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  • Inter, Simone Inzaghi: “Noi ed il Milan siamo forti”

    Il tecnico dell’ Inter Simone Inzaghi in conferenza stampa ha presentato il derby di Milano. Ecco le sue dichiarazioni.

    Quanto è importante il derby, visto l’avvio delle due squadre?
    “Il Milan ha impressionato, come noi. Sarà una gara importante, che vorremo giocare nel migliore dei modi”.

    Dalla sosta buone e brutte notizie. Un Frattesi così come si tiene fuori?
    “Davide è un giocatore che abbiamo voluto tutti quanti, fortemente. Si è inserito benissimo, lavora molto bene da due mesi con i suoi compagni, poi chiaramente devo fare delle scelte e sono contento di doverle fare. Lo dicevo l’anno scorso, negli ultimi mesi ho potuto scegliere come ora e siamo migliorati”.

    Quanto è importante capire il vostro livello?
    “Sappiamo tutti quanto conti questa partita, quello che rappresenta per noi, per la società, per i tifosi. I ragazzi si sono preparati meglio, a livello di formazione sia io che gli altri allenatori non abbiamo potuto avere la stessa preparazione delle altre partite, ma è una cosa con cui sappiamo di dover convivere. Sanchez lo vedrò solo oggi, Cuadrado spero si possa allenare al meglio ma ieri l’ho visto sereno: spero di averli entrambi a disposizione di domani, poi dovrò fare delle scelte”.

    L’Inter prosegue il lavoro dello scorso anno, il Milan è rivoluzionato. Quali indicazioni le hanno dato queste prime partite di campionato?
    “Guardando le squadre, parlo dell’undici iniziale, noi abbiamo cambiato due giocatori e il Milan penso tre-quattro. Non c’è tanta differenza: sono due squadre che hanno rinnovato tanto, sono partite entrambe bene e con la loro identità. Domani non è decisiva, ma sappiamo tutti quello che riveste per i nostri tifosi”.

    Avete guardato solo queste tre partite del Milan o anche quelle della scorsa stagione?
    “È tanto che ci si affronta, i principi sono gli stessi. Abbiamo guardato le partite di campionato, che hanno dato indicazioni per quanto riguarda il Milan”.

    Quanto è rischioso sentirsi più forti?
    “Se penso ai derby dello scorso anno, sono orgoglioso di averli vinti, di aver dato gioia ai nostri tifosi, di aver vinto un trofeo e giocato una finale. Però i precedenti non vanno in campo”.

    Pensa di fare qualcosa di speciale per Leao?
    “Sarà un osservato speciale, è un giocatore di grandissima qualità. Cercheremo di prendere contromisure, come sempre fatto”.

    Avete eguagliato un record di quattro derby vinti di fila. Teme la cabala?
    “Abbiamo tanto rispetto del Milan, sappiamo che tutte le squadre non hanno potuto lavorare come in settimana ordinaria: ci sono giocatori che hanno viaggiato, altri he hanno fatto 180 minuti. Dovremo essere bravi”.

    Frattesi e Barella in nazionale hanno giocato insieme, si può ispirare alla Nazionale?
    “Sì, ma hanno già giocato a partita in corso. Sono giocatori simili, ma che possono giocare insieme tranquillamente: sono simili, ma possono farlo e l’hanno dimostrato. Vedremo, come ho detto prima l’unico mio pensiero è scegliere per il bene dell’Inter: poi chiunque giochi lo vedremo di volta in volta”.

    Cosa può significare vincere il derby?
    “Sarebbe un bel messaggio. Poi per quanto riguarda griglie o pronostici, sono cose che non mi piacciono e l’ho sempre detto. Fino a tre partite fa si diceva che l’Inter è peggiorata perché ha perso giocatori importantissimi. Ora sembra che debba vincere l’Inter, anche se probabilmente lo giocherà l’Italia e non l’Inter. Non ci tiriamo indietro, sappiamo cosa significa questa maglia, ma sappiamo anche di avere avversari forti”.

