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  • Formazioni Ufficiali: Napoli-Liverpool

    Formazioni Ufficiali: Napoli-Liverpool

    NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Olivera; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia. All. Spalletti

    LIVERPOOL (4-3-3): Alisson; Alexander-Arnold, Gomez, Van Dijk, Robertson; Elliott, Fabinho, Milner; Salah, Firmino, Diaz. All. Klopp

  • Napoli, Spalletti: “Sempre bello giocare in Champions League”

    Napoli, Spalletti: “Sempre bello giocare in Champions League”

    Luciano Spalletti parlerà in conferenza stampa alla vigilia del match di Champions League con il Liverpool che aprirà il gruppo A. Il tecnico interverrà alle ore 13.30 dal Konami Training Center di Castel Volturno per rispondere alle domande della stampa.

    Luciano Spalletti spiega di aver avuto un incidente: “Ho avuto un incidente domenica mattina mentre venivo al centro per Sirigu e Demme. E’ stata riscontrata la frattura della clavicola, poi tramite i medici ci siamo messi in contatto col nostro riferimento Castagna, a Milano sono stati gentilissimi. 7 ore di viaggio, alle 4 mi hanno atteso, hanno fatto ulteriori accertamenti, alle 11 hanno trovato uno spazio per operarmi, sono uscito alle 3 e mi hanno dimesso alle 7. Tramite un amico sono tornato a Castel Volturno stanotte, è tutto ok, ho saltato solo l’allenamento di ieri, ma ho il mio capitano qui per appoggiarmi (ride, ndr). Ringrazio anche la talpa di Castel Volturno che ha diffuso la notizia, ce ne sono in ogni centro e c’è anche qui. C’è chi vive per queste cose qui altrimenti non ha spazio sui giornali”.

    Quanto è emozionato del ritorno in Champions?
    “Mi vedrete così per un bel po’, dovrò portarlo per un mese, mi hanno messo una placca e sette viti. A me emoziona tantissimo essere al luna park del gioco del calcio, le musiche dagli spogliatoi oltre a quella in campo. Qualcuno ce l’ha già sul cellulare, è un’atmosfera bellissima, un premio al grande campionato fatto l’anno scorso, è quello a cui puntano tutti. In Champions una palla morta in un attimo diventa viva e decide la partita, è questa la differenza sostanziale rispetto al campionato”.

    Sulle condizioni di Osimhen e Lozano.
    “Lozano è a disposizione, ha fatto tutto l’allenamento. Osimhen ieri aveva questo fastidio, zero allenamento ieri, differenziato oggi, col gruppo domani mattina e se la risposta sarà positiva come oggi nel passaggio intermedio allora proverà a calciare, a fare qualcosa di più forte e se la risposta sarà positiva potrà giocare”.

    Per le caratteristiche del Liverpool e l’approccio alla competizione, pensa che il suo Napoli possa esprimersi al meglio?
    “Le differenze sono sostanziali, quando svolgi tutto alla perfezione questi tirano fuori la giocata dal cilindro e ti mettono in difficoltà, bisogna essere accesi sempre al massimo. Anche quando il pallone è fuori dal campo, quel pallone può finire ovunque. Devi anticipare ogni azione. Dicevamo che non sapevamo la reazione della squadra dopo il passaggio a vuoto col Lecce, loro però ce l’hanno fatta vedere e quindi questi giocatori farà di nuovo innamorare il Maradona perché si allenano bene e hanno una passione sfrenata per il gioco e per i colori, sono convinto che faranno una grande gara”.

    Il Liverpool sulla carta è la favorita sul girone, ma nonostante il Napoli visto alla Lazio firmerebbe per un pareggio anche per l’autostima?
    “Sarebbe limitare ciò che abbiamo visto, anche la Lazio sappiamo che calcio gioca e che giocatori ha, siamo andati lì per vincere su un campo non facile. Si torna in Champions e troviamo squadre più rappresentative, ma non bisogna andare in campo con l’idea di prendere i complimenti, ma con l’idea di vincere, questo è il segnale, come sul 2-1 a Roma inserendo due giocatori offensivi per andare a fare il terzo”.

