Tag: Vincenzo Italiano

  • Ufficiale: Vincenzo Italiano è il nuovo allenatore del Bologna

    Ora è anche ufficiale, Vincenzo Italiano è il nuovo allenatore del Bologna. Il tecnico calabrese, dopo l’addio alla Fiorentina, prenderà il posto di Thiago Motta alla guida del club rossoblù. La scelta è stata presa ieri sera, infatti Italiano aveva chiesto tempo per la decisione ma è stato convinto dall’insistenza da parte della società felsinea nel voler puntare su di lui.

    Italiano avrà l’arduo compito di guidare una squadra che l’anno prossimo dovrà affrontare il triplo impegno, campionato, Coppa Italia e Champions League. In più dovrà dare seguito al lavoro tecnico e tattico del progetto Bologna. In questo sarà sicuramente agevolato dall’ottimo lavoro svolto alla Fiorentina. Infatti la formazione viola, oltre a giocare per due anni di seguito tre competizioni con il tecnico ex Spezia in panchina, ha mostrato anche un gioco moderno e estetico. L’ufficialità arriva con un comunicato apparso sul sito del club che vi proponiamo di seguito:

    “Il Bologna Fc 1909 comunica di aver affidato la guida tecnica della Prima Squadra a Vincenzo Italiano, che ha sottoscritto un contratto fino al 30 giugno 2026.

    Nato a Karlsruhe (GER) il 10/12/1977, nel corso della sua carriera da allenatore ha guidato Trapani, Spezia e Fiorentina. Ha ottenuto una promozione dalla Serie C, una promozione dalla Serie B, due qualificazioni alla Europa Conference League raggiungendo entrambe le finali, e una finale di Coppa Italia. Sarà presentato ufficialmente alla stampa nel corso della prossima settimana”.

  • Vincenzo Italiano in procinto di firmare con il Bologna

    Il quasi ex allenatore della Viola è sul punto di diventare il nuovo allenatore del Bologna fino a giugno 2026.

    La panchina del Bologna mette paura come il post-Spalletti a Napoli l’anno scorso, ma Vincenzo Italiano paura non ne ha, l’anno prossimo guiderà i falsinei nella nuova Champions League.

  • Bologna, cresce l’idea Vincenzo Italiano per la panchina

    Bologna, cresce l’idea Vincenzo Italiano per la panchina

    Con l’addio di Thiago Motta pronto a diventare il nuovo allenatore della Juventus, il Bologna non dovrà sbagliare la scelta del nuovo tecnico che dovrà sedere in panchina nella prossima stagione.

    Al ds Giovanni Sartori piace molto Maurizio Sarri come già riportato in precedenza ma il tecnico toscano reduce dalla sua ultima esperienza alla Lazio, rimane una pista complicata.

    Il Bologna apprezza molto anche Vincenzo Italiano che lascerà la Fiorentina al termine di questa stagione, l’ex allenatore dello Spezia è al momento il favorito per prendere la successione a Thiago Motta. La società emiliana vuole convincere il tecnico della viola ad accettare l’offerta.

  • Napoli, avviati nuovi contatti con Antonio Conte

    Napoli, avviati nuovi contatti con Antonio Conte

    Antonio Conte ancora alla ricerca di quello che sarà il suo nuovo club per la prossima stagione, rimane attualmente il primo obiettivo per la panchina del Napoli con cui sono stati avviati nuovi contatti.

    Le due parti lavorano affinché si possa raggiungere un accordo con le speranze della società partenopea ancora vive, cresce la fiducia e l’ottimismo da parte di Aurelio De Laurentiis  a convincere il tecnico salentino ad accettare la proposta del Napoli. In caso di mancato accordo il piano B è Vincenzo Italiano.

  • Nelle idee del Napoli per il post-Spalletti rimane Vincenzo Italiano

    Nelle idee del Napoli per il post-Spalletti rimane Vincenzo Italiano

    Le strade di Luciano Spalletti e il Napoli sembrano ormai destinate a separarsi al termine della stagione e nelle idee del presidente Aurelio De Laurentiis c’è sempre Vincenzo Italiano già vicino in passato alla panchina dei partenopei prima di andare alla Fiorentina. L’ex allenatore dello Spezia è stato protagonista di due ottime stagioni sulla panchina dei viola e per il Napoli potrebbe rappresentare il profilo giusto da cui ripartire nella prossima stagione, rimane quindi un candidato forte per la sostituzione di Spalletti.

