“Sta lavorando tantissimo e gli manca poco per poter essere pienamente a disposizione, manca la giusta intensità perchè arriva da un doppio infortunio tramutatosi in un terzo infortunio non gravissimo. Ho bisogno di avere gente che sia al 110%. Lo conosco, sin dai tempi di Udine, e sono convinto farà uno sforzo per aumentare il livello delle sue prestazioni”. Quanto sta crescendo Verdi dopo un avvio altalenante e il cambio di modulo può averlo aiutato?
“Se c’è qualcosa che mi sta sulle scatole è la parola merito. Non credo ci siano individualità talmente importanti che possano determinare tre mesi di lavoro. Gli unici meriti sono del mio presidente, del direttore sportivo e della gente che, per un anno intero, ha dato una mano a questa squadra. So che posso aiutare, stesso discorso per i miei giocatori che sono a disposizione del compagno. A me interessa altro. Verdi è importante come tutti gli altri, chiunque dimostra valori che vadano oltre il mero discorso tecnico-tattico ha la mia grossa considerazione”.
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Salernitana, Nicola: “Con il Cagliari è uno spareggio salvezza”
Il tecnico della Salernitana Davide Nicola che, domani, in un Arechi da 30mila spettatori proverà a vincere un vero e proprio spareggio salvezza contro il Cagliari presenta la sfida in conferenza stampa. Come sta la squadra a 48 ore di distanza dalla partita con il Venezia e quanti cambi in formazione ci saranno? “La rotazione non è mai minima. All’inizio qualche variazione potrebbe esserci. Incontriamo una squadra che ha cambiato allenatore, che ha idee diverse e che potrebbe modificare il modo di stare in campo. Ci stiamo preparando bene, energia ed entusiasmo ci danno una spinta in più e siamo perfettamente consapevoli che ci sono nove punti in palio per coronare il nostro sogno. Sul piano psicofisico stiamo bene perchè stanno raccogliendo i frutti di due mesi e mezzo di lavoro. Stiamo esprimendo un bel calcio, anche domani siamo pronti a dare tutto quello che abbiamo”. Cosa ha pensato dopo Genoa-Juventus? “Non ho avuto la possibilità di vederla. Per me e per il mio staff sono stati giorni molto impegnativi. Un conto era incontrare il Cagliari di Mazzarri, un altro prevedere cosa accadrà con un nuovo allenatore. Ho avuto poco tempo per concentrarmi sugli altri. Domani mattina ci sarà un altro allenamento per curare gli ultimi dettagli”. In cosa dovete migliorare? “E’ quasi scontato dire che si può far meglio sotto tutti i punti di vista. Ho detto ai ragazzi che realtà inaspettate possono raccontare in futuro storie fatte di lavoro, passione, sudore, valori umani. Quello che abbiamo fatto fino a questo momento è frutto di un lavoro importante, è nell’interesse di tutti esprimerci sempre meglio. Salerno è un posto meraviglioso, è moralmente giusto che piazze del genere raggiungano determinati risultati. Tutti insieme vogliamo sovvertire il consueto andamento delle cose. Siamo una neopromossa, ma non è scritto da nessuna parte che non si possano raggiungere traguardi importantissimi. Possiamo veramente entrare nella storia, il connubio con la gente è un’arma in più”. Rotazioni in attacco? “Può darsi. Tutti devono dare il loro contributo. Domani abbiamo un altro allenamento prima della partita e vedremo di prendere le decisioni migliori”. Bastano due vittorie per salvarsi o la quota si è alzata? “Può darsi si sia alzata, ma non mi interessa. E’ una lotta apertissima, importante, piacevole, che deve darci la carica. Sembravamo fuori dai giochi, invece due mesi e mezzo di lavoro stanno dando i frutti sperati. Abbiamo dimostrato valori non indifferenti, l’energia dentro di noi è incredibile. La Salernitana e il suo popolo meritano di restare in serie A”. C’è stanchezza? “Se percepisco stanchezza io, forse la percepiranno anche i miei ragazzi. Invece sono felice ed emozionato per loro, ho una energia bellissima e mi piace poter giocare frequentemente. In questo modo siamo sempre sul pezzo, facciamo il gioco più bello del mondo ed è vitale poter competere”. Quanto conterà il fattore pubblico? “Tifoseria fantastica. Questo sport ha senso con il pubblico. Vorrei che, per una volta, tutti insieme sovvertissimo il corso degli eventi. Per ottenere un grande risultato è fondamentale che la gente ci trasmetta la loro energia. Ho detto scherzando che pagherei io per vedere sempre lo stadio pieno e portarli all’Arechi. E’ una componente importante, questa piazza merita la salvezza”. Quanto è difficile preparare una gara senza avere alcuna informazione sull’avversario e vi aspettate un Cagliari con una difesa a 4? “Non cambia nulla. Il Cagliari, durante il campionato, ha giocato sia a quattro, sia a tre. Voi parlate di moduli, io mi concentrerei sull’occupazione degli spazi e sulle caratteristiche dei giocatori. Non escludo possano cambiare qualcosa, mister Agostini in Primavera giocava così. Abbiamo immaginato potenziali scenari, è chiaro che abbiamo dovuto ripassare alcune situazioni che tornarono utili nel nostro passati”. Nel processo di crescita targato Nicola, cosa ha maggiormente colpito lei e lo staff tecnico? “Sin dal primo giorno mi è piaciuta la totale disponibilità dei ragazzi, hanno sposato le nostre idee mostrando in campo aggressività e rapidità. Io mi diverto quando vedo un calcio veloce. L’applicazione è stata ottima, hanno voglia di apprendere. Spero che, da domani alle prossime gare, mi colpirà la loro gioia. Vogliono dimostrare di essere ragazzi di livello, io credo ciecamente in loro e nella possibilità di tagliare il traguardo”. Come stanno Ribery e Sepe? “Non convoco giocatori che non possano dare una mano. Hanno tutti energia e mentalità per incidere, anche se non dovessero giocare. A me dispiace non portare con me alcuni ragazzi che si stanno comportando benissimo, ma non posso schierare trenta calciatori”. L’uomo Nicola come sta vivendo questi momenti così emozionanti? “Credo di parlare a nome di ogni componente: vedo una voglia matta di poter raggiungere qualcosa che stiamo meritando in questi tre mesi. C’è una città che vuole dimostrare il suo valore, anche in luoghi che non sono grandi metropoli ci sono valori tecnici, umani ed emozionali importantissimi. Tutti insieme, lo ripeto, dobbiamo sovvertire l’ordine naturale delle cose e degli eventi. Lo possiamo fare, ci dobbiamo credere e ognuno di noi deve mettere a disposizione la propria energia nel rispetto dei ruoli”. Come mai Mamadou Coulibaly non è convocato? -
