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  • Inter, Simone Inzaghi alla prima conferenza stampa

    Inter, Simone Inzaghi alla prima conferenza stampa

    Domani prima stagionale per l’Inter che gioca contro il Lecce al Via Del Mare. Fischio d’inizio alle 20:45, i nerazzurri cercheranno il riscatto dopo l’ultima Serie A vinta dal Milan. In conferenza stampa per i nerazzurri c’è Simone Inzaghi da Appiano Gentile. Quanta voglia c’è di tornare a giocare? “C’è tanta voglia di partire, abbiamo fatto un gran lavoro con chi c’era, coi Nazionali arrivati dopo, abbiamo fatto tante partite molte delle quali impegnative. Volevamo misurarci con squadre più avanti di noi fisicamente, l’unica paura era perdere qualche giocatore ma fortunatamente domani ad eccezione di D’Ambrosio, che voleva esserci a tutti i costi ma abbiamo deciso di no, saranno tutti a disposizione”.
    Brozovic ci sarà? “Si è allenato regolarmente, penso che sarà della partita”. Che idea si è fatto del mercato? “La squadra è quella che ho concordato con società e proprietà. La squadra sarà questa, ci manca un giocatore come centrale per sostituire Ranocchia, la società sta lavorando su questo e penso di non doverne più parlare. Il mercato in entrata e in uscita è chiuso”. Come sta andando Lukaku? “Lukaku lavora bene come gli altri, è stato fuori un anno, sta cercando di integrarsi al meglio con tutti. Non è nuovo qui, sono molto contento di lui, di Dzeko, di Lautaro e di Correa. Su Sanchez e Pinamonti abbiamo fatto delle scelte puntando su questi quattro che mi danno grandissime garanzie”.
    Parliamo di Handanovic e Onana? “Sono una grande risorsa. Conosciamo tutti il valore di Samir, Onana è molto sveglio e sta facendo molto bene. Già da quest’anno avrà le sue opportunità, per me e per lo staff non è un problema, anzi: è un’opzione in più”. Sentite il dovere di far risultato? “Deve essere un altro grande anno, l’Inter ha il dovere di ambire al massimo. La squadra è invariata: abbiamo perso Perisic che è stato importantissimo ma ha fatto altre scelte. Abbiamo riportato Lukaku, abbiamo preso giocatori funzionali. Bellanova e Asllani hanno voglia e qualità. Noi puntiamo al massimo, lo scorso anno rispetto alle premesse abbiamo conquistato due trofei perdendo uno Scudetto per due soli punti. Gli avversari hanno fatto tantissimi acquisti, investendo tanto ma sanno che l’Inter sarà sulla loro corsa”.
    Che insegnamenti porta la scorsa stagione, chiusa a 84 punti? “Abbiamo analizzato e visto la scorsa stagione, abbracciandoci parecchie volte. L’immagine dell’ultima gara è rimasta a tutti, come il popolo nerazzurro si sia stretto attorno a tutti. Sarebbe stata una stagione stratosferica, però il Milan in campionato è stato più bravo di noi”.
    Ha più o meno certezze dello scorso anno, quando arrivava reduce da uno Scudetto ma senza Hakimi e Lukaku?
    “Ho certezze, ho un anno in più di lavoro con squadra e giocatori. E’ vero che ereditavo un modulo che era lo stesso ma avevo giocatori nuovi. Mi sono trovato benissimo con loro e col popolo nerazzurro, domani ricomincia un campionato difficile dove tantissime squadre lotteranno per vincere come noi. Si sono rinforzate tantissimo, il mio focus è solo sul Lecce. Sono una neopromossa che avrà pubblico ed entusiasmo, giocano insieme dallo scorso anno, Baroni è bravo e preparato. Servirà una gara vera da Inter per poter vincere”. Come si stanno ambientando i nuovi? “Sono molto soddisfatto. Domani per Lecce ho qualche dubbio che scioglierò il giorno della gara. A parte De Vrij, altrove ho tutte coppie e tutti mi stanno mettendo in difficoltà”. Con che sentimento inizia questa stagione? “Orgoglio. Orgoglio di aver fatto una grandissima stagione, coi ragazzi, con la squadra, siamo stati una cosa unica. Abbiamo lavorato per vincere trofei, fortunatamente ce l’abbiamo fatta ma nel calcio non bisogna mai guardare indietro. Sarà un campionato anomalo, con 22 gare fino a novembre, chi non andrà al Mondiale farà un secondo ritiro e chi ci andrà vivrà una stagione più impegnativa. E chi andrà in fondo avrà una stagione ancor più impegnativa rispetto agli altri. Abbiamo fatto una preparazione per essere pronti domani, le gare internazionali sono state intense ma lo volevamo: dobbiamo partire nel migliore dei modi”. Ha ricevuto rassicurazioni sulla cessione temute di un big? “E’ stato concordato con società e proprietà. Da tecnico dell’Inter, per rispetto di tutti, non parlo di mercato. La squadra deve rimanere questa. La società sa che abbiamo un problema da sostituire con l’uscita di Ranocchia e lavora in merito. Il mio focus è sul Lecce, non sul mercato, in entrata o in uscita”. D’Ambrosio potrebbe essere l’opzione per il vice De Vrij? “Il sostituto arriverà. Quando è mancato De Vrij ho impiegato lì Skriniar che ha giocato molto bene. Danilo l’ha fatto quando non c’erano De Vrij e Skriniar in questa estate. Sono giocatori che sono la fortuna di ogni allenatore, danno il loro contributo ovunque. Se oggi però non dovesse esserci De Vrij, in mezzo alla difesa ci sarebbe Skriniar”. Come ha visto Gosens?
    “Domani sull’esterno sinistro giocherà Gosens, non ci sono dubbi. Robin sta molto bene, sta lavorando ogni giorno coi compagni per migliorarsi sempre”.

