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  • Milan, Pioli: “Non pensiamo a chi non c’è più”

    Stefano Pioli: con tante assenze e novità inizia la stagione 2023-2024 del Milan, impegnato a Milanello per il primo giorno di ritiro. Ecco le sue dichiarazioni alla prima conferenza stampa della stagione

    Prime sensazioni di oggi?
    “Emozione sicuramente, perché ritornare qui, rivedere i giocatori, lo staff, i tifosi dà emozione. C’è voglia di lavorare e solo lavorando le idee diventano più chiare”.

    Come è stato questo mese di giugno?
    “Innanzitutto ci tengo a ringraziare Maldini e Massara, è stato il rapporto più duratuto nella mia carriera e se sono qua lo devo anche a loro; è stato un rapporto di stima e di affetto. Poi il club ha preso un’altra direzione. Mi sono sempre sentito al centro del club: ora i miei interlocutori sono Furlani e Moncada. Ho sempre lavorato tanto anche nei mesi di riposo, parlare con chi potrebbe arrivare è sempre stato nei miei compiti: l’ho fatto con Giroud e Maignan, perché i giocatori vogliono conoscere il gioco. È una condivisione di idee, di un calcio che rispetta certi criteri, il nostro mercato è un mercato di idee, di lavoro, per ottenere risultati importanti”.

    Cosa è cambiato?
    “Anche prima mi chiedevano che giocatori servano, ma poi non sono io che faccio le trattative e non sono io che firmo i contratti. Ho sempre partecipato alla costruzione della squadra. Ho grande stima del gruppo squadra, ma credo sia arrivato il momento di apportare qualche cambiamento”.

    Che obiettivo avete per quest’anno?
    “Quando alleni il Milan l’obiettivo è al massimo, cercando di essere competitivi e di vincere qualcosa, diventando singoli giocatori migliori possibili e poi la squadra migliore possibile”.

    Chi migliorerà di più quest’anno?
    “Difficile ora, siamo in un momento del mercato in continua evoluzione ed è difficile chi potranno essere i giocatori del Milan”.

    Vorrebbe la squadra al completo per gli USA?
    “Mi piacerebbe avere la squadra al 100%, ma sarà difficile e non solo per noi. Da qua al 21 luglio mi aspetto dei movimenti”.

    Si sente più solo senza Maldini?
    “Le sorti dell’allenatore sono sempre nelle mani del club e il club mi ha sempre sostenuto e supportato. Più i risultati saranno buoni più la mia posizione sarà forte. E comunque mi assumo sempre le responsabilità”.

    Abbonamenti sold-out…
    “Continuano a dimostrare che sono unici e che sono i migliori”.

    Si sta cercando la punta?
    “Non è giusto andare sul singolo giocatore, ma ci saranno dei cambiamenti. Mancherà Zlatan, quindi la punta è un obiettivo”.

    Cambiamento tattico o di giocatori?
    “Entrambe. In questo momento mi sento un architetto di una casa con la struttura solida che dà garanzie, ma che va rivisitata qualche zona della casa per ottenere qualcosa di meglio, sia nel parco giocatori che dal punto di vista tattico. Molto dipenderà dalle caratteristiche dei nuovi giocatori: li stiamo cercando in linea con il nostro calcio sostenibile di qualità, di intelligenza”.

    Cosa ne pensa del calendario?
    “Stiamo andando su un terreno scivoloso… Voglio partire motivato, con grande positività e fiducia. Gli avversari bisogna affrontarle tutte, quindi dobbiamo sbrigarci a lavorare bene: è questo che dirò alla squadra. Se lavoriamo bene possiamo giocare bene da subito”.

    Mancanza di italiani?
    “Non è una scelta, è il mercato che propone certe situazioni. Cerchiamo giocatori adatti al nostro modo di fare calcio e se cerchiamo stranieri è perché li abbiamo ritenuti tali”.

    Cosa cambia senza Ibra? Potrà avere un ruolo?
    “Questa squadra, anche grazie a Ibra, è cresciuta, ma ora abbiamo giocatori che possono essere leader. Anche questa sarà una sfida molto motivante: dimostrare di essere una squadra vincente anche senza Zlatan. Ibra club manager? Qui è sempre il benvenuto, non deve nemmeno avvisare. Ci ho parlato pochi giorni fa, ma non so cosa vorrà fare nel prossimo futuro e non so che scelte potrà fare il club”.

    C’è bisogno di un nuovo equilibrio senza Maldini e Massara?
    “Maldini e Massara sono stati protagonisti, ma è il club che dà continuità al percorso: i giocatori sanno dove sono, che maglietta indossiamo e cosa rappresentiamo”.

    Ha sentito Cardinale?
    “Ho sentito Cardinale stamattina, mi ha motivato per la stagione”:

    Tonali è stato ceduto…
    “È una grave perdita dal punto di vista tecnico e bisognerà sostituirlo degnamente. Situazione buona per entrambe le parti per lui, difficile fare qualcosa di diverso…”.

    Rivali per lo Scudetto?
    “Gli avversari saranno i soliti. Le griglie le fate voi e non gli ultimi due anni non ci avete mai indovinato… Non conta ora. Sarà un campionato combattuto e difficile”.

