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  • Italia, i pre – convocati del CT Spalletti per gli Europei

    Italia, i pre – convocati del CT Spalletti per gli Europei

    Ecco di seguito la lista dei pre-convocati del CT Luciano Spalletti dell’ Italia in vista degli europei di calcio.

    Portieri 

    Donnarumma (Psg), Vicario (Tottenham), Meret (Napoli), Provedel (Lazio).

    Difensori

    Acerbi, Bastoni, Dimarco e Darmian (Inter), Scalvini (Atalanta), Buongiorno (Torino), Mancini (Roma), Calafiori (Bologna), Di Lorenzo (Napoli), Bellanova (Torino), Cambiaso (Juve).

    Centrocampisti 

    Barella e Frattesi (Inter), Cristante e Pellegrini (Roma), Fagioli (Juve), Jorginho (Arsenal), Ricci (Torino), Folorunsho (Verona).

    Attaccanti 

    Chiesa (Juve), Raspadori (Napoli), Retegui (Genoa), Scamacca (Atalanta), Orsolini (Bologna), Zaccagni (Lazio), El Shaarawy (Roma)

     

  • Amichevoli, l’Italia supera l’Ecuador

    Amichevoli, l’Italia supera l’Ecuador

    In amichevole, l’Italia di Spalletti supera per 2-0 grazie ai gol firmati da Pellegrini al 3′ e Barella al 92′. Sue vittorie su due partite giocate quindi negli Stati Uniti per la nazionale azzurra.

  • Amichevole, l’Italia supera il Venezuela

    Amichevole, l’Italia supera il Venezuela

    In amichevole l’Italia del CT Spalletti supera per 2-1 il Venezuela che dopo tre minuti sbagliano un calcio di rigore con Rondon. Una doppietta di Retegui al 40′ e al 79′ da il successo agli azzurri.

  • Italia, Spalletti: “Vedremo a che punto siamo”

    Italia, Spalletti: “Vedremo a che punto siamo”

    Alla vigilia della mini tournée americana, l’Italia si è ritrova a Roma il ct Luciano Spalletti parla in sala stampa per la conferenza.

    Mister, un chiarimento su Acerbi?
    “Lì c’è un comunicato che noi abbiamo fatto, lì c’è il mio pensiero. Lo abbiamo deciso di fare tutti insieme. Non vorrei mai trovarmi in questa posizione qui, ma noi abbiamo la responsabilità di uno sport importantissimo per la nostra nazione. E, visto quello che è venuto fuori, dobbiamo per forza agire, anche con cose ancora da chiarire. Per quello che mi ha detto Francesco, non c’è un episodio di razzismo. Ma bisogna stare attenti ai nostri comportamenti, a tutto ciò che facciamo e diciamo. A maggior ragione quando facciamo parte della Nazionale. Sono importanti le 2 ore in campo, ma anche le altre 22 ore quando indossiamo la maglia della Nazionale. È un dispiacere enorme prendere decisioni per questi episodi qui. Bisogna stare attenti anche quando lo denunciamo un episodio così, se lo subiamo in maniera così clamorosa come è venuto fuori. Siamo tutti dentro questo caso. Ora abbiamo visto Francesco in difficoltà e per noi lui è importante. Non cambia nulla dal punto di vista della forza di squadra, ma ci dispiace dal punto di vista umano”.

    Ha sentito Juan Jesus da suo ex allenatore?
    “No, ha il telefono spento. Ho provato a chiamarlo”.

    Su Immobile scelta definitiva? Perché no Scamacca?
    “Su Ciro non prendo in giro nessuno. So che è un calciatore importante per gli ultimi anni, per la Lazio e la Nazionale. Sta vivendo un momento in cui non riesce a esprimere tutto il suo potenziale e io devo tenere in considerazione tutti. Scamacca per un periodo non ha giocato. Quando l’ho portato non mi è sembrato che abbia espresso il meglio di se stesso. Bisogna avere la capacità di dare subito l’impressione di essere al livello della Nazionale. Noi giochiamo la prima partita che ci può compromettere tutto. Devo avere la certezza che tutti riescano a dare subito il loro contributo. Retegui è condizione, Raspadori può fare un doppio ruolo. E poi dobbiamo prendere in considerazione qualcosa di nuovo, di continuo. Sennò sarebbe finita per noi, per esempio voglio conoscere da vicino Lucca per capire di che pasta è fatto. Le sue qualità sono importante, penso alla sua altezza. Non è una bocciatura per nessuno, ma c’è una crescita continua di altri che possono darci una mano”.