  • Inter, Simone Inzaghi: “Pronti per la nuova stagione”

    Inizia la stagione dell’Inter. Domani è in programma il raduno ad Appiano. Oggi, l’allenatore Simone Inzaghi, insieme all’ad area sport Marotta, inaugura in conferenza stampa l’annata 2022/2023. Ecco le dichiarazioni del tecnico nerazzurro. Prima domanda: sarà una stagione particolare, quale sarà il segreto? “Chiaramente quest’anno sarà una stagione particolare, come ha detto il direttore Marotta avremo venti partite in tre mesi. Poi il campionato si fermerà cinquanta giorni e quindi sarà nuovo per tutti. Chiaramente insieme allo staff stiamo vedendo il da farsi, faremo sicuramente un richiamo di preparazione ma per tutti sarà una cosa nuova”. La prima volta che le è stato prospettato il ritorno di Lukaku? “L’anno scorso si è instaurato già un ottimo rapporto, durato poco. Poi quest’anno c’è stata la possibilità e la società mi ha messo al corrente: per me è stato un grandissimo colpo, senza dimenticare che l’attacco dell’Inter è stato il migliore in Italia l’anno scorso. Romelu è un giocatore fortissimo, ma non dimentico quello che hanno fatto gli altri attaccanti la scorsa stagione, ottima anche con il rammarico di non aver vinto lo scudetto. Quest’anno ripartiamo con grande voglia”. Marotta ha appena parlato di voglia di vincere, tradotto in obiettivi?
    “Significa vincere. L’anno scorso sappiamo tutti quello che è successo col mercato: il primo obiettivo era mettere al sicuro la società, i dirigenti sono stati bravissimi e l’hanno fatto. Noi ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo lavorato dal primo giorno, poi è stato facile per tutti dire che l’Inter era favorita, quando io ricordo che a luglio nessuno lo diceva. A me non spiace nascondermi, quest’anno partiamo dietro al Milan campione d’Italia: noi insieme ad altre 5-6 lotteremo fino alla fine. Sarà difficile, ma non ci nascondiamo, vogliamo competere”. Ci sarà un sacrificio. Se fosse Skriniar, è preoccupato dal dover ricostruire la difesa? “Sul mercato sappiamo e abbiamo visto l’anno scorso: io sono in una botte di ferro. Sapete tutti che dirigenti abbiamo, da quanti anni lavorano nel calcio e quello che sono riusciti a fare nella situazione in cui eravamo. Skriniar oggi è un giocatore dell’Inter, l’anno scorso ha fatto un campionato straordinario, poi il 10 arriverà in ritiro. Quello che accadrà si vedrà: l’anno scorso abbiamo parlato di Romelu e 15 giorni dopo non c’era più. Sappiamo tutti che oggi è una cosa e tra due settimane può essere un’altra”. Che cosa pretende in più dalla squadra? “L’ho detto prima, vorrebbe dire fare il triplete, che l’anno scorso non siamo riusciti a fare per due punti. Nei miei occhi resta tutto lo stadio che applaudiva i miei calciatori: al di là della vittoria dello scudetto del Milan, ho visto 72 mila persone che applaudivano i miei ragazzi. Nonostante i due trofei vinti, volevamo vincere il terzo e per un nonnulla non ci siamo riusciti. Quest’anno ci riproveremo, sapendo che abbiamo la fortuna di avere un pubblico meraviglioso, che ci accompagnerà sempre nel viaggio che è stato l’anno scorso e che comincerà il 13 agosto”. Quest’anno dovrà gestire Handanovic e Onana. Ha già un’idea di come fare? “A livello di gerarchia, partirà Handanovic come portiere titolare. Se l’è meritato per la stagione che ha fatto l’anno scorso, che è stata ottima. Poi conosciamo tutti il valore di Onana: è un giocatore giovanissimo, il portiere del futuro dell’Inter e quest’anno già avrà le occasioni per mettersi in mostra”. Tra 12 mesi cosa vuole raccontare? “Speriamo di poter raccontare che le cose sono andate nel modo migliore. Io l’anno scorso avevo grandissima speranza e grandissima voglia di fare bene, l’anno passato mi ha regalato grandissime soddisfazioni, ma più che per i trofei vinti o per l’approdo agli ottavi dopo dieci anni, quello che mi è rimasto dentro è l’alchimia creata con questo pubblico. Siamo sempre stati una cosa sola, mi viene in mente la finale di Roma”. Con Lukaku e Lautaro davanti le gerarchie sono chiare. Per lei l’eventuale arrivo di Dybala sarebbe di più o ciliegina? “Penso che abbia già risposto il direttore, Dybala lo conosciamo tutti ed è inutile stare a parlare del calciatore che è. Dobbiamo partire dal presupposto che abbiamo sei attaccanti, considerando Pinamonti che ha fatto una stagione straordinaria e Sanchez. Non mi sembra corretto parlare di altri”. Questo rinnovo come la responsabilizza? “Mi ha fatto enorme piacere. Si è creata subito una grande sinergia, tutti andiamo d’accordo e nella stessa direzione: vogliamo tutti il bene dell’Inter. Il rinnovo mi fa piacere per me e per i miei collaboratori: ho tante persone che mi aiutano nel quotidiano”. C’è un giocatore che quest’anno ci stupirà dopo aver reso meno? “Se devo fare un nome in questo momento non mi viene. Tutti mi hanno dato quello che avevamo chiesto, si sono resi disponibili tutti e hanno fatto in modo che la stagione andasse in un certo modo. Abbiamo avuto un ottavo di finale che sappiamo tutti come è andato col Liverpool e che ci è costato tantissimo sia a livello mentale che fisico, perché abbiamo perso Brozovic e De Vrij. Però è un percorso che rifarei dall’inizio alla fine”. In Champions si può alzare l’asticella? “Non lo so, la storia degli ultimi undici anni dice che gli ottavi non si erano mai raggiunti. Poi sono d’accordo che qualcosa in più si poteva fare, però sappiamo che in questo momento le squadre inglesi sono quasi inviolabili. Abbiamo visto che con corsa, aggressività e determinazione, come abbiamo fatto nelle due partite col