Le immagini di una resa scorrono durante e dopo Sampdoria-Lecce, secondo anticipo del sabato della 15ª giornata di Serie A, che ha visto i salentini passare a Marassi 2-0 e lasciare i blucerchiati al penultimo posto in classifica, con soli 6 punti: in tribuna, un impotente Stankovic, confinato sugli spalti per squalifica, non nasconde le sue emozioni, disperandosi come fosse a bordo campo, prima di arrendersi, distrutto, adagiandosi sulla balaustra del box da cui aveva seguito il match. Saranno giorni di importanti riflessioni in casa Sampdoria, anche in considerazioni delle sue ultime dichiarazioni che avevano fatto pensare ad un suo possibile passo indietro.
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Sampdoria, Stankovic: “Contro l’Inter sarà una sfida durissima”
Domani Dejan Stankovic affronterà il suo passato. Con la Sampdoria di scena a San Siro contro l’Inter, il tecnico blucerchiato tornerà da avversario nello stadio che lo ha visto protagonista da calciatore in nerazzurro. In conferenza stampa, lo stesso Stankovic ha raccontato così il momento: “Il mio passato è qualcosa che non si può e non si deve cancellare. Io non lo cancellerò mai perché sono stati i dieci anni più belli della mia vita. Dieci anni di successi. Torno da avversari questa volta con la mia Samp. E se mi conoscono bene i tifosi dell’Inter, e sono sicuro che mi conoscono, sanno che sono leale e lo sarò anche sabato. Sarò leale con la mia Sampdoria. Dobbiamo cercare di fare il meglio possibile, essere organizzati in qualsiasi momento della partita perché l’Inter sta attraversando un momento molto positivo. Ci aspetta una partita durissima”.
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Serie A, colpaccio Samp a Cremona e tre punti d’oro per i blucerchiati
Colpo Sampdoria a Cremona, in quello che era considerato da Dejan Stankovic il derby di fondo classifica. La spunta il serbo in una partita sofferta, dove la sua squadra rischia più volte di soccombere, che è graziata sin dai primi minuti e che cinicamente va a vincere, prendendosi 3 punti che per il peso specifico valgono doppio. Alvini ripropone Ascacibar titolare in mediana e rinforza la retroguardia con Aiwu. Stankovic ripropone il 4-2-3-1 dando fiducia per la prima volta in campionato ad Amione al centro della difesa. Prima da titolare per Pussetto sulla trequarti. Quasi solo Cremonese nel primo tempo, con un notevole giro palla da parte dei grigiorossi che controllano la partita e possono sbloccarla dopo pochi minuti: Amione scomposto su Okereke, intervento del VAR e Maresca assegna il rigore. Dal dischetto Audero ipnotizza Dessers, il cui tiro è tutt’altro che angolato: è il 4° rigore parato su 9 subiti in Serie A dal 2021. Il portiere blucerchiato è determinante anche nel finale del primo tempo su un colpo di testa di Sernicola. In mezzo poche emozioni, con la Samp che esce fuori solo nella parte finale della prima frazione e tuttavia senza graffiare. Anche il secondo tempo è a forti tinte grigiorosse. Sernicola e Valeri sulle fasce mettono in difficoltà i blucerchiati, le conclusioni fioccano e Audero ci mette sempre una pezza. Nel giro di un quarto d’ora Stankovic si gioca tutti i cambi, necessari per cambiare l’inerzia di una partita che vede i suoi in forte difficoltà e in effetti i subentrati danno una scossa alla squadra, che si riscopre se non altro viva. Gabbiadini in pochi minuti ha già più occasioni di Caputo nel resto della partita e Augello garantisce maggiore spinta rispetto a Murru. In una partita che sembra indirizzata verso lo 0-0 arriva a sorpresa il gol della Sampdoria. Confezionato dai nuovi entrati. Bravo Augello a pennellare un pallone per Gabbiadini che di testa serve un assist a centro area dove trova il gambiano che sbuca da dietro e appoggia in rete. Cremonese spremuta per le energie profuse e Alvini cambia 4 uomini contemporaneamente per gli ultimi 10 minuti. Non basta. È sorpasso in fondo alla classifica, dove ora ci sono i grigiorossi, puniti oltremodo nonostante una prestazione dignitosa. Nei Top 5 campionati europei solo la Cremo e gli spagnoli dell’Elche sono ancora senza vittorie. Abbandona questa statistica la Sampdoria, che inizia a intravedere la luce. Prestazione magari non troppo brillante, ma di questi tempi anche una vittoria sporca è fondamentale.
