L’attaccante della Salernitana, Boulaye Dia, racconta la sua versione dei fatti e della che ora lo vede separato in casa con il club campano, ecco le sue parole.
“Non mi sono mai rifiutato di entrare in campo. All’80’, l’allenatore mi ha chiesto di andare a scaldarmi. Ho solo fatto un gesto con la testa, non pensavo di entrare sul serio perché non mi ero ancora riscaldato prima. Lui ha visto il mio gesto e mi ha detto: “Siediti”, poi ha mandato un altro giocatore a scaldarsi. Poi ne abbiamo parlato nello spogliatoio, dicendo che doveva restare fra di noi. Lui però ha spiattellato tutto in conferenza stampa poco dopo. Ma io non mi sono mai rifiutato di entrare, ci sono anche dei compagni di squadra pronti a testimoniare. La Salernitana mi chiede 20 milioni di euro di risarcimento e il salario ridotto del 50% fino a fine stagione. Il tutto senza giocare, e ora vogliono trovare una soluzione per farmi giocare ancora…”.
La versione di Dia: “Ho parlato con tutti: allenatore, presidente, alla squadra, non è cambiato nulla. Abbiamo parlato a lungo con l’allenatore, ma non ha voluto capire. Da allora mi alleno da solo, a parte. Il club ha sporto denuncia contro di me una settimana dopo. Hanno presentato una richiesta al tribunale. Siamo ancora nel processo. E se continua così, abbiamo minacciato di sporgere denuncia noi stessi. Ma da allora il club ha voluto una mediazione. Volevano incolpare me e ora vogliono una mediazione. Il nuovo allenatore Colantuono vorrebbe riavermi per poter dare una mano, riceve aggiornamenti regolari sulla situazione. Più di una volta mi ha dimostrato di volermi avere in squadra. Ma non abbiamo alcun accordo. Sono sotto contratto e non avrei mai voluto questa situazione. La Salernitana ha dato tutto in pasto alla stampa. Ho parlato con il presidente, non sono riuscito nemmeno a spiegarmi, non mi è mai stata chiesta la mia versione dei fatti”.