Manca solo l’annuncio ufficiale, ma Xavi firma il rinnovo del contratto con il Barcellona. Vicino alla conquista della Liga, il giovane tecnico è destinato ancora a restare sulla panchina blaugrana per molto tempo. Il suo nuovo contratto avrà scadenza il 30 giugno 2026.
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Xavi e Yuste all’unisono: “Vogliamo di nuovo Messi al Barcellona!”
Sono ore di speranza e di sogno per i tifosi del Barcellona. Infatti proprio oggi sia il vicepresidente blaugrana Yuste che mister Xavi si sono espressi in merito ad un possibile ritorno di Lionel Messi in Catalogna.
Prima Rafael Yuste, che durante un’intervista ha detto: “Leo Messi e la sua famiglia conoscono l’affetto che provo per loro. Ho partecipato alle trattative che purtroppo non hanno portato al successo. Ho la spina nel fianco di Leo che non ha potuto continuare nel nostro club. Se parliamo di Masia e del calcio di base, parliamo di Messi. Ovviamente mi piacerebbe vederlo tornare. Per quello che potrebbe rappresentare a livello sportivo, sociale ed economico. Siamo in contatto con loro, sì”.
E poi dopo in conferenza stampa sul punto è intervenuto anche Xavi così: “Questo non è il momento di parlare del ritorno di Leo. Parlo tanto con lui perché è un mio amico, ma non è questo il momento. Stiamo discutendo la questione ma da qui a quando sarà fatto c’è un mondo, spero di vederlo a casa. Io sono il primo che sarebbe contento se tornasse il miglior giocatore della storia. Ma non è il momento di parlare di mercato, né di Leo. Mancano due mesi alla possibilità di vincere due titoli”.
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Barcellona, vicino il rinnovo di Xavi
Il Barcellona ha avviato i contatti con il proprio allenatore Xavi per il prolungamento del contratto. Prima però i blaugrana vorrebbero avere la certezza del titolo della Liga spagnola. Solo dopo avremo la firma e quindi l’ufficialità del nuovo contratto.
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Barcellona, si punta al rinnovo di Xavi
Il Barcellona capolista della Liga Spagnola avrebbe aperto delle trattative molto importanti e serie con il tecnico Xavi per un rinnovo di contratto fino al giugno del 2026.
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Barcellona, Xavi: “Siamo carichi e vogliamo vincere”
Diverse assenze e il discusso arbitraggio di San Siro da “vendicare”, almeno nella testa del Barcellona. Xavi, tecnico dei catalani, presenta in conferenza stampa la gara di domani contro l’Inter.
Che cosa vi aspettate dall’Inter domani?
“Una gara molto simile a quella di Milano, loro si difendono bassi normalmente. Noi abbiamo alternative, le abbiamo provate, per cercare di attaccare meglio. Dobbiamo essere coraggiosi, andare all’attacco: è una finale per noi e non possiamo sbagliare. Abbiamo perso a Monaco e abbiamo perso a Milano, speriamo di avere una notte magica con l’aiuto della tifoseria”.Ripeterà il modulo di San Siro?
“Vi do troppe informazioni così… Andremo all’attacco e cercheremo di essere coraggiosi. Dobbiamo raddoppiare in attacco, non in difesa. Mi hanno educato così, è il mio DNA. Nel primo tempo non abbiamo capito bene quale fosse il ruolo di Raphinha e di Marcos Alonso, dobbiamo essere più verticali e provarci da fuori. Dovremo essere molto intensi dal primo minuto, contano solo i tre punti”.Vi giocate la stagione?
“Domani è una giornata importantissima, trascendentale. Non abbiamo fatto i compiti a casa, ora dobbiamo recuperare: abbiamo una grande opportunità per recuperare terreno in classifica grazie alle due gare in casa. Siamo il Barça e ci si aspetta tanto da noi”.Qual è il messaggio che manda agli spogliatoi prima di una gara in cui vi giocate la stagione a livello sia economico che sportivo?
