Tag: Serie A

  • Fiorentina, Kean: “Alla Fiorentina sono rinato”

    Fiorentina, Kean: “Alla Fiorentina sono rinato”

    L’ attaccante della Fiorentina Moise Kean ha parlato di vari argomenti in una interessante intervista. Ecco le sue parole

    Doppia cifra in campionato e primo disco in uscita… E’ felice?

    “Sì assolutamente. Mi è sempre piaciuto fare musica nei giorni liberi, mi permette di staccare. Bisogna fare quello che ci rende felice e a me la musica rende felice. Ascolto sempre musica, mi fa sentire bene”.

    Ci racconta la prima chiamata con mister Palladino?

    “Mi ha chiesto come stavo, come era il mio umore. Non erano vacanze tranquille, dovevo prendere delle decisioni. Lui mi ha convinto col suo progetto, questa cosa mi ha fatto sentire bene. Mi ha fatto capire di avere fiducia in me e che avremmo potuto fare grandi cose”.

    Una bella stagione dopo le difficoltà della scorsa.

    “Questo fa capire tanto: dopo il buio c’è sempre la luce, per me lo scorso anno è stato difficile, meno male ho trovato la Fiorentina che ha creduto in me, così come il mister”.

    29 dicembre, ecco la sfida contro la Juventus.

    “E’ una data importante. Sono tornato alla Juve che avevo grandi aspettative, volevo essere protagonista. Poi ci sono state delle scelte che non mi andavano bene e questo mi ha tirato giù di morale, in più ci sono stati gli infortuni e mentalmente quindi non c’ero. Se non hai la fiducia dell’allenatore e della squadra non stai bene, ho dovuto gestirmela da solo. Sono andato giù di morale ma sapevo che un giorno sarebbe toccato a me”.

    Chosen, il titolo del suo primo album

    “Il prescelto. Nelle mie zone mi hanno sempre dato questo nome… Nella musica mi viene tutto naturale, ho tanti amici che cantano. Quando sei fatto per fare una cosa ti viene naturale… Mi diverto a stare sul palco e far sentire agli altri il mio messaggio”.

  • Inter, Bisseck è contento del rinnovo

    Inter, Bisseck è contento del rinnovo

    Bisseck sta diventando un pilastro dell’Inter di Simone Inzaghi. In un’intervista ha parlato di vari argomenti tra cui anche il rinnovo del contratto fino al 2029 con il club dei nerazzurri:

