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  • Inter arriva l’ufficialità : Big Rom is back

    Attraverso un post e video sui canali social nerazzurri, il presidente Steven Zhang annuncia il ritorno di Romelu Lukaku. Il centravanti belga pentito dell’addio della scorsa stagione ha fatto di tutto per tornare riuscendo nell’obiettivo. La formula del trasferimento per Lukaku è quella del prestito fino al 30 giugno 2023, rimandando ai prossimi mesi la decisione su un possibile riscatto.

  • Inter: Zhang; l’obiettivo è rimanere competitivi e lottare per i trofei più importanti

    Il presidente dell’Inter Steven Zhang ha parlato poco fa, facendo chiarezza sugli obiettivi futuri del club. Ecco le sue dichiarazioni: Sicuramente andremo avanti con Simone Inzaghi, lo vedo in piena sintonia con il mondo nerazzurro e mi emana tanta serenità. Stiamo già programmando la prossima stagione con l’obiettivo di rimanere molto competitivi e lottare per i trofei più importanti. Siamo uno dei club più importanti al mondo e dobbiamo essere sostenibili a tutti i livelli, dipendenti, management, calciatori tendendo anche conto dei costi strutturali. Vogliamo continuare a dare gioia a nostri tifosi in tutto il mondo e nonostante alcuni alti e bassi sono  molto fiducioso per il futuro.

  • Inter, Zhang a Milano per decidere strategie di mercato e rinnovi

    L’impegno probabilmente più importante del presidente dell’Inter Steven Zhang, che è a Milano in questi giorni, sarà quello legato al rifinanziamento del bond da 400 milioni. Il suo arrivo in Italia però potrà dare un impulso decisivo anche ai rinnovi di contratto del management dell’area sport nerazzurra, ovvero Marotta, Ausilio, Baccin e Samaden, tutti a scadenza e tutti verso un prolungamento fino al 2024. Inoltre saranno decise anche diverse strategie di mercato a gennaio e per la prossima estate. Da decidere il futuro di calciatori come Perisic, Brozovic e Sanchez. Ad esempio chissà che non arrivino novità proprio per il rinnovo per Marcelo Brozovic: per il croato regna l’ottimismo, secondo il quotidiano il rinnovo si farà e sarà da 6,5 milioni a stagione fino al 2026.

  • Inter, le parole di Zhang all’assemblea degli azionisti

    Inter, le parole di Zhang all’assemblea degli azionisti

    Riportiamo il discorso del presidente Steven Zhang, comunicato dIrettamente nel sito ufficiale dell’Inter, all’Assemblea degli azionisti:

    “Buongiorno a tutti, Famiglia Nerazzurra,     

    con grande gioia e orgoglio ci troviamo oggi per la nostra Assemblea annuale come Campioni d’Italia. La scorsa stagione abbiamo tutti insieme ottenuto un risultato storico, il diciannovesimo Scudetto che il popolo Nerazzurro attendeva da 11 anni. Per tutti i tifosi interisti questa è un’emozione incredibile, qualcosa che non si può descrivere a parole. Un’emozione che abbiamo sentito con ancora più forza perché arrivata in questo periodo così difficile della vita di tutti noi, trasmettendo speranza e gioia, come soltanto lo sport è in grado di fare. Un’emozione che resterà nella nostra memoria per sempre.

    Questo successo è la dimostrazione che con determinazione e impegno si può superare ogni sfida. Voglio ringraziare per questo tutte le donne e gli uomini dell’Inter, i giocatori e le giocatrici, dai più giovani alle prime squadre, tutto lo staff, i dipendenti e i dirigenti della società. Vorrei ringraziare per il supporto anche tutti i nostri azionisti e partner. Questo è il frutto del grande impegno di tutti, dentro e fuori dal campo.

    Questo era il nostro obiettivo al nostro arrivo all’Inter nel 2016. Con grande determinazione abbiamo ricostruito il Club, con l’obiettivo di ritornare alla vittoria e alla posizione a livello internazionale a cui l’Inter appartiene.

    Siamo orgogliosi di essere il primo Club guidato da una proprietà straniera ad aver vinto uno Scudetto e a portare ai nostri tifosi un’emozione così grande. Questo trionfo corona la visione, l’impegno, le risorse che la proprietà ha dedicato al Club a partire dal suo ingresso cinque anni fa. Abbiamo reso possibile l’impossibile.

    Ma l’Inter ha riscosso successi anche fuori dal campo, nell’area Corporate guidata dal CEO Alessandro Antonello.

