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  • Inter, Simone Inzaghi: “Domani è come una finale”

    Dopo la vittoria di Firenze, Simone Inzaghi torna a parlare. Il tecnico dell’Inter presenta in conferenza stampa la sfida di Champions League di domani, contro il Viktoria Plzen.

    Siete a un passo dal passaggio agli ottavi, quanto sarebbe importante?
    “Sappiamo di avere fatto quattro partite nel migliore dei modi, ma domani è una finalissima. Siamo nelle condizioni dello scorso anno, con un girone più difficile e la possibilità di centrare il primo obiettivo stagionale con una giornata di anticipo, sapendo che a Monaco sarebbe difficilissimo”.

    Ritiene che in questo processo ci sia da sistemare la fase difensiva?
    “Sì, per i difensori che abbiamo e la squadra che abbiamo, la fase di non possesso dell’anno scorso che è stata la seconda miglior difesa del campionato: dobbiamo crescere. Quando si parla di fase difensiva non si parla solo di difensori, ma di tutta la squadra”.

    Lukaku verrà convocato? Cosa può migliorare nella fase offensiva?
    “Se conferma l’allenamento di ieri e i tre precedenti, verrà convocato. Sta lavorando con tantissimo entusiasmo e tantissima voglia, manca ancora l’allenamento di oggi ma è in netta ripresa. È un giocatore importantissimo per noi, è mancato due mesi ed è stato una grave perdita. Però gli altri attaccanti hanno fatto sempre bene, pur sapendo che nel calcio si può migliorare sempre abbiamo sempre segnato tranne che col Bayern”.

    C’è una differenza tra la difesa in casa e quella in trasferta. Cosa cambia?
    “Bisogna essere bravi a lavorare anche di più, l’anno scorso non c’era questa differenza. I gol concessi sono diversi, il primo domenica è stato un calcio di rigore, sul secondo dovevamo coprire meglio il campo, però è stato un grandissimo gol di Ikoné. Il terzo l’abbiamo visto e rivisto, non possiamo concederlo perché è un gol al novantesimo sul 3-2, una squadra come la nostra non deve concederlo”.

    Questa qualificazione si lega al rinnovo di Skriniar. L’idea è che siano fondamentali i soldi che porterebbero gli ottavi. Quanto è importante che questa situazione si risolva?
    “Per quanto riguarda le situazioni, ho la fortuna di avere dei dirigenti bravissimi a fare questo, ci stanno pensando loro. Il pensiero non va solo a Skriniar, abbiamo altri giocatori nella stessa situazione di Milan. Spero che si risolva tutto velocemente, fermo restando che Milan è in netta crescita. Dobbiamo continuare, poi speriamo che per quanto riguarda il contratto, non solo lui ma penso anche ad altri giocatori, da allenatore so già che i miei dirigenti sono bravi e sono al lavoro per risolvere”.

    Si riconosce meriti nella crescita della squadra?
    “Noi allenatori siamo sempre giudicati in base ai risultati, nella testa ho la partita di domani, qualificarsi sarebbe qualcosa che se guardiamo al sorteggio sembrava molto lontano. Domani abbiamo questa possibilità davanti ai nostri tifosi, speriamo di regalare questa soddisfazione a loro e anche a noi stessi. Manca l’ultimo passo e lì la squadra forte deve venire fuori”.

    Il mondiale si avvicina, come vede i ragazzi che saranno impegnati?
    “Sereni, abbiamo sette giocatori che vanno al mondiale, domani penso che recuperiamo Romelu, gli altri cinque li vedo quotidianamente e pensano all’Inter”.

     

  • Inter, Simone Inzaghi: “Un gara decisiva per la qualificazione”

    Una gara da dentro o fuori, anche se l’Inter parte con il piccolo vantaggio della vittoria conquistata a San Siro. Simone Inzaghi presenta la gara di domani contro il Barcellona. Ecco le sue dichiarazioni:

    È l’occasione di dimostrare un ulteriore step di crescita?
    “Vediamo, all’andata ho detto che era una grande opportunità. L’abbiamo sfruttata bene, adesso domani sappiamo che è importantissima per la qualificazione. Il giorno del sorteggio, sapevamo che avendo preso Bayern e Barcellona, bisognava fare qualcosa di straordinario. Ci stiamo giocando il girone con tutte le nostre armi, domani sarà dura ma siamo l’Inter e dobbiamo cercare di fare la nostra partita, sapendo che ci saranno difficoltà ma dovremo essere bravi a soffrire tutti insieme”.

    Domani parcheggerete l’autobus?
    “Metteremo in campo corsa e determinazione, il Barça è di qualità ma abbiamo visto che possiamo fare la partita”.

    Teme le richieste alla UEFA del Barça?
    “Io non parlo mai degli arbitri, ho solo visto che arbitro e VAR di San Siro saranno in campo domani, l’UEFA ha giudicato positiva la prestazione di San Siro”.

