Alla vigilia di Roma-Feyenoord, Lorenzo Pellegrini e Gianluca Mancini sono intervenuti in conferenza stampa per parlare di questa prima storica finale di UEFA Europa Conference League: Lorenzo Pellegrini, la Roma ha qualcosa in più? “Sarà una finale, quindi una partita decisiva. Non mi sento di dire che la Roma o il Feyenoord abbia qualcosa in più. Faremo di tutto per vincere, ce la giocheremo con determinazione cercando di coronare il percorso di crescita di quest’anno con questa vittoria”. Gianluca, gli elementi che possono metterti in difficoltà la Roma? “Non bisogna temere niente. Abbiamo studiato il Feyenoord e dal centrocampo in su hanno qualità, ma come noi, In finale arrivano le due squadre migliori del torneo, dico che le possibilità sono 50 e 50”. Lorenzo Pellegrini, cosa si sente di dire ai suoi compagni di squadra? “La finale è diversa da tutte le partite e quel che mi sento di dire ai miei compagni è un grazie. Perché al di là di tutto è stato un anno bellissimo dove tutti quanti si sono sempre sacrificati l’uno per l’altro, soffrendo e gioendo insieme come una squadra vera”. Gianluca Mancini, quale sarà il tuo stile di gioco? “Le finali si giocano su tanti aspetti. Quello mentale per noi difensori è più importante, bisogna capire cosa fanno gli avversari ma noi dobbiamo rimanere lucidi sempre e domani ancora di più perché in finale i piccoli errori fanno la differenza. Io non cambierò atteggiamento, sarò aggressivo e con più concentrazione”. Lorenzo Pellegrini, un messaggio per i tifosi?
“I tifosi son stati incredibili. Ci hanno sempre sostenuto anche nei momenti difficili. Possiamo rassicurarli dicendo che scenderemo in campo con tutto ciò che abbiamo in corpo per vincere la partita”. Gianluca Mancini, un messaggio per i tifosi? “I tifosi sono stati unici, ci hanno dimostrato tantissimo. Come ringraziamento possiamo solo dare tutto in campo per portare a casa qualcosa di unico”. Gianluca Mancini, la Roma ha centrato l’obiettivo Europa League all’ultima giornata. Come sta fisicamente la squadra? Cosa vi ha raccontato Kumbulla dell’Albania? “Le parole che ha detto il mister sono vere. Se fossimo arrivati quinti prima avremmo giocato diversamente nelle ultime sfide. Ci siamo complicati la vita, ma ora c’è la finale e possiamo giocare 300 minuti per cercare di vincere. La stanchezza non si sentirà, dopo venerdì abbiamo recuperato cinque giorni e stiamo bene. Marash ci ha raccontato che gli albanesi tiferanno Roma e siamo felici”. Lorenzo Pellegrini, 14 anni fa l’ultimo trofeo della Roma. Ti ricordi quel giorno? “14 anni fa ero con la mia famiglia a fare il tifo della Roma. Non avrei ovviamente mai pensato di giocare questa partita così importante, per noi, per i tifosi e la società. Noi quest’anno abbiamo fatto un ottimo percorso che ci ha portato a crescere sempre di più ma alla fine a chi non piacerebbe portarsi qualcosa a casa che rimarrà per sempre? Quindi dico che questa partita vada affrontata con gioia e serenità e questo non significa che non saremo concentrati”. Lorenzo Pellegrini, un romano e romanista che può vincere una coppa europea. Non ci sono riusciti Giannini, Totti e De Rossi. Ti responsabilizza cià? “Sì, sono responsabilità belle da prendersi. Se vuoi arrivare a un certo punto della tua carriera dove vinci qualcosa è normale prendersi delle responsabilità. Ovviamente sarei contentissimo domani di vincere questa partita, ma legare questa cosa solo a me è sbagliata perché la squadra non la fa un giocatore o un allenatore, bensì tutti i componenti. E quando dico che siamo migliorati, che siamo diventati una squadra vera è perché lo siamo a 360°. E dico che se vincessimo questa finale questo gruppo penserà immediatamente a vincerne un altro”. Gianluca Mancini, quando avete capito di poter arrivare in fondo alla manifestazione? “Da inizio stagione, dalle prime due partite di qualificazione il nostro obiettivo era la finale, come minimo. Certo, a dirsi è facile. Siamo partiti col girone pensavo che fosse la coppa dello scherzo, l’abbiamo presa con facilità e abbiamo preso una batosta a Bodo. Ci siamo resi conto che puoi perdere con chiunque e da quel momento abbiamo iniziato ad affrontare le partite in altro modo. Ora ci manca l’ultima cosa”. Lorenzo Pellegrini, è la partita per te più importante? “Assolutamente sì, è la mia prima finale e la faccio con questa maglia addosso”. Gianluca Mancini, è la partita per te più importante? “Ho fatto una finale di Coppa Italia ma una coppa europea ha un altro sapore, è più importante”. Gianluca Mancini, sei pronto a fermare il capocannoniere Dessers, aiutando così Abraham? “L’ho studiato, l’ho visto. È un buon attaccante ma noi ce l’abbiamo più forte, ossia Tammy e spero che alla fine di questa partita sia lui il capocannoniere”.