    Quanto è importante lavorare normalmente quest’anno?
    “Avere settimana tipo è ottimale per tutti, soprattutto per noi che lavoriamo in un certo modo”.

    Cosa è cambiato nel suo staff?
    “Sono usciti Roma e Betti, manca una figura tra i portieri ma presto arriverà”.

    Come sono Loftus-Cheek e Romero? Ha parlato con Chukwueze?
    “Loftus e Romero sono molto motivati, contenti e soddisfatti: si aspettano tanto e vogliono dare tanto; al di là dei numeri, abbiamo bisogno di gente motivata e stiamo cercando questo tipo di giocatori. Ho sentito Chukwueze e Reijnders? Parlo male un po’ tutte le lingue, ma spero di farmi capire”.

    Che tipo di giocatori sta cercando?
    “Velocità e uno contro uno per l’esterno destro. Centrocampisti con caratteristiche diverse tra loro”.

    Vorrebbe avere una squadra completa?
    “L’assurdità del mercato è giocare col mercato aperte. A Los Angeles vorrei avere una squadra al completo, ma non lo saremo. Spero che saremo più avanti di quello che siamo oggi”.

    Kalulu più terzino o centrale?
    “Gli ho fatto un po’ di confusione. Partirà come centrale, poi all’occorrenza sa fare anche il terzino. Acquisti? Dipende se ci saranno uscite”.

    C’erano state diversità di vedute con Maldini?
    “Con Paolo ho avuto un grandissimo rapporto di fiducia e di rispetto. Abbiamo avuto molte discussioni, più nell’anno dello Scudetto che l’anno scorso. Su alcune questioni non eravamo d’accordo, ma avevamo sempre stima e rispetto”.

    Ha temuto di essere esonerato?
    “Se uno lo teme viene esonerato. Conosco i rischi del mestiere”.

    Un ricordo di Berlusconi.
    “Ho saputo della notizia che ero in aereo per le Maldive. Berluscni mi ha chiamato parecchie volte negli ultimi anni, lo avevo incontrato di persona solo una volta da calciatore. Lo avevo sentito una settimana-dieci giorni prima del triste evento. Tutti i milanisti perdono un punto di riferimento e uno che ha fatto la storia del Milan. Ho parlato con Galliani e siamo contenti di partecipare al trofeo Berlusconi”.

    Baresi un po’ più a Milanello?
    “Non so se sarà così, Franco è il Milan e ha già una carica nel Milan: la sua esperienza non potrebbe che far comodo a tutti”.

  • Nonostante la riconferma, Pioli valuta il suo futuro al Milan

    Il fulmine a ciel sereno che si è abbattuto ieri su Casa Milan, come vi abbiamo raccontato, non ha intaccato però la posizione di Stefano Pioli. Infatti, se da una parte il futuro di Maldini e Massara non sarà più al servizio dei colori rossoneri, il tecnico emiliano ha la piena fiducia del presidente Cardinale.

    Proprio però la situazione di instabilità dirigenziale, a cui va aggiunto anche un legame lavorativo che c’era con i due dirigenti, potrebbero essere segnali per Pioli di un futuro incerto per la società rossonera. A questo punto, dopo lo scudetto dello scorso anno e le semifinali di Champions League giocate quest’anno, l’ex allenatore di Lazio e Fiorentina potrebbe decidere di abbandonare e chiudere così la sua esperienza milanista. Sono ore di riflessione infatti per Stefano Pioli che a breve deciderà definitivamente se restare alla guida del timone oppure abbandonare la nave.

  • Incredibile rivoluzione Milan: Cardinale ha deciso, Maldini e Massara saranno sollevati dall’incarico

    Ha dell’incredibile quanto sta accadendo in casa Milan in queste ore. Infatti dopo la qualificazione alla prossima Champions League e dopo aver dato l’addio a Zlatan Ibrahimovic, nella dirigenza rossonera sta avendo luogo una vera e propria rivoluzione.

    Infatti il presidente Cardinale ha deciso, secondo quanto riportato da autorevoli esperti di calciomercato, di sollevare dall’incarico con effetto immediato sia Paolo Maldini che Riccardo Massara. La decisione è arrivata dopo l’incontro di quest’oggi tra le parti ed ora si procede ad una soluzione interna. Con l’addio del duo dirigenziale, il presidente americano darà mandato a Moncada e Furlani per la gestione delle trattative e per la programmazione della prossima stagione. Resta invece al suo posto Stefano Pioli, che non verrà intaccato da questa decisione. Si attendono notizie in questo senso già nelle prossime ore.

  • Milan, Pioli: “In questi giorni si decide un po’ tutto”

    Stefano Pioli presenta il match in conferenza stampa. Ecco le Sue dichiarazioni

    8 giorni utili per scaricare tensioni?
    “Mi auguro di sì. Ne abbiamo approfittato per recuperare energie. È Juve-Milan: troveremo una Juve molto determinata, molto concentrata, che ottenuto tanti punti in casa. È determinante per raggiungere il quarto posto o qualcosa di meglio anche…”.