    I tifosi nerazzurri non potranno entrare con la maglia dell’Inter negli spazi dedicati ai tifosi blaugrana.
    “Io la vivo serenamente, posso solo dire che quando giochiamo noi in casa i tifosi ospiti sono sempre graditi, a fine gara ho trovato massima disponibilità da parte del Barcellona inoltre”.

    Xavi ha parlato di Inter difensiva, lei ritiene la sua squadra difensiva.
    “Mah, non sono d’accordo. Nei primi sei-sette mesi dell’anno scorso abbiamo giocato un bellissimo calcio. Ci sono partite che vengono in un momento particolare, noi veniamo da un momento particolare e all’andata venivamo da due sconfitte. Nel secondo tempo la squadra mi ha soddisfatto come nel primo, abbiamo sofferto insieme con un blocco basso, perché in quel momento volevamo togliere spazi al Barcellona che sappiamo quanta qualità ha”.

    Giocherà con un centrocampista in più o con due punte di ruolo?
    “La formazione non la sanno ancora i miei giocatori, mi porto dei dubbi e posso cambiare, ho ancora un po’ di tempo per decidere. Ho due attaccanti di ruolo, che vengono da 3-4 partite consecutive. Posso decidere di alzare Calha o Mkhitaryan per farne rifiatare uno, anche perché giocando con Dzeko-Lautaro so di avere Curatolo o Carboni, che sono molto giovani, in panchina. Mi sarebbe piaciuto affrontare il Barcellona con l’Inter al completo”.

    L’Inter sa adattarsi a molti tipi d’impostazione ma può anche creare pericoli. La chiave è adattarsi a tutti i contesti?
    “Sì, gran parte della partita passerà dalla nostra fase di possesso. Il Barcellona è una squadra che da anni predilige il possesso palla, però anche noi abbiamo tanta qualità. Dobbiamo cercare di tenere la palla il più possibile, cercare di palleggiare ancora meglio rispetto alla partita d’andata”.

    All’andata il Barcellona non ha giocato una bella partita. Merito vostro o demerito loro?
    “Io dico che gran parte del merito è stato dell’Inter. Ho visto le ultime gare del Barcellona, anche domenica sera col Celta ha giocato un buon calcio, anche nelle due sconfitte di Monaco e Milano. Noi a San Siro abbiamo fatto un’ottima fase di non possesso e abbiamo concesso poco, perché obiettivamente Onana non ha fatto grandissime parate. Sappiamo che domani sarà diverso, una partita importante in uno stadio che sarà caldo e spingerà il Barcellona. Noi dovremo essere squadra, avremo i nostri tifosi che ci accompagneranno e dovremo fare un’impresa”.

    Domani si può puntare sulla concretezza?
    “Ogni partita fa storia a sé, se vai a vedere la partita di Monaco dove il Barcellona esce sconfitto 2-0 è decisa dagli episodi. Lì sono stati favorevoli al Bayern, sull’andata ho detto che l’Inter ha fatto una partita da grande squadra determinata. Domani purtroppo non si gioca di nuovo a San Siro, ci siamo preparati per fare una partita all’altezza dell’Inter”.

    Come si fa a fare in modo che la squadra stia tranquilla?
    “Dipenderà dalla partita, in squadra ho giocatori abituati a questo tipo di gare, che hanno vinto trofei e giocato partite di altissimo livello. Abbiamo una certa esperienza, sappiamo che bisogna essere lucidi, essere compatti: ci saranno momenti in cui dovremo soffrire tutti insieme e dovremo essere bravi e lucidi a fare quanto preparato”.

    Tutta la pressione sul Barça può aiutarvi?
    “Dovremo fare una partita attenta, nei dettagli. Dovremo essere bravi a evitare i cross, a marcare dentro l’area, a fare pressione anche noi perché vogliamo fare il massimo. Ci aspettavamo altro dai sorteggi, ma sapevamo di essere in terza fascia: da quando è uscito il girone ai sorteggi sapevamo di dover fare del nostro meglio. Dieci punti potrebbero bastare, ma anche no visto il Plzen fermo a zero: domani sarà decisiva per la qualificazione”.

  • Inter, Simone Inzaghi: “Lautaro sta meglio. Ora dobbiamo ripartire”

    La Roma ormai è alle spalle, il doppio confronto col Barcellona nel futuro immediato, decisivo per andare avanti in Champions League. Simone Inzaghi presenta in conferenza stampa la prima gara contro i catalani, in programma domani sera a San Siro.

    Si parte con Inzaghi: come sta Lautaro? Domani può giocare dall’inizio?
    “Lautaro stamattina ha fatto un esame dove non si è evidenziato nulla, è affaticato e ha chiuso la partita affaticato. Oggi farà un allenamento parziale, adesso devo ancora parlare coi medici e col giocatore, vedremo. Mancheranno sicuramente Brozovic e Lukaku, vediamo le condizioni di Lautaro e Gagliardini”.

