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  • Venezia, Zanetti: “Crediamo ancora nella salvezza”

    Venezia, Zanetti: “Crediamo ancora nella salvezza”

    Il tecnico del Venezia Paolo Zanetti in conferenza stampa presenta la trasferta al Franchi per affrontare la FiorentinaAltre defezioni oltre a quelle già note di Ebuehi e Ampadu? “Vacca, Modolo, Ebuehi, Ampadu e Sigurdsson sono out, Aramu e Haps li abbiamo recuperati oggi da un problema muscolare, sono dalla partita ma c’è da capire se ce la fanno. Antonio stava giocando con una lesione ancora in corso, Marco ha un problema al gionocchio, Sigurdsson ha l’influenza. Non ci dice per niente bene ultimamente in generale. Non voglio però parlare di sfortuna, dobbiamo lavorare su quello che sbagliamo, come allenatore devo valutare le prestazioni fatte e avremmo meritato più degli 0 punti fatti, abbiamo buttato via risultati già acquisiti, questo è ma deve darci fiducia. Non so i motivi per cui cediamo all’ultimo così, si diventa matti a cercare il perché di certe cose, abbiamo lasciato giù punti cinque volte all’ultimo, ad averli fatti quei punti saremmo invece pieni di entusiasmo. Non abbiamo fatto quei punti per colpa nostra e questo ci ha portato in una posizione difficile ma non impossibile. Stiamo lavorando per tentare di arrivare all’obiettivo finale nonostante quella posizione difficile, siamo in difficoltà per mancanze nostre. Si può battere su un sacco di tasti, tante piccole cose che ci portano oggi a dover guardare in faccia la realtà. Abbiamo sette finali in cui tirare fuori almeno 9 punti per poi vedere cosa succede, possiamo fare tutto contro tutti e il contrario di tutto. La Serie A è un campionato che mette a nudo tutti i tuoi limiti”. Contro l’Udinese è arrivato uno dei pochi gol presi dal Venezia su palla inattiva: “Sulle palle inattive a sfavore siamo forti, è uno dei pochi numeri dove riusciamo a tenere alto il livello se consideriamo quanti ne subiamo. Quello non era un fondamentale che alleniamo ma perché non fa parte dei problemi che abbiamo. Per recuperare la gara contro l’Udinese, incanalata negativamente da un errore, ho messo in campo tanti attaccanti, da lì le difficoltà sull’ultimo corner. Però nel secondo tempo abbiamo rischiato pochissimo, se non su un passaggio all’indietro sbagliato, poi sul corner ci sono mancati centimetri, ne abbiamo concessi quattro nell’ultimo minuto e in Serie A c’è chi il pallone sa metterlo bene e chi sa staccare bene di testa, poteva succedere. In allenamento vedo tante belle cose, anche che non portiamo in campo perché in allenamento per dire un Busio determina, in campo fa buone gare ma può determinare di più. Cuisance in allenamento tira tanto, in partita lo fa meno. Il problema non è tanto l’errore, ma il fatto che lo facciamo e perdiamo la partita perché non riusciamo a segnare. Con l’Udinese l’avevamo pareggiata, poi abbiamo fatto un secondo errore e l’abbiamo persa comunque. Dobbiamo limitare ciò che dipende da noi”. Ampadu non ci sarà per squalifica ed era il tuo jolly, cosa ti inventerai senza lui ed Ebuehi? “Giocherà chi abbiamo e avrà l’opportunità di farsi vedere e darci una mano, sono i momenti in cui tirare fuori qualcosa in più per non far rimpiangere un giocatore indispensabile come Ampadu. Il lavoro non è mai stato improntato su un giocatore solo, perché poi quando non lo hai non sai più cosa fare. Mi aspetto dunque che i ragazzi facciano ciò che proviamo in settimana, non voglio vedere una squadra senza riferimenti perché manca Ampadu, bene o male a parte lui ed Henry gli altri hanno dimostrato di essere tutti allo stesso livello”. Come si ferma la Fiorentina? “Per fermare la Fiorentina di adesso serve fare una partita straordinaria, allenata perfettamente e al livello delle grandi squadre. Ha giocatori fortissimi e congeniali alle idee di Italiano. Puntano all’Europa come giusto che sia. Questo non vuol dire che paritamo già sconfitti. Anche all’andata era impossibile ma siamo riusciti a vincere, non concedendo nulla e con un pizzico di fortuna riuscendo a fare gol. Se pensiamo all’avversario perdiamo subito autostima vista la loro forza, dobbiamo pensare a noi presentandoci affamati”. A ripensare all’anno scorso come la stai vivendo ripensando a dove eravate?
