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  • Inter, Simone Inzaghi: “Abbiamo da giocare due partite importanti”

    Inter, Simone Inzaghi: “Abbiamo da giocare due partite importanti”

    Vigilia della sfida con l’Arsenal di Champions League per l’Inter di Simone Inzaghi. Il tecnico nerazzurro presenta la gara in conferenza stampa ed ecco le sue dichiarazioni.

    Ha sottolineato qualcosa che non ha funzionato, su cosa pensa di dover lavorare?

    “Sappiamo dove stiamo lavorando bene, non dimentichiamo che nelle ultime otto partite l’Inter ha fatto sette vittorie e un pareggio. Poi dobbiamo sempre pensare che abbiamo contro degli avversari, dopo l’ultima partita ho fatto i complimenti alla squadra, sono stati bravissimi e hanno fatto tutto quello che gli avevo chiesto. L’unico neo è stato non aver chiuso la partita, chiaramente con tutte le occasioni avute non saremmo dovuto arrivare al 97′ sul risultato di 1-0, ma non dimentichiamo che ci sono avversari che provano a crearci problemi, come ha fatto il Venezia che ha giocato un’ottima gara e ci ha creduto fino alla fine. Ora ci aspettano due partite difficilissime, si ragiona partita dopo partita: la prima è l’Arsenal, una delle più forti d’Europa, sappiamo di aver speso tanto e cercheremo di giocare due grandi match”.

    La coppia Taremi-Lautaro è compatibile come caratteristiche? Come sta Arnautovic, dopo la gara di Berna non l’abbiamo più rivisto.

    “L’avreste rivisto, ha un problema da dieci giorni: un’infezione a un occhio, che fatica ad andare via. Vediamo domani, stamattina si è allenato bene: con questi ritmi basta un problemino per saltare tre partite. Però sta lavorando bene. Lautaro e Thuram mi sembrava che avessero recuperato abbastanza bene, Taremi è un po’ più fresco: siamo a 40 ore dalla gara contro il Venezia. Oggi ho schierato una squadra contro i più affaticati, domattina faremo allenamento leggero e cercherò di scegliere la formazione migliore”.

    Finora turnover maggiore in Champions League. Se non si perde contro l’Arsenal le possibilità di andare agli ottavi di finale sono concrete, è possibile comunque un robusto turnover?

    “Robusto non penso, io sto ragionando partita dopo partita. Purtroppo abbiamo avuto Milan, Juventus e Napoli sempre dopo le partite di Champions: solo l’Inter ha sempre trovato una partita impegnativa, è sempre successo dopo la Champions. Noi a Empoli siamo rimasti in superiorità numerica e quindi non abbiamo speso tantissimo a livello di energie, prima del Venezia avevo tanti giocatori assenti per le tante partite ravvicinate. Calhanoglu, Zielinski, Asllani: tutti ci hanno creato delle problematiche. Domenica abbiamo speso di più rispetto a Empoli, ma stamani i ragazzi avevano recuperato comunque abbastanza bene, ma ho fatto un allenamento più al video che in campo”.

    A metà della prima fase della nuova Champions, si può fare un bilancio sul format. Le sta piacendo?

    “Per noi allenatori è molto più difficile, anche per i giocatori. Prima preparavi tre squadre, quindi fino a febbraio ti concentravi su tre squadre, era più semplice. Adesso devi ragionare su otto partite diverse: prima dopo le prime tre partite avevi in testa una classifica, mentre adesso sai le posizioni e quanti punti potrebbero servire, però poi magari i piazzamenti si decideranno su un gol fatto o subito. La squadra lo sa, probabilmente è un girone più affascinante, più divertente, ma anche più difficile. Lo spettacolo aumenta, ma è più impegnativo”.

    Guardando Champions e campionato, sarebbe più prezioso un successo sull’Arsenal o sul Napoli?

    “Beh, ci servirebbero entrambi. Sappiamo che giochiamo contro due squadre molto forti, adesso pensiamo a quella di domani: incontriamo una squadra tra le migliori d’Europa, molto riconoscibile con un grande allenatore. Se vedi l’Arsenal in mezzo a 100 squadre, senza sapere il nome, la riconosci. Si è giocata gli ultimi due titoli inglesi punto a punto con il Manchester City”.

    Arteta primo allievo di Guardiola, si aspetta una partita simile a quella col City?