    Il giornalista georgiano chiede dei cambi continui per Kvaratskhelia: quando migliorare la resistenza e potrà stare meglio?
    “Nel calcio può avvenire, al di là della condizione, con le 5 sostituzioni a volte si lasciano fuori quelli più bravi per usarli nel momento in cui possono deciderla. Lui a me sembra in condizione perfetta, il Napoli ha anche altri giocatori forti e si valuta tutto. Siamo contenti del ragazzo, soprattutto come uomo e persona, oltre che come calciatore”.

    In Italia cercano di uniformarsi come metro arbitrale, è un cambiamento?
    “Ci sono segnali importanti, i nuovi allenatori stanno portando nuovi modi di giocare, è chiaro che contro il Liverpool il passettino devi farlo lo stesso, anche io a volte mi diverto a guardare le statistiche e vi aggiungo che loro giocano un calcio totale, all’interno si vede tutto, e giocano costantemente con pallate e cambi di gioco dai centrali, continue sventagliate e la statistica di Lazio-Napoli sono state battute 30 rimesse laterali, loro nell’ultima 60, il doppio perché giocano lungo, aperto, stanno sulle linee laterali e fanno duelli laggiù uno contro uno con Salah, Diaz e via dicendo… racconta molto il loro modo di interpretare calcio. Loro non ti fanno respirare con queste sventagliate, ti tengono sott’acqua. Se li pressi alti te la mettono subito dietro la difesa, se li aspetti te li ritrovi sul fondo”.

    L’ultimo Napoli-Liverpool fu con 35mila spettatori, domani ci sarà il sold-out, ha fatto innamorare i tifosi. Quanta vita può dare lo stadio?
    “Noi sappiamo della passione dei tifosi, si può fare un confronto anche con loro, l’urlo The Champions domani lo sentiranno anche da Anfield. Il pubblico del Maradona farà vedere l’attaccamento ai propri colori, e quelli come noi che vivono la città ogni giorno per le strade sono obbligati a recepire questi messaggi d’amore. Serviranno polmoni grandi quando loro non ti faranno respirare e testa per restare lucidi”.

    L’inesperienza in Champions quanto può trasformarsi in leggerezza e sfrontatezza?
    “L’entusiasmo di questi ragazzi deve prevalere sulle preoccupazioni di giocare questo torneo. Contro una super-squadra come il Liverpool dovremo essere bravi anche quando non saremo belli, dovremo accettare quando loro saranno più bravi di noi, ma mantenendo inalterate le nostre qualità”.

    In virtù dell’inesperienza e dell’avversario, domani sarà più importante la prestazione del risultato?
    “Non c’è altra strada, se non fai la prestazione è quasi impossibile fare risultato. Andremo in campo per giocare una bella partita, quello è il nostro marchio. Rendere pulite le palle riconquiste è una caratteristica fondamentale, la riaggressione del Liverpool è una di quelle più evidenti in Champions, come perdono la palla ti saltano addosso per il collo senza farti prendere le distanze. Non mi accontento, non si va in campo per i complimenti, ma per essere all’altezza della situazione”.

    Al posto di Klopp, invece, cosa potrebbe temere del Napoli?
    “Sono onorato di sedere alla panchina vicina, è un personaggio di quelli unici. Gli allenatori top sono quelli a cui fai riferimento per una filosofia di calcio, quando parli di Klopp ti rendi conto che diventa subito difficile che possa somigliargli, io ho il cappellino ed è già un passo avanti (ride, ndr). I grandi si rendono conto di chi affrontano senza presunzione, avrà visto la partita ed avrà notato qualcosa che facciamo bene…”.

    In chiusura messaggio di Spalletti: “Permettetemi di allargare i complimenti anche ad Alisson e Salah, li ho avuti, sono uno dei fortunati che li ha allenati e sarà un piacere ritrovarli. Ha dimostrato da subito il suo valore, se si va a fare un paragone sarebbe il centravanti dei portieri. Salah invece una volta per un recupero di 60 metri sul 4-0 lo portai sullo schermo in conferenza, può mantenere in vita una palla che sta uscendo a 70 metri, col turbo te lo ritrovi vicino. Sono due maglie che voglio per la mia collezione”.