“Cerco di essere positivo. Vedo tutto come un’opportunità: ci sono le difficoltà e le pressioni, siamo in una posizione scomoda ma cercheremo di essere positivi e di attaccare sin dal primo minuto. Cerco di dare il massimo supporto ai giocatori perché siano positivi, dimostrino il loro talento e affrontino questa finale”.Che importanza ha il pubblico per portare la squadra agli ottavi di finale?
“È fondamentale. La tifoseria l’ha capito e domani i biglietti sono sold out. Da quando alleno il Barça ci sono stati bei momenti in casa, domani il Camp Nou deve essere un vulcano. Noi ci giocheremo la pelle e daremo tutto in casa”.Pedri ha detto che potete farcela. È ottimista?
“Sì, sempre. È vero che col Certa o a Milano abbiamo faticato in alcune parti delle gare. Io però scelgo il secondo tempo di San Siro, in Champions dobbiamo dare il massimo possibile. Abbiamo anche voglia di rivincita rispetto a quello che è successo a Milano”.Koundé sarà convocato?
“Di base domani non contiamo su di lui, salve sorprese. Per domenica vedremo, ma dipenderà dalle sue sensazioni. Sono partite che se non sei al 100 per cento è meglio non esserci. Però lo vedo bene, almeno per il Clasico”.Ha detto che la squadra ha smesso di volare. Come mai? Manca fiducia?
“Bisogna fare una buona diagnosi di quello che si è fatto, io credo che abbiamo ridotto l’intensità del pressing offensivo. Il Celta gioca molto bene a calcio, l’anno scorso ci ha dominato e lo stesso ha fatto nel secondo tempo nel weekend. Noi vogliamo spingere per novanta minuti e per farlo dobbiamo attaccare meglio di quanto fatto nel primo tempo a Milano”.Firma per l’1-0?
“No, mi piacerebbe un 2-0. Non firmo. Se mi fate scegliere, meglio 2-0”.Che approccio servirà?
“È una partita in cui l’aspetto psicologico sarà importante, bisogna essere tranquilli, sapere come attaccare, come dominare il gioco. Non serve segnare al primo minuto: è meglio se succede, ovvio, ma ne abbiamo novanta e servirà pazienza”.È una partita simile a quella col Benfica. Che messaggio dà ai giocatori?
“È quello che sto dando adesso. È una finale, bisogna giocarsi il tutto per tutto, essere positivi e divertirsi. La pressione è per me, loro devono divertirsi e il Camp Nou pieno è uno spettacolo fantastico”.Nella partita di andata avete tenuto palla soprattutto con Gavi e Pedri, senza però concretizzare.
“Dipende dall’uomo libero, a volte bisogna cercare di più la fascia o magari il passaggio interno, cercare la seconda palla o provarci da fuori. Il 5-3-2 dell’Inter ti porta a chiudere le vie centrali e giocare fuori dal campo, domani cercheremo di attaccare su entrambe le fasce”.In passato ha detto che lo stile non è negoziabile. Continua a cercare l’eccellenza?
“Per noi giocare bene è dominare la partita, costringere l’avversario nella propria metà campo e avere il possesso della palla: se ce l’hai tu, non ce l’hanno loro. Questo è giocare bene per me. Per questo il secondo tempo col Celta non mi ha convinto: servirà una partita simile a quella di San Siro, però giocando meglio. Poi ci sono sempre gli avversari e per questo l’intensità è importante”.Se perdete siete fuori dalla Chapmions. Sarebbe un fallimento?
“No, sarebbe una grande delusione. Però cerchiamo di pensare positivo, domani vogliamo vincere e continuare in Champions. È vero, la situazione è scomoda per varie circostanze, per gli errori di Monaco e gli episodi di Milano, però domani abbiamo una finale per metterla a posto”.Nelle cinque partite europee in casa avete vinto solo l’ultima.
“Beh, domani vogliamo cambiare dinamica, cominciare a pensare positivamente. Vogliamo una notte magica davanti al nostro pubblico, io vorrei essere giocatore domani e non allenatore. È un’opportunità per tutti i giocatori, se poi non ce la faremo si andrà avanti e ne affronteremo le conseguenze, però l’opportunità è grande”.Si è parlato molto di arbitri. Se n’è parlato troppo?