    “Firmare un contratto per un grande club come l’Inter è emozionante. Per me è un grande segno di fiducia e rispetto perché non credo che in molti pensassero mi comportassi così bene da subito, quindi sono semplicemente felice di averlo fatto. Ho ancora molta strada da fare, posso ancora fare molto meglio, ma penso che la direzione sia quella giusta”.
    All’inizio della scorsa stagione ha incontrato un po’ di difficoltà e ha giocato poco.
    “A dire il vero me l’aspettavo perché quando guardi da dove vengo, dal campionato danese, non una delle leghe più competitive d’Europa, sai che sei un po’ indietro nelle gerarchie. Ho impiegato il primo mese per ambientarmi, penso di averlo fatto bene. Alla fine, è tutto nella tua testa. Devi essere mentalmente forte perché è molto facile perdere la fiducia, soprattutto all’inizio quando giochi pochissimo. Ma devi andare avanti e aspettare la tua occasione, per farti trovare pronto, perché spesso è l’unica che ti capita”.
    Ha qualche rimpianto per la gara persa in Coppa Italia contro il Bologna l’anno scorso? Lì giocò da titolare.
    “Vogliamo vincere ogni competizione, quindi non è che pensiamo di recuperare in questa stagione. Prepariamo seriamente ogni gara”.
    Come ricorda il suo primo gol in A con l’Inter?
    “Un po’ come una favola perché era il giorno prima di Natale, la mia famiglia era allo stadio. Se segni a San Siro, vivi un’emozione diversa. In trasferta non è la stessa cosa. Quando senti l’intero stadio che grida il tuo nome cinque volte e vedi i tuoi compagni felici, è un’emozione difficile da descrivere”.
    A Bologna poi segnò un gol arrivato su assist di Bastoni. Da braccetto a braccetto.
    “Non sapevo che Inzaghi avesse detto che per un gol così avrebbe pagato la cena alla squadra, gli parlerò (ride, ndr). Ma non è qualcosa che abbiamo preparato, penso la gente esageri un po’. Sì, è pazzesco un gol così, ma noi vogliamo semplicemente segnare. Sappiamo che quando Bastoni ha la palla può succedere qualcosa, cerca di creare occasioni. Quel giorno ero lì, non so cosa ci facessi in posizione così avanzata, ma ero nel posto giusto al momento giusto”.
    Inzaghi chiede ai difensori di essere anche dei registi aggiunti.
    “È sicuramente un modo diverso di giocare, ma già in Danimarca avevo molta libertà giocando da terzo difensore di sinistra, quindi ero già abbastanza abituato. Abbiamo grandi responsabilità come difensori: dobbiamo costruire da dietro, essere aggressivi e tenere bene la linea. Ecco perché ci vuole tempo prima che l’allenatore si fidi di te, in quella posizione non è facile, facciamo muovere l’intera squadra. Ma è bello e divertente. Hai molta libertà, l’allenatore si fida di te perché sappiamo quando dobbiamo dribblare. Credo sia un modo di giocare diverso in tutta Europa”.
    Come è il suo rapporto con Inzaghi?
    “Parliamo molto, so che si fida di me. Sa che quando sono in campo la qualità non cala. Sono molto contento di come sta andando”.
    Il ricordo più bello dello Scudetto?
    “Se devo essere altruista, quando abbiamo vinto il derby, anche se non sono sceso in campo. Se devo essere sincero, ricordo a malapena la gara, quando l’arbitro ha fischiato la fine è stato incredibile. Il modo in cui è esploso lo stadio, la felicità dei compagni. Il significato della seconda stella è davvero indescrivibile, un qualcosa che non dimenticherò mai”.
    Anche la festa a Milano?
    “Sì, anche…”.
    Come spiegherebbe in famiglia il soprannome ‘Bisteccone’?
    “Non so come sia successo, nei commenti social ho visto questo soprannome. Ero confuso, soprattutto perché non sapevo l’italiano in quel periodo. Ma ora mi chiamano così anche i miei compagni e i miei familiari. È un po’ troppo a questo punto (ride, ndr). Penso comunque che ci siano soprannomi peggiori, ma non ho dovuto dare spiegazioni a casa perché la mia famiglia segue molto da vicino la mia carriera”.
    Come procede la sua vita milanese?
    “È bello vivere a Milano, specialmente per me che ho sempre vissuto in piccole città. È qualcosa di nuovo per me perché c’è sempre qualcosa da fare, posti da vedere. Mi piace e basta. Anche se i prezzi degli affitti potrebbero essere più bassi, il resto è abbastanza bello”.
    Ha incontrato Travis Scott, come è stato?
    “Mi piace l’hip hop, era ancora la pre-season quando un membro dei media mi ha chiesto se volessi andare al suo concerto. Io ho pensato: ‘Perché no?’. Non mi aspettavo di incontrarlo davvero perché non sono il tipo di ragazzo che va ai concerti o roba del genere. Non mi piacciono i posti con troppa gente. Non abbiamo avuto molto tempo per parlare, ma è stato super cool. Uno degli aspetti più belli della vita da calciatore sono le esperienza fuori dal calcio”.
    Quali sono i vostri obiettivi a livello di club e quali sono quelli suoi personali?
    “Vogliamo vincere tutte le competizioni a cui partecipiamo, vogliamo sicuramente ripeterci in campionato, vincere Supercoppa e Coppa Italia. Stiamo cercando di vincere tutto perché pensiamo di avere la forza per farlo. A livello personale, invece, voglio giocare il più possibile. Penso di essere partito bene in questa stagione, ho giocato molto di più: se facciamo un parallelo con l’anno scorso, a questo punto della stagione credo di aver più che triplicato il minutaggio. Quindi voglio avere continuità nelle prestazioni, penso sia questa la cosa più importante per un difensore su cui tutti possano contare. Poi, ovviamente, vorrei ricevere la prima chiamata dalla Nazionale, magari a marzo quando giocheremo qui (a San Siro, ndr) contro l’Italia: questa sarebbe una bella storia. Penso di essere sulla buona strada, le cose stanno andando bene”.
    Qual è il suo rapporto con la vittoria e la sconfitta?
    “Odio perdere più di quanto ami vincere, lo posso dire sinceramente. Perdere dà una sensazione di non senso, è come se una parte di te morisse. Non tutto il corpo, ma il tuo fegato o qualcosa di simile. Mi irrita in senso negativo. Vincere è bello, ma perdere mi fa davvero male, mi fa arrabbiare. Ma alla fine l’obiettivo è sempre la vittoria, quindi non giochiamo per non perdere, ma per vincere”.