    Il derby, poi quattro turni “facili” sulla carta. Quanto è importante fare bene subito?
    “Quello è l’auspicio e il desiderio, poi non bisogna pensare alla carta o all’avversario: sappiamo che il campionato italiano presenta insidie ogni domenica e mercoledì. Il desiderio e l’auspicio è di avere tutti i giocatori disponibili: stanno lavorando tutti bene”.

    Su trenta partite di campionato, diciassette hanno avuto almeno dieci minuti di recupero. È una cosa che state studiando a livello di staff?
    “Assolutamente sì, dobbiamo essere pronti a questo tipo di recuperi e ne abbiamo parlato anche durante l’ultima riunione con gli arbitri, con Rocchi. Si è parlato di questo, noi abbiamo chiesto che sia tutto più veloce, anche per gli interventi al VAR, perché avere tanto recupero condiziona. Ma sappiamo che non è così solo in Italia”.

    L’anno scorso avete avuto quattro sconfitte e un pareggio prima della Champions. Siete più pronti ora?
    “Guardando a quello che abbiamo fatto le dico di sì, chiaramente dobbiamo ancora iniziare il percorso: a me basterebbe avere tutta la rosa a disposizione. Sappiamo che non è semplicissimo, oggi penso di avere tutti a disposizione e poi domani dovrò fare delle scelte in base alla partita di domani. Poi penseremo a quello che verrà dopo”.

    Il Milan ha cambiato modo di giocare, quanto cambia per voi?
    “Hanno cambiato, prima giocavano con due mediani e ora Krunic rimane più in protezione. Però i principi mi sembrano gli stessi: è una squadra aggressiva, organizzata, ben allenata, hanno messo più fisicità e senz’altro farà bene”.

    Il Milan fa un calcio più offensivo e propositivo. Questo vi può dare qualche problema in più o qualche vantaggio in più?
    “Prevederlo adesso è una cosa a cui non so rispondere: so che si affrontano due squadre che stanno bene, che stanno giocando un ottimo calcio, che arrivano a questa gara con la certezza di avere fatto un ottimo precampionato e che devono organizzare una partita importante dopo un periodo in cui hanno avuto tanti giocatori fuori”.

    Secondo lei questa Inter è più forte dell’anno scorso?
    “È una domanda che mi hanno già fatto, lo diranno il tempo e il campo. Noi sappiamo di avere cambiato tanti giocatori, perché cambiare 12 giocatori non è mai semplice. Sappiamo che per ora sono partiti dall’inizio solo due nuovi, così come di aver perso giocatori importantissimi, perché ne avevamo bisogno. Però allo stesso tempo la società è stata bravissima a lavorare, mettendo in squadre giocatori giovani e altri più esperti che aiuteranno i primi. È normale che siamo partiti bene e stiamo lavorando bene, ma il tempo darà la risposta a questa domanda”.

    Che dubbi di formazione ha?
    “Sì, perché ce ne sono sempre. Quest’oggi ancora di più, ho visto Lautaro solo ieri per mezz’ora, Sanchez e Cuadrado li vedrò oggi, quindi dovrò cercare di valutare, di capire che abbiamo giocatori che hanno giocato 180 minuti, altri 45. Ho dubbi e oggi faremo la rifinitura, poi domani sceglierò per il bene dell’Inter”.

    Le dà fastidio sentire che l’Inter è obbligata a vincere?
    “No, ho fatto prima una battuta perché quello che leggevo tre settimane fa o che mi riferiscono e quello che mi riferiscono ora non è un problema. È giusto giocare le partite al livello massimo, sappiamo di esserci arrivati e questo mi rende difficile rispondere anche a qualche domanda di prima, se l’Inter è più forte o meno. Spero di fare 60 partite, ma lo dirà il tempo. Noi siamo all’Inter, siamo qui per vincere e per dare soddisfazioni ai nostri tifosi: lavoriamo per questo ogni giorno a cento all’ora”.