    Quanto le fa piacere la ritrovata continuità di Pellegrini?
    “È uno di quelli che abbiamo atteso tantissimo. Non ce l’ho mai avuto a disposizione. È di alto livello, è un calciatore forte che sa fare più cose, anche metri in quantità durante la partita. Non so che cosa verrà fuori da qui a giugno, ma ci contiamo. Ha avuto dei problemi, li ha sistemati e si trova a suo agio per la qualità che vuole De Rossi”.

    Ci saranno novità sul modulo? Proverà la difesa a 3?
    “È una cosa fluida, liquida. Non è più una cosa rigida. C’è la possibilità di cambiare sistema nella partita in base all’azione. Voglio andare a valutare in base alle caratteristiche di chi gioca. Possiamo fare due prove e, se cambiamo, possiamo essere più sorprendenti. E se lo capiamo dentro lo sviluppo delle azioni diventiamo più forti e meno leggibili. Quindi tentiamo di fare sempre qualcosa in più. La difesa a 3, se sei equilibrato, ti fa subire meno ripartenza. E poi viene da sé che ci siamo 2 esterni, 2 nei mezzi spazi e un centravanti che porti via la linea difensiva”.

    Cristante fuori dalle convocazioni?
    “Aveva bisogno di fare delle cure intense alla schiena, lo aspetta da tanto. E non vogliamo distruggere i calciatori ai club, ma vogliamo collaborare con loro. Altrimenti sarebbe stato tra i convocati. Anche Calafiori sarebbe stato con noi se non fosse con l’U21, ma non andiamo a farci la guerra come club Italia. L’U21 ha due partite di qualificazione, io che faccio? Vado indebolire la squadra, con tutti i calciatori che ho a disposizione? Nunziata fa parte del nostro staff, abbiamo possibilità di vederlo e valutarlo, è come se giocasse con noi. Probabilmente lo stesso discorso vale per Fabbian. Si è infortunato Gaetano, probabilmente lo avrei portato per vederlo. Ma ci sono anche Gnonto e Casadei con l’U21”.

    Chiesa è il nostro Sinner?
    “Per me è abbastanza chiaro, è un calciatore forte che ha qualità offensive. Salta l’uomo, sa fare gol, ha anche il carattere forte di essere convinto delle proprie qualità. Poi deve sapersi adattare, se nella squadra gioca un po’ più dentro e io lo faccio giocare più fuori. Sono i mezzi spazi, si chiamano così: non sei né seconda punta, né esterno, né centrocampista. È quella via di mezzo in cui sei un po’ tutto. Lui ha la capacità di passare in spazi che altri reputano muri invalicabili”.

  • Panchina d’oro, vince Luciano Spalletti

    Panchina d’oro, vince Luciano Spalletti

    Il tecnico Luciano Spalletti ha vinto la “Panchina d’Oro”, titolo assegnato a Coverciano per la stagione 2022/23. L’attuale Ct della nazionale italiana lo scorso ha vinto lo scudetto. Ecco le parole di Spalletti.

    “Ringrazio tutti, innanzitutto i miei calciatori del Napoli e i miei collaboratori. Il direttore Giuntoli, tutta la città di Napoli che ha contribuito in maniera massiccia a vincere questo premio. Poi voglio ringraziare tutti voi dai quali ho imparato tantissime cose. Sono partito dal basso, con mio fratello che mi portava la borsa e la scambiavo coi libri di scuola, e ora sono in paradiso e alleno la Nazionale. Anche in un momento abbastanza difficile per il calcio italiano, ci sono sulle panchine allenatori di grandissimo livello. Lo scorso anno tre squadre italiane sono arrivate alle finale europee e questo è la conferma dell’alto livello che c’è. Ricevere la Panchina d’Oro da colleghi di questo livello vuol dire ricevere la stima da allenatori tra i più bravi del mondo. E’ il miglior premio che potessi ricevere e che auguro a tutti di ricevere. Questo premio mi impone di essere un allenatore migliore in futuro”.

  • Tutti i premi assegnati di The Best FIFA

    Tutti i premi assegnati di The Best FIFA

    Ecco tutti i premi assegnati:

    Il tecnico del Manchester City, Guardiola che ha conquistato Premier League, FA Cup e Champions League, si è piazzato davanti ai due tecnici italiani Spalletti e Inzaghi come migliore allenatore.

    Lionel Messi dopo aver vinto l’ennesimo pallone d’oro ha vinto anche il The Best battendo Kylian Mbappé e Erling Haaland.