    Cosa vi siete detti?
    “Ieri è stato un allenamento più intenso per chi non aveva giocato, oggi analizzeremo la partita di sabato con la Roma, poi andremo nel particolare per quanto riguarda il Barcellona. Sappiamo che veniamo da un momento difficile per quanto riguarda i risultati, a mio parere – l’ho detto sabato – abbiamo fatto una buona gara, purtroppo condita dai due gol in cui ci abbiamo messo del nostro. Avremmo meritato altro”.

    Come si riaccende la scintilla?
    “Con le vittorie, con i risultati. Domani è una grande opportunità, sapendo che incontriamo una squadra fortissima, probabilmente una delle migliori in Europa, che è andata a Monaco e ha perso immeritatamente, il risultato di Monaco non rispecchia quanto visto in campo. Hanno qualità altissime, noi dovremo fare una partita di corsa, aggressività e determinazione. Da un momento così si esce con le vittorie, l’avremmo voluta sabato e purtroppo il risultato non ci ha dato ragione”.

    Trovare il Barcellona è uno stimolo, però poi arriva un tour de force. Come giudica il percorso che ha davanti e come stanno i latino-americani?
    “Per quanto riguarda Lautaro lo valuteremo, Correa sta bene. Sappiamo che saranno undici partite ogni tre giorni, spero di poterle affrontare con la squadra al completo. Adesso Lukaku e Brozovic, di più Brozovic, non ci saranno per un po’. Però abbiamo altri giocatori a cui appoggiarci”.

    Nagelsmann è arrivato alla gara di Monaco tra le critiche in campionato, vale anche per lei?
    “Il Barcellona è una squadra fortissima, completa in tutti i reparti. Assieme al Bayern e al City offre il miglior calcio europeo. Per noi deve essere un’opportunità: sappiamo quanto conta la gara di domani, in Champions la classifica è aperta in un girone proibitivo. Ma siamo l’Inter e cercheremo di giocarcelo”.

    Chi gioca tra Onana e Handanovic?
    “Valuterò di gara in gara, domani gioca Onana”.

    La preoccupa di più l’attacco o la solidità difensiva?
    “È una squadra completa, forte, con tantissima qualità. Sanno fare tutto, hanno riaggressione e recupero palla: penso siano la squadra d’Europa che recupera nel modo più alto, è una squadra che sa fare tutto in fase di possesso e non possesso. Ha tantissima qualità, in più ha Lewandowski”.

    È una gara a eliminazione diretta? E il Barcellona è favorito?
    “Sappiamo delle difficoltà della gara, abbiamo già pagato col Bayern Monaco, nonostante una buona partita. Abbiamo perso, non siamo stati dentro la gara nei momenti chiari, sul primo gol dovevamo difendere meglio. E le opportunità capitate le avremmo dovute sfruttare meglio. Sappiamo che domani sarà una gara di sofferenza”.

    Asllani è pronto a giocare due gare di fila? Si aspetta di più da Skriniar?
    “Ce lo aspettiamo da tutti, è lecito aspettarselo anche da me. Per quanto riguarda Asllani, ha fatto una buona gara, ha fatto quello che ha dimostrato fin dal primo giorno all’Inter, chiaramente è pronto per rigiocare anche domani”.

    Domani può essere una delle ultime tre gare in caso di risultato negativo? Ha deciso lei su Dybala?
    “Non sono sempre io a decidere, ho una società dove andiamo tutti nella stessa direzione. È un anno e mezzo che si lavora nella stessa direzione, c’è un confronto quotidiano. Su Lukaku si è fatta una scelta condivisa, sulla prima domanda ho già risposto: noi allenatori dipendiamo sempre dal risultato, in questo momento non stanno arrivando e in questi momenti è normale essere messi in discussione”.

    Acerbi è titolare ormai?
    “Si è inserito molto bene, è un giocatore che conosco, di qualità, però io assolutamente non lascio indietro De Vrij che già prima del mio arrivo ha fatto due anni importanti. Sabato è stata una scelta, De Vrij non era al cento per cento. Domani ha tantissime possibilità dall’inizio”.

    Come si spiega la paura che subentra dopo un gol?
    “Perché è il momento… Io rivedo la partita domenica con la Roma e tatticamente, a livello di corsa, di chilometri, di impatto fisico alla squadra non posso dire nulla. Hanno tantissima voglia, siamo in un grande club con grandissimi tifosi, che sabato sono venuti in 70mila nonostante il periodo che stiamo vivendo. La squadra sta risentendo del momento dove non arrivano i punti. È normale risentirne, per quanto riguarda la gara di sabato la analizzeremo oggi: sul secondo gol non possiamo fare quell’errore, dovevamo scivolare meglio e non lasciare due buchi che in 14 mesi non avevamo mai lasciato. Alla vigilia ci eravamo fermati venti minuti a lavorare sulle inattive, in questo momento va così e dobbiamo lavorare meglio. Sabato abbiamo messo tutto in campo e purtroppo non siamo stati ripagati dal risultato”.