    “Nel calcio c’è la tendenza a dimenticarsi in fretta di quanto fatto, nello specifico l’anno scorso abbiamo fatto un impresa non dovuta, questo è anche il motivo per cui non ci stiamo salvando a mani basse. Per esempio l’Empoli era costruito per salire e ha dovuto fare pochi innesti per alzare il livello, noi abbiamo rifatto la squadra, amalgamando la squadra da zero, farlo da zero significa che serve del tempo, che speri che facciano subito gruppo, che entrino subito in sintonia con il tecnico, queste sono le nostre difficoltà reali e non è detto che le difficoltà siano le stesse l’anno prossimo, possibile che si faccia meno fatica con la squadra l’anno prossimo. Vi assicuro che qua c’è del talento, abbiamo valori per mettere la testa un punto sopra all’obiettivo, non siamo una squadra da ultimo posto già retrocessa a gennaio come qualcuno faceva intendere. L’anno scorso qua non esiste più, c’è l’allenatore e un manipolo di 4-5 ragazzi rispetto all’anno scorso. Quindi o prendi 4-5 campioni, oppure devi costruire, passando per delle difficoltà, questo è perché siamo qui, ma sapevamo che sarebbe andata così. Ho scelto io di restare consapevole di queste difficoltà ma anche consapevole che ce la possiamo fare. Voglio fare il miracolo, con tutto me stesso, voglio che i giocatori lavorino con questa testa e a sette giornate dalla fine lo possiamo ancora fare visto che in tanti ci davano subito retrocessi. Questo campionato qua se saremo bravissimo a portarlo in porto sono convinto che il progetto di questa società sia importantissimo a lungo termine, abbiamo fatto alcuni errori che saranno analizzati, ma ci sono cose importanti, come il centro sportivo nuovo, lo stadio riammordenato, c’è voglia di fare qua. Dobbiamo crederci tutti e se sono qua è perché ci credo e spero che i giocatori credano nel progetto del club”. C’è qualcuno da cui ti aspetti di più? “Sì, in positivo ovviamente, Henry lo serviamo poco, male e fa gol, vuol dire che è un giocatore importante, dobbiamo migliorare nel servirlo come fanno gli altri. Questo è un giocatore che non ha nulla a che invidiare a un Cabral, quindi da chi ci gira intorno mi aspetto qualcosa in più. Johnsen è un ragazzo importantissimo per noi e sta girando a 0 gol, Aramu sta attraversando un periodo di difficoltà fisica è da un po’ di tempo che non riesce a fare gol, Okereke a sua volta è da un po’ che non fa gol così come i numeri sono bassi da chi entra dalla panchina. Mi aspetto che con il lavoro e acquisendo fiducia alzino i numeri. Caldara tornerà, ha fatto la sua settimana di pulizia, pretendo da lui che torni quello dell’andata, perché ha già dimostrato di essere fortissimo e macchia le prestazioni con errori banali attualmente, può essere un nostro punto di forza come Henry”. Cosa speri di ritrovare domani? “Spero di trovare dei punti e mi aspetto di continuare a fare la prestazione. Per noi è importante dare continuità in quel senso e lo stiamo facendo. Se non facciamo la prestazione noi possiamo perdere anche contro squadre di Serie B, non siamo in grado di fare partite sporche, quasi tutti i gol nostri tranne rare eccezioni arrivano da costruzione. Ci mancano i gol sporchi e il portare gli episodi dalla nostra”.

