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  • Lazio, Sarri: “Arrabbiato per il derby, ci aspettano 8 finali”

    Lazio, Sarri: “Arrabbiato per il derby, ci aspettano 8 finali”

    Due settimane dopo il derby, la Lazio cerca il riscatto all’Olimpico contro il Sassuolo (domani alle 18). Il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri presenta  la sfida in conferenza stampa a Formello. Inizia la conferenza con le parole del direttore della comunicazione Stefano De Martino sulla vicenda Raul Moro: “Il ragazzo bene, prima della conferenza stampa di mister Sarri vogliamo rassicurare tutti sulle sue condizioni”. Vi siete confrontati con Lotito durante la sosta? “L’ho visto solo ieri e avevamo l’obiettivo di parlare con i giocatori. L’ho fatto prima io e poi lui. Abbiamo fatto una partita inspiegabile contro la Roma, non tanto nel risultato ma per l’atteggiamento. Si può perdere ma con un altro tipo di reazione. Sono incazzatissimo con i giocatori e anche con me stesso. Avevo avuto la sensazione che la carica emotiva non era quella giusta, ho cercato di intervenire ma probabilmente non l’ho fatto in maniera giusta. Ora orgoglio e reazione, senza pensare ad altre storie”. Il futuro? “Vedremo. Per ora il mio futuro è il Sassuolo”. Ci sono tanti giocatori a parametro zero e l’obiettivo Europa è più lontano, c’è il rischio che la squadra giochi con meno cattiveria? “Io voglio sparare di avere giocatori di alto livello a disposizione. I professionisti sanno che non ci sono partite che non valgono niente. Parto da questo tipo di presupposto, abbiamo professionisti che ci daranno il 100%”. Come ha ritrovato Immobile dopo la Nazionale? “Ci ho parlato e gli ho detto quello che penso. Che sta diventando il caprio espiatorio della Nazionale e sa benissimo cosa c’è dietro. Io al suo posto saprei cosa fare, ora vediamo cosa deciderà lui. Se intendo di lasciare la Nazionale? Inutile che ti dica la mia scelta, conta quella di Ciro”. La mancata qualificazione dell’Italia? “Rimango sempre della mia idea. Le nazionali non rappresentano più un movimento del Paese. Si fanno discorsi di massimi sistemi, ho sentito sparare cavolate mostruose sui problemi del calcio italiano. Poi stiamo parlando di una partita, contro la Macedonia, in cui l’Italia ha fatto 35 tiri in porta, ne ha subiti 2, ha perso ed è andata fuori. Qui però stiamo 30-35 anni indietro, ma nessuno parla di strutture. Quando io parlo dei terreni di gioco, mi dicono che mi lamento. Abbiamo pagato questa mancata cura di tutti i particolari. Se vedi la Bundesliga in tv, poi cambi canale e metti una partita di Serie A ti chiedi: ‘ma dove ca**o sono finito?”. Come sta Basic?
    “Involuto no, ma ci aspettavamo una crescita più veloce. Sicuramente rappresenterà il futuro della Lazio, non ho dubbi”. Come stanno Marusic e Lazzari? “Ha fatto tutto l’allenamento, ma si porta dietro un vecchio problemino che ogni tanto gli dà fastidio. Non penso sia in bilico. Lazzari sta tornando al meglio, ha già fatto un paio di apparizioni”.

  • Lazio, Sarri: “Il Porto è forte, ma dobbiamo dare tutto”

    Lazio, Sarri: “Il Porto è forte, ma dobbiamo dare tutto”