  • Inter ancora sconfitta, ma Simone Inzaghi non è a rischio

    Inter ancora sconfitta, ma Simone Inzaghi non è a rischio

    Se qualcuno si aspettasse degli scossoni clamorosi sulla panchina dell’Inter dopo l’ennesima sconfitta contro la Roma, probabilmente rimarrà sorpreso e deluso. Secondo quanto filtra dagli ambienti nerazzurri, infatti, l’allenatore Simone Inzaghi non è al momento a rischio esonero. E sarebbe stato in effetti difficile il contrario, anche dal punto di vista logistico: l’Inter domani sarà nuovamente in campo per giocare la terza gara di Champions League contro il Barcellona, dunque sarebbe complesso ipotizzare l’insediamento di un nuovo allenatore adesso.

    Oggi segnali incoraggianti. Al di là della pesante sconfitta, la quarta in otto giornate, la società riconosce comunque al tecnico di avere messo in campo una buona squadra oggi, che a larghi tratti avrebbe anche meritato di vincere la partita contro la Roma. Indubbiamente adesso dovranno seguire risposte sul campo, ma allo stato attuale l’allenatore può considerarsi saldo in panchina. Anche se la situazione in casa nerazzurra non è delle più semplici a meno otto dal Napoli capolista.

  • Inter, Simone Inzaghi: “Sarà una partita difficile”

    L’Inter riparte dalla Roma. Senza Lukaku e Brozovic, i nerazzurri domani ospiteranno a San Siro i giallorossi, con diversi dubbi di formazione e la voglia di mettersi alle spalle una volta per tutte la deludente sconfitta contro l’Udinese. Come di consueto, è Simone Inzaghi a presentare in conferenza stampa il big match:

    Domani big match, come si riparte dopo la sosta?
    “Sarà una gara molto impegnativa, fatta di duelli. Incontriamo una squadra forte, che si è rinforzata, ha qualità e un grande allenatore. Dobbiamo prepararci bene, ieri è stato il primo giorno in cui ho rivisto tutti i ragazzi dopo la sconfitta di Udine. Si è analizzata quella gara e nel frattempo si è cercato di preparare una gara importante nel nostro stadio”.

    Pensa che questa pausa possa aver fatto bene?
    “Lo sapremo domani, anche dopo la partita. Noi sappiamo che la sconfitta di Udine è arrivata a causa nostra, siamo stati sotto il nostro standard e abbiamo preso due gol su palla inattiva per disattenzioni nostre. Abbiamo concesso una punizione e un calcio d’angolo da palla nostra, ci abbiamo messo del nostro: sappiamo di dover fare di più”.

    Asllani è pronto per fare il titolare?
    “È un giocatore scelto, da me e dalla società, che sta facendo bene. Sta lavorando bene, domani sicuramente comincerà la partita, a centrocampo ho delle difficoltà perché ho Asllani, Mkhitaryan, Barella e Calhanoglu in questo momento. Sono in quattro, tre cominceranno e uno no, perché anche Gagliardini negli ultimi due giorni non è riuscito ad allenarsi, vediamo se riuscirà a venire in panchina almeno”.

    Lukaku quando torna?
    “C’è stato un rallentamento che ci toglie un giocatore importante. È passato un mese, ma servirà un po’ di tempo ancora”.

    Come spiega la differenza nei big match rispetto all’anno scorso?
    “Dobbiamo fare di più e meglio. Lascerei da parte il Bayern Monaco, squadra di un altro livello: con Milan e Lazio dovevamo e potevamo fare meglio. Lo sappiamo, domani abbiano un altro scontro diretto contro una squadra forte e cercheremo di portarlo dalla nostra parte”.

    Quanta fiducia c’è per ripartire e quanto conta la fiducia della società?
    “La società è sempre presente. Parla la mia storia: dopo lavoro io aumentano i ricavi, dimezzano le perdite e arrivano i trofei. Così è stato alla Lazio, così all’Inter. Sappiamo di avere qualche punto di ritardo, stiamo lavorando: il tempo nella sosta non è stato tantissimo, avendo avuto via tanti giocatori. Però già da ieri l’analisi di Udine è stata lucida, l’allenamento mi ha confortato: ora facciamo parlare il campo”.

    Avete trovato motivazioni per alcuni errori individuali?
    “Dobbiamo fare tutti di più, io in primis. La prima disattenzione la paghi, sia in Serie A che in Champions: il nostro percorso in Europa lo stiamo facendo, in campionato abbiamo qualche punto di ritardo rispetto alle avversarie. Ci sono state tante critiche: ho ascoltato quelle costruttive, quelle venute ad arte le ho lasciate stare. Però la squadra è matura, sa di dover e poter fare di più”.