    Dal nostro arrivo nel 2016 molte cose sono cambiate nel Club. L’Inter è diventata più internazionale, più dinamica, più connessa ai suoi tifosi. La società ha una nuova sede, nel cuore del distretto dell’innovazione di Milano, il nostro biglietto da visita verso il mondo. Allo stesso tempo le strutture dove nasce la performance sportiva sono state ampliate e rinnovate, fornendo alla nostra area sportiva infrastrutture tra le migliori a livello globale.

    Questo percorso ha reso il Club maturo per annunciare al mondo il suo nuovo brand, una nuova pelle che rappresenta l’evoluzione da icona del calcio a icona culturale, rivendicando con forza i valori fondanti della nostra identità: internazionalità e milanesità. Questo traguardo è la testimonianza della grande crescita dei colori Nerazzurri anche fuori dal campo, della nostra apertura ai mondi del design, della moda, dell’entertainment. Un manifesto della nuova attrattività del brand Inter a livello globale, che si espande e si proietta verso il futuro, con un linguaggio rivolto alle nuove generazioni e alla creazione di nuove relazioni di business.

    La stagione scorsa ha però ancora, e per la sua intera durata, risentito fortemente delle conseguenze portate in tutto il mondo dalla pandemia da Covid-19. Secondo stime UEFA, l’intero sistema del calcio europeo ha perso ricavi per circa 8 miliardi, mentre i costi sono rimasti sullo stesso livello. Tutti i più importanti club sono stati costretti a rivedere il proprio modello economico. Anche l’Inter, colpita ancor più duramente perché colta in una fase espansiva durante la quale sono stati fatti ingenti investimenti per riportare il Club alla vittoria.

    A livello finanziario il Club ha subito un enorme impatto, dovuto in grande parte all’aver affrontato un’intera stagione a porte chiuse, oltre all’aver operato all’interno di un contesto economico e sociale in grande difficoltà. La pandemia ha messo a dura prova anche il rapporto con nostri stakeholder. Abbiamo posto la massima attenzione e il più grande impegno nel mantenere viva la relazione con i nostri partner e con tutti i nostri tifosi, malgrado venisse meno la possibilità di ritrovarci e unirci nell’emozione di San Siro.

    Il mio dovere, come Presidente e come Proprietà, come è sempre stato e come sarà in futuro, è di lavorare per il bene del Club a lungo termine. Dobbiamo essere coraggiosi e resilienti, reagire in modo tempestivo e focalizzarci sui nostri obiettivi, come abbiamo fatto in questa stagione, riuscendo a raggiungere una vittoria storica nonostante tutte le difficoltà.

    La stabilità e la sostenibilità finanziaria della Società, unita strettamente alla competitività sportiva ai massimi livelli sono i punti focali della nostra strategia. Siamo i Campioni d’Italia ed è nostro dovere e orgoglio lottare su ogni campo, è questo che ci impone la nostra storia, il nostro DNA ed è quello che meritano tutti i nostri tifosi in Italia e nel mondo.

    Ogni business deve essere in grado di adattarsi ai cambiamenti, analizzando il contesto economico specifico e preparando una pianificazione di lungo termine, cogliendo le opportunità di ristrutturazione e di crescita.

    Le operazioni che abbiamo compiuto quest’estate vanno in questa direzione. Abbiamo dato il benvenuto a un nuovo allenatore, Simone Inzaghi, che ha spirito vincente e che ha sposato appieno i nostri valori. Abbiamo messo la nostra squadra in condizione di mantenere ed espandere il livello competitivo che abbiamo raggiunto negli anni scorsi. La nostra area sportiva, guidata dal CEO Sport Beppe Marotta, ha compiuto un ottimo lavoro.

    A livello corporate abbiamo concluso degli accordi prestigiosi all’inizio della stagione, a testimonianza della crescita dell’attrattività a livello internazionale dell’Inter come brand globale e piattaforma innovativa. Nonostante un contesto economico che risente ancora pesantemente dell’impatto della pandemia, la nostra maglia ha raggiunto il valore più alto della nostra storia.

    Stiamo implementando un modello di business moderno e sostenibile, l’unico possibile in grado di rispondere alla nostra strategia di lavorare a lungo termine per il bene del club, e siamo certi che ne vedremo i primi risultati in positivo già entro questa stagione.

    Il Club opererà con l’obiettivo di stabilizzare il profilo finanziario, attraverso una gestione oculata dei costi e il consolidamento ed l’espansione dei ricavi.

    Sarà essenziale proseguire con gli investimenti infrastrutturali e fornire risorse adeguate al percorso di crescita del Club, dentro e fuori dal campo.