Liverpool, ce la siamo giocata a viso aperto”. Ci possono essere alternative tattiche al 3-5-2? “Qualcosa proveremo in questo mese e rotti che manca, però a me piace giocare in questo modo. Penso di avere i giocatori adatti per giocare così, poi sappiamo che ho tante frecce disponibili: di volta in volta si può cambiare ed è successo anche l’anno scorso, per esempio nell’ottavo di finale di Coppa Italia. Abbiamo cambiato e recuperato una gara che poi ci ha permesso di alzare un trofeo. Qualcosa si studierà, non dimentichiamo che si è parlato di Lukaku e Onana: la società ha preso due giovani importanti come Bellanova e Asllani, e non dimenticherei Mkhitaryan. Ha vinto tantissimo, mi è sempre piaciuto, ho sempre avuto difficoltà ad affrontare e ci aiuterà a crescere ancora”. Questa squadra, con i rinforzi già arrivati, è più attrezzata per tutte le competizioni? Ora ha anche il vice Brozovic… “Diciamo che quello che volevamo fare adesso è stata bravissima la società a muoversi. Ora dovremo rimpiazzare l’uscita di Ranocchia: so che i direttori stanno già lavorando in quel senso, perché ora abbiamo solo De Vrij. Vogliamo venti giocatori di movimento, doppi nei ruoli, impiegabili sempre, perché giocando venti gare da qui a novembre dovremo cambiare. Più avremo i tre portieri, poi voglio aggregare tre Primavera in pianta stabile: il settore giovanile sta facendo un ottimo percorso, avremo Valentin Carboni (al momento saranno aggregati entrambi i Carboni, ma Franquito è vicino all’addio in prestito, ndr), vogliamo aggregare Casadei e Zanotti. Vorrei far esordire altri ragazzi, so che è difficile ma puntiamo molto sui nostri giovani”. Con Lukaku l’Inter giocava in un certo modo, più contropiede. L’anno scorso avete giocato in maniera più divertente: col suo ritorno, bisognerà cambiare? “Beh, adesso è un po’ presto… Le idee in testa ce le ho già, l’anno scorso dipende anche in che situazioni ti trovi. Abbiamo alternato partite con recuperi molto alti, in altre siamo andati a recuperare palla in zone più basse. Romelu ci dà molte soluzioni: possiamo recuperare alto o basso, è normale che prima si recupera palla in avanti e meno devi correre per fare gol. Avremo più soluzioni con lui, fermo restando che gli altri attaccanti hanno fatto molto bene”. Che percorso di crescita ha per Asllani? “È un giocatore molto molto giovane, che sembra più grande dell’età che ha. Ha le idee chiare, sa che davanti a lui c’è un play che negli ultimi 5-6 anni ha fatto stagioni meravigliose. Sa che dovrà cercare di rubare i segreti, ma abbiamo grandissima fiducia: l’abbiamo seguito per un anno intero, ha avuto gli ultimi sei mesi di crescita esponenziale e ci crediamo molto”. Il Milan l’ha vinto sul campo, ma l’ha anche perso l’Inter lo scudetto? “Questo non lo so, io ribadisco solo che siamo molto orgogliosi di quello che è stato fatto e quest’anno cercheremo di migliorarci ulteriormente. Non sarà scontato, quando metti dei trofei in bacheca, ma siamo l’Inter e abbiamo l’obbligo di provare a vincere”. C’è un clima diverso rispetto all’anno scorso. La lascia più tranquillo nel provare ad alzare l’asticella o mette pressione? “Io ho la fortuna di vivere la pressione molto serenamente. Come ho detto altre volte, noi la pressione ce l’abbiamo tutti i giorni, le scelte dobbiamo farle tutti i giorni. So cosa vuol dire, l’ho capito l’anno scorso e negli anni alla Lazio. Ho delle responsabilità, ma queste responsabilità mi fanno rendere ancora meglio. Quest’anno siamo qui e vediamo quello che succederà fino alla fine del mercato. Però siamo coscienti e sappiamo di aver lavorato nel migliore dei modi”.,Al di là di Skriniar, sugli altri è tranquillo? “È come l’anno scorso. Alla prima conferenza si parlava e si ragionava convinti che la cessione di Hakimi sarebbe stata l’unica, poi purtroppo sappiamo che il mercato è imprevedibile. Una cosa la posso promettere: il 13 agosto ci sarà un’Inter in campo che sarà competitiva e vorrà vincere, uguale alle altre 5-6. L’anno scorso qualcuno non la metteva nelle prime quattro”. Casadei tolto dal mercato? “Ha fatto adesso l’Europeo Under 19, è convocato per noi, ora dovrà stare qualche giorno in vacanza e poi deciderà la società”. C’è una gerarchia tra i suoi attaccanti? “A me piace che le mie squadre segnino… Un anno con la Lazio abbiamo fatto il miglior attacco, un anno Immobile ha vinto la Scarpa d’Oro, l’anno scorso abbiamo avuto il miglior attacco. Quest’anno speriamo che uno fra Lukaku, Lautaro, Correa e Dzeko vinca la Scarpa d’Oro”. Che tipo di gestione pensa di dare ai portieri? “Ho risposto prima… Il titolare è Handanovic, Onana è un portiere a cui teniamo moltissimo e dovrà dimostrare di meritarsi quanto di buono si dice”. Ha parlato di venti giocatori di movimento. Dobbiamo aspettarci quattro attaccanti di grido siano quattro e non cinque?
    “Quello sì, perché poi sappiamo che il quinto può essere un giocatore giovane. Non è il caso di Pinamonti, che è già affermato e so ha tante richieste. .Vediamo che succederà, a oggi è convocato per il ritiro e starà con noi. La quinta punta deve essere un giovane, che sa di avere altri davanti”. Marotta ha detto che su Bremer ci sono tutte le attenzioni. Lo vede come centrale o braccetto destro? “È come Dybala, non mi va di parlare di giocatori di altre squadre, non mi sembra corretto”. Ha parlato con Dzeko? Con Lukaku perde lo stato di titolatissimo… “Abbiamo parlato di come stesse, sappiamo tutti l’importanza che ha avuto l’anno scorso. Ha fatto 20 gol e anche quest’anno sarà un valore aggiunto per l’Inter insieme ai suoi compagni di reparto”.