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Coppa Italia, la Samp passa ai rigori, quanta fatica per superare l’Ascoli
Alla fine sono serviti undici rigori per stabilire chi fra Sampdoria e Ascoli avrebbe affrontato negli ottavi di finale di Coppa Italia la Fiorentina. Alla fine l’ha spuntata la squadra di Dejan Stankovic contro i bianconeri di Bucchi che escono a testa alta. Poche emozioni ma comunque 2 reti nella prima frazione di gioco. Dopo solo 10 minuti i padroni di casa trovano il gol del vantaggio con Verre. Il centrocampista si avventa su un pallone recuperato bene da Sabiri, si invola verso l’area di rigore e supera Guarna con un diagonale. Poco dopo è sempre il numero 5 blucerchiato a scaldare i guantoni a Guarna con una conclusione dalla distanza. I bianconeri di Bucchi poi salgono di tono e trovano il pareggio intorno alla mezz’ora con un passaggio verticale di Botteghin che pesca Collocolo, abile a superare Murru e pareggiare i conti infilando Contini in uscita. La ripresa inizia su ritmi blandi con la Samp che prova a rendersi pericolosa ma fallisce quasi sempre l’ultimo passaggio. L’Ascoli dall’altra ci prova con una conclusione dalla distanza di Bidaoui che termina alta. I bianconeri però si rendono pericolosi al 69’ con un cross velenoso su calcio di punizione di Falasco per la testa di Gondo che da pochi passi spreca clamorosamente. Il ritmo cala con i bianconeri che ci provano nel finale con Gondo ma la sua conclusione trova la facile parata di Contini. Dopo appena 3 minuti, Verre è protagonista di una bella discesa per vie centrali e allarga per Gabbiadini ma il suo sinistro a giro termina fra le braccia di Guarna. Dall’altra parte è Calligara che calcia dalla distanza con potenza con il pallone che termina sul fondo non di molto. Pochi istanti più tardi, pasticcio in area doriana con Bidaoui che calcia a botta sicura ma Ferrari respinge. Nel secondo tempo di extra-time arriva il gol che ribalta il punteggio siglato da Francesco Donati, bravissimo a sfruttare un indecisione, l’ennesima, della difesa blucerchiata e segna sfruttando un assist di Gondo. Ad un minuto dalla fine Augello pennella un cross perfetto per Caputo che spedisce alle spalle di Guarna per il gol che manda la sfida ai rigori. Dagli 11 metri seggano Gabbiadini e Botteghin mentre Verre si fa parare il rigore da Guarna con Eramo che gonfia la rete. Djuricic segna con qualche brivido e Falasco calcia in gradinata. Ancora Guarna sugli scudi che para il rigore a Caputo con Gondo che supera Contini in maniera ineccepibile. Verre segna il suo tiro dagli undici metri e Contini para su Caligava. Si va ad oltranza con Augello, Falzerano, Conti, Bidaoui, Leris, Donati, Murru, Quaranta, Ferrari, Tavcar e Contini segnano mentre Guarna si fa neutralizzare il tiro dal suo collega della Samp.