    In questo scenario il progetto del nuovo stadio diventa ancora più rilevante, un asset chiave per sviluppare una fonte di ricavi stabili per il Club, per sviluppare al massimo il posizionamento del brand e per garantire la migliore esperienza possibile per i nostri tifosi nella nostra casa. Siamo sicuri che riusciremo ad ottenere la massima collaborazione da parte delle istituzioni cittadine per la realizzazione di questo progetto.

    La complessità portata dalla situazione pandemica ha messo tutta la industry del calcio di fronte alla necessità di affrontare finalmente il cambiamento. Un cambio di passo, l’apertura verso l’innovazione e verso nuovi orizzonti globali sono necessari per garantire un futuro al nostro sport. L’Inter metterà tutto il suo impegno, di concerto con le istituzioni politiche e di settore, italiane ed internazionali, per portare avanti le idee e le riforme necessarie ad assicurare la crescita sostenibile del calcio.

    Nel corso di quest’anno sono state numerose le voci che hanno circondato il club e l’impegno della proprietà nell’Inter. Nessuna di queste è vera. Siamo l’Inter e siamo tra i club più importanti in Europa, sappiamo che per questo siamo sempre al centro dell’attenzione e che voci e speculazioni false e infondate saranno sempre messe in circolo a nostro riguardo. Dobbiamo solo rimanere concentrati sui nostri veri obiettivi e procedere sul nostro percorso.

    Il nostro è un progetto e un impegno a lungo termine, con una visione chiara e definita. Il lavoro che abbiamo svolto negli scorsi 5 anni e il 19° Scudetto ne sono la migliore prova. Le nostre radici, solide, ci spingono a guardare lontano. Il nostro sguardo è rivolto al futuro, con grande ambizione e una mentalità vincente ricostruita e ritrovata. La felicità che abbiamo saputo regalare di nuovo ai nostri tifosi è per noi motivo di grandissimo orgoglio e siamo consapevoli che il percorso che abbiamo intrapreso è corretto e che garantirà un grande futuro per il Club.

  • Inter, Zhang approvato il bilancio

    Dopo l’approvazione del bilancio, con tanto di comunicato ufficiale con tutti i numeri, il presidente dell’Inter, Steven Zhang, ha parlato all’Assemblea, collegato in via digitale da Nanchino. Queste le sue parole riportato dal sito ufficiale del club nerazzurro: “La conquista del diciannovesimo Scudetto è un’impresa memorabile che premia lo straordinario lavoro della Squadra e di tutte le componenti del Club e la passione del popolo Nerazzurro che attendeva da 11 anni questo trionfo. Dal nostro ingresso nel 2016 ad oggi è stato compiuto un lungo percorso: l’Inter è diventata un club globale, vincente, innovativo e connesso alle nuove generazioni in tutto il mondo. All’interno di un contesto economico e sociale stravolto dalla pandemia, la stabilità e la sostenibilità finanziaria della Società, unite alla competitività sportiva ai massimi livelli, sono i punti focali della nostra strategia. I risultati raggiunti testimoniano il nostro lavoro e il nostro impegno, il Club è tornato a vincere con una visione chiara e definita”.

  • Zhang pronto a cedere l’Inter al fondo Pif

    Mohammed bin Salman non si ferma al Newcastle. Dopo aver acquistato il club inglese per 350 milioni di euro, il principe ereditario della famiglia reale dell’Arabia Saudita vorrebbe comprare anche l’Inter e ci sarebbe stato un incontro tra le parti a Milano a metà settembre, in occasione della partita di Champions League persa contro il Real Madrid. Il quotidiano Libero in edicola oggi scrive che in ambienti finanziari si parla di un accordo già trovato: la famiglia Zhang sarebbe pronta a cedere il club nerazzurro al fondo sovrano PIF (Public Investment Fund) per un miliardo di euro. 

  • Sala: “Zhang mi ha assicurato che rimarrà all’Inter, dello stadio ne stiamo parlando…”

    Nelle dichiarazioni rilasciate quest’oggi il Sindaco di Milano Giuseppe Sala tra le altre cose ha parlato anche dei dialoghi con il presidente dell’Inter Zhang. Ecco di seguito le parole del primo cittadino di Milano.

    Gli ho fatto una domanda semplice, cioè lo stadio è progetto che richiederà anni, tu hai intenzione di rimanere per anni nell’Inter e controllarla? Lui mi ha detto: per come oggi è il calcio e per l’effetto della pandemia, è difficile farci soldi, per noi è stato un investimento di comunicazione e promozione e ad oggi ci abbiamo messo 400 milioni, per cui non ho intenzione di mollare adesso e garantisco che la mia famiglia rimarrà alla guida dell’inter. Per lo stadio e per tutto il resto è importante che Zhang resti alla guida dell’Inter. Affidare i lavori che portano a un ripensamento di un quartiere, e San Siro è uno dei quartieri più delicati di Milano, bisogna avere certezze sulla persona con cui tratti”.