  • Inter: ore calde per il rinnovo di Inzaghi, l’agente: “Tutto fatto e Bastoni resta”

    Simone Inzaghi è arrivato presso la sede dell’Inter dove incontrerà il presidente Zhang ed estenderà il suo contratto con i nerazzurri fino al 2024. Infatti l’accordo originale avrebbe previsto la scadenza per la prossima estate, invece con questo rinnovo la presidenza interista rafforza la posizione del suo tecnico prima dell’inizio della stagione.

    All’incontro di oggi era presente anche Tullio Tinti, procuratore  del tecnico nerazzurro e di Alessandro Bastoni, che ha risposto così alle domande dei giornalisti: “Tutto fatto per il rinnovo di Simone Inzaghi, a breve ci sarà il comunicato. Bastoni? E’ in vacanza, ma resta. Rinnovo? Lo faremo quando ci chiamerà l’Inter”.

  • Il punto sul ritiro estivo dell’Inter

    Ecco il punto sul ritiro estivo dell’Inter di Simone Inzaghi e spiega come la stagione nerazzurra, salvo cambi di programma, dovrebbe ufficialmente prendere il via il prossimo sei luglio 2022 con il ritiro ad Appiano Gentile. Il gruppo a disposizione del tecnico sarà verosimilmente privo dei vari Nazionali che saranno impegnati nelle prossime settimane, visto che questi giocatori avranno una settimana ulteriore di vacanze prima di presentarsi per preparare la stagione 2022/2023.

  • Inter, Simone Inzaghi: “Non possiamo cambiare certi episodi della stagione”