Salernitana, Nicola: “Sarà la partita della vita”
Il tecnico della Salernitana Davide Nicola, presenta la sfida in programma domani pomeriggio allo stadio Arechi contro la Fiorentina. Ecco le sue dichiarazioni: L’aspetto emotivo diventa un fattore importante, anche il suo collega Italiano rimarca la necessità della Salernitana di giocare la partita della vita. Come si convive con questa perenne ultima spiaggia? “Non so cosa abbia detto Italiano, ma queste parole non mi interessano e rifuggo dai luoghi comuni che spesso limitano la crescita. Non mi piace parlare di sei finali o ultima spiaggia: noi stiamo costruendo una rincorsa. Giochiamo ogni partita con la voglia di vincere e l’animo di osare, per costruire quello che ci interessa bisogna ragionare diversamente e i ragazzi lo stanno facendo bene”. La Fiorentina è tra le squadre che tira maggiormente in porta in questo campionato, come pensate di opporvi? “Affrontiamo una squadra importantissima, anche per loro il raggiungimento dell’obiettivo non è semplice ma stanno facendo un campionato straordinario. Tutti i giocatori partecipano alla fase offensiva in modo efficace, rotazioni e gioco posizionale funzionano nel migliore dei modi e spesso abbiamo visto la Fiorentina dominare gli avversari. Hanno pochi punti deboli, dovremo essere però bravi a insistere sulle nostre armi. Occorrerà una gara di alto livello, è ovvio, ma il clima sugli spalti sarà bellissimo e dovremo essere bravissimi ad essere sempre squadra dosando le energie ma dando tutto. La Salernitana dovrà essere brava e coraggiosa nel palleggio, leggere in anticipo la giocata. Non dobbiamo solo limitare il loro gioco, ma provare anche a proporre e imporre il nostro. La Fiorentina ha vinto 4 delle ultime sei gare, i numeri non mentono. Ma non partiamo certamente battuti, anzi…”. Nell’elenco dei convocati c’è Radovanovic, può giocare dall’inizio e ci sarà turnover?
“Radovanovic è convocato e a disposizione, ieri non si è allenato solo per precauzione a causa di un po’ di fatica. Ma gran parte dei calciatori che hanno giocato a Udine sono stati gestiti seguendo una precisa strategia di recupero psicofisico. A volte queste strategie contano più dell’allenamento tecnico-tattico, parliamo di un ragazzo che conosce perfettamente concetti e dinamiche. Domani mattina avremo un altro breve allenamento di rifinitura, molto didattico, e faremo ogni valutazione. E’ possibile che ci siano nei cambi, ma non posso anticiparvi nulla perchè ho ancora quasi 24 ore di tempo a disposizione”. Chiederete di anticipare il match con l’Atalanta? “Noi dobbiamo recuperare una partita, quella col Venezia. Poco importa, a questo punto, sprecare energie per situazioni che non dipendono da noi. Restiamo estremamente concentrati e proviamo a cogliere ogni occasione in questo tour de force”. Domani sono attesi oltre 20mila spettatori, una componente importante… “Non è una responsabilità, ma una goduria per noi. Non ho mai sentito la nostra gente non avere entusiasmo per noi. Per tutti la salvezza appare obiettivo lontanissimo, ora però ci siamo riavvicinati e ogni componente deve e vuole dare il meglio di sè stessa. Avere il pubblico allo stadio è un privilegio, lavoriamo per rendere felici i nostri tifosi. Due anni di covid hanno spogliato il calcio dell’essenza più importante, ovvero il contatto con la gente. Siamo fortunati e chiedo al pubblico di dimostrare non sostegno e passione, ma la cultura straordinaria di una città che ama la propria squadra senza pensare agli altri. Noi daremo tutto, anche grazie alla loro spinta. Non sappiamo quello che succederà in campo, ma noi sappiamo dove vogliamo arrivare”. Come state dal punto di vista fisico e Mikael è pronto per giocare dall’inizio? “Non voglio parlare dei singoli, ma rispondo volentieri. Mikael sta dimostrando i progressi di un calciatore che ha le sue qualità, ma io non mando nessuno allo sbaraglio e rispetto il processo di integrazione. Noto passi da gigante, ha caratteristiche diverse da altri colleghi e sa bene che contiamo fortemente su di lui. Sul piano atletico dico che abbiamo fatto un grande lavoro, le nostre richieste sono precise e stiamo ottenendo risposte incoraggianti. Tre partite in una settimana si sentono, è ovvio, ma le strategie di recupero fanno la differenza e il mio staff non trascura alcun dettaglio”. Si nota una grande crescita della difesa, soprattutto dopo l’arretramento di Radovanovic. E’ d’accordo? “L’identità di gruppo e di gioco è fondamentale. I giocatori hanno enormi meriti, sin dal primo giorno tutti si sono impegnati al massimo e non aver subito gol ci ha dato maggiore consapevolezza. Tra i calciatori si sta creando una alchimia speciale, ho fatto vedere loro alcune immagini importanti per far vivere emozioni di un certo tipo. Siamo orgogliosi, la gente nota che ci teniamo maledettamente”. Come si vince domani? “Dando il massimo senza essere schiavi delle nostre emozioni. La Fiorentina è fortissima, la Salernitana ha le sue chance. In casa abbiamo incontrato avversari particolarmente tosti, sono convinto che presto arriverà la vittoria anche all’Arechi. Dobbiamo saper gestire l’euforia che ci trasmetterà la gente, è spinta propulsiva che non prescinde dall’equilibrio e dalla concentrazione. Basterà attenersi ai compiti assegnati, consapevoli che in alcuni momenti dovremo abbassare il baricentro nel rispetto delle caratteristiche di un avversario abile”. Tra poche settimane si giocherà contro Venezia e Cagliari, terrà conto del fattore diffida?