  • Serie A, le probabili formazioni della 18a giornata di campionato

    Serie A, le probabili formazioni della 18a giornata di campionato

    Ecco le probabili formazioni della 18esima giornata del campionato di Serie A .

    EMPOLI-GENOA (sabato, ore 15.00)

    EMPOLI (3-5-2): Vasquez; Goglichidze, Ismajili, Pezzella; Gyasi, Anjorin, Grassi, Henderson, Cacace; Esposito, Colombo.

    Allenatore: D’Aversa.

    GENOA (4-3-2-1): Leali; Sabelli, Bani, Vasquez, Martin; Frendrup, Badelj, Thorsby; Zanoli, Vitinha; Pinamonti.

    Allenatore: Vieira.

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    PARMA-MONZA (sabato ore 15.00)

    PARMA (4-2-3-1): Suzuki; Coulibaly, Leoni, Balogh, Valeri; Keita, Sohm; Man, Hernani, Cancellieri; Bonny.

    Allenatore: Pecchia.

    MONZA (3-4-2-1): Turati; Izzo, Pablo Marì, Carboni; Birindelli, Bianco, Bondo, Kyriakoupoulos; Maldini, Caprari; Mota.

    Allenatore: Bocchetti.

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    CAGLIARI-INTER (sabato ore 18.00)

    CAGLIARI (4-2-3-1): Sherri; Zappa, Mina, Luperto, Obert; Makoumbou, Adopo; Zortea, Gaetano, Augello; Pavoletti.

    Allenatore: Nicola.

    INTER (3-5-2): Sommer; Bisseck, De Vrij, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Thuram, Lautaro.

    Allenatore: Inzaghi.

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    LAZIO-ATALANTA (sabato ore 20.45)

    LAZIO (4-3-3): Provedel; Marusic, Gila, Romagnoli, Tavares; Guendouzi, Rovella, Dele-Bashiru; Isaksen, Castellanos, Zaccagni.

    Allenatore: Baroni.

    ATALANTA (3-4-1-2): Carnesecchi; Kossounou, Hien, Kolasinac; Bellanova, De Roon, Ederson, Zappacosta; Pasalic; De Ketelaere, Lookman.

    Allenatore: Gasperini.

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    UDINESE TORINO (domenica ore 12.30)

    UDINESE (3-5-2): Sava; Kristensen, Kabasele, Toure; Zemura, Lovric, Karlstrom, Ekkelenkamp, Ehizibue; Thauvin, Lucca.

    Allenatore: Runjaic.

    TORINO (3-5-2): Milinkovic-Savic; Vojvoda, Coco, Masina; Pedersen, Ricci, Linetty, Gineitis, Sosa; Karamoh, Sanabria.

    Allenatore: Vanoli.

    NAPOLI-VENEZIA (domenica ore 15.00)

    NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Olivera; Anguissa, Lobotka, McTominay; Politano, Lukaku, Kvaratskhelia.

    Allenatore: Conte.

    VENEZIA (3-4-2-1): Stankovic; Altare, Idzes, Sverko; Zampano, Andersen, Nicolussi Caviglia, Ellertsson; Oristanio, Busio; Pohjanpalo.

    Allenatore: Di Francesco.

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    JUVENTUS-FIORENTINA (domenica ore 18.00)

    JUVENTUS (4-2-3-1): Di Gregorio; Savona, Gatti, Kalulu, Cambiaso; Locatelli, Thuram; Conceicao, Yildiz, Mbangula; Vlahovic.

    Allenatore: Motta.