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Serie A, successo di misura della Roma e la Samp va di nuovo ko
Una brutta partita a Marassi fra Sampdoria e Roma. I giallorossi passano 1-0 grazie al rigore trasformato da Pellegrini ad inizio primo tempo. Esordio al Ferraris per Dejan Stankovic senza apportare molte modifiche all’assetto di squadra. Il nuovo allenatore blucerchiato sceglie il 4-4-2 con Gabbiadini accanto a Caputo in attacco. Panchina per Sabiri, in mediana ci sono Leris e Djuricic sulle fasce e la coppia Rincon-Villar al centro. In casa Roma escluso a sorpresa Zaniolo: Mourinho lancia la coppia Belotti-Abraham con Pellegrini a supporto. Altra novità: El Shaarawy, schierato da esterno sinistro, con Zalewski dall’altro lato. La Roma sblocca subito la partita: il VAR richiama l’arbitro Di Bello al monitore per un tocco di mano in area di Ferrari su cross di Abraham. Nessun dubbio, l’arbitro indica il dischetto. Dagli 11 metri Pellegrini è perfetto: palla sotto la traversa, nulla da fare per Audero. Il gol di Pellegrini è l’unica cosa interessante del primo tempo. Per il resto brutta gara fra le due squadre: ritmo spezzettato, tanti falli in mezzo al campo. Sicuramente non un bellissimo spettacolo per i tifosi presenti sugli spalti. Le due squadre arrivano di rado in area di rigore e se lo fanno ci riescono solo con cross dalle fasce o dalla trequarti. Stankovic prova a correre ai ripari e manda in campo Murru e Pussetto per Auugello e Leris, ma è della Roma la prima occasione della ripresa: Abraham inventa per Belotti, il Gallo quasi si punta cerca di anticipare Audero ma il portiere della Samp è bravo a dire no all’ex Toro. Il tecnico della Samp manda in campo anche Quagliarella e Verre al posto di Rincon e Gabbiadini. Mourinho risponde con Matic e Zaniolo al posto di Camara e Abraham ed è proprio l’azzurro a rendersi subito pericoloso. Servito sulla corsa da Zalewski, Zaniolo entra in area e calcia di potenza: ottima risposta di Audero. Zaniolo sta bene e si vede: il talenhto della Roma è ancora il più pericoloso, sempre partendo largo. Questa volta il suo tiro a incrociare finisce fuori di un soffio. Sono poche le emozioni anche nella ripresa, solo Zaniolo fa venire i birividi alla difesa della Samp nel suo duello uno contro tutti. Alla Roma basta quindi il rigore di Pellegrini per porta a casa i tre punti e tornare al quarto posto, sorpassando in un colpo solo sia Lazio che Udinese. La Sampdoria resta in fondo alla classifica con appena 3 punti conquistati.
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Samp, Stankovic: “Lunedì contro Mourinho sarà una sfida speciale”
Stankovic si presenta alla stampa. Dopo il debutto contro il Bologna in campionato, il tecnico della Sampdoria è intervenuto in conferenza per esternare le prime sensazioni dal suo arrivo in blucerchiato e per avvicinarsi anche al prossimo match di campionato di lunedì sera contro la Roma. Ecco le sue dichiarazioni:
Questa squadra ha la possibilità di salvarsi?
“Avevamo un giorno e mezzo. Ma non cerco scuse. Ripartiamo dal secondo tempo, oppure dal gol subito col Bologna. E’ quell’atteggiamento che piace me, aggressivi, essere organizzati e sapere cosa dobbiamo fare. Parlavo con tanta gente e tanti mi hanno chiesto il perché sono venuto qua. Io ho risposto loro che vado in un grande club come la Sampdoria. Ci credo. Abbiamo lavorato benissimo questa settimana e i ragazzi sono pronti. Insieme alla dirigenza e ai nostri tifosi possiamo salvarci. Ma ci serve un grandissimo impegno da parte di tutti”.Lavoro più mentale o tecnico?