    Simone Inzaghi presenta Inter-Sampdoria nella conferenza stampa della vigilia. Ecco le dichiarazioni dell’allenatore nerazzurro: Che episodio e momento sceglierebbe di questa stagione? “Sceglierei un episodio a colori e non in bianco e nero come tanti pensavano. Abbiamo vinto due trofei, trovato gli ottavi di Champions e siamo qui a giocarci lo scudetto all’ultima giornata”. Che vigilia è questa? “La squadra ha fatto una settimana come le altre per preparare la partita, abbiamo novanta minuti da giocare sapendo che non dipende da noi, ma daremo il 120 per cento e poi vedremo cosa accadrà”. Cosa ha portato della sua esperienza ai suoi giocatori? “Guardiamo solo alla Sampdoria, hanno fatto una grande partita contro la Fiorentina, una squadra libera di testa e sappiamo che il nostro destino non dipende solo da noi, ma passa dalla Samp. Affronteremo questa gara in modo serio, come sempre”. Spera che Handanovic e Perisic possano restare? – “Samir ha fatto molto bene, un giocatore fondamentale. Ivan ha fatto una stagione straordinaria, prossima settimana con la società faremo un meeting per gli obiettivi e la crescita della squadra. C’è un rapporto grande, aperto e faremo il punto su tutto”. Che voto darebbe alla stagione? “I voti dateli voi, io posso dire che gli obiettivi sono stati raggiunti, pur in un anno non semplice. Siamo stati bravi a vincere due coppe e a giocarsi all’ultimo il titolo. Il campionato può riservare sempre qualcosa, non dipende tutto da noi, io penso solo alla Sampdoria”. Stagione già importante, lei come la sta vivendo? “Con grandissima serenità, con i ragazzi e in famiglia. La squadra ha fatto una grandissima annata e sono molto contento. Sarebbe straordinario vincere anche lo scudetto, ma abbiamo dato tutto e sappiamo di aver dato soddisfazioni al nostro pubblico”. Nicola ha detto che in caso di salvezza andrà in Vaticano, lei ha programmato un ‘voto’? “Non ne ho ancora pensato uno”. L’Inter l’anno scorso aveva vinto ma perso due tra i migliori giocatori. “Gli allenatori sono sempre sotto scetticismo, noi sapevamo come stavano le cose e le richieste della società. Strada facendo poi ci siamo resi conti che stavamo andando al di là delle aspettative. La squadra è carica e concentrata”. Domani nel caso in cui l’Inter non vincesse lo scudetto, qualcuno criticherà e farà i paralleli con Conte: questo paragone quanto le dà fastidio? “Con Antonio ho un ottimo rapporto, c’è stima reciproca. Normali i paragoni, ma non ho mai dato nessun peso. La società è sempre stata con me fin dal primo giorno. Sarà comunque stata un’annata soddisfacente per il nostro lavoro”. Qualcuno dei suoi colleghi quest’anno l’ha stupita?  “In tanti hanno fatto molto bene, in questo momento penso a Nicola perché da una situazione non semplice e un ritardo notevole, ora per loro è ancora tutto aperto”. Sempre difficile parlare dei singoli, ma le chiedo se tra i suoi protagonisti c’è Skriniar: potrà essere un giorno capitano? – “Si è confermato e si vuol sempre migliorare, sono soddisfatto però di tutta la rosa. Farei un plauso a tutti, anche a chi ha giocato meno ma è sempre stato disponibile”. Sassuolo e Sampdoria secondo lei che gara faranno? – “Inter e Milan devono preoccuparsi di loro, più che della squadra concorrente. In questo momento possono migliorare, daranno tutto in quei novanta minuti”. Aveva detto che se avesse potuto rigiocare una partita, avrebbe scelto l’andata contro il Liverpool e non quella di Bologna: perché? – “Per come è stata in campo, ho rimpianto dell’andata contro il Liverpool perché non era meritato quel 2-0. La storia non si fa, io sono contento comunque così nonostante Bologna”. Joaquin Correa può essere un titolare domani? “Tucu ha grandissime qualità, è un giocatore serio. Vedremo oggi in allenamento e poi farò le scelte migliori per affrontare la Sampdoria”. Perisic ha confermato o è andato oltre la sua idea che aveva da avversario? “Penso che sia andato oltre, finché non alleni un giocatore non ti puoi rendere conto. Perisic, da avversario, è sempre stato un osservato speciale. Ha fatto una stagione straordinaria, penso che si sia superato. Ci sarà un incontro con la società, spero ci sia una fumata bianca. È un giocatore importante per l’Inter che verrà”.

  • Inter, S. Inzaghi: “Vittoria meritata”

    Inter, S. Inzaghi: “Vittoria meritata”

    Simone Inzaghi prende la parola in sala stampa dopo la vittoria in finale di Coppa Italia contro la Juventus. Ecco le sue dichiarazioni in conferenza stampa: quanto è grande la gioia per la coppa e quanta fiducia avete per le altre due giornate di campionato? “Sappiamo che abbiamo queste ultime due partite importantissime. Da domattina ci penseremo intensamente, ma penso che sia giusto anche godersi una serata del genere, una cavalcata che va ad aggiungersi alla Supercoppa vinta qualche messe fa. Erano due trofei che mancavano da 10-12 anni all’Inter, mi fa piacere essere l’allenatore che li ha vinti, ma devo fare i complimenti alla mia squadra: è stata concentrata e sul pezzo contro una squadra che si chiama Juventus, che è fortissima, ha ottimi giocatori e un ottimo giocatore”. Decisivo il rigore di Calhanoglu, quanto è importante? “Importantissimo, ma parlare oggi di singoli sarebbe riduttivo. È un gruppo straordinario, che deve essere fiero e orgoglioso. Bisogna andare a petto in fuori: abbiamo fatto qualcosa di incredibile, ma possiamo ancora fare meglio di così. Mancano dieci giorni, è dall’8 luglio che non molliamo. Due trofei che mancavano, un confronto con il Liverpool che ci è costato qualche punto ma preferisco perdere qualche punto che essere fuori dalla Champions a novembre”. Stasera tutti i subentranti hanno dato qualcosa in più che si pensava potessero dare. Questa voglia di esser gruppo in una gara decisiva è un’ottima base di partenza. “Io penso che per vincere due trofei in due stagioni, se non hai un gruppo non ci arrivi. Se non hai questo, se non hai quelli che entrano e te la ribaltano come nell’altra finale, non vinci i trofei. Sono stati bravissimi quelli che hanno giocato dall’inizio, quelli che sono entrati e quelli che non sono potuti entrare. Mi vengono in mente tanti: Ranocchia, Gagliardini, Vecino, Kolarov”. Cosa ha detto ai ragazzi prima dei supplementari? “Ho solo detto che ci dovevamo credere, che ai supplementari bisogna crederci. La Juve era passata a cinque, c’erano i crampi di Chiellini, abbiamo cambiato qualcosa ma sono giocatori maturi ed evoluti che sanno come muoversi in campo”.

