Mancano solo gli annunci ufficiali, ma oramai non ci sono più dubbi, Tiago Pinto sarà il nuovo direttore sportivo del Bournemouth. Il portoghese dopo l’esperienza di Roma è pronto per iniziare la sua avventura inglese in un club che vuole alzare l’asticella dopo la buonissima stagione appena conclusa.
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L’Al-Nassr punta a Tiago Pinto come nuovo Ds
Per la posizione di nuovo direttore sportivo, il club saudita dell’Al-Nassr punta al ds giallorosso Tiago Pinto che lascerà la Roma dopo la fine del mercato di gennaio. Sono già stati avviati i primi contatti, tra la squadra di Cristiano Ronaldo e il dirigente portoghese.
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Roma, Tiago Pinto ha fiducia in Mourinho
Tiago Pinto della Roma parla in conferenza stampa per rispondere alle domande sul mercato, su Mourinho e sull’inizio di stagione non facile della squadra giallorossa.
“Prima una piccola introduzione. Oggi sono qua, ma so perfettamente che ci sono altre domande di altri temi da affrontare”
Mourinho è un uomo del presente e del futuro?
“I rinnovi sono temi importanti che vengono trattati internamente, in questo momento siamo consapevoli del momento che stiamo vivendo e siamo carichi per riprendere il cammino e l’obiettivo dopo la sosta. Tutti i temi importanti per la società le affrontiamo internamente con le persone giuste”.La Roma continuerà a investire sui giovani?
“Quando comincia una sessione di mercato io penso che noi abbiamo bisogno di mettere insieme tre piani: uno è quello tecnico, cerchiamo sempre di fare una squadra migliore. Se facciamo il paragone con i giocatori che sono andati via con quelli che sono venuti secondo me la squadra è migliorata: abbiamo più soluzioni. Dopo abbiamo il piano economico: siamo dentro un settlement agreement, dove in due anni dobbiamo riuscire a spendere con la squadra il 70% di quelli che sono i ricavi del club. Quindi mentre alcuni direttori sportivi si godevano le vacanze io sono andato tutto giugno a cercare di portare a casa dei risultati economici. Dopo c’è anche il piano strategico: un club come la Roma per uscire da questa situazione è importante prendere dei giocatori giovani e prospettive future, con anche risultati a fini economici. Se avesse pagato 20 milioni di euro per Ndicka e 20 per Aouar magari questa domanda non era messa così, sono tutti e due under 25 con tanta esperienza. Con i paletti che abbiamo stiamo cercando di equilibrare tutti questi tre piani e potete capire che non è semplice. Dall’arrivo di Mourinho il settore giovanile è sempre stata una parte principale della strategia: lui dal primo giorno ci ha sempre puntato. Oggi abbiamo due giocatori come Zalewski e Bove che fanno parte della prima squadra. Il fatto che abbiamo aumentato il monte ingaggi è vero, ma siamo riusciti a mettere questi tre piani insieme”.Marcos Leonardo?
“Lui è un obiettivo. Questi giocatori di prospettiva rientrano nei nostri piani. Oggi questi giocatori hanno valori importanti”.Con questa Roma la rosa ha l’obbligo di arrivare in Champions? Pensa di aver consegnato a Mourinho una squadra che può lottare per la Champions? Mourinho ha detto che giocatori come Dybala e Renato Sanches stanno qui anche per la loro storia di infortuni, per lei è un complimento o vedo come sminuire?