    Messi non era presente.

    A trionfare per il calcio femminile è Aitana Bonmati, che ha vinto tutto con Barcellona e Spagna. Battute le altre due candidate Linda Caicedo e Jennifer Hermoso.

    Come top 11: Courtois, Ruben Dias, Stones, Walker, De Bruyne, Bernardo Silva e Erling Haaland Bellingham, Messi, Mbappé e Vinicius jr.

    Migliore allenatrice: Sarina Wiegman

    Miglior portiere: Ederson

    Miglior portiere femminile: Mary Earps

    Premio Fair Play: Brasile

    Puskas Award: Guilherme Madruga

    Premio speciale: Marta

  • Italia, Spalletti: “Serve compattezza”

    Italia, Spalletti: “Serve compattezza”

    Ecco le parole del CT dell’ Italia Spalletti dopo il sorteggio dei campionati Europei di calcio.

    “Avere una squadra compatta e che gioca un calcio che tutti all’interno riconoscono è fondamentale. Non penso a un calcio speculativo, perché non mi piace e penso all’importanza e alla passione che ci coinvolge e che ci porta a ad affrontare l’impegno in un certo modo. Abbiamo le potenzialità per una crescita importante. Bisogna vedere come ci arriviamo perché manca tempo. Ho conosciuto giocatori che hanno la possibilità e possono far vedere di essere al livello del girone che ci è capitato”

  • Italia, Spalletti: “Non è stato semplice”

    Ecco le parole del CT Spalletti dell’Italia dopo la sfida con l’Ucraina.

    “Non era facile e non era scontato niente nel calcio in generale. Noi oggi abbiamo fatto una buona partita perchè nel primo tempo abbiamo avuto molte occasioni per andare a mettere al sicuro il risultato. Poi quando non ci riesci, la partita è diventata più sporca e fisica. Si è messo la gente più fisica ma in quel momento non si gioca più a calcio. L’Ucraina ha fatto vedere di essere una squadra attrezzata e che ci ha dato filo da torcere”.

  • Italia, Spalletti: “Non facciamo troppi calcoli”

    Ecco le parole in conferenza stampa del CT Spalletti alla vigilia della sfida tra Italia e Ucraina.

    Come giocherà secondo lei l’Ucraina domani?
    “Il percorso fatto, ciò che dice la classifica è che l’Ucraina ha gli stessi punti dell’Italia, non ci sono favoriti. Il ct dell’Ucraina ha preparato la gara nel miglior modo e mi aspetto una gara offensiva da parte loro, lui ha un modo di lavorare con le squadre da calcio aperto, dà qualità come allenatore. Lo si legge nelle analisi delle partite disputate dall’Ucraina”.

    Meglio il centravanti piccolo o il centravanti grande?
    “Cerco di darvi una mano più larga… Ci saranno 4-5 cambi, centravanti o no inseritecelo voi”.

    La gara di andata può essere un riferimento per la partita di domani?
    “Sappiamo attraverso il nostro modo di stare in campo fin da quando abbiamo iniziato quali sono le nostre abitudini, i nostri pensieri. Ci siamo creati uno stile di vita che porteremo anche nella gara di domani sera. Ci sono delle attenzioni da fare, ma ci siamo creati un modo di stare in campo che secondo me è molto corretto. Poi dobbiamo mantenere sempre il giusto equilibrio, loro dal punto di vista offensivo sono molto forti e quindi ciò che diventa fondamentale è farsi trovare sempre in ordine con le ricomposizioni, con le marcature preventive. Questo comportamento non possiamo sbagliarlo, come accaduto contro la Nord Macedonia. Stessa cosa. Loro secondo me saranno un po’ costretti col passare dei minuti a forzare la partita, ma a noi non cambia nulla, quando ci sarà il momento di pressare lo faremo, quando invece non siamo in ordine si concederà, se necessario, anche un po’ di campo”.

    Jorginho sarà ancora rigorista?
    “Abbiamo altri calciatori che possono tirare i rigori, sarebbe sbagliato andare a forzare un’altra volta Jorginho sul dischetto. Sarebbe un metterlo in difficoltà chiedergli di battere un rigore ora”.

    Quale giocatore della nazionale ucraina prenderebbe per la sua Nazionale?
    “Hanno una nazionale forte, stanno facendo molto bene anche all’estero. Però io preferisco i miei a quelli degli altri”.

