Tag: Salernitana

  • Sampdoria-Salernitana termina a reti bianche

    Sampdoria-Salernitana termina a reti bianche

    La Sampdoria non riesce a vincere in casa contro la Salernitana, i blucerchiati di Dejan Stanković pareggiano 0-0 dopo una partita molto equilibrata ma senza reti segnate. Ora la Sampdoria rimane sempre all’ultimo posto con soli 12 punti in classifica mentre il Verona si trova a quota 25.

  • Formazioni Ufficiali: Sampdoria-Salernitana

    Formazioni Ufficiali: Sampdoria-Salernitana

    SAMPDORIA (3-4-2-1): Audero; Zanoli, Nuytinck, Amione; Leris, Rincon, Winks, Augello; Cuisance, Sabiri; Jesè. Allenatore: Stankovic.

    SALERNITANA (3-4-2-1): Ochoa; Gyomber, Daniliuc, Pirola; Sambia, Crnigoj, Coulibaly, Bradaric; Candreva, Kastanos; Piatek. Allenatore: Sousa.

  • Salernitana, Sousa: “Tutte le partite sono importanti”

    Salernitana, Sousa: “Tutte le partite sono importanti”

    Il tecnico della Salernitana Paulo Sousa presenta lo scontro salvezza in programma domani pomeriggio a Marassi contro la Sampdoria. Ecco le sue dichiarazioni.

    L’anno scorso a Genova partì la rincorsa salvezza, domani una vittoria sarebbe altrettanto determinante? Ci saranno cambi di formazione?
    “Per noi tutte le partite sono importanti, dobbiamo concentrarci su tutto quello che possiamo controllare. Più avremo identità e idee chiare, più avremo la possibilità di vincere le gare. Tutti devono conoscere compiti collettivi e individuali. Che si giochi in casa o fuori voglio la stessa mentalità, non deve mai mancare la gioia di giocare. Il sistema di gioco è relativo, è la testa a fare la differenza. Voglio una Salernitana coraggiosa e propositiva”.

    Due trequartisti dietro l’unica punta, è questa la strada da seguire?
    “All’interno di un gruppo di lavoro la competitività è una grande risorsa. Credo che i fattori fondamentali di crescita siano intelligenza tattica, qualità dell’allenamento e, appunto, competitività interna. Il modello di gioco è un processo in continua evoluzione e ristrutturazione, abbiamo una idea di gioco che la mia squadra deve essere brava a sviluppare tenendo anche conto delle caratteristiche dell’avversario. Vedo un gruppo che ha voglia, che si è messo a disposizione, che tiene alla maglia. Ed è un’ottima base di partenza”.

    Mazzocchi e Dia giocano?
    “Pasquale ha una intensità coinvolgente, chi ama il calcio lo segue volentieri così come i compagni. Può giocare sia a destra, sia a sinistra. E’ un calciatore da nazionale, che crossa benissimo e che in fase offensiva può fare la differenza. Deve solo trovare la condizione fisica, ma parliamo di un giocatore importante per la Salernitana. E’ possibile che parta dall’inizio. Stesso discorso per Dia, un attaccante che ha fatto tanti gol e che finalmente ha svolto l’intera settimana di allenamento con noi. Sta capendo quali debbano essere i movimenti in campo”.

    Quanto sarà difficile la gara di domani?
    “Loro giocano in casa, hanno una motivazione superiore ed è uno scontro diretto a tutti gli effetti. Stankovic sta lavorando veramente bene, per tener testa a questa Sampdoria dovremo approcciarci con la stessa mentalità. Io lo chiamo spirito di sopravvivenza. E’ un avversario che gioca con grande intensità, che non molla mai. Nelle ultime sette partite non hanno mai perso con più di un gol di scarto, questo significa che restano in gara dal primo al novantacinquesimo. Spero di vedere una Salernitana in grado di fare un ulteriore salto di qualità, soprattutto dal punto di vista psicologico. Stiamo crescendo, su questo non c’è dubbio. Ma domani è un banco di prova piuttosto complicato”.