“La prima cosa che voglio dire è che sarà impossibile da questa conferenza con il minimo feeling tra me e Mourinho. Voglio avere molta attenzione a quello che dico, non voglio che possa uscire da qui uno scontro tra me e Mou. Tutto quello che pensiamo lo diciamo in faccia e siamo motivati per la società. Sul tema della Champions, dal primo giorno che sono arrivato qui ho capito che la Champions è la prima ambizione per questa squadra, anche per me lo è. Dopo se arriviamo o meno poi è un altro tema, se siamo obbligati? Sono parole che non uso. Quando vado a prendere giocatori come Wijnaldum, Dybala, Lukaku, Tammy tu devi dirgli qualcosa. Tu pensi che non vengano se non lottano per obiettivi come la Champions? Non è così. Dal mia punto di vista è questa la logica, non penso che io e l’allenatore siamo in disaccordo. Il terzo tema degli infortuni voglio dire due cose: con tutto rispetto per la Roma e per i suoi tifosi è ovvio che non siamo il Manchester City. Potevo pure prendere Rice, ma non si può. Dobbiamo sapere la realtà. Un altro tema è quello degli infortuni. Oltre Dybala, che è stata per noi fondamentale, noi siamo riusciti a mettere in condizione fisica ottimale dei giocatori che avevano tanti problemi fisici. Come Zaniolo, Smalling, Dybala. I lavori tra lo staff medico per me è un assetto. Tutto quello che andrà male con Renato Sanches c’è un responsabile Tiago Pinto. Io sono ossessionato da quel giocatore. Al Benfica l’ho voluto prendere e non ci sono riuscito. In passato alla Roma l’ho voluto prendere e non ci sono riuscito. Ora invece ci sono riuscito. Se avrà problemi in futuro è colpa mia. Sono convinto che con questo allenatore, con questo staff tecnico e medico e con tutto quello che Renato ha bisogno intorno possiamo tirare fuori il meglio di lui. Abbiamo fatto anche un contratto dove deve giocare un tot di partite per prenderlo”. -
Roma, proposto Renato Sanches dal PSG
Il centrocampista portoghese classe 1997 Renato Sanches vicino a vestire la maglia del Milan in passato, non rientra più nei piani del PSG che vorrebbe cederlo. Il giocatore è stato proposto alla Roma di José Mourinho e Tiago Pinto risulta essere interessato, sono in corso varie riflessioni su questa possibile operazione in entrata.
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Roma, Tiago Pinto: “È stato un mercato difficile”
Tiago Pinto, general manager della Roma, come ogni sessione di mercato conclusa commenta le operazioni in entrata e in uscita del club giallorosso. “È sempre un piacere fare la conferenza stampa per chiarire ciò che successo. Nell’ultima conferenza stampa, mi hanno invitato a fare le pagelle, ho deciso di non farlo più, sarete voi a farlo. Sulle offerte, preferisco non parlarne, i giocatori con più rendimento ricevono più offerte. Nelle ultime tre finestre di calciomercato siamo riusciti a non far partire i giocatori più importanti. Delle uscite preferisco non parlare, sono contento che siano rimasti. Ci sono sempre dei retroscena per il calciomercato, in Italia c’è una grande passione, soprattutto negli ultimi giorni”. Il rinnovo di Zaniolo? “Questo è il momento del collettivo, di aiutare la squadra e il mister a portare a casa gli obiettivi. E’ chiaro che il collettivo è fatto dai singoli, ma ora dobbiamo pensare a dare tutto per ottenere il meglio da questa stagione” Il giorno della presentazione di Mourinho disse che avrebbe fatto una rosa all’altezza di Josè. Questo mercato avvicina la Roma alla Champions? “Sì, credo che in tutte le finestre di mercato l’obiettivo sia far diventare la squadra più equilibrata. Con il mercato che abbiamo fatto siamo riusciti a portare due ragazzi che hanno avuto un impatto con la squadra. Tutti voi sapete che il mercato di gennaio è molto particolare: noi cerchiamo di capire cosa manca alla squadra per poi provare a portare in città quello che serve. A novembre con il mister abbiamo deciso i profili e i ruoli da prendere. Dopo abbiamo fatto un lavoro veloce. Per fortuna i ragazzi sono arrivati e hanno migliorato subito la squadra”. C’è la voglia di riscattarli a giugno? “C’è molto tempo per pensarci”.Come pensa di risolvere il problema della liquidità? “Una delle cose più belle di questo progetto è il modo allineato in cui lavoriamo. Il nostro allenatore è un direttore d’orchestra, a cui ci affidiamo. Il nostro lavoro è unire la parte finanziaria, strategica e calcistica. Non ho paura del futuro, stiamo facendo il lavoro giusto per rendere la Roma più forte anche economicamente. Nei prossimi 3 mesi con la proprietà e Mourinho faremo quello che abbiamo già fatto, stabilire un piano per essere più forti a settembre” Si manterrà la linea di non cedere i migliori? “Domanda interessante, riflette quello che è il calcio. Bisogna fare scelte per migliorare, al di là di chi si vende. Vogliamo rendere la Roma una squadra vincente, la prossima finestra di mercato sarà in questa ottica, al di là di chi compriamo o vendiamo”. Voto più alto per il mercato in entrata o in uscita? “Non posso… In entrata è come ho detto. Siamo stati veloci e pratici a capire cosa dovevamo prendere e a che condizioni, e abbiamo fatto tutto velocemente. Gli obiettivi sono stati centrati. Uscite: se i giocatori non giocano gli obiettivi per l’uscita sono 3. Rendere la squadra più compatta, trovare un percorso giusto per chi va via, e avere un guadagno economico. Abbiamo fatto alcune uscite, altre non sono arrivate: sono genericamente soddisfatto”. Diawara ha bloccato il mercato? Chi è stato il centrocampista più vicino?
