E’ durata pochi mesi l’avventura di Willian con la maglia dell’Olimpiakos. Il brasiliano ex Chelsea classe 88 in queste ore ha firmato la risoluzione del contratto e in questi giorni valuterà le offerte sul tavolo per lui. Si attendono aggiornamenti.
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Ufficiale: Yazici ha firmato con l’Olympiakos
Il calciatore turco Yusuf Yazici ha firmato ufficialmente, per una squadra del campionato della Grecia. Infatti, il mediano di 27 anni era svincolato ed ha firmato un contratto triennale con l’Olympiacos , fino al 30 giugno 2027.
Un rinforzo sicuramente importante per la squadra di Mendilibar.
Ricordiamo che nei giorni scorsi, Yazici era finito anche nel mirino del Genoa.
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Europa League, I risultati delle partite giocate oggi
Ecco di seguito le partite ed i risultati di oggi in Europa League.
18:45 – Fenerbahce-Royale Union SG 2-1
18:45 – Malmo FF-Rangers 0-2
21:00 – Ajax-Besiktas 4-0
21:00 – Braga-M. Tel Aviv 2-1
21:00 – FCSB-RFS 4-1
21:00 – Francoforte-Plzen 3-3
21:00 – Lione-Olympiakos 2-0
21:00 – Roma-Ath. Bilbao 1-1
21:00 – Tottenham-Qarabag -
Finale di Conference League, attimi di tensione nel corso di Olimpiakos-Fiorentina
Attimo di tensione alla fine del primo tempo, nella finale di Conference League Olympiacos – Fiorentina. Nell’intervallo, sono entrati in contatto alcuni tifosi sostenitori costringendo la polizia in tenuta antisommossa ad intervenire.
Per fortuna, dopo qualche momento di tensione con anche Italiano, calciatori e staff viola che sono intervenuti, è ritornata accorsi la calma e la normalità.
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Finale di Conference League, le formazioni ufficiali di Fiorentina – Olimpiakos
Finale di Conference League, ecco le formazioni ufficiali di Fiorentina – Olimpiakos .
OLYMPIACOS (4-2-3-1): Tzolakis; Rodinei, Retsos, Carmo, Ortega; Hezze, Iborra; Podence, Chiquinho, Fortounis; El Kaabi.
A disposizione:
Allenatore: Mendilibar.
FIORENTINA (4-2-3-1): Terracciano; Dodo, Milenkovic, Quarta, Biraghi; Arthur, Mandragora; Gonzalez, Bonaventura, Kouame; Belotti.
A disposizione:
Allenatore: Italiano -
Fiorentina, Italiano: “Siamo tutti maturi”
Vincenzo Italiano, allenatore della Fiorentina, presenta in conferenza stampa la finale di Conference League di domani contro l’Olympiacos.
Cosa cambia da un anno fa?
“L’unica cosa differente è che certe cose le abbiamo già vissute. Poi secondo me queste sono partite da 50-50: forti loro e forti noi, dobbiamo giocare una partita come vanno giocate le finali. Un po’ di esperienza la abbiamo, qualcosa dietro ci portiamo e domani dobbiamo farlo vedere. Io vivo questa partita con grande attesa… Sento e leggo quello che dicono, per noi è una sorta di rivincita. Domani non dobbiamo commettere errori, rimanendo attenti e concentrati. La finale va giocata con il fuoco dentro e la massima applicazione. Lo scorso anno non abbiamo avuto un bell’epilogo, metteremo quell’amarezza per farla finire diversamente. Sapendo che l’avversario è forte, di qualità e preparato: sarà tosta”.
Avete recuperato Dodo: quanto è importante questo?
“Da quando è rientrato non ci aspettavamo di trovarlo in questa condizione. Già così pronto a prestazioni di alto livello… E’ sempre sceso in campo andando forte, all’inizio abbiamo provato a gestirlo ma quando è tornato al 100% si è espresso ai suoi livelli. Sta bene, al ritorno col Bruges ha disputato una grande gara e per noi è un’arma in più. Lì abbiamo anche Kayode e Faraoni… A destra siamo messi bene”.
Quale la parola o il concetto chiave?
“Quello che mi hanno sentito dire tra campo e spogliatoi è che l’identità non dobbiamo mai perderla. Anzi, a maggior ragione va mostrata l’organizzazione, il pensiero calcistico che ti ha permesso di giocarti una finale. Con aggiustamenti e adattamenti a livello individuale: massima percezione del pericolo, concretezza e concentrazione su tutto ciò che si va a fare. Il dettaglio. Non c’è tempo per replicare ed è una finale, quindi dico identità e furore agonistico. Quello non deve mancare, la partita è troppo importante”.
Che piano ha per El Kaabi?
“Abbiamo portato catene e lucchetti (sorride, ndr). Sia lui che la squadra hanno fatto un grande percorso: se noi arriviamo imbattuti loro hanno fatto prestazioni grandiose nelle ultime partite, arrivando in finale con prove di alto livello. Lui segna con regolarità e sa segnare in ogni modo, sta bene e sappiamo che è un punto di forza per il nostro avversario. Cercheremo di limitarlo, possiamo farlo con abnegazione e determinazione. Ha fiducia datagli dal finale di stagione strepitoso”.