“Le vittorie sono la penicillina. Quando non ci sono i risultati crolli un po’ mentalmente e anche fisicamente. Io ci provo il prima possibile in condizione mentale e fisica per dare il 100% in campo. I ragazzi sono stati grandi ma abbiamo visto un po’ di sorriso e sono pronti per quello che ci aspetta”.Ha già parlato di mercato?
“Dobbiamo arrivarci a gennaio. Dobbiamo arrivare alla pausa del campionato fuori dalla zona retrocessione. Non abbiamo parlato di mercato. Non posso dire cosa succederà ma sono felice di quello che ho”.Unico incontrista Rincon.
“Dobbiamo essere più vicini a lui. La qualità in campo mi piace ma mi piace di più l’equilibrio. Se devo prendere un rischio lo faccio calcolato. Non è solo Rincon. Dobbiamo essere tutti insieme ad attaccare e difendere. C’è da lavorare ma c’è spazio per migliorare”.TMW – Quanto sarà importante un giocatore del carisma di Quagliarella?
“Lo conosco da tanto tempo. E’ un leader che ci deve dare una mano. Abbiamo già parlato. Con l’esperienza che ho avuto con gli allenatori precedenti, abbiamo creato un gruppo dove tu giocavi un minuto o novanta e l’atteggiamento era sempre stato lo stesso. Fabio se giocherà 95 minuti o uno avrà lo stesso atteggiamento da leader. C’è anche Rincon, Caputo, Djuricic serbo tosto, Murillo, Gabbiadini o Bereszynski. Ci sono pezzi importante ma il leader si vede in campo e nello spogliatoio. Non mi piacciono i leader che parlano tanto ma quelli che si fanno sentire e danno l’esempio. In campo a fuori. Siamo tutti bravi a parlare ma i leader si vedono in quelle cose”.Le vicende societarie quanto sono ingombranti?
“Io sono qui solo da sette giorni. Il problema non entra. Punto e basta”.Il problema è stato?
“Io metterei solo quello mentale. Dobbiamo tirare su i ragazzi e affrontare le gare come devono”.Lunedì c’è la Roma. Ha sentito Mourinho?
“L’ho sentito in videocall. Porto grande rispetto alla persona e all’allenatore. Quando ci sono i novanta minuti ognuno andrà per la sua strada poi amici come prima. Da lui ho imparato tanto, in campo e fuori. E’ una persona forte. Abbiamo fatto un percorso bellissimo insieme a lui. Non voglio parlare di altri ma ogni allenatore mi ha dato qualcosa. Ma perché giochiamo contro la Roma è giusto parlare di José. Novanta minuti mettiamo tutto fra parentesi. Poi amici come prima”.La Samp segna poco.
“E’ un dato di fatto. Cercheremo di avvicinarci di più alla porta e recuperare palla più vicino alla porta. O mettere gli attaccanti in condizione di segnare. Abbiamo tirato poco e subito tanto. Siamo poco pericolosi. Voglio cambiare questo e ci proverò ma dobbiamo essere organizzati più alti e aggressivi”.Cambia l’approccio nel lottare per lo scudetto o per la salvezza?
“Io dico che nel calcio come nella vita devi avere obiettivi. Se alla Stella Rossa l’obiettivo era vincere il campionato, alla Samp è la salvezza. Non lo vedo come passo indietro ma è un altro obiettivo. E’ difficile ma non impossibile. A me piace lottare per qualcosa. Per non c’è differenza nel modo di approcciare. E’ un obiettivo e va raggiunto”.Lunedì la prima a Marassi.
“Vediamo. Te lo racconterò dopo la partita. Ho visto ora lo stadio vuoto, mi auguro con 20mila persone riceviamo più aiuto”.Mourinho?
“In quei due anni mi ha cambiato tutto. Ma di più. Davo sempre il 100% ma lui ha tirato fuori quel 20 che non pensavo di avere. Avere forte con qualcuno può essere controproducente. Prima devi conoscere la persona. Io parlo con i giocatori. E anche lo stesso campo la dice molto sul carattere di una persona. Ti devi avvicinare e cercare i punti da schiacciare per svegliarlo. Devi essere positivo ma anche duro”.Mihajlovic?