  • Fiorentina, Italiano: “Dobbiamo superare questo momento difficile”

    Italiano, allenatore della Fiorentina, presenta dalla sala stampa dello stadio del Basaksehir la partita di Conference League di domani sera.

    Quale la ricetta per uscire da questo momento?
    “Il momento è negativo per i risultati, è chiaro, ma non per le prestazioni, per quanto mi riguarda. Facciamo quello che prepariamo, non stiamo chiaramente riuscendo a fare questo benedetto gol in più e su quello battiamo. Manca concretezza davanti, ma dobbiamo stare attenti anche su altre situazioni che ci sono costate care. Può capitare. Ci siamo preparati per questa partita come le altre, dobbiamo credere a ciò che facciamo senza perdere fiducia ed entusiasmo, continuando a proporre. Questa è la strada, non dobbiamo abbandonare quanto siamo riusciti a fare l’anno scorso. Cercheremo di non mollare”.

    Sente fiducia da parte di tutti?
    “Il presidente è vicinissimo alla squadra, ogni giorno è al centro sportivo insieme a noi. La sua vicinanza a noi fa piacere. Siamo all’inizio del campionato, sono passate solo sei giornate e siamo al secondo turno di Conference, la strada è lunga. Abbiamo qualche infortunio di troppo e qualche episodio girato male. Dopo l’inizio in cui dovevamo concentrare gli sforzi per il playoff, l’abbiamo fatto. Può capitare il momento negativo, dobbiamo condire le prestazioni con qualità e maggiore efficienza tecnica, così ne verremo fuori”.

    Emre Belozoglu vi indica favoriti.
    “Per me lo sono loro, dato che nel sorteggio sono di prima fascia. Abbiamo pensieri diversi, ma sono convinto che domani sarà una partita da affrontare nel migliore dei modi. La posta in palio è importante per tutti domani, cercheremo di vincere così come loro proveranno a puntare sul fattore campo. Sappiamo che sono in un momento positivo, ma ciò sprona ad avere l’attenzione che fa la differenza in Europa. Ci siamo accorti che nulla è scontato, bisogna dare il massimo e fare partite di livello con chiunque”.

    Perché gioca sempre Cabral in Europa?
    “Il discorso è iniziato per cercare di affrontare il doppio impegno campionato-Conference provando a non sovraccaricare nessuno e dare minutaggio a tutti. Ci sono state rotazioni e scelte per tutelare i ragazzi. Cabral ha fatto tanti gol in questa competizione, ma abbiamo anche Jovic che ne ha fatti altrettanti e in competizioni pure più importanti. Stanno entrambi bene, non so come ci presenteremo ma hanno voglia di mostrare di più”.

    Sente di avere attenuanti per l’avvio di stagione?
    “Lo scorso anno una prestazione come quella contro la Juventus in casa, la Fiorentina non l’ha mai fatta. Non abbiamo fatto mai tirare una squadra così forte e di qualità. Se stiamo attaccati ai risultati, abbiamo sei punti in meno e facevamo anche qualche gol in più. All’inizio eravamo carichi di entusiasmo e fiducia e siamo partiti in maniera diversa, ma per me siamo riusciti a fare molto meglio. I risultati evidenziano difficoltà nei gol e nelle vittorie, ma è mancato poco per trasformare i pareggi con Juventus e Empoli in vittorie. Ogni campionato che inizia non è mai uguale a quello che termina, siamo stati capaci di grandi prestazioni ma in questo motivo non ci riusciamo. Alibi non ne voglio, gli infortuni fanno parte del gioco: abbiamo provato in ogni modo a evitarli, ma purtroppo è così. Anche senza avvisaglie, guardate Dodo: gli avevamo dato due giorni di riposo e poi, dal nulla, si fa male al polpaccio. Dobbiamo dare tutti di più, darci tutti una mossa. E io devo trovare soluzioni per far fare gol alla squadra, l’unico problema per me è quello”.

    Come sta andando Jovic?
    “Veniamo da un periodo in cui potevamo fare più gol. In fase realizzativa dobbiamo cercare di dare tutti di più e non riguarda solo Jovic, Cabral oppure gli esterni. Ma anche le situazioni su palla inattiva: battiamo tanti angoli, serve fare gol. Jovic è alla Fiorentina per dimostrare il suo valore, dobbiamo aspettarlo e abbiamo fiducia, speriamo tiri fuori al più presto le sue qualità, sia in rifinitura che sotto porta”.