  • Napoli, Spalletti: “Dobbiamo ritrovare la sicurezza”

    Napoli, Spalletti: “Dobbiamo ritrovare la sicurezza”

    Alla vigilia della sfida contro la Lazio, il tecnico del Napoli Luciano Spalletti presenta nella sala conferenze del SSC Napoli Konami Training Center per presentare la sfida alla squadra di Sarri.
    Cosa vuole vedere all’Olimpico delle cose mancate col Lecce?
    “Bisognerebbe rivedere la qualità di gioco, riconoscere più velocemente dove si libera lo spazio per giocarci dentro, muovere la palla con meno tocchi e più qualità”.
    Kvaratskhelia eletto miglior giocatore del mese di agosto? Nelle ultime 2 non come le prime 2? Serve ambientamento?
    “Sono cose normali, dipende anche dalla forza dell’avversario, della condizione in quel momento, è uno che viene da un paese differente, abituato a cose diverse, un po’ di conoscenza serve sempre, per trovare la scorciatoia all’adattamento si bruciano più energie e ti manca qualcosa. Sono periodi, il rodaggio bisogna farlo”.
    L’inserimento dei nuovi come procede? Che rodaggio ha in mente per loro? A che punto sono?
    “Sono ad un buon punto, iniziano a conoscersi, si comincia a parlare di quello che è il nostro calcio, cosa vogliamo offrire nelle partite, conoscere la squadra, secondo me siamo ad un buon punto perché negli allenamento la palla gira abbastanza bene e si va anche con i ritmi giusti perché bisogna andare forte in molte fasi della partita. Quando ci annullano con la pressione bisogna ritrovare lo schema giusto per sterzare dall’altra parte, forte e continuo, stando sempre corti per poi riconquistarla alti”.
    Lazio propositiva, con un gioco molto aperto favorisce il Napoli che soffre spazi chiusi come visto nelle ultime gare? Sarà 4-3-3 contro 4-3-3?
    “L’ho già detto più volte, la qualità del gioco di Sarri è riconoscibile, ogni tanto si passa dal 4-3-3 ma i sistemi si deformano perché non si rimane sempre 4-3-3 e si va a prendere quegli spazi che la squadra avversaria lascia, per questo i calciatori devono adattarsi a scenari differenti. Se quello spazio da prendere dalla mezzala è occupato, un altro sale e va a fare quel ruolo. Loro fanno pressione costante e continua, hanno spazi alle spalle, può esaltare la nostra qualità ma se lo fanno bene ti montano addosso e diventa difficile negli spazi stretti. Dipenderà da noi nel trovare bene i vuoti e gli spazi che non sono sulla trequarti, ma dove gli altri li lasciano”.
    Messaggio ai tifosi dopo il mercato?
    “Sono felicissimo di essere l’allenatore del Napoli, le mie ambizioni sono di un livello che non so se altri possono arrivarci, ma che non garantisco niente. Io faccio ciò che mi è richiesto, se non sono gradito a tutti (ride, ndr), la mia risposta è questa”.
    Raspadori trequartista, ma nel tridente dove può giocare?
    “E’ uno duttile, uno che va in questi vuoti, li riconosce, la palla addosso la sa reggere, non gli dà fastidio la marcatura perché ha forza. In questa liquidità di calcio può fare l’esterno, la mezzala, la punta, il trequartista, si adatta a quello che dicevamo prima”.
    Con Lobotka il pallone gira veloce, senza di lui che soluzione si può trovare?
    “Tanguy è un gran calciatore, deve conoscere delle cose, adattarsi al nostro calcio, ma è un gran calciatore, sa farla muovere veloce, il rumore quando passa lo si sente, è uno che ha sempre lo specchietto retrovisore ben posizionato, quando guarda davanti ha imbucate di grandissima qualità, ha tiro, buon impatto fisico, bisogna un po’ elevare il tutto e farlo giocare qualche volta…”.
    Kim sembra già esserci da tempo, non da poche partite.
    “E’ una certezza, una sicurezza sin dal primo momento in cui è entrato. Rispetto al comandante totale, ma lui è sulla buona strada”.
    Lazio-Napoli che importanza ha?
    “Sfidiamo una squadra che fa un buonissimo calcio, che ha il nostro valore e noi il loro, come l’anno scorso secondo me e c’è da giocarsela e far vedere chi è il più bravo”.
    Ha detto se ai tifosi fa piacere continuo ad allenare il Napoli, ma perché? Avverte un clima negativo?
    “Io non avverto niente, ma pure se lo avverto non modifico niente del mio comportamento e del mio lavoro. Vivo per creare allenamenti fatti bene e sviluppare un grande gioco, piacevole per sportivi di palato fine come quelli del Napoli. Ma a si mette sempre con vincere o morire ed a me garba poco, se non vinci hai fallito… e io non so se vinco, la direzione è quella lì. Quelli andati via li avete visti o vi serve lo schema? Bisogna riorganizzare la squadra, si cambiano i pronostici in base a ciò che è successo il giorno prima. Le personalità erano quelle lì, è un percorso di crescita, lo si può fare più velocemente o lentamente ma c’è da farlo e serve un po’ di tempo per diventare un gruppo come l’anno scorso, io l’avevo messo in conto nel nuovo ciclo di giocatore”.