“E’ il mio punto di riferimento nella vita. E’ come un fratello maggiore. Io lo chiamo anche papà e lui si arrabbia (sorride ndr). Il suo modo di non mollare, di affrontare la vita mi ha insegnato tanto. Anche quello che sta passando mi ha insegnato tanto. Gli voglio un mondo di bene. E’ come se avessimo lo stesso sangue. Volevo vincere anche per lui a Bologna, non ci sono riuscito ma ci saranno le partite che dedicherò a lui”.Quanto è cambiato il calcio italiano e quanto è cambiato Stankovic?
“15 kg di sicuro in più. Senza capelli ma non sono pelato (ride ndr), un po’ di barba grigia. E’ tutto diverso. Per fortuna è solo una partita. Sono solo cinque giorni che sono in A, non mi permetto di dire altro. Ma la voglia di imparare è qua. Non vedo l’ora”.Winks e i nuovi acquisti?
“E’ infortunato. E’ ancora fuori, non l’ho visto in campo. Del resto del gruppo c’è stata una buona reazione ma ci sono margini di miglioramento grandissimi. E cercherò di ottenere il massimo da ognuno di loro. Quando passerà il tempo le cose saranno più chiare. Per ora ho avuto una risposta ottima da tutti. Vorrei anche dire un grande grazie alla Stella Rossa. E’ stato un viaggio bellissimo, indimenticabile”.Prende la parola ancora Stankovic.
“Voglio ringraziare tutta la società, tutti i ragazzi con cui ho fatto cose straordinarie insieme. Mando loro un grandissimo abbraccio con affetto. Poi i tifosi. Quando alleni nel tuo Paese e nel tuo club le emozioni erano tante. Ci sono stati vicino. Nei momenti belli, come dicono anche loro, è facile ma nei momenti meno belli ci sono stati vicino”.La partita della Stella Rossa contro la Sampdoria nel 1991?
“Mi è spiaciuto non fare il raccattapalle. Noi abbiamo seguito la Sampdoria perché c’era Boskov, poi Jugovic, Mihajlovic e Sakic. C’erano poi grandi giocatori come Mancini, Vialli, Vierchowod, Lombardo o Mannini. Ha perso la finale di Coppa dei Campioni per puro caso. La Sampdoria in Serbia è stata seguita eccome”. -
Sampdoria, Giampaolo: “Dobbiamo trovare i tre punti”
Come ottenere più continuità?
“Lo Spezia è una squadra con una sua identità. Fino ad oggi ha fatto le stesse partite che ha fatto la Samp ma ha tre punti in più perché ha vinto. Noi paghiamo i due punti in classifica. Sicuramente le prestazioni della Samp sono state a larghi tratti positive che non hanno avuto riscontro con i risultati”.Ora il calendario più abbordabile?
“Di facile non c’è niente, lo dico da sempre. Ci apprestiamo ad affrontare un calendario che ci chiama a fare dei punti. Siamo nella condizione di fare dei punti”.Le polemiche arbitrali?
“La cosa che più mi spiace è la mia espulsione e il fatto di non essere in panchina domani. Poi per quanto riguarda le cose della squadra, io ritengo che sia isolata: nel senso che lavora e fa le cose per bene. La nostra è una buona squadra, io credo che abbiamo fatto anche partite oltre le nostre aspettative iniziali. Abbiamo sempre giocato partite senza essere ostaggi degli avversari. Io sono fiducioso perché la squadra fa le cose per bene. Mi diverto ad allenarla perché un filo c’è; dobbiamo far punti perché queste sennò restano solo chiacchiere”.Le due giornate di squalifiche?