    Per la Samp è l’ultima spiaggia, per voi andrebbe bene anche un pareggio?
    “Per vincere le partite abbiamo bisogno di una identità chiara, gioia di giocare, determinazione e coraggio. Sono caratteristiche imprescindibili, altrimenti diventiamo automaticamente inferiori all’avversario. Sappiamo che la Sampdoria ce la metterà tutta, stanno attraversando un momento molto delicato e noi, come atteggiamento, dovremo pareggiare il loro spirito di sopravvivenza. Aggiungo che hanno organizzazione, in campo sanno quello che devono fare e lavorano molto sulla profondità. Hanno centrocampisti mobili, che dettano i tempi del passaggio e sanno allargare il gioco proponendo 4 giocatori in area per ricevere i cross e battere a rete. Dobbiamo essere bravi a fare densità vicino alla nostra porta, gestendo il possesso palla e uscendo dalla pressione con coraggio”.

    Chi gioca in porta?
    “Ochoa. Anche perchè Sepe non si è allenato per tutta la settimana e non sarà convocato”.

    Vuole ricordare Astori 5 anni dopo la sua scomparsa?
    “E’ uno di quei drammi che ci fa capire che bisogna vivere bene. Perchè il tempo è poco. Qualcuno pensa che siamo eterni, invece siamo di passaggio. Ricordo che tutti iniziarono a correre avanti e indietro quando arrivò la notizia…terribile!”

    Sampdoria senza diversi calciatori, è un vantaggio?
    “No, ho espresso chiaramente il mio pensiero sull’avversario. Stankovic è stato bravo a trasmettere mentalità e intensità, la Sampdoria combatte su tutti i palloni fino all’ultimo secondo. Dovremo almeno pareggiare le loro motivazioni, altrimenti facciamo fatica”.

    Possibilità che giochi Piatek?
    “Sin dalla prima conferenza ho detto che abbiamo un potenziale offensivo tra i più forti. E’ l’atteggiamento quello che conta, non smetterò mai di battere su questo concetto. Lancio un messaggio chiaro: conta il collettivo, non l’interesse del singolo. E vale per Piatek, per Dia, per Bonazzoli e per Botheim”.

    Quanto ha lavorato sull’aspetto fisico?
    “C’è stato un cambiamento nella metodologia di allenamento, ho aggiustato carichi e volume. Ho parlato spesso con il medico per capire lo storico e il pregresso di ogni singolo calciatore. Ma non ci sono sedute specifiche in cui si tratta una sola argomentazione: per me parte fisica, tecnica, tattica e mentale viaggiano sullo stesso binario e non possono essere scisse”.

    Candreva è il vero leader di questa squadra?
    “Do molto peso a quanto vedo in settimana. Per esperienza, per contatto diretto con i compagni, con gli arbitri, con lo stadio e con l’ambiente credo sia uno di personalità che ci può aiutare. Stesso discorso per Fazio”.

  • Torna al successo la Salernitana; 3-0 sul Monza

    Arriva il primo successo della Salernitana targato Paulo Sousa. A farne le spese il Monza che perde 3-0. Campani determinati e incisivi sbloccano il match ad inizio ripresa con Coulibaly, ad arrotondare il risultato ci pensano poi Kastanos e Candreva. Salernitana che resta al 16esimo posto in classifica con 24 punti, mentre il Monza resta 11esimo con 29 punti.