“No, ormai è finita. C’era un certo sdegno, logico, dopo la partita. Però adesso dobbiamo pensare al calcio da giocare domani, in maniera migliore rispetto a San Siro. Se miglioreremo, magari non dovremo parlare degli arbitri. Dobbiamo vincere domani, senza pensarci”.Lei come vive questa partita? L’anno scorso la squadra non era davvero “sua”, domani sarà la prima finale del Barça di Xavi.
“La vivo bene. Non cambio la mia risposta, ho la sensazione che domani sarà una grande opportunità per cambiare le dinamiche rispetto alle ultime due gare, mi piace l’idea di poter dimostrare al nostro pubblico che possiamo fare meglio. Dobbiamo attaccare, il mio compito è motivare i giocatori e adesso non penso alle conseguenze in caso di brutto risultato. Penso a vincere, a fare male all’avversario a livello calcistico: è una grande opportunità per me e per i miei giocatori. Non mi piace che si parli del Barça di Xavi”.Se l’Inter giocasse col 3-5-1-1 sarebbe meglio per voi? E potrebbe pensare a De Jong?
“Noi cambieremo poco, abbiamo un’idea molto chiara di come attaccare. Oggi ne parleremo con la squadra, vogliamo che i giocatori si sentano a loro agio sia in difesa che in attacco. Se cambiano modulo non è affare nostro, le idee sono chiare”.A inizio conferenza stampa ha detto che vuole essere verticale. Come si fa?
“Recuperando la palla quando la perderanno. Non staranno tutta la partita nella loro metà campo, a volte dovranno attaccare… Essere verticali è questo, occupare gli spazi, essere più aggressivi”.Lewandowski spento sia a San Siro che con il Celta. Che si aspetta da lui? È la sua partita?
“No, è la partita di tutta la squadra, non di un giocatore. Robert è importante non solo domani ma sempre. Tutti devono fare un passo avanti per fare una grande partita e migliorare il livello di gioco. La squadra dovrà giocare di più con lui, scambiare con il nostro centravanti e cercare verticalità: l’abbiamo fatto poco nelle ultime partite”.Il Camp Nou vorrà la rivincita. Sarà una cosa positiva o metterà pressione ai giocatori?
“Speriamo di no, che sia tutto positivo, che lo sdegno di Milano ci serva per vendicarci, per dire che meritavamo di più nel secondo tempo. Domani ci serve questa indignazione per giocare meglio a calcio, attaccare meglio di quanto fatto nel primo tempo a Milano”.Perché secondo lei Lewandowski non ha segnato contro le squadre più forti in Champions?
“Beh, a Monaco abbiamo avuto tante occasioni ed è stata una questione di efficacia. A Milano abbiamo avuto più difficoltà e dovevamo stare più vicini a lui, siamo stati troppo lontani per poter scambiare con lui. Stare più vicini darà vantaggi a tutti”.Domani cosa può succedere col pubblico in caso di risultato negativo?
“Il pubblico è sovrano. Spero che ci aiutino a vincere, non penso a eventuali fischi. Mi auguro che le cose vadano bene, che se fischino dei calciatori le cose possano cambiare. È già successo in passato”.Abbiamo visto entrare Laporta nel centro sportivo. Farà una discorso negli spogliatoi?
“Credo sia una cosa positiva, non lo sapevo… Adesso lo incontrerò, bisogna essere positivi e uniti. Siamo una squadra e una famiglia, qualsiasi cosa accadrà la tifoseria dev’essere orgogliosa della squadra”.De Jong sta bene?
“Sì, ha appena recuperato da un piccolo infortunio. Vedremo le sensazioni e domani vedremo se partirà titolare o entrerà nel secondo tempo”. -
Barcellona, Xavi: “Noi siamo una squadra che vuole dominare”
Reduce da sei vittorie consecutive in campionato, il Barcellona di Xavi si tuffa in Champions League con ben altro spirito rispetto all’Inter. Il tecnico catalano presenta in conferenza stampa la gara di domani sera. Ecco le sue dichiarazioni:
Di solito si dice che le grandi squadre, come il Barça, non debbano adattarsi al rivale. Vale anche per voi oggi, in vista dell’Inter?
