Il PSG vuole definitivamente superare la concorrenza della Premier League per il centravanti nigeriano del Napoli Victor Osimhen assoluto protagonista della stagione incredibile della squadra di Luciano Spalletti, infatti i parigini sarebbero disposti ad offrire al giocatore un contratto di cinque anni a 10 milioni a stagione ma per soddisfare le richieste del Napoli serviranno 150 milioni di euro.
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Napoli, infortunio per Osimhen
Ci sono delle cattive notizie in casa Napoli, il bomber Osimhen si è infortunato. Ecco il club partenopeo lo fa sapere attraverso un comunicato;
Victor Osimhen, dal rientro con la Nazionale, accusando un fastidio all’adduttore sinistro, è stato sottoposto ad accertamenti che hanno evidenziato una lesione distrattiva. Le sue condizioni verranno valutate la prossima settimana”.
Il nigeriano salterà le partite di campionato con il Milan ed il Lecce, ma quello che preoccupa il Napoli è che sarebbe a forte rischio anche per l’andata dei quarti di finale di Champions con i rossoneri.
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Piotr Zielinski apre alla Lazio
In casa Napoli bisogna fare attenzione alla situazione di Piotr Zielinski in scadenza a Giugno 2024, il centrocampista polacco è sempre stato un pallino di Maurizio Sarri e la Lazio potrebbe rappresentare un possibile futuro per il giocatore che aprirebbe ai biancocelesti. La scorsa estate era vicino al West Ham per 30 milioni di euro, al Napoli guadagna 3,5 milioni di euro a stagione e il rinnovo pare ancora molto lontano. Attenzione quindi alla Lazio per il futuro, già per la prossima estate soprattutto in caso di partenza di Luis Alberto o Milinkovic-Savic.
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Napoli, Spalletti: “Stiamo facendo una grande stagione”
Il tecnico del Napoli Spalletti ha ricevuto il premio Bearzot.Queste le sue dichiarazioni:
“Avevamo parlato dell’indifferenza di quando sono arrivato per dei risultati che non erano così accettabili per la città. C’era bisogno di compattarsi e fare un corpo unico per affrontare le difficoltà. Euforia controllata? Ma avete visto quanto è bella Napoli? Io ho deciso di vivere a Castel Volturno perché da com’è bella Napoli non si può guardare. Ci sono cose talmente belle che poi uno si impressiona e gli occhi diventano tutti azzurri (ride, ndr). Anche i calciatori ora bisogna che siano bravi perché rischiano con un po’ di euforia per i risultati di sentirsi appagati e questo è il peggior nemico che ci possa succedere. Ma tutte le volte che tento di fare dei discorsi quando ho timore cali l’attenzione, loro mi guardano a fine partita e il giorno dopo come a dire: hai visto che non è così? Sono davvero fatti di una pasta diversa”.
Champions? “Questa è una cosa che va vissuta totalmente e non vediamo l’ora di andarci a confrontare. Sono cose bellissime che non ho mai vissuto in 64 anni. Anche i calciatori devono stare attenti. Il tempo passa per non ripassare più e queste partite sono bellissime. Fisicamente la squadra sta bene, ho uno staff di prim’ordine grazie al presidente. Penso sia fondamentale capire che in queste partite non si porta dentro il passato perché ti vestono al meglio con tutte le tue qualità e difficilmente non le riproponi dentro la partita. Noi non possiamo portare questo minimo vantaggio in campionato. Si riparte da zero. Da zerissimo. Era una delle qualità di Bearzot, questa. Lui è stato progenitore, fonte di ispirazione della nostra categoria. Dicevano fosse testardo ma io lo vedevo coerente rispetto alla conoscenza del suo lavoro”.
Kim e Kvaratskhelia subito pronti? “Questo dubbio lo aveva anche De Laurentiis. Prima di prenderli ci sentivamo di sera, su Kvara io ho lavorato in Russia e qualche domanda a qualche amico l’ho fatta. De Laurentiis mi esprimeva alcune perplessità sulla differenza tra i campionati ma oggi i confini calcistici sono più sottili, è più facile riuscire ad entrare subito in un programma e in un modo di valutare differente a quello di prima”.
Napoletanità? “Questo si percepisce anche stando al di fuori quando si vedono le immagini del Napoli e di Maradona e diventa forzato il dover assorbire e reggere una certa pressione che fa parte di amore e di passione. Qui si vive per il calcio, ma questo è ancora il tempo del lavoro, è un patto con la squadra e loro ce l’hanno bello chiaro. Poi si vedrà se si festeggerà”.
Il gruppo? “Dobbiamo stare attenti a non fare torti al resto della squadra. Se parliamo di calcio moderno, Di Lorenzo ha questa qualità di saper svolgere più compiti in più ruoli. Di Lorenzo è un difensore incredibile, quando costruisce ha qualità e si aggiunge ai centrocampisti dentro al campo, quando va davanti con le sue incursioni è uno che evidenzia più sforature sulla linea avversaria. Dentro questa qualità individuale c’è la crescita dei calciatori e insieme si diventa una squadra fortissima. In chiusura dico ai bambini che se si va a scuola si palleggia meglio…”.