  • Zhang: “Tutte le squadre devono tagliare, ci sono state grosse perdite! Superlega? Dobbiamo collaborare con Uefa e Fifa”

    Il Presidente nerazzurro Steven Zhang ha rilasciato un’intervista all’emittente cinese Cgtn durante il programma The Agenda. Il patron dell’Inter ha parlato a proposito del futuro del club e delle condizioni attuali, del rapporto con la Cina e della Superlega. Ecco di seguito un estratto dell’intervento di Zhang.

    Ci racconta questo scudetto? “Sono molto orgoglioso, è stato un momento speciale per tutti, per il popolo dell’Inter, per i tifosi, per Milano. Negli ultimi nove anni abbiamo avuto un forte avversario e loro hanno vinto. L’ultima volta che abbiamo vinto il campionato, è stato 11 anni fa. Questo dimostra che il nostro lavoro negli ultimi cinque anni ci ha portati sulla strada giusta. Ovviamente vedere tutta la città e i tifosi così contenti è una cosa soddisfacente”.

    Qual è attualmente la situazione del club? “Sfortunatamente, lo scoppio della nuova pandemia ha davvero cambiato l’ambiente del calcio internazionale e ha avuto un impatto su molte industrie, in particolare quelle impegnate nei servizi offline. L’industria del calcio e dello sport sono le industrie che sono state colpite di più. I tifosi non possono recarsi a vedere la partita di persona negli stadi e molti negozi e ristoranti hanno dovuto restare chiusi. Questo ha effettivamente colpito il nostro settore. Se si guarda solo alla stagione 19-20, l’intera industria calcistica europea potrebbe aver perso 2-3 miliardi di euro. Se le due stagioni vengono messe insieme, le nostre perdite raddoppieranno, forse raggiungendo i 5-6 miliardi di euro, che colpiscono molti club e persone del settore calcistico. Questa cifra non verrà recuperato presto, quindi per noi molte situazioni non saranno quelle che erano prima dell’epidemia”.

    Qual è invece la situazione del mondo del calcio in generale?Adesso tutti i club devono pensare a come tagliare le spese e come mantenere la sostenibilità nei prossimi anni.C’è bisogno di tempo per riprendersi dall’impatto della pandemia, dobbiamo pensare a come attirare l’attenzione dei tifosi ervirà pensare a come attirare l’attenzione dei tifosi, pensare a come utilizzare le piattaforme digitali e i social media per soddisfare coloro che non possono essere allo stadio. I tifosi che guardano le gare da casa. Su questo ci stiamo concentrando ora. Ma abbiamo anche lavorato molto prima dell’epidemia per la costruzione di infrastrutture, per dare un sistema stabile al club. Abbiamo messo a punto nuovi prodotti dopo l’epidemia e apportato modifiche al nostro sistema”.

    Che esperienza è stata quella della Superlega? “Penso che questa serie di eventi ci abbia ispirato: dobbiamo collaborare con Fifa e Uefa per migliorare la qualità del gioco, sapere quali cambiamenti dobbiamo apportare al mercato, ascoltare i pensieri dei tifosi e sapere come agire per dare loro un’esperienza migliore. L’epidemia ci ha infatti spinto a vedere la necessità di un cambiamento e di innovazione. Non importa quale metodo venga utilizzato, quello che dobbiamo sapere è che è necessario capire il mercato, capire la situazione una volta cessata la pandemia, cambiare il sistema di calcio e migliorare il sistema di calcio”. 

  • Conte intervista alla Gds: “Che soddisfazione l’affetto dei tifosi, la vittoria è maledettamente difficile, Italia credici!”

    Tornato a Milano per la seconda dose del vaccino e sospese le vacanze ad Ibiza, Antonio Conte è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport. L’ex tecnico nerazzurro ha rilasciato importanti dichiarazioni sul suo recente passato all’Inter, del rapporto con Zhang e dell’Europeo, con un pensiero all’Italia di Mancini. Ecco di seguito le parole di Mister Conte riprese dalla Gds.

    Conte, come è stato sbarcare a Milano non più da allenatore interista?
    “Una sensazione particolare, non posso negarlo. Fino a pochi giorni fa stavamo festeggiando lo scudetto. Ma il velo di tristezza e di malinconia è stato immediatamente sostituito dalla enorme soddisfazione di incontrare tanti tifosi che per strada mi dimostrano affetto, stima e gratitudine: il loro dispiacere e quel ‘Grazie mister’ che mi viene continuamente rivolto vale per me quanto uno scudetto”.

