La partita del campionato di Serie B tra Pisa e Sampdoria si è conclusa con il risultato di 3-0 in favore dei toscani che sono sempre più primi in classifica. Brutto ko per la Sampdoria.
Pisa-Sampdoria 3-0
38′ Lind (P), 52′ Tramoni (P), 85′ Angori (P)
Vediamo adesso anche quella che è la classifica aggiornata:
Il Pisa capolista in Serie B avrà un big match contro la Sampdoria. Ecco le parole del tecnico dei nerazzurri Filippo Inzaghi nella conferenza stampa.
“Una squadra che ha Coda e Tutino davanti è importante. Rispetto molto la Sampdoria: una tra le rose più forti del campionato. Alla fine la troveremo a lottare per la Serie A. Penso a noi: ho visto tanta euforia, spero non ci faccia montare la testa. Se prima non eravamo considerati, adesso non possiamo considerarci fenomeni. Se pensiamo che domani sarà una persona tranquilla facciamo un grande errore. Per vincere servirà il miglior Pisa”.
Sul momento della sua squadra, poi, spiega: “Domani sarà un bel banco di prova. Dopo una grande partita dobbiamo dare una prova importante. Chiedo e spero che il nostro pubblico ci trascini: per battere la Sampdoria servirà un pubblico stellare. La squadra ha tanti margini di miglioramento. Dobbiamo fare un ulteriore step: ripetere una grande prestazione. I giocatori stanno bene, tranne i noti sono tutti disponibili”.
Questo invece il pensiero sulla stagione finora: “La società credeva ai giocatori. Volevo allenare il Pisa da tanto tempo. Conoscevo tanti giocatori. Sapevo cosa i giocatori potevano darmi. Quando parlavo con la società, sapevano l’importanza della squadra. Ci davano poco credito? Mi agevolava. Dopo dodici giornate non abbiamo fatto nulla! Ci hanno solo confermato che la squadra è importante. Adesso affrontiamo una delle favorite alla Serie A: se siamo squadra possiamo battere chiunque”.
Infine anche una battuta sul futuro: “Mi piacerebbe costruire qui un futuro lungo e duraturo”.
Nel campionato di Serie B, arriva una sconfitta casalinga per la Sampdoria di Sottil battuta in casa per 1-0 dal Brescia. Decide una rete di Bjarnason a inizio secondo tempo al 59′. Con questo successo il Brescia scavalca in classifica proprio la Sampdoria.
Erano gli anni del Milan degli invincibili, con Fabio Capello in panchina come allenatore. Quel 31 ottobre del 1993 di 31 anni fa, allo stadio Marassi di Genova in un pomeriggio piovoso si affrontano la Samp ed il Milan. Tra i blucerchiati, guidati dal compianto tecnico svedese Erikson, c’è il grande ex Rood Gullit.
Il Milan passa avanti, nel primo tempo di due reti con Albertini al 10′ e Laudrup al 25′, in mezzo la Samp colpisce un palo con Sacchetti. La partita è sullo 0-2 per il Milan e sembra chiusa, per la Sampdoria non pare essere davvero la giornata giusta. Nella ripresa però, al 56′ Gullit scatta sulla sinistra, l’arbitro Nicchi non fischia un fuorigioco di altri due Sampdoriani. L’olandese crossa in mezzo per Katanec che di testa riapre i giochi tra le proteste vibrate degli ospiti. Al 70′ Costacurta trattiene Roberto Mancini, l’arbitro Nicchi da rigore ancora tra le proteste. Lo stesso Mancini firma il 2-2. Non è finita qui. Al 78′, Mancini forse si aiuta con un braccio, ma riesce a lanciare lungo per Gullit che tutto solo sigla il 3-2, compiendo la più classica vendetta dell’ex. La Sampdoria vince, il Milan protesta. I blucerchiati dedicano tutta la vittoria, al compianto presidente Paolo Mantovani scomparso da pochi giorni.
Davvero molta paura per Francesco Flachi. L’ex giocatore della Sampdoria e della Fiorentina lo scorso giovedì ha avuto un infarto, mentre allenava la sua squadra del Psm Rapallo, del campionato di Promozione. Flachi è stato portato all’ospedale di Lavagna ed è stato sottoposto ad un intervento riuscito.
Ecco di seguito il messaggio dello stesso Flachi sui social.
“Sto bene, tutto procede per il meglio, i controlli per fortuna danno indicazioni confortanti. La prossima settimana conto di tornare alla vita normale e intanto voglio mandare un grande abbraccio a tutti, ringraziando ogni persona per il sostegno che mi ha dato in queste ore”.
Lo svincolato Andrea Conti ex calciatore di Atalanta, Milan e Sampdoria è alla ricerca di una squadra ha rilasciato la seguente intervista
“Sto abbastanza bene, purtroppo sono a casa. Mi alleno tutti i giorni e sono in attesa di sviluppi. Nel frattempo mi godo la famiglia, ma comunque sono sereno, non la sto vivendo male”.
Si rimprovera qualcosa?