    “Dovremo cercare di tenere la palla il più possibile, sappiamo che affrontiamo una squadra che fa una pressione offensiva importante. Sappiamo che sarà un problema per noi quando avranno la palla loro, ma vale anche il contrario”.

    Il calcio inglese la avvicina? Ci si vede, un giorno?

    “È un calcio molto affascinante, che piace a tutti gli allenatori. Non nego che c’è stata la possibilità, in questi anni, anche quando ero alla Lazio, però stavo bene alla Lazio e sto bene all’Inter. Mi piace, mi intriga, ma sono in una delle migliori squadre d’Europa e sto bene qua. Sul futuro nessuno ha certezze”.

    Arsenal e Napoli sono reduci da sconfitte. Si aspetta una motivazione in più da loro?

    “Sì, perché sappiamo tutti le grandi squadre come reagiscono dopo una sconfitta: guardate noi dopo il derby… Ci sta trovare squadre con motivi di rivalsa, ho visto la gara tra Arsenal e Newcastle: giocare in casa del Newcastle non è semplice, però è stata una partita aperta e affascinante. Troveremo una squadra che ha perso due giorni e mezzo fa, vorrà fare una grande gara a San Siro”.

    Un dato statistico su Thuram: conquistati sette rigori da quando è all’Inter su diciassette conquistati in totale. Numeri così, solo so fratello Pippo… Ha portato anche diverse espulsioni avversarie, c’è una spiegazione tecnica?

    “Sta lavorando benissimo, deve continuare. Domenica ho visto valutazioni non giuste per la gara che ha fatto, ha sbagliato due gol importanti come altri compagni, ma ha fatto un grande match. Oggi mi ha detto di aver recuperato abbastanza bene e valuterò. È un grandissimo valore aggiunto per noi, deve continuare in questa crescita”.

    Nelle scelte che farà domani ragionerà solo sulla condizione atletica o anche in vista della gara contro il Napoli?

    “Beh, chiaramente noi allenatori dobbiamo fare tante scelte, quotidianamente. Il Napoli adesso non è nei miei pensieri, c’è l’Arsenal. Faccio un esempio: se Bastoni è al 100%, con l’Arsenal gioca. Oggi non era al 100%, anche se è un ragazzo di grande disponibilità. Era un po’ affaticato, ma mi ha detto che ci sarebbe e devo valutare. A Empoli era riuscito a spendere il giusto, domenica è uscito coi crampi. Oggi ha fatto un allenamento leggero, stasera valuteremo i dati e decideremo se sarà in grado di partire contro l’Arsenal, non pensando al Napoli. La nostra priorità è quella, è una delle quattro favorite per vincere la Champions League”.

  • Inter, Simone Inzaghi: “Sappiamo che è una partita importante”

    Inter, Simone Inzaghi: “Sappiamo che è una partita importante”

    Simone Inzaghi, tecnico dell’Inter, presenta in conferenza stampa la partita in programma domani alle 18 contro la Juventus.

    È sempre una gara sentita dai tifosi, quanto conta per voi?

    “Tutti sappiamo l’importanza della partita, cosa comporta per la nostra società, per i nostri tifosi, per noi stessi. È la nona di campionato e sicuramente non sarà decisiva, ma sarà importante. Si affrontano due ottime squadre che hanno avuto praticamente lo stesso cammino”.

     

    Come sta l’Inter, anche a livello fisico?

    “Ci arriviamo bene, con una striscia di cinque vittorie consecutive. Purtroppo abbiamo avuto qualche problemino, che ci limiterà in queste gare fino alla sosta. I giocatori sono pronti, domani cercherò di mettere in campo la miglior formazione possibile”.

     

    Inter e Napoli favorite per lo scudetto secondo Motta.

    “Sapete come la penso per quanto riguarda le griglie, credo ci saranno tante squadre in corsa. Molte hanno investito tanto e hanno colmato il gap, dipenderà da tante cose. Sarà un campionato equilibrato”.

     

    Chi giocherà in regia e cosa può dare?

    “Sappiamo cosa rappresenta Calhanoglu per noi, è un top mondiale. Il suo sostituto naturale è Asllani, se mi darà le giuste garanzie giocherà lui: è un giocatore migliorato tantissimo negli anni, la sua sfortuna è avere Hakan davanti. Purtroppo ha avuto un problema prima di Roma: ieri ha fatto il primo allenamento, non è andato male e bisognerà valutare. Nello stesso ruolo avremmo Barella e Zielinski, mi porterò questo dubbio fino a domani sera”.