“Ho pagato l’onestà. Il fatto di aver detto come sono andate le cose. La prima ammonizione è scaturita da una protesta non plateale. Poi mi ha ammonito e l’ho insultato. Non sono un recidivo. Si poteva far meglio rispetto alle due giornate appunto perché non sono un recidivo”.I punti iniziano ad essere pesanti.
“La partita è pesante sul piano dei punti. In settimana abbiamo lavorato bene, abbiamo fatto le cose come sono state dall’inizio. Quello che conta sono le attivazioni mentali, la rabbia, l’attenzione, la personalità e l’audacia. Sono tutte cose che fanno la differenza. Sono tutte cose che ogni essere umano si porta dentro. Domani l’aspetto emozionale sarà determinante. mi aspetto che la squadra possa fare una partita ambiziosa con sé stessa”.Difficoltà a gestire la superiorità numerica contro il Milan?
“La partita è stata spezzettata. Sembrava che potesse prendere quell’inerzia positiva per noi. Abbiamo messo un po’ per trovare le posizioni e creare le condizioni per fargli male in superiorità numerica. Il gol inaspettato del vantaggio del Milan ci ha messo nella condizioni di metterci fretta. La via per attaccarli la stavamo trovando”.Lanna l’ha confermata.
“Per me la vicenda è chiusa. Le cose che penso le dico una volta. Sette giorni nel calcio sono un’infinità. Sette giorni sono un tempo indeterminato. La fiducia devo guadagnarmela io attraverso i risultati. Io devo fare risultato per guadagnarmi la fiducia, non godo di bonus. Né io né nessun altro allenatore. Dico sempre che il nostro orizzonte è temporale. Io lavoro per far bene alla Samp, perché ci credo e mi piace allenare questa squadra”.Come sta Colley?
“E’ recuperato. Stamattina ha fatto l’allenamento. Finora si è allenato a spizzichi e bocconi ma oggi ha fatto la partitina. E’ convocato”.Winks come sta?
“Sta seguendo un programma di lavoro differenziato. Non so quando me lo ridaranno a disposizione. Spero possa rientrare in squadra dalla settimana prossima ad allenarsi. I tempi non li conosco”. -
L’Empoli pronto a superare la concorrenza della Samp per Grassi
Come vi abbiamo raccontato qualche settimana fa la Sampdoria era in vantaggio su tutte le concorrenti per la corsa ad Alberto Grassi. Nelle ultime ore però il club blucerchiato si è mossa su altri fronti per quanto riguarda il rinforzo a centrocampo ed ora il panorama è diverso. Infatti l’Empoli è in pole position per acquistare le prestazioni del centrocampista ex Napoli e Cagliari e di proprietà del Parma. La società toscana è pronta a presentare una prima offerta ai ducali, vedremo nelle prossime giornate se ci sarà esito positivo per questa operazione.
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Ora è ufficiale: colpaccio in prospettiva della Samp, acquistato il gioiellino del Pescara
È arrivata l’ufficialità dell’acquisto da parte della Sampdoria di un talento cristallino del calcio italiano. Come vi abbiamo riportato ieri sera, i blucerchiati hanno superato la concorrenza di Fiorentina e Sassuolo per arrivare a Marco Delle Monache, attaccante classe 2005 scuola Pescara, dove rimarrà in prestito per un’altra stagione.
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La Sampdoria batte la concorrenza e si aggiudica un gioiellino dal Pescara
La Sampdoria è vicinissima ad un giovane colpo in entrata. La società blucerchiata ha battuto la concorrenza di Fiorentina e Sassuolo e si è aggiudicata l’attaccante classe 2005 Marco Delle Monache di proprietà del Pescara. Il talento abruzzese l’anno scorso ha giocato nella primavera biancazzurra ed ha esordito con la prima squadra in campionato ed in Coppa Italia. Adesso inizia una nuova avventura per lui ed infatti è pronto a trasferirsi a Genova per la cifra di 1,5 milioni di euro.