    In caso di Champions domani, è la chiusura di un cerchio o l’apertura di un altro?
    “Sarà la continuazione di un percorso con momenti molto felici e qualche delusione. Non bisogna mai dimenticare da dove siamo partiti. Sarebbe la chiusura di un risultato importante, ma la continuazione di un percorso che in campionato quest’anno ci ha visto fornire alti e bassi”.

    C’è bisogno di una rivoluzione?
    “Ho la mia idea ma non è il momento di parlarne, ci sarà il tempo necessario per parlare di rinnovi, mercato e futuro”.

    Che trequartista vorrebbe avere?
    “Quando la mia addetta stampa batte l’unghia significa che la domanda… Per il mercato ci sarà tempo. Pensiamo alla partita di domani. Domani giocheremo con Diaz trequarti, che è un giocatore forte”.

    Che Juve ti aspetti?
    “Non è una nostra preoccupazione. Sono convinto che loro faranno la partita migliore possibile per dimostrare tante cose, ma anche noi vogliamo vincere. All’ultima giornata negli ultimi due anni siamo stati molto bravi, ma preferiremmo non arrivarci”.

    Fate anche voi i calcoli sul punto mancante?
    “Non so come andranno le partite di oggi. Noi sappiamo che servirà una partita di alto livello, contro una squadra che ha fatto un po’ meglio di noi in campionato ma peggio di noi in Champions. I risultati di oggi non cambieranno il nostro atteggiamento: si scende in campo per vincere le gare”.

    Cosa ne pensa della penalizzazione della Juve?
    “Siamo tutti d’accordo che la tempistica non è stata regolare: togliere, mettere, togliere… Si potrebbero trovare tempi migliori per agevolare tutte le squadre”.

    Che voto dà alla stagione?
    “Nessun voto, parlerò dopo il Verona”.

    Volete arrivare terzi?
    “Il nostro orgoglio e la nostra ambizione è di vincere domani, chiudendo in anticipo senza aspettare l’ultima settimana. Avete una fretta incredibile, potete aspettare ancora 8 giorni per sapere i miei bilanci. Ci siamo divisi sempre equamente i meriti e le responsabilità: il nostro è un modo costruttivo di riflettere sulle cose per trovare le soluzioni”.

    Come sta Ibrahimovic?
    “Di lui nel mio staff non ci ho mai parlato, siamo stati presi dagli ultimi impegni; non ne ho ancora parlato con lui della sua volontà. È molto determinato per cercare di recuperare dall’infortunio e la prossima settimana capiremo se potrà giocare col Verona”.

    Leao quanto è migliorato?
    “La sua crescita è costante e continua, soprattutto nell’atteggiamento: non potrà che continuare questa crescita. Ha tutto per diventare uno dei migliori al mondo. per farlo devi avere una ossessione: migliorare tutti i giorni, fare qualcosa in più, di meglio, non solo il campo. Rafa ha in testa di crescere, migliorare: ha questa ossessione. Sapere fino a che punto arriverà… È ancora giovane, non completamente formato dal punto di vista calcistico”.

    Per chi tifi il 10 giugno?
    “La seconda domanda? Vinca il migliore”.

    La Juve ha subito spesso il Milan di Pioli…
    “Rispetto all’andata abbiamo cambiato: Theo giocava mediano, magari domani darà un altro ruolo. L’importante è essere squadra”.

    I dirigenti stanno pensando al mercato?
    “Sicuramente, assolutamente sì. La prossima stagione non si prepara dal 5 giugno e sono molto impegnati su questo”.

    Come giudica la stagione di Tomori?
    “Fik è molto forte, molto aggressivo. La sua aggressività spesso ci ha dato risultati fantastici, in altre deve essere più riflessivo. È in crescita, veniva da una squadra forte in cui non giocava ed è stato subito molto pronto”.

    Lacuna a centrocampo?
    “Capisco la domanda, ma non è corretta. Non è il reparto che decide il risultato finale. Se lavoriamo di squadra tutti insieme in un certo modo ne beneficia il reparto singolo”.

    Pochi lanci lunghi contro la Sampdoria…
    “Quasi sempre le scelte in possesso palla sono dettate dalle posizioni dalle avversarie, contro la Samp abbiamo trovato gli spazi per farlo. Quando giochiamo solo sugli esterni possiamo diventare più prevedibili. Abbiamo avuto difficoltà con le squadre chiuse, ma non molto diverso dall’anno scorso… Dobbiamo trovare alternative migliori al nostro gioco”.

    Da emiliano e da allenatore cosa dice ai tifosi della Curva che stanno aiutando in Emilia?
    “Mi spiace che i tifosi non siano presenti domani, meritavano di esserci, ma hanno dimostrato ancora una volta di essere unici e speciali, facendo una azione nobile, che ci rende orgogliosi di averli come tifosi”.

    TMW – Diaz è uno che sta dividendo molto…
    “Non dobbiamo lavorare per convincere tutti, ci sarà sempre chi non condivide un certo tipo di giocatore o di allenatore. È cresciuto tanto, ma può ancora migliorare in fase realizzativa determinando un po’ di più e segnando qualche gol in più”.

