Adrien Rabiot che in questo momento si sta allenando con la nazionale, ha parlato anche della sua esperienza in bianconero dichiarando qual è il suo punto di vista in merito a cosa significa avere Andrea Pirlo come allenatore per la Juventus rispetto a Maurizio Sarri. Queste le sue dichiarazioni: “Si vede che Pirlo è stato un grande giocatore per la Juve. Il suo staff è più giovane di quello di Sarri e al suo interno ci sono tanti ex giocatori. È più vicino a ciò che cerca la Juve e a cosa rappresenta il club. Spero che Pirlo ci porti sul tetto d’Europa, con Andrea ho lavorato una sola settimana, ma si capisce che è stato un campione. I suoi principi di gioco mi vanno a genio ed è un vantaggio avere uno come lui, soprattutto per noi centrocampisti. È il massimo averlo in panchina”
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JUVENTUS: “UN AMORE MAI NATO”
Il presidente Agnelli ha mantenuto la promessa, aveva parlato di una riflessione dopo l’eliminazione dalla Champions ed eccola qua, Maurizio Sarri esonerato, dopo una sola stagione e uno scudetto vinto.
“A volte non è sufficiente fare il compitino e basta o meglio lo puoi fare, ma non in una realtà come la Juventus, non in una realtà abituata a vincere, una società che ha nel DNA il successo. Il tecnico toscano non credo paghi solo per l’eliminazione di ieri sera, credo non sia mai scoccata la scintilla. Più e più volte in questa stagione si è vista una gestione non all’altezza della situazione, con un Sarri che si, ha portato a casa uno dei tre obbiettivi, ma l’ha fatto con una fatica tale da creare scoramento generale dentro e fuori dal campo, in più circostanze il tecnico si è presentato in conferenza stampa con toni non proprio consoni con l’ambiente bianconero, nervosismi eccessivi e risposte seccate.
Molte volte da fuori si è avuta la sensazione generale di una gestione mai convincente e serena del gruppo bianconero, della gestione non proprio ottimale di due patrimoni come Ronaldo e Dybala. Il tecnico infatti più e più volte alla domanda: “Come vede Ronaldo e Dybala insieme?”, rispondeva seccatamente con un: “Sono io il tecnico, i due insieme non possono coesistere!” “Beh caro Maurizio non è proprio così, anzi, mi permetto, le vittorie più belle e convincenti quest’anno le hai fatte con quei due fenomeni in campo insieme, dopo la ripresa post Covid, hai ottenuto un filotto di vittorie grazie alle marcature di Cristiano e Paulo.” Senza dimenticare poi nel mezzo una finale di Coppa Italia, persa si ai rigori, ma giocata senza mordente, voglia, grinta, non da Juventus.
Credo che ognuno dei due abbia dato qualcosa all’altro, entrambi avete portato a casa un titolo, unica differenza che per la Juve era il nono di fila, per mister Sarri il primo. Ci avete provato, non è andata, l’amore non è sbocciato, il club ora si metterà in moto e cercherà un nuovo tecnico e lo farà nel migliore dei modi ed il tecnico Sarri avrà tempo e modo per meditare su cosa non ha funzionato, per migliorarsi magari domani. Buona fortuna.” -
UFFICIALE: LA JUVENTUS ESONERA MAURIZIO SARRI
Attraverso il proprio sito ufficiale, la Juventus ha comunicato ufficialmente l’esonero di Maurizio Sarri sollevato dal suo incarico di allenatore della prima squadra.
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JUVENTUS: ESONERO SARRI!! MANCA SOLO L’ UFFICIALITÀ
Maurizio Sarri non sarà più l’ allenatore della Juventus, in mattinata si è svolta una riunione dirigenziale ed è stata presa la decisione. L’ ufficialità è attesa a breve. La società bianconera è già a lavoro per il suo sostituto. Inzaghi e Pochettino i favoriti.
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CHAMPIONS LEAGUE: “UN SUPER RONALDO NON BASTA, JUVE FUORI!”
Che non fosse una partita facile lo si era già capito nei giorni scorsi, che la Juventus di quest’anno non sia stata la solita squadra che siamo stati abituati ad ammirare è agli occhi di tutti, che Sarri abbia la sua dose di colpe è fuori discussione, che Ronaldo sia un fuoriclasse immenso è l’ennesima conferma.
La Juventus esce dalla Champions, lo fa nel modo più amaro. Dopo la gara d’andata persa per 1 a 0, i bianconeri erano chiamati a fare una partita gagliarda, ma come è successo spesso in questa stagione la squadra è andata a sprazzi, andando prima sotto con un rigore dubbio siglato da Depay per poi pareggiare di nuovo con un penalty molto generoso messo a segno da Cristiano Ronaldo. Nella ripresa i bianconeri ci provano con il solito fenomeno, che va a segno con una magia di sinistro, una sassata violentissima che non da scampo a Lopes. Nel finale esce in lacrime dopo l’ennesimo infortunio Paulo Dybala, in una serata nella quale le cose non sono proprio girate per il verso giusto.