    FIORENTINA (4-2-3-1): De Gea; Dodò, Comuzzo, Ranieri, Gosens; Adli, Cataldi; Colpani, Gudmundsson, Beltran; Kean.

    Allenatore: Palladino.

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    MILAN-ROMA (domenica ore 20.45)

    MILAN (4-2-3-1): Maignan; Emerson Royal, Gabbia, Thiaw, Theo; Terracciano, Fofana; Chukwueze, Reijnders, Jimenez; Camarda.

    Allenatore: Fonseca.

    ROMA (3-4-2-1): Svilar; Mancini, Hummels, Ndicka; Saelemaekers, Koné, Paredes, Angelino; Dybala, El Shaarawy; Dovbyk.

    Allenatore: Ranieri.

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    COMO-LECCE (lunedì ore 18.30)

    COMO (4-2-3-1): Reina; Van der Brempt, Moreno, Goldaniga, Kempf; Sergi Roberto, Da Cunha; Fadera, Strefezza, Nico Paz; Belotti.

    Allenatore: Fabregas.

    LECCE (4-3-3): Falcone; Dorgu, Baschirotto, Jean, Gallo; Coulibaly, Berisha, Rafia; Pierotti, Krstovic, Morente.

    Allenatore: Giampaolo.

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    BOLOGNA-HELLAS VERONA (lunedì ore 20.45)

    BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; Holm, Beukema, Lucumì, Miranda; Freuler, Pobega; Orsolini, Ferguson, Odgaard; Castro.

    Allenatore: Italiano.

    HELLAS VERONA (3-4-2-1): Montipò; Dawidowicz, Coppola, Ghilardi; Tchatchoua, Duda, Belahyane, Lazovic; Sarr, Suslov; Tengstedt.

    Allenatore: Zanetti.

  • Parma, Pecchia: “Conta l’aspetto mentale”

    Parma, Pecchia: “Conta l’aspetto mentale”

    Il tecnico del Parma Fabio Pecchia ha parlato in conferenza stampa in vista della sfida di domani pomeriggio contro il Monza. Ecco le sue dichiarazioni.

    Come si prepara una partita così importante con tante assenze?

    “Non ci sarà Delprato, per il resto il gruppo è quello della scorsa settimana. Detto questo, su tutto quello che è fuori non possiamo farci niente. Dovremo pensare alla partita sul campo, alla concentrazione e l’aspetto mentale: sono tutti indirizzati sui giocatori che ci sono, sul gruppo che c’è, perché sul campo dobbiamo dare risposte a noi stessi”.

    Nelle ultime cinque il Parma ha perso quattro volte.

    “I dati presi per 4-5 partite hanno un valore fino ad un certo punto. Va analizzato tutto il percorso, nelle ultime partite abbiamo affrontato Inter, Atalanta, Lazio, Hellas e Roma. Dobbiamo pensare a fare un’altra partita, con le nostre energie. Domani sul campo tutti noi dovremo spingere per la partita”.

    Il Parma non è mai stato nelle ultime tre. Cosa serve sul mercato?

    “L’obiettivo è chiaro e lo ripetiamo ogni settimana: tenersi stretta la categoria. La classifica è delineata, c’è un gruppo che fa un campionato a parte e uno che sta lì. L’obiettivo finale sarà raggiunto per uno scarto di punti, detto ciò abbiamo affrontato la stagione con una rosa giovanissima, che ha avuto situazioni straordinarie. Abbiamo quattro giocatori che hanno subito operazioni, è evidente che il mercato ci servirà per intervenire. Dal punto di vista numerico questa rosa va reintegrata. Quattro operazioni sono straordinarie”.

    Come sopporta questa squadra così giovane questa situazione?

    “Dobbiamo dare qualcosa in più, perchè abbiamo fatto poco nell’ultima gara. Dobbiamo affrontare questo momento con spirito, personalità, e con l’ambiente che spinge in quella direzione. Ci serve anche questo”.

    Tatticamente che Parma sta preparando?

    “Devo tenere conto della condizione e dello stato di forma di alcuni giocatori. Domenica abbiamo provato un assetto che possiamo ripercorrere. C’è un aspetto mentale che deve farla da padrone, oltre a quello tattico”.