  • Inter, Simone Inzaghi: “Settimana difficile ci giochiamo tutto”

    Vigilia di Coppa Italia allo stadio Olimpico di Roma, dove domani Juventus e Inter si contenderanno la finale. Il tecnico nerazzurro, Simone Inzaghi, presenta la gara in conferenza stampa insieme con il portiere Handanovic. Ecco le dichiarazioni:  Prima domanda per entrambi: cosa significa essere qui a giocare la finale? “È motivo di grande orgoglio, è una finale che sarà trasmessa in tutto il mondo. Per me nelle finali non ci sono ricette precise per vincere: vanno giocate con corsa, aggressività e determinazione, sapendo che abbiamo un avversario molto forte di fronte, di qualità. Dovremo dare il 110% per alzare il secondo trofeo stagionale”. È la settimana più importante della sua carriera? “È importante per tutti, questa settimana. Sappiamo quello che abbiamo fatto con lo staff in questo percorso, da dove è partito il nostro lavoro e poi strada facendo siamo stati molto bravi a fare bene, grazie alla squadra, ai ragazzi che mi hanno seguito durante tutto l’anno. Per forza di cose le aspettative su di noi sono cresciute: sono ben accette, il primo trofeo l’abbiamo vinto a gennaio ma nel calcio bisogna sempre guardare il futuro. Che è domani, questa finale importantissima, poi penseremo alle altre due giornate in cui ci giocheremo lo scudetto. Ripensando all’estate, penso che sia stato fatto un grandissimo lavoro, sapendo che ci giochiamo ancora tanto a quindici giorni dalla fine. L’8 luglio non mi sarei aspettato tutto questo”. Cosa servirà per vincere? “È una finale, i dettagli faranno la differenza. Ci conosciamo, sappiamo che da entrambe le parti ci sarà tantissima qualità e dovremo gestire i dettagli”. In questa stagione ottenuto tanti risultati positivi, ora è il momento di tracciare un bilancio. “Diciamo che i numeri mi fanno piacere, ma li devo alla squadra. Ha sempre seguito in tutto e per tutto me e lo staff. La stagione secondo me è stata grandissima: domani sarà la cinquantesima partita e abbiamo fatto per 7-8 mesi un grandissimo calcio. Poi abbiamo avuto una flessione che abbiamo pagato con i sette punti in sette partite: forse ne abbiamo perso qualcuno, però se ripenso al modo in cui abbiamo giocato l’ottavo di finale o a questa finale conquistata con tutte le forze, probabilmente riperderei qualche punto”. Quanto sarà difficile concentrarsi solo su domani? “L’abbiamo detto chiaramente prima, ne abbiamo parlato stamani con la squadra. Dobbiamo essere bravi a lasciare da parte il campionato: non è semplice e probabilmente avremmo voluto giocare questa gara dopo le ultime due giornate, ma è stato stabilito a inizio campionato e non abbiamo problemi. Abbiamo questa partita e poi altre due finali: io ne ho giocate tante, sia da calciatore che da allenatore, e mi sono sempre adeguato”. Lei è l’uomo della coppa: sente più responsabilità rispetto alle altre partite? “Diciamo che le finali sono tutte importantissime, ho avuto la fortuna da allenatore di giocarne già diverse. Non penso ci sia una ricetta precisa: dovremo fare una partita di attenzione, di corsa, di determinazione, sapendo che di fronte abbiamo un avversario di valore e quindi in particolare i dettagli faranno la differenza”. In campionato avete sempre fatto meglio della Juve, che non vi ha battuti in stagione. Vi portate questa consapevolezza in campo? “La Juventus l’abbiamo incontrata tre volte quest’anno, l’ultima il 4 aprile. Sono state tre partite una diversa dall’altra, ognuna con la propria storia e le proprie tattiche. Domani sarà una gara aperta, con tantissima qualità in campo da entrambe le squadre. E poi bisognerà essere bravi a interpretare nel migliore dei modi e sbagliare il meno possibile”. In questa stagione a volte vi è servito uno schiaffo, ha già preparato la squadra? “Mah, le partite sono diverse una dall’altra. Una scienza precisa non c’è, l’unica cosa da mettere in campo è il cuore: su cinquanta partite, abbiamo dato sempre tutto. Poi cinque volte abbiamo perso, altre quarantaquattro abbiamo fatto benissimo, se magari abbiamo perso non l’avremmo meritato”. Che emozione è giocare all’Olimpico per lei? “Particolare, in questo stadio ho vissuto ventuno anni. Sarà senz’altro emozionante, rivedrò tante persone che mi hanno voluto bene e che mi hanno fatto stare benissimo. Ora sono all’Inter e sono orgoglioso di allenare questa grandissima società con una grandissima storia alle spalle. Siamo già riusciti a vincere un trofeo, ora ne abbiamo altri due in palio: domani ci giocheremo la Copa Italia e la giocheremo alla grande con tantissima fiducia”. C’è il rischio che la Juve abbia più fame di voi? “Bisogna partire nel migliore dei modi. Se vuoi vincere devi avere fame, la coppa te la fa venire: l’ultima volta che abbiamo visto una coppa l’abbiamo voluta a tutti i costi. Mi sembra che la Coppa Italia manchi da oltre dieci anni”. Domani tutto il mondo sarà organizzato, i tifosi dell’Inter faranno un corteo con i tifosi della Lazio. Quanto è importante il loro supporto? “Sarà importantissimo, io ho allenato la Lazio e l’Inter e sono due tifoserie gemellate, molto passionali, che trascinano le proprie squadre. Noi ci siamo sempre sentiti seguiti da un grandissimo pubblico: ricordo Udine, la nostra tifoseria ci ha trascinato dal primo momento fino alla fine. Domani sappiamo che sarà altrettanto importante, questo corteo mi fa enormemente piacere e io e la squadra sappiamo che saremo accompagnati da questa tifoseria eccezionale”.,Bastoni totalmente recuperato? Penserà anche al campionato? “No, solo a domani sera. Ho tutti a disposizione tranne Vecino che ha avuto un problema ieri durante l’ultimo allenamento. Ha stretto i denti e si è dovuto fermare. Bastoni ieri e oggi ha fatto i primi allenamenti in gruppo: è recuperato e dovrò valutarlo bene. Ho sempre diversi dubbi, perché nel fare l’allenatore sono scelte continue ogni giorno, non una ma tantissime. Domani ho la fortuna di averceli tutti e ho diversi dubbi in diversi reparti”. Quanto è importante Calhanoglu per voi?“È un giocatore che ha fatto un’ottima stagione, si è ambientato subito dopo aver cambiato squadra anche se non città. È un giocatore che abbina qualità e quantità: quest’anno penso che abbia fatto il suo salto definitivo, copre il campo secondo me in maniera completa. Ha fatto molto bene, ma continuerà a fare bene perché ha voglia di lavorare”. Cosa è cambiato nello spogliatoio? “Tante cose, proprietà, obiettivi. Ma comunque per arrivare a questo è servito un percorso: sono stati anni difficili per l’Inter, dove non è stata abituata a stare in alto. Però con il lavoro di tutti quelli che vogliono bene all’Inter sei tornato dove devi stare”.