    “Vediamo oggi e domani, poi decideremo. Non ha avuto uno stop molto lungo, è stato fermo sei giorni”. Pedro invece come sta? “Non lo so, sembra che l’infortunio sia meno grave del previsto. Ma ancora non so i tempi di recupero. Le cure con il cortisone avrebbero velocizzato il rientro ma il nuovo regolamento anti-doping lo vieta. Non capisco ciò: se uno ha bisogno del cortisone, perché deve rimanere fermo 15 giorni? Non ho mai visto alcun atleta doparsi con il cortisone”. Che peso dà alle prossime due partite, Porto e Napoli? “Sono due partite importanti, stop. Io do il peso a 5-6 mesi, non a 7 giorni. Bisogna sempre fare una valutazione ampia. Dopo l’andata ho avuto ottime sensazioni, per la prima volta la squadra ha affrontato a testa alta tante difficoltà e le ha superate. Compresa quella di Udine, in cui potevamo essere arrendevoli come in altre occasioni, invece abbiamo reagito. Sono uscito fiducioso da Udine”. Come procedere l’inserimento di Cabral? “Difficile. Siamo coinvolti sono nelle preparazione delle partite e non in allenamenti normali. Mi sembra però molto sveglio, anche se non possiamo aiutarlo poco in questo momento in cui siamo tornati a giocare ogni 3 giorni”. Quanto conta l’assenza di Zaccagni? “Quando un giocatore è forte, in più sta bene, diventa un’assenza pesante”. Luis Alberto cosa può dare? “Ci sta dando un grande apporto sotto tutti i punti di vista, anche a livello difensivo. Per noi è fondamentale: fa fase di non possesso, pressa, accorcia quando c’è bisogna, se riuesce a fare questo e unisce la qualità ci può fare la differenza”. L’importanza dei tifosi: domani saranno tanti… “Ci ha sempre aiutato, anche quando non era pieno lo stadio. Ma non ho mai avuto grandi dubbi”. Cataldi e Radu? “Hanno fatto bene nelle ultime partite. Radu è un giocatore affidabile, l’ultima l’ha fatta da esterno basso, un ruolo che non faceva da diversi anni. Livello di applicazione massima. Cataldi ha avuto una leggera flessione, ora sembra stia tornando a livelli ottimali”.

  • Lazio, Sarri: “Con l’Atalanta siamo chiamati a fare una grande partita”

    Lazio, Sarri: “Con l’Atalanta siamo chiamati a fare una grande partita”

    Vigilia di big match per la Lazio, che domani sera all’Olimpico ospiterà l’Atalanta. Maurizio Sarri presenta la sfida in conferenza stampa a Formello. Due vittorie importanti senza subire gol: si ritiene soddisfatto della fase difensiva?
    “Abbiamo avuto una buona solidità contro la Salernitana, che in quelle condizioni non aveva tante armi in attacco, e contro l’Udinese. Abbiamo avuto una buona solidità ma domani giochiamo contro una squadra dal potenziale offensivo enorme. I margini di errori si riducono molto”. Domani l’Atalanta: che gara si aspetta, è decisiva per la Champions? Poi ci sarà la Fiorentina… “Non so se abbiamo qualche possibilità di arrivare in Champions. Adesso ci interessa proseguire una crescita che sta avvenendo. Le partite sono difficili da leggere prima: Lazio-Udinese un mese fa è finita 4-4, martedì 0-0 dopo 100 minuti. Poi avremo la Fiorentina, una delle squadre più forti che c’è in questo momento. Sono due partite che ci potranno dare tante indicazioni”. Chi è cambiato di più tra lei e Gasperini? Il primo incrocio è di 17 anni... “Siamo cambiati molto tutti e due, come è naturale che sia. Nel calcio e nella vita in 17-20 cambia, non ci sono soluzioni”. Ci saranno dei cambi nella formazione, come arriva la Lazio? “Ho la sensazione che siamo in crescita, nonostante le assenze. Vogliamo trovare continuità e qualche segnale in questo senso lo stiamo dando. Il risultato dipende spesso da piccoli particolari, ma a livello di prestazione spero che la squadra sia capace di dare un seguito alle ultime uscite”. Siete in ritardo nella programmazione? “Adesso ho solo nella testa l’Atalanta, non penso ad altro. Poi avremo modo di parlare di queste cose”. Milinkovic e Luis Alberto sono cresciuti nell’ottica sarriana? “Anche a Bergamo hanno giocato loro due: stanno crescendo, stanno facendo bene entrambi. Domani sarà difficile ma mi stanno soddisfacendo”. Zaccagni come sta? “Vediamo oggi se è già in grado di allenarsi con noi in campo, altrimenti lo valuteremo domani mattina”. Luiz Felipe rimarrà? “Non so se rimarrà, ma so che qui c’è la ferma volontà di volerlo tenere. Il ragazzo sta crescendo, ci lascia l’idea che può ancora crescere”. Leiva domani sarà chiamato a una grande prova? “Mi sembra che stia bene. Martedì è partito bene poi come da accordi l’ho tolto a fine primo tempo”. Il calendario non vi ha aiutato questa settimana: “È questo, lo sappiamo, è una stortura. Ci stanno spolpando l’osso a tutti i livelli: nazionale, europeo e mondiale. Faranno un mondiale a 60 squadre d’inverno, tolgono la regola del gol in trasferta aumentando così le possibilità di andare ai supplementari, aumentano il numero di partite. Il tutto con l’ipocrisia di mettere il fair play finanziario e bloccare le liste: almeno fateci tesserare 30 giocatori se dobbiamo giocare così tanto”. Dove ancora non la convince la squadra? “Dobbiamo avere la capacità di portare dalla nostra parte le partite quando facciamo la prestazione. Serve più cattiveria e capacità di concretizzare. La prova contro l’Udinese non doveva portarci ai supplementari”. La Lazio domani potrà permettersi Lazzari? Sta pensando a Hysaj come centrale? “Patric ha fatto bene in queste partite. In fase d’impostazione ci dà molta roba, è di ottimo livello sulla tecnica. Dobbiamo ancora valutare le opzioni che avrà l’Atalanta in campo”.