  • Venezia, Zanetti: “Salvezza ancora raggiungibile”

    Venezia, Zanetti: “Salvezza ancora raggiungibile”

    Il Venezia resta in piena corsa per la salvezza domenica arriverà al Penzo l’Udinese, che ha travolto proprio i sardi in Friuli per 5-1. Mister Paolo Zanetti fa il punto in conferenza stampa. Come è stata questa settimana dopo la sconfitta con lo Spezia? “Credo che, al di là del risultato che è comunque la cosa che conta di più e di come questo è arrivato, la squadra rispetto alle ultime uscite si sia comportata meglio, abbiamo avuto più coraggio, ci siamo affacciati più volte davanti all’area avversaria e un pareggio era meritato. Poi c’è stato l’errore finale come spesso ci è accaduto, una cosa che vogliamo lasciarci alle spalle e che per stastica deve finire, siamo in un momento sfortunato e prima o poi ne usciremo. In questa settimana abbiamo cambiato qualcosina per cercare di variare la nostra routine, cercando di cambiare un po’ l’inerzia, rimanendo lucidi su ciò che di buone sappiamo e possiamo fare. Nella prossima partita avremo una nuova chance per cambiare il nostro futuro”. Come leggi questo momento della squadra? “Per i primi minuti si va a ragionare sull’approccio, spesso lo sbagliamo e lo abbiamo sbagliato anche contro lo Spezia nei primi dieci minuti, questo non vuol dire prendere gol. La parola chiave in questo momento è paura, abbiamo paura, ansia da prestazione, mentre nei finali abbiamo timore di non farcela, dato dalla mancanza di autostima, che arriva quando non ci sono i risultati. L’anno scorso abbiamo vissuto esattamente il contrario, eravamo lanciati, quando non riuscivamo a fare risultato almeno arrivavamo al pareggio. Capire chi sei è il punto di partenza e ti dà umiltà, essere consapevoli dei propri limiti è determinante per qualunque professionista, ti consente di limare i difetti ed esaltare i pregi. Se siamo ancora in corsa è perché siamo riusciti a farlo almeno per parte del campionato, siamo in lotta con squadre che non sono più scarse del Venezia, spero non siano migliori, questo bisogna essere onesti e dirlo, non ci sono avversari più scarsi. L’anno scorso siamo stati additati come rivelazione perché abbiamo vinto gare insperate, non gare che dovevamo vincere, avevo percepito qualcosa di simile nel girone d’andata. In questo momento non abbiamo uno stato d’animo che ci permette di esprimerci al meglio, non è un discorso solo di squadra ma anche individuale, non è una colpa di nessuno, tutti abbiamo meriti e tutti abbiamo colpe quando si vince e si perde. Sto lavorando tantissimo sull’aspetto psicologico, abbiamo tante culture diverse, ci sono giocatori abituati a una certa mentalità, altri invece abituati ad affrontare i momenti di difficoltà in altra maniera. Una difficoltà interna data da una costruzione quantomeno particolare della rosa, dove io magari ho difficoltà comunicative, per quanto io mi stia impegnando a imparare al meglio l’inglese, ma non è facile entrare nei cuori parlando un’altra lingua. Abbiamo problematiche normali, non insormontabili e che non sono un alibi. Stiamo tutti cercando di unirci e fare squadra, anche staff e dirigenti”. Come stanno i ragazzi? “Qualche problemino ce lo abbiamo, sia Aramu che Vacca si sono affacciati per la prima volta con il gruppo e Mattia probabilmente sarà costretto a stringere i denti, ha una distorsione alla caviglia. Nsame ha avuto un po’ di infiammazione e non ha lavorato appieno, ma ci sarà. Le condizioni dunque mi porteranno a fare alcune scelte calcolando che devo avere in campo chi sta meglio”. Caldara potrebbe accomodarsi in panchina dopo l’errore?
    “Non ho mai tolto un giocatore perché ha fatto un errore, faccio scelte in base alla reazione post errore, se vedo che mette la testa sotto la sabbia magari lo tengo un attimo a riposo, viceversa invece lo lascio al suo posto. Non cambio mai per dare una colpa, ho fatto scelte perché magari le situazioni si sono trascinate, faccio cambi solo se l’atteggiamento è sbagliato, tutti sbagliamo, l’errore fa parte del gioco”.Si rivede Guida, un commento? I tifosi?