    Come sta Igor? A centrocampo qualcuno tirerà il fiato?
    “Lo valuteremo domani, speriamo riesca a smaltire l’affaticamento che ha. È con noi nella speranza di poterlo schierare. In mezzo cercherò di gestire chi ha avuto più alto minutaggio, faremo le valutazioni”.

    Che ne pensate del Basaksehir?
    “Ho detto che i favoriti domani sono loro… Stanno vivendo un grandissimo inizio sia in campionato che in Conference, sono in salute e stanno bene, concedono pochissimo agli avversari. Hanno un’ottima proposta di calcio, giocatori di valore. Dobbiamo temere tutto, specie entusiasmo e autostima perché stanno facendo bene. Questo ci sprona ad avere grande attenzione”.

    Avete qualche giocatore infortunato?
    “Qualche defezione importante la abbiamo. Sono situazioni che capitano, abbiamo non a disposizione Milenkovic, Gonzalez, Sottil, Dodo, Zurkowski… Abbiamo fuori giocatori che, specie in determinati momenti del match, possono fare la differenza ma arriviamo qui convinti della nostra forza e cercando di mettere in difficoltà questa squadra in salute per farli soffrire”.

  • Fiorentina, Italiano: “Non c’è più Vlahovic però ci sono altri due attaccanti”

    Il tecnico della Fiorentina, Vincenzo Italiano, in conferenza stampa per la prima volta dopo la fine del mercato e dopo l’addio di Dusan Vlahovic in occasione della presentazione della sfida di domani contro la Lazio. Ecco le sue dichiarazioni:  Quali sono le nuove gerarchie in attacco dopo l’addio di Vlahovic e l’arrivo di Piatek e Cabral?