  • Lazio, Sarri: “Con l’Inter possiamo giocarcela”

    Lazio, Sarri: “Con l’Inter possiamo giocarcela”

    Domani la Lazio farà 122 anni, e di big match, con il posticipo domenicale contro l’Inter. La squadra di Sarri si prepara a Formello, dove il tecnico in conferenza stampa per analizza il confronto contro la capolista dell’ex Inzaghi. Qual è la vera faccia della Lazio? “Tutte e due, quella della difesa in difficoltà e quella dell’attacco che segna. Quello che mi dispiace è che il risultato contro l’Empoli influenzi il giudizio sulla prestazione. In attacco non siamo stati caparbi, ma abbiamo avuto qualità. Dietro stiamo facendo qualche errore di troppo, sia a livello individuale che di reparto. Ma non mi riferisco solo ai difensori, gli errori li commettono anche attaccanti e centrocampisti. Stiamo avendo problemi nell’approccio, ci stiamo lavorando, ma non penso che abbiamo sottovalutato la partita contro l’Empoli. Il primo gol subito è casuale, il secondo no, lo subiamo anche in allenamento troppo spesso: una squadra prende gol, poi ne subisce subito un altro pochi minuti dopo” La crescita di Zaccagni: “Può diventare un giocatore chiave. Per due mesi è stato rallentato da infortuni, ora è in condizione fisica e mentale ottima. Lascia la sensazione che ha ancora margini di miglioramento”. La prima riflessione sull’Inter: “Gara difficile, ma vorrei vedere una Lazio coraggiosa. L’Inter è forte, ha numeri straordinari e San Siro è uno stadio non semplice”. Come sostituisce Acerbi? Giocherà Patric? “Leiva il centrale lo potrebbe anche fare, mi sembra un anno al Liverpool ci abbia giocato quasi tutta una stagione. L’ha fatto anche a Venezia in uno spezzone di partita. È un ragazzo intelligente. Radu nell’ultimo mese ci ha dato grandi segnali, quindi è giusto prenderlo in considerazione. Radu come terzino ha fatto bene, ma può fare il centrale senza problemi”. Come sta Basic? E Felipe Anderson? “Sta bene. Non aveva un problema muscolare, ma di dolore pubico. Ora sembra che non abbia dolore. Penso sia un giocatore papabile per scendere in campo contro l’Inter. Felipe è fenomenale, ma bisogna accettare anche il suo difetto di ridurre in maniera drastica il suo rendimento. La sensazione prima dell’Empoli è che fosse tornato lui al 100%, sia mentalmente che fisicamente. Sarebbe straordinario se riuscisse a limitare i suoi alti e bassi, che non saranno mai azzerati del tutto”. Il contratto del rinnovo è arrivato? “Non so se il contratto sia arrivato, non telefono al mio avvocato prima della partita. Se arriva, si firma”. L’infortunio di Acerbi cambia le strategie sul mercato? “Non so che tipo lesione abbia, deve ancora fare gli esami, poi dopo vedremo. Non parliamo tutti i giorni di mercato, dobbiamo stare sul pezzo per preparare le partite noi. Altri pensano al mercato”. Sulla situazione Covid: “Riguarda la vita di tutti, non solo lo sport. Se questa pandemia è pericolosa ci dovrebbe essere un lockdown totale, altrimenti si declassa a influenza e si sta a casa con la febbre. Spero solo che non si arrivi a chiudere gli stadi: fa passare la voglia di andare in campo anche a chi ha una passione feroce come la ho io” Le ultime da titolare di Luis Alberto sono contro Udinese ed Empoli, due pareggi pirotecnici (4-4 e 3-3). È un segnale che manca equilibrio? “Non lo so. In parte. Con l’Udinese abbiamo preso 3-4 contropiedi in campo aperto, ma nell’ultima abbiamo preso 3 gol a squadra schierata. La vedo difficile parlare di sbilanciamento con tutti sotto la linea della palla. Questo squilibrio non ha inciso nelle reti prese nell’ultima gara, c’è qualcosa che va oltre a questo”.