“Non fa parte del mio modo di pensare. Non sono scontri vitali quelli che verranno, è importante far bene con la Fiorentina. Vi sento nominare troppo spesso la vittoria di Udine o le gare passate, non va bene. Io sono concentrato sulla Fiorentina. Se facessi calcoli non svolgerei bene il mio lavoro”. La Fiorentina concede poco, ma paradossalmente subisce tanti gol. Cambierete qualcosa in attacco? “Abbiamo un buon potenziale offensivo, ogni squadra deve sapersi esprimere bene quando attacca. Quanto ai nomi, valuterò domani dopo la rifinitura”. C‘è un “mischione” in zona retrocessione, il calendario propone tanti scontri diretti. Su chi fare la corsa? “Non possiamo pensare agli altri, la corsa è sui noi stessi e dobbiamo pensare a vincere quanto più possibile. A 2-3 partite dalla fine potremo fare ragionamenti diversi e capiremo se dipende da noi o dalle dirette concorrenti. Il massimo sarebbe vincerle tutte, così non ci saranno problemi. Essere in corsa è già importante, ci stiamo divertendo e i ragazzi ci credono. Siamo reduci da una vittoria al 93′, in altre circostanze meritavamo i tre punti e abbiamo perso. Nessuno può prevedere il futuro”. E’ una Salernitana più matura? “L’entusiasmo non è mai mancato, è chiaro che due vittorie consecutive accenderebbero anche un cerino bagnato soprattutto se i tre punti non arrivavano da settimane. Le partite valgono più di mille parole, non sto scoprendo l’acqua calda. Giocare le gare ravvicinate ci consente di non abbassare la guardia, noi dobbiamo soltanto credere in quello che stiamo facendo consapevoli che il percorso di crescita è positivo e anche i risultati iniziano a darci ragione. Ovviamente questi sei punti non bastano”. C’è maggiore convinzione nel gruppo? “Non potete farmi questa domanda, noi abbiamo sempre lavorato al massimo dal primo allenamento ad oggi. Se la percezione delle persone cambia in funzione del risultato non lo so, io ho sempre visto un atteggiamento propositivo. Le due vittorie di fila ovviamente amplificano il buon percorso, ma io ho sempre visto una buona Salernitana. Ormai non mi interessa più Udine, io devo dimostrare giorno per giorno senza aggrapparmi al passato. E chi è intorno a noi ha un potere incredibile e può aiutarci a migliorare. Se la gente nota l’impegno, il professionista si sente gratificato e rende meglio”. Quanto incide il fattore pubblico? “Il connubio squadra-città è la chiave per ottenere qualcosa. Non possiamo essere scissi dal pubblico, è una unione fondamentale e sin dal primo giorno volevamo una osmosi di questo genere. Non sono ancora soddisfatto, è chiaro. Domani voglio vedere la nostra gente tifare e spingerci, è la cosa più bella dello sport e dobbiamo essere una cosa sola”. Ha sentito Iervolino in questi giorni? “Il presidente è sempre vicino a noi. Non svelo i contenuti della telefonata. Io ora vado a vedere la Primavera per seguire i nostri giovani, spero di salutarlo di persona. Sento tutti al fianco della Salernitana, compresi magazzinieri, medici, dirigenti”. -
Salernitana, Nicola: “Crediamo ancora nella salvezza”
In conferenza stampa il tecnico della Salernitana Davide Nicola presenta la sfida in programma domani pomeriggio allo stadio Marassi tra i granata e la Sampdoria. Ecco le sue dichiarazioni: Ci sono indicazioni sui convocati? “Devo avere un confronto con lo staff medico, non posso dire altro”. Torna Bonazzoli. Si va verso lo schieramento con due punte? “Abbiamo provato tante soluzioni. I due trequartisti, le due punte, il cambio di modulo. Di sicuro vedrete una squadra che possa dimostrare qualità. Voglio mettere in campo gente che sappia giocare a calcio. Con la Roma abbiamo dimostrato di saper fraseggiare palla a terra, non ci fossilizziamo solo sui cross per la testa di Djuric”. E’ l’ultima occasione per tener viva la speranza salvezza, il Cagliari però gioca in casa qualche ora prima… “Non voglio essere blasfemo, ma credo che la Salernitana sia risorta già da un po’. Ora dobbiamo solo cercare di strappare il massimo punteggio. Non voglio fare troppe chiacchiere, c’è la necessità di mettere in difficoltà ogni avversario e su tutti i campi. Voglio una squadra sempre concentrata, che ci creda fino alla fine. La prestazione di Roma non è stata accompagnata dal risultato, ma resta una prestazione di ottimo livello”. Giocherete per un solo risultato? “E’ da tempo che giochiamo per un solo risultato, è l’unico modo per costruire ciò che ci interessa. E’ da tempo che le prestazioni dicono che meritiamo la vittoria, è arrivato il momento di andare oltre le difficoltà e raccogliere quanto abbiamo seminato. Non deve interessare l’avversario, conta solo la Salernitana”. Fazio o Ranieri? “Tutti e due, uno dei due o nessuno dei due. Vedrete domani. Voglio prima capire chi gioca dall’altra parte”. Da cuore genoano è una sorta di derby? “A me interessa solo la Salernitana, raggiungere con questi ragazzi il miglior risultato possibile. Sono orgoglioso delle prestazioni che stiamo facendo, a Roma ho visto una squadra tosta e desiderosa di tornare a casa con un successo. Ci stiamo girando intorno, manca solo l’ultimo step. Le parole hanno poco valore, sono del tutto relative. Noi non vediamo l’ora di trasformare le prestazioni in punti, la nostra classifica e tutto l’ambiente ne hanno assolutamente bisogno”. Inizia un ciclo terribile: vantaggio o handicap? “Nessuna delle due. Questa è la realtà, a che serve chiedersi se sia meglio o peggio? Dovremo adattarci, tutti dovranno farsi trovare pronti. Il calendario ci dà ancora l’opportunità per raggiungere il nostro obiettivo”. Che partita sarà domani contro la Sampdoria? “Sappiamo che è la seconda partita consecutiva in trasferta, mercoledì ci sarà addirittura la terza. A noi tocca dare il massimo, nel pieno rispetto di un avversario che ha indubbiamente delle qualità. Sarà dura, ma mi aspetto una prestazione altamente positiva della Salernitana”. Quanto vi fa bene la vicinanza del presidente Iervolino? “Tanto. Ci siamo incontrati, ha detto che la squadra cazzuta di Roma lo ha reso orgoglioso. Evidentemente si nota la qualità del nostro lavoro. Sarò ripetitivo, ma ora dobbiamo trasformare tutto questo in quella vittoria che meritiamo e manca da troppo tempo”. Djuric e altri giocatori importanti sono in diffida, è una cosa che peserà sulla scelta dell’undici titolare? “Ogni partita ci dà la possibilità di raggiungere il nostro obiettivo, non ci sono calcoli da fare. Domani dobbiamo provare a vincere, è un match fondamentale e vogliamo andare a Genova con passione, sicurezza, lucidità ed entusiasmo. Loro hanno valori, li abbiamo anche noi. Manca l’ultimo step. Altri ragionamenti non mi interessano”. Come sta Mousset e quanto sta crescendo Bohinen? “Emil aveva inciso positivamente anche da subentrante. I tempi di ogni calciatore vanno rispettati, altrimenti li mandi allo sbaraglio. Qui ci sono giocatori forti, interessanti, presi nel mercato di gennaio per aumentare il livello e la qualità. Bohinen ha risposto presente, gli toccherà avere la forza di essere continuo. Per quanto riguarda Mousset la distorsione si è rivelata più seria del previsto”. Perotti sta meglio? “Sì, in settimana ha lavorato parzialmente con il gruppo e aspetto di capire quale sarà l’orientamento dello staff medico. Se posso lo porto, è molto importante che respiri nuovamente il clima della partita importante”. Djuric e Mikael possono giocare insieme? “Sì, ma conoscete bene le caratteristiche di Milan e ha bisogno di un certo tipo di calciatori al suo fianco. Ad ogni modo ci sarà un tour de force e tutti si dovranno far trovare pronti, noto una crescita complessiva che mi fa ben sperare. Mikael deve sfruttare la grande opportunità che gli ha dato la Salernitana, le occasioni le avranno tutti e toccherà al campo emettere il verdetto”. Siamo all’ “ora o mai più”? “A me non piace parlare di ultima spiaggia, non concepisco queste frasi. Preferisco dire “ora e sempre”. Vogliamo portare a casa la massima posta in palio, su questo non c’è dubbio. Ci alleniamo per quello, sappiamo bene quale sia la situazione e di cosa abbiamo bisogno. Anche vincere domani non basterebbe, perchè mercoledì prossimo c’è un’altra gara altrettanto importante. Si vede ad occhio nudo che la Salernitana sta facendo il massimo per salvarsi, l’ambiente lo percepisce e ci sostiene”. A Nicola piacerebbe restare a prescindere dalla categoria? “A me interessa parlare di questo periodo, se andassi oltre significherebbe non essere concentrati sull’attualità. Il mio futuro si chiama Sampdoria, la mia gioia è vedere la dedizione al lavoro e l’atteggiamento giusto in ogni singolo calciatore. Dobbiamo sfruttare questo singolo momento”.