  • Formazioni ufficiali: Salernitana-Monza

    SALERNITANA( 4-3-3); Ochoa; Daniliuc, Gyomber, Pirola, Bradaric; Coulibaly, Kastanos, Crnigoj; Candreva, Sambia, Piatek. All. Paulo Sousa

    MONZA(3-4-1-2): Cragno; Izzo, Caldirola, Pablo Marì; Ciurria, Sensi, Machin, Carlos Augusto; Pessina, Caprari, Gytkjaer. All. Palladino

  • Salernitana, Sousa: “Il Monza sta facendo molto bene”

    Il tecnico della Salernitana Paulo Sousa, presenta la sfida in programma domani pomeriggio allo stadio Arechi contro il Monza. Ecco le sue dichiarazioni

    Mister, che partita dobbiamo aspettarci?
    “Affronteremo una squadra in grande fiducia, guidata da un tecnico giovane che rende onore alla scuola allenatori italiana. Palladino merita i complimenti e sono convinto che farà una grande carriera. Noi abbiamo lavorato sul concetto di identità, dobbiamo essere consapevoli che la vittoria arriverà soltanto se saremo predisposti ad una partita di sacrificio. Io vedo un gruppo che lavora bene, che ha voglia di credere nel raggiungimento del traguardo. A livello collettivo e individuale vedo una crescita, ora dobbiamo soltanto trasformare il lavoro quotidiano in punti da aggiungere alla classifica”.

    Cosa serve per essere più pericolosi in attacco?
    “Lavorare. Può sembrare una risposta scontata, ma è così. E la fase offensiva dipende anche dall’atteggiamento della fase difensiva, uscire bene dalla pressione dell’avversario ti consente di essere aggressivo, padrone del gioco e gestire la situazione. Che sia un blocco basso o un blocco alto. E’ una sorta di rottura con il passato, lo so, ma stiamo insistendo su concetti precisi che la squadra sta assimilando”.

    Solitamente le squadre di Sousa sono performanti quanto lei ha tempo per lavorare, ora tempo non ce n’è. Come si fa?
    “Tempo e spazio sono concetti fondamentali nel calcio, danno ricchezza al gioco e dal calciatore. So che dobbiamo ottenere risultati ed è quello che vogliamo fortemente. Vincere o perdere non è abbastanza, è importante come vuoi arrivare al traguardo. La mentalità forte, l’ambizione e il coraggio fanno la differenza, così come la capacità di accettare la critica costruttiva per crescere. Io non voglio una Salernitana speculativa, tocca a noi avere una organizzazione tale da rubare palla all’avversario e imporre le nostre giocate. I ritmi, in questa categoria, devono essere esplosivi. Anche la posizione del corpo è determinante per la riconquista del pallone. Domani è appena la seconda partita, so che diverse cose non sono state ancora acquisite ma non possiamo permetterci di sbagliare”.

    Possibile vedere Candreva trequartista?
    “La sua intelligenza è tale da poter essere impiegato ovunque. E’ una soluzione, voglio che sia dentro al campo e che sappia leggere i vari momenti della partita. E’ rientrato anche Mazzocchi che, al pari di Maggiore, ci potrà dare una grossa mano. A me tocca utilizzare le risorse a disposizione nel miglior modo possibile. E Candreva è un calciatore importante per noi”.

    Maggiore, Mazzocchi e Dia potrebbero giocare dall’inizio?
    “Io dico che bisogna procedere sempre con cautela, soprattutto quando ci sono stati problemi di natura muscolare. Nel caso di Pasquale è stato un problema meccanico, sto valutando di farlo partire dall’inizio e gestirlo in corso d’opera. Per me Mazzocchi ha la possibilità di giocare titolare. Gli altri sono a disposizione”.

    Cosa si aspetta di diverso rispetto alla settimana scorsa?
    “Rinnovo i miei complimenti al collega Palladino. Quanto a noi potrete aspettarvi cambi di struttura e di sistema di gioco, sono le idee che restano. Io trasmetto concetti che vanno applicati a prescindere dallo schema. Vedrete sempre piccoli aggiustamenti anche rispetto alle caratteristiche dell’avversario”.