  • Lazio, Sarri: “La Juve? Ho vinto un campionato li. Sono sempre forti”

    Lazio, Sarri: “La Juve? Ho vinto un campionato li. Sono sempre forti”

    Domani la partita tra Juventus e Lazio, avrà un significato particolare per il tecnico biancoceleste Sarri che affronterà da grande ex la Juventus. Ecco le parole di Sarri in conferenza stampa. Senza Immobile quanto è importante aver ritrovato il miglior Luis Alberto? “Per noi è un giocatore importantissimo. Non è un caso che la squadra stia giocando bene da quando ha cominciato a stare bene. Stiamo impostando la squadra su di lui e Milinkovic, per farli rendere in maniera importante”. Sulla Juventus: “Non è solo l’attacco, ci sono singoli di alto livello in ogni ruolo: la Juve ha la squadra più profonda e forte del campionato. Dobbiamo evitare che abbiano troppo il possesso della palla, che invece dovremo cercare di avere noi. Allegri? Gli scontri tra gli allenatori sono tutti dei giornalisti, domani giocano Lazio e Juventus”. Cosa le rimane dell’anno alla Juventus? Disse anche che Ronaldo non era alienabile… “Non c’è una dichiarazione in cui dico ciò, sono dei virgolettati che i giornalisti mi attribuiscono. Mi è rimasto un campionato vinto: per uno come me che ha cominciato nelle categorie basse è qualcosa di importante, che chiude un cerchio di vent’anni pieni di sacrifici”. Con una vittoria la Lazio diventa una seria candidata per il 4° posto? “Dobbiamo risolvere i nostri problemi prima di pensare agli obiettivi materiali. Tre partite fatte bene significano poco. Avere continuità è una cosa diversa: essere tosti per 15 giorni riesce a tutti, farlo per 3 mesi no”. Le condizioni di Immobile? “L’edema è risolto ma c’è un piccolo segno che indica che c’è ancora qualche margine di rischio. Domani mattina farà un ulteriore controllo. Se può farcerla? Dipende da lui e dallo staff medico”. Com’è l’umore della squadra dopo le nazionali? “È sempre complicato rivedere i giocatori dopo la sosta, non è facile per loro spezzare l’equilibrio e ritrovarlo. La partita dopo la sosta è difficile per tutti, per noi soprattutto visto che non abbiamo ancora una mentalità consolidata”. Si aspettava una riconoscenza maggiore da parte della Juventus? “Sono arrivato lì in un momento particolare, venivano da 8 campionati vinti, era inevitabile che dessero lo scudetto per scontato. Invece è stato un campionato difficile, c’è stato anche il lockdown”. C’è stato il modo di programmare il futuro con Lotito? “Ci parlo quasi tutti i giorni, ci scambiamo opinioni. Abbiamo un rapporto molto diretto, ho sempre detto quello che penso poi deciderà lui quello che fare. Se voglio fare le scelte economiche devo comprarmi la società. Secondo me comunque ci sono i margini per crescere”. Per avere più fisicità Basic può essere un’idea? “Non voglio mai andare a giocare sulle qualità degli avversari. Anche se ne cambiamo 3 o 4, difficilmente avremo la fisicità della Juventus. Anzi, mi piace puntare sull’opposto: in alcune situazioni può essere un vantaggio, in altre uno svantaggio”. Come sta Marusic? Lazzari può giocare almeno un’ora? “Ieri era ancora positivo, ma con una carica morale bassissima. Spero rientri il prima possibile. Lazzari in allenamento va sempre bene, corre sempre a duemila: non penso che avrà grandi problemi a reggere il campo domani”. Più forte il centrocampo della Lazio o della Juve? “Non lo so, so che abbiamo ottimi giocatori come loro. TUtto da vedere, anche loro stanno aprendo un ciclo nuovol, saranno a metyà del percorso, non sono quello che vogliono diventare. Sono contento di quelli che ho, penso che possano ancora migliorare”. Cosa si aspetta dal trittico Juventus-Lokomotiv-Napoli? “Di trovare qualche ora per dormire (ride, ndr), è l’aspetto che mi preoccupa di più. È dura per tanti motivi, giocheremo a Mosca e poi a Napoli. Tre partite per noi importantissime, le giochiamo con un calendario difficile: crolonogicamente diventa dura recuperare tra una gara e l’altra. Per il momento pensiamo solo a domani senza pensare oltre. Spendiamo tutto ciò che c’è da spendere, poi penseremo alla Lokomotiv”.