“Beh, una cosa è adattarsi e una cosa è cambiare qualcosa per migliorare. Vogliamo dominare, avere il possesso palla, giocare nella metà campo avversaria: la storia recente del Barcellona è questa e io non la cambio. Posso cambiare difesa, ma non perché lo faccia il rivale o per altro, per cercare di migliorare. Ci adattiamo sulla difesa, sui corner, oggi analizziamo tantissimo le avversarie, però l’idea resta di essere protagonisti del gioco”.Avete gli stessi punti e l’Inter non arriva bene a questa gara.
“Beh, lo stato di forma non è significativo. L’Inter ha un sistema difensivo molto forte e un modulo diverso rispetto a quelli affrontati finora. Inzaghi lavora bene in attacco, ha due punte e in Spagna è difficile trovare qualcuno che giochi così. È un avversario forte, difficile da sfidare. Noi dobbiamo dimostrare di essere il Barcellona, dovremo fare il gioco di Monaco ma con un risultato diverso”.Ha già pensato l’undici di domani? L’Inter non ha Lukaku e forse neanche Lautaro…
“Ce l’ho già bene in testa, ora abbiamo un altro allenamento e spero non ci saranno problemi. Domani vogliamo dominare, fare possesso palla, giocare nel calcio avversario. È una partita non cruciale, non decisiva, però molto importante per il gruppo e per il futuro in Champions”.Siete tornati in vetta alla Liga, come cambia il morale?
“È importante rivederci lassù, ci dà fiducia e vuol dire che stiamo facendo le cose per bene. Però domani sarà un’altra storia, veniamo da Monaco dove non abbiamo raccolto e vogliamo dimostrare che è il momento di rendere in questa competizione. Sarà una grande partita domani”.Cosa cambia affrontando una difesa a tre?
“A livello tattico giocano con due punte, penso che possiamo rinforzare centrocampo e attacco. È un avversario molto verticale e fisico, non sarà facile ma cercheremo di dimostrare la nostra personalità”.Cosa significherebbe vincere in trasferta?
“Significherebbe tantissimo, sarebbero tre punti fondamentali. Andremo in campo per dare il cento per cento e abbiamo già dimostrato di poter vincere in questi campi, anche se sarà un avversario difficile”.Al di là dell’attacco, avete subito solo un gol in campionato…
“Per me è importante difendere bene, avere una linea difensiva alta e non concedere occasioni. Credo che il corner di Monaco ci abbia un po’ fatto cambiare la dinamica della partita: sono dettagli, se non segni vai in difficoltà. Noi siamo una squadra offensiva e se non riusciamo a segnare diventa difficile”.Che ruolo affiderà a Sergi Roberto?
“Per me è una garanzia, ho già parlato benissimo di lui in passato. Non si sapeva se avrebbe rinnovato o meno, io però avevo ben chiaro che era un giocatore fondamentale per noi. Può giocare da jolly, da regista, da interno, da esterno, anche da difensore in caso di emergenza. Lo valorizziamo molto ed è importantissimo per noi, lavora duro e per noi è una garanzia”.Lavora sull’aspetto psicologico?
“Ovviamente sì, per me a Monaco siamo stati superiori rispetto al Bayern. Abbiamo giocato meglio di loro, ora siamo in un momento positivo e dobbiamo dimostrarlo sin dal primo minuto”.Lewandowski segna il 50 per cento dei gol del Barça, nella sua miglior stagione Messi era arrivato al 37 per cento. È una casualità?
“Sono numeri… E la sua efficacia è tremenda, è un calciatore spettacolo. Dobbiamo segnare di più, però i suoi gol sono i benvenuti, fa la differenza. Anche vincere 1-0 con un gol suo è fantastico”.Inter-Barcellona rimanda alla semifinale del 2010. Cosa si ricorda di quella partita?
“Non provo sentimento di rivalsa, sono passati tanti anni. All’epoca abbiamo dovuto viaggiare in autobus e non è stata facile come gara. L’Inter era uno squadrone ben allenato da Mourinho e perdemmo la qualificazione qui. Ricordo una sfida con molta polemica, questo sì”.Partita segnata dagli infortuni. Chi perde di più?