    Quando conta il fattore esperienza dopo le partenze?
    “Lo andremo ad acchiappare velocemente, bisogna essere competitivi e per farlo bisogna avere la qualità di conoscere subito tutte le cose, non possiamo metterci tanto e dobbiamo assumere subito la sagoma di giocatori forti, noi non siamo un club che può limitarsi a dire abbiamo avuto sfortuna, quella palla lì se andava dentro… dobbiamo andar lì e giocare un calcio di livello, feroce, siamo il Napoli, poi è chiaro che le analisi le fanno tutte, ma le intenzioni devono essere quelle”.

    Soddisfatto dal mercato o si aspettava altro?
    “Soddisfatto”

    Qual è il presente di questa squadra?
    “Un calcio riconoscibile dai tifosi e bisogna stare nel gruppo dell’alta classifica, di quel condominio, è un campionato difficile ma dobbiamo assumerci le responsabilità nel vestire questa maglia con questo passato, chi ci ha giocato e le qualità che abbiamo”

    Ha detto che non le è piaciuta la costruzione dal basso, cosa in particolare?
    “L’unica via per far diventare calciatori del Napoli quelli arrivati è farli giocare, altrimenti è difficile. Abbiamo costruito con qualità di gioco sotto livello per il nostro modo di fare, se si va dentro l’analisi è faticoso ma se io gioco la palla a 15 metri dal mio avversario, se perdo palla non gli posso rimontare addosso. Io devo fare marcatura preventiva e rimontargli addosso, se vengo col mediano sotto la linea degli attaccanti non muovo niente, loro sono 10 sotto palla, noi 3 in costruzione e non li vado a stanare, non trovo spazi. Tutte situazioni di pochi secondi, pochi metri, ma che fanno la differenza. Quando si abbassano gli spazi si riducono, come nel secondo tempo, serve più qualità e non devi sbagliare la palla buona”.

    433 o 4231, fase di sperimentazione ma è percorribile avvicinare di più gli esterni per sfruttare al meglio Osimhen che nel 433 è un po’ solo?
    “I sistemi sono sulla carta quando li guardiamo, ma una volta si diventa 4-3-3 con due punte vicine ad Osimhen, una volta 4-4-2 con l’inserimento di un mediano che galleggia, quando Di Lorenzo sale in sovrapposizione interna o esterna… Politano è dentro il campo nella via di mezzo, se rompe il centrale opposto per prenderlo la punta ha lo spazio per attaccare alle spalle. Kvara è forte nell’uno contro uno, se punta il terzino è uno che sa saltarlo, la soluzione a tutti i discorsi”.

    Ha sempre parlato di equilibrio e per vedere Mertens con Osimhen si attese la 35esima giornata, ora Raspadori l’ha convinta dopo 10 allenamenti?
    “Non le voglio rispondere male. L’anno scorso quando non ci ha giocato Mertens ci hanno giocato tante volte Zielinski o Elmas. Non c’era Mertens che per la fase offensiva aveva più qualità degli altri due, nel riconoscere gli angoli dei portieri per il tiro, ma col 4-3-3 abbiamo vinto nove partite di fila ed anche lì si posiziona uno come trequarti ed uno più mediano. Bisognerebbe fare fermi immagine… noi abbiamo buoni giocatori che devono fare conoscenze, bisogna fare il rodaggio al nuovo ciclo. Per scaldarsi anche in inverno c’è da prepararla ora la legna”.