    Un allenatore che eredita una situazione così complessa può chiedere alla sua squadra di arrivare al risultato attraverso il gioco e un palleggio che parta dalla difesa?
    “Faccio un discorso più ampio. Ambizione e coraggio non sono concetti astratti, voglio trasformare una potenziale paura in una volontà di proporre calcio e di rendere costruttivo il lavoro settimanale. So che c’è una situazione complessa: siamo in costruzione, ma c’è la necessità di portare a casa risultati. Sono convinto che in questa rosa ci siano tanti elementi di qualità, capaci di giocare la palla e di mettere in condizione gli attaccanti di rendersi pericolosi. Vedo Bohinen in crescita. Crnjgoi ha fatto molto bene contro la Lazio nei primi 45 minuti. Nicolussi Caviglia fisicamente è un giocatore importante, deve migliorare a livello di posizione e di continuità nell’arco dei 90 minuti. Se pensa di essere soltanto un incontrista difensivo limita la sua crescita. Ai giocatori non chiederò mai qualcosa di diverso rispetto a quanto abbiamo provato. Ho letto di Daniliuc regista difensivo, vi dico che ad oggi non ci stiamo pensando. Lo vedo come centrale, come esterno e come terzino. Per fortuna gli atleti sanno occupare posizioni diverse e questa è una risorsa da sfruttare”.

    Chi gioca in porta domani?
    “Non mi piace cambiare spesso, sono un allenatore coerente. Nelle prime partite della mia gestione non ci sarà una scelta precisa sul portiere, valuterò in base all’avversario e al lavoro settimanale”.

    Quanto è importante il fattore tifo?
    “Il mio primo obiettivo è rendere orgogliosa la nostra gente. Ho visto gli striscioni, gli appelli, la loro presenza. La città e la tifoseria devono camminare al fianco della squadra. Dobbiamo essere nella stessa carrozza, non nello stesso treno. Solo così la Salernitana sarà sempre più forte, insieme possiamo raggiungere grossi risultati. Ho già promesso che interverrò se vedrò atteggiamenti sbagliati da parte dei miei giocatori. La gente ha tutto il diritto di dissentire se sbagliamo qualcosa, a patto che ciò avvenga dopo il 90′. Nel riscaldamento e nell’arco della gara vorrei che giocassero con noi, trasmettendoci energia soprattutto quando c’è un errore. E’ lì che l’energia si avverte, è in quel momento che l’appoggio dell’Arechi può cambiare l’andamento della partita”.

    I calciatori hanno parlato per tutta la settimana della necessità di ritrovare compattezza. Avverte una maggiore volontà di aiutarsi a vicenda?
    “Lo vedrete domani. Anche sul piano atletico stiamo lavorando e sono certo potrete notare delle differenze. Io voglio continuità anche negli atteggiamenti, la squadra sa cosa chiedo e sa che non voglio comportamenti che vadano in direzione opposta al desiderio della nostra gente”

  • La Lazio vince a Salerno; decisivo Ciro Immobile

    Vittoria importante per la Lazio che a Salerno esce vincitrice con il risultato di 2-0. Dopo un primo tempo chiuso a reti bianche, nella ripresa torna in cattedra Ciro Immobile che con una doppietta regala il successo ai biancocelesti. Lazio che si conferma al quarto posto in classifica con 42 punti, mentre la Salernitana resta 16esima con 21 punti.

  • Formazioni Ufficiali: Salernitana-Lazio

    SALERNITANA (3-4-2-1): Sepe; Daniliuc, Bronn, Pirola; Candreva, Coulibaly, Crnigoj, Bradaric; Vilhena, Bonazzoli; Piatek.

    LAZIO (4-3-3): Provedel; Hysaj, Casale, Patric, Marusic; Vecino, Cataldi, Luis Alberto; Felipe Anderson, Immobile, Pedro.

  • Salernitana, Sousa: “Sempre bella la gara di esordio”

    Ecco le dichiarazioni del tecnico della Salernitana Sousa insieme con il Ds De Santis.

    Parla il direttore sportivo De Sanctis: “A nome della società diamo il benvenuto a mister Paulo Sousa, profilo internazionale di grandissima esperienza. Il presidente e noi tutti siamo convinti possa dare un contributo importante e che, fino alla fine della stagione, ci toglieremo belle soddisfazioni. Vogliamo raggiungere il prima possibile la salvezza”.