    “Guida lo ritengo un arbitro bravo, lui e la sua squadra hanno fatto semplicemente un errore come lo possiamo fare noi, non facciamo da ripartenza per lui, è un arbitro bravo e torna a essere tale. Abbiamo un buon livello arbitrale, ogni tanto sbagliano come può succedere a tutti, da quando sono nel calcio è stato così. Per quanto riguarda i tifosi ringrazio chi ci ha seguito a La Spezia, sono quei tifosi che ci sono sempre stati, sia quando siamo stati promossi che quando la squadra è fallita ed è tornata in D. Ero nel gabbiotto e li ho visti applaudire la squadra a fine partita, li ringrazio, è un momento frustrante per noi, da quando sono tecnico non avevo mai vissuto un ciclo di sconfitte così, ci stanno sostenendo ed è fondamentale, li vogliamo ripagare. Volevamo farlo con la Sampdoria, non lo abbiamo fatto e siamo stati giustamente contestati. Il pubblico sa che non siamo il Real Madrid, ma vuole vedere una squadra che lotta, se riusciremo a fare tutt’uno con loro troveremo tanta energia”. L’attacco è da un po’ che non segna, come la vedi? Un commento sull’Udinese? “L’Udinese è una squadra veramente forte, ultimamente sta bene, è una squadra che meriterebbe classifica diversa. Sono micidiali in ripartenza, una squadra molto fisica e che sa punirti negli spazi che lasci per scoprirti, così come la difesa sa tenere bene, non è una squadra che presenta molte falle. Questi sono i nostri avverasari, siamo in Serie A, spesso ho preferito non tessere le lodi dei nostri avversari, perché sembra che partiamo sempre indietro rispetto a loro, però abbiamo battuto squadre più forti dell’Udinese, così come abbiamo perso contro squadre meno forti dell’Udinese. Per vincere le partite bisogna alzare i numeri, probabilmente un pareggio con lo Spezia ci sarebbe servito per alzare l’autostima, pur non cambiando troppo la situazione in classifica, quando ti affacci venti volte nella metà campo avversaria devi segnare, quando non succede è colpa di tutti, è questione di essere più produttivi e più cattivi, prendersi più responsabilità, essere meno individualisti, più lucidi, perché quella è la nostra difficoltà, in A il gol è facile prenderlo, dobbiamo farli i gol, è Serie A se riesci a far male, non se non prendi e fai gol, se segni metti anche l’avversario in condizione psicologica diversa. Dobbiamo tornare a vedere i nostri ragazzi festeggiare”. Come senti la tua posizione in panchina e a posteriori la decisione di restare a Venezia? “Quando faccio una scelta la faccio nel bene e nel male, mi sono preso la patata bollente e voglio portarla in fondo, sarò l’ultimo ad abbandonare la nave, ma sono convinto che ce la faremo. Faccio questo ragionamento però anche nelle scelte in negativo, nel momento in cui faccio altre scelte non torno indietro. L’ho fatto anche ad Ascoli, quando mi hanno richiamato ho percepito che non era la scelta giusta e ho rinunciato a soldi io come lo staff. Poi dio ha voluto che incontrassi Collauto, sono rimasto qua per motivi più di cuore che tecnici. Poi dopo si vedrà in base a discorsi tecnici, affettivi e sul come si vorranno fare le cose”. Il presidente Niederauer sarà con la squadra per le prossime partite:
    “Il presidente ha dato un segnale, ci tiene al concetto di famiglia, si è una famiglia sia che si vinca che quando si perde”. Panchina salda? “Se sono ancora qua è perché la società crede nel lavoro che faccio e nel lavoro che ho fatto in passato, sono passato da San Paolo in un anno e mezzo a c****ne nel giro di due settimane, ma è normale. Se la società non credesse in quanto faccio mi avrebbe mandato a casa, non abbiamo accordi sotto banco sul fatto che devo restare indipendentemente da tutto. Se sono ancora qui è perché la società crede che io possa avere le capacità per cambiare questo momento, finchè penserà questo io sarò qui, poi se cambierà idea farà scelte diverse. Potrei restare qui cinque anni come fino a settimana prossima, fa parte del mestiere, non posso fare calcoli, penso per ora a battere l’Udinese e a trovare soluzioni”. Ti ha dato la carica SuperPippo Inzaghi in visita oggi? “Sì mi ha chiesto un po’ di cose, anche lui ha avuto le sue vicissutidini (ride ndr). È mio ospite, abbiamo pranzato insieme e passeremo la giornata insieme, c’è grande stima reciproca”.