“Diawara non ha bloccato nulla. E’ successo che il calcio a volte è come il matrimonio, le cose si fanno se tutte le parti lo vogliono. Non è vero che il terzo acquisto non è avvenuto perché Diawara non è partito. Chiedo scusa perché ci sono cose che non capisco: noi al 12 gennaio abbiamo portato Oliveira. Poi tutti abbiamo detto che il mercato era chiuso. Io, il mister e nessun altro può dire che è chiuso al 100% perché può succedere qualsiasi cosa. Ma era sostanzialmente chiuso. Poi qualcuno di voi ha iniziato a fare nomi: addirittura Joao Moutinho che era uno scherzo sui social diventato notizia. Vi lamentate che noi da dentro non parliamo. Tutti i nomi fatti non hanno avuto riscontri su una trattativa. I nomi fatti sono stati tutti bugie, anche Kamara. Un giorno posso anche spiegare il dossier Kamara, non ora. In futuro capirete meglio. Non voglio essere arrogante, voglio condividere i miei pensieri. Tutti i ragazzi di cui si è parlato non hanno mai avuto trattative con noi. Poi qualcuno dice che questi sono obiettivi sfumati. Anche se abbiamo smentito categoricamente. Su questo non posso farci nulla”. Qual è stato il problema di Zakaria? “Quando cerchi di prendere un giocatore ci sono tanti fattori: il calciatore, il contratto, tante cose. Non voglio commentare il caso specifico che è andato alla Juve. Era un giocatore che il nostro scouting seguiva. Magari il direttore sportivo è scarso, ma almeno lo scouting è bravo”. Siete preoccupati di perdere Abraham per il diritto di riacquisto?
“No, il diritto scatta nel 2023, ma non sono preoccupato. Sta giocando bene, e come ha detto il mister può fare anche meglio. Per essere il suo primo anno in Italia sta facendo bene, ma non mi preoccupa il diritto di riacquisto del Chelsea”. La Juventus si è rinforzata più della Roma? Vi affidate all’algoritmo per cercare i giocatori?