    Domani si vedrà chi è veramente tifoso del Parma?

    “Abbiamo sempre avuto un bel rapporto con l’ambiente. È un momento particolare, ma stiamo vicini ai ragazzi. Abbiamo bisogno di una spinta, come dicevo due anni fa nei nostri momenti di alti e bassi, tanto dipende dal nostro atteggiamento sul campo. Se riusciamo a spingere i nostri tifosi sarà un Tardini importante”.

    Negli scontri diretti il Parma fa fatica.

    “Al di là dell’importanza degli scontri diretti, dobbiamo dare una risposta per quello che sappiamo fare. Saper giocare, essere passionali, va messo tutto in campo e domani affrontiamo una squadra che negli ultimi due anni ha fatto quasi 100 punti in Serie A”.

    Che partita si aspetta dopo il cambio allenatore?

    “Non credo cambierà molto lo stile di gioco. Faccio un in bocca al lupo a Bocchetti, è venuto anche a trovarci ed è un grandissimo amico. Mi sembra in linea con il Monza di Nesta, con due trequartisti. Non penso cambi molto, ma quando c’è un cambio di allenatore c’è anche un cambio dal punto di vista mentale”.

    Come state mentalmente?

    “C’è differenza di categoria e il dettaglio non è banale rispetto al passato. Continuo a chiedere di avere fiducia, anche il saper reagire è una capacità per diventare anche più forti”.

    Com’è stato il primo allenamento dopo Roma?

    “Di solito non dico quello che dico ai ragazzi. Il giorno prima di Natale ho augurato a tutti di passare un buon Natale, nonostante il nostro mestiere condizioni la vita privata. Mi sono sentito di dire ai ragazzi di affrontare quei giorni con le famiglie, prima di affrontare il nostro percorso e riprendere il nostro cammino con serietà e professionalità come sempre”.

    Si aspetta una reazione domani?

    “Sono convinto che troveremo le forze per affrontare questo momento, ma anche questo serve per il futuro e per il nostro presente. Il nostro campionato passa anche da questi momenti, ma ci vuole la forza di capire il momento e affrontarlo con petto in fuori e con forza”.

    Estevez è recuperato?

    “Non è in condizione di stare con il gruppo, anche se ha fatto qualcosa”.

  • Empoli, D’Aversa: “Non pensiamo al mercato”

    Empoli, D’Aversa: “Non pensiamo al mercato”

    Ecco di seguito le parole in conferenza stampa dell’allenatore dell’Empoli Roberto D’Aversa alla vigilia della partita contro il Genoa.

    Quanta soddisfazione le stanno dando i suoi ragazzi?

    “C’è grande soddisfazione fin dal primo giorno, negli ultimi due anni l’Atalanta è stata messa poco in difficoltà ma purtroppo i complimenti non muovono la classifica. Non dobbiamo sentirci appagati, domani affrontiamo una squadra molto difficile che sta recuperando e ha un certo equilibrio e una certa intensità. Dovremo essere intensi come a Bergamo, anche se in maniera diversa. Quello che si è fatto ci deve dare delle certezze per la partita di domani”

    Ha qualche dubbio di formazione soprattutto a centrocampo? Dietro ci sarà ancora Cacace?

    “Sicuramente abbiamo fatto altre valutazioni e abbiamo lavorato su diverse situazioni. Fazzini ha fatto una settimana in più di lavoro ma va considerato che sta tornando da un lungo periodo. A Bergamo non era la sua partita ideale ma era giusto dargli minutaggio. Dubbi ce ne sono sempre, anche oggi nella rifinitura su 3-4 posizioni ho alternato vari giocatori. Mi riservo domani di decidere”

    Un chiave può essere il gioco sulle fasce?

    “Indipendentemente dal loro sistema di gioco, qualsiasi zona del campo può fare la differenza. Si lavora sempre in base alle caratteristiche degli avversari, ci comporteremo di conseguenza quando abbiamo la palla noi. I duelli sulle fasce possono essere importanti perché loro sono molto stretti centralmente”

    Avete segnato solo due gol in casa. A Bergamo le due punte erano più vicine?