    Il Milan ha limiti?
    “Non dobbiamo superare dei limiti, ma è quello che vogliamo dimostrare che fa la differenza. Siamo una grande squadra e domani vogliamo dimostrarlo. È normale che se alleni il Milan devi pensare in grande e per farlo bisogna lavorare tanto”.

    La Juve ha un baricentro basso…
    “Ha una fase difensiva in cui alterna: avere ampiezza è sempre importante e cercheremo di prendere delle posizioni che ci possano consentire di controllare la partita ed essere pericolosa”.

    Come evitare i loro calci piazzati?
    “Non subire angoli e punizioni. Sono molto forti”.

    Essere preoccupati aiuta a prepararsi meglio?
    “Ho visto una squadra consapevole. Ho visto tutte le situazioni giuste che dovevo vedere”.

  • Milan, Pioli: “Ora pensiamo al campionato”

    Dopo l’eliminazione contro l’Inter nelle semifinali di Champions League, il Milan ha bisogno di tornare a vincere domani alle 20:45, a San Siro contro la Sampdoria per la sfida valida per la 36esima giornata del campionato di Serie A. Ecco le parole di Pioli.

    Ogni partita conta…
    “Assolutamente si. Siamo indietro rispetto a dove vorremmo essere. Dobbiamo pensare solo a domani. Per fortuna la stagione non è finita martedì scorso, dobbiamo dimostrare chi siamo”.

    È meglio giocare domani?
    “È una fortuna poter giocare. Abbiamo subito una delusione forte, ci ha creato sconforto non andare in finale. Ci abbiamo messo un po’ più di tempo, ma ora siamo preparati per far bene domani reagendo da grande squadra quale siamo”.

    Obiettivo quarto posto…
    “La Champions è l’obiettivo. Tutti i bilanci vanno sospesi fin quando non finirà il campionato: andare in Champions è troppo importante”.

    È la delusione più grande per lei?
    “Delusione grande perché l’obiettivo è molto grande. Siamo partiti in 32, siamo arrivati tra le prime quattro. Mi auguro ci siano occasioni così in carriera. Sto parlando tanto con i miei giocatori. Abbiamo fatto un percorso in cui sono più i successi che le delusioni. Abbiamo preparato la partita”.

    Ne valeva la pena?
    “Certo che ne valeva la pena. Abbiamo imparato delle cose che l’anno scorso non avevamo fatto. È tutta esperienza che ci aiuterà per crescere in futuro”.

    È realistico puntare al quinto posto?
    “L’unica cosa reale è vincere domani, altre cose (la sentenza sulla Juve, ndr) non le possiamo controllare e non ci riguardano”.

    Complesso di inferiorità rispetto all’Inter?
    “La differenza l’hanno fatta i primi due primi tempi: all’andata abbiamo subito due gol, al ritorno, con posizioni diverse, abbiamo avuto tre occasioni nitide ma non siamo riusciti a far gol. Ma non dobbiamo guardare indietro. Se pensiamo all’occasione che ha avuto il Napoli dopo 20 secondi con noi all’andata… È il passato, dobbiamo guardare avanti”.

    Troppo stress per i titolari?
    “Non credo, noi siamo arrivati bene alla partita. Tutte le rotazioni che ho fatto sono state fatte per arrivare in condizioni buone”.

    Difficoltà con le piccole?
    “Sto già valutando alcune conclusioni, abbiamo avuto delle difficoltà in questo tipo di partite”.

    Perché succede?
    “È il nostro difetto più importante: per la mole di lavoro abbiamo finalizzato troppo poco; errori tecnici o di scelta, bisogna far meglio, soprattutto quando le difese sono chiuse. Noi siamo stati carenti nelle cose per determinare il risultato finale. Tutti hanno dato il massimo, qualcuno con prestazioni migliori, qualcun altro no. Fa parte di una stagione molto lunga e impegnativa che ci ha visto non all’altezza delle nostre possibilità”.

    Il calcio italiano ha risolto i problemi?
    “Dipende dalla continuità che si avrà nei prossimi anni. Bisogna dar merito ai club. Per dare continuità bisogna avere idee e talento”.

    Per il futuro c’è bisogno di forze fresche o di cambiare i piani?
    “Le scelte fatte sono state condivise, poi faremo delle. valutazioni a fine stagione”.

    C’è poca riconoscenza nei confronti della squadra?
    “Non lo so, non è una mia preoccupazione. Abbiamo ottenuto dei grandi risultati in 3 anni e le aspettative sono molto alte. Stimo i miei giocatori. Alleno un top club che vuole risultati e bel gioco: quando vinci ti elogiano, quando non vinci ci sono le critiche”.

    E se ci si qualifIcasse in Champions…
    “Potrebbe essere ancora una stagione con voti alti, oppure un po’ deludente”.

    Che voto dà alla stagione?
    “Nei voti siete bravi voi. Aspettate tre settimane poi vi dirò cosa penso della stagione del Milan”.

    Saranno le partite dei nuovi?
    “Sono importanti per tutti. A fine stagione vedremo”.