  • Venezia, Zanetti: “Dobbiamo riprendere a fare punti”

    Venezia, Zanetti: “Dobbiamo riprendere a fare punti”

    Bisogna cercare di ripartire. Questo l’imperativo in casa Venezia dopo dieci giornate senza vittorie. Nell’ultima giornata i Leoni sono stati battuti dal Napoli una partita che ha avuto storia solo per un tempo. Il successo è lontano da mesi, con quello 0-1 al Bologna che non è stato più replicato. Ora si devono fare punti, perché il Cagliari, la Sampdoria e lo Spezia hanno ripreso ad andare forte. Mister Zanetti presenta in conferenza stampa la gara. Bilancio della settimana? “Una settimana buona, abbiamo recuperato tutti coloro che erano indisponibili per Covid. Siamo riusciti a fare una settimana intera d’allenamento piena e quindi possiamo riavvicinarci a un undici tipo. Abbiamo affrontato la settimana ragionando sul fatto che dev’essere per noi finito il ciclo difficile, sappiamo quanto il periodo dicembre-gennaio fosse tosto soprattutto dal punto di vista del calendario, ha messo a dura prova la nostra tenuta psicologica. Dobbiamo ritrovarci, ritrovare entusiasmo, sento molta negatività nell’ambiente, dobbiamo fare di tutto per capovologere questa situazione. Ci sono ancora 45 punti in palio, abbiamo una posizione di classifica ancora non compromessa, la storia è tutta da scrivere. È stato il periodo probabilmente più difficile da quando sono qua, dobbiamo far valere ora tutte le nostre qualità. Sul campo dovremo dimostrare di meritarci questa categoria”. Qual è l’aspetto che ti preoccupa di più? “Dal punto di vista tecnico non mi preoccupa niente. Penso, e l’ho detto anche alla squadra, che siamo più forti dell’andata. In questo momento non sono in condizione i nuovi arrivati, ma lo saranno tra un po’. La squadra è migliorata in queste settimane. Mi preoccupa la mancanza di autostima, quando sento che potremmo smettere di crederci. Fino a quando io sarò qui questo non dovrà accadere, lotteremo fino all’ultimo secondo per l’obiettivo e se dovesse essere sarò l’ultimo ad abbandonare il campio di battaglia. Ma non sarà così perché ci credo veramente, abbiamo dimostrato già sul campo di potercela fare. Siamo una squadra che per me ha le capacità per ritrovarsi al quart’ultimo posto all’ultima giornata, con tutti i limiti del caso. Quelli che mi preoccupano di più sono quelli mentali e per toglierceli dobbiamo fare tesoro degli errori fatti in partite dove non dovevamo sbagliare l’atteggiamento. Per il resto so di avere ragazzi con margine di crescita. Poi ovviamente i ragazzi dovranno fare il loro, con l’attenzione in difesa, facendo gol, lì i protagonisti sono loro, per tutti gli altri aspetti bisogna essere bravi a trovare la chiave”. In un paio di circostanze i giocatori si sono fermati in attesa di vedersi fischiato un fallo, in un’occasione era Haps, era un sintomo di un atteggiamento un po’ errato contro il Napoli? “L’altra circostanza era quella di Nani che ha subito una trattenuta e si è fermato. Però la squadra ha corso subito per coprire Nani, è rimasta sul pezzo in quelle due circostanze individuali. Sicuramente però non ci si doveva fermare in attesa del fischio, da questo punto di vista serve più concretezza”. Mateju è già pronto? Busio è in ripresa dopo la flessione? Modolo può essere il sostituto di Ceccaroni squalificato? “Modolo gioca sicuramente. Busio è in grande ripresa, ha avuto problemi anche di salute, lo tengo in considerazione per l’undici di domani, è per noi un giocatore importante al di là della flessione. Ricordiamoci che è un 2002, non dev’essere lui sotto pressione, ma chi gli sta intorno. Ci ha dato tanto, poi ha avuto un leggero calo, ora lo vedo di nuovo libero di testa. Mateju ha fatto tampone, se sarà negativo verrà via con noi e sarà a disposizione, ha fatto tutto il girone d’andata e nel mese in cui era senza squadra si è allenato con la squadra ceca con cui aveva cominciato, quindi atleticamente è pronto”. Ampadu può essere la soluzione a destra senza Ebuehi e Vacca?