  • Inter, Simone Inzaghi: “Contro l’Empoli vietato sbagliare”

    Il tecnico dell’Inter Simone Inzaghi ha preso la parola in conferenza stampa per presentare la gara di San Siro contro l’Empoli valida per la 36° giornata di Serie A. L’Inter è imbattuta da 13 sfide di Serie A contro l’Empoli e nelle ultime otto ha ottenuto otto successi, realizzando una media di due reti a partita. L’ultima vittoria toscana è stata per 1-0 con autogol di Marco Materazzi il 30 aprile 2006.  Queste le parole di Inzaghi: “Sarà una gara davvero pericolosa perché l’Empoli è una formazione di qualità, che ha già raggiunto l’obiettivo. Servirà fare una partita di attenzione perché ci misuriamo con una squadra che verrà qui per fare la sua gara. In queste ultime quattro uscite la tecnica verrà un po’ meno, credo che saranno le emozioni a fare la differenza. Sono fortunato ad avere una rosa che le motivazioni le ha sempre trovate, domani servirà dare il 120% di fronte ai nostri tifosi, contro una squadra di qualità che gioca bene a calcio”. In questa occasione l’Inter giocherà prima del Milan. Mancherà dunque la contemporaneità tra le due contendenti: “Non mi interessa, il mio lavoro e quello dei miei collaboratori è quello di lavorare su ciò che abbiamo in mano, sulla mia formazione, senza vedere quello che fanno gli altri o se giocheranno prima o dopo. La nostra corsa è noi stessi, e dare il 120%. San Siro? È tutto l’anno che abbiamo dei tifosi meravigliosi, anche domani ci sarà il tutto esaurito e anche domani sono certo che i tifosi ci daranno qualcosa in più alla squadra per fare una partita di passione, come successo tutta la stagione sia in casa, sia come è successo domenica a Udine quando ci siamo sentiti a casa nonostante fossimo in trasferta”.

  • Inter, S. Inzaghi: “Ora pensiamo a ripartire”

    L’Inter cerca il riscatto a Udine dopo l’inaspettato stop al Dall’Ara contro il Bologna. Il tecnico dei nerazzurri, Simone Inzaghi, parla in conferenza stampa della vigilia del match.  Buonasera mister, come ci si può rialzare nella trasferta di Udine? – “E’ dall’inizio della stagione che giochiamo sempre, ormai una routine. L’abbiamo preparata in poco tempo” Handanovic ce la farà? – “Ha un problema importante, oggi ha fatto un lavoro parziale personalizzato e qualche speranza c’è. Domani vedremo, ci proverà, altrimenti ci sono Radu e Cordaz”. Com’era l’umore dopo Bologna? “L’umore non era dei migliori, la delusioni era stata forte. In questi giorni però ho visto un ottimo spirito di gruppo, vuole crederci fino alla fine. Ogni partita sarà tosta per tutti, a fine stagione faremo la conta. Proveremo a regalare soddisfazioni ai tifosi dopo averlo fatto con la Supercoppa”. Rispetto al ko nel derby di ritorno, che reazione sta vedendo? “Rivedendo certe partite avremmo meritato altri risultati. A Bologna non dovevamo terminare il primo tempo in parità, servivano altri gol viste le tante occasioni create. L’errore di Ionut è stato evidenziato di più, ma se fossimo stati sul 3-1 era diverso. Ora può succedere di tutto”. In caso di forfait di Handanovic, quindi sa già chi giocherà? “Sicuramente giocherà Radu, ha la mia massima fiducia e credo avrà una carriera importante davanti a lui anche se quest’anno ha giocato pochissimo”. L’esperienza di Dzeko potrebbe adesso essere importante? “Abbiamo qualche problematica di formazione, rientrano Gosens e Vidal, ma Bastoni e Calhanoglu sono fuori. Domani valuteremo le condizioni di tutti i giocatori”. Questa squadra non coglie l’attimo fatale, combinando errori grossolani: perché succede? – “Quando si perdono le partite, si commettono sempre degli errori. A Bologna dovevamo essere più cinici nel primo tempo, la partita andava ammazzata e non ci siamo riusciti. Vincere ci avrebbe regalato il primato e invece dobbiamo inseguire. Dobbiamo però focalizzarci su noi stessi, su dove con il mio staff possiamo incidere: ogni domenica riserva sorprese e mancano ancora quattro partite”. Sembra sia scontato che il Milan vinca. Pensa che invece i rossoneri possano cadere in questo finale? “Penso più all’Udinese, si è parlato poco di una squadra in salute e che in aprile hanno fatto meno solo dell’Inter. Hanno qualità e forza, servirà grandissima attenzione”. Fanno più paura le squadre senza obiettivi, o quelle che hanno tanto da giocarsi? “Abbiamo visto mercoledì a Bologna. Conta solo arrivare alle partite al massimo, con il gruppo quanto più completo possibile, con le scelte giuste”. Quando potrebbe rientrare Bastoni? – “Speriamo per la finale di Coppa Italia. Ha avuto un problemino prima del match di Bologna, sembrava un affaticamento e invece c’è di più. Lo staff medico sta lavorando per rimetterlo a disposizione contro la Juventus”. Con il senno di poi, a Radu avrebbe fatto comodo giocare di più o l’errore ci sarebbe stato lo stesso? – “E’ un ottimo professionista, ben voluto da tutti. Io non sono per l’alternanza dei portieri, credo nelle gerarchie. Ionut in allenamento mi aveva sempre dato fiducia e non ho pensato avesse bisogno di giocare qualche partita in più: tutto qua”.