    Origi è ormai a sinistra?
    “Definitivamente no. Quando c’è mancato Rafa mi è sembrato giusto far giocare lì Divock, ma è completamente sbagliato parlare dei singoli perché hanno giocato tutti e noi giochiamo bene se tutti si esprimono ad un certo livello. Il nostro limite è il fatto di non riuscire a vincere se non giochiamo bene tecnicamente, le cosiddette gare sporche”.

    Il gioco è migliorato o peggiorato?
    “Quest’anno abbiamo aumentato il dominio delle partite. Siamo mancati nell’ultimo quarto di campo, è qui il nostro peccato originale ed è un peccato bravo”.

    Ibra ce la farà a tornare a giocare quest’anno?
    “Me lo auguro. Ad oggi non so rispondere perché Ibra non è tornato sul campo”.

    Qual è stato il mostro di quest’anno e qual è il mostro da lasciare fuori dalla porta?
    “Giocare da Milan, con la determinazione e lo spirito che ci hanno sempre contraddistinto. Le lacrime che avevamo le abbiamo tutte buttate fuori. Ora ci vuole determinazione per finire bene il campionato”.

    La gara di domani è insidiosa?
    “La Samp sta giocando con grandissima dignità e orgoglio, è un avversario difficile. Non sto mettendo le mani avanti, ma sta giocando un bel calcio e ha poco da perdere. Se loro giocano con passione e orgoglio, noi cosa dobbiam fare?!”

    Squadra meno spensierata?
    “Spensierati, sorridenti e felici lo sei quando le cose ti vengono bene. Purtroppo quest’anno non abbiamo avuto continuità in campionato”.

    Sono mancate certezze?
    “in difesa siamo partiti con la coppia dell’anno scorso, poi le cose cambiano. Ora c’è Thiaw che sta facendo bene”.

  • Milan, Pioli: “Chiaramente c’è molta delusione”

    Milan, Pioli: “Chiaramente c’è molta delusione”

    Il tecnico del Milan Stefano Pioli ha parlato dopo la sconfitta per 1-0 nel derby che valeva il ritorno della semifinale di Champions.

    Troppa poca voglia?
    “I giocatori hanno dato il massimo. L’Inter ha meritato, ma parlare di voglia non mi sembra corretto”.

    Dove siete mancati?
    “Siamo mancati nei primi 15 minuti dell’andata. Stasera siamo periti bene, poteva cambiare la partita e peccato. Siamo arrivati fin qua con merito e speravamo di arrivare i finale”.

    Sei l’allenatore più deluso del mondo?
    “Inevitabile. Per il percorso di questi anni sarebbe stato qualcosa di particolare e non esserci riusciti è una delusione. Stagione più complicata del previsto, ma che ci ha insegnato tanto”.

    La posizione di Tonali?
    “Ha cambiato posizione rispetto all’andata. oggi con la palla faceva più la mezzala, per portare più giocatori dentro l’area. Una cosa che ho voluto io”.

    La semifinale è comunque un traguardo straordinario.
    “Il gruppo viene da uno scudetto ,è difficile parlare di un percorso negativo. Abbiamo provato ad essere competitivi in due competizioni, ma uscendo in semifinale è normale essere delusi e i rimpianti sono soprattutto per il campionato. Dobbiamo finire bene, non possiamo finire una stagione solo con negatività. potremo ripartire con ancora più certezze, la base della squadra è ottima su cui poter lavorare”.

  • Milan, Pioli: “Una sfida decisiva”

    Milan, Pioli: “Una sfida decisiva”

    Bigilia di Inter-Milan, sfida valida per il ritorno delle semifinali di Champions League e in programma domani alle 21:00 al “Meazza”; il Milan dovrà cercare di ribaltare lo 0-2. Ecco le parole in conferenza stampa di Stefano Pioli.

    Cosa le stanno dicendo gli occhi della squadra?
    “Che si stanno preparando nel miglior modo possibile, che hanno grande determinazione, per far meglio dell’andata e vincere la partita”.

    Come sta Leao?
    “Sta meglio, come Krunic e Messias, dovrebbero fare la rifinitura oggi. Se tutto va come programmato saranno disponibili”

    Come si prepara domani?
    “Non è facile preparare domani, ma abbiamo un obiettivo importante: vincere la partita per qualificarci in finale che nessuno avrebbe mai pronosticato, pensato. Nessuno pensa ancora che il Milan possa arrivare in finale. Io so che possiamo giocare una grande partita”.

    Come giocare domani?
    “Vogliamo fare una prestazione di alto livello. Il livello del secondo tempo non sarà sufficiente, abbiamo la possibilità di alzarlo. La partita è lunga, vogliamo cominciarla bene, poi è lunga, starci dentro, sfruttare i loro errori”.

    Che cosa non si deve fare domani?
    “Dobbiamo far meglio, non perdere delle seconde palle”.

    C’è un tasto su cui hai battuto?
    “Sì, non abbiamo parlato di La Spezia ma solo di domani. Dentro c’è tanto. Questi sono appuntamenti che dei giocatori sognano di vivere. Sappiamo che partiamo con un handicap, ma abbiamo le qualità per ribaltarla”.