“Abbiamo entrambi assenze pesanti. L’Inter ha movimento automatizzati, a prescindere da chi gioca. Non ha giocato Brozovic l’altro giorno ma contro la Roma irebbero comunque meritato di vincere. Il blocco di Inzaghi è molto forte, sia in difesa che in attacco. È un avversario molto difficile”.Torniamo al 2010, continui a pensare che in questo momento bisognerebbe rendere più mediatico il ruolo degli arbitri?
“Non lo so… Io penso che gli arbitri dovrebbero fare conferenze stampa, sono importanti e se vengono umanizzati si fanno meno polemiche. Ho fiducia nella loro onestà”.Due partite in otto giorni, come condiziona questa sfida?
“In nessun modo, vogliamo dimostrare di essere competitivi in Champions. L’abbiamo fatto, senza vincere, a Monaco. Domani sarà importantissima, così come quella della settimana prossima: non decisive, ma fondamentali sì”.Più difficile vincere la Liga o la Champions?
“La Champions, devi essere al posto giusto nel momento giusto. Basta un dettaglio, la Liga è più ingiusta. Credo che proprio Messi abbia detto che non la vince sempre il migliore e sono d’accordo. Sono dettagli, 38 giornate di campionato no”.Ci sono voci sul ritorno di Messi…
“Adesso non è il momento di parlare di Leo, gli voglio tanto bene e gli auguro il meglio. Il Barcellona è casa sua, ma non gli facciamo un favore parlando di lui. Spero stia tranquillo a Parigi”.La possibile scelta di Alonso? ”Vogliamo essere un blocco unico per fare pressing alto e non fare arrivare l’avversario nel suo campo. Non vogliamo partite chiuse, non sarebbe un bello spettacolo e penso che il possesso palla siano la cosa più importante”.
Sei d’accordo con la scelta di non far valere più doppio i gol in trasferta?
“Io credo che sia una novità positiva, con la regola precedente si poteva speculare molto”.A volte dice che Pedri deve segnare di più: la preoccupa questo aspetto?
“Sì, ovvio che si debba sempre migliorare. È importante che i centrocampisti arrivino in area e facciano gol, magari c’è un’apertura e arriva una rete. Crediamo sia importante come giocatore e possa creare occasioni da gol, sia lui che Gavi che De Jong sono fondamentali”Ha detto che domani bisogna rischiare ed essere coraggiosi. Il modulo sarà diverso rispetto a quello col Maiorca?
“Non molto, l’idea è quella. Mi conoscete già come allenatore, il DNA è quello: fare possesso palla, mettere sotto il rivale, lo possiamo fare con una linea a tre o a quattro, con esterni che vanno dentro. Credo sia stata la prima domanda: non ci adattiamo ma miglioriamo la nostra metodologia. Cercheremo di attaccare bene e difendere meglio”.Domani potrebbe giocare Alonso in una difesa a tre?
“Sì, assolutamente, per me è un acquisto straordinario perché può giocare da laterale o braccetto, nonostante abbia un ruolo preciso. E poi è uno dei pochi mancini che abbiamo. Ci dà molte alternative, così come Sergi Roberto”.Che idea ha di Lautaro Martinez?
“È un calciatore importante, ha le due cose che servono a un attaccante: cerca gli spazi e conclude. Vediamo se giocherà o meno”.Si è ritirato Higuain, che vuole dirgli?
“Mi è sempre piaciuto molto, ci ha fatti soffrire col Real. Credo che sia stato un esempio, sia sempre stato corretto dei rivali, anche nel Clasico. Ha avuto una carriera incredibile”.Gavi un anno fa ha giocato titolare qui a San Siro. Quanto è cresciuto?
“Tanto e rapidamente, penso che sia maturo e capace di non perdere velocemente la palla. Ci dà una intensità meravigliosa, sa saltare bene il pressing. È un calciatore di 18 anni ma di un livello spettacolare, è una meraviglia averlo”.L’Inter ha sempre detto di puntare sul Barcellona, perché il Bayern è imbattile. È così anche per lei?