  • Inter, Simone Inzaghi: “Settimana cruciale per noi”

    Nel mirino di Simone Inzaghi ci sono Roma e Bologna (recupero della 20esima giornata). Il tecnico dei nerazzurri presenta la sfida ai giallorossi di José Mourinho, domani alle 18.00. Buongiorno mister, arriva la Roma e sarà una gara difficile: come se l’aspetta? – “Affrontiamo una delle squadre più forti della Serie A, allenata da un grande allenatore che tutti conosciamo per il suo cammino in Italia e in Europa. Sono in un ottimo momento, in campionato non perdono da gennaio contro la Juventus e perciò servirà grandissima attenzione. Per noi sarà una gara molto importante, una finale”. Come si può lasciare al momento fuori Correa? – “Ha fatto un ottimo derby, come tutti gli altri. Abbiamo ancora due allenamenti, dovrò cercare di valutare lo stato di ognuno. Sono tutti disponibili, eccetto Vidal per una brutta distorsione accusata nel derby. Faremo le scelte migliori possibili”. Dopo la Juve c’è stata una ripartenza. Domani che ulteriore passaggio può essere per l’Inter? – “La vittoria con il Milan ci ha dato tantissima convinzione, ci ha regalato un’altra finale. Non ci siamo mai persi, abbiamo raccolto meno di quanto si poteva in un certo periodo, ora dobbiamo finire nel migliore dei modi”. Come pensa di gestire queste partite ravvicinate? – “Sappiamo che manca un mese al traguardo e abbiamo tantissime partite ravvicinate. Dovremo prepararci sempre al meglio, fare contro la Roma una gara di corsa e determinazione. Troveremo avversari che ci creeranno delle difficoltà. Tutti”. Tra Roma e Bologna ci si giocherà lo scudetto? – “Ci metto anche l’Udinese, sarà importantissima per noi questa settimana. Alla fine saranno 52-53 partite totali quest’anno e ora ci aspettano sei finali”. Mourinho dice sempre che restare sul pezzo aiuta ad arrivare in fondo: lei che ne pensa? – “Il nostro è stato un bel percorso. Con il Bologna avremmo voluto giocarla a gennaio, ma la pandemia non ce l’ha permesso. Ho giocatori grandi ed esperti e che sanno recuperare bene, dopo ogni tipo di sforzo fisico e mentale”. Secondo Allegri il ko con voi è costato il campionato alla Juventus. Posta al contrario, per l’Inter il successo è valso un potenziale scudetto? – “No, è stata una gara importante che arrivava in un momento delicato per noi. I ragazzi stanno facendo un ottimo lavoro da luglio. Dopo l’inizio della stagione le aspettative si sono alzate ma, questo, non deve scoraggiarci. Dobbiamo finire questo percorso lungo e insidioso nel miglior modo possibile. Ci stiamo preparando, spero di avere sempre il gruppo a disposizione per poter scegliere”. In mezzo chiederà sforzi maggiori ai tre titolari? – “Barella, Calhanoglu e Brozovic hanno certamente giocato di più, ma i sostituti sono giocatori che si allenano perfettamente e sono sempre disponibili: ci daranno una grandissima mano. Anche Vidal ne ha giocate tante, purtroppo ci ha lasciato una caviglia nel derby e spero di recuperarlo per Bologna”. Le hanno dato fastidio le polemiche per la designazione di Sozza? – “Penso solo alla finale che abbiamo raggiunto. La nostra è una delle classi arbitrali migliori d’Europa, poi certo tutti possono sbagliare. Nell’arco di un campionato penso che episodi contro e a favore si pareggino”. C’è un’idea futura per far coesistere Gosens e Perisic nell’undici iniziale? – “Allenarli è una fortuna perché sono due grandissimi giocatori. Stanno benissimo entrambi. Contro il Verona hanno giocato insieme con Ivan seconda punta che, eventualmente, potrebbe anche spostarsi a destra. Darmian e Dumfries però stanno facendo molto bene. Le scelte non mi mancano”.