    “Sono entrambi due giocatori di livello assoluto. Sono due attaccanti puri. Piatek è un grande uomo d’area, Arthur gli piace anche venir fuori e legare il gioco. Alla fine in questo momento partono alla pari. Chi sta bene e chi è più veloce nel capire tutto ciò che chiediamo, è normale che possa avere più possibilità. Diamo tempo a entrambi, arrivano da un sistema diverso da un modo di giocare diverso. Con calma però non molta perché dobbiamo cercare di avere dei finalizzatori di quello che proponiamo. Abbiamo bisogno del loro guizzo. Abbiamo perso chi finalizzava il nostro gioco ma abbiamo preso due ragazzi che hanno voglia di mettersi in mostra e sono convinto che possano darci tanto”. Quanto conterebbe vincere contro la Lazio? “Tutte le partite sono importanti. Dopo le soste, sono sempre partite con incognite enormi. Abbiamo fatto 15 giorni con 13-14 elementi e non è semplice. Da due giorni siamo al completo. Non sono alibi, però ogni volta, quando si sta tanto fermo è un gran bel rebus. Speriamo di non commettere gli errori già commessi e cercheremo di mettere in difficoltà la Lazio che è una delle migliori squadre del campionato. E’ una partita che se dovessimo riuscire a vincere sarebbe tanta roba. Giochiamo in casa, dove nell’ultimo periodo ci esprimiamo in modo eccellente e speriamo di continuare”. Chi tra Piatek e Cabral somiglia più a Vlahovic per rispondere alle richieste tattiche della squadra? “Sin dal ritiro, anche con chi ha iniziato a lavorare quest’anno, ovvero Vlahovic, abbiamo dovuto lavorare un bel po’ per mettergli dentro qualche meccanismo che ancora non aveva. Sono convinto che ciò accadrà anche con i nuovi arrivati. Qualche situazione per loro è diversa, quindi cercheremo di mettere loro di entrare subito nei meccanismi ma anche loro dovranno dare una mano velocemente alla squadra e all’allenatore. Per caratteristiche ci somiglia più Cabral, perché gli piace lavorare anche fuori dall’area e noi abbiamo preso Piatek per avere un’alternativa che riempia l’area di rigore rispetto alle altre caratteristiche. Abbiamo dentro caratteristiche diverse con un calciatore che somiglia tanto a chi se n’è andato. Sono arrivati adesso, sono nuovi e arrivano da un qualcosa di diverso per lo sviluppo del gioco”. A prescindere dal futuro, domani Piatek può giocare titolare o giocherà Cabral? “Non è stato bene e ha fatto solo due allenamenti e valuteremo anche questo. C’è lui e c’è Cabral, dovremo fare le scelte migliori. Vedo grande disponibilità da parte loro e la voglia di entrare subito in sintonia con i compagni. Domani vediamo, abbiamo due opzioni e sono convinto che daranno l’anima perché non vedranno l’ora di entrare a far parte di una squadra che fino a oggi si è mossa molto bene. Loro sono chiamati a dare una grossa mano per finalizzare il nostro gioco”. Domani potrebbe essere la partita del riscatto e dell’orgoglio del gruppo dopo l’addio di Vlahovic? “La squadra è convinta del lavoro che stiamo facendo. Fa progressi di settimana in settimana, cresce e sa che lavorando in un certo modo ci si possono togliere grandi soddisfazioni. Abbiamo perso un compagno di squadra, un calciatore importante e chi finalizzava in modo concreto e decisivo il nostro gioco. Si va avanti, il nostro gruppo è unitissimo, si va avanti con forza e unione. Sappiamo che dovremo attaccare con grande ferocia ogni partita e siamo convinti della nostra forza. Il gruppo è sempre stato unito. Vedo una squadra che ha grande stima in se stessa. Chi fa gol gioisce e chi fa assist gioisce ancora di più. Il gruppo non ne risentirà. Arrivano due giocatori forti e dentro una struttura che è la stessa che ha retto i punti della Fiorentina. Andiamo avanti a testa alta e convinti del nostro lavoro”. Quanto è rimasto sorpreso dalla cessione di Vlahovic? “Vi ho sempre detto di essere estraneo da questa situazione. Una situazione che andava avanti da tempo. Io posso solo mettere