    Torniamo a Trattesi-Barella: chi si dovrà sacrificare di più in fase difensiva quando li vedremo insieme?
    “Ne ho parlato prima e lo ripeto. Non è un problema, anzi ad avercene… Con l’Al Nassr hanno giocato insieme e l’hanno dimostrato due giorni fa: Frattesi è rimasto a destra e Barella si è spostato a sinistra, ma entrambi hanno compiti da mezzala e sanno di dover sia difendere che offendere. Il calcio ha fasi da giocare di squadra”.

    Inter-Milan è anche la sfida Inzaghi-Pioli: il tecnico rossonero è elogiato perché sa cambiare, lei è criticato perché dicono che ha sempre lo stesso modo di giocare. Qual è la forza di un allenatore?
    “Fa tutto parte del nostro mestiere, del nostro lavoro. Con Pioli ci conosciamo da tempo, c’è grandissima stima reciproca: ognuno sta facendo la propria strada, poi quale sia la migliore non lo so. Io sono orgoglioso di quello che ho fatto sinora, in questi due anni fatti benissimo con i ragazzi: adesso affrontiamo una stagione che sarà piena di insidie”.

     

  • Inter, ufficiale il rinnovo di Simone Inzaghi fino al 2025

    Attraverso un comunicato sul proprio sito, l’Inter annuncia il rinnovo di Simone Inzaghi fino al 30 giugno 2025.

  • Ci siamo! Pronto il rinnovo di Simone Inzaghi fino al 2025

    Ci siamo per il rinnovo di Simone Inzaghi sulla panchina dell’Inter fino al 2025, accordo trovato tra le due parti sul prolungamento in attesa solo ormai dell’ufficialità.

  • Ufficiale, Pavard è un nuovo calciatore dell’Inter

    L’annuncio tanto atteso è arrivato. Benjamin Pavard è un nuovo giocatore dell’Inter, Inzaghi avrà il suo centrale. Un operazione abbastanza importante, in cui i nerazzurri sborseranno 30 milioni più bonus.

     

     

  • Inter, Simone Inzaghi: “Siamo incompleti? Parlerà il campo”

    Nella conferenza stampa di Simone Inzaghi, tecnico dell’Inter presenta l’esordio nerazzurro nella Serie A contro il Monza. Ecco le sue dichiarazioni.

    Che Inter troveranno i tifosi?
    “Sicuramente domani sarà emozionante, è la prima volta che rivedremo i nostri tifosi dopo Istanbul, dove sono stati meravigliosi. Non vediamo l’ora di cominciare, speriamo di farlo nel modo giusto perché se lo meritano”.

    Che vibrazioni sente nella squadra e nell’ambiente? Bisogna iniziare in maniera diversa rispetto all’anno scorso…
    “Per quanto riguarda la preparazione, i ragazzi hanno lavorato molto bene, nonostante i viaggi lunghi e complicati. Però la squadra si è allenata nel migliore dei modi, i ragazzi e noi come staff non vediamo l’ora di cominciare. Abbiamo queste tre partite prima della sosta e vogliamo cominciare bene”.

    Aveva tratteggiato gli obiettivi, a partire dalla seconda stella. La squadra è cambiata molto, che valutazione dà della forza della squadra in questo momento?
    “Per quanto riguarda il mercato lo sappiamo: è complicato per quasi tutti, sappiamo che è in atto un grandissimo cambiamento. Abbiamo cambiato tantissimi giocatori, qualcuno chiaramente tra i migliori nel proprio ruolo in Italia. Però sono arrivati calciatori di grandi prospettive, giovani e qualcuno più esperto”.

    Ma rispetto all’anno scorso vede una squadra più forte, più debole, un po’ mancante in attacco?
    “Questo lo dirà il campo: abbiamo cambiato tanto, per scelte nostre e di qualche giocatore, però quello che saremo lo dirà il campo. Io per quanto mi riguarda posso dire che ho visto grandissimo impegno. Posso dire di come la squadra lavora: i giovani sono importanti e poi abbiamo messo dentro qualche giocatore più esperto che li aiuterà”.

    Chi sono i favoriti per il campionato?
    “Non ho mai fatto pronostici. Ho detto che il nostro grande sogno sarebbe vincere la seconda stella: se lo meriterebbero i nostri tifosi. Il nostro obiettivo è vincere trofei e fare più partite possibile come è stato l’anno scorso”.