     

    Qual è il prossimo step di crescita per l’Inter?

    “Beh, dopo uno scudetto e una finale di Champions uno potrebbe pensare di fermarsi, invece io voglio continuare a migliorare col mio staff. Il calcio evolve, le squadre diventano sempre più organizzate e bisogna fare sempre meglio. Tutte le partite diventano difficili, basta pensare all’ultima contro una squadra che sta faticando e ci ha creato difficoltà. Dobbiamo migliorarci giorno dopo giorno”.

     

    La Juventus concede poco e produce poco, può questo cambiare il vostro atteggiamento?

    “Da quando sono qui abbiamo giocato dieci volte questa gara e c’è sempre stato grandissimo equilibrio, peraltro due sono finite ai supplementari perché erano finali. Sarà una gara molto equilibrata: la Juventus ha perso la prima partita due giorni fa, è la migliore d’Europa per i gol subiti. È un’ottima squadra con un ottimo allenatore che mi piace tanto, ha fatto grandissimi investimenti e sarà protagonista tutto l’anno”.

     

    Quanto è cambiata la Juve?

    “Ha cambiato i propri principi, Allegri aveva i suoi e Motta ne ha altri. Con Allegri sono sempre stati campionati tirati e finali tirate, è un allenatore che stimo molta come Motta: col Bologna sono state partite difficilissime, ora allena la Juve e ha fatto un ottimo percorso finora, sia in campionato che in Champions League”.

     

    L’anno scorso battere la Juve in casa vi fece partire verso lo scudetto. Cosa aggiungerebbe vincere domani?

    “Darebbe grandissima consapevolezza, però secondo me rispetto allo scorso campionato ci sono differenze: era una gara di ritorno, stiamo parlando di un’altra gara. Ora siamo alla nona di campionato e sappiamo cosa rappresenta, dovremo fare una grande partita”.

     

    Motta, come Conte, si è nascosto. Voi non l’avete mai fatto, vi dà fastidio?

    “Io non so se sia una strategia o altro, posso parlare per me. Sappiamo che partiamo da inizio stagione con obiettivi chiari, poi il nostro è di fare più partite possibili per far sì di arrivare il più avanti possibile nelle coppe e cercare di dare soddisfazione in campionato. Poi ci sono 4-5 squadre accreditate. come noi, ci sono squadre che hanno fatto grandissimi investimenti”.

     

    A che punto è Buchanan?

    “Ha fatto ieri il primo allenamento in gruppo, l’abbiamo aspettato e voluto. Potrà darci soddisfazioni, è un ottimo giocatore che si stava inserendo bene e ha avuto questo problema. Adesso con l’assenza di Carlos lì a sinistra siamo in emergenza, però abbiamo visto la partita di Bisseck a Berna sul centrosinistra. C’è Darmian che all’occorrenza può giocarci tranquillamente”.

     

    La pioggia quanto influirà su preparazione e scelte?

    “No, solo l’allenamento mi farà vedere cosa mi dimostreranno i ragazzi. Veniamo da due partite dispendiose, a Berna abbiamo speso tanto”.

     

    Con tante partite da giocare e qualche indisponibile servono tutti, come sta Zielinski?

    “Sta lavorando molto bene, è un giocatore che ho voluto insieme alla società. È un giocatore completo, purtroppo ha avuto un problema nel precampionato che l’ha rallentato un po’. A Berna mi è piaciuto come è entrato, sicuramente sarà un giocatore che ci aiuterà”.

     

    La partita contro la Juventus che le ha dato soddisfazoine?

    “Penso all’anno scorso, venivamo dal trionfo in Supercoppa e la Juve ci aveva riavvicinato, non mollava. Era una grande minaccia per noi, vincere a San Siro davanti ai nostri tifosi è stato fantastico”.

     

    Domani sfida tra Thuram: cosa significa giocare contro il proprio fratello?