    Si sente a rischio?
    “Sempre. Noi allenatori lo siamo sempre: in ogni partita, in ogni allenamento, vanno prese decisioni. Sappiamo di avere qualche punto di ritardo, stiamo cercando di lavorare e vedremo cosa dirà il campo. Io sono tranquillo, lavoro giornalmente con il mio staff e i miei giocatori. Ho la tranquillità giusta”.

    Gosens come sta? Chi è in vantaggio tra lui e Dimarco?
    “Ho giocatori che stanno bene, sono contento che Robin si sia rimeritato la nazionale, perché ha fatto bene in Champions. Ho lui, Dimarco e Darmian: dopo l’allenamento di oggi sceglierò in quel ruolo”.

    Ha vissuto momenti simili alla Lazio? Ci sono delle differenze tra vivere un momento del genere all’Inter e alla Lazio, anche nel rapporto con i presidenti?
    “Io ho avuto un buonissimo rapporto con Lotito e ce l’ho buonissimo con Zhang, che è un presidente presente. È sempre accanto a me, al mio staff: abbiamo la fortuna di avere una società presente. Nel calcio, come ho detto prima, contano vittorie, sconfitte e trofei: fortunatamente in questi sette anni sono sempre riuscito a portare trofei, ricavi e poche perdite alle mie società. Spero di continuare a farlo. Adesso abbiamo qualche punto di distacco, ma tutto sommato mi sembra una classifica che vede Atalanta e Napoli avanti con merito: poi altre squadre hanno perso qualche punto vuoi per episodi e vuoi per infortuni, ma col lavoro risaliremo”.

    Perché secondo lei questo di più che si chiede alla squadra non arriva? Dall’esterno c’è la sensazione che non si vada tutti dalla stessa parte.
    “È una sensazione che arriva fuori, probabilmente sbagliata. Andiamo tutti nella stessa direzione, lavorando come si è sempre lavorato: in questo momento stiamo pagando nella singola partita l’episodio. Probabilmente, in una buonissima parte dello scorso anno, quando vi siete divertiti tanto a vedere giocare l’Inter, non prendevi gol sul singolo errore. Ora siamo puniti puntualmente e come vi ho detto prima abbiamo analizzato e visto che dobbiamo dare di più tutti, a partire dal sottoscritto e da giocatori fondamentali per noi in questo anno e mezzo, che in questo momento devono ritrovare la forma giusta, però sono grandissimi professionisti e lo hanno sempre dimostrato all’Inter”.

    Che Roma si aspetta?
    “È una squadra forte, fisica, l’anno scorso insieme a Milan e Inter è stata l’unica italiana che ha vinto. Ci siamo incontrati tante volte: troveremo una squadra migliorata, che ha inserito giocatori importanti, sta avendo un buon cammino in campionato e in Europa. Ha avuto, come noi, tanti giocatori fuori con le Nazionali. Ora bisogna vedere chi arriva pronto sul campo”.

  • Inter, Javier Zanetti: “Fiducia a Simone Inzaghi. Dybala? Richieste troppo alte”

    Non è un momento molto semplice in casa Inter eppure c’è comunque una grande fiducia nel lavoro del tecnico Simone Inzaghi. L’ha più volte ribadito Beppe Marotta e l’ha ripetuto anche oggi l’ex capitano e bandiera nerazzurra Javier Zanetti.

    Ai microfoni di TMZ, in occasione del Festival dello Sport di Trento, ha confermato la linea di massima fiducia nei confronti del tecnico ex Lazio.

    “C’è sempre stata fiducia su Inzaghi, i meriti non sono mai di una sola persona. C’è un gruppo che ha obiettivi ben chiari e andiamo tutti nella stessa direzione”.

    E su Dybala: “C’è stata una trattativa ma quando abbiamo preso Lukaku avevamo già un parco attaccanti importante. Lo vedo bene a Roma. Conosco Mourinho e so che può valorizzarlo al meglio”.

  • Inter, Simone Inzaghi: “Udine è una trasferta impegnativa”

    “Veniamo da due vittorie consecutive, sappiamo che giocando ogni tre giorni non è semplice”. Ai canali social dell’Inter, dopo le due vittorie di fila contro Torino e Viktoria Plzen, Simone Inzaghi presenta la trasferta di domani contro l’Udinese: “Ora andiamo a Udine, in una partita impegnativa contro un avversario che sta bene”.

    Il leader è il gruppo?
    “Assolutamente sì, giocando così tanto ho bisogno di tutti e per noi allenatori è un grandissimo segnale quando vedi che cambiando giocatori riesci sempre a mantenere una squadra compatta e determinata. Sono ottimi segnali”.

    L’Udinese arriva da quattro vittorie consecutive.
    “Sì, bisognerà fare molta attenzione. È una squadra molto in salute, ben allenata, con tanti giocatori di qualità. Servirà una partita di corsa, di determinazione: troviamo la squadra con la miglior striscia del campionato”.

    Si può dire che è la più in forma?
    “Sicuramente. Vengono da quattro vittorie di fila, meritate e volute. È una squadra ostica e dobbiamo affrontarla da Inter”.