    Spalletti ha il rammarico di non aver confermato gli uomini delle prime giornate col Lecce? Con la Lazio punterà sugli automatismi?
    “Averlo chiaro il giorno prima è difficile, gli allenamenti vanno visti per capire chi ha smaltito o meno la fatica. Ieri mezza squadra non s’è allenata, deve fare defaticante, dire oggi chi scenderà in campo diventa difficile. Stia tranquillo che le scelte le sbaglio, ma sono attento…  ogni volta che non si vincerà diventerà così, ma è impossibile giocare con gli stessi e nell’arco di 3-4 partite giocheranno in tanti”.

  • Ufficiale: Adam Ounas è un nuovo giocatore del Lille

    Attraverso un comunicato ufficiale, il Lille pochi minuti fa ha annunciato l’acquisto di Adam Ounas. Il giocatore classe 96 arriva a titolo definitivo dal Napoli dove non è riuscito ad imporsi con continuità.

  • Ufficiale: Napoli ceduto un giovane attaccante in Serie B

    Il Napoli ha ceduto in prestito il giovane attaccante della Primavera Ambrosino al Como. Nuova esperienza tra i grandi per il centravanti classe 2003. L’annuncio arriva tramite un comunicato apparso sul sito dei due club.

  • Il Napoli fermato dal Lecce, finisce 1-1

    Dopo il pareggio di Firenze arriva un altro pareggio per il Napoli al Maradona contro il Lecce, la squadra di Luciano Spalletti non va oltre l’1-1 fermata dal club salentino neo promosso in Serie A che prima passa in svantaggio per poi trovare subito la rete del pareggio con Colombo in risposta alla rete iniziale di Elmas. Passo falso del Napoli ora a 8 punti in classifica, Lecce a quota 2.

  • Formazioni Ufficiali: Napoli-Lecce

    Formazioni Ufficiali: Napoli-Lecce

    Napoli (4-2-3-1): Meret; Di Lorenzo, Ostigard, Kim, Olivera; Zambo Anguissa, Ndombele; Politano, Raspadori, Elmas; Osimhen.

    Lecce (4-3-3):  Falcone; Gendrey, Baschirotto, Tuia, Pezzella; Helgason, Hjulmand, Askildsen; Banda, Colombo, Di Francesco.

  • Il Lille su Ounas del Napoli

    Ounas potrebbe tornare nel campionato di Ligue 1. Il Lille, società che in passato ha ceduto Victor Osimhen al Napoli, secondo Sky Sport avrebbe sondato proprio l’esterno algerino come possibile rinforzo di questo finale di mercato. Un sondaggio esplorativo, quello effettuato in questo momento, ma che potrebbe rivelarsi qualcosa di più nelle prossime ore, quando la campagna acquisti del panorama internazionale entrerà nella sua fase più concitata. Ounas ha il contratto in scadenza nel 2023 e pare non sia intenzionato a rinnovare con la società di Aurelio De Laurentiis. L’allenatore Luciano Spalletti può vantare un reparto offensivo folto e, pertanto, non ritiene l’ex Bordeaux indispensabile al suo progetto tecnico. Di conseguenza, se ci fosse una reale possibilità di dar via il giocatore subito, senza rischiare di perderlo a parametro zero tra meno di un anno, la dirigenza partenopea la coglierebbe al volo.

  • Fiorentina-Napoli termina a reti inviolate

    Finisce con il punteggio di 0-0 la partita giocata al Franchi tra la Fiorentina di Vincenzo Italiano e il Napoli di Luciano Spalletti, un pareggio giusto al termine di una partita equilibrata ma senza reti segnate con entrambe le squadre pericolose. Il Napoli dopo le prime due vittorie si ferma ed è ora a 7 punti in classifica con la Fiorentina a quota 5.

  • Formazioni Ufficiali: Fiorentina-Napoli

    Formazioni Ufficiali: Fiorentina-Napoli