    “Sono sensazioni che rimangono dentro, io ho sfidato Pippo otto volte da calciatore e qualcuna meno da allenatore. Penso al primo Juventus-Piacenza al Delle Alpi, fu qualcosa di emozionante che rimarrà. Marcus e Khephren si sono già incontrati in coppa di lega francese, però domani sarà Inter-Juventus e questa sensazione rimarrà a loro per tutta la vita, come ai loro giocatori. Se penso ai miei, mi ricordo quella prima partita e poi in carriera ci siamo giocati scudetti all’ultima giornata, con tantissime emozioni. A questa domanda penso subito a quel Juventus-Piacenza perso 1-0 con gol di Pippo Inzaghi”.

     

    L’Inter è tornata ai livelli dell’anno scorso?

    “Beh, cinque vittorie di fila danno fiducia, ma sappiamo che avremmo potuto fare anche meglio. Ci sono stati momenti in cui abbiamo sofferto da squadra e ci siamo aiutati, dovremo fare ancora meglio”.

     

  • Champions League, le formazioni ufficiali di Young Boys – Inter

    Champions League, le formazioni ufficiali di Young Boys – Inter

    Champions League, ecco di seguito le formazioni ufficiali di Young Boys – Inter .

    Young Boys (4-5-1): Von Ballmoos; Blum, Lauper, Benito, Hadjam; Ugrinic, Lakomy, Virginius, Imeri, Monteiro; Ganvoula. Allenatore: Magnin.

    Inter (3-5-2): Sommer; Pavard, De Vrij, Bisseck; Dumfries, Frattesi, Barella, Mkhitaryan, Carlos Augusto; Taremi, Arnautovic. Allenatore: Inzaghi.

     

  • Inter, Simone Inzaghi: “Tante assenze per noi”

    Inter, Simone Inzaghi: “Tante assenze per noi”

    Ecco di seguito vediamo le parole del tecnico dell’ Inter Simone Inzaghi alla vigilia della partita di Champions League.

    Arrivate con qualche infortunio, che rischi presenta questa partita? Rischiate di pensare alla Juve?

    “Non ci dobbiamo pensare, vogliamo ragionare partita dopo partita. Domani affrontiamo lo Young Boys, che l’anno scorso ha stravinto il campionato e ha avuto qualche problema iniziale. È una squadra fisica, che fa le coppe da tanti anni. Dovremo fare attenzione”.

     

    I quattro infortuni hanno cambiato i suoi programmi? Zielinski può partire dall’inizio?

    “Per quanto riguarda le rotazioni, abbiamo avuto un problema traumatico di Asllani venerdì in allenamento. Calhanoglu ha avuto un problema domenica e le rotazioni a metà campo sono limitate. Zielinski ieri ha fatto una buona parte di allenamento e le sensazioni sono positive, dovrò valutare”.

     

    La preoccupa giocare sul sintetico? Bastoni dall’inizio?

    “Sto valutando, sia per lui che per Dimarco. Domenica hanno giocato la terza partita consecutiva. Dovrò fare valutazioni attente, il sintetico cambia: non è uguale ed è per questo che oggi ci alleneremo qui oggi, cambiando le nostre abitudini. Ci dovremo abituare in poco tempo, nell’ora che dovremo fare sul campo bisognerà prestare molta attenzione. Lo Young Boys è una squadra strutturata, con un allenatore nuovo ma che conosce l’ambiente: sabato alle 18 contro il Lucerna hanno fatto una buona gara. Ci sarà da prestare attenzione”.

     

    L’Inter ha fatto uno scatto in più, riesce a vincere anche senza andare a cento all’ora come a Roma?

    “Non lo so, è difficile capire. Sono quattro anni che alleno l’Inter e sono quattro anni che vinciamo a Roma, prima mi sembra capitasse molto meno. Probabilmente il primo tempo l’anno scorso avevamo sofferto molto di più, posso solo dire che ho fatto i complimenti ai ragazzi per il grandissimo cuore dimostrato. Roma è un campo difficile, lo dice la storia dell’Inter: è una squadra con qualità, che ha investito molto nel fare la squadra. Io mi prendo una grande prestazione e una vittoria importante, ci deve far proseguire nel percorso che stiamo facendo. Abbiamo avuto problematiche che dobbiamo superare brevemente”.

     

    L’ultimo step a livello personale può essere quello di diventare un allenatore che lancia i giovani?

    “I ragazzi devono metterci del loro, per quanto riguarda le carriera da calciatore mia e di mio fratello, prima di giocare in A, abbiamo dovuto fare la gavetta. Siamo dovuti andare in C, io sono riuscito a passare subito in A. Alla Lazio ne ho lanciati tanti, all’Inter meno ma c’è la speranza di poterne lanciare di più. Berenbruch e Aidoo sono qui non perché siamo 15 ma perché sono due giocatori che meritano”.