Avrebbe preferito giocare in un’altra città?
“Che l’Olympiacos avesse già vinto qui non lo sapevo, un altro pericolo che si aggiunge… Però in campo passa tutto in secondo piano: mezzo stadio è per la Fiorentina, mezzo per l’Olympiacos. Giocano nella loro città ma non cambia nulla. Buon per loro che non hanno viaggiato senza preparare situazioni in anticipo e potendo lavorare a casa. Però scendi in campo ed è 50-50. Mettiamo tutto da parte e pensiamo a noi stessi, dando tutto ciò che abbiamo”.
Qualche rimpianto su come sono andati i campionati nei tre anni?
“Neanche ci pensavo al campionato… Però vuoi o non vuoi il percorso in Europa qualcosa ti toglie. Cerchiamo di ruotare tutti e avere gente fresca, di fare rotazioni, ma qualcosina ti toglie. Quella concentrazione avuta in Europa ogni tanto ci è mancata. Però alla fine secondo me non abbiamo fatto così male in Serie A, con un settimo posto e due volte ottavi, arrivando sempre in Europa. Tutti volevamo di più e non ci siamo riusciti, ma una doppia finale europea rimane motivo di grandissima soddisfazione. In coppa abbiamo trovato strategie diverse, specie sulla seconda gara, per fare le strategie che volevamo. Questo ci ha permesso di arrivare alle due finali. Per me tra Serie A, Conference e Coppa Italia, aggiungendo anche la Supercoppa, il nostro cammino è più che positivo. Quando sono arrivato a Firenze pensare di presentarmi per due anni consecutivi di fronte a una platea del genere non era neanche nell’anticamera del mio cervello, così come arrivare a giocarsi tutte queste finali con il gruppo. Domani abbiamo la possibilità di raggiungere questa gioia che rincorriamo da tempo”.
Quanto è cambiato e cresciuto da quando è a Firenze, lei con la squadra? A cosa ripensa quando rivede le immagini di Praga?
“Normale che sia diverso da quando sono arrivato. Il mio sogno era raggiungere l’Europa con la Fiorentina e ci sono riuscito. Il mio bagaglio di conoscenze è cresciuto notevolmente. Coi ragazzi abbiamo modificato tante cose in campo e ho scoperto aspetti nuovi: non mi sono fatto mancare niente in questi tre anni, tra traguardi collettivi e aspetti tattici. Sono diverso dal 2021 e di questo ne sono contento, ma lo sapevo. Quando hai a disposizione calciatori di questo livello, devi metterti a disposizione e sai già che qualcosina dovrà essere modificato. Ripensando a Praga penso alle facce dei ragazzi al fischio finale e non vorrei rivederle domani. Per noi l’interpretazione della gara deve essere come se fosse l’ultima della carriera. Nessuno ci dà la certezza di poter essere ancora dentro stadi così belli e a differenza di Praga servono certi aspetti. Quella partita ha fatto male a noi, a tutta la società e a Firenze: cercheremo di ribaltare la situazione”.
Avete preparato qualcosa per contrastare Mendilibar? Avete preparato i rigori?
“Col nuovo allenatore hanno trovato la quadra: avevano problemi, era il terzo allenatore e con lui hanno messo a posto tutto, andando forte in Europa e battendo avversari di grandissimo livello. Abbiamo visto una squadra organizzata, che sa dare pressione e giocare sotto la linea della palla, attaccando diretto. Hanno giocatori esperti, di qualità, di valore e di talento. Già che siano in finale determina il valore, è la carta d’identità. Quello che ci fa più paura è l’entusiasmo, per metterli in difficoltà dobbiamo saper creare tanto ed essere concreti per fare male a una squadra che possiamo mettere in difficoltà. I rigori li abbiamo provati, ci siamo fermati perché può essere una possibilità. Ne abbiamo tanti con la personalità per batterli, ai rigori abbiamo passato due turni di Coppa Italia mentre in campionato alcuni li abbiamo sbagliati e per questo forse non siamo in una posizione diversa. Vediamo come andrà”.
Ha pensato a un fioretto in caso di vittoria? La coppa può condizionare il suo futuro?
“Al fioretto non ci ho pensato, lo farò adesso. Ci penserò, comunque… Se dovesse capitare, poi ci inventeremo qualcosa. Sul futuro, davvero, il telefono spesso è spento o spesso in silenzioso e non mi interessa ascoltare niente. Siccome la semifinale non l’abbiamo giocata da tanto, dovevo solo concentrarmi su tutte le partite importanti. Il calcio è strano e certezze ne dà zero, pensiamo alla partita poi si valuterà tutto”.
Domani si chiude un cerchio?
“Secondo me è stato fatto un gran lavoro, ma dal momento in cui siamo di nuovo qui domani dobbiamo cercare di aggiungere qualcosa a questo percorso ottimo, pieno di record, soddisfazioni, semifinali e finali. Nessuno sa quale sarà il futuro in termini di presenze in altre finali, soprattutto europee, quindi domani facciamo di tutto per aggiungere la ciliegina”.