    Tocca ora a Paulo Sousa: “Devo ringraziare pubblicamente il presidente e il direttore sportivo, vogliono portare la Salernitana ad un livello alto e sono felicissimo di poterli aiutare”.

    Mister, con che modulo giocherà la Salernitana?
    “I concetti e le idee contano più dei numeri. Non è in una settimana che puoi cambiare comportamento. Nicola ha lavorato in un anno, tutte le idee sono vincenti e io ho le mie. E sono altre. Voglio una squadra corta, intensa ,forte sul piano mentale. Il pressing deve essere una nostra caratteristica, così come la voglia di recuperare subito il pallone. La mia Salernitana deve controllare il gioco, ricercare la fase di possesso. So benissimo che è difficilissimo chiedere questo quando parti affrontando la Lazio. Dico, però, che tutto quello che è stato il passato recente va messo da parte. Se ci sono stati errori dico che…può succedere. Io voglio vedere triangolazioni, gestione del possesso, proposizione nella metà campo avversaria. Per me la Salernitana è una delle migliori rose del campionato a livello offensivo. In una partita ci sono diversi momenti di gioco, proponendoci e garantendo movimento continuo ci possiamo togliere le nostre soddisfazioni. So che ci saranno errori, sono appena arrivato. Ho percepito però la voglia di migliorare nella costruzione. E’ obbligatorio alimentare i nostri attaccanti. Il modulo è relativo. So che la rosa è stata costruita per una linea a cinque, cercherò di non disperdere le cose buone che sono state fatte”.

    Chi giocherà in porta tra Sepe e Ochoa?
    “Ho parlato con entrambi, tutti devono essere disponibili. Hanno caratteristiche diverse, vedrò il lavoro durante la settimana e deciderò di volta in volta in base alla strategia della partita e alle peculiarità dell’avversario. In queste prime gare non c’è un titolare. E’ chiaro che c’è in rosa un calciatore come Ochoa che lascia la famiglia, che arriva in un altro Paese…è ovvio voglia dare il suo contributo. Si è messo a disposizione del mister e della squadra, vedo che stimola i giovani ed è un esempio. Ha l’esperienza giusta”.

    Interviene in merito De Sanctis: “Abbiamo deciso di ingaggiare un portiere come Ochoa perchè Sepe si è fatto male. La considerazione sulle caratteristiche è stata fatta in funzione del ko di quello che era il titolare. Non era in discussione il rendimento di Sepe. E’ chiaro che la competitività nasce naturalmente quando prendi un giocatore così forte. Non c’è mai stata una diversità di vedute e di progetto, entrambi sanno da cosa derivino le nostre scelte”.

    Come ha trovato la squadra sul piano mentale?
    “Quando parlo di intensità so che non si può prescindere dall’essere presenti e mentalmente forti. Un tecnico sa che non deve allenare soltanto sul piano tattico. Ho studiato lo storico di questa squadra, i numeri, gli infortuni. In questa settimana ho cercato di essere il più equilibrato possibile, so cosa posso chiedere dopo appena 4 giorni di lavoro. Ho cercato di trasmettere 2-3 concetti. Dobbiamo raggiungere la salvezza il più rapidamente possibile, proprio per questo l’io va messo da parte a favore del noi. Purtroppo ci sono infortuni importanti, per questo qualche giocatore si dovrà mettere a disposizione in ruoli insoliti rispetto alle caratteristiche. Ho visto un gruppo che ha lavorato, che ha voglia di esprimersi. Ho bisogno di alta intensità anche da parte di chi è sceso in campo di meno. Io chiedo cose diverse, nel pieno rispetto degli allenatori italiani che sono preparatissimi e che mi hanno insegnato molto. Domani affronterò Sarri che stimo tantissimo, è uno dei migliori della serie A. Posso dirvi che ho dato 2-3 spunti strategici che prescindono dal match di domani, sono le linee guida da seguire se vogliamo rappresentare al meglio la nostra gente. Voglio vedere corsa, aggressività. Sono super positivo, la Salernitana deve arrivare all’obiettivo attraverso una precisa idea di calcio”.