     

    Sta pensando a qualcosa di diverso da Barella come play?

    “Io sono stato contento di quello che ha fatto Bare davanti alla difesa domenica, come l’aveva fatto l’anno scorso a Lecce o a Udine. Ci sta dando una grande mano, domani uno fra lui e Zielinski giocherà lì. Barella, Mkhitaryan e Frattesi hanno speso tanto: sicuramente giocherà Frattesi, poi degli altri tre ne partiranno due dall’inizio e uno probabilmente entrerà”.

     

    Com’è cambiato Sommer?

    “Beh, dopo il ritiro dalla nazionale rimane più tempo ad allenarsi con noi. È un giocatore che ho voluto fortemente, insieme alla società: oltre a essere un grandissimo portiere è un grandissimo uomo, cerca sempre di aiutare i suoi compagni. L’Inter ha preso una grandissima portiere, oltre che un grandissimo portiere”.

     

  • Inter, Simone Inzaghi: “Momenti che ai devono gestire”

    Inter, Simone Inzaghi: “Momenti che ai devono gestire”

    Il tecnico dell’Inter Simone Inzaghi ha parlato della difficile trasferta in casa della Roma.

    “Venivamo da tre vittorie e dobbiamo continuare il nostro percorso: i ragazzi sono rientrati abbastanza bene, qualcuno con qualche problemino. Però in questi ultimi giorni abbiamo lavorato bene, sapendo che ripartiamo da una gara molto difficile”.

    Su cosa vi siete concentrati per affrontare una squadra aggressiva come la Roma?

    “Juric l’abbiamo incontrato tante volte negli anni, sta portando la sua filosofia alla Roma. Ci dovremo fare trovare pronti per fare la nostra partita in entrambe le fasi di gioco, ci vorrebbe una grande partita”.

    Calendario fitto da qui alla prossima sosta, quanto saranno decisive queste partite?

    “Sappiamo che andremo incontro a sette partite in venti giorni, dovremo essere tutti bravi. Ma ora il mio unico pensiero è prepararci bene per la partita di domani con la Roma: per il resto, cercheremo di attingere a tutta la rosa, sapendo di avere ragazzi che quotidianamente cercano di mettere in difficoltà me e il mio staff per le scelte”.

  • Champions League, le formazioni ufficiali Inter – Stella Rossa

    Champions League, le formazioni ufficiali Inter – Stella Rossa

    Ecco di seguito le formazioni ufficiali di Inter – Stella Rossa di Champions League.

    INTER (3-5-2): Sommer; Pavard, De Vrij, Bastoni; Dumfries, Zielinski, Calhanoglu, Mkhitaryan, Carlos Augusto; Taremi, Arnautovic. Allenatore: Inzaghi.

    STELLA ROSSA (4-2-3-1): Glazer; Seol, Djiga, Spajic, Drkusic; Krunic, Elsnik; Olayinka, Maksimovic, Silas; Ndiaye. Allenatore: Milojevic.

     

     

     

     

  • Inter, Simone Inzaghi: “Sulla formazione, vedremo”

    Inter, Simone Inzaghi: “Sulla formazione, vedremo”

    Alla vigilia della Champions League dell’Inter, i nerazzurri sfidano lo Stella Rossa ed ecco le parole del tecnico Simone Inzaghi che parla in conferenza stampa.

     

    Com’è cambiato il tuo lavoro? E’ più psicologico quest’anno?

    “Ne avevo parlato nella conferenza nel giorno del raduno: vincere è difficile, confermarsi lo è di più. I ragazzi stanno lavorando con grandissimo impegno, ci manca continuità che abbiamo avuto l’anno scorso, va allenata. Tante squadre hanno avuto difficoltà in questo inizio, con 6 capoliste in 6 giornate diverse. Tutte stanno cercando di migliorarsi e stiamo cercando di farlo anche noi. A Udine abbiamo fatto una grandissima gara, con questi 2 gol subiti che stamattina sono stati motivo di analisi da parte nostra. Come ha detto De Vrij i gol subiti dipendono dalla fase difensiva di tutta la squadra”.

     

    La nuova formula della Champions?