“Ne è valsa la pena, di tutto; non rimpiango niente di ciò che ho fatto in carriera. C’è certamente un po’ di rammarico per i tanti problemi che ho avuto, però nella sfortuna mi posso ritenere fortunato per quello che sono riuscito a ottenere. I rimpianti sono certamente rappresentati dai miei problemi fisici; per quanto riguarda i sogni vorrei togliermi ancora qualche sfizio a livello sportivo, anche se so che non sarà facile”.
Il periodo migliore della sua carriera lo ha vissuto all’Atalanta con Gasperini.
“Fenomenale. Sicuramente il migliore che abbia avuto. Riesce a tirare fuori qualcosa che con altri allenatori non si crede di avere. Forse venendo dal settore giovanile è più abituato a lavorare con i giovani. I risultati parlano per lui, ogni anno gli vendono dei giocatori importanti ma riesce a ottenere sempre grandi risultati. La sua formula è: tanto lavoro e credere in quello che si fa”.
Poi il passaggio al Milan.
“Quell’estate non è stata semplice per me. Mi cercava il Milan e io volevo andare perché mi sentivo pronto, e quando ti chiama una società come quella – nonostante venisse da anni non semplici – è difficile per un ragazzo giovane dire di no. È stato un anno in cui il Milan ha cambiato tanto, era anche il primo della proprietà nuova, non saprei dire cosa non abbia funzionato perché sono successe tante cose; magari il fatto di aver cambiato tanto non ha aiutato, poi ci sono state pressioni in più rispetto al solito, legate alle grosse spese sul mercato, che non siamo riusciti a reggere”.
L’infortunio ha complicato le cose.
“Mi sono fatto male subito, a settembre. Sono comunque riuscito a giocare le prime partite guadagnando la nazionale ed esordendo, poi mi sono infortunato e da lì è stato un calvario. Nonostante mi fossi ripreso un po’ nel 2020 – con Pioli giocavo regolarmente – ci sono state dinamiche che mi hanno portato ad andare via. Comunque è stato un onore indossare la maglia rossonera. Giocando a San Siro ho realizzato un sogno”.
Il suo problema sembrava non aver fine.
“Mi ricordo quando mi hanno comunicato l’entità delll’infortunio: mi è crollato il mondo addosso. Ero giovane e nel punto più alto della carriera, si parlava tanto di me e avevo guadagnato la Nazionale. Poi dipende tutto da come si riesce a uscirne; per me è stato comunque un calvario perché ho avuto continui problemi e ho dovuto operarmi quattro volte al ginocchio. Non è stato semplice anche perché ho dovuto mettere in dubbio il mio futuro a livello calcistico, non è semplice vivere con questi pensieri”.
E oggi questo problema è sempre più frequente.
“Come consiglio posso dire loro di affidarsi alle persone giuste e di circondarsi dell’amore dei propri familiari, perché quella è la cosa più importante nei momenti difficili. Nel mio caso è stata una conseguenza di cose, dopo la prima volta l’intervento non è andato bene e la riabilitazione non è stata semplice; ma ne ero uscito anche abbastanza bene, infatti nel 2020 mi sentivo bene. Poi mi sono rotto il menisco, e da lì è stato sempre un inseguirsi di problemi perché dovevo sempre intervenire sullo stesso ginocchio. È chiaro che dopo tutti questi problemi non si può tornare agli stessi livelli di prima”.
Adesso che cosa cerca?
“Vorrei una nuova avventura, anche se so che non è semplice perché è tanto tempo che non gioco. Non ho avuto possibilità, non sono stato cercato questa estate né ultimamente, ma la vivo bene. Non ho l’ansia dovuta all’essere senza squadra, perché sono consapevole del mio passato e di quanto possa essere difficile per una società cercare di ingaggiarmi. Resto in attesa di una chiamata ma deve essere quella giusta, con tutti i problemi che ho avuto non me la sentirei di andare in una realtà in cui non c’è chiarezza o in cui non mi sento benvoluto al 100%. Attendo la chiamata giusta, ma non per sempre: mi do un limite, che penso sia il mercato di gennaio. Se non avrò offerte poi prenderò le mie decisioni, perché comunque è difficile star fermo tanto”.
Chi sono i suoi esterni ideali?
“Per la velocita scelgo Bellanova; per le capacità difensive e la mentalità, Di Lorenzo; per la resistenza Theo Hernandez; per tecnica e cross prendo Dimarco”.
Dopo il suo ritiro che cosa vorrà fare?
“Non so ancora con certezza ciò che farò. Difficile al momento immaginarmi allenatore o direttore, ma può anche capitare che tra un po’ di tempo cambi idea. Al me giovane direi di godersi appieno ogni istante di carriera, di lavorare sempre al massimo per cercare di migliorare sempre di più e ottenere le massime soddisfazioni che riesce. Ho realizzato i miei sogni, nonostante tutto”.
L’anticipo dell’ ottava giornata del campionato di Serie B, Sampdoria – Juve Stabia si è concluso con il risultato di 1-2 in favore della squadra ospite
Coda al 35′, porta in vantaggio la squadra blucerchiata. Doppietta di Adorante, a inizio ripresa al 47′ e al 50′ per la Juve Stabia che schianta una Samp che non riesce più a reagire.
I blucerchiati reclamano per un possibile rigore non dato a Tutino al 70′.
La Juve Stabia seconda in classifica con 14 punti.
Sampdoria che resta ferma a otto punti, in quattordicesima posizione.