    Si aspetta qualche innesto dal mercato degli svincolati?
    “Ci sono calciatori che stanno per rientrare, ma so che la proprietà non si farebbe trovare impreparata”.

    Interviene De Sanctis: “Le due scadenze sono il 24 febbraio e il 31 marzo. Non vediamo sul mercato occasioni imperdibili. Sulla base dei recuperi di Mazzocchi e di Maggiore ritengo che ci siano poche possibilità di intervenire. Fazio salterà anche la prossima col Monza, ma a livello numerico ritengo che in difesa siamo abbastanza tranquilli. Secondo me Troost Ekong tornerà dopo la sosta”.

    Direttore, perchè un contratto solo fino a giugno per Sousa?
    “Il mister ha voglia di dimostrare che i rischi non lo spaventano. Abbiamo valutato altri profili che ci hanno letteralmente scaricato le responsabilità. Sono felice che un allenatore come Paulo Sousa abbia dimostrato concretamente la voglia di sposare il progetto Salerno”.

    Interviene Sousa: “Vi confermo che ho voluto fortemente la Salernitana. E’ vero che mi ha contattato lo Spezia, ma anche club che potrebbero disputare le competizioni internazionali. Ma sono felice di essere qui. L’atteggiamento, le idee e il calcio non cambiano se lotti per la salvezza o per lo scudetto. Voglio coraggio, altrimenti retrocedi. Tatticamente c’è stato poco tempo per lavorare, ma voglio vedere applicazione. Voglio incidere in un arco di tempo limitato, la consapevolezza arriverà attraverso il lavoro quotidiano. E i giocatori devono essere certi che possiamo trovare la strada giusta”.

    Lei ha detto che l’attacco è tra i più forti, tuttavia lei guiderà la difesa più perforata del campionato…
    “Io non separo la linea difensiva dall’attacco. Voglio un gioco corto, distanze ridotte tra linee e reparti. Tutti devono avere in testa gli stessi principi. Più linee di gioco formiamo più possiamo ritrovarci nella metà campo avversaria. Ho avuto a disposizione quattro allenamenti, oggi ci siamo soffermati sulle palle inattive. So che all’inizio ci saranno errori, a me interessa l’applicazione. Se attacchiamo bene avremo la possibilità di difendere meglio, perchè siamo noi ad avere il possesso del pallone. Tutti devono lavorare in campo, le squadre di Sarri vincono perchè sono continue nei 90 minuti. La Lazio ha i centrocampisti tra i più forti d’Italia, hanno una pressione alta e sappiamo che in costruzione concederemo qualcosa. Ma pretendo l’atteggiamento giusto, dal primo all’ultimo minuto. Spero che hanno immagazzinato gli input che ho trasmesso in 2-3 allenamenti. Numericamente pochi, ma fatti bene. I numeri ci penalizzano e fanno capire perchè, oggi, siamo lì in classifica”.

    Ha parlato con Bohinen, calciatore di livello che però stenta in questo campionato?
    “Ci ho parlato due giorni fa, amo il confronto individuale. So che è un giocatore importante, ha avuto un infortunio serio che lo ha condizionato mentalmente e fisicamente quando va a fare i contrasti. Noi abbiamo bisogno di lui, è uno di quei calciatori che permette di prevalere in fase di possesso. Dopo il nostro confronto ho cercato di capire con quale atteggiamento si approcciasse all’allenamento successivo. Voglio che Bohinen ci dia una mano”.

    Ha dato uno sguardo al calendario, c’è una tabella che ha fatto?
    “No. Vivo il calcio per vincere. Stop. Non alleno in funzione dei punti. Sono realista, so benissimo che si attraversa un momento particolare e che affronteremo avversari di livello. Ma voglio raggiungere quanto prima i 36 punti. Solo dopo penseremo ad altro”.

