Aleksandar Dragovic ha preso la sua decisione: vuole giocare in Serie A. La Sampdoria è molto interessata, è lui il grande obiettivo come nuovo difensore centrale. Su volontà chiara di Dejan Stankovic, che l’ha già allenato alla Stella Rossa.
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Amichevoli, pareggio 2-2 della Sampdoria
Secondo test in Turchia per la Sampdoria. I blucerchiati di Stankovic sono stati raggiunti sul 2-2 nel recupero dall’Adana Demirspor di Vincenzo Montella. La prima occasione arriva al minuto 13 con Caputo che riceve da Vieira e calcia con il mancino di poco alto sopra la traversa. Dieci minuti più tardi è Verre che si avventa su un errore in fase di alleggerimento di Ozbir e serve Caputo, il quale a tu per tu con il portiere si divora il gol. Al 27’ l’Adana passa in vantaggio con Yildiz, abile a ribadire in rete una respinta di Audero su conclusione di Akbaba. Prima del risposta però i blucerchiati capovolgono il punteggio sempre su calcio d’angolo calciato da Gabbiadini: prima è Caputo a girare in porta di destro e poi è Murillo di testa ad approfittare di un’uscita errata di Ozbir. Prima del riposo c’è tempo per un palo colpito dai turchi con Guler.
Audero in cattedra
La ripresa si apre con una conclusione di Gabbiadini dall’interno dell’area che viene neutralizzata da Ozbir. Al quarto d’ora la squadra di Vincenzo Montella va vicinissima al pareggio con Rodrigues e poi con un colpo di testa di Manev ma in entrambi i casi sulla strada c’è Audero che salva tutto. L’Adana alza i giri del motore e verso la mezz’ora è l’ex di turno Bjarnason scaldare i guantoni al numero 1 blucerchiato con una conclusione dalla distanza deviata in calcio d’angolo. All’ultimo dei cinque minuti di recupero arriva la beffa e il pareggio dell’Adana firmata dall’ex Udinese e Napoli Gokhan Inler.ADANA DEMIRSPOR-SAMPDORIA 2-2
Reti: 27′ Yildiz, 34′ Caputo, 37′ Murillo; 95’ Inler.
Adana Demirspor (4-4-2): Ozbir; Cokcalis, Akaydin (61’ Manev), Guler, Rodrigues (86’ Dursun); Yildiz (61’ Bjarnason), Stambouli (86’ Kapi), Ndiaye (46’ Inler), Akintola (46’ Oztumer); Onyekuru, Akbaba (46’ Belhanda). A disposizione: Karakus, Boyaci, Svensson, Khabuliani, Ozturk. Allenatore: Vincenzo Montella.
Sampdoria (3-4-1-2): Audero (74’ Ravaglia); Murillo (86’ Paoletti), Colley (86’ Ferrari), Amione (86’ Villa); Léris (86’ Malagrida), Rincón (73’ Yepes), Vieira (86’ Trimboli), Augello (86’ Murru); Verre (73’ Villar); Gabbiadini (74’ Djuricic), Caputo (86’ Montevago). A disposizione: Tantalocchi, Savio. Allenatore: Dejan Stankovic. -
Sampdoria, Stankovic resta e nel mercato di gennaio arriveranno i rinforzi
Stankovic resta alla guida della Sampdoria, che per il mercato di gennaio gli ha promesso una rivoluzione totale della rosa. L’idea dei blucerchiati è infatti quella di piazzare diversi calciatori considerati poco funzionali, almeno con la formula del prestito, cercando al contempo innesti più congeniali alla rosa e alle idee del nuovo allenatore. Intanto, dal 6 dicembre Massimo Ferrero è pronto a tornare in prima persona alla guida del club visto che scadrà la sua interdizione all’attività imprenditoriale. L’ipotesi oggi è molto più concreta rispetto a quella di un improbabile passaggio di proprietà.
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Sampdoria, Stankovic distrutto ed a forte rischio
Le immagini di una resa scorrono durante e dopo Sampdoria-Lecce, secondo anticipo del sabato della 15ª giornata di Serie A, che ha visto i salentini passare a Marassi 2-0 e lasciare i blucerchiati al penultimo posto in classifica, con soli 6 punti: in tribuna, un impotente Stankovic, confinato sugli spalti per squalifica, non nasconde le sue emozioni, disperandosi come fosse a bordo campo, prima di arrendersi, distrutto, adagiandosi sulla balaustra del box da cui aveva seguito il match. Saranno giorni di importanti riflessioni in casa Sampdoria, anche in considerazioni delle sue ultime dichiarazioni che avevano fatto pensare ad un suo possibile passo indietro.