La delusione in casa bianconera è tanta, non solo per il risultato, ma soprattutto per la prestazione. Una squadra spenta, lenta, macchinosa e prevedibile, tenuta in vita dalle giocate del solito marziano CR7. E ora? Cosa succederà in casa bianconera? Sicuramente il tecnico Sarri non sarà più così tranquillo come nei giorni scorsi, non tanto per oggi, ma un’eliminazione così netta unita ad una stagione tutt’altro che brillante, con numerosi alti e bassi, potrebbe aprire nuovi clamorosi scenari in casa Juventus.
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CHAMPIONS LEAGUE: “JUVENTUS E’ L’ORA DELLA VERITA’!!!”
Il grande giorno è arrivato, questa sera all’Allianz Stadium andrà di scena il secondo atto, quello decisivo, fra la Juventus ed il Lione del tecnico Garcia. Si ripartirà dall’1 a 0 per i francesi nella gara d’andata, gli uomini di Sarri e il tecnico stesso sono chiamati ad una risposta importante, soprattutto in campo europeo.
La Juventus sa benissimo dell’importanza di questa gara, lo sanno società, tecnico e giocatori. Un’eventuale eliminazione cambierebbe completamente i giudizi, già non del tutto esaltanti sulla stagione bianconera, che ha visto si la conquista del nono scudetto consecutivo, ma ne ha evidenziato alcuni limiti insoliti per storia e forza del club.
Il tecnico del Lione, ex conoscenza del nostro calcio Garcia, sa benissimo che il risultato dell’andata non potrà bastare e punterà sui suoi uomini migliori. Il francese si affiderà al suo 3-5-2 classico, con Depay che farà coppia in avanti con Dembélé, Bubois e Corner a fare le due fasce, la linea mediana tutta giovane sarà composta dal gioiellino Aouar, Caqueret gran corridore e Guimarães a costruire gioco. La linea difensiva sarà composta da Denayer, Marcelo e Marcal.
Maurizio Sarri sa benissimo di giocarsi molto nella gara di questa sera, una gara che partirà con il dubbio Dybala. L’argentino resterà in stand-by fino alla fine, con ogni probabilità sarà recuperato almeno per la panchina, dato che la Juventus non avrà attaccanti visto anche l’infortunio di Douglas Costa. Senza ogni dubbio ad affiancare Cristiano Ronaldo in avanti, ci saranno Higuain e Bernardeschi. L’undici bianconero con ogni probabilità vedrà Szczesny fra i pali, linea difensiva a quattro composta da Cuadrado, De Ligt, Bonucci e Alex Sandro, il centrocampo vedrà Rabiot, Pjanic e bentancur, davanti come detto in precedenza Higuain, Bernardeschi e l’uomo delle rimonte europee Cristiano Ronaldo.
L’ultima parola spetterà al campo, la Juventus è nota per grandi imprese, basti ricordare l’opera d’arte compiuta nella rimonta sull’Atletico Madrid di Simeone, con una tripletta di un CR7 monumentale. Questa sera alle 21’00, sapremo la verità. -
SARRI, IL VINCITORE IN BILICO
La Juventus si prepara a vincere l’ennesimo scudetto, basta una vittoria stasera con l’Udinese e con tre giornate d’anticipo sarà il nono di fila, eppure Maurizio Sarri sembra vivere una situazione paradossale. Conte, Gattuso, Gasperini, Inzaghi, Fonseca, Pioli, dovrebbero essere tutti riconfermati, e lui che invece porta a casa la vetta della classifica è in dubbio. Ovviamente questo discorso fatto per assurdo poi deve essere contestualizzato e bisogna aggiungere che la scelta di Sarri era stata fatta dalla dirigenza bianconera un po’ forse per rispondere alle critiche che gli erano state mosse riguardo la mancanza di bel gioco, e un po’ per essere competitivi in Europa e puntare a vincere la Champions, considerando che CR7 è sempre decisivo ma la carta d’identità non mente mai.
Possiamo dire che il bel gioco, l’applicazione del Sarrismo, non si è vista così tanto o comunque molto a sprazzi e non in maniera costante come era stato per il passato. Allora la permanenza sulla panchina bianconera dell’allenatore ex Napoli ed Empoli sarà garantita solo dalla vittoria della Champions League questa estate? La risposta a questa domanda è forse… Sul piatto della bilancia vanno inseriti tanti fattori. Primo tra tutti il fatto che stiamo parlando di una stagione anomala e di una Champions ancora più strana, si giocherà in 10 giorni, finale a parte, partite secche e ad agosto con 30° dopo un campionato chiuso in forcing e in ritardo rispetto agli altri campionati europei. Quindi ci sarebbero moltissime attenuanti per giustificare la mancata vittoria della coppa più ambita e che sembra negli ultimi anni irraggiungibile per la Juve.