    Però un simbolo interista come Massimo Moratti, in un incontro con il Fatto Quotidiano, nel suo addio ha visto una mancanza di attaccamento.
    “Non nego di essere rimasto sorpreso e amareggiato nel leggere quelle parole di Moratti, un uomo elegante, intelligente e appassionato, che con la sua famiglia rappresenta la storia dell’Inter e ne conosce ancora oggi tutte le dinamiche e i risvolti. Ma ci siamo sentiti al telefono e il presidente si è scusato per quelle frasi che non rappresentavano il suo reale pensiero. Chiunque mi conosca, non solo lui, sa quale attaccamento ho sempre avuto per i colori che ho rappresentato, a cui dò la mia totale dedizione, anima e corpo. Ovunque sia stato ho costruito gruppi che hanno vinto, gettando un solco importante per il futuro. C’è chi lascia squadre spremute, con campioni che hanno dato tutto e non ne hanno più. Io ho sempre lasciato nella mia carriera squadre con giocatori giovani migliorati e valorizzati. Gruppi unitissimi con la mentalità vincente”.

    La famosa ossessione per la vittoria di Conte.
    “Dovrebbe essere un vanto e un complimento, ma su questa etichetta qualcuno ci gioca adombrando una negatività che non esiste. Io sono esigente prima di tutto con me stesso e poi con gli altri. Non gioco per partecipare, gioco per vincere. Mi chiamano per questo. Da me pretendono tutti la vittoria e non mi fanno sconti. I giudizi cambiano se ci sono io in panchina. Lo accetto, so di avere questa responsabilità, ma credo di aver dimostrato di sapere anche come si arriva alle vittorie. Vincere è maledettamente complicato e ripetersi lo è ancora di più. Io non ho mai preteso squadre che potessero vincere con la pipa in bocca, perché neanche esistono, io le ho quasi sempre costruite accettando però progetti che avessero quel percorso e quella ambizione. Devo vedere la luce in fondo al tunnel, anche fioca ma devo vederla e sapere che tutti faranno il massimo per renderla sempre più vicina e accecante fino a raggiungerla. Per non mollarla più”.

    In alcune proposte che non l’hanno pienamente convinta cos’è mancato, quel famoso 1% di possibilità di vincere iniziale su cui lei comincia a costruire il percorso?
    “In generale a me le sfide piacciono e ho dimostrato di averne sempre accettate tante, perché anche i grandi club che ho avuto non partivano mai da favoriti quando li ho presi. Ma se c’è qualcosa che non mi convince preferisco non accettare o non continuare, al di là di qualsiasi ingaggio proposto o lasciato”.

    Come giudica il lavoro di Mancini? Dove può arrivare questa Nazionale?

    “Roberto sta facendo un grandissimo lavoro, non lo dicono solo i risultati: è riuscito a creare un gruppo convinto, entusiasta, coeso. Un collettivo che ci crede e dà tutto. Non è semplice. Ci auguriamo che l’Italia possa arrivare il più lontano possibile, poi una volta superato il gruppo a gironi bisogna essere anche fortunati negli incroci. A quel punto può succedere di tutto. Nel nostro girone nessuna partita te la porti da casa, ma si può essere ottimisti per quello che abbiamo fatto vedere finora. Il messaggio che rivolgo ai ragazzi della Nazionale è: Stringiamoci a coorte, siam pronti alla morte, l’Italia chiamò”.

     

  • Inter: Zhang; Conte un top allenatore, ma viene prima il bene del club

    Nel seguito dell’intervista Steven Zhang ha parlato del fine rapporto con Antonio Conte. Ecco le sue dichiarazioni: Sin dal primo momento che abbiamo rilevato il club, abbiamo pensato che Conte sarebbe stato il tecnico migliore per noi. Io ero e resto convinto che sia un tecnico vincente: è la ragione che ci ha portato ad investire tanto su di lui e sulla squadra negli ultimi due anni. Già la scorsa stagione la pandemia aveva colpito i nostri ricavi ma abbiamo continuato con lui, concentrandoci sulla stagione e convinti che potessimo vincere. Abbiamo bisogno di ridurre i costi e controllare i rischi, questo come detto influenzerà sul calciomercato. I nostri differenti punti di vista hanno portato alla separazione. Quello che non era fondamentale per lui lo era per noi e viceversa. Conte è un top coach ma come presidente devo pensare alla solidità della società.