    “Hanno giocato nella stessa maniera in quasi tutte le partite. Si può anche partire con tre punte di ruolo, ma se poi non occupano certe zone per dialogare cambia poco. Hanno dialogato bene, in casa abbiamo giocato contro grandi squadre. Esposito ha già fatto tanti gol, Colombo ha quasi eguagliato se stesso in campionato. Bisogna ragionare su come le squadre ti affrontano. Sotto l’aspetto realizzativo i ragazzi stanno riportando numeri importanti”

    Potremmo vedere qualche novità dietro, ad esempio qualche giovane?

    “A livello numerico siamo questi, devo considerare la rosa nell’interezza perché ci possono essere difficoltà. Tutti hanno dimostrato di fare bene quando sono stati chiamati in causa. Non mi piace stare a pensare alle assenze, ma i ragazzi stanno sopperendo a tutte le difficoltà. Marianucci, quando sono arrivato qua, era destinato ad andare a giocare, ma col lavoro quotidiano ha cambiato le gerarchie. L’importante è che i giovani non si sentano già arrivati, ma ho un gruppo eccezionale”.

  • Serie A, le designazioni arbitrali della 18a giornata

    Serie A, le designazioni arbitrali della 18a giornata

    Ecco le designazioni arbitrali delle partite gare valide per la 18ª giornata del Campionato di Serie A 2024/25 in programma domenica 29 dicembre.

    Empoli – Genoa Sabato 28/12 H.15.00

    Rapuano

    Peretti – Di Gioia

    Iv: Ferrieri Caputi

    Var: Paterna

    Avar: Guida

    Parma – Monza Sabato 28/12 H.15.00

    La Penna

    Mastrodonato – Ricci

    Iv: Zufferli

    Var: Marini

    Avar: Abisso

    Cagliari – Inter Sabato 28/12 H.18.00

    Doveri

    Mondin – Moro

    Iv: Giua

    Var: Serra

    Avar: Maresca

    Lazio – Atalanta Sabato 28/12 H.20.45

    Massa

    Bindoni – Rossi M.

    Iv: Manganiello

    Var: Di Paolo

    Avar: Sozza

    Udinese – Torino H.12.30

    Fourneau

    Rossi C. – Di Giacinto

    Iv: Prontera

    Var: Abisso

    Avar: Sozza

    Napoli – Venezia H.15.00

    Marchetti

    Raspollini – Palermo

    Iv: Cosso

    Var: Nasca

    Avar: Paterna

    Juventus – Fiorentina H. 18.00

    Mariani

    Berti – Zingarelli

    Iv: Feliciani

    Var: Di Bello

    Avar: Guida

    Milan – Roma H. 20.45

    Fabbri

    Costanzo – Vecchi

    Iv: Marcenaro

    Var: Meraviglia

    Avar: Di Paolo

    Como – Lecce Lunedì 30/12 H. 18.30

    Piccinini

    Del Giovane – Bercigli

    Iv: Bonacina

    Var: Mazzoleni

    Avar: Camplone

    Bologna – H. Verona Lunedì 30/12 H. 20.45

    Ayroldi

    Rossi L. – Ceccon

    Iv: Dionisi

    Var: Pezzuto

    Avar: Di Bello

  • Cagliari, Nicola: “L’Inter ha grandi qualità”

    Cagliari, Nicola: “L’Inter ha grandi qualità”

    Il tecnico del Cagliari, Davide Nicola, parla in conferenza stampa della partita di domani contro l’Inter.

