Chi lo avrebbe mai detto qualche settimana fa che il Boca Juniors dopo l’uscita in bagarre dalla Copa Libertadores contro l’Atletico Mineiro con tanto di guerriglia a fine match, la piena zona retrocessione in campionato e l’assenza totale di gioco, potesse oggi tornare a giocarsi tutto e soprattutto a convincere tutti. Una persona c’era ed infatti la dirigenza dei Bosteros lo ha individuato e lo ha se scelto per guidare la squadra. Una leggenda del club argentino Sebastian Battaglia, calciatore del Boca dal 1998 al 2013 con una breve esperienza in Spagna al Villarreal. Al ritorno in Argentina 5eba, come lo chiamano i tifosi per via della proprietà indiscussa della maglia numero 5, prende la fascia da capitano e diventa il calciatore più vincente nella storia della squadra Azul y Oro. È per questo che è stato scelto, è per questo che Riquelme, personaggio sempre influente nell’ambiente Boca, ha consigliato di puntare su di lui ed è per questo che nonostante il momento di crisi la Doce lo ha accolto con grandissimo entusiasmo. L’ex centrocampista ha ripagato l’affetto semplicemente portando i suoi ragazzi alla vittoria ma soprattutto a giocare bene al calcio. Infatti Battaglia ha messo al centro del progetto due calciatori tecnicamente superiori come guida della squadra in campo, Pavòn, rientrato dall’esperienza in MLS, e Cardona, tornato in una buona condizione fisica ed anche mentalmente più coinvolto, ed a questi ha aggiunto il gruppo di ferro in difesa con Izquierdoz e Rojo su tutti e la gioventù di talenti assoluti come Almendra, Vazquez, Medina, Molinas, Varela e Weigandt. Il campo racconta che si è passati dal poco possesso palla e ancora meno occasioni da rete, ad una grande produzione offensiva e tanti gol grazie al palleggio estremamente qualitativo in mezzo al campo. Adesso il Boca non ha paura ad uscire in palleggio dalla difesa, a creare triangolazioni nelle zone centrali per poi fare uscire il pallone pulito sugli esterni o affidandosi ai due trequartisti dietro la punta per inventare la giocata giusta, non ha più paura di rischiare e di esaltarsi ed esaltare così il pubblico sugli spalti. La Bombonera infatti è tornata a cantare oltre che per l’effettiva riapertura degli stadi in Argentina, ma proprio per la spinta di positività e qualità apportata da Battaglia, leader tecnico e ispiratore di una nuova idea di calcio rispetto a quella del passato, oltre che portatore del senso di appartenenza e punto di riferimento per tutto il popolo Xeneizes. Dopo aver toccato le zone più basse adesso il Boca Juniors viaggia rapidamente verso l’alto, terzo posto in campionato a -2 dalla seconda, semifinali di Copa Argentina, ed infatti sono undici i risultati utili, con 9 vittorie e due pareggi tra coppa nazionale e campionato, su dodici partire dell’era Battaglia interrotte dalla sconfitta scottante nel Superclassico contro il River. A proposito del River, il nuovo tecnico in casa Boca Juniors sembra poter essere proprio quello che Gallardo ha rappresentato per i Millonarios, una bandiera del club e soprattutto un rappresentante di quello che viene definito il calcio moderno. Certo il paragone per adesso rimane in sospeso in attesa di conferma e soprattutto appare un po’ azzardato. I rivali di sempre però sono avvisati, il Boca è tornato! Ed è vero è la squadra di Battaglia ma non una squadra da battaglia, bensì una formazione con un gusto fine e ricercato per il gioco.
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Finisce in parità la battaglia del Superclasico tra Boca e River
Domenica sera di puro calcio argentino, dove storia e tradizione si mischiano a divertimento e tanto agonismo, infatti si è da poco conclusa la corrida del Superclasico tra Boca Juniors e River Plate. Alla Bombonera il match termina in parità, 1-1 al termine dei 90 minuti, in cui alla tenacia e all’esperienza degli uomini di Russo si è opposta l’architettura dei ragazzi del Muñeco Gallardo. Gara dura e molto divertente quella trai due storici club argentini che si sono sfidati nell’incontro valido per la quinta giornata della Primera División Argentina. Nell’arco dei 90 minuti sono stati los Millonarios a fare la partita e tenere il possesso, mentre invece los Xeinezes hanno prima di tutto pensato a difendersi per poi ripartire. Infatti è proprio così che arriva il vantaggio dei padroni di casa, quando al 40esimo Tevez lancia nello spazio con un passaggio di tacco delizioso Capaldo, che entrato in area di rigore viene steso da Diaz, l’arbitro assegna il calcio di rigore; dal dischetto si presenta Villa, che porta così in vantaggio il Boca. Nel secondo tempo dopo tanta insistenza il River trova il pareggio, cross nel mezzo di Enzo Peréz, in area libero si avvita Palavecino, che firma il pari finale. Nel corso della seconda frazione poi vengono anche espulsi Zambrano da una parte e Casco dall’altra, entrambi per somma di ammonizioni. Nel finale di partita poi il giovane subentrato Girotti sprinta su Rojo e crossa nel mezzo, il pallone viene colpito involontariamente dal difensore del Boca Izquierdoz e si dirige verso la porta, ma Diego Armando Maradona da lassù insieme a Roman Riquelme dalla tribuna soffiano su quella deviazione ed il pallone prende uno strano giro ed esce dallo specchio. Finisce in parità il primo Superclasico di campionato che dopo tanta lotta e tante giocate mette tutti d’accordo.