    Domani mancherà Bennacer…
    “Dispiace per il suo infortunio, gli mandiamo un grande in bocca al lupo per l’operazione di domani mattina. Domani giocheremo con un trequartista in più, poi sempre con tre centrocampisti, visto che all’andata non è andata benissimo…”.

    Ci crede?
    “Chi fa calcio sa che le partite finiscono solo quando finiscono. Le imprese esistono e bisogna crederci. E noi ci crediamo”.

    L’Inter vi mette più in difficoltà?
    “L’Inter è forte. Se giochiamo a basso livello perdiamo, se giochiamo ad alto livello ce la giochiamo”.

    Mancano i centimetri sulle palle da fermo?
    “Dobbiamo stare attenti: è un punto di forza dei nostri avversari. Anche noi dovremo sfruttare le occasioni che ci capiteranno, meglio dell’andata; l’Inter difende molto bene”.

    TMW – Inzaghi ha fatto intendere di non aver gradito la designazione di un arbitro francese avendo il Milan quattro francesi…
    “Bah… Non commento”.

    Cosa non fare domani?
    “Abbiamo commesso degli errori. Ma non conta niente il prima. Domani cercheremo di limitare al minimo i nostri errori, dovremo essere più determinati e pronti per leggere al meglio queste situazioni”.

  • Milan, Pioli: “In questo derby è importante lo spirito giusto”

    Milan, Pioli: “In questo derby è importante lo spirito giusto”

    Ecco le dichiarazioni in conferenza stampa di Pioli alla vigilia del derby di Champions League contro l’Inter.

    Lo spirito di Rio Ave può essere utile?

    “Sì, ma credo non sia venuto meno. È chiaro che non possiamo contare soltanto su quello senza una qualità alta”.

    Leao?
    “Oggi ha lavorato sul dritto, domani deciderò cosa fare.”

    Se lo convoca può giocare?
    “Certo”.

    Qual è il livello di rischio che si assumerebbe?
    “Io vado a letto tranquillo stasera, tanto domattina saranno Rafa e il dottore a comunicarmi le condizioni. Se starà bene sarà convocato, altrimenti no”.

    È il derby più difficile o il più bello?
    “È il più difficile, perché è una semifinale di Champions. Però è anche bellissima da preparare, da vivere, da giocare. Ho cercato di trasmettere alla squadra concentrazione e felicità per vivere questi momenti. Poi è chiaro che domani dovremo dare il massimo per cercare di ottenere un risultato importantissimo. Si gioca su 180 minuti e dovremo tenerlo in considerazione”.

    Ha detto che l’Inter è favorita. Cosa dovete fare per superare il gap?
    “Non ho detto così. Ho detto che per gli altri è favorita. Noi ce la vogliamo giocare, pensiamo di poter eliminare chiunque”.

    Una partita di questo genere che motivazioni porta negli alti e bassi del Milan?
    “Parliamo di Champions, non abbiamo fatto alti e bassi ma un percorso eccezionale. Vogliamo provare a superare questo ultimo step prima di conquistare una finale di Champions, cosa che a tutti noi non è successo. Le motivazioni son al massimo”.

    Quanto è importante San Siro in queste occasioni?
    “Ce lo aspettiamo strapieno e con grande energia, cercheremo come sempre di prendere tutte le energie possibili”.

    Il test di domani è finalizzato ad averlo a gara in corso o a farlo partire titolare?
    “Se il test è pulito può giocare. Se non è pulito non può giocare né dall’inizio né dalla fine. Avrei preferito farlo oggi, ma non era possibile”.

    Se Leao non dovesse farcela, un possibile sostituto sarebbe Saelemaekers. Come mai c’è stata questa evoluzione a sinistra?
    “Perché in allenamento l’ho provato spesso lì, avendo spostato Brahim a destra nei doppi ruoli. Ha ottime capacità, vediamo che scelte farò domani”.

  • Milan, Pioli: “Complimenti al Napoli, prima pensiamo alla Lazio, poi il Derby”

    Milan, Pioli: “Complimenti al Napoli, prima pensiamo alla Lazio, poi il Derby”

    Il Milan ha bisogno di tornare a vincere prima dell’EuroDerby, domani alle 15:00, i rossoneri ospiteranno a San Siro la Lazio per la 34esima giornata del campionato di Serie A. Stefano Pioli presenta il match in conferenza stampa, ecco le sue dichiarazioni.
    Cosa ha pensato nel veder festeggiare il Napoli?
    “È un passaggio di consegne ad una squadra fortissima, al quale vanno i nostri complimenti. Hanno dimostrato di essere la squadra più forte, l’hanno meritato, complimenti a Spalletti, ai giocatori e alla società. Vedendo i festeggiamenti abbiamo pensato all’anno scorso… Speriamo di ripeterci in futuro”.

    Perché si fatica con le piccole?
    “Non è una coincidenza. Dal Napoli in poi la squadra ha dominato le partite più di quanto lo faceva prima, ma abbiamo ottenuto solo 2 vittorie e 4 pareggi, ma bisognava invertire i risultati per come abbiamo controllato le gare. Se non siamo riusciti a vincere significa che c’è mancato qualcosa nell’area avversaria. Mi auguro che domani controlleremo le partite e che saremo più concreti ed efficaci in zona gol”.

