L’ex capitano giallorosso Francesco Totti è risultato positivo al Covid 19. Il virus torna a preoccupare la famiglia Totti, infatti il mese scorso, proprio per un aggravamento causato dal Coronavirus, era scomparso Lorenzo, il papà della leggenda romanista. Il Pupone nei giorni scorsi aveva accusato i primi sintomi, febbre e debolezza, poco fa poi è uscito il risultato del tampone che ha dato il triste annuncio. Le condizioni di Totti sarebbero comunque buone e sotto controllo e ci sono dei miglioramenti.
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CHE LA RIVOLUZIONE ABBIA INIZIO… E SE IL VERO COLPO FOSSE UN SUO RITORNO?
Dan Friedkin vuole rivoluzionare l’assetto societario dell’AS Roma. L’imprenditore americano ha intenzione di dare una sua impronta ben precisa, vuole dare stabilità, idee chiare e senso di appartenenza. Infatti pare che la figuraccia fatta con la partita persa a tavolino non sembra essere stata digerita dal patron texano. E così, sia il vicepresidente Mauro Baldissoni, sia il segretario Pantaleo Longo, che lo chief operating offic Francesco Calvo dovrebbero abbandonare la barca ed essere gli indiziati a partire in vista del restyling dirigenziale operato dal nuovo Presidente della Roma.
Ecco allora che il nuovo progetto inizierà, più che con il mercato in entrata, con la ristrutturazione della composizione societaria ed è già stato individuato il grande colpo, Francesco Totti. Il suo ritorno significherebbe tanto, riporterebbe entusiasmo in una piazza che ne ha bisogno, ed all’interno della società e dello spogliatoio servirebbe a far capire alle nuove stelle della squadra, Zaniolo, Pellegrini, Mancini & Co., cosa vuol dire essere romanista e portare la maglietta giallorossa… Chi meglio di lui? Il ruolo del Pupone quindi potrebbe essere quello di direttore dell’area tecnica o addirittura di vice presidente al posto dell’uscente Baldissoni.
La rivoluzione non finirà qui. Infatti Friedkin avrebbe messo nel mirino per il ruolo di direttore sportivo Fabio Paratici. L’attuale dirigente bianconero ha dimostrato di essere un top nel suo mestiere e potrebbe essere attratto dall’idea di essere il protagonista di un nuovo progetto così ambizioso, viste anche le vedute differenti con il presidente Agnelli, ad esempio l’ultima con la scelta dell’esonero di Sarri e l’ingaggio di Pirlo. Abbastanza scomoda sembra essere la situazione di Paulo Fonseca. L’allenatore portoghese, anche se non ha grosse colpe, avendo sempre svolto al meglio il suo ruolo, potrebbe essere l’ingiusto sacrificato di questa situazione. Infatti non è escluso che il presidente americano, al primo risultato deludente, possa far saltare la panchina giallorossa. A quel punto la prima scelta potrebbe corrispondere al nome di Max Allegri, che vuole tornare ad allenare ed accetterebbe la Roma subito, a meno che non facciano prima altri club. Più defilato, ma non da escludere del tutto, potrebbe essere Capitan Futuro Daniele De Rossi, trattato così male dall’irriconoscente Pallotta.
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LORENZO PELLEGRINI E IL VALORE DELLA MAGLIA.
Quando nel 2003 un bambino di Roma inizia a dare calci ad un pallone nel mito di Francesco Totti, sogna di emularlo e di indossare la sua numero dieci. Sogna di portare sul tetto più alto d’Italia i colori giallorossi, perchè a smuovere l’animo non è il valore della vittoria ma la manutenzione romantica di una passione. E’ proprio nel 2003 che, Lorenzo Pellegrini muovi i suoi primi passi nell’Almas Roma, scuola calcio del suo quartiere. E’ un parallelismo vitale, perchè almas in latino è “anima”. Quell’anima forte e determinata che devi possedere quando, una volta approdato nella squadra che tifi (la Roma), nei giovanissimi ti viene diagnostica un’aritmia cardiaca che compromette la tua l’idoneità sportiva e i tuoi sogni da bambino che vorrebbe l’Olimpico nel suo futuro. Lorenzo Pellegrini è un ragazzo determinato, coriaceo e ha nel cuore tutto ciò che si può tingere di giallorosso. Sa cos’è la gavetta, esordisce in A con la Roma, passa in prestito al Sassuolo, si fa le ossa e torna da ragazzino prodigio nella squadra dei suoi sogni. Nella squadra che tutta la famiglia ama, nella squadra in cui un ragazzo nato solamente il 19 giugno del 1996 molto spesso ci ha messo cuore e faccia, anche in situazioni che richiedevano un’esperienza maggiore. Pellegrini è la linea di continuità che lega i colori di oggi, di ieri e del domani a Trigoria. E’ ciò che i più anziani collegano a Di Bartolomei, è ciò che i più giovani collegano alle figure guerriere e affascinanti di Totti e De Rossi. E’ il primo che corre, suda e sanguina per i colori della lupa. Il primo a faticare quando i risultati non arrivano, sempre in prima linea per richiamare all’ordine i compagni e ciò si può evincere dal post Roma-Siviglia in Europa League. Lorenzo Pellegrini è la figura casalinga, carismatica e romantica che serve alla nuova Roma di Friedkin. E’ per questo che il magnate americano ha dato l’ordine di trovare l’intesa per il rinnovo del centrocampista classe 96, eliminando clausola e pretendenti. Lorenzo Pellegrini in questo clima di incertezza e instabilità è Roma e la Roma, per questo sarà probabilmente il nuovo capitano, per questo sarà il simbolo della rinascita di una squadra che sui calciatori locali ha fondato le basi della sua bellissima ed affascinante storia. Sfamare la lupa, per sfamare i sogni della lupa stessa. Tutto questo perchè non è mai casuale il valore della maglia.