Un altro fattore da prendere in considerazione è anche il possibile sostituto del tecnico toscano. La lista degli allenatori su cui puntare per la prossima stagione si restringe sempre di più, ed inoltre c’è sicuramente la panchina del Barcellona da dover ricoprire e forse, a seconda di quello che succederà in Champions, anche quella del Psg. Il nome che sicuramente potrebbe interessare è quello di Mauricio Pochettino, svincolato e con una buona esperienza a livello europeo, ricordiamo la finale raggiunta nel 2019 con il Totthenam. Occhio al Barça che però oltre all’argentino valuta anche Laurent Blanc e più di tutti Max Allegri, che in Catalogna ritroverebbe il suo pupillo Pjanic. A seguito di questa stagione in Serie A della Lazio, Simone Inzaghi potrebbe essere un nome per la panchina bianconera, tenendo presente che il tecnico biancoceleste era stato accostato alla Juventus già nello scorso giugno, quando poi si scelse Maurizio Sarri. Da monitorare è anche la situazione del Real Madrid, infatti fanno preoccupare delle dichiarazioni dei giorni scorsi di Zinedine Zidane, nelle quali il tecnico francese era stato molto vago circa il suo futuro, e quindi un ritorno, da allenatore, in caso di divorzio con i Blancos, non è da escludere; ma resta comunque molto difficile. Il sogno poi sarebbe quell’allenatore che tante volte è stato accostato ai bianconeri e che tanto fa gola ad Agnelli, Pep Guardiola, ma che dopo la sentenza Uefa sembra blindato al Manchester City. Nel caso in cui però il City vincesse la Champions e quindi Guardiola raggiungesse il suo obiettivo con la squadra inglese cosa potrebbe succedere?
Il destino di Sarri sembra comunque ancora tutto da scrivere, fatto sta che il solo campionato non sembra bastare più alla dirigenza juventina. Quindi il nono scudetto consecutivo potrebbe non essere sufficiente ad assicurare e mettere al riparo la panchina del tecnico toscano. Resta ancora tutto da vedere… -
SARRI: “MI GIRANO QUANDO DICONO CHE NON HO VINTO NIENTE IN ITALIA”
Alla vigilia della finale di Coppa Italia tra Napoli-Juventus, durante la conferenza stampa Maurizio Sarri ha voluto fare chiarezza in maniera molto diretta riguardo alla possibilità di vincere il suo primo trofeo in Italia. ” Mi girano quando sento dire che in Italia non ho vinto nulla, sono riuscito a fare tutte le promozioni e non ho saltato nessuna categoria, dall’eccellenza alla Serie A, fallendo solo una promozione dalla C1 alla B, è stato un percorso difficile perché conquistare promozioni in categorie inferiori è molto complicato, adesso voglio aiutare i ragazzi a vincere un trofeo e fare felice i tifosi”. Sottolinea così l’importanza di fare la cosiddetta “Gavetta”, un percorso ammirevole il suo per ogni giovane allenatore e sicuramente pieno di soddisfazioni a livello personale.
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DYBALA-INTER: E’ MOLTO POSSIBILE!!!
Era il 2012, quando un giovane Dybala coltivava il sogno nerazzurro. Ora quel sogno, se Lautaro andasse al Barcellona, diventerebbe possibile. L’argentino non dimentica di essere stato messo in vendita, del dualismo, anche se non troppo visibile, con Cristiano Ronaldo, ma soprattutto la Juventus sa molto bene che per sistemare un pò il bilancio, la cessione dell’attaccante è quasi scontata. Quasi 100 milioni in entrata, una grossa plusvalenza, che per metterebbero di inserire giovani, perchè ci sono diversi “over”. Non si trovano in rosa altri giocatori vendibili per creare quella plusvalenza e quell’entrata monetaria, se non in un altro modo, ovvero disfare mezza rosa per poter far entrare la stessa cifra. Cosa che Sarri non vuole, anzi, il tecnico avrebbe già individuato alcuni uomini importanti e giovani, da Kulusevski per poi proseguire con Chiesa e Milik un attaccante che al tecnico piace tantissimo. Certo, potrebbe essere ceduto all’estero, ma l’argentino potrebbe volere rimanere in Italia. Nei prossimi giorni nuovi dettagli.
La dirigenza nerazzurra questo lo sa ed è disposta a comprare Dybala per una cifra superiore ai 90 milioni di euro, e offrire un contratto che potrebbe essere di 5 anni e non quadriennale, all’argentino. Tutto dipende da Lautaro, ma quel giocatore visto ieri sembrerebbe molto lontano da quello che i tifosi conoscono. Il sogno Marotta potrebbe avverarsi. -
DALL’INGHILTERRA: JORGINHO VUOLE RESTARE AL CHELSEA
Il nome di Jorginho è sempre molto nominato soprattutto quando viene accostato a seguire l’allenatore che lo ha lanciato, Maurizio Sarri. Dall’Inghilterra però assicurano che secondo quanto riportato dal media inglese “The Athletic”, il centrocampista del Chelsea vorrebbe restare a Londra e non si parla con il suo ex allenatore da quando le loro strade si sono separate l’anno scorso. Il giocatore si trova bene e dopo un periodo inizialmente difficile si sarebbe ambientato bene in Inghilterra, il rapporto con Lampard è ottimo.