     

  • Lazio, rinnovo in vista per Sarri

    Lazio, rinnovo in vista per Sarri

    Nessuna fretta. Ai taccuini de ‘Il Messaggero’, il presidente della Lazio Claudio Lotito ha parlato del rinnovo del contratto dell’allenatore Maurizio Sarri: “Guai a creare allarmi o ansia – ha detto il numero uno biancoceleste -. Non c’è nessuna fretta, ci vedremo in settimana quando ci sarà tempo, con calma. Ma siamo in piena sintonia”.
    L’accordo a cui si sta lavorando è fino al 2025 e se il tecnico riceverà da Lotito tutte le garanzie che chiederà ecco che la firma potrà arrivare a stretto giro di posta.

  • Lazio, Sarri: “Con il Marsiglia sarà una partita difficile”

    Lazio, Sarri: “Con il Marsiglia sarà una partita difficile”

    Vigilia d’Europa League per la Lazio, che domani, senza i propri tifosi, affronterà al Velodrome il Marsiglia. Per presentare la gara ha parlato in conferenza stampa il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri.  Che partita si aspetta domani? “Molto difficile: sarebbe da folli venire al Velodrome e pensare di disputare una partita facile. Il Marsiglia difende con un modulo e attacca con un altro, inoltre hanno dimostrato all’andata di avere ottime qualità tecniche. Il calcio francese è molto vicino alla nostra Serie A, con eccellenze addirittura superiori. Non ci possiamo aspettare nulla di semplice, ma lo sapevamo vedendo il girone”. Sarà decisiva con il Marsiglia per il passaggio del turno?
    “Alla fine può risultare decisiva. Fino a questo momento non abbiamo mostrato di reggere la doppia competizione: dopo le 3 partite di Europa League abbiamo raccolto solo un punto. Ormai siamo in ballo e domani vedremo. Se vogliamo crescere abbiamo bisogno di continuità: due partite fatte bene non sono sinonimo di continuità. Abbiamo dimostrato di saper reagire alle figure di merda, ma la continuità è un’altra cosa”. Lotito sta tornando alla carica per un rinnovo? “Si valuterà nella prossima settimana, adesso abbiamo da fare altre cose. L’unica cosa che posso dire è che alla Lazio sto benissimo. Mi piacciono le persone che lavorano nella società e ho un buon rapporto con il presidente, ma dobbiamo metterci seduti e parlarne”. Le condizioni di Immobile? Può giocare? “Ciro, oltre al problema del virus intestinale, ha anche un fastidio nella parte esterna del ginocchio. Ora è dolente, vedremo domani perché oggi aveva ancora problemi nei cambi di direzione. A parte lui, i ragazzi questa mattina li ho visti bene. Cataldi aveva un acciacco, ma è in ripresa. Vediamo se Milinkovic sente la necessità di fare solo uno spezzone di partita o tutta: viene da 7 gare consecutive comprese quelle con la nazionale”. Un commento sull’ordinanza del Ministero dell’Interno francese?
    “Se fossi Lotito inviterei il ministro a vedere una partita della Lazio e capirebbe da solo che ha detto una cazzata”.