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Salernitana, Nicola: “Dobbiamo tornare a vincere”
In conferenza stampa il tecnico della Salernitana Davide Nicola ha presentato la sfida di domani sera dove spera di ottenere la prima vittoria alla guida dei granata contro il suo ex Torino. Come si vince questa partita così delicata?
“Noi vogliamo sempre vincere e produrre il massimo per ottenere il massimo. Non esistono scorciatoie, solo il lavoro può darci la consapevolezza necessaria. In questa settimana abbiamo avuto qualche problemino con i nazionali che sono rientrati, ma in questi 14 giorni abbiamo dato veramente tanto e ci siamo preparati nel migliore dei modi. Questo non vale solo per Salernitana-Torino, ma anche per le gare successive”. Uno dei limiti di questa squadra è la fase difensiva, le statistiche sono molto chiare e si subiscono mediamente otto tiri in porta a gara. Con la sua gestione è rimasto tutto invariato, purtroppo. Come si fa a migliorare sotto questo punto di vista? “Quando si può parlare di calcio sono contento. Parto da questa premessa. I numeri sono numeri e non sono opinabili, ma dicono anche che attacchiamo di più e creiamo i presupposti per vincere le partite. Le gare non si vincono applicandosi in una sola fase, questo è chiaro, occorre equilibrio. Vogliamo produrre gioco, per farlo occorre mettere in campo coraggio. Per esprimere la mia idea di gioco qualche rischio lo puoi correre, talvolta paghiamo dazio troppo facilmente e abbiamo ottenuto meno rispetto alle prestazioni. Ora è assolutamente fondamentale avere sempre questo equilibrio: produrre tanto per concedere poco. Con la palla e senza palla devono essere chiari i movimenti da fare, stiamo lavorando su principi di gioco ben precisi e sono convinto che avremo un miglioramento definitivo pur tenendo conto che esistono gli avversari e che siamo in serie A. Abbiamo incontrato squadre fortissime, eppure ho visto una Salernitana competitiva. La partita di domani arriva a proposito. Il Torino è squadra tostissima, dovremo farci trovare pronti”. L’aritmetica dice che la Salernitana ha ancora speranza a prescindere dal match di domani, ma il ds Sabatini ha ammesso che non vincere domani abbasserebbe al 4% le chance di restare in categoria. E’ una partita determinante?
“La settimana di sosta è stata utile per tutti, per approfondire le riflessioni. Lo noto anche dalle domande che mi state facendo. E’ vero, le prossime partite saranno determinanti e sarebbe bello conquistare la vittoria dopo tante buone prestazioni. Io non mi soffermo sulle percentuali, a noi non serve fare questo tipo di discorso. Occorre consapevolezza, da domani in poi la posta in palio è pesante e tocca a noi generare entusiasmo e prospettive modificando la nostra classifica. Purtroppo dipendiamo anche dagli altri, sono stato chiaro con i ragazzi: li vedo, li vivo, ne ho parlato con Padre Roberto che per noi è un personaggio particolare perchè ci confrontiamo su argomenti interessanti. La vita e i nostri sogni assumono un senso solo attraverso la fatica. Io voglio vedere una Salernitana concentrata, calciatori che sappiano perfettamente che sarà dura ma…si può fare. Dar loro il dentro o fuori non porterà nessun miglioramento, sono qua per costruire”. Come stanno i nazionali? “Kastanos non ci sarà, ha avuto delle difficoltà ma posso dire che non è risultato positivo al covid. Ha sintomi influenzali importanti, non sarà a disposizione. Mousset è infortunato. Ma ci sono stati anche rientri importanti”. Si può passare alla difesa a tre?