    È l’ultimo treno Champions?
    “Certo che la squadra è consapevole dei jolly che abbiamo buttato via e che non possiamo buttarne via degli altri. È quasi da dentro o fuori domani. Dobbiamo fare tanti punti da qui alla fine e domani è molto importante”.

    Rimpianti per le scelte?
    “So quello che faccio e perché lo faccio, so assumermi la responsabilità. Non c’è un Milan 1 o Milan 2. Non è mancata la prestazione, ma il risultato finale vincente”.

    Cosa rispondi a chi critica il Milan?
    “Non devo rispondermi bene, so che stiamo bene e che ci crediamo. Abbiamo lavorato su certe situazioni: 16 vittorie totali, 12 volte eravamo in vantaggio. È inevitabile che dobbiamo essere più precisi e determinati nelle situazioni finali. Sono molto fiducioso e lo sono anche i miei giocatori”.

    Hai ricevuto messaggi della proprietà?
    “Non c’è bisogno, ci sono vicini sempre. Sappiamo che questo è il mese decisivo”.

    Come mai dei nuovi arrivati tutti, tranne Thiaw, hanno trovato poco spazio?
    “Hanno le qualità per essere giocatori importanti. Possiamo fare di più”.

    Si deve entrare in campo con positività?
    “La squadra sta bene, non è preoccupata, non ha timore, non ha paura, non è affranta, ma è concentrata e determinata. Noi dipendiamo dai risultati: sorridiamo se vinciamo, non siamo felici perché abbiamo aspettative alte”.

    Si è arreso su De Ketelaere?
    “Non si deve arrendere il giocatore e non lo sta facendo: fin quando vedrò disponibilità credo in lui. Tutti i giocatori devono sfruttare al massimo le occasioni; se ci sarà occasione troverà spazio”.

    Perché non è entrato Rebic?
    “Ho scelto altre caratteristiche. Faccio le formazioni per cercare di vincere le partite, quindi scelgo ciò che sento e ciò che vedo in base alla strategia della partita”.

    Cosa è andato storto?
    “Ogni stagione fa storia a sé. L’anno scorso abbiamo vinto un campionato eccezionale, siamo partiti con la volontà di rivincerlo ancora. L’anno scorso abbiamo fatto il salto quando siamo usciti dalla Champions, mentre quest’anno in Europa stiamo facendo cose eccezionali. Poi il periodo a gennaio non ci ha permesso di lottare per lo Scudetto. Solo il City tra le capoliste europee può ancora vincere Champions e campionato, noi non siamo a quei livelli lì”.

    I cambi domenica non hanno aiutato?
    “Io penso positivo. Con la Cremonese i cambi hanno peggiorato la partita perché abbiamo preso posizioni diverse. Il primo tempo mi è piaciuto, nel secondo ci siamo innervositi”.

    TMW – Cosa ne pensa delle parole di Giannis Antetokoumpo?
    “Mi è piaciuto tantissimo come si è posto, proprio il modo di dire certe cose mi è piaciuto. Sono completamente d’accordo a metà… È chiaro che può vincere solo uno e parlare solo di fallimento è pesante. Poi se non vinci… Dipendi dall’obiettivo iniziale: se parti per vincere e non vinci è deludente, poi non è un fallimento. Ma mi è piaciuto come l’ha detto… Le delusioni e lo sconfitte servono per diventare più forti nel futuro”.

    Mancano i gol?
    “Con tutte le occasioni che creiamo ogni partita non possiamo non segnare di più!”.

    Perché non i titolari subito?
    “Perché faccio le mie valutazioni e perché ero convinto che fossero le scelte giuste”.

    La Champions va gustata?
    “I tifosi sono tutti entusiasti di questo… non è un traguardo, sappiamo quale sia il traguardo… Ma non è che si possono giocare tutti gli anni le semifinali di Champions. Sarà un appuntamento da vivere con entusiasmo e energia, è eccitante. Ma siamo consapevoli che in campionato bisogna far meglio. Tutti i tifosi che incontro pensano cose positive”.

    Come si gestisce la squadra?
    “Pensando alla Lazio, l’altra arriverà, ci sarà tempo per farci trovare pronti. C’è concentrazione massima per domani. Giochiamo contro la seconda in classifica che ha preso slancio dall’uscita dalle coppe”.

    Lazio molto forte sulle fasce…
    “La Lazio è forte molto centralmente, poi da lì vanno sull’esterno. È una squadra completa. Bisogna essere molto compatti in fase difensiva”.

    Il risultato con la Lazio influenzerà l’andata del derby?
    “No, nel modo più assoluto. La Champions è una cosa a parte”.

  • Milan, Pioli: “Abbiamo il destino nelle nostre mani”

    Milan, Pioli: “Abbiamo il destino nelle nostre mani”

    Pioli presenta il match contro la Roma in conferenza stampa. Ecco le sue dichiarazioni.