dentro e cercare di non far rimpiangere chi è andato via. I due arrivati sono due ragazzi che a vederli lavorare mi danno grandissima fiducia. Sono due ragazzi che sanno che devono dare tantissimo per la causa e in una piazza straordinaria. Io sono convinto che si prenderanno questa responsabilità. Tutto è tranquillo e tutto è a posto. Domani abbiamo un test difficile e dobbiamo farci trovare pronti”. Chiederà di più ai suoi esterni e come sta Nico Gonzalez? “Per me gli esterni sono due attaccanti insieme alla punta. Ad oggi le percentuali al gol non sono altissime però le situazioni ne abbiamo create sempre tante e mi auguro che si possa aumentare la percentuale dei cinque esterni che sono in grado di essere più decisivi con gol e assist e sono convinto che lo faremo. I gol arriveranno. Sono tutti in grande crescita e mi auguro che in zona gol possano avere più presenza. Nico è arrivato un po’ acciaccato ma non è niente di particolare e sono convinto che stia bene. E’ a disposizione”. Cosa pensa della “riflessione” di Commisso e se ci ha parlato direttamente? “Ho parlato col presidente, abbiamo chiacchierato ed era molto disteso perché quando parla con noi e con i ragazzi, come sempre ci trasmette grandissima vicinanza e grande carica da trasmettere. Non ci siamo detti altro che continuare su questa strada. Per quanto mi riguarda l’ho visto carico e concentrato e ci ha spronato ancora. E’ felice di ciò che facciamo vedere e l’attaccamento che mostriamo. Ci ha detto di continuare così”. Si aspetta un salto di qualità da parte di Amrabat? “La coppia lì in mezzo sono lui e Torreira. Sono loro che lì in mezzo dovranno da qui alla fine prendersi la responsabilità di guidare la squadra. Amrabat può farlo anche se con caratteristiche diverse. Anche nel girone d’andata ha sempre dato una grandissima mano alla squadra. Deve velocizzare la trasmissione della palla e giocare in verticale ma col lavoro si migliora tutti e anche lui è molto disponibile ogni giorno”. Si sente tradito dalla partenza di Vlahovic? “No, io ho sempre detto che col ragazzo parlavo solo di campo e di situazioni da aggiustare e modificare ma sul campo. Niente di tutto quello che ho sempre ribadito potevano entrare nelle vicende societarie. L’unico rapporto con lui erano situazioni di campo, nient’altro”. Quanto è importante aver recuperato Sottil? “Sono convinto che è una questione di convinzione. Nel momento in cui ti convinci di poter essere decisivo, poi i numeri e le percentuali crescono di conseguenza. Sottil ha fatto un grande gol che però è nelle sue corde. Ha avuto tante situazioni così, anche Nico e Saponara le hanno avute e come le avrà Ikone. Se riusciremo isolarli in quei venti metri, potremo aumentare i gol degli esterni, forzando la partita e indirizzando la partita. Dipende da loro e dalla freddezza che metteranno là davanti. Sottil è in grande crescita e spero che lui capisca di poter essere incisivo e decisivo in zona gol”. Si sente di condividere le parole di Pradè sul futuro in viola? “Ho sentito le dichiarazioni del direttore e le sposo in pieno. Sono sei mesi che lavoriamo e sei mesi che stiamo ottenendo risultati importanti. Personalmente mi trovo tanto e troppo bene. Sono felicissimo di lavorare in questo ambiente, con gente appassionata e con persone che lavorano 24 al giorno per la causa. Questo è il mio pensiero. Ci stiamo conoscendo e sta crescendo l’intesa con la condivisione è totale. In futuro vedremo come si evolverà la situazione”. Come cambiano le gerarchie dei tiratori dal dischetto? “Come ho detto sempre, abbiamo tre/quattro rigoristi e durante la gara chi si sente di batterlo ed è convinto di far gol, non mi metto a discutere. Cabral e Piatek sono due rigoristi come lo è Biraghi. Chi se la sente calcia. Abbiamo aggiunto due rigoristi che battono molto bene e sono freddi. Abbiamo un bel po’ di tiratori, possiamo stare tranquilli sotto questo punto di vista”.