“Io non ho mai utilizzato lo stesso modo di stare in campo, credo ve ne siate accorti. Anche con la Juventus ho modificato qualcosa, la linea era a cinque. A me interessa essere aggressivo e produrre. Radovanovic può giocare in tutti i ruoli perchè ha grande intelligenza tattica. Vi dico che saranno titolari anche Fazio, Gyomber, Ederson, Djuric e Bonazzoli”. Domani è il compleanno di patron Iervolino, sarebbe bello fargli un regalo… “Per la persona che è gli farei un regalo a prescindere, è chiaro che la vittoria sarebbe la ciliegina sulla torta. Lo merita”. Come sta Lassana Coulibaly e il campo pesante può condizionare le scelte di formazione? “Ha speso molto, è stato monitorato ma sta bene al pari degli altri 22. Dall’inizio o subentrante vedremo”. Juric ha stimolato Belotti dicendo che fuori casa è spesso assente. Che Torino dobbiamo aspettarci? “Le dichiarazioni del mister, che stimo molto, fanno capire che tipo di partita dobbiamo attenderci. Sono molto molto aggressivi, conosco il Torino è ritengo sia l’avversario più tosto tra quelli incontrati da quando sono arrivato a Salerno. Vogliamo creare grattacapi al nostro avversario, questo è fuori discussione. Ma dobbiamo calarci subito nella mentalità del match, altrimenti facciamo fatica. Segnano poco in trasferta? Guardo poco le statistiche, so che palleggiano in modo efficace e che producono occasioni. Non è una squadra che gigioneggia, ma trasforma rapidamente l’azione da difensiva ad offensiva con movimenti in profondità non di facile lettura”. Brutta tegola l’infortunio di Mamadou Coulibaly… “Era rientrato contro la Juventus, ora dobbiamo capire di che entità sia l’infortunio. Ma a centrocampo abbiamo calciatori di grande qualità, lo dico con sincerità e convinzione. Ho avuto anche la possibilità di studiare meglio Emil Bohinen, sono assolutamente soddisfatto”. Strandberg può rientrare in lista? “Non credo che in quest’ultimo periodo ci saranno stravolgimenti, mi concentro su chi è presente e sui calciatori che la società mi ha messo a disposizione”. La sosta ha aiutato quei calciatori fermi da tempo e che sono arrivati fuori condizione? “Abbiamo fatto dei test specifici, sono molto soddisfatto. Già contro la Juventus avevo notato la crescita di Fazio e Radovanovic, non a caso siamo stati superiori per intensità e distanza percorsa. Il processo di crescita è costante, mi rende fiducioso e non vediamo l’ora di affrontare il Torino per avere conferma delle mie sensazioni”. Come sta Ribery? “Non è ancora al top, ma ci arriverà nel giro di una settimana. Non ha più pensieri riguardo all’infortunio che aveva subito. L’ho visto in crescita. Anche lui si fida molto del tipo di organizzazione che abbiamo cercato di portare”. -
Salernitana, Nicola: “Con il Sassuolo è come un’ultima spiaggia”
Davide Nicola il tecnico della Salernitana presenta la sfida in programma domani pomeriggio allo stadio Arechi contro il Sassuolo, ultima spiaggia per rientrare pienamente nel discorso salvezza. Ecco le dichiarazioni di Nicola: Salernitana -Sassuolo ultima spiaggia? “E’ un concetto che va contro le mie idee. E’ una opportunità, questo sì. Ma non amo questo termine, non è parte del mio vocabolario. Non finisce certamente domani il campionato della Salernitana. Sono arrivato qua un mese fa, noi abbiamo il dovere di inseguire i nostri sogni e quelli della nostra tifoseria. Non si può ridurre tutto ai 90 minuti di domani, a me interessa perseguire l’obiettivo. Non ha senso proprio in termini sportivi. Ci sono tre punti in palio, è una chance incredibile e il resto non mi interessa”. Chi gioca al posto di Mazzocchi? “Sto facendo ancora una valutazione, domani vedrete”. Ranieri è convocato ma non è al top, Zortea arruolabile anche a sinistra? “Abbiamo fatto tante prove, legate soprattutto a Ranieri e alle sue condizioni fisiche. Jaroszynski e Ruggeri sono a disposizione, ho ancora 24 ore di tempo per prendere le decisioni definitive”. Salernitana quasi sempre in svantaggio e costretta a rincorrere, come mai? “Vorrei che vi ricordaste anche che, nelle ultime tre partite, al secondo minuto abbiamo subito una clamorosa occasione per sbloccare lo 0-0. Questa squadra ha modificato molti dei suoi numeri. Sappiamo che non possiamo ottenere tutto e subito, stiamo cercando di curare i difetti ed esaltare i punti di forza mettendo in campo senso d’appartenenza e non solo idee ed organizzazione di gioco. Vogliamo battere le avversarie, ci manca questo step e chissà che domani non possa essere l’occasione giusta”. 18 punti in palio all’Arechi, ma una sola vittoria in casa. Quanto può essere determinante il fattore campo per credere in questo miracolo? “Il nostro stadio, determinato dalla nostra gente, ha un pathos maggiore rispetto alle possibilità che ti costruisci in trasferta. Ma anche fuori casa la gente ci segue in massa. Allo stesso tempo dico che non voglio assolutamente due atteggiamenti diversi: la spinta del pubblico si avverte ed incide, il resto dobbiamo mettercelo noi. A Milano ho visto coraggio, poi è chiaro che vedi il risultato e sembra tutto negativo”. Cosa non vuole rivedere rispetto alla gara di Milano? “Voglio vedere la Salernitana che dimostra coraggio, umiltà e organizzazione di gioco. Sento troppi “non”, io vorrei che si provasse a vedere il bicchiere mezzo pieno. Percependoci capaci possiamo esprimere noi stessi, solo in un secondo momento ci focalizzeremo sugli avversari”. Come sta Ribery? “Si è allenato per ritrovare la miglior condizione, ma domani non ci sarà”. Qual è lo stato d’animo della Salernitana? “Se i tifosi vedessero gli allenamenti, si renderebbero conto di quanto entusiasmo abbiamo. Ci crediamo. Fortemente. Non dobbiamo concentrarci troppo sull’obiettivo finale, ma sul lavoro quotidiano che ci permetterà di offrire una prestazione di squadra”. Che partita si aspetta domani? “Il Sassuolo ha qualità, bisogna dire che affrontiamo sempre avversari che vivono il loro miglior momento e stanno costruendo cicli pluriennali. Quando puoi lavorare sullo stesso gruppo, riesci ad essere performante anche quando cambi allenatore e ci sono codici un pochino diversi. Nel nostro cammino incontreremo squadre di livello, è fondamentale concentrarci su noi stessi”. Le dirette concorrenti sperano che la sfida Salernitana-Venezia si debba giocare quanto prima per non falsare il campionato. E’ d’accordo?