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Napoli, il presidente De Laurentis: “Spalletti rimane è tra i big degli allenatori”
Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha parlato al premio Bearzot che riceverà proprio il tecnico dei partenopei Spalletti. Ecco le Sue dichiarazioni.
“Se le regole del calcio fossero diverse forse lo scudetto lo avremmo portato a Napoli già altre volte. A fine stagione sarà una super festa. Spalletti resterà a Napoli”.
Poi sul mercato dice: “C’è sempre la proposta indecente…i numeri li fanno gli altri. Noi aspettiamo. Sono dei ragazzi straordinari. I miei contratti sono unici, vengono dal cinema, quindi nessuno si muove se noi diciamo di no. Vedremo.”
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Napoli, Juan Jesus va verso il rinnovo di contratto
Il giocatore del Napoli Juan Jesus va verso il rinnovo di contratto con la squadra partenopea, il suo contratto è in scadenza il prossimo 30 giugno 2023, ma le trattative per il prolungamento dell’accordo per un’altra stagione del brasiliano 31enne sono oramai ad un passo dalla chiusura dell’accordo che a breve potrebbe anche essere ufficiale. Del resto Juan Jesus nel Napoli si è dimostrato un giocatore importante, utile e affidabile.
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Il Napoli sbanca Torino; finisce 4-0
Altra grande prestazione del Napoli che si avvicina sempre di più alla vittoria del Campionato. A farne le spese oggi il Torino il quale subisce quattro reti con la doppietta di Osimhen, Ndombele e il rigore trasformato da Kvaratskhelia. Tre punti che confermano il Napoli al comando della classifica con 71 punti, mentre il Torino resta undicesimo con 37 punti.
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Formazioni ufficiali: Torino-Napoli
TORINO(3-5-2): Milinkovic-Savic; Gravillon, Schuurs, Buongiorno; Singo, Ricci, Ilic, Vlasic, Rodriguez; Radonjic, Sanabria. All. Juric
NAPOLI(4-3-2-1): Meret; Di Lorenzo, Kim, Rrahmani, Olivera; Zielinski, Anguissa, Lobotka; Lozano, Kvaratskhelia; Osimhen. All. Spalletti
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Napoli, Spalletti: “Momento magico? Non dobbiamo abbassare la guardia”
L’allenatore del Napoli Luciano Spalletti risponde alle domande della stampa nella sala conferenze del Training Center di Castel Volturno. Ecco le sue dichiarazioni.
Sul momento felice: “Noi verremo giudicati per quella che è la serietà e la professionalità dell’affrontare le cose. Io ho questa esigenza e mi devo affrettare, di tempo non ne ho molto (ride, ndr), so che devo dare valore a tutte le cose che mi passano davanti ed io per il Napoli sono disposto a tutto”.
Anno irripetibile?
“Sarà quello dopo questo, almeno nelle intenzioni, qualsiasi cosa succeda, e poi ancora quello dopo e si può andare avanti all’infinito. Il meglio è sempre quello che vuoi scoprire e prendere. Non bisogna fermarsi, non ci si deve fermare mai, si scava sempre più in profondità”.Sul Torino e le difficoltà della sfida.
“Parlo volentieri del Torino, per il rispetto che non solo gli devo, ma che gli riconosco, sarà una partita molto difficile. Il Torino non cambierà atteggiamento, l’Eintracht ha cambiato in base al risultato dell’andata, ed era costretto, il Torino è sempre un avversario complicato, è asfissiante in tutto quello che fa, non solo in possesso dove vuole mantenere un livello altissimo di fatica ed è allenato a questo. Poi quando hai la palla, non vedi mai di fronte a te, sei sempre costretto a tornare dal portiere e diventa un duello costante sulla fisicità. Loro ti pressano costantemente. Sono sempre disposti a farti sentire il fiato sul collo, per noi che amiamo giocare per loro è un divertimenti non farci giocare. Con Juric ho anche discusso, ma poi sotto sotto c’è sempre stata grande stima per il lavoro e l’impegno profuso”.Ha detto che non ha molto tempo, quando è la scadenza?
“Meglio non fare calcoli, si affronta il momento che viviamo, le considerazioni di volta in volta possono essere diverse. Si prova sempre ad essere migliori di quelli che siamo stati. Dipende. Se penso alla disponibilità della squadra, allora vorrei vivere in eterno. Se penso a quello successo l’altra sera in città, vorrei non partecipare a queste situazioni e lavorandoci dentro è una cosa che mi disturba e non vorrei farne parte ma di rimbalzo è il tuo mondo. Conta quanto ami le cose e quanto sei amato”.C’è la sosta, ma c’è un problema di stanchezza all’ultima partita. C’è da aspettarsi qualche cambio in più?