  • Fiorentina, Italiano: “Ora dobbiamo avere continuità in campionato”

    Dopo il successo di Napoli in Coppa Italia, i viola riprendono il loro cammino in Serie A per riscattare il duro ko col Torino. Vicenzo Italiano, allenatore della Fiorentina, presenta in conferenza stampa la sfida casalinga di domani contro il Genoa, valida per il 22° turno di campionato. Cosa si porta dietro dalla vittoria di Napoli? “Ci portiamo via tutte cose belle, una reazione vera soprattutto: in 10 uomini abbiamo tenuto bene il campo. Potevamo evitare i 30 minuti dei supplementari ma anche allora abbiamo mostrato maturità. Mi premeva più di ogni altra cosa ritrovare la Fiorentina che eravamo abituati a vedere: ritrovare lo spirito e l’atteggiamento. Domani rientrano Sottil e Benassi, ma vediamo le convocazioni”. Cosa pensa di aver migliorato come allenatore e in cosa deve crescere? “Il valore dei giocatori che alleni e che frequenti nel quotidiano ti dà l’opportunità di crescere. Questo è un aspetto importante. A tutto ciò si aggiunge il rapporto con la società e l’ambiente. Un tecnico inizia a ragionare in modo diverso. Per il futuro c’è tanto da imparare, specie per gli errori che si commettono: ogni giorno cerco di essere più bravo del giorno prima”. È servito arrabbiarsi dopo il ko di Torino? “Nell’arco di un campionato può capitare di non essere perfetti in una partita: questo succede quando non hai voglia di incidere o di andare più forte. Noi siamo arrivati troppo sicuri di noi, l’avversario si è presentato più concentrato. Quello di Torino è un ko che fa capire come non si debba mai abbassare la guardia. Il Genoa è in difficoltà ma ha giocatori di categoria, che possono risolvere in ogni momento una gara. Domani per noi ci sarà da affrontare una partita con la stessa testa di sempre, per ottenere il massimo. Dobbiamo subito ripartire, visto che giochiamo in casa e non vinciamo qua da tempo”. Che impatto hanno avuto i nuovi Ikoné e Piatek?
    “Sono felici di far parte della Fiorentina: lo vedo dall’impatto che hanno avuto con i compagni e questo mi conforta. Entrambi a Napoli sono entrati bene. Piatek in area è forte e scaltro, abbiamo aggiunto qualità negli ultimi metri. Speriamo possa continuare così e che le sue qualità possano essere esaltate. Ikonè? È un ragazzo che fa tante domande, ha la fretta di mettersi al pari degli altri: arriva a riempire un reparto in cui i suoi compagni hanno fatto un girone d’andata ottimo. I suoi compagni sono molto avanti a livello di conoscenze e intesa. È intelligente, a breve sarà a regime al pari dei compagni”. Come giudica il rendimento di Dragowski e della difesa? “Gli avversari creano sempre qualcosa e noi subiamo sempre gol alle prime occasioni. A Napoli potevamo fare di più ma è dura avere 90 minuti a livelli alti. Noi cerchiamo di limare i dettagli tutte le settimane. Chi giocherà domani? Ho detto prima di Napoli che avrebbe giocato Drago e non ha portato bene… Quindi per domani vediamo”. Cosa pensa del nuovo allenatore del Genoa Labbadia? “Posso dire poco di lui, so che è stato un grande centravanti. Abbiamo avuto qualche informazione da Piatek, ma oltre a questo non posso dire molto altro”. Come commenta le recenti parole di Barone sul futuro di Vlahovic? “Potremo parlare di certe cose solo a fatto compiuto… Si parla da mesi della situazione di Vlahovic: lui fa il professionista, va in campo e fa gol. La situazione è sempre la stessa, fin quando è sempre uguale rispetto alle altre conferenze io rispondo sempre allo stesso modo. Vlahovic è un giocatore della Fiorentina, finché è qui farà quello che deve fare. Parleremo di altri scenari se ce ne sarà bisogno”. Ancora su Vlahovic e se è infastidito della situazione.
    “Inizierà a darmi fastidio quando Vlahovic inizierà a entrare in campo non facendo il proprio dovere: per me non è cambiato nulla. Ogni squadra che ha in rosa un attaccante come lui, sa qual è il suo valore e la qualità che mette in campo. Tutti gli allenatori che hanno goleador sperano sempre di averli a disposizione”. Sulle parole di Mourinho e Juric sulle disponibilità economiche della Fiorentina. “Non me la sento di rispondere, nel momento in cui arrivano giocatori di qualità si innalza il livello e la competizione: ogni allenatore vuole avere questo, con giocatori forti in tutti i reparti. Più bravi ne ho a disposizione e più mi sento con le spalle coperte”.