    “Bisogna anche vedere la situazione di Mateju, vista l’assoluta emergenza potrei farci un pensiero. Se non ci sarà potrei farci un pensiero e c’è anche Ceccaroni da sostituire. Da questo punto di vista piove un po’ sul bagnato. Sul terzino sappiamo come è andata a livello di mercato e fatalità abbiamo preso l’espulsione dove siamo scoperti. Il momento è questo, se ci sarà da adattare qualcuno lo faremo e probabilmente sarà Ampadu che è il migliore che abbiamo in questo senso”. Che titolo daresti alla partita di domani? Stai lavorando sotto l’aspetto degli errori individuali? “Mi trovate d’accordo sul fatto che la squadra gioca bene e che alcuni errori individuali minano un po’ tutto, ma nel caso di Caldara per larghi tratti del match è tra i migliori in campo. Col Napoli non ho visto errori individuali particolari, li ho visti in altre gare. Quelli sono più duelli persi, penso per esempio al gol di Dzeko. Se abbiamo messo in difficoltà delle big, costringendo magari l’Inter a vincere all’ultimo minuto, vuol dire che abbiamo fatto una grandissima partita. Tolto l’aspetto della fortuna che noi non abbiamo serve una grande partita per fare punti con le big e che queste non abbiano la giornata top, più vincere dei duelli. Perché non c’è solo Caldara che si perde Osimhen, c’è anche la palla perfetta che Politano gli mette sulla testa. Non sono i gol presi il problema, il problema è che siamo il peggior attacco del campionato, si dice tanto che giochiamo bene, però segnamo poco, dalla trequarti in su siamo poco incisivi. Probabilmente serviamo anche male i nostri attaccanti. Se penso alla palla che Ampadu, difensore centrale, che mette in testa ad Henry che segna… noi non serviamo bene i nostri attaccanti, arrivati sulla trequarti non abbiamo capacità di espressione, in questo senso spero Nani ci dia una mano. Nell’ultima gara poteva fare di più, mi aspetto in futuro faccia quello che ha fatto con l’Empoli. Non mi posso soffermare sull’errore individuale solo sul gol preso, ma anche su quando posso segnare, per vincere le partite bisogna far gol. Per salvarsi non basta pareggiarla, siamo alla costante ricerca di un modo per alzare questi numeri, prendere un gol col Napoli ci sta, ma metti un solo tiro in porta mentre loro ne fanno dieci. All’inizio della conferenza ho detto che bisogna tirare una riga su questa situazione, abbiamo affrontato tante big dove era difficile giocare, ora invece c’è un’altra serie di partite, dove potremo produrre, quindi bisognerà giocarsela. Poi dopo faremo i processi. Il titolo potrebbe essere “Un nuovo inizio””. Un nuovo inizio però contro una squadra che in casa viaggia a ritmi altissimi: “”Sì il Torino è una squadra forte, in casa non ti fa uscire dalla tua area, quasi tutte le squadre che sono andate lì sono andate in difficoltà. Detto questo però è un po’ inutile pensare alla loro forza, sicuramente sarà sicuramente una trasferta difficile e dovremo dare tutto per riuscire a strappare un risultato positivo. La Serie A è questa qua. Ne ero consapevole quando sono rimasto, sapevo sarebbe arrivato un momento simile ma so anche che siamo in piena corsa per giocarci la storia, in tanti probabilmente ci pensavano già morti a gennaio, invece siamo ancora qua a lottarcela, dobbiamo avere fiducia in noi stessi. Kiyine? Non è recuperato, così come Sigurdsson”.