“Penso che sia così. Abbiamo perso entrambe col Bayern e quello di domani è una partita molto importante, vedremo che succederà ma può essere decisiva per entrambe”. -
Barcellona, ecco i giocatori a disposizione per il ‘Classico’ di mercoledì
Il tecnico del Barcellona, Xavi, ha diramato la lista dei convocati per il Clasico contro il Real Madrid di mercoledì a Riyad, valido per la semifinale di Supercoppa spagnola. Presenti anche Araujo, Ansu Fati e Frenkie de Jong pur tuttavia senza il via libera dei medici. La speranza dell’allenatore è di recuperarli entro dopodomani. Assenti Ferran Torres e Pedri ancora positivi all’ultimo tampone.
PORTIERI: Ter Stegen, Neto, Iñaki Peña
DIFENSORI: Dest, Piqué, Araujo, Dani Alves, Lenglet, Jordi Alba, Mingueza, Umtiti, Alex Balde
CENTROCAMPISTI: Busquets, Puig, Frenkie de Jong, Nico, Gavi, Alvaro Sanz
ATTACCANTI: Dembélé, Depay, Fati, Luuk de Jong, Jutgla, Ez Abde -
Dalla Spagna: Xavi ha chiesto al Barcellona Morata, possibile scambio
Incredibile l’indiscrezione che arriva dalla stampa spagnola secondo la quale il Barcellona sarebbe sulle tracce di un attaccante della nostra Serie A. Infatti, dopo l’acquisto di Ferran Torres, Xavi avrebbe chiesto espressamente alla società blaugrana il centravanti bianconero e della nazionale spagnola Alvaro Morata. La situazione appare al momento complicata ma comunque realizzabile, infatti il cartellino di Morata è di proprietà dell’Atletico Madrid, che lo ha dato in prestito alla Juventus per due anni e 20 milioni con un riscatto fissato a 35 milioni. La società del Presidente Agnelli non ha intenzione al momento di riscattare l’attaccante iberico ed il Barcellona con l’aggiunta di qualche pedina della propria rosa nella trattativa, potrebbe accontentare Xavi da già questa prossima finestra di calciomercato. In queste ore si fa il nome di Memphis Depay, arrivato a giugno in Catalogna ma che potrebbe essere sacrificato per arrivare a Morata, ma che al momento sta smaltendo un infortunio ed Allegri chiede invece giocatori pronti sin da subito. Smentite le voci che parlavano dell’inserimento nella trattativa di altri calciatori come Dembelé e De Ligt. Vedremo nei prossimi giorni se ci saranno novità in tal senso, l’asse Torino, Barcellona, Madrid però è caldo.
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Barcellona, la delusione di Xavi
Xavi Hernandez e il Barcellona retrocedono in Europa League. Il tecnico blaugrana, intervenuto dopo la sconfitta contro il Bayern Monaco di ieri sera, ha mostrato tutta la sua amarezza: “Speravo che il Barça non uscisse dalla Champions per provare a vincerla. Ma la realtà dice che non siamo al livello del Bayern, è duro ma va accettato. Bisogna recuperare lo spirito giusto per affrontare un’altra competizione, l’Europa League. Da oggi inizia una nuova tappa per noi. Vogliamo riportare il Barcellona dove merita, che non è giocare in Europa League, ma questa è la nostra realtà attuale”, le dichiarazioni del tecnico del Barça.
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Ufficiale: Xavi è il nuovo allenatore del Barcellona
Xavi Hernandez al Barcellona, finalmente è ufficiale. Ad annunciare per primo il ritorno di Xavi in blaugrana è stato l’Al Sadd, che ha appena diramato un comunicato attraverso i propri canali: “L’Al Sadd ha trovato un accordo per il passaggio di Xavi al Barcellona dopo il pagamento della clausola di risoluzione prevista nel contratto. Abbiamo concordato anche una cooperazione col Barça per il futuro. Xavi è una parte importante della storia dell’Al Sadd e gli auguriamo ogni successo”, si legge.
Previsto nelle prossime ore anche il comunicato culé, ma Xavi è già a tutti gli effetti il nuovo allenatore del Barcellona.