    Si dice sempre che in queste gare non sarebbe obbligatorio vincere. Non è l’idea di Nicola, giusto?
    “Assolutamente. L’Inter è una squadra di grandissima qualità ed abbiamo bisogno di fare una partita gagliarda con tanta aggressività, cercando di non smettere di giocare, ma farlo con la giusta attenzione. Dovremo capire i momenti in cui cercare di colpire. Infermeria? Nessuno a parte Zito”.
    A Venezia si è visto un passo indietro rispetto ad altre partite. Cosa evitare?
    “Contro l’Inter servirà capacità di recupero immediato. A Venezia avevamo l’atteggiamento di chi voleva vincere. Abbiamo dominato nettamente il primo tempo. Abbiamo fatto delle valutazioni, ovvero che non basta fare bene quanto progettato, ma si dovrebbe avere più cattiveria nel gestire le situazioni. Abbiamo subito una sola azione pericolosa e l’abbiamo gestita male. Dobbiamo pretendere di più sotto l’aspetto nervoso, così non basta e stiamo lavorando. Perdere così ti deve fare innervosire”.
    Mancano due giornate alla fine del girone: i numeri parlano di una squadra che non segna. Come risolver il problema?
    “I numeri dimostrano fino ad un certo punto. Con una vittoria potresti guadagnare diverse posizioni e viceversa. Il Cagliari sta producendo molto, ma non siamo ancora all’altezza sotto l’aspetto qualitativo. I ragazzi sanno che devono andare oltre, sia in fase di possesso che in fase di non possesso. A Venezia abbiamo concesso poco, ma un primo tempo così non l’abbiamo mai fatto. Eppure quando avremmo dovuto manifestare più attenzione siamo caduti. Non abbiamo giocatori tanto pronti, ma abbiamo la fiducia, l’impegno e la determinazione”.
    Piccoli è sembrato affaticato, Pavoletti ha segnato: potrebbe esserci una staffetta?
    “Tutti, a parte Jankto, hanno avuto un certo minutaggio, alcuni anche per scelte della società. Pavoletti è un grande professionista, è sempre utile, ed ha qualità per certe situazioni. Ma non posso farlo giocare come faccio con Piccoli. Potrebbe anche partire titolare”.
    Il problema dell’attacco è legato alle caratteristiche degli elementi o all’ultimo passaggio?
    “Per sei volte il nostro avversario ha avuto come migliore in campo il portiere. Ci sono momenti in cui raccogli di più e momenti in cui raccogli di meno. La fame? E’ una sensazione che ti porta a volere qualcosa di più, che ti faccia scoprire qualcosa dentro di te”.
    Esiste un problema sulla trequarti? Gaetano ancora non si è sbloccato.
    “Credo che dare fiducia consista anche nel credere che possa crescere. Sulla trequarti ho inserito anche Marin, è un giocatore completo. Non è sempre possibile avere i giusti equilibri e nel momento in cui dobbiamo adattarci riesci a fare bene. Costruisco il valore del giocatore in case alla fiducia. Gaetano si sbloccherà, ne sono certo. La pressione deve essere produttiva. E’ un giocatore che ha qualità, che si sta costruendo dei numeri. Idem Felici, che ancora non è maturo a sufficienza. Bisogna avere pazienza e lavorare sodo”.
    Potrebbe scendere in campo un Cagliari con due punte?
    “Lo abbiamo già fatto, il tutto dipende dall’avversario che abbiamo di fronte. Nel momento in cui la partita è da costruire nel tempo, con determinate caratteristiche, devi sentire l’esigenza di produrre il risultato. Dobbiamo capire anche quando il gioco diventa sporco, che una sola palla potrebbe essere quella determinante”.
    Due parole sull’Inter?
    “Ha un consolidamento di uomini costruito nel tempo. Ti invoglia a cercare di prenderla da vicino, sa costruire con due, tre, quattro elementi. Accetta la parità numerica, ed è in grado di gestire la palla e cercare la profondità con grande facilità. E’ una gara per noi gratificante, e se vogliamo fare risultato dovremo cercare di fare quanto sempre fatto, ma con maggiore velocità”.

  • Il Como spinge per arrivare a Davide Calabria

    Il Como spinge per arrivare a Davide Calabria

    Davide Calabria può lasciare il Milan già nel corso di questo mercato invernale, il terzino destro in scadenza con i rossoneri il 30 giugno 2025 è un chiaro obiettivo del Como pronto a tentare l’assalto decisivo al giocatore nelle prossime settimane.

  • Inter, Marcus Thuram: “All’Inter sento fiducia”

    Inter, Marcus Thuram: “All’Inter sento fiducia”

    Marcus Thuram, dell’ Inter ha rilasciato una interessante intervista ed ecco di seguito le sue dichiarazioni.