    Quanto sarà importante l’approccio?
    “Sarà determinante. L’Udinese segna nei primi minuti di gara e quindi bisognerà approcciare la partita nel migliore dei modi”.

  • Inter, Simone Inzaghi: “Ho già deciso chi giocherà in porta. Avversari da non sottovalutare”

    Archiviata la sofferta vittoria con il Torino, l’Inter si tuffa nuovamente in Champions League. Simone Inzaghi, allenatore nerazzurro, presenta in conferenza stampa la gara di domani contro il Viktoria Plzen.

    Prima domanda per Inzaghi: ha deciso se giocherà Onana o Handanovic?
    “Per quanto riguarda il portiere ho deciso ma in questo momento non mi va di dirlo, non lo sanno ancora i giocatori perché abbiamo avuto solo un allenamento. Stamattina abbiamo potuto lavorare al video, poco sul campo. Domattina avremo la riunione tecnica e per primo è giusto che lo sappiano loro”.

    Come vede Plzen, quali sono i suoi punti di forza e quali quelli deboli?
    “È una squadra forte fisicamente, che abbiamo visto e studiato nelle due partite col Qarabag e poi in quella di Barcellona. Ha costruito questo ingresso nei gironi di Champions in questo stadio, ha giocatori davanti importanti, Chory, Mosquera, Sykora: sono giocatori importanti, e poi hanno fisicità e ripartenze molto veloci, l’hanno dimostrato anche in un campo difficile come Barcellona”.

    Quella di domani può essere una partita importante per dare un nuovo slancio e superare alcune negatività?
    “Indubbiamente, è una partita importante, sappiamo di essere capitati nel girone più difficile di tutta la Champions ma noi vogliamo giocarcelo. L’esordio non è stato il migliore, ci abbiamo provato ma il Bayern è stato migliore di noi. Ora sappiamo che questa partita ci porterà nelle insidie, ma vogliamo affrontarla nel migliore dei modi”.

    Alla luce dell’esordio e del girone, la considera già una partita decisiva?
    “Mancandone ancora quattro probabilmente no, però sappiamo l’importanza che ha e sappiamo che dieci punti per passare un girone devi farne nove volte su dieci. L’anno scorso siamo stati bravi a farli, quest’anno sappiamo che il girone è più competitivo però domani vogliamo fare i primi punti perché vogliamo muovere la classifica”.

    Si aspetta una partita come contro lo Slavia Praga?
    “Ma io in quella gara allenavo la Lazio, ricordo che furono due partite diverse, ogni partita però è una storia a sé”.

  • Inter, Simone Inzaghi: “Dopo il derby dobbiamo ripartire”

    La sconfitta nel derby brucia ancora, in casa Inter. I nerazzurri, al secondo ko in altrettanti big match di campionato, aspettano il terzo, questa volta in Champions League. A San Siro, domani sera, alle 21, l’Inter ospiterà il Bayern Monaco. Simone Inzaghi presenta in conferenza stampa la sfida. Quanto è importante il supporto di San Siro in gare come questa? “Importantissimo, domani i nostri tifosi saranno di grande aiuto. Conosciamo l’avversario che incontriamo e sappiamo qual è il nostro valore. Abbiamo un girone molto competitivo, ma a parere mio la partita di domani sera contro il Bayern Monaco dev’essere un’opportunità. Viene dopo una delusione come il derby”. Barella e Bastoni come stanno? “Credo non sia il caso di parlare di singoli dopo la sconfitta di sabato. Tutti dobbiamo salire di condizione a livello di singoli, per quanto riguarda la formazione deciderò domani. Manca un allenamento, poi guarderò i dati dell’allenamento di domattina. Sappiamo di dover fare 10 punti in questo girone, che è molto più difficile rispetto allo scorso anno”.

    Queste sconfitte possono essere un’opportunità.
    “Devono diventarlo. Ci sono stati dei momenti della partita con il Milan in cui loro hanno fatto meglio e altri in cui abbiamo fatto meglio noi, però alla fine loro hanno fatto tre gol e noi due. Abbiamo avuto quel passaggio a vuoto e alla fine avremmo anche meritato il pareggio per le occasioni create, però in questo momento è così e dobbiamo lavorare di più, io in primis”.

    Uno degli argomenti di discussione dopo il derby è il portiere. C’è un accanimento esagerato nei confronti di Handanovic? Possono cambiare le gerarchie?
    “Un vostro collega mi ha parlato di Bastoni e Barella, ora mi parlate di Handanovic. È normale che in una sconfitta si cercano sempre colpevoli. Io sono l’allenatore e cerco quotidianamente di migliorare la squadra, è un campionato che sta andando più a rilento rispetto allo scorso anno. Non riguarda soltanto noi, anche le altre squadre stanno andando a rilento. Bisogna guardare partita dopo partita, cercando di migliorarsi ogni giorno, sia al video che in campo”.