  • Fiorentina, Italiano: “Il Covid è un problema per tutti, Vlahovic resta con noi”

    Tanti gli argomenti delicati e importanti  in casa Fiorentina. Dalla situazione contagi al mercato in entrata che ha già regalato il colpaccio Ikone fino alla questione Dusan Vlahovic. Il tecnico viola Vincenzo Italiano parla in sala stampa di tutti questi argomenti.  C’è la necessità di trovare delle soluzioni diverse vista la situazione epidemiologica?
    “La ricetta per noi è stata quella di stare attenti, di avere meno contagi possibile ed i ragazzi sono stati molto bravi. Abbiamo avuto 2 positivi. Capisco le difficoltà, ma noi ci siamo preparati per giocare la partita con l’Udinese. La Lega dice che bisogna giocare, non so se qualche altro ente la bloccherà. Noi l’abbiamo preparata bene, i ragazzi sono stati bravissimi e per noi non è cambiato nulla”. Quali le precauzioni prese a livello di allenamento e logistica? “Abbiamo fatto quello che ritenevamo opportuno. Stare attenti, meno contatti possibili, usare la mascherina. Star fuori e non potersi allenare è un problema, noi abbiamo fatto le cose con responsabilità e siamo contenti di come stiamo superando questa difficoltà. Siamo pronti per affrontare la partita”. Come ha ritrovato Vlahovic? “E’ un ribadire la situazione che si è creata, non vedo nulla di diverso. Per quanto mi riguarda sono situazioni che non fanno parte della mia possibilità di incidere, non ci posso mettere bocca. La situazione la conoscete: il ragazzo si sta comportando come ha sempre fatto, è reduce da qualche allenamento non al 100% perché ha avuto qualche problemino ma per il resto solita situazione e solito Vlahovic, situazione che non mi preoccupa”. Come sta Dragowski al rientro dopo l’infortunio di oltre 3 mesi? “Si allena da 3-4 giorni, sta finalmente bene e sta lavorando. Vediamo, 3-4 allenamenti sono pochi, ci saranno tante partite ravvicinate e dovremo essere tutti pronti a qualsiasi situazione soprattutto dopo una sosta e qualche giorno senza giocare. Dobbiamo essere tutti sul pezzo”. La società ha dato rassicurazioni anche sul futuro a stretto giro di posta di Vlahovic? “Sul futuro di Vlahovic non so dire niente perché non so cosa accadrà. La risposta è sempre la stessa, sul futuro non so che dire”. Favorevole al vaccino obbligatorio? “Tanti di noi hanno la terza dose, io la farò presto. Poi diventerà obbligo e dovremo adeguarci, bisogna fare i vaccini”. Cosa pensa del continuo scontro fra le Asl e la Lega Calcio? Come deve comportarsi una società? “Se questo espandersi dei contagi non si sa che succede, bisogna trovare una via d’uscita, un compromesso, delle regole precise magari in base ad un numero massimo di contagi. Serve deciderlo a livello di Lega, non solo a livello di Asl. Non si sa se parte, se si scende in campo, se si gioca. Così non si può andare avanti, non so bene cosa rispondere perché noi siamo stati eccezionali oggi ma potrebbe capitare anche a noi. Serve avere regole certe e concrete perché c’è un po’ di confusione in questo momento”. Come ha visto Ikone in allenamento? E’ già pronto per scendere in campo? “Il ragazzo è molto motivato, sa che deve conoscere i compagni e l’idea di gioco velocemente. Deve capire di più per quel che riguarda la lingua, io gli ho chiesto di capire subito le 3-4 parole d’ordine per il campo, c’è un traduttore con lui. A livello tecnico non si discute, ha un grande mancino ed è abituato a giocare a certi livelli. E’ sveglio, arriva da esperienze importanti ed è un acquisto importante per la Fiorentina. Diamogli tempo di mettersi a regime, da oggi abbiamo un’arma in più di grande valore”. I buoni propositi per il 2022? “Adesso si riparte, dobbiamo avere sempre grandi motivazioni. Abbiamo una missione che è quella di confermare il girone d’andata e se possibile confrontarsi, sarà già difficile. Abbiamo fatto un girone d’andata ottimo, confermarlo deve essere un nostro obiettivo e poi dobbiamo crescere sotto tanti aspetti. I difetti ci sono sempre e noi dobbiamo cercare di limarli, facendo di più di quanto fatto nel girone d’andata. Serve andare avanti per obiettivi, personali e collettivi”. Cosa aspettarsi nel mercato di gennaio e se qualcuno ha chiesto la cessione? “Di ragazzi che vogliono andare via non penso ce ne sia neanche uno, si è creato un qualcosa di bello, un gruppo unito e coeso in cui tutti remano dalla stessa parte. Abbiamo cercato di dare minutaggio a tutti, in questo momento non ci sono campanelli d’allarme da nessun ragazzo. Ora vediamo cosa dirà il mercato. Adesso il gruppo è questo, poi se verranno fuori necessità le valuteremo. Ma adesso con l’arrivo di Ikone siamo felici e contenti, vediamo che succede nei prossimi giorni”. L’arrivo di Ikone, che gioca a destra, sposta qualcosa per Nico Gonzalez? “Abbiamo un altro mancino in squadra e possiamo variare. Nico ha capito che nell’altra zona di campo può essere molto incisivo, abbiamo diverse opportunità. L’unico fattore importante è che si aggiunge un altro mancino, non dimentichiamoci che abbiamo avuto fuori Gonzalez per quasi un mese ed eravamo senza alternativa. Ora arriva un ragazzo che può essere utile per quello che vogliamo proporre. Gonzalez potrà essere utile sia a destra che a sinistra”. Quanto tempo servirà per vedere Ikone titolare? Le condizioni fisiche? “Sta benissimo, è allenato e in condizione. L’unico problema è quello che ha 3 allenamenti con la nuova squadra. Giocatori così, con questa intelligenza calcistica e con questo adattamento rapido, sono più semplici da utilizzare per un allenatore. Manca solo un po’ di intesa coi compagni e di conoscere bene la nostra idea, per il resto il ragazzo è a posto”. Il Covid ha inciso sulla ripresa di alcuni giocatori?
    “Sì, il problema più grande è quello. Si è costretti a restare in casa, si fa quel che si può per mantenere la condizione ma quando rientri in gruppo serve lavorare in maniera individuale e serve rimettersi nel ritmo dei compagni. Penso a Gonzalez, che poi ha dovuto anche lavorare a parte. Siamo felici di come si sono comportati i ragazzi, riprendere la condizione non è semplice”. L’assenza della Curva Fiesole viste le limitazioni di capienza? “Mi dispiace, sapete cosa penso della presenza dei nostri tifosi. Può darci spinta. Mi dispiace perché spingono noi ma danno anche un segnale agli avversari, ricordo Dionisi che disse di aver giocato contro una città intera e non contro una squadra in occasione del match col Sassuolo”.