    Ha parlato con Ribery?
    “E’ un ragazzo speciale, lo conoscete meglio di me. Ha mostrato grande sensibilità, anche quando ha preso la decisione rispetto alla sua situazione contrattuale. E’ stato lui a dare l’input alla società quando ha capito che in campo non poteva dare una mano. E’ stato un gesto straordinario, da esempio per tutti. Lui sarà parte del mio staff, così come altri ragazzi che erano già qui alla Salernitana. Ognuno può dare un contributo per il raggiungimento della salvezza. Franck vuol fare l’allenatore, gli metterò a disposizione la mia esperienza per aiutarlo”.

    Interviene il ds: “Ribery è parte integrante della Salernitana, lo sarà al 101%. Dopo l’addio al calcio ha manifestato la volontà di fare l’allenatore, qui potrà crescere e avviare il suo percorso. Aveva dimostrato di essere un grande uomo già quando scelse Salerno un anno e mezzo fa”.

    Mister, che idea si è fatto dei giovani che compongono la rosa?
    “In tanti hanno potenziale, per me non c’è differenza tra giocatore giovane o più esperto. In certi momenti sono i veterani a dover trasmettere qualcosa, ma se uno è pronto va in campo a prescindere dall’età. Investo il mio lavoro su di loro, consapevole che nel percorso di crescita c’è lo sbaglio da mettere in preventivo. Rispetterò sempre le loro caratteristiche, studierò le persone e l’uomo prima ancora che il professionista. In uno spogliatoio ci sono culture e personalità diverse che devo essere bravo a integrare. Ho ragazzi che saranno fortissimi in prospettiva futura, ne sono certo. Il progetto del presidente e del direttore sportivo mi ha convinto perchè vedo una rosa con potenzialità. Il futuro è adesso, li aiuteremo insieme alla nostra città. A tal proposito dico che Salerno è passionale, che ama il calcio e soprattutto la sua squadra. Per far qualcosa di straordinario abbiamo bisogno dei tifosi, qui questa componente c’è. Vogliamo rendere i tifosi orgogliosi di noi”.

    Lei era a Verona, che idea si è fatto sulla Salernitana?
    “Ho idee diverse. Ho visto di base una predisposizione a giocare per i tre punti, l’ho percepito anche nei miei pochi allenamenti. Spero che le mie idee possano permettere alla Salernitana di trasformare la voglia di vincere in…vittoria! Nicola l’anno scorso ha conquistato una salvezza storica, ci ho giocato contro e so che sa creare difficoltà agli avversari. La società però ha preso una decisione diversa perchè i numeri certificano difficoltà oggettive. La sfida è importante, ma ho voluto accettare perchè credo che possono aiutare la Salernitana. Salviamoci, poi saliremo di livello”.

    In rosa ci sono calciatori come Botheim e Valencia che non hanno quasi mai giocato. Con lei cambiano le gerarchie?
    “Assolutamente sì, hanno potenzialità. Botheim deve migliorare in aggressività e deve dare profondità, ma è un calciatore interessantissimo. Valencia lo conosco bene, l’ho affrontato da avversario. Il processo di integrazione ha dei tempi fisiologici da rispettare, ma il futuro è dalla sua parte e vedo un ragazzo disponibile. Ho parlato con loro, così come con Kastanos. Saranno loro gli elementi fondamentali, anche in ruoli diversi rispetto all’abitudine. Maggiore e Mazzocchi sono indisponibili e voglio che ognuno sia capace di disimpegnarsi in qualunque zona del campo”.

