teoricamente la squadra più forte. Giochiamo con quello che abbiamo e quello che abbiamo è l’equilibrio. La partita di domani sarà difficile dire quello che sarà”

    Il rinnovo di Smalling?
    “Ufficiale Smalling?”

    C’è un’intesa di massima confermata da ambo le parti.
    “Se fosse così, sarà ottimo per Smalling e per la Roma. Per Smalling perché è felice perchè ha trovato un livello che gli mancava negli anni precedenti e per la Roma è ottimo perchè ha avuto un rendimento fantastico negli ultimi due anni. Secondo me è il matrimonio perfetto”.

    Il suo rinnovo può essere un buon viatico anche per la sua permanenza?
    “Io sono io e Smalling è Smalling”.

    Cambi di formazione?
    “Io gioco con la squadra che penso stia meglio. Il lavoro che facciamo è per avere tutti a disposizione e il lavoro tattico è uguale per tutti. Tutti sono pronti per giocare e fare cambi automatici non è il nostro modo di gestire le cose. Durante la partita cerchiamo di analizzare anche il feeling dei giocatori. Per esempio a Torino, Dybala quando mi ha guardato ho capito che andava cambiato”.

  • Roma, Mourinho: “Non facciamo calcoli”

    Roma, Mourinho: “Non facciamo calcoli”

    Ritorna a parlare l’allenatore della Roma Josè Mourinho che parla dell partita di domani contro la Real Sociedad. Ecco le Sue dichiarazioni.

    Sulla comunicazione della Real Sociedad
    “Sono dichiarazioni che sono rispettose, sta caricando i suoi e l’ambiente. Sta utilizzando un paese molto bello come il Portogallo per caricare l’ambiente, ma in modo rispettoso. Fa il suo lavoro e lo fa bene. Sa bene di cosa ha bisogno. Siamo fiduciosi”.

    Lei farà calcoli di formazione?
    “Il mio atteggiamento è che la prossima partita è la più importante. Quella di domani è quella più importante della stagione. Venerdì poi lo diventerà quella di domenica. Giocherà la squadra che nella mia analisi giocherà più garanzie di poter portare la Roma ai quarti di finale”.

    Siete più una squadra di coppa?
    “No, lavoriamo al massimo ma qualche volta non riusciamo a raggiungere il risultato. Facciamo un po’ di fatica nel giocare tante partite in pochi giorni e in due competizioni, è una cosa normale. Ci sono squadre che hanno 24-25-26 giocatori tutti uguali a livello di potenziale e di esperienza e per loro non è un problema. Ci sono squadre nel calcio europeo che potevano giocare ogni 2 giorni, per noi è diverso. Arriva un infortunio o una squalifica o la stanchezza e non è facile, però io sono sempre con loro e loro sempre con me. La partita più importante per noi è domani”.

    Vorrei tornare sulla tempesta perfetta…
    “Ti interrompo subito. L’Olimpico ci dà sempre la tempesta perfetta, alcune volte vinciamo e altre volte perdiamo con loro. Lo stadio è una cosa molto bella, però alla fine è il campo che parla. L’ultima volta che ho visto uno stadio segnare un gol è stato nel 2005 in semifinale con il Liverpool, la palla non era entrata ma lo stadio ha fatto gol. Lo stadio aiuta, vedi che la squadra di casa ha risultati più positivi rispetto a quella in trasferta ma lo stadio non gioca. Domani ci sarà una grande atmosfera e questo appoggio dei tifosi della Real Sociedad ci carica. Il disastro era ai tempi del COVID-19 con lo stadio vuoto, domani lo stadio è bellissimo, il terreno di gioco è stupendo, loro giocano benissimo, l’arbitro è tra i top e noi abbiamo vinto la Conference League, non abbiamo paura dell’ambiente. Se mi dici che vado alla tempesta di Nazareth dico no, noi siamo felici di trovare una tempesta nello stadio, penso che la Roma giocherà meglio in queste condizioni”.

    La formazione?
    “Ti dico che gioca Ibanez che era squalificato all’andata”.

    Lo stadio Anoeta?
    “Bellissimo, l’ultimo volta che sono stato qui è stato con il Real Madrid. È uno stadio molto bello, sarà bellissimo giocare qui e in questo ambiente. È un’infrastruttura top con una squadra top che gioca per un obiettivo grande, è nelle posizioni Champions League da inizio campionato. Hanno tanti giocatori locali e molto forti. Abbiamo molto rispetto”.

    Si aspetta una Real Sociedad differente?
    “La Real Sociedad gioca bene, possono giocare con tanti giocatori. Non so se cambieranno atteggiamento domani, penso che giocherà Mendes e che saranno molti aggressivi cercando di metterci tanta pressione. Lo stadio li aiuterà nel cercare la rimonta, noi teoricamente siamo preparati”.

  • Roma, confermate le due giornate di squalifica a Mourinho

    Roma, confermate le due giornate di squalifica a Mourinho

    Si è chiusa dopo diversi giorni la vicenda Mourinho-Serra. La Corte Sportiva di Appello ha respinto il ricorso della Roma. Confermate le due giornate di squalifica per il tecnico portoghese José Mourinho che non sarà quindi in panchina nelle prossime due giornate di campionato contro il Sassuolo e nel derby con la Lazio.