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Roma, Pellegrini e Mancini sono fiduciosi per la finale
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Roma, Mourinho: “Un finale è sempre importante”
Il tecnico della Roma, José Mourinho, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della finale di UEFA Europa Conference League contro il Feyenoord: È stato un lungo viaggio, iniziato in Turchia. In mezzo nove mesi di un bellissimo percorso e 55 partite ufficiali. Arriva qui con quale consapevolezza? “Siamo arrivati alla fine del percorso di questa stagione, con due finali da giocare nello spazio di 4 giorni. La prima finale ci dava quel che noi meritavamo, che noi avevamo come target ossia qualificarci all’Europa League e quindi migliorare la classifica precedente. Abbiamo vinto quella finale lì. Per me era una finale dove non si poteva scrivere la storia, ma semplicemente finire il lavoro di una stagione e raggiungere l’obiettivo. Ma senza scrivere la storia, appunto. Questa finale è storia, una storia che si è già scritto per arrivare qui a giocare una finale europea dopo tanti anni, Ma quando arrivi in finale devi fare tutto il possibile per scrivere davvero la storia, ossia vincendo”. Nell’ultima conferenza parlò di contenere l’euforia. Come sta la squadra psicologicamente? “Prima di Torino, che era una partita difficile, dove era importante sapere che giocare una finale ha un livello di tensione alta e devi avere doppia attenzione. Abbiamo vinto e abbiamo potuto concentrarci tranquillamente alla finale. Io e il mio staff siamo rimasti a Trigoria, senza uscire, da venerdì. Non ho chiesto lo stesso ai giocatori, ma vedo la squadra che sta bene, che ha la tensione giusta e la gioia. Mkhitaryan si è allenato per la prima volta oggi con la squadra, una sessione molto piccola e senza significato in funzione della finale, perché era una sessione aperta per voi (giornalisti). Ma per lui era importante per avere delle sensazioni. Mi fido di lui, di come interpreta i segnali del corpo. Alla fine dell’allenamento mi ha detto che sta bene ed è pronto a giocare”. A Tirana hanno dedicato a Lei un murales, c’è una Mourinho mania. La sua esperienza e leadership può fare la differenza? “No, direi di no. La gente sbaglia le analisi e dico che qui si tifa Roma perché c’è un giocatore albanese. Ho giocato una finale Manchester United-Real Madrid in Macedonia del Nord e fu un’esperienza bellissima. Tirana è lo stesso. Loro lo meritano, per la loro crescita come Paese. Lo stadio è molto, molto bello. Peccato per la capacità che non fa la gioia dei tifosi ma sono contento di venire a giocare qua. Quando arrivi all’ultima partita della stagione il lavoro è fatto, per me non c’è niente da fare in questi ultimi giorni. La leadership non è una cosa che si può mettere sul tavolo. Domani è il giorno dei giocatori, noi allenatori siamo fuori, ci limitiamo ad aiutare. Domani è l’ultima partita e fortunatamente è una finale”. A Leicester sembrava più tranquillo. Ha qualche pensiero in più? “Fino a domani non c’è altro nella mia testa, niente. Solo la finale. È il mio modo di essere, di stare. L’esperienza non aiuta, pensavo potesse servire ma non è così. Il mio modo di sentire, di stare, è uguale alla prima finale. Se mi vedete un po’ più serio è magari concentrazione, un modo proprio di prepararmi alla partita”. Lei è ancora scaramantico? A Roma davanti a certi eventi che richiamano tanto pubblico la storia dice che non è mai andata bene? “No, sono una delle poche persone nel calcio che non è scaramantica, Se la Roma ha perso finali all’Olimpico davanti a tanti tifosi non è colpa loro. Mi hanno chiesto: con che maglia vuoi giocare? Quella di questa stagione o della prossima? Ho risposto che non mi importa. Non sono scaramantico”. Se vince diventa l’unico a vincere tutte le coppe europee, compresa la Coppa delle Coppe