    Domani incontrerete Mané, poi Lewandowski. Chi è più pericoloso?
    “Mané l’abbiamo incontrato già l’anno scorso col Liverpool, è un grandissimo calciatore con una intensità pazzesca. Fa tutto sia a livello difensivo che offensivo. Lewandowski l’ho incontrato ai tempi della Lazio, è un grandissimo giocatore: nel giro di un mese e mezzo incontreremo sia Bayern che Barcellona. Saranno difficilissime, ma belle e stimolanti”.

    Qual è stato l’errore principale commesso durante il derby?
    “Lo si è analizzato, quando ci sono delle sconfitte come quelle del derby vanno analizzate. L’errore più grande è che quando abbiamo subito il gol de pareggio la squadra ha smesso di lavorare da squadre per 25 minuti. Un errore: contro grandi squadre, bisogna reagire meglio e stare in partita come lo è stata nei primi 25 minuti, per buonissima parte della partita”.

    Mkhitaryan può giocare dall’inizio?
    “Mkhitaryan è entrato molto bene, è un giocatore di qualità che ci aiuterà tantissimo. Veniva da una preparazione in ritardo, adesso.è una settimana che lavora a pieno regime. Può essere una soluzione dall’inizio o a gara in corso. Manca un allenamento, deciderò domani”.

    Come sta Gosens?
    “Si sta allenando molto bene, è un ragazzo esemplare che l’anno scorso ha giocato qualche spezzone. Paga questa lunga inattività, dovuta all’infortunio e alla recidiva che ha avuto. Sono contento di come si sta allenando, poi spetterà a me farlo giocare dall’inizio o a gara in corso”.

    Il Bayern ha pareggio le ultime due partite. Come si può mettere in difficoltà?
    “Ho visto le ultime due gare, a livello di statistiche non c’è stata partita. Poi sono stati bravi quelli dell’Union e del ‘Gladbach a limitare questa squadra, che ha una intensità che ne fa una delle migliori squadre d’Europa”.

    Dopo il derby I big dello spogliatoio hanno preso parola?
    “Assolutamente sì, ho visto gli allenamenti di questi ultimi due giorni, sono stati quelli che voglio, che ho sempre avuto da questo gruppo che è con me da un anno e tre mesi, facendo cose straordinarie. In questo momento ci sono delle difficoltà, abbiamo perso i due big match incontrati e sappiamo di dover migliorare, al di là delle parole, della frustra e di tutto il resto dipende da come si lavora e ci si allena. Perdere il derby non fa mai piacere, nonostante la delusione ho visto la squadra allenarsi nel migliore dei modi. Affronteremo una grandissima squadra e dovremo essere bravi a superare le difficoltà che ci porrà di fronte”.

    Queste critiche danno una carica in più?
    “Sì, nel calcio sappiamo che le critiche sono quotidiane. Quelle costruttive a me piace anche ascoltarle: io devo fare ogni giorno decine di scelte e cercherò sempre di farle per il bene dell’Inter.”

  • Inter, Simone Inzaghi: “Siamo pronti per il derby”

    Il giorno dopo la chiusura del mercato, il giorno prima del derby. Tra l’arrivo di Acerbi e la sfida al Milan, Simone Inzaghi torna a parlare in conferenza stampa. Ecco le sue dichiarazioni: Il Milan ha un assetto collaudato, il derby può essere deciso dai duelli individuali?
    “Saranno molto importanti, sappiamo cosa rappresenta un derby, sia per la nostra società che per i nostri tifosi. La squadra ci arriva bene, ha recuperato”.
    Come sta usando il ricordo della partita dell’anno scorso?
    “L’anno scorso di derby se ne sono giocati tanti, l’ultimo è stato vinto 3-0 dall’Inter e ci ha permesso di vincere un trofeo. Sappiamo cosa è successo nel ritorno in campionato, io penso che un derby si carica per conto proprio. Ho dei ragazzi con grande personalità e voglia, si confrontano le prime due classificate dello scorso campionato. E come in tutte le partite anche quest’anno le gare saranno equilibrate”.
    Un bilancio del mercato. È l’Inter che voleva?
    “Sì, la società ha lavorato molto bene, riuscendo a trattenere giocatori importanti, sapendo che c’erano dei paletti chiari, messi dal mio arrivo. Io sono soddisfatto della squadra, so che entrambe le sessioni sono state positive a livello finanziario, ma conta che la squadra sia competitiva”.
    Quanto mancherà Lukaku? Può tornare prima della sosta?
    “Ha avuto questo infortunio, la nostra speranza è quella di recuperarlo prima della sosta. Ci vorrà un po’ di tempo, però il nostro staff medico si sta attivando per mettercelo a disposizione il più presto possibile. È una perdita importante, ma abbiamo visto in queste partite che sono successi diversi infortuni: ogni squadra deve essere pronta”.
    Un pensiero al derby di ritorno?
    “Derby l’anno scorso ne abbiamo fatti quattro, sono stati equilibrati e giocati bene. I derby vanno giocati con grandissima personalità, dobbiamo essere bravi a far sì che oltre agli episodi contino i duelli. Sarà un derby con tantissimi duelli, serviranno cattiveria e determinazione”.
    Pioli ha detto che il Milan si è rinforzato, è giusto dire la stessa cosa dell’Inter?
    “Quello chiaramente lo dirà il campo, come ho detto prima abbiamo lavorato bene. La società ha lavorato bene, mantenendo i giocatori importanti, abbiamo fatto un mercato intelligente con giocatori giovani ed esperti”.
    L’Inter arriva alla gara di domani con un punto in più in classifica. Tante critiche per la sconfitta con la Lazio, ha sentito qualcosa che non le è piaciuto?
    “No, io l’ho detto dopo la gara contro la Cremonese. Della sconfitta nostra si è parlato tantissimo, è normale perché siamo l’Inter e una sconfitta fa sempre notizia. Sono passate quattro partite, abbiamo nove punti: so che possiamo migliorare di partita in partita, abbiamo giocatori di struttura importante e quindi più giochiamo meglio è. Adesso avremo un tour de force”.
    Andato via Ranocchia, è arrivato Acerbi. Cosa può aggiungere?
    “Lo conosciamo, è un giocatore che ha tantissima esperienza, ha già lavorato con me, conosce i metodi miei e del mio staff. È un nazionale, sarà di grande aiuto: può fare il centrale o il braccetto, deve essere utile sia dentro che fuori come è stato Ranocchia l’anno scorso, che è stato un giocatore importante, con diverse presenze in un momento delicato. Contro Shakhtar e Napoli è stato preziosissimo”.