Domani potreste regalare 9 squadre in Europa all’Italia nel prossimo anno.
“Abbiamo anche questa ‘responsabilità’ in più, sarebbe spettacolare. Da quando seguo il calcio non è mai successo… Possiamo dare questa gioia al Torino e cercheremo, oltre che per noi e la Fiorentina, di andare forte per dare un’altra squadra in Europa al calcio italiano. Giocare queste partite è sempre bello, me ne sono accorto, cercheremo di far felici gli amici di Torino”.
Cosa le ha detto Commisso?
“Il presidente è carico come sempre, non è come me che soffro i viaggi in aereo: si fa 16-17 ore e arriva carico, sereno e sorridente. Sempre un piacere vedere lui e la moglie, oggi appena arrivato ha fatto il discorso alla squadra. Trasmette la fiducia che serve per questi impegni così difficili e non devo aggiungere il fatto che domani in campo qualche goccia di sudore va buttata per lui, per la sua famiglia, per Joe Barone e la famiglia di Joe. Per quanto vissuto negli ultimi mesi: questa tragedia non ce la meritavamo, il presidente e la Fiorentina non meritavano momenti tanto brutti come perdere un amico. Nello spogliatoio ci sono già le immagini di Joe e del presidente”.
Sembra la fine di un’era. Pensato alla possibilità di salutare con un trofeo? Possibilità che lavori in Grecia l’anno prossimo?
“Ci ho provato, mi sono concentrato qualche notte a sognare i ragazzi che alzano il trofeo. Ma non ci sono mai riuscito: significa che o è la realtà o sarà un sogno. Per il resto non ci ho mai pensato… In futuro può accadere qualsiasi cosa. Sono giovane, ancora, uno degli allenatori più bravi di Italia ha smesso a 72 anni (Ranieri, ndr) io ne ho ancora 46”. -
Fiorentina, Bonaventura: “Una finale importante”
Giacomo Bonaventura, centrocampista della Fiorentina, presenta la finale di Conference League di domani contro l’Olympiacos.
Ecco le sue dichiarazioni.
Cosa significherebbe per lei portare un trofeo a Firenze?
“Siccome non ho ancora fatto gol ci spero, ma in una finale la cosa più importante è il risultato di squadra: mettiamo da parte gli aspetti personali per vincere. Un trofeo a Firenze sarebbe ancora più bello, qui è più difficile, l’ultima coppa è stata vinta più di 20 anni fa e si sente la voglia dei tifosi. Avevo già notato passione e attaccamento da avversario, quando ho messo questa maglia me ne sono reso conto. Domani avremo una nuova possibilità, speriamo di vincere”.
Come sta? Giocherà mediano o trequartista?
“Sto bene, nelle ultime partite ho fatto parecchi minuti. Sul mio ruolo di domani ancora non sappiamo neanche chi va in campo, il mister ci dice chi gioca solamente il giorno della partita. La strategia c’è, domani entriamo nel dettaglio dei singoli ma penso che non cambieremo molto”. -
Fiorentina, Biraghi: “Non possiamo di nuovo sbagliare”
Alla vigilia della finale di Conference League contro l’Olympiacos ad Atene, il capitano della Fiorentina, Cristiano Biraghi, ha parlato ed ecco le sue dichiarazioni.
“È molto bello, quando si avvicina la partita e fai allenamento nello stadio cominci a entrare nel clima e si inizia a sentire l’importanza della partita, anche se lo sapevamo già nei giorni scorsi. È la seconda finale per noi, una ce la siamo fatta scappare, questa vogliamo vincerla”.
Avere giocato la finale lo scorso anno può essere un vantaggio?
“Non lo so. Sicuramente l’esperienza qualcosa conta. Abbiamo avuto la fortuna di averla già giocata l’anno scorso e non è una cosa nuova. Spero che possa esserci qualcosina in più per noi in questa finale”.
Con quale atteggiamento entrerete un campo domani sera?
“Dovremo approcciare la partita come siamo abituati, facendo quello che abbiamo fatto in questi tre anni, senza cambiare niente e cercando di sbagliare il meno possibile, perché in una finale tutti i dettagli sono importanti”.
Ci saranno 10.000 tifosi della Fiorentina.
“Nonostante le mille difficoltà per arrivare qui ad Atene ci hanno dimostrato affetto e appartenenza. Siamo contenti di avere regalato loro la finale e faremo di tutto per portare a casa il trofeo”.
E in più lei ha fatto una promessa a una persona (a Joe Barone ndr)…
“Sì. Domani spero che questa promessa si avveri”. -
Conference League, Olympiakos in finale dopo il 2-0 all’ Aston Villa
La semifinale di ritorno di Conference League tra Olympiakos e l’Aston Villa si è conclusa con il risultato di 2-0 in favore dei greci.
Doppietta di El Kaabi al 10′ e al 79′.
L’Olympiakos quindi giocherà la finale di Conference League contro la Fiorentina.