“Lascio la parola agli organi competenti, io sono concentrato sul Sassuolo”. Secondo il ds Sabatini ci vorrà anche una “lucida disperazione” per battere un grande avversario, cosa pensa? “A me piace parlare di fame e desiderio. Vogliamo fortemente raggiungere il nostro obiettivo. Spero di vedere maggiore coesione in alcune letture, dobbiamo avere la capacità di riconoscere i vari momenti della gara accettando gli eventuali pericoli. L’estetica è importante così come l’organizzazione di gioco e lo sviluppo, ma allo stesso tempo voglio una Salernitana pratica e che raccolga punti. La lucida disperazione è un concetto sottile, preferisco tradurlo in fame. E’ ciò che pretendo da me, in primis, e poi da tutti i ragazzi. Non conta nient’altro e non ci sono altre strade per mettere fieno in cascina”. Come sta Ranieri e quanto è cresciuto Ruggeri? “Stanno bene entrambi. Vedremo chi sarà più pronto per partire dall’inizio, mi fido di entrambi. Faccio un discorso generale: manca qualcuno, è vero, ma il senso d’appartenenza porta tutti gli elementi del gruppo a credere nel raggiungimento dell’obiettivo. Ci sarà bisogno di tutti, improvvisamente potrebbe toccare a chi non gioca da tempo ma può fare la differenza”. Quali i tempi di recupero di Mazzocchi? “Non dovrebbe essere nulla di grave, ma non sono un medico e mi confronterò con lo staff. Vedremo se riprenderà già dalla settimana prossima, escluderei problematiche serie. Per natura sono sempre fiducioso”. Ipotesi difesa a tre? “Stiamo portando avanti una identità. Non escludo la possibilità di cambiare determinate cose laddove questo ci permetta di essere aggressivi nella metà campo avversaria sfruttando la superiorità numerica in alcune zone del campo. In tre settimane e mezzo non si può mettere troppa carne al fuoco, sui dettagli lavoriamo progressivamente ma con cautela. A Milano abbiamo variato sistema di gioco per essere teoricamente più protetti, ma invece abbiamo sofferto di più”. Che Salernitana dobbiamo aspettarci? “Da tre partite stiamo giocando con una identità chiara e ben riconoscibile, l’aggressività nella metà campo avversaria è un marchio di fabbrica. Stiamo costruendo le opportunità per essere competitivi. Un allenatore non può stravolgere tutto ogni settimana. Nelle ultime cinque partite abbiamo dimostrato di essere all’altezza”. Bohinen e Mikael si sono visti pochissimo, come mai? “Ne parlammo già in passato. Ci sono giocatori che hanno qualità e possono stupire, ma un calciatore va presentato quando è in grado di esprimersi. Altrimenti è controproducente per tutti. Se butti un atleta in campo solo per farlo vedere alla platea non va bene. Stanno progredendo velocemente, appena ci sarà la possibilità li getterò nella mischia. Non posso cambiare radicalmente interpreti da una partita all’altra”. Teme che i calciatori possano risentire del peso specifico della partita a cospetto di avversari liberi mentalmente? “Le partite con Milan e Bologna e la prima mezz’ora con l’Inter certificano numeri da capogiro. Sono qui da tre gare, vi assicuro che non mi aspettavo un cambiamento così repentino. Non è facile portare una nuova metodologia di lavoro in meno di un mese, dando certezza e organizzazione. Mi stanno dando soddisfazione sotto quest’aspetto. Non posso ammettere che un atleta possa risentire della possibilità di andare in campo per cambiare la condizione di classifica. Altrimenti stiamo perdendo tempo. Siamo qui perchè abbiamo le qualità giuste per rappresentare la Salernitana e il nostro lavoro. Nessun peso psicologico, ma fame assoluta. Non sono venuto qui a giocare a dadi in attesa della fortuna, lavoro per essere assolutamente competitivo. Non voglio preoccupazioni, giochiamo a calcio e speriamo di farlo nel migliore dei modi. E’ il pensiero che mi accompagna nella vita, figuriamoci nello sport”. Ha ragione quando dice che in avvio costruite molto, anche a Milano Verdi ha sciupato una occasione importantissima. Il cambio di mentalità c’è stato, manca il gol oltre che la vittoria… “La Salernitana deve raggiungere equilibrio nell’espressione delle due fasi. A me interessa che la squadra si percepisca capace, altrimenti non c’è soluzione. Si potrebbe anche assumere un atteggiamento passivo sperando nell’episodio, ma in questo caso non ci sarà nessun tipo di miglioramento collettivo e individuale. Abbiamo poco tempo? Dobbiamo farcelo bastare”. -
Salernitana, Nicola: “Salvarsi non sarà semplice”
Ecco la conferenza stampa di presentazione del nuovo tecnico della Salernitana Davide Nicola che, in queste ore, ha sostituito l’esonerato Stefano Colantuono. Ecco le sue dichiarazioni: Prende parola il presidente Danilo Iervolino: “Oggi siamo felici e soddisfatti, presentiamo un grande combattente che vuole crederci assieme a noi. Sa come mettere in campo i giovani, energizzandoli per cercare questa salvezza che sarebbe leggendaria. Ci siamo sentiti qualche giorno fa, mi ha subito colpito. E’ nata tra di noi una chimica particolare, proprio perchè il mister ha una sensibilità e una carica umana che sono le caratteristiche che ci servono per portare avanti questo miracolo. Sabatini è stato il direttore d’orchestra, sono contentissimo e spero di non fare più conferenze da qui a giugno. Se cambieremo ancora, vuol dire che avremo sbagliato. Quanto al cambio di guida tecnica, ho sempre parlato di discontinuità. Ieri ho sentito mister Colantuono, l’ho ringraziato con sincerità perchè ha dato il massimo. A mio avviso, però, c’era bisogno di ripartire con un allenatore diverso. Volevamo dare un segnale a tutti: ai calciatori, ai tifosi, a noi stessi. Se una cosa non va, bisogna cambiare una direzione che reputavo sbagliata. Sono convintissimo che Nicola sia la persona giusta, sentendolo parlare ne sono ancora più convinto”. Tocca ora al direttore sportivo Walter Sabatini: “Sto ammirando il suo lavoro, è formidabile. E’ un guerriero. Non mi piace, però, che gli allenatori vengano definiti in un modo piuttosto che in un altro. La Salernitana può contare su un allenatore di altissimo livello, spero possa rimanere a lungo perchè so che vale qualunque altra piazza di questa categoria. La sua proposta didattica è importante, ma vorrei esaltare anche le caratteristiche umane. Non è da tutti integrare al nuovo staff anche chi c’era prima, mi riferisco in particolare al grande Manolo Pestrin. E’ un uomo sensibile, di livello altissimo. La salvezza passa da tutti, anche dai magazzinieri. Sperando non mi facciano più arrabbiare, visto che in campo scivolavamo sempre. Ognuno di noi deve andare oltre le mansioni quotidiane, non possiamo permetterci di sbagliare nulla. Se arriva un calciatore dal Brasile, va messo in preventivo non abbiano le scarpe idonee. Mikael, che vi garantisco è un ottimo calciatore al netto dello scetticismo che percepisco, è scivolato in una circostanza speciale. Eravamo al 90′, stava andando in porta e poteva bucare la rete. E’ capitata la stessa cosa ad Ederson, pur su un terreno come quello di Genova che è traditore”.