    Più contento del fatto di esser tornato a segnare tanto o di aver subito sette gol in cinque partite?
    “In generale io sono contento di quella che è un valutazione obiettiva di ciò che succede. Nella realtà noi ci siamo migliorati, ci siamo compattati in delle difficoltà che abbiamo superato tutti insieme. Nel superarle ci siamo mantenuti anche qualche difetto, ma ho visto i ragazzi lavorare in maniera seria e compatta per cui abbiamo lo spirito giusto per affrontare questa partita, senza dare più peso a una cosa o a un’altra. Andare a fare gol è sempre più difficile che riuscire a sistemare un atteggiamento difensivo per non prenderne troppi. Fare gol è sempre molto complicato, soprattutto in campo internazionale”.

    Quali sono le tue sensazioni alla vigilia di questa partita?
    “Questo è uno di quei giorni che ti faranno dire che i miei giorni li ho vissuti, oppure possono diventare rimpianti o rimorsi. Una partita così può dare pressione, certo, ma queste sono soprattutto grandi opportunità e niente può limitare la nostra voglia matta di andare a difendere il titolo europeo. Noi siamo quelli là e abbiamo il dovere di andare a difenderlo. Molti nostri giocatori sanno che fatica è costato quel titolo, quindi ci faremo trovare pronti”.

    Perché ha fatto i complimenti allo Zenit San Pietroburgo dopo la conquista del titolo? C’era già stata l’invasione della Russia in Ucraina
    “In quella squadra lì ci sono ancora tanti giocatori che io ho allenato, l’allenatore era un calciatore che io ho allenato. Il presidente è lo stesso di allora. Io ho ricevuto i complimenti per la vittoria del mio campionato e mi sembra il minimo andare a contraccambiare i complimenti per la vittoria del loro campionato. Mi sembra totalmente scorretto accostare quello che è stato un titolo sportivo al conflitto che c’è adesso, un conflitto che non mi trova assolutamente d’accordo. Io poi non conosco le ragioni, ma qualsiasi conflitto non mi trova d’accordo, sono contro ogni guerra. E noi come popolo italiano siamo vicini a tutte quelle persone che poi soffrono dentro questi conflitti. Soprattutto il nostro pensiero va a tutte quelle famiglie che non hanno nulla a che vedere con ciò e vorrebbero solo vivere le loro vite in pace. Siamo vicini alle famiglie di tutte le persone che soffrono, siamo vicini alle famiglie che hanno subito l’alluvione in questi giorni e vicini alla famiglia di Giulia Cecchettin”.

    Ceferin ha detto: ‘Non si può fare un Europeo senza l’Italia’. E’ una pressione in più su di voi?
    “Noi siamo entrati con le difficoltà, noi abbiamo sicuramente fatto un risultato che poteva essere diverso, ovvero quello di Skopje. Anche se poi visto il percorso dell’Ucraina per la gara di domani non sarebbe cambiato nulla. La gara con l’Inghilterra la si può perdere, quindi abbiamo creato i presupposti per giocarci questa partita a viso aperto. Però poi mi è successo tante volte di affrontare cose che mi spaventavano e poi affrontandole mi sono entusiasmato, questa è una di quelle. Queste gare un po’ di pressione te la mettono, poi ci vai dentro e si vedrà chi ha più forza e qualità. La domanda vera è: ‘Possiamo farcela?’ E tutte le risposte dicono di sì. Si va a giocarla e poi si vede di che pane siamo fatti”.

     
  • Italia, Spalletti: “Abbiamo fatto bene”

    Ecco le parole del CT Spalletti dell’Italia dopo la sfida vinta per 5-2 contro la Macedonia.

    “L’Italia ha fatto bene la partita per tutti e 90 minuti. Purtroppo succede ogni tanto quando il risultato ormai sia acquisito di abbassare un pochino e lottare meno sulla palla. Sappiamo che sui piazzati eravamo un po’ bassi nei loro confronti. Per cui dopo aver preso gol su corner, si è alzata un po’ la squadra. Però poi c’è stata la casualità del secondo gol che ti incasina di più sul piano psicologico e va nesso in risalto la reazione sul 3-2”.

    Avete segnato tanto.
    “E’ una qualità che abbiamo quella di arrivare vinco alla porta. Andrebbero poi contate le occasioni che abbiamo avuto però è un passo in avanti notevole”.

    Jorginho si è ripreso il pallone sul rigore.
    “Gli vanno fatti i complimenti. E’ stato bravo il portiere a fargli credere di avere il vuoto, Jorginho resta un rigorista speciale per l’Italia”.