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Sampdoria, Stankovic già a rischio esonero
La Sampdoria non riesce ad uscire dal tunnel e dopo l’ultima sconfitta in casa del Torino, la panchina di Dejan Stankovic traballa sempre di più. Decisiva sarà la partita contro il Lecce prima della sosta, il tecnico rischia l’esonero.
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Sampdoria, Stankovic: “Contro l’Inter sarà una sfida durissima”
Domani Dejan Stankovic affronterà il suo passato. Con la Sampdoria di scena a San Siro contro l’Inter, il tecnico blucerchiato tornerà da avversario nello stadio che lo ha visto protagonista da calciatore in nerazzurro. In conferenza stampa, lo stesso Stankovic ha raccontato così il momento: “Il mio passato è qualcosa che non si può e non si deve cancellare. Io non lo cancellerò mai perché sono stati i dieci anni più belli della mia vita. Dieci anni di successi. Torno da avversari questa volta con la mia Samp. E se mi conoscono bene i tifosi dell’Inter, e sono sicuro che mi conoscono, sanno che sono leale e lo sarò anche sabato. Sarò leale con la mia Sampdoria. Dobbiamo cercare di fare il meglio possibile, essere organizzati in qualsiasi momento della partita perché l’Inter sta attraversando un momento molto positivo. Ci aspetta una partita durissima”.
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Samp, Stankovic: “Lunedì contro Mourinho sarà una sfida speciale”
Stankovic si presenta alla stampa. Dopo il debutto contro il Bologna in campionato, il tecnico della Sampdoria è intervenuto in conferenza per esternare le prime sensazioni dal suo arrivo in blucerchiato e per avvicinarsi anche al prossimo match di campionato di lunedì sera contro la Roma. Ecco le sue dichiarazioni:
Questa squadra ha la possibilità di salvarsi?
“Avevamo un giorno e mezzo. Ma non cerco scuse. Ripartiamo dal secondo tempo, oppure dal gol subito col Bologna. E’ quell’atteggiamento che piace me, aggressivi, essere organizzati e sapere cosa dobbiamo fare. Parlavo con tanta gente e tanti mi hanno chiesto il perché sono venuto qua. Io ho risposto loro che vado in un grande club come la Sampdoria. Ci credo. Abbiamo lavorato benissimo questa settimana e i ragazzi sono pronti. Insieme alla dirigenza e ai nostri tifosi possiamo salvarci. Ma ci serve un grandissimo impegno da parte di tutti”.Lavoro più mentale o tecnico?
“Le vittorie sono la penicillina. Quando non ci sono i risultati crolli un po’ mentalmente e anche fisicamente. Io ci provo il prima possibile in condizione mentale e fisica per dare il 100% in campo. I ragazzi sono stati grandi ma abbiamo visto un po’ di sorriso e sono pronti per quello che ci aspetta”.Ha già parlato di mercato?
“Dobbiamo arrivarci a gennaio. Dobbiamo arrivare alla pausa del campionato fuori dalla zona retrocessione. Non abbiamo parlato di mercato. Non posso dire cosa succederà ma sono felice di quello che ho”.Unico incontrista Rincon.
“Dobbiamo essere più vicini a lui. La qualità in campo mi piace ma mi piace di più l’equilibrio. Se devo prendere un rischio lo faccio calcolato. Non è solo Rincon. Dobbiamo essere tutti insieme ad attaccare e difendere. C’è da lavorare ma c’è spazio per migliorare”.TMW – Quanto sarà importante un giocatore del carisma di Quagliarella?
“Lo conosco da tanto tempo. E’ un leader che ci deve dare una mano. Abbiamo già parlato. Con l’esperienza che ho avuto con gli allenatori precedenti, abbiamo creato un gruppo dove tu giocavi un minuto o novanta e l’atteggiamento era sempre stato lo stesso. Fabio se giocherà 95 minuti o uno avrà lo stesso atteggiamento da leader. C’è anche Rincon, Caputo, Djuricic serbo tosto, Murillo, Gabbiadini o Bereszynski. Ci sono pezzi importante ma il leader si vede in campo e nello spogliatoio. Non mi piacciono i leader che parlano tanto ma quelli che si fanno sentire e danno l’esempio. In campo a fuori. Siamo tutti bravi a parlare ma i leader si vedono in quelle cose”.Le vicende societarie quanto sono ingombranti?