Discorso introduttivo anche per il tecnico Davide Nicola: “Anzitutto posso dire che ho capito subito di essere in una piazza importante, c’è un amore per la Salernitana che è fuori dal comune. Ho la fortuna e il piacere di poter contare su uno staff di livello, ci sarà anche Simone Barone che sarà collaboratore stretto di campo. La guida tecnica è importante, ma da soli non si va da nessuna parte. Anche qui ho trovato professionisti validi, tutti insieme cercheremo di centrare una impresa che si chiama salvezza”. Che Salernitana ha trovato? “Non sarebbe corretto giudicare il lavoro dei miei predecessori, ma posso dire che ho trovato un gruppo che ha predisposizione al lavoro e questo è fondamentale. C’è la consapevolezza che occorre qualcosa di diverso per ottenere il risultato. Da questo giorno e mezzo ci siamo concentrati esclusivamente sul lavoro in campo, dobbiamo capire bene cosa fare e come farlo per conquistare il massimo possibile”. Come giocherà questa squadra e quanto la situazione di Salerno somiglia a quella di Crotone? “Non vedo analogie, ogni avventura è diversa dall’altra e non mi interessa fare paragoni con il mio passato. Penso alla Salernitana, che è la cosa più importante. La cosa più impegnativa è stata di fare un’analisi dettagliata. Puoi conoscere un calciatore, ma poi è il contatto diretto che conferma o meno determinate sensazioni. Il grande lavoro si baserà su questo, vogliamo trasmettere principi e idee di gioco sapendo che ci vuole coraggio. Non a caso il nostro motto è “Macte Animo”. Occorre senso d’appartenenza, sapere che la responsabilità non è un peso ma una opportunità. Non parlerei di sfida, ma di desiderio. Sul piano tattico ho una idea molto chiara, nelle prossime conferenze ci divertiremo a parlare su questo aspetto e non è detto che non possa svelarvi la formazione, di tanto in tanto. C’è in atto un percorso di valutazione: la classifica è chiara, non abbiamo tempo ma qualcosa dovremo cambiarla”. Quali sono le sue sensazioni? “Non posso vivere di speranze, altrimenti perderei tempo. Ho grande volontà e desiderio, sentimenti che i miei ragazzi ricambiano. C’è da fare un bel percorso, anche sul piano di espressione del gioco. La Salernitana dovrà avere requisiti imprescindibili”. La Salernitana, in un mese e mezzo, ha cambiato tutto. Presidente, direttore generale, allenatore, squadra. E oggi, per la conferenza di presentazione, vediamo Iervolino e Sabatini al tavolo con lei. Qual è l’elemento che fa capire a Nicola che l’impresa è possibile?
“La mia presenza qui oggi certifica che ci credo, la cosa che mi ha colpito di più è la simpatia che questa squadra esprime da fuori. I margini di miglioramento sono importanti, ho visto le ultime partite e mi sono fatto una idea ben precisa. Sono arrivato in una società nuova, mi sono immediatamente accorto che il progetto è serio e ci sono persone competente ed affermate. Voglio assolutamente far parte di questo progetto, lavorare per la Salernitana è un onore”.Cosa ha detto come prima cosa nello spogliatoio? “Ho fatto una premessa, dicendo loro che ci sono calciatori che conosco ed altri che avrei voluto in altre piazze. Se riusciamo ad attuare quello che ho in testa possiamo migliorare. Dire “vogliamo salvarci” è un concetto astratto, quello che conta è l’atteggiamento. Dobbiamo chiederci cosa vogliamo fare e come intendiamo farlo”. Sabato si va in campo e c’è subito Salernitana-Milan, un debutto niente male per lei e per i granata… “Le motivazioni non devono essere superiori solo perchè affrontiamo una grande squadra, è l’idea di noi stessi che deve venire fuori a prescindere dall’avversario. Vogliamo sentirci capaci di ottenere l’obiettivo con coraggio, capacità e organizzazione. Non ho la sfera di cristallo e non so cosa otterremo, ma se crederemo ciecamente nel traguardo potremo toglierci delle soddisfazioni producendo un cambiamento. Sotto tutti i punti di vista”. Il tempo è il vero nemico della Salernitana? “Gli scienziati dicono che il tempo sia relativo, a me tocca creare alchimia per andare in campo e mettere in pratica le nostre idee. Ci deve muovere un grande sogno nel cuore”. Che contratto ha firmato Nicola? “Non faccio questo lavoro perchè vado in cerca di un contratto, lo dico sinceramente. Anzi, il contratto è forse un segno di agiatezza: non mi voglio adagiare, assolutamente. Mentalmente sono totalmente concentrato su questi tre mesi, il dopo mi interesserà al momento opportuno”. Interviene il presidente Iervolino: “Per me il tempo scorre veloce, sono un guerriero e voglio tutto e subito. Ho animo gentile e temperamento da battaglia. Non ho mai detto al nuovo mister “Andiamo ordinatamente avanti”, pretendo che si vincano le partite. Siamo e sono qui per questo. Vengo da un mondo “punta e tacco”, qui voglio tirar fuori la grinta necessaria. Ce la metteremo tutta, ve lo garantisco, la Salernitana deve avere un DNA ben preciso. Il giorno in cui fallisco sarò il primo ad assumermi le conseguenze, ma sappiate che ho un entusiasmo incredibile. Sono ancora ottimista, il famoso 7% lo vedo ingiusto. Basta che ci fanno recuperare quelle due partite e siamo ancora in corsa.”. Tocca anche al direttore sportivo Walter Sabatini: “Sono d’accordo con il nostro presidente. Non voglio parlare di quota salvezza, mi piace concentrarmi sul presente e mi fido dell’allenatore e di una squadra che non si è ancora espressa per quelle che sono le sue effettive potenzialità. Dico senza presunzione che mi basta un allenamento e mezzo per capire se ho sbagliato o no, vi giuro che sono ancora più ottimista e motivato di prima. Voglio vedere la Salernitana che vince, che gioca bene, che dà soddisfazioni alla tifoseria. Le parole di Nicola mi esaltano. Chiedo al nostro gruppo, non composto da campioni ma di calciatori importanti, di trovare le energie nervose per tentare l’impresa. Al Milan ho tanti amici, ma spero di fargli del male. E’ una partita difficilissima, ma non abbiamo perso in partenza. E’ un altro spartiacque psicologico per noi: se metteremo in campo coraggio, sfacciataggine e arroganza creeremo i presupposti per andare avanti.
Si torna su mister Nicola, la domanda è su Ribery: “Ho trovato un ragazzo che è campione anzitutto nella testa. Abbiamo tante unicità e qualità nella rosa, tirando fuori il meglio da tutti potremo toglierci delle soddisfazioni”.
Amore della piazza, serietà del progetto, forza della squadra: cosa ha convinto Nicola a dire di sì?
“Tutto. Voglio mettermi alla prova, produrre un cambiamento e sposare il progetto con persone di valore che hanno importanza sotto tutti i punti di vista. Guidare la Salernitana è motivo d’orgoglio”.Per giocare un calcio aggressivo occorre avere una buona condizione fisica, alcuni degli acquisti erano fermi da tempo. Come sta atleticamente la Salernitana e qual è il suo rapporto con i fantasisti nel suo sistema di gioco?