“Devo concentrarmi su quello che facciamo qui, non su quello che fanno gli altri. Non giochiamo da soli, certo, dobbiamo stare attenti agli altri, ma io non perdo tempo a guardare quello che fanno gli altri. Sull’algoritmo: ora ho più fiducia in voi e spero voi in me. Non capisco dove sia nata la storia dell’algoritmo. Nel calcio c’è il rischio grande di prendere un giocatore sbagliato. Spendere e non avere indietro la performance. Cerchiamo informazioni su tante cose, per ridurre il rischio al minimo. Ma mai abbiamo preso un giocatore per l’algoritmo. Per prendere El Shaarawy non servono algoritmi, così come Rui Patricio. Reynolds? Magari è una scelta sbagliata di un direttore sportivo sbagliato, ma non l’algoritmo. Noi dobbiamo avere il maggior numero di informazioni possibile per fare la stessa giusta. L’algoritmo non ti dice prendi questo o quello, ma non possiamo dimenticare che i dati sono importanti, anche per il lavoro di Mourinho. Match analysis, gps e così via. Non si può prendere un giocatore solo perché l’ha detto l’algoritmo. Quando le cose vanno bene o male, la responsabilità è mia, non l’algoritmo”. La Juve si è quasi ripagata Vlahovic con le cessioni, nel calcio servono i rapporti. In questo senso come è messa la Roma? Trova le porte aperte sul mercato? “E’ più difficile alla Roma rispetto al Benfica? E’ diverso. All’esempio che hai fatto posso rispondere con esempi diversi. Quando sono arrivato qui Pau Lopez era in panchina, magari aveva un valore di mercato di 0. Ha giocato, ha recuperato poi si è infortunato. Io ho bussato alla porta del Marsiglia e 6 mesi dopo uno che faceva panchina a Mirante ha portato 12 milioni di euro. Under? Caso simile. Possiamo parlare di giocatori che alla Roma non giocavano e ora giocano. Il denaro viene dopo. Non capisco cosa intendi per rapporti. Io parlo con tutti i club, quelli che conosco e quelli che non conosco. Sono anche conosciuto per privilegiare il rapporto con i club rispetto a quello con gli agenti. E comunque la Roma è importante. Se qualcuno non apre la porta a Pinto di sicuro la apre alla Roma” Può garantire che Zaniolo sarà alla Roma il prossimo anno? “Non posso io come nessuno” Come mai non è arrivato un regista? E’ un obiettivo? “Se non sbaglio Mourinho aveva detto che riteneva il mercato chiuso. L’estate è lontana. Questo è il momento in cui abbiamo portato musicisti all’orchestra, ora dobbiamo migliorare l’intesa tra di loro. Nei prossimi mesi capiremo con Mourinho e la proprietà dove lavorare per fare la Roma più forte”. Si aspettava un mercato di gennaio genericamente così ricco? Come se lo spiega in questo momento di crisi? “Credo che è vero che ci siano state trattative con molto denaro, ma sono state circoscritte. Al di là del tema economico c’è sempre quello sportivo. I club quando hanno problemi devono reagire, e magari questo provoca i movimenti di denaro. Dopo il Covid aspettiamo che il mercato si rigeneri, si risollevi. Non posso dirti che questo o quel trasferimento mi abbia sorpreso, ci sono sempre sorprese. Sapevo che qualcosa si sarebbe mosso, ma nelle prossime finestre il mercato tornerà ad essere più simile a quello degli anni passati. Non credo però che tornerà mai uguale al passato, ora c’è molto più equilibrio nella gestione economica del calcio”. -
Friedkin: “Mourinho è un fuoriclasse!”, Tiago Pinto: “Impressionati dalla sua voglia”
Nell’annuncio ufficiale dell’ingaggio di Josè Mourinho apparso sul sito della AS Roma sono state riportate anche le dichiarazioni del neo presidente Friedkin e del responsabile dell’area tecnica Tiago Pinto, che vi riportiamo di seguito.
Il patron americano si è espresso così sulla scelta dello Special One: “Siamo lieti ed emozionati di dare il benvenuto a José Mourinho nella famiglia dell’AS Roma. José è un fuoriclasse che ha vinto trofei a ogni livello e garantirà una leadership e un’esperienza straordinarie per il nostro ambizioso progetto. L’ingaggio di José rappresenta un grande passo in avanti nella costruzione di una mentalità vincente, solida e duratura, nel nostro Club”.
Mentre invece il dirigente portoghese ha detto: “Quando José ci ha dato la sua disponibilità, abbiamo immediatamente colto l’occasione per parlare con uno dei migliori allenatori di tutti i tempi. Siamo stati impressionati dal suo desiderio di vincere e dalla sua passione per il gioco del calcio: per lui non contano i trofei vinti in carriera ed è sempre concentrato sul prossimo. Possiede la conoscenza, l’esperienza e la leadership per competere a tutti i livelli. Siamo consapevoli di quanto, per poter costruire un progetto sportivo di successo, siano necessari il tempo, la pazienza e le persone giuste al posto giusto. Siamo decisamente convinti che José sarà l’allenatore perfetto per il nostro progetto, sia a breve sia a lungo termine. Tutti insieme, con la visione e l’ambizione di Dan e Ryan, costruiremo le fondamenta di una nuova AS Roma”.