    Su cosa punta un allenatore come caratteristica principale di una squadra che vuole provare a vincere?
    “Entusiasmo e motivazioni. Quello che mi hanno dimostrato i ragazzi in questi primi 45 giorni di lavoro insieme è un impegno folle che hanno messo in questi due anni all’Inter. Ci sono stati dei cambiamenti: sono cambiati 10 giocatori, fa parte del calcio moderno e in più abbiamo l’incognita del mercato aperto, in più quello arabo sarà aperto anche dopo la chiusura di quello italiano e qualche allenatore si può trovare con qualche giocatore in meno”.

    Si è parlato tanto di un avvio morbido in calendario, però a inizio stagione le piccole sono insidiose.
    “Il calendario lascia il tempo che trova: l’anno scorso doveva essere molto molto difficile alla fine e proprio lì abbiamo recuperato posizioni, conquistando un posto Champions che a febbraio non era così certo. Sulle ultime 10, in teoria complicatissime, ne abbiamo vinte otto. Noi sappiamo che in Serie A tutte le squadre sono organizzatissime e le sfide dovranno essere interpretate nel migliore dei modi. Io posso solo dire che in questi quaranta giorni ho visto la squadra lavorare bene, per quanto riguarda il mercato c’è la grande incognita che è ancora aperto: con la società ci confrontiamo h24. Sappiamo tutti che ci manca un difensore e dovremo essere bravi a prendere un giocatore importante in quella posizione”.

    Ha detto che qualcuno è andato via per scelta sua. Si riferiva a Lukaku?
    “Ne ho già parlato, lo ringrazio per quello che ci ha dato l’anno scorso: l’ho voluto con tutte le forze e lo avrei rivoluto ora. Spiace per come è finito, perché era stato accolto dalla famiglia Inter nel migliore dei modi”.

    Alla fine è arrivato Arnautovic. Cambia qualcosa in attacco, ha perso qualcosa o è cresciuto?
    “Per quanto riguarda gli attaccanti, i 4 che ho a disposizione stanno lavorando bene. Lautaro e Correa li conoscete, Thuram e Arnautovic sono nuovi ma tutti li conoscete: sono di grandissima caratura e devono assicurarci i gol di Lukaku e Dzeko. Sono due giocatori che faranno molto bene, che si integrano con gli altri due: c’è grandissima fiducia da parte di tutti e per come stanno lavorando sono fiducioso”.

  • Inter, Simone Inzaghi: “Dobbiamo essere orgogliosi di quanto fatto”

    Ecco le parole di Simone Inzaghi tecnico dell’Inter al termine della finale di Champions League persa contro il Manchester City.

    “Ho fatto i complimenti ai ragazzi, sono stati grandiosi, hanno fatto una grandissima partita. Abbiamo perso una finale che volevamo a tutti i costi ma devono essere orgogliosi. Non cambierei questi giocatori con nessuno e oggi tutto il mondo ha visto perché. Abbiamo concesso poco contro una squadra fortissima. Ci sono tantissimi rimpianti ma dobbiamo essere orgogliosi. Gli ho dato un abbraccio enorme, come ai nostri tifosi”.

    I tifosi hanno festeggiato a Milano come se l’Inter avesse vinto.
    “Tutto il mondo ha visto che l’Inter ha messo in campo una partita di orgoglio. I giocatori sono abbattuti e tristi ma così è il calcio. Dobbiamo essere orgogliosi del percorso che abbiamo fatto, con 5 finali in 20 mesi”.

    Perché avete sbagliato tanti cross?
    “Nel primo tempo non abbiamo sofferto tantissimo ma a livello di movimenti potevamo fare meglio. Abbiamo creato tante situazioni e negli ultimi 20 minuti con la traversa e la ribattuta di Lukaku ti chiedi come mai la palla non sia entrata. Avrei voluto i supplementari, la squadra li avrebbe meritati”.