    Dia out, come si può sbloccare il tandem Piatek-Bonazzoli che sta faticando sul piano realizzativo?
    “Dia è fondamentale, può competere a livello internazionale. Vogliamo convincerlo a sposare un progetto a lungo termine, anche per questo vogliamo salvarci il prima possibile. Purtroppo si è fatto male, però mi fido degli altri che hanno altrettanta qualità. Può darsi che recupererà per Monza, la scelta di non convocarlo deriva dalla volontà di non correre rischi. Poteva darci qualcosina già per domani, ma preferisco integrarlo progressivamente. Non perde la forma fisica in sette giorni, anzi può ricaricare le batterie. Farò una buona rotazione per far sì che tra di loro si affini l’intesa. Per consentire agli attaccanti di segnare bisogna mettere in campo una squadra che sappia creare. Voglio superiorità sulle fasce, è mio compito farli agire a ridosso della porta avversaria”.

    Parola al direttore sportivo: “Sento parlare di futuro, io mi concentro sul presente. Sappiamo quanto Iervolino sia ambizioso e generoso, la Salernitana ha avuto uno stravolgimento tecnico ed economico in appena 14 mesi. Vogliamo crescere e alzare l’asticella, ma la crescita passa da una salvezza anticipata. In questo modo possiamo fare scelte in anticipo rispetto alle altre. Faccio un discorso generale. Quando c’è un esonero ci sono responsabilità da condividere. Spesso ho usato la parola “alibi”, ora Nicola è andato via e nessuno potrà più commettere errori. A partire dal sottoscritto. Per il bene della Salernitana ci dobbiamo mettere tutti a disposizione della Salernitana e del nuovo allenatore. Non posso non ringraziare Nicola, 21 punti conquistati non sono pochi”.

    Mister, che Arechi si aspetta domani?
    “E’ difficile trovare una piazza passionale come questa. In tante città ci sono tifosi di tante squadre, qui invece amano la Salernitana e questo è alla base di qualunque progetto ambizioso. Solo così possiamo crescere e avere coraggio. Sono sicuro che domani e nelle altre partite ci spingeranno e ci metteranno in condizione di raggiungere la salvezza quanto prima. Li dobbiamo rappresentare al meglio, saranno il nostro uomo in più soprattutto in casa. Ma anche a Verona sono stati straordinari. Ho scelto Salerno anche per questo”.

  • Salernitana, la lettera di Davide Nicola

    Salernitana, la lettera di Davide Nicola

    Davide Nicola dà l’addio alla Salernitana attraverso una lettera, queste le sue parole: Quando si iniziano certe avventure non si contempla una crisi e tantomeno un addio. Da oggi non sarò più l’allenatore della Salernitana, ma resterò per sempre un suo tifoso appassionato. Impossibile non esserlo, inconcepibile dimenticare tutto quello che Salerno mi ha dato e che io spero di aver restituito in buona parte. Quando sono arrivato, il club era con un passo e mezzo in Serie B. Insieme abbiamo fatto avverare un miracolo sportivo di cui andrò fiero per tutta la vita. Ci salutiamo oggi, con la Salernitana fuori da quella zona retrocessione. Non ho rimpianti, anzi, ringrazio con emozione sincera il presidente Danilo Iervolino e il direttore sportivo Walter Sabatini per aver puntato su di me ed essere stati al mio fianco. Ringrazio anche Morgan De Sanctis e i miei giocatori: vi abbraccio tutti, sempre. Voi come ogni persona che lavora per la Salernitana. Il mio ringraziamento più grande però va alla città e a questa tifoseria gigantesca che mi ha fatto sentire “uno di loro” dal primo all’ultimo giorno, supportando la squadra nei momenti felici e in quelli sportivamente più tristi, con quel groppo in gola che ci ha uniti il 22 maggio scorso quando abbiamo imparato anche a esultare per una sconfitta. Purtroppo, però, anche nelle storie più belle arrivano i momenti per salutarsi, per dividere le strade consapevoli che quelle scarpe indossate insieme per percorrerle non saranno mai gettate via. Vi auguro di piangere di gioia ancora per la vostra, anzi nostra Salernitana. Di tingere le strade di Salerno di color granata, di far tremare la curva Sud Siberiano e di brindare felici. Con affetto profondo, vi auguro le migliori fortune. Sarete per sempre parte di me”.