     

  • Lazio, la conferenza di Sarri

    Lazio, la conferenza di Sarri

    Domani alle 15:00, al Gewiss Stadium, andrà in scena Atalanta-Lazio, partita che metterà a confronto due delle pretendenti per un posto in Champions League. Queste le parole dell’allenatore della Lazio, Maurizio Sarri:” L’ Atalanta è un esempio per tutto il movimento calcistico” ha dichiarato il mister biancoceleste, e ha continuato:”“L’Atalanta è una grande squadra, ha fatto un percorso straordinario da qualche anno, hanno grande intensità, a differenza dell’inizio del ciclo ora ha anche qualità nel palleggio. Ora la vedo come una squadra completa, come dice Guardiola è come andare dal dentista, puoi uscire indenne, ma senti male lo stesso quando affronti certe squadre. Servono tante qualità da parte della Lazio. I numeri di Milinkovic dicono che con la Fiorentina ha fatto la miglior partita per accelerazione. Siamo alla terza gara con meno di 72 ore di riposo, questo non è successo a nessuna squadra in Serie A, è sicuramente una difficoltà in più”.

  • Lazio, Sarri: “A Roma c’è la tendenza a esaltarsi e a deprimersi troppo facilmente”

    Lazio, Sarri: “A Roma c’è la tendenza a esaltarsi e a deprimersi troppo facilmente”