    “L’anno scorso dopo 2 partite potevi fare bilanci e capire come sarebbe andato il girone, ora è un po’ un tutti contro tutti, con una formula avvincente. Sappiamo quello che prospetta il calendario che non è semplicissimo”.

     

    Frattesi ha parlato di distanza fra reparti e giocatori che si lanciano negli spazi. E’ così? Come ci si lavora?

     

    “La concentrazione è un elemento importantissimo. Sono d’accordo con Frattesi, abbiamo principi che portiamo avanti da tempo, ora serve ricompattarsi. Dite che si è rivista l’Inter con l’Udinese, ma si era già rivista con Lecce, Atalanta, Manchester City. Se non fossero entrate le due occasioni di sabato magari si starebbe parlando di altro. Questo per dire che in questo momento quando ci tirano contro magari segnano spesso perché troviamo avversari di valore, anche se magari concediamo lo stesso numero di occasioni di prima. Dobbiamo prestare ancora più attenzione”.

     

    Questa Champions è più adatta al vostro rendimento? E come gestirà il turnover, Lautaro giocherà per esempio?

     

    “Per gli attaccanti devo ancora decidere. Tutti e 4 – Lautaro, Thuram, Arnautovic e Taremi – hanno possibilità di giocare, dobbiamo ancora vedere i valori dell’allenamento di oggi. Penso che avremo una stagione ancora più difficoltosa, abbiamo bisogno di tutti. Per quanto riguarda la formula: il tempo lo dirà. E’ un tutti contro tutti, domani servirà grandissima attenzione. Loro hanno iniziato la stagione il 20 luglio, è una squadra molto ben allenata. Ci sono delle insidie, dovremo essere pronti”.

     

     

  • Serie A, il Milan dopo 2 anni torna a vincere il derby

    Serie A, il Milan dopo 2 anni torna a vincere il derby

    L’atteso derby tra Milan e Inter si è concluso con il risultato di 2-1, in favore dei rossoneri che dopo due anni tornano a vincere la stracittadina milanese.

    Dopo dieci minuti Milan in vantaggio, con un gol di Pulisic. Al 28′ pareggio di Dimarco per i nerazzurri.

    Quando sembra vicino il pareggio, all’ 89′ Gabbia, da la vittoria al Milan e mister Fonseca, salva, almeno per il momento, la panchina.

    In classifica, il Milan aggancia l’Inter ad otto punti in sesta posizione. Napoli e Juventus restano entrambe, davanti alle due squadre milanesi.

     

  • Inter, Simone Inzaghi: “Il City è forte”

    Inter, Simone Inzaghi: “Il City è forte”

    Ecco di seguito le parole in conferenza stampa del tecnico dell’ Inter Simone Inzaghi alla vigilia della sfida di Champions League contro il Manchester City.

    Cosa chiederà alla squadra?
    “Non devo presentare io il Manchester City, incontriamo una squadra molto organizzata, forte. Abbiamo preparato la partita nel migliore dei modi, dovremo avere corsa, aggressività, voglia di sacrificio. Tante componenti per fare un’ottima gara”.

    La consacrazione della sua Inter arriva dopo la finale di Champions, c’è qualcosa da correggere subito per mantenere il livello?
    “Assolutamente, io riguardando questo inizio e parlando dell’ultima gara, quella di Monza, abbiamo fatto una partita sotto ritmo. Però venivamo dalla partita prima della sosta, giocata in ben altro modo: avevo tanti giocatori in giro per l’Europa, qualcuno come Lautaro e Taremi per il mondo. Abbiamo fatto una partita sotto ritmo, domani servirà un’altra intensità perché sappiamo che in Europa serve questo. Il calendario è questo. Manchester City, Liverpool, Real Madrid e Arsenal erano le più forti da prendere, abbiamo preso il City ma siamo contenti perché cercheremo di fare una grande gara”.

    Guardiola ha detto di aver rivisto solo ieri la finale, lei?
    “Io l’ho rivista una settimana dopo, non prima. E poi un mese fa, quando eravamo in ritiro c’era la partita integrale in TV. Io non penso che sia una rivincita, perché non è la finale ma una partita di girone con un nuovo format della Champions. Nella finale credo siano fondamentali gli episodi e lo sa anche Pep, domani inizia una nuova Champions che sarà molto diversa: prima dovevi preparare tre partite andata e ritorno, ora otto squadre diverse. Cercheremo di preparare al meglio la partita”.