“Sì, vero. Ma se vinco. Vediamo”. Su Kumbulla? “Mi ha fatto male, tra tutti era il peggiore che potesse farmi male perché è il più pesante di tutte. Scherzi a parte rimane al 100% con noi”. Le olandesi hanno brutti precedenti con le finali, di solito le perdono? “Non è vero: l’Ajax ha vinto la Champions, il Feyenoord la Coppa UEFA, il PSV la Coppa dei Campioni”. Cosa deve fare uno Special One per vincere uno special match? “Quella dello Special One è una storia vecchia. Posso fare tutto ciò che deve fare l’allenatore per vincere. Non credo nelle pozioni magiche. È il momento della squadra, dei giocatori. È il loro momento, non c’è niente di speciale da fare ma essere solo se stessi. Senza limiti”. Sulla prima volta in Albania? “Sono contento dell’aeroporto. della gestione di Tirana. Lo stadio è bellissimo, sono contento anche di visitare l’Albania che è uno dei pochi paesi che non avevo ancora visto”. Su Zalewski? “Un anno fa giocava in Primavera, contro i ragazzini. In questi sei mesi sono stati sei mesi molto importanti per la sua carriera. La sua posizione, ad essere onesti, può essere qualsiasi. Quando hai 20 anni e hai la possibilità di giocare, difensore o attaccante devi giocare”. Stagione virtualmente finita. Comunque vada a sarà una stagione da considerarsi positiva? “Per me sì”. Dubbi di formazione? Spinazzola ha chances? “Spinazzola è disponibile per domani. Ovviamente dieci mesi fuori sono tanti, però ha lavorato tanto per tornare, gli mancavano i minuti, le sensazioni ed esse sono state positive. È un’opzione per domani”. -
La Roma stravince all’Olimpico 3-0 con il Torino
La Roma chiude bene il campionato con una bella vittoria vincendo 3-0 in trasferta contro il Torino all’Olimpico grazie alla doppietta di Tammy Abraham nel primo tempo, autore di 17 goal in campionato nella sua prima stagione in Serie A con la maglia dei giallorossi. Il capitano Lorenzo Pellegrini chiude il risultato nella ripresa dal dischetto. La Roma chiude a quota 63 punti momentaneamente al quinto posto a parità con la Lazio, i giallorossi in attesa della finale di Conference League si assicurano di giocare in Europa League il prossimo anno insieme ai biancocelesti. Atalanta e Fiorentina si contenderanno il settimo posto in classifica per la Conference. Il Torino termina a 50 punti alla fine di buon campionato giocato dai granata.
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Formazioni Ufficiali: Torino-Roma
TORINO (3-4-2-1): Berisha; Lukic, Zima, Rodriguez; Ola Aina, Ricci, Pobega, Ansaldi; Brekalo, Praet; Belotti. All.: Juric.
ROMA (3-4-2-1): Rui Patricio; Mancini, Kumbulla, Ibanez; Spinazzola, Oliveira, Veretout, Zalewski; Pellegrini, Shomurodov; Abraham. All.: Mourinho.
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Roma, insiste per il rinnovo di Mkhitaryan, ma occhio all’Inter
Nonostante l’età non sia più giovanissima, Henrikh Mkhitaryan continua a essere un profilo che piace a moltissimi. L’armeno ha il contratto in scadenza a giugno, la volontà manifestata da tutte le parti è quella di continuare il matrimonio con la Roma, ma non sono escluse sorprese. I giallorossi hanno proposto un biennale e il giocatore ha dato la sua piena disponibilità. Ma l’imprevisto è sempre dietro l’angolo, perché Mkhitaryan è un nome molto gradito a Simone Inzaghi per l’Inter, come alternativa a Calhanoglu. Non solo, perché l’ex Arsenal e Manchester United piace anche al Napoli in Italia, insieme con il Tottenham e l’Aston Villa in Premier League. Un incontro potrebbe addirittura arrivare già prima della finale di Conference League di Tirana, appuntamento per cui il centrocampista sta cercando in tutti i modi di recuperare.