    Parlando di Champions League: avete fatto di più rispetto alle vostre possibilità?
    “Abbiamo fatto un grandissimo percorso ma lo abbiamo visto stasera in campo. Il City lo conosciamo tutti. Fa male, il percorso in Champions è stato eccezionale e avendo giocato così una finale vogliamo tornarci, perché abbiamo le possibilità per farlo. Abbiamo giocato 57 partite, il percorso è straordinario”.

    Una cosa di cui è orgoglioso?
    “Del lavoro quotidiano con il mio staff ma sono orgoglioso dei miei ragazzi che avrebbero meritato di più. È un percorso di crescita per crescere ulteriormente”.

  • Inter, Simone Inzaghi: “È già un successo essere arrivati in finale”

    Ecco le parole del tecnico Simone Inzaghi dell’Inter alla vigilia della finale di Champions League contro il Manchester City.

    La storia del calcio è fatta di squadre che hanno sovvertito i pronostici. Cosa si aspetta?
    “Noi sappiamo domani il tipo di partita che dovremo fare. Il City è la squadra più forte al mondo, l’ha dimostrato nelle gare che ha giocato. Noi siamo orgogliosi di essere arrivati fin qua, faremo di tutto per fare una partita di una concentrazione incredibile. Dovremo limitare gli errori e fare il massimo”.

    Siete meno che un underdog. È una cosa che vi ha unito ancora di più?
    “Assolutamente, io lo dicevo anche ai vostri colleghi dopo Torino. Domani sarà la 57esima partita per noi, è un percorso lunghissimo permesso dalle prime 56: abbiamo avuto dei momenti difficili, è in quelli che siamo cresciuti di più. Siamo passati da sconfitte meritate e immeritate, abbiamo messo in campo un impegno folle e grazie a quello siamo arrivati a Istanbul. Nell’ultimo periodo abbiamo avuto poco tempo per pensare a quanto fatto, avevamo una qualificazione Champions da conquistare, una finale di Coppa Italia a cui tenevamo tantissimo. Soltanto ora stiamo capendo quello che abbiamo fatto, domani lotteremo centimetro contro centimetro”.

    La chiave domani sarà il centrocampo?
    “Sarà molto molto importante. Però penso che siano molto importanti le gambe, la testa e il cuore. Le gambe serviranno a correre, la testa per essere lucidi, il cuore per trovare energie che in alcuni momenti non pensi di avere”.

    Domani potete scrivere la storia.
    “Sì, sappiamo che abbiamo una grande opportunità. Sappiamo che sarà difficilissimo ma ci proveremo. Insieme è la parola che ci ha portato qui e insieme proveremo a fare un’impresa”.

    Pippo ha detto che non è sicuro che dormirai stanotte. Si chiude un cerchio?
    “Ho la squadra, siamo abbastanza tranquilli. Più si avvicina l’appuntamento, più la tensione sale. Non dimentico le trasferte di Plzen, Barcellona, Porto, Lisbona: il merito è dei giocatori, lo sforzo in più lo dobbiamo a tifosi e società”.

     

     

  • Inter, Simone Inzaghi: “Il triplete dei City non ci riguarda”

    Questa sarà una settimana decisiva per l’Inter in vista della finale di Champions League. Il tecnico Simone Inzaghi parla in conferenza stampa. Ecco le sue dichiarazioni.

    Finale conquistata con merito. qual è stato il momento di svolta?
    “È stato un viaggio lungo, iniziato con i sorteggi estivi che non sono stati fortunati. Insieme allo staff e ala squadra ne avevamo parlato subito, avevamo detto che potevamo fare un bel percorso. Ora siamo in finale, è stato un grandissimo viaggio partito dallo scorso anno”.

    Si è preso un momento per fermarsi a pensare a cosa avete fatto?
    “Devo essere sincero, ieri ci ho pensato di più, abbiamo lavorato tanto sul City. E poi aggiungo la sera del ritorno col Milan: sapevamo quello che il derby si portava dietro, valeva una stagione. Adesso sto iniziando a pensare di più al City”.