  • Zanetti: “Sarà un anno difficile!”, Marotta: “Sanchez e Vidal restano con noi”

    Il vicepresidente dell’Inter Javier Zanetti ed il ds Beppe Marotta sono intervenuti ai microfoni parlando della situazione attuale della squadra nerazzurra. L’ex capitano interista ha espresso la sua previsione sulla prossima stagione della sua squadra alla manifestazione “Campioni sotto le stelle”, vi riportiamo il suo intervento:

    “Io non posso mentire ai tifosi dell’Inter. Forse altri sì, ma io no: sarà una stagione difficile e complicata. Questo va detto per essere corretti nei confronti di tutti, ma va detto anche che saremo competitivi: Inzaghi sta lavorando bene. Io non parlo molto, e il mio silenzio credo dica tanto: serve a proteggere l’Inter, a concentrarci sulle questioni di campo. Ma una cosa ai tifosi la dico: noi, ancora una volta, per la maglia nerazzurra daremo tutto”.

    Mentre nell’intervista al quotidiano cileno La Tercera, il ds Marotta ha confermato la posizione di due calciatori dell’Inter: “Sia Sanchez che Vidal resteranno a Milano perché sono giocatori importanti per il nostro progetto. Per loro non abbiamo ricevuto alcuna offerta formale”.

     

     

     

     

  • Venezia: Paolo Zanetti resta alla guida e firma un contratto triennale

    Venezia: Paolo Zanetti resta alla guida e firma un contratto triennale

    Paolo Zanetti è il Venezia ancora insieme. Nonostante i tanti apprezzamenti sul tecnico che ha portato il club in serie A si è deciso di proseguire insieme. Il giovane tecnico firmerà un contratto triennale dando così seguito al progetto iniziato qualche mese fa. Si attende adesso l’annuncio ufficiale.

  • Venezia-Paolo Zanetti, ancora insieme

    Paolo Zanetti rimarrà sulla panchina del Venezia anche la prossima stagione, la squadra neopromossa in Serie A sarà guidata dallo stesso tecnico che ha riportato la squadra veneta nella massima serie dopo 19 anni, inoltre è previsto l’adeguamento del contratto per Zanetti fino al 2023

  • Udinese: in caso di addio di Gotti, piace molto Paolo Zanetti per la panchina

    L’Udinese nei prossimi giorni avrà un confronto con il tecnico Gotti per stabilire se ci sia la volontà di proseguire insieme anche la prossima stagione. Il club friulano nel frattempo si guarda intorno e sta pensando seriamente a Paolo Zanetti, allenatore giovane che sta facendo benissimo con il Venezia. Se con Gotti sarà addio, Zanetti è la prima scelta del club. Si attendono novità importanti nei prossimi giorni.