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Roma, Spinazzola: “Vogliamo la Conference League”
Media day a Trigoria per la Roma, a una settimana dalla finale di Conference League contro il Feyenoord, con Leonardo Spinazzola che ha parlato alla stampa presente. Queste le sue parole: “Abbiamo fatto un grande percorso, per tutti, per la città, per i tifosi e anche per me. Vogliamo vincere la finale, l’importante è alzare la coppa, non che io giochi”. Si sente bene per partire titolare? “Non ci penso, sono disponibile e questa è la cosa importante. Sono felice di poter aiutare i miei compagni”. Trova somiglianze con il gruppo della Nazionale che ha vinto l’Europeo? “Come compattezza sì, molto. Poi con tutti italiani è più facile, anche perché non parlo inglese e comunichiamo a gesti. Io ho un po’ di difficoltà in più”.
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Serie A, Irrati arbitrera’ Torino-Roma
Sarà Massimiliano Irrati l’arbitro della sfida tra Torino e Roma in programma per venerdì alle ore 20.45 e valida per l’ultima giornata di campionato. Il fischietto della sezione di Pistoia sarà coadiuvato dagli assistenti Mondin e Mastrodonato e dal quarto uomo Marcenaro, mentre al VAR ci saranno Fabbri e Zufferli.
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Roma, Mourinho: “È stata dura giocare sempre il giovedì”
A una settimana dalla finale di Conference League contro il Feyenoord, il tecnico della Roma, Jose Mourinho, ha parlato: “Per me ha sempre lo stesso significato, non cambia, anche se la storia e il prestigio delle competizioni è diverso. Questa per me è la più importante, le altre lo ho già giocate, questa no”. Ha un significato nel percorso di crescita della sua Roma? “Abbiamo fatto 14 partite in Conference, iniziando ad agosto, abbiamo viaggiato tanto e giocando partite difficili, soprattutto in trasferta. Poi con Vitesse, Bodo e Leicester tutto è cambiato, viste le gare a eliminazione diretta. Giocare di giovedì e poi tornare in campo in Serie A non è stato facile, abbiamo perso punti per questo. Quando guardo la classifica vedo che dopo le gare europee e con gli errori arbitrali abbiamo perso qualcosa. Se però riusciremo a vincere il trofeo ne sarà valsa la pena. Ma dobbiamo vincere”. Quanto è cambiata la Roma dal Trazbonspor alla finale di Tirana? “Come squadra di Conference League sapevamo che i turchi fossero subito una grande squadra, poi sono arrivate le retrocesse dall’Europa League, gare dure. Abbiamo sempre giocato le partite di Conference con serietà e ambizione, cercando di arrivare fino in fondo. Dobbiamo fare tutto per vincere la coppa”. Che squadra è il Feyenoord? “Loro hanno il grande vantaggio di aver finito il campionato, noi dovremo giocare contro il Torino una gara importante. Difficile risparmiare i giocatori, loro andranno in Portogallo in ritiro e saranno concentrati solo su quello. Ma prima di una finale devi sempre dimenticare questi piccoli problemi. Tutti vogliono giocare e vincere queste sfide. Non ci saranno svantaggi per noi”.
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Porta stregata per la Roma, 1-1 con il Venezia
Incredibile questa sera all’Olimpico, la Roma pareggia 1-1 con il Venezia già retrocesso dopo essere passata subito in svantaggio al 1′. David Okereke sblocca subito la partita portando in vantaggio la sua squadra, il Venezia rimasto in dieci uomini nel primo tempo esce dall’Olimpico con onore ma quanto successo stasera è davvero pazzesco, la Roma porta a casa un solo punto dopo aver dominato la partita con 46 occasioni verso la porta avversaria e quattro traverse colpite. Shomurodov salva la Roma da una sconfitta clamorosa, la Roma è ora a 60 punti in classifica.
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Formazioni Ufficiali: Roma-Venezia
Roma (3-4-2-1): Rui Patricio; Kumbulla, Smalling, Ibanez; Maitland Niles, Cristante, Veretout, Spinazzola; Carles Perez, Pellegrini; Abraham; Allenatore: Mourinho
Venezia (3-4-2-1): Maenpaa, Ampadu, Caldara, Ceccaroni; Mateju, Crnigoj, Vacca, Haps; Kiyine, Aramu; Okereke; Allenatore: Soncin