    Tutti danno il City superfavorito, che percentuale dà?
    “Non sono bravissimo a darle, sappiamo che incontreremo la squadra più forte al mondo, che ha vinto cinque volte la Premier League negli ultimi sei anni. Dovremo essere attenti a fare una gara da squadra, sappiamo che avremo di fronte i migliori, con una rosa fantastica e un allenatore che ha segnato un’epoca. Nel calcio moderno c’è prima e dopo Guardiola, per noi sarà importantissima”.

    È la partita più importante della sua carriera e la ripaga di tutte le difficoltà?
    “Sicuramente è la più importante, ma penso valga anche per i miei giocatori. Onana e Dzeko hanno giocato delle semifinali, ma non finali. Sarà una serata che ci ripaga di tutti gli sforzi fatti durante l’anno, è stato un percorso pieno di insidie ma, negli ultimi tre mesi, quando ho avuto rotazioni più profonde da poter compiere, penso che l’Inter abbia fatto grandi cose”.

    Da calciatore ha battuto due volte su due Guardiola. Che ricordi ha?
    “Mi ricordo quelle partite… C’è un aneddoto curioso: nel viaggio di nozze dopo il mio matrimonio, a New York, in un albergo a fare colazione c’era Guardiola che anche lui era a New York nel 2019”.

    Avere Lautaro in questo stato di forma è il suo asso nella manica?
    “Entrambe le squadre avranno i propri giocatori migliori che dovranno fare la differenza, Lautaro è uno di quelli per l’Inter”.

    Il Manchester City insegue il triplete. Aggiunge pressione?
    “Ha vinto due titoli, ma due titoli li abbiamo vinti anche noi. Sappiamo che avversario avremo di fronte, ma anche noi abbiamo meritato di essere a Manchester”.

    Avrebbe preferito il Real Madrid?
    “Sono due grandissime squadre, che in questi anni hanno dominato in Europa, quindi abbiamo tantissimo rispetto per entrambe”.

    È vero che aveva azzeccato il risultato di Real-City? E quanta ammirazione prova?
    “C’è tantissima ammirazione per Guardiola, per il City, per quello che hanno fatto negli anni. Sentivo che sarebbero arrivati in finale, all’andata era stata equilibrata, nella semifinale dell’anno scorso ci furono i due gol nel recupero del Real ma quest’anno sentivo che la gara di ritorno, lo dissi ai miei figli e a mia moglie, l’avrebbe vinta il Manchester City”.

    Lukaku o Dzeko, ha già deciso?
    “No. Non ho deciso lì, non ho deciso a metà campo, non ho deciso in difesa: in questo momento, come negli ultimi due mesi, ho la possibilità di scegliere. È la miglior cosa che un allenatore possa avere: negli ultimi due mesi ho potuto alternare giocatori o schierarne altri che nei primi cinque mesi non avevo avuto. Mancano ancora quattro allenamenti e la rifinitura di Istanbul: un allenatore può avere tante idee, ma spesso le cambia. Non ultima contro il Torino: la sera pensi una cosa, la mattina vedi qualcosa che ti fa cambiare idea”.

    Calhanoglu è un giocatore ammaiato in Turchia, ma nel City c’è anche Gundogan. Che atmosfera si aspetta?
    “Troveremo uno stadio con tanta gente, ci saranno i tifosi del City e quelli dell’Inter, ma anche i tifosi turchi che saranno divisi tra Calhanoglu e Gundogan. Sarà una grandissima atmosfera, giovedì arriveremo lì, mi hanno parlato di un campo in ottimo stato”.

    Cosa le ha trasmesso la finale di FA Cup, più fiducia o meno fiducia?
    “Più lo vedi e più capisci perché stanno tenendo questi risultati, è una squadra completa, fisica, tecnica, che gioca benissimo a calcio, fa grandissimo possesso e grandissime riaggressioni. Ha pochi punti deboli, troverà di fronte l’Inter: sappiamo che dovremo essere bravi a togliere loro un po’ di possesso e coprire ogni centimetro del campo. Sono veramente bravi a coprire gli spazi”.

  • Inter, Simone Inzaghi: “Siamo contenti di questa vittoria”

    L’allenatore dell’Inter Simone Inzaghi ha parlato dopo il successo contro la Fiorentina che vale la conquista della Coppa Italia.