“Io sono qui solo da sette giorni. Il problema non entra. Punto e basta”.Il problema è stato?
“Io metterei solo quello mentale. Dobbiamo tirare su i ragazzi e affrontare le gare come devono”.Lunedì c’è la Roma. Ha sentito Mourinho?
“L’ho sentito in videocall. Porto grande rispetto alla persona e all’allenatore. Quando ci sono i novanta minuti ognuno andrà per la sua strada poi amici come prima. Da lui ho imparato tanto, in campo e fuori. E’ una persona forte. Abbiamo fatto un percorso bellissimo insieme a lui. Non voglio parlare di altri ma ogni allenatore mi ha dato qualcosa. Ma perché giochiamo contro la Roma è giusto parlare di José. Novanta minuti mettiamo tutto fra parentesi. Poi amici come prima”.La Samp segna poco.
“E’ un dato di fatto. Cercheremo di avvicinarci di più alla porta e recuperare palla più vicino alla porta. O mettere gli attaccanti in condizione di segnare. Abbiamo tirato poco e subito tanto. Siamo poco pericolosi. Voglio cambiare questo e ci proverò ma dobbiamo essere organizzati più alti e aggressivi”.Cambia l’approccio nel lottare per lo scudetto o per la salvezza?
“Io dico che nel calcio come nella vita devi avere obiettivi. Se alla Stella Rossa l’obiettivo era vincere il campionato, alla Samp è la salvezza. Non lo vedo come passo indietro ma è un altro obiettivo. E’ difficile ma non impossibile. A me piace lottare per qualcosa. Per non c’è differenza nel modo di approcciare. E’ un obiettivo e va raggiunto”.Lunedì la prima a Marassi.
“Vediamo. Te lo racconterò dopo la partita. Ho visto ora lo stadio vuoto, mi auguro con 20mila persone riceviamo più aiuto”.Mourinho?
“In quei due anni mi ha cambiato tutto. Ma di più. Davo sempre il 100% ma lui ha tirato fuori quel 20 che non pensavo di avere. Avere forte con qualcuno può essere controproducente. Prima devi conoscere la persona. Io parlo con i giocatori. E anche lo stesso campo la dice molto sul carattere di una persona. Ti devi avvicinare e cercare i punti da schiacciare per svegliarlo. Devi essere positivo ma anche duro”.Mihajlovic?
“E’ il mio punto di riferimento nella vita. E’ come un fratello maggiore. Io lo chiamo anche papà e lui si arrabbia (sorride ndr). Il suo modo di non mollare, di affrontare la vita mi ha insegnato tanto. Anche quello che sta passando mi ha insegnato tanto. Gli voglio un mondo di bene. E’ come se avessimo lo stesso sangue. Volevo vincere anche per lui a Bologna, non ci sono riuscito ma ci saranno le partite che dedicherò a lui”.Quanto è cambiato il calcio italiano e quanto è cambiato Stankovic?
“15 kg di sicuro in più. Senza capelli ma non sono pelato (ride ndr), un po’ di barba grigia. E’ tutto diverso. Per fortuna è solo una partita. Sono solo cinque giorni che sono in A, non mi permetto di dire altro. Ma la voglia di imparare è qua. Non vedo l’ora”.Winks e i nuovi acquisti?
“E’ infortunato. E’ ancora fuori, non l’ho visto in campo. Del resto del gruppo c’è stata una buona reazione ma ci sono margini di miglioramento grandissimi. E cercherò di ottenere il massimo da ognuno di loro. Quando passerà il tempo le cose saranno più chiare. Per ora ho avuto una risposta ottima da tutti. Vorrei anche dire un grande grazie alla Stella Rossa. E’ stato un viaggio bellissimo, indimenticabile”.Prende la parola ancora Stankovic.
“Voglio ringraziare tutta la società, tutti i ragazzi con cui ho fatto cose straordinarie insieme. Mando loro un grandissimo abbraccio con affetto. Poi i tifosi. Quando alleni nel tuo Paese e nel tuo club le emozioni erano tante. Ci sono stati vicino. Nei momenti belli, come dicono anche loro, è facile ma nei momenti meno belli ci sono stati vicino”.La partita della Stella Rossa contro la Sampdoria nel 1991?