    Dopo due giorni di ritiro a Formello, domani la Lazio cerca il riscatto all’Olimpico contro la Fiorentina. La partita viene presentata dal tecnico biancoceleste Maurizio Sarri, in sala stampa. La Lazio è pronta per ripartire? “Si spera di sì, sappiamo le risposte che dobbiamo dare. Penso che la squadra sia pronta, ho visto l’atteggiamento giusto in questi giorni”. Bene con le grandi, male con le piccole: la Fiorentina è una big? “È una squadra forte, ha un gioco completamente diverso dal passato. Ha fatto più vittorie in trasferta che in casa, potrebbe avere un futuro importante”. La Lazio è in ritiro per decisione della società: che momento è? “Un momento di riflessione. Andando a scavare con i ragazzi, abbiamo visto che questi alti e bassi si stanno ripetendo da un anno e mezzo. E quasi sempre si verificano con le squadre di seconda fascia. Dobbiamo fare delle correzioni, perché alla base c’è qualcosa di sbagliato in alcuni approcci. Inoltre si verificano sempre alla terza partita settimanale, in cui i dati fisici non sono diversi dalla prima. Sono le energie mentali che cambiano”. Cosa sta succedendo a Luis Alberto? “Su 12 partite 8 le ha fatte da titolare e in 4 è entrato per 40 minuti. Ci sono momenti della stagione in cui le necessità del singolo non sono le stesse della squadra. Speriamo di risolvere i nostri problemi, così ci possiamo permettere Luis Alberto sempre in campo”. Lei ha subito parlato di anno di transizione: non è stato un autogol? Così i giocatori possono avere degli alibi… “Sono trent’anni che faccio questo mestiere e questa è una delle squadre più disponibili che abbia mai avuto. Dobbiamo continuare a martellare e lavorare. Gli alibi? Sono cazz***. Spesso la comunicazione esterna e interna non coincidono: a te giornalista dico una cosa, al giocatore un’altra”. Domani sfida tra Immobile e Vlahovic?
    “I giocatori importanti possono sempre decidere il risultato. Ciro da anni segna in modo impressionante, Vlahovic è giovane e forte. Saranno importanti”. Leiva come sta andando? Domani ci dobbiamo aspettare Cataldi? “A livello di caratteristiche, Leiva per noi è adatto. Poi c’è un problema di tenuta, anche perché vogliamo giocare a ritmi alta. Ci sta bene però se Leiva ci garantisce un’ora con una certa intensità, anche perché dietro c’è Danilo che sta crescendo molto”. Deluso dal centrocampo della Lazio? Aveva detto, ai tempi della Juventus, che era uno dei migliori d’Italia…
    “Sono giocatori forti, ma a Roma c’è la tendenza a santificare a fenomeni troppo velocemente. Serve il lavoro. Erano abituati a giocare con 3 centrali e 2 esterni che garantivano coperture laterali, una sottopunta che partecipava. Se giochi con 3 punte e il campo da coprire aumenta e si complica un po’ la vita. È una questione di abituarsi a un certo tipo di lavoro: fin quando i tempi e le distanze non si accorciano corriamo tanto e a vuoto. A tratti diamo la sensazione di arrivare sempre secondi sulla palla, anche se i dati dicono il contrario”. Come si lavora sulla mentalità? Che metodo utilizza? “Per risolvere un problema va presa coscienza che esiste questo problema. Abbiamo tirato fuori dei dati da maggio scorso e c’è una ripetitività di alcune situazioni. Una squadra che gioca con un’efficienza tecnica del 93%, un livello da Champions, la partita dopo passa all’87%, che è un livello di bassa Serie B. Bisogna rimanere sempre su certi livelli, spero che i ragazzi abbiano capito ciò. Inoltre, visto che questi cali avvengono con squadre di seconda fascia, bisogna essere più umili. Per diventare grandi dobbiamo ancora lavorare tanto”. L’alternanza dei terzini: “Stanno tutti giocando con una discreta regolarità. Marusic aveva già responsabilità difensiva, avendo fatto anche il terzo centrale. Lazzari deve fare un percorso più lungo, è un quinto di centrocampo puro. Ma come lui tutta la squadra ha ancora tanta strada davanti. È un momento delicato”.

  • Lazio, Sarri: “I calciatori si allenano più con le nazionali. Il calcio è sempre più legato ai soldi”

    Lazio, Sarri: “I calciatori si allenano più con le nazionali. Il calcio è sempre più legato ai soldi”