    Sei il re di coppe?
    “Sono contento. Volevamo riconfermare la coppa dello scorso anno, i ragazzi sono stati bravi e la Fiorentina ci ha impensierito tantissimo”.

    Bravi a cambiare le sorti della partita?
    “Assolutamente. Abbiamo sbagliato l’approccio, poi ragazzi sono stati in partita e hanno fatto due gol. Abbiamo battuto un avversario di valore”.

    Ora campionato e Champions: dove può arrivare questa Inter?
    “Vogliamo giocarci tutto. Prima il campionato e poi Istanbul: una grandissima stagione”.

    Doppietta di Lautaro: è anche merito tuo?
    “E’ stato bravissimo, come gli altri. Sono soddisfatto”.

  • Inter, Simone Inzaghi: “La Fiorentina è una squadra in salute”

    Alla vigilia della finale di Coppa Italia, tra Inter e Fiorentina ecco le dichiarazioni del tecnico nerazzurro Simone Inzaghi.

    Chi è favorito?
    “Domani affrontiamo una squadra in grande salute, sappiamo cosa troveremo, si sono meritati le finali al pari nostro. Sarà una partita aperta, noi dovremo essere squadra con la S maiuscola. Saper leggere i tanti momenti della partita, che vivrà su momenti ed episodi”.

    Sente di trasformarsi in specialista quando arriva in finale?
    “Spero che questa fama possa continuare, ci restano due finali da disputare nelle ultime quattro partite. Spero la tradizione continui ma devo solo ringraziare i ragazzi, ho trovato un gruppo che quest’anno ne ha passate tante, anche meno felici e basta ripensare a due mesi fa. La finale di Champions League è stata inaspettata per la maggioranza, ma la squadra ci ha sempre sperato sin dal sorteggio”.

    Mattarella cosa vi ha detto?
    “Il discorso è stato molto emozionante, io avevo avuto già la fortuna un’altra volta… Incontro emozionante, ha parlato a cuore aperto a tutte e due le squadre. Siamo uomini di sport, ci ha detto, e in campo dobbiamo dare l’esempio essendo così seguiti”.

    Quale la cosa più importante per il finale di stagione?
    “Bisogna essere bravi a ragionare partita su partita, ne mancano quattro ma sono una più importante dell’altra. Per fortuna alleno ragazzi che hanno già fatto tante finali e sarà la sedicesima partita in 53 partite, finiremo con diciannove in sessantadue, praticamente un girone giocato in due mesi. Bravi noi a gestire le forze, il piccolo dispiacere è non avere con me Mkhitaryan e Skriniar per questo finale di stagione ma qualche defezione è inevitabile”.

    Come giudicate la Fiorentina?
    “Sappiamo che partita sarà, quanto rispettiamo la squadra e il suo allenatore. Il percorso ci ha portati qui a questo punto della stagione, cercheremo di fare il massimo ma contro avremo un avversario che gioca, ben allenato e che sta bene. Proveremo a vincere come l’anno scorso”.

    Quale il suo merito in particolare?
    “Quando si vincono trofei, e non dimentichiamoci la Supercoppa di gennaio che siamo stati bravi a vincere, lo fai tutti insieme. Non è Inzaghi, Marotta, Ausilio o Zhang: tutti insieme si vince e si perde, siamo stati bravi a non cercare mai il colpevole”.

    Nel subconscio non rischiate che qualcuno stia già pensando alla Champions League?
    “Assolutamente no. Sappiamo, e sapete anche voi, i sacrifici che abbiamo fatto per arrivare a questa finale. L’unica cosa che non mancherà sarà l’impegno folle. Poi c’è un avversario che come noi vorrà la coppa, dovremo essere bravi come squadra e negli episodi”.

    Skriniar potrà tornare a disposizione, magari per Istanbul?
    “Non ha ancora lavorato in squadra, sta facendo un differenziato importante e giovedì avrà un consulto. Penso potrà essere disponibile per le ultime due gare”.

    Lei rimane al 100%, conferma?
    “Sì, non mi sono mai sentito precario, ho un contratto”.