    Bastoni può giocare? Dzeko o Correa con Lautaro?
    “Manca l’allenamento di oggi. Bastoni non stava al 100 per cento già prima della Cremonese, aveva avuto un rialzo febbrile, però mi aveva dato disponibilità e io ho preferito fare altre scelte. In questi due giorni ha avuto ancora una indisposizione, oggi tornerà in gruppo e dovrò decidere. Come dovrò fare in attacco: senza Lukaku, saranno in tre e Lautaro è rimasto in panchina all’inizio contro la Cremonese, quindi dovrò scegliere il suo partner sapendo che Correa ha fatto benissimo e ha segnato, Dzeko ha fatto un lavoro straordinario e mi è dispiaciuto che non abbia segnato. Anche sulle fasce devo scegliere: spero che Bastoni possa essere arruolabile, saremo 19 di movimento più tre di portieri, con Lukaku out”.

    Da piacentino aver vinto il derby con la Cremonese le dà carica?
    “Al di là dei derby, è stata una partita importante. Venivamo da tre giorni in cui si era parlato troppo, però come ho detto prima ci sta: volevo una reazione dalla squadra, c’è stata perché si è fatta una partita seria contro un avversario che ha raccolto meno di quanto meritato”.

    Come sta Gosens? Può ritagliarsi uno spazio importante?
    “Mi avevate fatto una domanda dopo la gara con la Cremonese, io non ne sapevo nulla. Il giocatore è al 100 per cento nel mondo Inter, l’anno scorso è rimasto fermo sei mesi e sta lavorando con grande voglia. In questo momento sto preferendo farlo entrare, per domani vediamo: posso scegliere Dimarco o Darmian, o lo stesso Robin”.

    Lei ha cambiato il modo di giocare dell’Inter. Domani, contro contropiedisti veloci e con dei difensori lenti come quelli dell’Inter, possa cambiare qualcosa?
    “Questo di volta in volta noi cerchiamo di analizzarlo. Però io penso che la differenza in partite del genere la fanno l’atteggiamento e le motivazioni. Siamo la stessa squadra che l’anno scorso è rimasta otto partite senza prendere gol a prescindere dall’avversario. La condizione deve crescere e poi quando si subisce gol non starei a parlare solo dei tre difensori ma dell’atteggiamento dell’intera squadra”.

    Calhanoglu ha parlato di fuoco dentro. Pensate ai festeggiamenti sopra le righe fatte dai giocatori del Milan dopo lo scudetto?
    “Ognuno fa quello che crede e quello che vuole. Io personalmente mi ricordo le due serate con i due trofei davanti ai nostri tifosi e l’abbraccio del nostro pubblico all’ultima giornata, ci hanno applaudito per la stagione fatta. Poi sappiamo tutti quanto conta la gara di domani”.

    Chi si è rinforzata di più sul mercato e chi è favorita per lo scudetto?
    “Si sono rinforzate tutte, abbiamo visto quanto sia difficile vincere. Partite facili non si sono dimostrate tali: siamo sei-sette squadre tutte quante con un obiettivo in testa, vincere. Una soltanto potrà farlo, le altre arriveranno nelle posizioni che contano”.