    Dopo la pesante sconfitta di Bologna, la Lazio è chiamata a reagire domani con l’Inter dell’ex Inzaghi. Alle 15, nella sala stampa di Formello, il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri ha parlato nella consueta conferenza della vigilia. A Bologna si è chiesto quali fossero le cause del black out inatteso. Che tipo di risposte ha avuto? “In queste due settimane fino a ieri ci siamo allenati a ranghi ridotti, è difficile fare questa analisi con 12-13 giocatori. Tutti i mesi facciamo 7 partite in 20 giorni e poi i giocatori vanno in nazionale. Si allenano più con i rispettivi ct che con me. Non è più calcio questo, è uno show, in cui tutti i partecipanti cercano di spremere gli appassionati per fare soldi. Questo calcio non mi appartiene. Comunque domani mi aspetto una reazione dagli uomini, più che dai giocatori. A Bologna non lo siamo stati, siamo stati superficiali, i gol sono arrivati da situazioni imbarazzanti”. Perché Radu non viene mai impiegato? “Fino a poco tempo fa non mi ha dato la sensazione di essere in condizione. Lui stesso mi ha detto che dopo il Covid aveva difficoltà a recuperare. Negli ultimi dieci giorni invece l’ho visto in netta crescita e penso che in questo ciclo di partite sarà dentro anche lui”. Che peso dà a Lazio-Inter? “Ci sono tre punti in palio. Non è una partita spartiacque in questo momento della stagione. La Lazio ha fatto una scelta di rottura, è palesemente in un anno di transizione e di costruzione. L’importante è gettare le basi: il primo obiettivo nostro non è giocare un calcio spettacolare, ma trovare solidità. Poi penseremo a divertirci. Presto parlare di obiettivi, dobbiamo crescere e abbiamo tanti margini per farlo. Dopo le nazionali ho sempre un certo timore: ti arrivano giocatori che si allenati in 8-9 maniere diverse. Staccare la spina, tornare e riattaccarla non è così semplice come sembra dall’esterno. Ma siccome c’è questo rischio, meglio giocare con l’Inter che con una squadra meno blasonata”. Le condizioni di Ciro Immobile?
    “Da un paio di giorni si allena con noi, sta abbastanza bene. Gli ha fatto bene rimanere fermo. Gli altri nazionali? Vediamo, solo ieri si sono allenati con noi”. Come si trova la solidità che vuole? “Per il nostro modo di difendere, serve la partecipazione di tutti. Per tenere la linee a metà campo, tutti devono fare i movimenti giusti. A Bologna per esempio non è successo. È inutile condurre la partita se poi, quando non abbiamo la palla, facciamo gli errori in fase difensiva. Abbiamo commesso anche tanti sbagli individuali, soprattutto nell’uno contro uno”. Ci sono state polemiche per il terreno dell’Olimpico: “In tanti si sono lamentati, ma solo a me hanno risposto. Quando ne ha parlato Mourinho nessuno ha replicato. Il terreno dell’Olimpico non è di alto livello, inutile fare giri di parole, anche la Figc ha pensato di spostare la partita Italia-Svizzera. È scadente. Abbiamo avuto rassicurazioni, aspettiamo il miglioramento”. Torna all’Olimpico Simone Inzaghi: cosa pensa di lui? “La storia degli scontri diretti tra allenatori non ci credo, dipende sempre da chi stai allenando. A Empoli ho perso tante partite, a Napoli poche. Inzaghi ha fatto bene, adesso è alla guida di una squadra che potrebbe essere la grande favorita per la vittoria del campionato. Anche se ha ceduto alcuni giocatori, ha fatto acquisti funzionali. Non conosco poi Inzaghi dal punto di vista umano”. Ha pensato alla soluzione per evitare cali di concentrazione? “Trovare una risposta univoca a una problematica mentale che coinvolge 30 persone e un ambiente intero è difficile. Cambiano allenatore, giocatori, forse comprende tutto l’ambiente e non solo lo spogliatoio. Dobbiamo pensare solo che il lavoro può aiutarci a cambiare la mentalità. Sennò rimaniamo in discorsi generici, perché quando si fanno i confronti in tutti gli spogliatoi parlano sempre gli stessi 2. Così è difficile capire quello che veramente c’è nella testa di tutti gli altri. Questo è un gruppo che, nel momento in cui sembra andare nella direzioni giusta, diventa superficiale. La grande partita per me s’è fatta con la Lokomotiv Mosca, quella poteva segnare l’inizio del percorso: in quella squadra lì io mi sono riconosciuto più di quella che ha vinto il derby”. Si allena la mentalità? Magari acquistando giocatori esperti come Leiva… “Bisogna capire se questi giocatori abbiano la capacità di trascinare il gruppo. Se hanno grande mentalità ma poi stanno zitti in campo…” Cosa ti aspetti dall’Inter?
    “Non so neanche chi mando in campo io, come faccio a sapere come giocheranno loro? Spero solo che avremo una grande reazione”. Senza Acerbi si aspetta tanto da Luiz Felipe? “Quanto dagli altri. Nella linea difensiva ancora nessuno ha preso il controllo, c’è poca comunicazione. Non abbiamo chi guida con decisione la linea. Luiz Felipe sta facendo il suo compito bene, ma potrebbe elevarsi a conducente, anche se mi rendo conto che non sia semplice senza avere certezze assolute”.