    Si può parlare di un caso Lautaro?
    “Assolutamente no, è il nostro capitano e ci farà tantissimi gol. Bisogna valutare e capire, è arrivato quasi un mese dopo i compagni, ha lavorato e ha avuto un problema. Si è fermato, poi è andato in nazionale e ha fatto due gare da titolare. Ha viaggiato tanto, con le partite e con gli allenamenti troverà la forma migliore, nonché i gol che ha sempre fatto. Lautaro sarà sempre una soluzione e mai un problema per me”.

    Preparare la partita in maniera differente, sapendo che non detterete voi il ritmo, cosa vi cambiare?
    “Lo sappiamo: tutte le squadre d’Europa col City il possesso lo devono lasciare a loro. Dovremo essere bravi in entrambe le fasi, sia quando la palla ce l’avrà il Manchester sia quando avremo noi il possesso. Pep è bravissimo in questo, dovremo cercare di essere bravi quando avremo la palla noi nell’essere puliti e abili: lasciare il possesso al City non va bene e l’abbiamo visto in finale”.

     

     

     

  • Inzaghi: “Presto il rinnovo di contratto, l’Inter dell’anno prossimo dovrà essere forte…”

    Il tecnico nerazzurro Simone Inzaghi, visti i trofei vinti in queste stagioni alla guida dell’Inter e soprattutto per la vittoria del ventesimo scudetto, è stato premiato dal comune di Piacenza per i successi sportivi conseguiti. Di seguito vi riportiamo le parole dell’allenatore interista rilasciate durante e dopo la premiazione di questo pomeriggio:

    “Per me è motivo di orgoglio essere qui. Volevo ringraziare la sindaca per avermi dato questa opportunità, è un premio sentito per dove sono nato, un grande orgoglio, ho visto tanti amici di infanzia. Mio padre e mia madre li vedo sempre, soprattutto ora che mi sono avvicinato da Roma a Milano, equesta cosa di poter vedere i miei famigliari spesso mi ha aiutato all’Inter. È un premio personale ma è giusto condividerlo con la famiglia Inter, con i miei giocatori, la mia società, il mio presidente e poi i tifosi, un valore aggiunto per noi. Io avevo vinto lo scudetto da giocatore ma questo primo da allenatore l’ho chiamato ‘scudetto della gioia’ perché per me e i giocatori aver visto milioni di tifosi interisti felici è stato un grande orgoglio. Vincere lo scudetto in casa del Milan è stato un qualcosa che doveva succedere, una gioia. Vincere il campionato con 5 giornate di anticipo è stato meraviglioso per quello che ci hanno tributato i tifosi dell’Inter. Adesso manca la partita con la Lazio, col Verona l’ultima e poi ci incontreremo con la società per il rinnovo. Devo essere sincero, abbiamo sempre avuto tranquillità perché il presidente Zhang e ai miei ragazzi in questi tre anni non ha fatto mai mancare nulla. L’unica cosa che ha fatto mancare è la presenza quest’anno, ma non si è di fatto quasi sentita perché ogni settimana c’era un continuo colloquio per fare in modo che se ci fosse qualche problema ci avrebbe aiutato e io non ho mai avuto alcun problema”.

    “Sicuramente quella del prossimo anno deve essere un’Inter forte. Gli obiettivi ogni anno dobbiamo cercare di migliorarli. Tre anni fa al mio arrivo, pensare a sei trofei e una finale di Champions… è un qualcosa che uno non poteva immaginarsi. Però c’erano tantissime speranze  e sapevo che avrei trovato una società forte, con dei dirigenti fortissimi. Penso a Marotta, Ausilio, Baccin. Sapevo che, nonostante le difficoltà di cui si parlava, avrebbero fatto in modo di costruire delle squadre competitive. Poi con l’aiuto dei ragazzi, dei tifosi, tutti insieme abbiamo fatto in modo di vincere sei trofei, di fare una finale di Champions ed è un qualcosa che personalmente mi rimarrà sempre. L’obiettivo è la Champions? Gli obiettivi dell’Inter sono sempre i trofei. È una squadra fantastica, con dei tifosi meravigliosi: cercheremo di migliorarci come abbiamo fatto ogni anno, sapendo che non sarà semplicissimo perché troveremo delle squadre con gl stessi obiettivi dell’Inter”.