“Può succedere che ci sia qualche titolare differente rispetto all’ultima gara, ma si fa quello che si fa sempre, preparandoci al meglio ogni giorno per ogni partita, una alla volta. I conti in fondo. Le scelte sono sempre in base alla condizione dei singoli, le caratteristiche, non ho il timore di sbagliare, qualsiasi cosa scelgo, scelgo bene perché ho tutti molto interessati alla causa e disponibili fisicamente e mentalmente. Si valuta in base alla partita, mentalmente in base alla reazione dopo l’ultima partita, a volte capita perché ti dicono tutti che l’hai già vinta e devi pensare a quella successiva. Tutti parlano di risultato facile e ti trovi a giocarla in condizione di uno svantaggio totale, da dentro te ne accorgeresti che si subisce quest’idea”.Il calcio italiano è in crescita, è difficile giocare con le squadre di mezzo come anche il Torino? Che soddisfazione è guidarlo?
“C’è una ricerca di cose più moderne, più forti, d’impatto, penso alla qualità del portiere del Torino di quando gli riportano la palla dietro, tu pressi e sei costretto su una pallata a doverti ricomporre in area in un attimo. Tu pensi di prendergliela e creargli problemi, e lui con un calcio te la mette al limite dell’area di rigore tua e devi ricomporre la linea da metà campo dov’è quando pressi alla tua area e devi rientrare anche con le punte. Sono cose che fanno parte di un calcio moderno, loro hanno anche la soluzione di un attacco con velocità e tecnica, Karamoh l’ho allenato all’Inter ed ha guizzi imprevedibili, crea problemi, per dire che il calcio va avanti e c’è sempre da modellare la lunghezza del campo, a loro non gliene frega di accorciarlo, se potessero lo farebbero ancora più lungo e largo”Raspadori è recuperato? Soddisfatto dei progressi di Ndombele?
“Non recupera, poi ho letto che non andrà neanche in nazionale se non sbaglio. Ndombele è un giocatore forte, all’inizio non lo conoscevo molto, c’era il dubbio del perche il Tottenham l’avesse lasciato partire, per quello che ho visto io, vedendo la partita Milan-Tottenham, per quella che è la mia conoscenza, ce l’avrei visto bene dentro. E’ uno che alleno volentieri, è un ragazzo anche molto dolce, forte fisicamente, nella modernità del calcio c’è da includere questa forza fisica che è importante, ha forza, motore, tecnica, guizzi in cui vede dove si trova lo spazio per imbucare, è uno che mi garba come si dice in Toscana”.Stesso score in casa e fuori, merito della mentalità che ha portato.
“Se facciamo le cose che sappiano fare siamo più a nostro agio. Potremmo essere un po’ leggibili, ma lasciamo la qualità ai giocatori di talento e lasciamo che la qualità individuale dia quelle soluzioni che ti consente di far male agli avversari”.Su Elmas e Simeone: Mi volete far diventare antipatico con i miei calciatori che io abbraccio dalla mattina alla sera. c’è da valutare che c’è la sosta dopo e quindi si può recuperare bene, quelli che non subiscono una fatica così li andiamo a riusare. Elmas merita di giocare qualche partita da titolare, come altri. Qualcosa la cambieremo, ma non fatemi dire”.
Finito il divieto di trasferta, quanto è importante riavere i tifosi?
“Fondamentale, spero non succeda più quanto accaduto. Capisco che ci sono storici dietro, situazioni che ti portano ad un atteggiamento, ma la squadra si sente più forte col pubblico in trasferta ed in primis è più bella la partita. Quando c’è un divieto ci sono dei colpevoli, ma molti non colpevoli che vengono penalizzati, io ho temuto per le trasferte quando c’è stato il divieto perché per noi è un sostegno importante ed i calciatori hanno bisogno di quello che ci dà la curva”.Prova di Zielinski di assoluto livello, in Europa lo agevola il gioco aperto?
“Secondo me ha giocato allo stesso modo anche in campionato, ma la rivedrò (ride, ndr). Dentro la crescita della squadra, lui si nutre del comportamento della squadra, di quello che viene fuori, lui ha resistenza, tecnica, tiro, secondo me sta mettendo mano pesantemente a quello che è il suo carattere perché a volte se sei troppo buono e bravo non sempre in questo mondo hai dei vantaggi ed ogni tanto bisogna farsi venire la vena sul collo. Kvara quando ha fatto gol con quel dribbling, mentre calciava aveva la vena sul collo e quando è arrivato non ce l’aveva così, ora mi garba di più”.Sul rigore calciato da Zielinski.
“L’hanno deciso i ragazzi, c’è democrazia nello spogliatoio, quelli bravi sono quelli che dicono loro, non quelli che dite voi. Se decidono diversamente dalle indicazioni, io sono tranquillo anche perché si fermano sempre a calciarli e c’è stato un miglioramento notevole, anche quelle sono qualità. Ha preso il rigore, gli dava fastidio quello che è successo nei rigori precedenti e si sta buoni perché è corretto così”. -
Napoli, rinnova il talento Lorenzo Russo
Il Napoli blinda uno dei suoi talenti della primavera, arriva il rinnovo per il giovane fantasista classe 2005 Lorenzo Russo per altri tre anni.