  • “LE CHIACCHIERE STANNO A ZERO”

    “Buon pomeriggio, oggi si! E ‘una bellissima giornata! Soprattutto per l’Inter, la dirigenza, mister Conte e tutti i tifosi. I neroazzurri hanno superato un altro scoglio importante, e lo hanno fatto nel miglior modo possibile, e non per il risultato netto, ma per la prestazione, per il modo in cui ha affrontato la gara, per come i ragazzi hanno preso alla lettera tutto quello che gli è stato detto dal tecnico. Il risultato? Vittoria netta e finale.
    Qualcuno oggi vuole dire qualcosa su Conte? Nulla? Non conviene oggi, oggi proprio no! Anche se qualche fenomeno ancora stamattina ha parlato di situazioni societarie da chiarire, mi viene da ridere, ieri chi ha visto la gara, ha visto tutto quello che c’era da vedere, una squadra forte, un gruppo unito, società e tecnico uniti, il presidente Zhang felice come un bambino, il vicepresidente Zanetti a ballare e saltare a bordo campo, quindi cari amici le chiacchiere oggi stanno a zero, fate altro, quello che volete, potete anche cambiare canale.
    Potremmo star qui ore ed ore a parlare e a toglierci sassolini dalle scarpe, ma conviene? No! Certa gente non cambia, ci sono persone anzi che vivono proprio di questo, ti aspettano al varco e appena ti vedono vacillare ti danno il colpo di grazia. Questa volta avete fatto male i calcoli, perché c’è una squadra vera e un allenatore vero. Che vi piaccia o meno questa squadra è forte, è in crescita, sta meritando il rispetto di tutti.
    Oggi zero chiacchiere, complimenti Inter!”

  • VENEZIA: PAOLO ZANETTI SARÀ IL NUOVO ALLENATORE

    Il Venezia ha trovato il sostituto di Dionisi in panchina, con quest’ ultimo vicinissimo all’ Empoli, il club ha scelto Paolo Zanetti come suo sostituto. Il tecnico in questa stagione aveva iniziato all’ Ascoli per poi essere esonerato. Nuova avventura per il tecnico che nelle prossime ore sarà ufficializzato.

  • MA COME???… ANCHE TU ZANETTI STAI CON CONTE?

    Torna l’Europa League e torna a parlare un membro della dirigenza Inter, non uno qualunque, il vicepresidente Javier Zanetti. L’ex bandiera e capitano neroazzurro intervistato dalle reti ufficiali Inter, ha parlato dell’importanza del match di questa sera contro il Getafe, squadra ostica che arriverà alla gara avendo avuto la possibilità di  avere due settimane  a disposizione per preparare la partita. Ma il vice presidente non ha paura e non si tira indietro, anzi vede un’Inter pronta e motivata.
    “Tutto qui? Forse a qualcuno piacerebbe, ma non è così. Il buon Zanetti non si nasconde, anzi, prende anche lui una posizione ferma e chiara, proprio come i “veri interisti” della Nord, sta con mister Conte. Ma come? Si, ha speso parole bellissime per Antonio Conte, raccontando che già da un primo pranzo insieme si è reso conto della qualità della persona, la cultura del lavoro e la serietà e serenità che ha trasmesso ai ragazzi per intraprendere questo ottimo percorso. Zanetti vede una squadra con un’identità precisa, che cerca di fare sempre la partita e i margini di errore sono a zero.
    Ieri la Nord, oggi il “Capitano”, magari domani sarà la volta di qualcun altro. Servirà a qualcosa? Sicuramente si sta dando un segnale forte, un segnale che la squadra sta crescendo, migliorando, forse è ora che migliori anche altro nel mondo Inter, anche perché gli squali là fuori non aspettano altro che vedere un po’ di sangue, magari già da questa sera.
    L’Inter ha trovato la giusta strada, i tifosi che amano l’Inter lo sanno, così come Zanetti, il problema è che lo sanno anche quelle persone che vogliono distruggere quanto di buono fatto o seminare zizzania, ma l’importante è che sia chiaro a tutti, quella strada giusta si chiama Antonio Conte.”