    Il destino è nelle mani del Milan…
    “Bisogna dare continuità alle nostre prestazioni, facendo in modo che la prossima partita sia quella più importante. Ed è così: la gara di domani vale doppio e bisogna affrontarla con lo spirito e la convinzioni adatti”.

    Quanto vale domani?
    “Vale tanto. Dopo domani mancheranno 6 partite, di cui 3 scontri diretti. più punti facciamo, più possibilità abbiamo di entrare nei primi 4 posti che è il nostro grande obiettivo”.

    Come sta Giroud?
    “Sta bene, ha avuto necessità di riposare e ora è pronto per giocare”.

    Si vuole chiudere un cerchio dopo l’andata?
    “Abbiamo rivisto la partita dell’andata e li conosciamo. Dobbiamo stare attenti su ciò su cui la Roma è forte, come le palle inattive: il 40% dei gol nascono da lì”.

    Cosa le preccupa della Roma?
    “Per 7 partite in casa nel 2023 non ha subito gol e ha giocatori davanti che possono far gol in qualsiasi momento. Noi dovremo provare a tenere il controllo della gara”.

    Che sensazioni ha?
    “C’è la sensazione che la squadra stia bene e che abbia voglia di fare un grande finale di stagione. Vogliamo essere protagonisti e abbiamo le qualità per esserlo, ma pensando una partita alla volta, altrimenti perdiamo energie”.

    Leao si sta gasando?
    “È un giocatore molto dentro, lo è sempre stato; poi in tutte le stagioni ci sono alti e bassi, anche per lui. Ora sta bene fisicamente e mentalmente e le prestazioni positive ti fanno fiducia, entusiasmo e volontà di dimostrare chi sei. Da lui ci aspettiamo tanto”.

    È difficile preparare una gara con la Roma che spesso innervosisce le gare?
    “Moutinho è un grande allenatore: ha creato mentalità e intensità di gioco di alti livelli. L’ambiente è importante anche dal punto di vista del pubblico. Ognuno si comporta per quello che è e per quello in cui crede. Noi pensiamo a fare quello che sappiamo”.

    Come sta Ibra?
    “Sta un pochettino meglio, ma non abbiamo una diagnosi definitiva; vediamo nei prossimi giorni. Out Pobega e anche Florenzi per febbre”.

    Com’è la gestione a centrocampo?
    “Non c’è bisogno di stimolarli, tutti sanno l’importanza di questo periodo. Il fatto di avere più giocatori è un bene”.

    Dalla Roma alla Roma: c’è un rammarico?
    “Non ci sono rimpianti: ci sono momenti in cui le cose funzionano meno, ma tutto quello che abbiamo fatto ci è servito per essere dove siamo in questo momento”.

    Teme per il recupero delle energie?
    “Le partite sono molto dispendiose, soprattutto mentale. Ma siamo ormai abituati a giocare così tanto e a così alto livelli. Ho professionisti che sanno come recuperare energie, mi auguro quindi che avremo questa cura”.

    Quali sono le vibes che senti ora?
    “Molto buone, la squadra sta bene e sta lavorando bene. Sappiamo cosa fare nelle partite importanti”.

    In base a cosa sceglie il trequartista?
    “Avviene soprattutto per ciò che vogliamo fare in fase di costruzione. Avere giocatori duttili e intelligenti, quindi so che posso benissimo spostare sia Isma che Rade senza che cali il rendimento”.

    Tempi di recupero di Pobega?
    “Il dolore ce l’ha ancora, ma sta diminuendo e sta lavorando non ancora sul campo. Settimana prossima forse tornerà sul campo, speriamo che non sia lungo perché sta crescendo tanto. Può diventare un centrocampista completo”.

    TMW – Leao ha detto che lei è un po’ padre per lui: conferma questo ‘rapporto di parentela’?
    “I miei giocatori son tutti miei figli, dalla mattina alla sera, anche quando sono a casa penso a loro. Parlo con loro quotidianamente, sia di calcio che su altre situazioni: sono sì fortunati, ma hanno le problematiche dei ragazzi di 20 anni. Rafa è il giocatore che è stato di più nel mio ufficio negli ultimi anni, quindi c’è il legame più forte”.

    Qual è la differenza tra Roma-Milan e Napoli-Milan di campionato?
    “Difficile prevedere le partite, ma l’importanza è la stessa. Domani è scontro diretto. Il risultato di domani non definirà la classifica finale, ma può incidere e l’abbiamo preparato così”.

    Come definirebbe questo Milan?
    “Mi piace che la mia squadra vada in campo con idee chiare e spirito forte”.

    Obiettivo arrivare secondi?
    “Inutile pensare alla classifica finale, è importante pensare di vincere domani”.

    Bennacer è trequartista?
    “La sua posizione dipende dagli atteggiamenti della squadra avversaria: se viene marcato da un centrocampista può alzarsi, da un difensore può abbassarsi. Noi abbiamo le nostre posizioni, poi sono gli avversari che determinano gli spazi da attaccare”.

    Come marcare sui calci piazzati la Roma?
    “Facciamo una difesa mista, ma non è solamente un nostro difetto che può decidere queste situazioni: la Roma ha fatto gol a tutti su calcio piazzato”.