    “All’Inter sono in fiducia totale. Ed è grazie a chi mi sta intorno: compagni, mister, società. Non lo so dove voglio arrivare. E non ci penso, quasi mi dà fastidio. Conta amare, non mettersi limiti. Ancora devo migliorare nel colpo di testa e provare ad andare più veloce. Ma rispetto all’inizio della stagione mi sento già più forte. Oggi, ad esempio, vado in anticipo su una palla di Dimarco perché so già quello che lui farà. Lo stesso con Micki. È conoscenza, esperienza”

    Sugli insegnamenti del padre Lilian: “Lui è stato fondamentale per me, da giovane e ancora oggi. Con lui guadagno tempo, una parola sua sono 2-3 settimane di lavoro. Se è stato peso essere figlio di un campione? A volte lo è stato. Mio padre mi aveva preparato, “ti giudicheranno per il cognome, diranno che ci sei solo perché sei mio figlio”. Non è stato piacevole, quando ero bambino, sentir dire cattiverie dai genitori dei ragazzi con cui giocavo. Il rapporto con mio fratello Khephren è splendido. Gli auguro il meglio. Non proprio il meglio meglio eh… Diciamo a lui sì, alla squadra in cui gioca no. Lui è più forte di me”.

    Sul rapporto con Lautaro: “È un capitano che parla quando deve. Non lo fa mai a caso. Ci intendiamo proprio grazie alle nostre differenze. Io gli do qualcosa che lui non ha e lui viceversa. Quando siamo in Nazionale ci chiamiamo spesso, forse ci manchiamo”.

    Sulla clausola da 85 milioni: “Lo dico chiaro: non accadrà mai che io lasci l’Inter sfruttando la clausola, per il rapporto che qui ho con tutti. Quella cifra è messa lì, ma non sarò mai io da solo a scegliere. E se qualcosa arriverà, ci sarà sempre una discussione con la società”.

    Sugli obiettivi di squadra: “Io non riesco a scegliere, ho l’obiettivo di vincere tutti e 5 i trofei. Io considero l’Inter una delle super grandi d’Europa. Siamo una squadra che fa paura. Non vedo club superiori a noi, neppure uno. Ce ne sono 5-6 in Champions più forti degli altri. E siamo tra questi”.

  • Disasi può lasciare il Chelsea a gennaio, Juve e Leverkusen interessati

    Disasi può lasciare il Chelsea a gennaio, Juve e Leverkusen interessati

    Axel Disasi sta trovando poco spazio nel nuovo Chelsea targato Enzo Maresca. Il difensore francese è arrivato nell’estate del 2023 in maglia Blues dall’AS Monaco per ben 45 milioni di euro. L’anno scorso era stato un punto fermo della retroguardia di Mauricio Pochettino, quest’anno invece sono solo quattro le presenze in Premier League. Disasi è stato schierato principalmente nelle competizioni nazionali ad eliminazione diretta ed in Conference per un totale di dieci partite giocate. A ciò però va ricordato che il centrale di origini congolesi ha aggiunto ben due reti e due assist. Stiamo parlando comunque di un difensore ancora giovane, dal fisico imponente, con una ormai discreta esperienza internazionale e soprattutto un giocatore decisivo anche nell’area avversaria.

    Con il poco spazio trovato in questa metà stagione a Stamford Bridge, Disasi potrebbe partire a gennaio, magari in prestito. Infatti l’investimento fatto per il centrale francese classe ’98 non è di poco conto. Per questo la dirigenza del Chelsea potrebbe pensare di non cederlo per una cifra inferiore ma di rivalutarlo in maniera temporanea in un altro club. In queste ore c’è stato un interessamento importante da parte del Bayer Leverkusen, che potrebbe salutare Tah nella prossima sessione di calciomercato. Ma va inoltre registrato anche l’interesse della Juventus, che con i vari infortuni in difesa dovrà assolutamente intervenire sul mercato per rinvigorire il reparto arretrato. La valutazione attuale di Disasi si aggira intorno ai 30 milioni, cifra che difficilmente verrà spesa durante la sessione invernale dai due club interessati. Per questo il massiccio centrale transalpino potrebbe lasciare Londra con un prestito com diritto di riscatto. Sarà quindi poi sua la scelta se presentarsi alla corte di Thiago Motta o a quella di Xabi Alonso. Vedremo nelle prossime settimane quale sarà la decisione del club londinese e quale la valutazione di Disasi per il suo prossimo futuro.