“Mi è spiaciuto non fare il raccattapalle. Noi abbiamo seguito la Sampdoria perché c’era Boskov, poi Jugovic, Mihajlovic e Sakic. C’erano poi grandi giocatori come Mancini, Vialli, Vierchowod, Lombardo o Mannini. Ha perso la finale di Coppa dei Campioni per puro caso. La Sampdoria in Serbia è stata seguita eccome”. -
Sampdoria, il nuovo allenatore Stankovic si presenta: “Ci sarà da soffrire, ma reagiremo”
Ecco le prime parole di Dejan Stankovic da allenatore della Sampdoria. A poche ore dall’ufficialità, il tecnico blucerchiato ha rilasciato le sue prime dichiarazioni al canale ufficiale della società blucerchiata: “Non sono venuto per i due punti e la posizione in classifica. Io sono venuto per la Sampdoria. In Serbia siamo cresciuti guardando la Sampdoria. Prima con Vujadin Boskov, dopo con Mihajlovic e Jugovic e infine con Sinisa in panchina seguendo anche il cammino in Coppa dei Campioni. Peccato non potevo fare il raccattapalle perché quella partita con la Stella Rossa si è giocata a Sofia. E lì noi siamo cresciuti con la Sampdoria. Io sono venuto per il club, non per la posizione in classifica”.
Ha sentito qualche ex blucerchiato?
“Ho sentito Attilio Lombardo. E’ una persona spettacolare. Ho sentito Viviano, ho visto Angelo Palombo. Mancini non l’ho sentito ma ho visto suo figlio l’altro giorno. Ho parlato anche con Sinisa Mihajolovic. Lui quando è arrivato aveva più o meno l’età mia, 44-45 anni, insieme a Nenad Sakic che ha vissuto come giocatore e come vice-allenatore, ora è la terza volta che ritorna. Mi auguro che possa avere i successi come quando era vice con Sinisa: prima ha salvato la squadra e poi ha fatto un upgrade ed è migliorato molto. A noi basta solo lavorare. Nenad è una grandissima persona e sono sicuro mi darà una grossissima mano”.La stagione?
“L’unica cosa sicura è che ci sarà sofferenza anche questa volta. Ma chi non sa soffrire e non sa neanche gioire e vincere. Ho visto la squadra. Materiale c’è ma dobbiamo cambiare la mentalità. Ci sono modi e modi per perdere una partita. Devo essere sincero, senza permettermi di giudicare nessun lavoro, ma ho visto l’ultima partita e l’atteggiamento non è piaciuto. Non dobbiamo spaventarci dalla forza che ci attacca. Dobbiamo sapere cosa andiamo a difendere. Perché l’orgoglio è importante è non ha prezzo. Io vengo da un Paese che ha sofferto e per prima cosa non ci spaventava la forza che ci attaccava ma l’importanza di difendere l’orgoglio. L’orgoglio della società, dei colori e il proprio non hanno prezzo e non ci deve spaventare nessuno. Dobbiamo guardare noi stessi. Io sono molto fiducioso. Non faccio promesse ma voglio lavorare. Voglio trasmettere tutto quell’entusiasmo che ho dentro, tutta quella forza e cattiveria agonistica che ho dentro perché ogni tanto lo specchio della squadra può essere lo specchio del carattere del proprio allenatore. Con l’aiuto di tutti, possiamo entrare nelle acque calme. Ogni partita deve essere l’ultima, deve essere una finale. E come diceva un mio vecchio allenatore e mio amico, José Mourinho: ‘Le finali vanno vinte non giocate’. La vedo così anche io. Andiamo a Bologna, anche loro non stanno attraversando un momento felice ma noi guardiamo noi stessi. L’esito finale dipenderà da come andiamo in campo. Ci saranno due giorni di preparazione ma in un grande club bastano anche due giorni. Dobbiamo responsabilizzarci e i risultati arriveranno”. -
Ufficiale: Dejan Stankovic è il nuovo allenatore della Sampdoria
Attraverso un comunicato sul proprio sito, “L’U.C. Sampdoria dà il benvenuto a Dejan Stankovic in qualità di allenatore responsabile della prima squadra fino al 30 giugno 2023 con opzione fino al 30 giugno 2024. Al tecnico e al suo staff un buon lavoro e un sincero in bocca al lupo da parte del presidente Marco Lanna, del Consiglio di Amministrazione e di tutta la società”
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Dejan Stankovic sarà il nuovo allenatore della Sampdoria
La Sampdoria ha trovato il suo nuovo allenatore.Si tratta di Dejan Stankovic il quale nelle prossime ore firmerà un contratto fino al termine della stagione con opzione per il 2024 in caso di permanenza in serie A del club blucerchiato. Si attende solo l’annuncio ufficiale.