“Per me l’espressione di gioco è subordinata alla qualità dei giocatori, ho volontà di schierare quanti più giocatori di livello possibile a patto che non abbiano solo i piedi buoni ma anche coraggio, organizzazione e carattere. Il mio intendimento è consentire alla Salernitana di esprimersi al massimo delle sue potenzialità. Ho delle idee, le vedrete sabato sera. Monitoriamo i dati oggettivi, ma la volontà non si può misurare con una macchinetta o un computer”.La Salernitana può giocare con la difesa a 3 e quale sarà il ruolo di Mazzocchi?
“Un calciatore bravo può ricoprire diversi ruoli. Ho una idea, non mi spaventerò se non riuscirà tutto e subito perchè non ho la bacchetta magica. Sono assolutamente curioso di vedere all’opera la Salernitana”.Mikael e Ederson in che modulo potrebbero esaltarsi di più?
“Non voglio dare vantaggio ad un avversario che ne ha già tanti. Ci sono dei calciatori di qualità nella Salernitana. Da fuori puoi farti un’idea, dal vivo la sto rafforzando. Sono sicurissimo che questo gruppo, nel contesto giusto, può stupire e dare soddisfazioni. E so che la gente ci starà vicino, vogliamo il loro supporto e dobbiamo essere uniti con la consapevolezza che sarà dura, che la classifica parla chiaro, ma che insieme possiamo farcela. Per far rendere un atleta c’è bisogno di tante componenti”.Si chiede ancora al presidente se ci siano novità sulla capienza dell’Arechi: “Già tra domani e dopodomani potremmo avere circa 2000 posti in più per la partita contro il Milan, so che il Comune ha ultimato l’iter burocratico. Stiamo lavorando alacremente in questi minuti, vi aggiorneremo quanto prima possibile. Quanto alle infrastrutture, stiamo valutando una serie di cose con molta attenzione. Ci sono tecnici che non perdono un solo secondo perchè sanno quanto sia importante fare degli investimenti al servizio della Salernitana, del settore giovanile ma anche per quegli sport che vengono definiti minori”.
Presidente, cosa si aspetta dalle prossime riunioni in Lega in merito all’elezione del presidente?
“Mi auguro che già nella prossima assemblea si possa eleggere un presidente che faccia gli interessi delle grandi ma anche delle piccole. Un uomo che abbia a cuore l’industria calcio. Oggi posso dire agevolmente che convergo sulla figura di Carlo Bonomi, la reputo la migliore possibile in questo momento”.Quando sarà possibile, valuterete la possibilità di aprire le porte per gli allenamenti?
“La nostra idea è quella di coinvolgere i tifosi e di creare una interazione costante con la piazza. Sono un amante della tecnologia, è il mio ambito lavorativo. Perchè non immaginare che lo sportivo possa godere dell’allenamento attraverso un telefonino o il pc direttamente da casa? “.Il suo amico De Laurentiis tiferà Salernitana sabato sera…
“Chissà che questo weekend non possa scattare proprio questo gemellaggio. Io tiferò Napoli, lui Salernitana”.Si aspettava, in un mese e mezzo così particolare e intenso, di vivere queste sensazioni?
“Ho aperto la conferenza dicendo quanto sono felice. Sono davvero contento, la Salernitana mi ha trasmesso entusiasmo e l’affetto della piazza è incredibile. Ho una gioia indescrivibile nella gestione quotidiana della società. Ho un po’ di amarezza per le ultime due partite. Non sono uno che fa polemiche, non voglio aprire un dibattito e i toni vanno tenuti bassi, ma alcuni arbitraggi non mi sono piaciuti. A Genova potevamo spingere un pochino in più, con lo Spezia ci manca un rigore sacrosanto mentre loro ne hanno avuti due a distanza venti minuti. Occasioni sprecate, purtroppo il tempo scorre e posso dirvi che ho dormito male. Questo vuol dire, però, che sono molto attaccato alla Salernitana. Sono sensazioni nuove, è una elettricità a cui devo fare l’abitudine”.Si torna su Nicola e sulle pregresse esperienze vincenti: “Noi siamo persone, diventa difficile distinguere aspetto mentale e questione tattica. Siamo parte di un tutto. Ho ottenuto obiettivi fortemente desiderati, in passato ho trovato l’alchimia giusta e una espressione di gioco corretta rispetto al contento. Il lavoro ci può rendere liberi, qui cercherò di fare la stessa cosa. Non voglio paragonare le questioni, ogni avventura è diversa. Ma se io e il mio staff siamo qui evidentemente ci crediamo. Non sappiamo se arriveremo all’obiettivo, ma ci proveremo. Vogliamo sentirci vivi, completi. E crederci”.
Infine una domanda al direttore sportivo rispetto ad un esonero ritenuto tardivo: “Una volta mi è capitata una situazione del genere a Roma. Avevo Rudi Garcia in panchina, era l’allenatore delle dieci vittorie consecutive. Facendo due conti posso dire che ho sbagliato a non aver chiamato prima Spalletti, quello degli 87 punti. Colantuono ha lavorato bene, posso assicurarvi che ha dato il massimo e rinnovo il ringraziamento per la professionalità che ha dimostrato”.
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Ufficiale: Davide Nicola è il nuovo allenatore della Salernitana
Adesso è anche ufficiale, la Salernitana ha annunciato il suo nuovo allenatore, si tratta di Davide Nicola il quale prende il posto di Colantuono. Il nuovo tecnico ha firmato fino al 30 giugno 2022, con rinnovo automatico con il raggiungimento della salvezza. Nicola sta già dirigendo il suo primo allenamento con la sua nuova squadra.
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Salernitana; niente Pirlo, il nuovo allenatore sarà Nicola
Dopo l’esonero di Colantuono, la Salernitana ha scelto il suo sostituto. Si tratta di Davide Nicola che è stato contattato dopo il rifiuto di Andrea Pirlo. L’allenatore nel pomeriggio arriverà in città e firmerà il suo contratto che sarà molto probabilmente fino a giugno con rinnovo automatico in caso di salvezza. Si attende l’annuncio ufficiale nelle prossime ore.
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Ufficiale: Davide Nicola non è più l’allenatore del Torino
Attraverso un comunicato ufficiale, il Torino ha appena annunciato che Davide Nicola non sarà più l’allenatore del club per la prossima stagione. Si attende adesso l’annuncio ufficiale di Ivan Juric.
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Ufficiale: Davide Nicola è il nuovo allenatore del Torino
Mancava soltanto l’annuncio ufficiale che è arrivato pochi minuti fa, Davide Nicola è il nuovo allenatore del Torino. Prende il posto di Marco Giampaolo, esonerato dopo il pareggio interno contro lo Spezia. Al nuovo tecnico il compito di risollevare un ambiente depresso di risultati. Il tecnico ha firmato un contratto di 6 mesi con opzione per la prossima stagione che scatterà in automatico in base alla media punti stabilita.